","Sulla \"caccia ai nigeriani\"","post",1486159649,[],[],{"post_content":64,"post_title":69},{"matched_tokens":65,"snippet":67,"value":68},[66],"caccia","Galeria. Una vera e propria \u003Cmark>caccia\u003C/mark> su base etnica, che dà","Una circolare del Ministero degli Interni datata 26 gennaio ha invitato le Questure di Roma, Brindisi, Torino e Caltanissetta a \"individuare\", ovvero \"catturare\", 95 cittadini nigeriani senza permesso di soggiorno entro il 18 febbraio 2017. L'obiettivo è di riempire il volo charter di Frontex, già previsto per quella data, che decollerà da Roma Fiumicino per deportarli in massa a Lagos. La circolare invita a rendere disponibili nei CIE “anche mediante eventuali dimissioni anticipate” posti riservati alle cittadine e ai cittadini nigeriani al fine della loro identificazione e rimpatrio, nonché a effettuare “mirati servizi finalizzati al rintraccio di cittadini nigeriani in posizione illegale sul territorio nazionale”, specificando che 50 posti devono essere riservati per donne nigeriane presso il CIE di Ponte Galeria. Una vera e propria \u003Cmark>caccia\u003C/mark> su base etnica, che dà seguito agli accordi bilaterali con la Nigeria ed ai protocolli operativi con la sua ambasciata. Una speculazione politica che fa dell'aperta discriminazione razziale la cifra di quell'arbitraria distinzione tra \"migrante economico\" e \"rifugiato\" utile al governo differenziale di corpi migranti da sfruttare nel nostro paese. Ciò che oggi assume contorni eclatanti è in realtà un dispositivo di lungo corso: è infatti noto come lo scorso anno una grossa fetta dei diniegati dalle Commissioni territoriali siano stati proprio richiedenti asilo nigeriani (il 21% del totale richiedenti asilo nel 2016). 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Partono slogan e nuove scritte appaiono sui muri del circolo che più di ogni altro a Torino attira le attenzioni dei writer torinesi.\r\nGli esponenti del PD reagiscono a sediate e spintoni, i manifestanti gettano all'interno un paio di fumogeni, poi, dopo un breve comizio, si allontanano.\r\nIl corteo si scioglie nei giardini di via Montanaro.\r\nLa Questura, probabilmente pressata dal PD, che già nei giorni scorsi aveva chiesto protezione al ministro dell'Interno Alfano, si mette in moto.\r\nDi fronte alla casa occupata di corso Novara, dove si erano raccolti i manifestanti di ritorno dalla manifestazione, si schierano poliziotti in assetto antisommossa con fare minaccioso. Pare si preparino ad uno sgombero, poi desistono e vanno via.\r\nMentre si allontanano intercettano tre manifestanti ritardatari e un passante. La caccia all'uomo continua finché non riescono a ramazzare per strada altri quattro reduci della giornata di resistenza e lotta.\r\nTutti e otto vengono portati in Questura, identificati e perquisiti.\r\nAd uno viene sequestrata una bomboletta, un altro viene accompagnato a casa per una perquisizione, stessa sorte tocca ad altri due, che, nonostante non siano stati fermati, vengono a loro volta perquisiti. La polizia si avvale dell'articolo di legge che consente perquisizioni senza mandato in base al sospetto che le persone indagate abbiano armi o droga.\r\nIl bottino della polizia sono lettere e giornali.\r\nAlle 11 di sera i fermati vengono rilasciati senza accuse. A queste probabilmente lavoreranno gli abili tessitori di trame della Procura torinese.\r\nAscolta la diretta con Andrea di Macerie:\r\nandrea_sfratti","3 Aprile 2014","2014-04-07 12:54:58","Caccia all'uomo per le strade di Barriera",1396542396,[98,99,100,101,102,103],"http://radioblackout.org/tag/barriera-di-milano/","http://radioblackout.org/tag/borgo-aurora/","http://radioblackout.org/tag/occupazioni/","http://radioblackout.org/tag/sfratti/","http://radioblackout.org/tag/sgomberi/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[105,106,107,108,109,12],"barriera di milano","borgo aurora","occupazioni","sfratti","Sgomberi",{"post_content":111,"post_title":115},{"matched_tokens":112,"snippet":113,"value":114},[66],"ritardatari e un passante. 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\"Caccia allo sbirro\", per raccogliere dati sulle forze dell'ordine e i loro abusi.\r\n\r\nAngelo uno degli imputati racconta come nel processo essi si sono trasformati da accusati in accusatori portando avanti dentro e fuori dall'aula una battaglia per il numero identificativo sulle divise, l'introduzione del reato di tortura e lo scioglimento del VII reparto mobile di Bologna, responsabile di innumerevoli abusi tra cui la quasi uccisione dell'ultras del Brescia Paolo Scaroni nel 2005 e il grave ferimento della studentessa bolognese Martina Fabbri nel 2011.