","Continua la lotta a Sezzadio e in Val Bormida","post",1389616070,[58,59,60,61,62,63],"http://radioblackout.org/tag/amianto/","http://radioblackout.org/tag/comitati-di-base-contro-la-discarica-di-sezzadio/","http://radioblackout.org/tag/discarica/","http://radioblackout.org/tag/no-tav-2/","http://radioblackout.org/tag/no-tav-terzo-valico/","http://radioblackout.org/tag/val-bormida/",[20,32,22,18,24,15],{"post_content":66,"post_title":73,"tags":76},{"matched_tokens":67,"snippet":71,"value":72},[68,22,69,70],"la","di","Sezzadio","ha riportato alla ribalta, nuovamente, \u003Cmark>la\u003C/mark> possibile realizzazione della \u003Cmark>discarica\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Sezzadio\u003C/mark> dopo una lotta lunga e","Abbiamo parlato questa mattina con Urbano \u003Cmark>di\u003C/mark> un fatto vergognoso che a fine dicembre ha riportato alla ribalta, nuovamente, \u003Cmark>la\u003C/mark> possibile realizzazione della \u003Cmark>discarica\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Sezzadio\u003C/mark> dopo una lotta lunga e determinata vinta da parte dei \u003Cmark>Comitati\u003C/mark> presenti sul territorio per \u003Cmark>la\u003C/mark> sua cancellazione definitiva.\r\n\r\nIl movimento No Tav Terzo Valico e i \u003Cmark>comitati\u003C/mark> avevano già collegato da tempo gli interessi politici ed economici della Regione e delle amministrazioni a quelli della multinazionale Riccoboni (per \u003Cmark>la\u003C/mark> realizzazione della \u003Cmark>discarica\u003C/mark> in questione) con il mega progetto TAV. Infatti, come per miracolo, a fine dicembre Cascina Borio, a \u003Cmark>Sezzadio\u003C/mark> (AL), è stata reinserita nel piano-cave del Terzo Valico. Il 23 dicembre si è riunita \u003Cmark>la\u003C/mark> Giunta Regionale e con soli sette assessori presenti (su tredici previsti) e \u003Cmark>di\u003C/mark> cui cinque leghisti, ha deliberato in tal senso. Solamente pochi mesi fa tale zona era stata classificata come non idonea a ricevere lo smarino (ossia \u003Cmark>la\u003C/mark> terra \u003Cmark>di\u003C/mark> escavazione) derivato dai lavori per l’alta velocità del Terzo Valico, perchè \u003Cmark>la\u003C/mark> falda acquifera sottostante può soddisfare le esigenze \u003Cmark>di\u003C/mark> acqua \u003Cmark>di\u003C/mark> tutto il basso Piemonte. Infatti è proprio attraverso il COCIV (il consorzio per l’alta velocità facente capo all’Impregilo S.p.A.) che \u003Cmark>la\u003C/mark> Riccoboni, multinazionale dei rifiuti che da più \u003Cmark>di\u003C/mark> un anno cerca \u003Cmark>di\u003C/mark> rendere operativa \u003Cmark>la\u003C/mark> suddetta \u003Cmark>discarica\u003C/mark>, può ottenere \u003Cmark>la\u003C/mark> “variante stradale” che le permetterebbe \u003Cmark>di\u003C/mark> avere gli agognati permessi per iniziare a depositare rifiuti contenenti sostanze nocive ed altamente inquinanti. Risulta evidente quindi come \u003Cmark>la\u003C/mark> lotta \u003Cmark>contro\u003C/mark> \u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>discarica\u003C/mark> passa obbligatoriamente attraverso quella \u003Cmark>contro\u003C/mark> il Terzo Valico: sono due facce della stessa medaglia. Stessi gli attori interessati, stessi gli interessi economici e stesse le nocività che impatteranno l’intera provincia \u003Cmark>di\u003C/mark> Alessandria.\r\n\r\nRicordiamo pertanto \u003Cmark>la\u003C/mark> grande e importante mobilitazione prevista per questo sabato 18 gennaio \u003Cmark>contro\u003C/mark> il cantiere del Terzo Valico \u003Cmark>di\u003C/mark> Voltaggio, dalle 6 del mattino e per tutta \u003Cmark>la\u003C/mark> giornata, in cui verrà nuovamente ribadita \u003Cmark>la\u003C/mark> resistenza e l'opposizione sempre più determinata della popolazione e dei territori della Val Bormida \u003Cmark>contro\u003C/mark> il TAV e \u003Cmark>la\u003C/mark> realizzazione \u003Cmark>di\u003C/mark> una \u003Cmark>discarica\u003C/mark> che era già stata fermata e cancellata.