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Lo Stato è strumento di sfruttamento e di morte, quindi è strumento di guerra. Dire Stato, significa dire guerra. Per convincersi di ciò, e per superare l’obiezione di chi ci accusa di facile massimalismo, basta pensare al fatto, ovvio, che non saranno il numero di morti, la specificità dei mezzi usati, il terreno dello scontro, lo scopo che i belligeranti si prefiggono, a determinare una differenza tra lo “stato di guerra” e lo “stato di pace”. Uccidere sistematicamente una decina di lavoratori al giorno sul posto di lavoro è fenomeno di guerra che soltanto dal punto di vista del numero differisce (per quanto ci riguarda) dai morti che a migliaia si rinvengono sul campo di battaglia. Sotto questo profilo non esiste possibilità di individuare una “situazione reale di pace” sotto il regime del capitale, ma soltanto un fittizio “stato di pace” che equivale, in pratica, ad una “situazione reale di guerra”\".\r\n\r\nA Casteldaccia, in provincia di Palermo, cinque operai sono morti a causa delle esalazioni tossiche all’interno dei cunicoli di sollevamento delle acque reflue, nella stessa giornata un operaio è morto in provincia di Treviso schiacciato da un camion. O ancora il crollo del cantiere Esselunga di Firenze, dove sono stati uccisi 5 operai, l'esplosione della centrale idroelettrica di Bargi sull'appennino bolognese: a queste latitudini la strage capitalista miete in media tre lavoratori al giorno. E' chiaro che industriarsi per la morte è l'arte dello Stato moderno, per cui la guerra è un’attività che non caratterizza un periodo transitorio e circoscritto della sua esistenza. La specificità contemporanea è forse l'esplicitazione sfacciata di questa essenza.\r\n\r\nSe industria è guerra, lo è tanto sul fronte interno quanto su quello della guerra guerreggiata.\r\n\r\nA Lecco è stato chiamato per questo sabato 18 maggio un corteo contro la Fiocchi Munizioni, azienda multinazionale produttrice di proiettili di vario calibro, produttrice di una città-mondo fatta per la guerra, dalla scuola, alla casa, alla fabbrica e nel contempo polverificio per il conflitto in Ucraina, per il genocidio perpetrato dallo Stato israeliano contro i palestinesi e non solo. La piccola provincia di Lecco lo scorso anno ha esportato verso tutto il mondo oltre 130 milioni di euro in armi e munizioni, con un aumento di quasi il 50% negli ultimi due anni.\r\n\r\nDisarmiamo la Fiocchi Munizioni. 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Dire Stato, significa dire guerra. (...) Uccidere sistematicamente una decina di lavoratori al giorno sul posto di lavoro è fenomeno di guerra che soltanto dal punto di vista del numero differisce (per quanto ci riguarda) dai morti che a migliaia si rinvengono sul campo di battaglia. Sotto questo profilo non esiste possibilità di individuare una “situazione reale di pace” sotto il regime del capitale, ma soltanto un fittizio “stato di pace” che equivale, in pratica, ad una “situazione reale di guerra”.\r\n(da \"La guerra e il suo rovescio\")\r\n\r\nIn questa chiacchierata a cinque voci con Antonio Mazzeo, da anni attento osservatore del complesso militare-industriale, nonchè dei suoi nessi con la governance delle migrazioni in Italia, ci siamo posti come obiettivo quello di tracciare qualche parziale punto di connessione tra le attuali logiche del dominio dello Stato italiano ordinariamente in guerra dentro e fuori dai suoi confini territoriali.