","Aggiornamenti dalla Global Sumud Flottilla e dalle mobilitazioni in Italia per la Palestina","post",1758805955,[56,57,58,59,60,61,62,63,64],"https://radioblackout.org/tag/4-ottobre/","https://radioblackout.org/tag/global-sumud-flottilla/","https://radioblackout.org/tag/guido-crosetto/","https://radioblackout.org/tag/manifestazione-palestina/","https://radioblackout.org/tag/porto-livorno/","https://radioblackout.org/tag/roma/","https://radioblackout.org/tag/sciopero-generale/","https://radioblackout.org/tag/taranto/","https://radioblackout.org/tag/usb/",[18,26,22,28,20,14,24,16,12],{"post_content":67},{"matched_tokens":68,"snippet":71,"value":72},[69,70],"Camp","Derby","diretti alla Base Nato di \u003Cmark>Camp\u003C/mark> \u003Cmark>Derby\u003C/mark>. In serata è stato occupato","Ieri sera l'ultimo aggiornamento dai canali della Global Sumud Flottilla riportava un avviso da parte di diversi governi di un probabile attacco israeliano, nei fatti la notte è passata con droni che hanno sorvolato continuativamente le imbarcazioni. \n\n\n\nNel frattempo Guido Crosetto decide di inviare una prima nave militare, la fregata Fasan, a tutela della flottiglia. Lo segue a ruota Pedro Sanchez, presidente del governo spagnolo, che annuncia la partenza della nave da guerra Furor dal porto di Cartagena prevista oggi. Questa mattina il Ministro della Difesa dichiara che una seconda nave della Marina militare italiana, la fregata lanciamissili Alpino, verrà inviata in eventuale soccorso e protezione.\n\n\n\nAbbiamo raggiunto ai nostri microfoni Ivan Grozny Compasso, giornalista e attivista della Flotilla a bordo della Luna Bark\n\n\n\nIvan Grozsny Compasso \n\n\n\nDopo lo sciopero di lunedì 22 settembre le mobilitazioni non si fermano e continua la pratica dello slogan \"Blocchiamo tutto!\". Ieri sera, a seguito dell'attacco di droni e spray urticante avvenuto tra martedì 23 e mercoledì 24 settembre, la GSM ha lanciato una chiamata a mobilitarsi in tutte le piazze del Paese. A Torino un corteo di diverse migliaia di persone ha invaso i binari della stazione Porta Susa, a Firenze cortei spontanei hanno bloccato la città, a Pisa è stata bloccata la stazione San Rossore, a Milano il giorno dopo un presidio che ha visto la presenza di oltre 400 persone sotto il carcere Beccaria per i due giovani minorenni arrestati in piazza lunedì di cui si attende oggi l'udienza, si è tenuta un'altra imponente manifestazione.\n\n\n\nTorino - occupazione stazione Porta Susa\n\n\n\nCi colleghiamo con Roma dove, a seguito della giornata di lunedì è stata occupata in maniera permanente la facoltà di Lettere in Sapienza, luogo da dove partono diverse iniziative, cortei spontanei, blocchi di questi giorni e dove ci si sta preparando verso la data di manifestazione nazionale del 4 ottobre a sostegno del popolo e della resistenza palestinese chiamata alle 14.30 con partenza da Porta San Paolo da API - Associazioni dei Palestinesi in Italia, Comunità Palestinese in Italia, GPI - Giovani Palestinesi d'Italia, Movimento Studenti Palestinesi in Italia, UDAP - Unione Democratica Arabo Palestinese\n\n\n\nCollettivo Zaum - Sapienza \n\n\n\n\n\n\n\nTra ieri e oggi da Livorno arriva la notizia della vittoria da parte di chi da lunedì ha occupato in presidio permanente il porto per rimandare indietro la nave SLNC Severn carica di armamenti diretti alla Base Nato di \u003Cmark>Camp\u003C/mark> \u003Cmark>Derby\u003C/mark>. In serata è stato occupato un edificio sfitto per continuare a presidiare e monitorare gli arrivi in porto. \n\n\n\nAzione Antifascista Livorno\n\n\n\nArriva in queste ore la notizia che la stessa nave è stata poi avvistata al largo del golfo della Spezia, da quasi 2 giorni non comunica la sua localizzazione. I collettivi e organizzazioni che si stanno mobilitando contro la \"SeaFuture\", fiera navale-militare che si terrà al porto di La Spezia in questi giorni lanciano l'allerta e lo stato di agitazione permanente. Viene diramata una chiamata a tutte e tutti le cittadine di convergere al Provveditorato (viale Italia 87) per il presidio delle ore 14:00.