\r\n\r\nOggi la mobilitazione prosegue anche attraverso i siti cacciaallosbirro.awardspace.info e www.vigilanzademocratica.org\r\n\r\nAscolta la diretta con Angelo:\r\n\r\ncacciaallosbirro17.2\r\n\r\n \r\n\r\n ","17 Febbraio 2013","2013-02-23 19:35:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/02/finito-adesivo-no7mobile-bologna_large-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"211\" 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Le ultime prese di posizione contro i raid notturni e le sistematiche irruzioni dei soldati nelle abitazioni risalgono allo scorso 20 dicembre, ma sono state subito respinte dal comando Isaf-Nato.\r\nLe linee della tattica anti-guerriglia sono state peraltro definite con chiarezza dal generale McChrystal che, dopo la sperimentazione irachena, ha teorizzato anche per l’Afganistan l’impiego combinato di intelligence, squadre speciali, droni e operazioni coperte. Sistematiche “neutralizzazioni” ai danni di comandanti dell’insorgenza, capi tribali non sottomessi e sospetti terroristi. \r\nAgli effetti devastanti dei bombardamenti si sono infatti aggiunti quelli dei droni, ossia degli aerei telecomandati Predator e Reaper che, sotto la presidenza Obama, hanno visto moltiplicarsi il loro micidiale impiego offensivo non solo in Afganistan, ma anche in Pakistan, Libia, Yemen, Somalia. Un impiego “mirato”, ad alta tecnologia, che lascia un scia di crimini di guerra contro inermi civili, donne e bambini.\r\nD’altro canto con il ricorso ai droni nessun genitore americano rischia di piangere un pilota abbattuto ed il risparmio economico è assicurato.\r\n\r\nNe parliamo con Marco Rossi, autore di \"Afganistan senza pace\" - uscito per i tipi di Zero in Condotta -\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/02/marco_rossi-afganistan.mp3\"]\r\n\r\nScarica il file","1 Febbraio 2012","È di qualche giorno fa la decisione del neo-ministro della difesa Di Paola di dotare i caccia Amx 'in servizio' in Afganistan di bombe. 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Non ci interessa entrare nei dettagli delle motivazioni che spingeranno questi assassini a protestare contro la regione Piemonte, ed anzi, ribadiamo con questo la nostra ostilità a qualsiasi tipo di riformismo o legislazione verso l'attività venatoria: la nostra opposizione è contro la caccia ed il suo mondo di morte, in quanto espressione dell'ennesima forma di dominio ed oppressione sul vivente da parte dell'essere umano, ma anche contro lo Stato, in quanto struttura repressiva e coercitiva, la cui esistenza è incompatibile con la nostra tensione verso un mondo liberato.\r\nRifiutiamo ogni appello allo Stato ed ogni assorbimento delle lotte da parte del capitalismo e del fascismo, contrastandoli alla radice, e preferendo alla delega l'autogestione e la contestazione diretta, in piazza, con le nostre forze.\r\nNell'ottica di rilanciare una lotta orizzontale per la liberazione totale di ogni essere vivente, è chiaro che la lotta antispecista contro la caccia non è isolata, ma ne interseca molte altre, come quella dell'antisessismo (ad esempio contro il machismo, spesso gran vanto dei cacciatori), dell'antimilitarismo (visto che l'attività venatoria, l'industria delle armi e della guerra sono intrinsecamente collegate) e dell'antifascismo (contro ogni sigla o individuo che cerchi di infiltrare ideologie oppressive all'interno dei movimenti di liberazione animale), e per questo motivo non saranno gradite presenze di bandiere, fascisti e simpatizzanti delle suddette categorie.\r\nContro la caccia e lo Stato, organizziamoci, scendiamo in strada e facciamo rumore!\r\nL'iniziativa è la prima di un percorso politico collettivo che mira a ridare slancio a livello nazionale alle lotte antispeciste e di liberazione animale.