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/defdef.mp3\"][/audio]\r\n\r\n1:00 / intro\r\n\r\n3:00 / predazione energetica in Africa, riconfigurazione delle infrastrutture di trasporto del gas e del codice degli appalti, lotte territoriali\r\n\r\n15:15 / esternalizzazione della frontiera esterna, economia della carcerazione e sfruttamento lavorativo, scintille di rivolta\r\n\r\n28:45 / industria del sapere e militarizzazione dell'istruzione, tecnologie duali, forme di diserzione\r\n\r\n42:55 / mercato privato delle armi in Italia e coscienza atomica\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","28 Luglio 2023","2023-07-28 21:06:41","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/frans-masereel-65f140b8-4101-4f6c-8bfc-5f604280848-resize-750-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"254\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/frans-masereel-65f140b8-4101-4f6c-8bfc-5f604280848-resize-750-254x300.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/frans-masereel-65f140b8-4101-4f6c-8bfc-5f604280848-resize-750-254x300.jpeg 254w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/frans-masereel-65f140b8-4101-4f6c-8bfc-5f604280848-resize-750.jpeg 592w\" sizes=\"auto, (max-width: 254px) 100vw, 254px\" />","Dire Stato è dire guerra",1690555049,[149,150,151,152],"http://radioblackout.org/tag/bomba-atomica/","http://radioblackout.org/tag/diserzione/","http://radioblackout.org/tag/energia/","http://radioblackout.org/tag/migranti/",[154,155,156,157],"bomba atomica","diserzione","energia","migranti",{"post_content":159},{"matched_tokens":160,"snippet":122,"value":161},[23,77],"Lo Stato è strumento di sfruttamento e di morte, quindi è strumento di guerra. 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Nel primo scenario, la fuga delle truppe del governo regionale ha permesso l'occupazione jihadista della città, producendo brutalità e massacri e l'esodo di migliaia di sfollati in seno alla comunità etno-religiosa yazida verso le montagne - dove molti hanno trovato stenti e morte.\r\n\r\nMa non tutti gli yazidi hanno subito impotenti queste violenze. Alcuni hanno imbracciato le armi per autodifendersi, e in circa 700 si sono uniti ai ranghi delle YPG (Unità di Difesa del Popolo): i combattenti della Rojava autonoma che, in seguito agli ultimi eventi, stanno espandendo le proprie operazioni oltre l'ormai fittizio confine siro-iracheno.\r\n\r\nLa situazione resta comunque fluida, e dopo il massacro di Sinjar ed i raid statunitensi in difesa di Erbil altri attori si sono gettati nella mischia. Come il Partito della Soluzione Democraticaper il Curdistan, ideologicamente vicino al PYD di Rojava ed al PKK turco ed attivo nel Curdistan Meridionale (iracheno), che ha varato una campagna di reclutamento di \"Forze di Difesa Nazionale\" per combattere gli jihadisti. Grattacapi sensibili per la finora incontrastata amministrazione filo-NATO del KDP di Massoud Barzani.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Daniele\r\n\r\niraq","11 Agosto 2014","2014-09-19 13:41:57","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/08/ISIS-map-iraq-terrorists-infographic2-200x110.gif","\u003Cimg width=\"300\" height=\"187\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/08/ISIS-map-iraq-terrorists-infographic2-300x187.gif\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Iraq nel caos",1407769425,[180,181,182,183],"http://radioblackout.org/tag/curdistan/","http://radioblackout.org/tag/iraq/","http://radioblackout.org/tag/isis/","http://radioblackout.org/tag/yazidi/",[25,185,17,21],"iraq",{"post_content":187},{"matched_tokens":188,"snippet":189,"value":190},[23],"di Sinjar e minacciare la \u003Cmark>capitale\u003C/mark> curda irachena Erbil. 