\n\n\n\n\n\n\n\nLo Stato di Agitazione permanente è stato infatti dichiarato dall'Unione Sindacale di Base che ha pubblicato un comunicato in cui si annuncia anche lo sciopero generale in caso di attacco alle imbarcazioni della Global Sumud Flottilla. \n\n\n\nDi seguito il comunicato \n\n\n\nCento piazze permanenti per Gaza\n\n\n\nDopo che Gaza è sotto assedio da due anni e continua il genocidio del popolo palestinese, questa notte è stato sferrato un nuovo pesante attacco alla Global Sumud Flotilla. Alcune imbarcazioni sono state danneggiate e la missione sta rischiando di essere compromessa. “Israele” attacca impunemente una missione umanitaria in acque internazionali, in spregio ad ogni norma e con una brutalità inaccettabile. Inoltre le imbarcazioni battevano bandiera italiana, inglese e polacca, quindi si tratta di fatto di un atto di guerra in piena regola anche nei confronti del nostro Paese. \n\n\n\nIl governo balbetta e stenta ad assumere una qualche iniziativa. Stanotte i bombardamenti sono continuati incessanti su Gaza, decine di persone sono già state massacrate all’alba di oggi, mentre il Governo coloniale sionista ha annunciato la chiusura del valico di Allenby con la Giordania, per strangolare e annettere la Cisgiordania. I nostri fratelli e le nostre sorelle che sono sulla Flotilla stanno mettendo a repentaglio la loro incolumità per rompere l'assedio e per supportare la liberazione del popolo palestinese. Noi che siamo l’equipaggio di terra dobbiamo entrare in azione contro il sionismo.\n\n\n\nProclamiamo lo stato di agitazione permanente e l’occupazione di cento piazze per Gaza. A partire da venerdì 26 settembre creiamo accampamenti permanenti in ogni città nelle grandi piazze. A Roma piazza dei Cinquecento, da dove è partito lo sciopero generale. A Genova nei pressi del valico 3, dove sono stati raccolti gli aiuti. Ogni territorio decida la sua piazza, facciamo dell’Italia una grande piazza per la Palestina.\n\n\n\nInvitiamo tutte le realtà che hanno dato vita alle mobilitazioni di questi giorni ad unirsi in piazza, con la Palestina nel cuore, a fianco della Flotilla, per Gaza, fermiamo Israele.\n\n\n\nVERSO LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL 4 OTTOBRE A ROMA - PORTA SAN PAOLO 14:30\n\n\n\nIL SIONISMO SI FERMA CON LA RESISTENZA!\n\n\n\nUNIONE SINDACALE DI BASE - GLOBAL MOVEMENT FOR GAZA -MOVIMENTO STUDENTI PALESTINESI IN ITALIA – UDAP - GIOVANI PALESTINESI IN ITALIA - ASSOCIAZIONE DEI PALESTINESI IN ITALIA - COMUNITÀ PALESTINESE IN ITALIA\n\n\n\nEnzo Miccoli - Coordinamento USB di Torino \n\n\n\nAnche al Sud altri porti di mobilitano, in particolare a Taranto dove è giunta la notizia di una nave petroliera, la SEASAL VIA, in arrivo contenente 30mila tonnellate di greggio destinato all'aviazione militare israeliana. Immediatamente un presidio al porto e un corteo nell'area circostante hanno animato la serata e questa mattina giunge la notizia che la nave non attraccherà a Taranto. \n\n\n\n Con noi Raffaele Cataldi, lavoratore all'Ilva e autore di Malesangue, aggiorna sulla situazione e condivide alcune riflessioni sul territorio in questione e sull'opposizione alla guerra. \n\n\n\nRaffaele Cataldi",[74],{"field":75,"matched_tokens":76,"snippet":71,"value":72},"post_content",[69,70],1157451471441100800,{"best_field_score":79,"best_field_weight":80,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":42,"score":81,"tokens_matched":82,"typo_prefix_score":42},"2211897868288",14,"1157451471441100913",2,6678,{"collection_name":53,"first_q":85,"per_page":86,"q":85},"camp derby",6,{"facet_counts":88,"found":106,"hits":107,"out_of":226,"page":11,"request_params":227,"search_cutoff":30,"search_time_ms":86},[89,98],{"counts":90,"field_name":96,"sampled":30,"stats":97},[91,94],{"count":92,"highlighted":93,"value":93},3,"anarres",{"count":11,"highlighted":95,"value":95},"liberation