\r\n\r\nurbano val bormida",{"matched_tokens":74,"snippet":75,"value":75},[68,70],"Continua \u003Cmark>la\u003C/mark> lotta a \u003Cmark>Sezzadio\u003C/mark> e in Val Bormida",[77,79,85,88,90,92],{"matched_tokens":78,"snippet":20},[],{"matched_tokens":80,"snippet":84},[81,69,82,83,68,22,69,70],"comitati","base","contro","\u003Cmark>comitati\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>base\u003C/mark> \u003Cmark>contro\u003C/mark> \u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>discarica\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Sezzadio\u003C/mark>",{"matched_tokens":86,"snippet":87},[22],"\u003Cmark>discarica\u003C/mark>",{"matched_tokens":89,"snippet":18},[],{"matched_tokens":91,"snippet":24},[],{"matched_tokens":93,"snippet":15},[],[95,101,104],{"field":33,"indices":96,"matched_tokens":97,"snippets":100},[17,14],[98,99],[81,69,82,83,68,22,69,70],[22],[84,87],{"field":102,"matched_tokens":103,"snippet":71,"value":72},"post_content",[68,22,69,70],{"field":105,"matched_tokens":106,"snippet":75,"value":75},"post_title",[68,70],4629779559896580000,{"best_field_score":109,"best_field_weight":110,"fields_matched":111,"num_tokens_dropped":44,"score":112,"tokens_matched":113,"typo_prefix_score":44},"8834737045504",13,3,"4629779559896580203",8,{"document":115,"highlight":132,"highlights":153,"text_match":164,"text_match_info":165},{"cat_link":116,"category":117,"comment_count":44,"id":118,"is_sticky":44,"permalink":119,"post_author":47,"post_content":120,"post_date":121,"post_excerpt":50,"post_id":118,"post_modified":122,"post_thumbnail":123,"post_thumbnail_html":124,"post_title":125,"post_type":55,"sort_by_date":126,"tag_links":127,"tags":131},[41],[43],"25945","http://radioblackout.org/2014/11/i-comitati-di-base-hanno-vinto-la-val-bormida-senza-discariche-pericolose-e-nocive/","Abbiamo parlato questa mattina con Urbano dei Comitati di Base della Val Bormida che ci ha raccontato una bella vittoria: una lotta lunga e determinata di tante persone contro il progetto della potente ditta Riccoboni che voleva creare una discarica di rifiuti definiti “non pericolosi” nell'area della Cascina Borio, inquinando una falda acquifera in grado di alimentare fino a 200.000 persone. In questa zona si sarebbe concentrato anche una parte dello smarino (lo smaltimento della terra scavata) proveniente dal Terzo Valico. La Giunta Provinciale di Alessandria ha finalmente espresso un giudizio negativo di compatibilità ambientale e quindi è importante sottolineare come, senza questa lotta, il profitto ancora una volta sarebbe prevalso rispetto alla tutela del territorio e della salute delle persone che lo abitano e lo hanno difeso in questi anni senza concedere nulla.\r\nAscolta il racconto di Urbano\r\nurbano","3 Novembre 2014","2014-11-05 16:28:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/11/no-dicarica-sezzadio-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"290\" height=\"174\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/11/no-dicarica-sezzadio.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","I Comitati di Base hanno vinto: la Val Bormida senza discariche pericolose e nocive",1415040341,[128,129,130,63],"http://radioblackout.org/tag/comitati-di-base-val-bormida/","http://radioblackout.org/tag/discarica-di-sezzadio/","http://radioblackout.org/tag/no-tav-no-terzo-valico/",[30,26,28,15],{"post_content":133,"post_title":139,"tags":142},{"matched_tokens":134,"snippet":137,"value":138},[135,69,136],"Comitati","Base","questa mattina con Urbano dei \u003Cmark>Comitati\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Base\u003C/mark> della Val Bormida che ci","Abbiamo parlato questa mattina con Urbano dei \u003Cmark>Comitati\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>Base\u003C/mark> della Val Bormida che ci ha raccontato una bella vittoria: una lotta lunga e determinata \u003Cmark>di\u003C/mark> tante persone \u003Cmark>contro\u003C/mark> il progetto della potente ditta Riccoboni che voleva creare una \u003Cmark>discarica\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> rifiuti definiti “non pericolosi” nell'area della Cascina Borio, inquinando una falda acquifera in grado \u003Cmark>di\u003C/mark> alimentare fino a 200.000 persone. 