\r\nPer saperne di più ascolta l'audio dell'intervista:\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/caccia.mp3\"][/audio]","6 Giugno 2018","2019-01-31 12:47:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/caccia2-200x110.jpg","Né con lo stato né con la caccia: presidio venerdì 8 giugno a Torino","podcast",1528323306,[323,324,325,326,327,328],"http://radioblackout.org/tag/antifascismo/","http://radioblackout.org/tag/antimilitarismo/","http://radioblackout.org/tag/antisessismo/","http://radioblackout.org/tag/caccia/","http://radioblackout.org/tag/liberazione-animale/","http://radioblackout.org/tag/presidio/",[330,15,331,66,332,333],"antifascismo","antisessismo","liberazione animale","presidio",{"post_content":335,"post_title":339,"tags":342},{"matched_tokens":336,"snippet":337,"value":338},[66,66],"Torino una grossa manifestazione di \u003Cmark>caccia\u003C/mark>tori chiamata “La \u003Cmark>caccia\u003C/mark> s'è desta”. 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Una strage che anche quest'anno ha potuto verificarsi nonostante la siccità e gli incendi che hanno colpito tutta la penisola e messo a repentaglio diversi ecosistemi.\r\n\r\nEd è proprio l'equilibrio demografico della fauna selvatica che i cacciatori sbandierano per giustificare la propria presenza assassina, auto-proclamandosi baluardo di difesa dalle specie considerate invasive e pericolose.\r\n\r\nDurante la puntata abbiamo approfondito la questione di queste specie, portando alla luce i diversi punti di vista (scientifici o meno) che le studiano: dall'ottica più diffusa dell'interpretazione delle piante e degli animali invasivi visti unicamente come un nemico da combattere ed eliminare (teorie che vennero strumentalizzate politicamente per giustificare a livello sociale la “guerra all'invasione” anche tra gli umani), fino all'osservazione più accurata di come e perché esse nascono e proliferano. Quest'ultima, sicuramente rappresenta un ribaltamento di prospettiva, e mette in evidenza come le specie invasive, vegetali o animali, tendano a proliferare laddove un ecosistema viene modificato (tendenzialmente dall'uomo). Possono intervenire dunque come un fattore equilibrante all'interno di un ambiente, per quanto cambino completamente il suo aspetto e la vita al suo interno. L'interpretazione per cui le specie invasive sono a volte uno strumento della natura per curarsi, proteggersi e ristabilire un equilibrio perduto, o comunque dei campanelli d'allarme di un ecosistema ferito, crea spazio per immaginarsi un intervento diverso nei loro confronti: un atteggiamento in cui viene loro riconosciuto il ruolo che assumono all'interno di un dato ecosistema, e in cui si sia capaci di lavorarci assieme sinergicamente per rimettere in sesto un ambiente danneggiato.\r\n\r\nAscolta l'approfondimento qui:\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/cesi.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","12 Febbraio 2018","2019-01-31 12:49:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/serveimage-200x110.jpg","Sfuggire al controllo: caccia e specie invasive",1518460225,[326,383,384],"http://radioblackout.org/tag/ecologismo/","http://radioblackout.org/tag/specie-invasive/",[66,386,387],"ecologismo","specie invasive",{"post_content":389,"post_title":393,"tags":396},{"matched_tokens":390,"snippet":391,"value":392},[66],"dei ferimenti provocati durante la \u003Cmark>caccia\u003C/mark>, e il risultato è drammatico:"," \r\n\r\nTerminata la stagione venatoria in Italia, si fa la conta delle morti e dei ferimenti provocati durante la \u003Cmark>caccia\u003C/mark>, e il risultato è drammatico: 30 morti e decine di feriti (solo di quelli pubblicizzati dai media), senza contare gli animali cacciati e quelli che accompagnano i \u003Cmark>caccia\u003C/mark>tori; molte delle vittime sono minori che maneggiano il fucile, ed è interminabile la lista di tutti gli \"incidenti collaterali\" del caso: case crivellate o animali domestici uccisi. 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In questo terreno di caccia, interpretando sia la preda che il predatore, eviscerando gli avanzi musicali del buon senso, con un raro tocco di compassione, spesso mascherato da una risata truce, abbiamo massacrato queste 8 tracce: il nostro scenario sonoro, ridotto a un assortimento di pezzi separati, è perduto nel gelo della distopia, come una salsiccia appesa in una cella frigorifera senza speranza.\r\n\r\n--------\r\nThe social and individual evolution, shaped by modernity, appears to have twisted itself, giving rise to desperate competition, inequality, and alienation. In this scenario, some individuals are impelled towards brutal reactions, transforming society into a frightening hunting ground. 