front","podcastfilter",{"total_values":82},{"counts":99,"field_name":29,"sampled":30,"stats":105},[100,102,103],{"count":11,"highlighted":101,"value":101},"guerra",{"count":11,"highlighted":85,"value":85},{"count":11,"highlighted":104,"value":104},"geopolitica",{"total_values":92},4,[108,162,184,205],{"document":109,"highlight":127,"highlights":145,"text_match":157,"text_match_info":158},{"comment_count":42,"id":110,"is_sticky":42,"permalink":111,"podcastfilter":112,"post_author":113,"post_content":114,"post_date":115,"post_excerpt":116,"post_id":110,"post_modified":117,"post_thumbnail":118,"post_title":119,"post_type":120,"sort_by_date":121,"tag_links":122,"tags":126},"49169","http://radioblackout.org/podcast/inizio-lavori-al-camp-derby-e-guerra-lunga-puntata-del-26-settembre/",[95],"liberationfront","Sono incominciati i lavori di taglio degli alberi nella pineta del Tombolo tra Pisa e Livorno per la costruzione della ferrovia che andrà a collegare la base americana di Camp Derby al Porto di Livorno e all’aeroporto di Pisa.\r\n\r\nCostruita nel 1951 la base di Camp Derby è oggi la più ampia base statunitense al di fuori del territorio nazionale e fa risparmiare all’esercito a stelle e strisce una buona parte di tempo per rifornirsi di artiglieria leggera e pesante. Nell’ultimo quinquennio le armi depositate a Pisa hanno alimentato le guerre in Siria, Iraq e Yemen, mentre i vari amministratori locali e regionali spianavano la strada per la realizzazione di queste migliorie logistiche: la ferrovia nella pineta e il ponte girevole sul canale dei Navicelli.\r\n\r\nQuesti interventi del Pentagono non si limitano all’Italia, ma trovano terreno fertile in tutta Europa, soprattutto nei paesi che condividono i confini con la Russia, la Polonia in particolar modo. 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Quindi perché mai stiamo pagando bollette spaventose?\r\nPer capirne di più ne abbiamo parlato con Daniele Ratti dell’Ateneo Libertario di Milano\r\n\r\nLa guerra in Ucraina e i pacifisti con l’elmetto\r\nDal 24 febbraio, quando la Russia ha attaccato l’Ucraina, l’opposizione alla guerra, invero ancora molto debole, ha portato in piazza anche i noti guerrafondai del PD, che dal governo, si oppongono alla guerra spedendo armi al governo Zelensky. In un tripudio di bandiere nazionali ucraine, monumenti in giallo-azzurro che si mescolano alle bandiere arcobaleno della pace stiamo assistendo ad un pacifismo armato, chiaramente schierato con uno dei due imperialismi che si stanno sfidando sulla pelle di chi vive in Ucraina e deve affrontare morte, bombe, paura, coscrizione obbligatoria.\r\nDi fronte a questo chiaro schierarsi, parte della galassia postcomunista si schiera a difesa dell’imperialismo della Russia putiniana.\r\nIn questo contesto in cui la fa da padrone un’informazione main stream del tutto arruolata, diventa estremamente importante porre al centro le ragioni di chi si oppone alla Nato e alla Russia, a chi si schiera a fianco delle vittime, di chi in Russia lotta contro la guerra a rischio di botte e galera, di pratica la diserzione attiva, di chi lotta contro le fabbriche d’armi e le missioni militari italiane all’estero.\r\nNe abbiamo chiacchierato con Dario Antonelli del Comitato contro le missioni militari in Africa di Livorno\r\n\r\nStato di emergenza bellico\r\nIl 28 febbraio il governo ha proclamato lo stato di emergenza per \"motivi umanitari\". 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Il suo utilizzo per la guerra in Ucraina è, anche dal punto di vista strettamente giuridico, del tutto abnorme. \r\nQuesto esecutivo la sta utilizzando per esautorare parte delle funzioni attribuite al parlamento e rafforzare i poteri dell'esecutivo, senza neppure l’esile filtro del voto delle camere.