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Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/2022-05-27-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: \r\n\r\nColtano. Corteo Nessuna Base per Nessuna guerra\r\nl prossimo 2 giugno il comitato No Base ha lanciato un corteo contro la nuova caserma che il governo intende costruire a Coltano. Una base dei carabinieri che sorgerebbe in un’area protetta, quella della pineta di San Rossore, ed accoglierebbe i paracadutisti del “Tuscania”, il Gis e le unità cinofile.\r\nPare che il governo, dopo la levata di scudi intorno all’area di San Rossore, avrebbe avanzato l’ipotesi di realizzare più caserme decentrate sul territorio. Ma, per ora, sono solo chiacchiere, perché il Dpcm non è stato ritirato.\r\nLo slogan dei comitati e delle reti territoriali tra Pisa e Livorno è “né qui, né altrove”, per cui, se anche dovesse essere fatta altrove, questa base di guerra va fermata.\r\nNe abbiamo parlato con Claudio del comitato No Base\r\n\r\nAurora. Tra polizia, fascisti, gentrification e cemento\r\nNell’area tra corso Giulio Cesare e il lungo Dora, nei pressi di Ponte Mosca, sono cominciati i lavori di costruzione di “The Student Hotel”, lo studentato di lusso che si presenta come luogo di elezione per “persone di ogni dove, tutte accomunate dal desiderio di conoscersi e scambiare idee. Amanti dell'avventura, imprenditori, studenti e persone del posto”. Buoni affari conditi con i mantra del momento “sostenibilità” e discorsi sul “cambiamento sociale” distesi sul letto piazzato nella terrazza con piscina.\r\nSotto, per la strada, dove vivono poveri ed immigrati che non rientrano nei circuiti associativi della Torino Vetrina, dove la multietnicità imbalsamata nei negozietti e nella gastronomia d’elite, gioca docile la sua parte.\r\nIn questo stesso angolo 20 giorni fa i fascisti di Fratelli d’Italia hanno fatto un corteo, che la polizia ha protetto elargendo manganellate ai contestatori. 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Ma, per ora, sono solo chiacchiere, perché il Dpcm non è stato ritirato.\r\nLo slogan dei comitati e delle reti territoriali tra Pisa e Livorno è “né qui, né altrove”, per cui, se anche dovesse essere fatta altrove, questa base di guerra va fermata.\r\nore 14,30 da Coltano (PI).\r\nCi saremo con lo striscione “contro la guerra e chi la arma”. \r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 21 (mercoledì 1 giugno non ci siamo – riunione anticipata a martedì 31 maggio ore 21)\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nriunioni aperiodiche @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","31 Maggio 2022","2022-05-31 14:29:00","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/nabe_16-200x110.jpg","Anarres del 27 maggio. Antimilitaristi in piazza a Coltano, Niscemi, Aviano. Aurora: polizia, fascisti, gentrification e cemento. 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Buoni affari conditi con i mantra del momento “sostenibilità” e discorsi sul “cambiamento sociale” distesi sul letto piazzato nella terrazza con piscina.\r\nSotto, per \u003Cmark>la\u003C/mark> strada, dove vivono poveri ed immigrati che non rientrano nei circuiti associativi della Torino Vetrina, dove \u003Cmark>la\u003C/mark> multietnicità imbalsamata nei negozietti e nella gastronomia d’elite, gioca docile \u003Cmark>la\u003C/mark> sua parte.