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Ha iniziato (1964) la sua attività politica nel Liceo a S. Francisco, nelle manifestazioni per i diritti dei neri e, dal 1965, anche contro la guerra del Vietnam. Nell’Università di Berkeley era attivo nel movimento studentesco e, fino ai primi anni ‘70, militante in gruppi trotsky-luxemburghiani. Dal 1973 è stato militante indipendente senza organizzazione politica. È stato in sindacati diversi come impiegato d’ufficio, taxista, portiere, e anche come inquilino. Ha partecipato alle poche lotte rivendicative specifiche degli ultimi 30 anni, negli Stati Uniti ma anche dove si trovi per ragioni di lavoro, come nel maggio-giugno 2004 in Francia, successivamente in Argentina, in Corea, dove oggi lavora. È stato anche in Italia in più occasioni, come un incontro con gli operai della Fiat a Torino. In trattiene rapporti con militanti e organismi di lotta del movimento operaio in numerosi Paesi. Ha al suo attivo un’infaticabile attività di pubblicista, con numerosi saggi di critica dell’economia politica, filosofici, letterari e articoli di storia del movimento operaio, alcuni dei quali tradotti anche in Italia. I suoi scritti sono tradotti in tedesco, francese, russo, ceco, coreano. Nelle Edizioni PonSinMor è già apparso il volume\r\nL’avanguardia della regressione. Pensiero dialettico e parodie post-moderne nell’era del capitale fittizio, in Appendice al quale è il suo saggio più noto, Il comunismo è la comunità materiale umana: Amadeo Bordiga oggi, e in concomitanza con la crisi dei subprime in America, il volume Capitale fittizio e crisi del capitalismo.","25 Ottobre 2015","2018-10-17 22:09:21","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/10/hqdefault_0-200x110.jpg","Intervista a Loren Goldner","podcast",1445736941,[62,242,243,244,245],"http://radioblackout.org/tag/cina/","http://radioblackout.org/tag/crisi/","http://radioblackout.org/tag/loren-goldner/","http://radioblackout.org/tag/stati-uniti/",[31,210,214,222,218],{"post_content":248,"tags":253},{"matched_tokens":249,"snippet":251,"value":252},[250,77],"Capitale","rileggendo la nozione marxiana di \"\u003Cmark>Capitale\u003C/mark> \u003Cmark>fittizio\u003C/mark>\" alla luce della lunga crisi","Formatosi su Marx, arricchitosi della lezione luxemburghiana e di Amedeo Bordiga, Loren Goldner conduce da diversi decenni, una rigorosa ricognizione sulle trasformazioni del \u003Cmark>Capitale\u003C/mark>, rileggendo la nozione marxiana di \"\u003Cmark>Capitale\u003C/mark> \u003Cmark>fittizio\u003C/mark>\" alla luce della lunga crisi del dollaro (che per Goldner non inizia solo nel 1973, ma già nel 1958).\r\nIn sintesi, la critica di Goldner è che la maggiornaza dei marxisti si limita a leggere il vol. I del \u003Cmark>Capitale\u003C/mark> (al massimo l'inizio del vol.II), fermandosi al \"sistema chiuso\", in cui compaiono solo capitalisti e proletari, mentre nel III vol. Marx analizza il \u003Cmark>capitale\u003C/mark> sotto forma di titoli cartacei (azioni, obbligazioni, titoli di proprietà fondiaria). Questa richhezza, solo nominalmente \"fittizia\", pesa come un macigno sul lavoro vivo e sulla riproduzione sociale, abbassando il salario della forza lavoro.\r\nPassato per Torino in occasione di un incontro pubblico, lo abbiamo intervistato mercoledì 21 ottobre negli studi di Radio Blackout\r\nParte 1 - \"\u003Cmark>Capitale\u003C/mark> \u003Cmark>Fittizio\u003C/mark>\" - La crisi negli Usa (Ferguson, Obama, le primarie per le presidenziali, il sistema penale)\r\nLoren_Goldner_part_1\r\nPArte 2 - La Cina (la bolla e le riforme, la paura di una rivoluzione operaia) - Impressioni sull'Italia\r\nLoren_Goldner_part_2\r\n\r\nQui di seguito una scheda a cura di Pon Sin Mor, principale editore italiano di Goldner.