\r\nPotrebbero parere questioni di scarso interesse dal punto di vista della critica radicale allo Stato e alle dinamiche delle democrazie liberali, ma nei fatti potrebbe essere l’ombrello che consentirà all’esecutivo di limitare la possibilità di contestazione attiva delle scelte guerrafondaie del governo Draghi. Durante lo stato di emergenza pandemico è stata fortemente limitata la libertà di manifestare. Una miriade di divieti è ancora utilizzata per impedire i cortei o per limitarne i percorsi, nonostante tutte le altre attività produttive, ricreative, commerciali e culturali siano state riaperte.\r\nDi fronte ad una guerra, in cui l’informazione è già pienamente schiacciata sulle posizioni governative, la proclamazione dello stato di emergenza, potrebbe preludere a nuove, inedite strette disciplinari.\r\n\r\nCronache di lotta transfemminista queer e antimilitarista a Torino\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nGiovedì 17 marzo\r\nAssemblea\r\nLa NATO si prepara a sbarcare a Torino?\r\nTorino si candida ad ospitare nella nuova Città dell’Aerospazio, che sorgerà tra corso Francia e corso Marche, la sede di un acceleratore d’innovazione nel campo della Difesa e l’ufficio regionale per l’Europa del Defence Innovation Accelerator for the North Atlantic (D.I.A.N.A), una struttura della NATO.\r\nTorino, finita l’era dell’automotive, punta tutto sull’industria bellica per il rilancio dell’economia. Un’economia di morte. \r\nBloccare la nascita di un nuovo polo di ricerca, progettazione e costruzione di ordigni bellici, impedire che la NATO abbia una sua base a Torino è un impegno concreto contro il militarismo e contro la guerra.\r\nMentre il governo proclama lo stato di emergenza per la guerra imperialista per il controllo dell’Ucraina, fermare la produzione e lo smercio d’armi è l’unico modo per inceppare la macchina che alimenta le guerre.\r\nPer fermare le guerre non basta un no. Bisogna mettersi di mezzo. 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Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","17 Marzo 2022","2022-03-17 12:42:52","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/diseriamo-la-guerra-200x110.jpg","Anarres dell’11 marzo. La guerra, la benzina, il pane. Pacifisti con l’elmetto. Stato di emergenza. Cronache dalle lotte...",1647520972,[],[],{"post_content":176},{"matched_tokens":177,"snippet":178,"value":179},[69,70],"contro l’ampliamento della base di \u003Cmark>Camp\u003C/mark> \u003Cmark>Derby\u003C/mark> a Livorno\r\nAlla tettoia dei","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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Una miriade di divieti è ancora utilizzata per impedire i cortei o per limitarne i percorsi, nonostante tutte le altre attività produttive, ricreative, commerciali e culturali siano state riaperte.\r\nDi fronte ad una guerra, in cui l’informazione è già pienamente schiacciata sulle posizioni governative, la proclamazione dello stato di emergenza, potrebbe preludere a nuove, inedite strette disciplinari.\r\n\r\nCronache di lotta transfemminista queer e antimilitarista a Torino\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nGiovedì 17 marzo\r\nAssemblea\r\nLa NATO si prepara a sbarcare a Torino?\r\nTorino si candida ad ospitare nella nuova Città dell’Aerospazio, che sorgerà tra corso Francia e corso Marche, la sede di un acceleratore d’innovazione nel campo della Difesa e l’ufficio regionale per l’Europa del Defence Innovation Accelerator for the North Atlantic (D.I.A.N.A), una struttura della NATO.\r\nTorino, finita l’era dell’automotive, punta tutto sull’industria bellica per il rilancio dell’economia. Un’economia di morte. \r\nBloccare la nascita di un nuovo polo di ricerca, progettazione e costruzione di ordigni bellici, impedire che la NATO abbia una sua base a Torino è un impegno concreto contro il militarismo e contro la guerra.\r\nMentre il governo proclama lo stato di emergenza per la guerra imperialista per il controllo dell’Ucraina, fermare la produzione e lo smercio d’armi è l’unico modo per inceppare la macchina che alimenta le guerre.