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On this hunting ground, playing both prey and predator, eviscerating common sense music leftovers, with a rare touch of compassion, often masked as a grim laughter we slaughtered these 8 tracks: Our sound scenario, reduced to an assortment of separate pieces, is lost in the frost of dystopia, like a sausage hanging in a hopeless refrigeration room.","2 Febbraio 2024","2024-02-02 10:10:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/ars_23_11_23_b-200x110.png","23/11/23 | STAGIONE DI CACCIA",1706868623,[428,429],"http://radioblackout.org/tag/piero-fassino/","http://radioblackout.org/tag/stagione-di-caccia/",[431,432],"piero fassino","stagione di caccia",{"post_content":434,"post_title":439,"tags":442},{"matched_tokens":435,"snippet":437,"value":438},[436],"CACCIA","STAGIONE DI \u003Cmark>CACCIA\u003C/mark> ?\r\nDISCOVER BEHIND THE SCENES ?\r\n✅8","STAGIONE DI \u003Cmark>CACCIA\u003C/mark> ?\r\nDISCOVER BEHIND THE SCENES ?\r\n✅8 tracks played live\r\n✅Divergent soundscapes\r\n✅ Sampling Slaughterhouse\r\n✅ Feat. @francescoo_carella\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/Arsider-2023_11_23-stagione-di-caccia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nL’evoluzione sociale e individuale, modellata dalla modernità, sembra essersi distorta, dando origine a competizione disperata, disuguaglianza e alienazione. In questo scenario, alcuni individui sono spinti a reazioni brutali, trasformando la società in uno spaventoso terreno di \u003Cmark>caccia\u003C/mark>. La competizione diventa una corsa senza fine, la disuguaglianza si trasforma in un abisso senza fondo e l’alienazione genera una violenza che lentamente erode la nostra umanità.\r\n\r\nNel mattatoio della modernità, Arsider ha disossato e sezionato la realtà danzando sul filo spinato con competizione e alienazione.\r\n\r\nLa nostra esperienza musicale collettiva ha trasformato il nostro modo di produrre musica come eravamo nel salume della disumanizzazione, dove la disuguaglianza agisce come un tritatutto inesorabile, polverizzando speranze e connessioni sociali. In questo terreno di \u003Cmark>caccia\u003C/mark>, interpretando sia la preda che il predatore, eviscerando gli avanzi musicali del buon senso, con un raro tocco di compassione, spesso mascherato da una risata truce, abbiamo massacrato queste 8 tracce: il nostro scenario sonoro, ridotto a un assortimento di pezzi separati, è perduto nel gelo della distopia, come una salsiccia appesa in una cella frigorifera senza speranza.\r\n\r\n--------\r\nThe social and individual evolution, shaped by modernity, appears to have twisted itself, giving rise to desperate competition, inequality, and alienation. In this scenario, some individuals are impelled towards brutal reactions, transforming society into a frightening hunting ground. 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La situazione si sta aggravando, e finora le misure adottate si sono dimostrate inefficaci nel contrastare l'epidemia.”\r\n\r\n\r\n\r\nComincia così l’intervista al professor Andrea Mazzatenta, esperto in neurofisiologia presso il Dipartimento di Neuroscienze, Imaging e Scienze Cliniche dell'Università \"G. d'Annunzio\" di Chieti-Pescara e docente di Psicobiologia e Psicologia Animale presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell'Università degli Studi di Teramo, è uno dei pochi specialisti in Italia a sostenere che l'approccio basato sull'abbattimento dei cinghiali e sull'uso di reti per limitarne la corsa durante le battute di caccia sia una strategia inefficace nel contrastare l'epidemia di peste suina.\r\n\r\nLe reti utilizzate in Liguria all'inizio dell'anno scorso per isolare le aree infette non hanno dato i risultati sperati. Inoltre, affidarsi al volontariato dei cacciatori per individuare e recuperare i cadaveri dei cinghiali morti si è rivelato un approccio poco strategico. Quanto alle battute di caccia, esse non hanno contribuito in modo significativo a ridurre il numero complessivo di cinghiali sul territorio, nonostante l'aumento delle catture negli ultimi anni.\r\n\r\nSecondo il Professor Mazzatenta, il cinghiale è un animale territorialmente stabile e poco prolifico. I branchi sono costituiti da pochi esemplari che tendono a rimanere nelle loro zone. La riproduzione avviene principalmente tra la femmina più anziana (la matrona) e il maschio dominante, entrambi poco fertili. Questo sistema di riproduzione limita l'espansione della popolazione. Tuttavia, durante le campagne di caccia per combattere la peste suina, si crea caos. Molti cinghiali vengono uccisi, ma quelli che sfuggono alla cattura formano nuovi gruppi, spesso senza maschio alfa e matrona, e ciò porta a una proliferazione incontrollata. Questi gruppi si spostano verso le zone abitate, alla ricerca di cibo nei cassonetti dei rifiuti e nelle discariche, poiché non hanno imparato a procurarsi il cibo nei boschi.