\r\nLOREN GOLDNER risiede a New York. Ha iniziato (1964) la sua attività politica nel Liceo a S. Francisco, nelle manifestazioni per i diritti dei neri e, dal 1965, anche contro la guerra del Vietnam. Nell’Università di Berkeley era attivo nel movimento studentesco e, fino ai primi anni ‘70, militante in gruppi trotsky-luxemburghiani. Dal 1973 è stato militante indipendente senza organizzazione politica. È stato in sindacati diversi come impiegato d’ufficio, taxista, portiere, e anche come inquilino. Ha partecipato alle poche lotte rivendicative specifiche degli ultimi 30 anni, negli Stati Uniti ma anche dove si trovi per ragioni di lavoro, come nel maggio-giugno 2004 in Francia, successivamente in Argentina, in Corea, dove oggi lavora. È stato anche in Italia in più occasioni, come un incontro con gli operai della Fiat a Torino. In trattiene rapporti con militanti e organismi di lotta del movimento operaio in numerosi Paesi. Ha al suo attivo un’infaticabile attività di pubblicista, con numerosi saggi di critica dell’economia politica, filosofici, letterari e articoli di storia del movimento operaio, alcuni dei quali tradotti anche in Italia. I suoi scritti sono tradotti in tedesco, francese, russo, ceco, coreano. Nelle Edizioni PonSinMor è già apparso il volume\r\nL’avanguardia della regressione. Pensiero dialettico e parodie post-moderne nell’era del \u003Cmark>capitale\u003C/mark> \u003Cmark>fittizio\u003C/mark>, in Appendice al quale è il suo saggio più noto, Il comunismo è la comunità materiale umana: Amadeo Bordiga oggi, e in concomitanza con la crisi dei subprime in America, il volume \u003Cmark>Capitale\u003C/mark> \u003Cmark>fittizio\u003C/mark> e crisi del capitalismo.",[254,256,258,260,262],{"matched_tokens":255,"snippet":78,"value":78},[23,77],{"matched_tokens":257,"snippet":210,"value":210},[],{"matched_tokens":259,"snippet":214,"value":214},[],{"matched_tokens":261,"snippet":222,"value":222},[],{"matched_tokens":263,"snippet":218,"value":218},[],[265,271],{"field":34,"indices":266,"matched_tokens":267,"snippets":269,"values":270},[46],[268],[23,77],[78],[78],{"field":126,"matched_tokens":272,"snippet":251,"value":252},[250,77],{"best_field_score":93,"best_field_weight":94,"fields_matched":86,"num_tokens_dropped":46,"score":274,"tokens_matched":86,"typo_prefix_score":46},"1157451471441625194",{"document":276,"highlight":292,"highlights":297,"text_match":300,"text_match_info":301},{"comment_count":46,"id":277,"is_sticky":46,"permalink":278,"podcastfilter":279,"post_author":49,"post_content":280,"post_date":281,"post_excerpt":52,"post_id":277,"post_modified":282,"post_thumbnail":283,"post_title":284,"post_type":239,"sort_by_date":285,"tag_links":286,"tags":291},"20977","http://radioblackout.org/podcast/anselm-jappe-critica-del-valore-e-fine-del-denaro/",[],"Abbiamo ospitato nei nostri studi Anselm Jappe, studioso di Marx e Debord, un tempo appartenente al gruppo che si formò intorno alla rivista tedesca Krisis. Allievo dello stesso Robert Kurz (la figura più eminente del gruppo) e più tardi, in Italia, del filosofo Mario Perniola. Esponente austriaco della cosiddetta critica del valore, una delle tante correnti del pensiero di Marx scaturita da una riflessione profonda sui concetti di feticismo della merce, lavoro, denaro e valore. Dalla lettura dal Marx anti-lavorista, quello che Kurtz definiva \"esoterico\", Jappe ripesca e potenzia l'idea del valore come \"soggetto automatico\". Gli uomini si ritroverebbero insomma ad alimentare, contro o al di là della propria volontà, un sistema che quotidianamente li danneggia e che finirà col distruggerli. La rinuncia degli uomini a incidere sulla realtà, a non essere che meri ingranaggi, è poi quel fenomeno che Marx ci restituisce sotto il nome di feticismo della merce. Di qui la tesi forte che l'attuale crisi non va interpretata come fase ma come modo di funzionamento di un sistema edificato sullo sfruttamento del lavoro vivo, che ha finito nel corso del suo sviluppo con lo smarrire i propri presupposti, rendendo sempre più superflue masse enormi di popolazione anziché metterle al lavoro. La finanza sarebbe l'escamotage trovato dai capitalisti alla fine degli anni settanta per tamponare questa crisi strutturale, col