\r\nPer fermare le guerre non basta un no. Bisogna mettersi di mezzo. A partire dalla nostra città.\r\nL’assemblea Antimilitarista promuove un’assemblea cittadina che lanci una campagna di informazione e lotta per bloccare l’industria di guerra e la NATO a Torino.\r\nInterventi sulla Città dell’Aerospazio, sul ruolo della NATO in Italia, testimonianze delle lotte contro l’ampliamento della base di \u003Cmark>Camp\u003C/mark> \u003Cmark>Derby\u003C/mark> a Livorno\r\nAlla tettoia dei contadini dalle ore 18.\r\n\r\nSabato 19 marzo\r\nGuerra e energia: l’Eni e le missioni militari italiane in Africa\r\nIncontro/convegno antimilitarista a Milano\r\nal Kasciavit, via san Faustino 64\r\nInizio ore 10,30\r\nIntroduzione di un compagno dell’Assemblea Antimilitarista\r\nInterventi di: Stefano Capello “La politica energetica italiana tra la prima e la seconda Repubblica. Continuità e rotture”; Daniele Ratti “L’ENI Armata”; inizio discussione/pausa pranzo\r\nore 14,30\r\ninterventi di: Antonio Mazzeo “Le avventure neocoloniali dell'Italia dal Sahel al Mozambico”; Andrea Turco “La colonizzazione mentale, il caso ENI a Gela”; Massimo Varengo “Uno sguardo antimperialista sulla guerra in Ucraina” Interventi aperti\r\n\r\nSabato 19 marzo ore 11\r\nCacerolazo contro le guerre al Balon\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[181],{"field":75,"matched_tokens":182,"snippet":178,"value":179},[69,70],{"best_field_score":79,"best_field_weight":80,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":42,"score":81,"tokens_matched":82,"typo_prefix_score":42},{"document":185,"highlight":197,"highlights":201,"text_match":77,"text_match_info":204},{"comment_count":42,"id":186,"is_sticky":42,"permalink":187,"podcastfilter":188,"post_author":93,"post_content":189,"post_date":190,"post_excerpt":116,"post_id":186,"post_modified":191,"post_thumbnail":192,"post_title":193,"post_type":120,"sort_by_date":194,"tag_links":195,"tags":196},"74199","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-4-marzo-guerra-la-sicilia-in-prima-linea-la-nato-sbarca-a-torino-gender-strike-malatesta-e-il-biennio-rosso-la-cultura-della-sorveglianza/",[93],"Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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Un’economia di morte.\r\n\r\nGender Strike!\r\nUn’occasione, in vista dell’8 marzo, di proporre lo sciopero dai generi come pratica costitutivamente destabilizzante il machismo eteropatriarcale.\r\nLe identità erranti, fluide, in transito, eccedenti la rigidezza dei generi rompono il binarismo e dissolvono la gerarchia basata sui ruoli di genere imposti. 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In questo modo la sorveglianza penetra in profondità negli «usi, costumi, abitudini e modalità di lettura e interpretazione del mondo» andando a costruire una società in cui ognuno è, più o meno consciamente, sia controllato che controllore.\r\nNe abbiamo parlato con Salvo Vaccaro, anarchico, docente di filosofia politica all’università di Palermo\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nMercoledì 16 marzo\r\nPresidio contro il carovita\r\nore 18 in piazza Palazzo di Città\r\n\r\nGiovedì 17 marzo\r\nAssemblea antimilitarista\r\nLa NATO si prepara a sbarcare a Torino?\r\nTorino si candida ad ospitare nella nuova Città dell’Aerospazio, che sorgerà tra corso Francia e corso Marche, la sede di un acceleratore d’innovazione nel campo della Difesa e l’ufficio regionale per l’Europa del Defence Innovation Accelerator for the North Atlantic (D.I.A.N.A), una struttura della NATO.\r\nTorino, finita l’era dell’automotive, punta tutto sull’industria bellica per il rilancio dell’economia. 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Guerra: la Sicilia in prima linea. La Nato sbarca a Torino? Gender Strike! Malatesta e il biennio rosso. La cultura della sorveglianza...",1647445569,[],[],{"post_content":198},{"matched_tokens":199,"snippet":178,"value":200},[69,70],"Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. 