\r\n\r\nIl Professor Mazzatenta sostiene che la strategia di abbattere le matrone e i maschi per aumentare il numero complessivo di cinghiali è controproducente. La caccia avviata un anno fa per debellare l'epidemia di peste suina è fallita, espandendo solo l'area colpita e aumentando il numero di carcasse di animali trovate nei boschi.\r\n\r\nQuindi, qual è la soluzione? Secondo il Professor Mazzatenta, in Italia, la soluzione è quella di non cacciare i cinghiali e attendere che l'epidemia segua il suo corso, poiché spesso, ma non sempre, i cinghiali muoiono entro circa 15 giorni dal contagio. Lasciandoli in pace, i cinghiali diventano stanziali e l'invecchiamento della popolazione contribuisce a ridurre la loro prolificità e, di conseguenza, il loro numero complessivo. La caccia indiscriminata tramite battute non è efficace, a meno che non si riesca a eliminare tutti i cinghiali, il che è praticamente impossibile sul nostro territorio.\r\n\r\n \r\n\r\nLa trasmissione continua sullo stesso argomento con una diretta telefonica con Angela del santuario Grugno clandestino, attivista che ha vissuto in prima persona le vicende legate a un altro santuario, Progetto Cuori Liberi, e la dura repressione subita dagli animali umani e non umani che vivono questo luogo.\r\n\r\n \r\n\r\nContinuano gli appuntamenti con Mario Beiletti e i suoi racconti sulla resistenza, in particolare del capo partigiano Piero Piero in val Chiusella e e chiudiamo la trasmissione con ulteriori notizie dal mondo squatter e la resistenza del Prinz al tentativo di sgombero del giardino boscoso.\r\n\r\n \r\n\r\nSelezione musicale a cura di Miss Fra e Mr. Kang, riascoltabile qui\r\n\r\n \r\n\r\nTutto squat, il giornale malandrino del 22 settembre 2023\r\n\r\n ","22 Settembre 2023","2024-11-22 00:45:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/immagine_2023-10-22_121209660-200x110.png","Caccia grossa, piccolo bottino - TuttoSquat 22.09.2023",1695410419,[474],"http://radioblackout.org/tag/tutto-squat-il-giornale-malandrino/",[476],"Tutto squat - Il giornale malandrino",{"post_content":478,"post_title":482},{"matched_tokens":479,"snippet":480,"value":481},[66],"corsa durante le battute di \u003Cmark>caccia\u003C/mark> sia una strategia inefficace nel"," \r\n\r\n“Il numero di cinghiali morti nei territori del Piemonte e della Liguria continua a crescere in modo allarmante. 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Con varie giustificazioni, tra cui quella della sicurezza umana e della salvaguardia della biodiversità (sic!), si è sdoganata la caccia alle specie di fauna selvatica (senza distinzioni) anche nelle aree protette e nelle aree urbane, in qualsiasi momento dell’anno e su decisione delle singole regioni, senza vincoli di parere dell’Ispra. Festeggiano di queste ulteriori concessioni (e finanziamenti economici) i cacciatori, la cui lobby, da sempre legata ad altri circuiti influenti come quello dei produttori di armi, dimostra ancora una volta il proprio potere e il proprio peso sulle decisioni della politica. \r\n\r\nNonostante la caccia sia considerata da abolire secondo la stragrande maggioranza degli italiani e comporti un alto numero di vittime e feriti umani ogni anno, la guerra al selvatico continua a spron battuto.\r\n\r\nGrazie all’intervento di Piero, attivista anti-caccia, abbiamo parlato di queste nuove leggi e di ciò che significano per il mondo animale, già messo alle strette da tante altre dannose forme di attività antropica. \r\n\r\nAscolta l'approfondimento qui:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/caccia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","5 Gennaio 2023","2023-01-05 23:05:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/cinghiali-caccia-2-200x110.jpg","Caccia senza limiti: le nuove leggi del governo Meloni",1672959943,[],[],{"post_content":533,"post_title":537},{"matched_tokens":534,"snippet":535,"value":536},[66],"alcune leggi che regolamentano la \u003Cmark>caccia\u003C/mark> in Italia. 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