risultato di far crescere una quantità abnorme e incontrollabile di capitale fittizio. La crisi, ci dice Jappe, è consustanziale alla natura stessa del capitalismo e si caratterizza per un'obsolescenza progressiva del denaro, tanto che questa si manifesti come rarefazione del denaro (deflazione) quanto sottoforma di circolazione di enormi quantità di denaro svalutato (inflazione). Nonostante le molte affinità con alcune letture teleologiche del comunismo e del \"nuovo mondo\" che necessariamente verrà, Jappe tende a non semplificare e a tenersi alla larga da letture consolanti e strettamente deterministiche. Si rende perfettamente conto che le sfide cui l'uomo si troverà davanti potrebbero facilmente precipitarlo nelle barbarie e perciò ritiene, con Kurz, che oggi sia una priorità inderogabile prepararsi alla “fine del denaro”.\r\nL'intervista, a cura della redazione informativa di Radio Blackout, ha visto intervenire, oltre allo stesso Anselm Jappe, Riccardo Frola, che ha organizzato le tappe torinesi del viaggio di Anselm, e Raffaele Sciortino, collaboratore di Radio Blackout e di Info Aut.\r\nJappe_podcast_25_1_14","3 Febbraio 2014","2018-10-17 22:10:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/02/denaro02_van-Reymerswaele_Il-cambiavalute-e-sua-moglie-200x110.jpg","Anselm Jappe: critica del valore e fine del denaro",1391447974,[287,288,289,290],"http://radioblackout.org/tag/anselm-jappe/","http://radioblackout.org/tag/capitalismo/","http://radioblackout.org/tag/critica-del-valore/","http://radioblackout.org/tag/marx/",[220,216,225,212],{"post_content":293},{"matched_tokens":294,"snippet":295,"value":296},[23,77],"quantità abnorme e incontrollabile di \u003Cmark>capitale\u003C/mark> \u003Cmark>fittizio\u003C/mark>. 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Di qui la tesi forte che l'attuale crisi non va interpretata come fase ma come modo di funzionamento di un sistema edificato sullo sfruttamento del lavoro vivo, che ha finito nel corso del suo sviluppo con lo smarrire i propri presupposti, rendendo sempre più superflue masse enormi di popolazione anziché metterle al lavoro. La finanza sarebbe l'escamotage trovato dai capitalisti alla fine degli anni settanta per tamponare questa crisi strutturale, col risultato di far crescere una quantità abnorme e incontrollabile di \u003Cmark>capitale\u003C/mark> \u003Cmark>fittizio\u003C/mark>. La crisi, ci dice Jappe, è consustanziale alla natura stessa del capitalismo e si caratterizza per un'obsolescenza progressiva del denaro, tanto che questa si manifesti come rarefazione del denaro (deflazione) quanto sottoforma di circolazione di enormi quantità di denaro svalutato (inflazione). 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Si rende perfettamente conto che le sfide cui l'uomo si troverà davanti potrebbero facilmente precipitarlo nelle barbarie e perciò ritiene, con Kurz, che oggi sia una priorità inderogabile prepararsi alla “fine del denaro”.\r\nL'intervista, a cura della redazione informativa di Radio Blackout, ha visto intervenire, oltre allo stesso Anselm Jappe, Riccardo Frola, che ha organizzato le tappe torinesi del viaggio di Anselm, e Raffaele Sciortino, collaboratore di Radio Blackout e di Info Aut.\r\nJappe_podcast_25_1_14",[298],{"field":126,"matched_tokens":299,"snippet":295,"value":296},[23,77],1157451471441100800,{"best_field_score":302,"best_field_weight":131,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":303,"tokens_matched":86,"typo_prefix_score":46},"2211897868288","1157451471441100913",6637,{"collection_name":239,"first_q":31,"per_page":200,"q":31},["Reactive",307],{},["Set"],["ShallowReactive",310],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fgpj_E_CiAJ39q1wFiMnALwd7ueMLT8E6M5Go9doDxaA":-1},true,"/search?query=capitale+fittizio"]