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Riflessioni sulla guerra che torna nel cuore dell’Europa: gli scossoni di assestamento della lunga ondata tellurica iniziata con la caduta del muro di Berlino.\r\nDi fronte al conflitto in corso in Ucraina, che vede attualmente la Federazione Russa in fase d'attacco, riaffermiamo il nostro totale rifiuto degli imperialismi degli Stati e delle coalizioni contendenti, NATO e OTSC.\r\nLe politiche di potenza degli Stati, i nazionalismi, le piccole patrie, sono solo paraventi per nascondere lo sfruttamento delle classi lavoratrici, delle risorse, dei territori. Le ricadute di questa guerra sono estremamente gravi, in primis per le popolazioni civili delle zone interessate che si trovano da anni in una situazione di conflitto e privazione materiale.\r\nMa questo conflitto riguarda anche lavoratori e lavoratrici di tutta Europa, che stanno già vedendo i loro redditi falcidiati dagli aumenti dei costi dell'energia e dei beni di prima necessità, nonché dal taglio della spesa pubblica sociale a beneficio dell'aumento delle spese militari.\r\nNe abbiamo parlato con Massimo Varengo\r\nLeggi qui il suo articolo\r\n\r\n\r\nMorti e feriti della guerra del lavoro\r\nIn Italia ci sono stati, nel 2021, 555.236 infortuni sul lavoro. Più di mezzo milione di persone hanno subito danni, lesioni permanenti, in qualche caso sono morte: un tributo in sangue pagato annualmente al profitto e considerato \"normale\" da governo, padroni e sindacati.\r\nI dati degli infortuni e delle morti sul lavoro sono un preciso indice del livello dello sfruttamento. L'indignazione non basta, come non bastano i controlli, il rifiuto dell’insicurezza sul lavoro deve diventare una delle parole d’ordine di chiunque lotti per l’emancipazione dei lavoratori. \r\nCe ne ha parlato Francesco Fricche\r\n\r\n\r\nTutte le guerre contro di noi. Noi contro tutte le guerre\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\n\r\nMartedì 8 marzo\r\ngiornata di informazione e lotta transfemminista\r\n\r\nGiovedì 10 marzo\r\ndalle ore 10 alle 12\r\nSpezziamo le ali al militarismo!\r\npresidio antimilitarista di fronte all’auditorium dell’Energy Center del Politecnico in via Paolo Borsellino 38/16\r\nNell’auditorium si svolgerà un convegno dal titolo “Il futuro dell’aerospazio: opportunità di sviluppo per le PMI nella filiera”, cui interverranno rappresentanti del politecnico e delle maggiori industrie belliche del settore: Leonardo, Avio Aero, Thales Alenia Space, Mecaer con l’introduzione della presidente del Distretto Aerospaziale del Piemonte. Questo convegno è solo un ulteriore tassello del mosaico che vede al centro uno strettissimo intreccio di interessi tra il Politecnico Torinese e l’industria aerospaziale di guerra, che troverà il suo culmine nella realizzazione della Città dell’Aerospazio, che sorgerà nell’area tra corso Marche e corso Francia, in un’area di proprietà di Leonardo.\r\nIl segnale inequivocabile di una scelta strategica per il futuro della città, che si lega più che nel recente passato, all’industria bellica. Non solo. Presto a Torino potrebbe sbarcare anche la NATO.\r\n\r\nSabato 12 marzo\r\nNé con la Russia né con la NATO!\r\nPresidio antimilitarista itinerante al Balon\r\nAppuntamento alle 10,30 in via Andreis angolo via Borgodora\r\n\r\nGiovedì 17 marzo\r\nAssemblea\r\nLa NATO si prepara a sbarcare a Torino?\r\nTorino si candida ad ospitare nella nuova Città dell’Aerospazio, che sorgerà tra corso Francia e corso Marche, la sede di un acceleratore d’innovazione nel campo della Difesa e l’ufficio regionale per l’Europa del Defence Innovation Accelerator for the North Atlantic (D.I.A.N.A), una struttura della NATO.\r\nTorino, finita l’era dell’automotive, punta tutto sull’industria bellica per il rilancio dell’economia. Un’economia di morte. \r\nBloccare la nascita di un nuovo polo di ricerca, progettazione e costruzione di ordigni bellici, impedire che la NATO abbia una sua base a Torino è un impegno concreto contro il militarismo e contro la guerra.\r\nMentre il governo proclama lo stato di emergenza per la guerra imperialista per il controllo dell’Ucraina, fermare la produzione e lo smercio d’armi è l’unico modo per inceppare la macchina che alimenta le guerre.\r\nPer fermare le guerre non basta un no. Bisogna mettersi di mezzo. 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Continuità e rotture”; Daniele Ratti “L’ENI Armata”; inizio discussione/pausa pranzo\r\nore 14,30\r\ninterventi di: Antonio Mazzeo “Le avventure neocoloniali dell'Italia dal Sahel al Mozambico”; Andrea Turco “La colonizzazione mentale, il caso ENI a Gela”; Massimo Varengo “Uno sguardo antimperialista sulla guerra in Ucraina” Interventi aperti\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 20,30\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","7 Marzo 2022","2022-03-07 15:04:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/03/2022-02-28-manif-wild-cat-8-marzo-col-verd-gia-200x110.jpg","Anarres del 25 febbraio. 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Anche se non sono legati all’attuale crisi in Europa orientale, i giochi di guerra si svolgeranno in un quadro delicatissimo di tensione internazionale.\r\n\r\nNoi contro tutte le guerre, tutte le guerre contro di noi\r\nL’invasione dell’Ucraina. Riflessioni sulla guerra che torna nel cuore dell’Europa: gli scossoni di assestamento della lunga ondata tellurica iniziata con la caduta del muro di Berlino.\r\nDi fronte al conflitto in corso in Ucraina, che vede attualmente la Federazione Russa in fase d'attacco, riaffermiamo il nostro totale rifiuto degli imperialismi degli Stati e delle coalizioni contendenti, NATO e OTSC.\r\nLe politiche di potenza degli Stati, i nazionalismi, le piccole patrie, sono solo paraventi per nascondere lo sfruttamento delle classi lavoratrici, delle risorse, dei territori. 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Questo convegno è solo un ulteriore tassello del mosaico che vede al centro uno strettissimo intreccio di interessi tra il Politecnico Torinese e l’industria aerospaziale di guerra, che troverà il suo culmine nella realizzazione della Città dell’Aerospazio, che sorgerà nell’area tra corso Marche e corso Francia, in un’area di proprietà di Leonardo.\r\nIl segnale inequivocabile di una scelta strategica per il futuro della città, che si lega più che nel recente passato, all’industria bellica. Non solo. Presto a Torino potrebbe sbarcare anche la NATO.\r\n\r\nSabato 12 marzo\r\nNé con la Russia né con la NATO!\r\nPresidio antimilitarista itinerante al Balon\r\nAppuntamento alle 10,30 in via Andreis angolo via Borgodora\r\n\r\nGiovedì 17 marzo\r\nAssemblea\r\nLa NATO si prepara a sbarcare a Torino?\r\nTorino si candida ad ospitare nella nuova Città dell’Aerospazio, che sorgerà tra corso Francia e corso Marche, la sede di un acceleratore d’innovazione nel campo della Difesa e l’ufficio regionale per l’Europa del Defence Innovation Accelerator for the North Atlantic (D.I.A.N.A), una struttura della NATO.\r\nTorino, finita l’era dell’automotive, punta tutto sull’industria bellica per il rilancio dell’economia. Un’economia di morte. \r\nBloccare la nascita di un nuovo polo di ricerca, progettazione e costruzione di ordigni bellici, impedire che la NATO abbia una sua base a Torino è un impegno concreto contro il militarismo e contro la guerra.\r\nMentre il governo proclama lo stato di emergenza per la guerra imperialista per il controllo dell’Ucraina, fermare la produzione e lo smercio d’armi è l’unico modo per inceppare la macchina che alimenta le guerre.\r\nPer fermare le guerre non basta un no. Bisogna mettersi di mezzo. 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