\r\nIn questo stesso angolo 20 giorni fa i fascisti \u003Cmark>di\u003C/mark> Fratelli d’Italia hanno fatto un corteo, che \u003Cmark>la\u003C/mark> polizia ha protetto elargendo manganellate ai contestatori. Questo fine settimana LunaDora, una delle tante vincitrici del bando europeo ToNite per \u003Cmark>la\u003C/mark> riqualificazione \u003Cmark>di\u003C/mark> aree urbane, offre copertura culturale alla “nuova” Aurora, dalla quale il dictat è \u003Cmark>la\u003C/mark> cacciata dei poveri che campano \u003Cmark>di\u003C/mark> attività informali, frequentano i negozietti dove \u003Cmark>la\u003C/mark> birra costa poco e bivaccano in strada.\r\nNe abbiamo parlato con Giovanni Semi, sociologo che insegna all’università \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino, che questi pezzi \u003Cmark>di\u003C/mark> città li studia da anni. \r\n\r\nAviano \u003Cmark>contro\u003C/mark> \u003Cmark>la\u003C/mark> guerra e le sue basi\r\nIl prossimo 19 giugno ad Aviano ci sarà un corteo antimilitarista promosso dal Coordinamento regionale libertario da Roveredo in Piano alla \u003Cmark>base\u003C/mark> USAF \u003Cmark>di\u003C/mark> Aviano, una delle principali basi aree statunitensi in Italia.\r\n\u003Cmark>La\u003C/mark> manifestazione \u003Cmark>contro\u003C/mark> guerre, riarmo ed eserciti ha un programma chiaro:\r\n- \u003Cmark>Contro\u003C/mark> l’aggressione e l’invasione armata del Governo russo all’Ucraina\r\n- \u003Cmark>Contro\u003C/mark> l’espansionismo NATO e il persistente militarismo anglo-americano\r\n- \u003Cmark>Contro\u003C/mark> Il complesso militare-industriale che ha bisogno permanente della guerra\r\n- \u003Cmark>Contro\u003C/mark> l’aumento della spesa militare e l’export \u003Cmark>di\u003C/mark> armi\r\n- \u003Cmark>Contro\u003C/mark> il taglio della spesa sanitaria e dei servizi sociali ed essenziali\r\n- \u003Cmark>Contro\u003C/mark> \u003Cmark>la\u003C/mark> piaga della militarizzazione del Friuli Venezia Giulia\r\n- \u003Cmark>Contro\u003C/mark> \u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>base\u003C/mark> USAF \u003Cmark>di\u003C/mark> Aviano e tutte le installazioni NATO\r\n- \u003Cmark>Contro\u003C/mark> le prossime (luglio/agosto) esercitazioni a fuoco sul nostro territorio\r\n- Per \u003Cmark>la\u003C/mark> chiusura \u003Cmark>di\u003C/mark> tutti i poligoni militari che devastano l’ambiente naturale\r\n- Per \u003Cmark>la\u003C/mark> conversione dal militare al civile \u003Cmark>di\u003C/mark> industrie e basi militari\r\n- \u003Cmark>Contro\u003C/mark> i nazionalismi, gli imperialismi e il neocolonialismo finanziario\r\n- Per l’autodeterminazione dei popoli e \u003Cmark>la\u003C/mark> nascita \u003Cmark>di\u003C/mark> autogoverni internazionalisti\r\n- Per \u003Cmark>la\u003C/mark> Rivoluzione Sociale, Ecologica e una società senza classi, gerarchie e patriarcati\r\n\r\nCe ne ha parlato Lino, un compagno \u003Cmark>di\u003C/mark> Pordenone\r\n\r\nIl 4 giugno a Niscemi ci sarà un corteo regionale antimilitarista promosso dal movimento No Muos\r\nNe abbiamo parlato con Pippo Guerrieri\r\n\r\nUn’altra alba senza ritorno. Sulla morte \u003Cmark>di\u003C/mark> una bracciante pugliese nel viaggio verso le campagne\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nGiovedì 2 giugno\r\ncorteo Nessuna \u003Cmark>Base\u003C/mark> per Nessuna guerra\r\nl prossimo 2 giugno il comitato No \u003Cmark>Base\u003C/mark> ha lanciato un corteo \u003Cmark>contro\u003C/mark> \u003Cmark>la\u003C/mark> nuova caserma che il governo intende costruire a Coltano. Una \u003Cmark>base\u003C/mark> dei carabinieri che sorgerebbe in un’area protetta, quella della pineta \u003Cmark>di\u003C/mark> San Rossore, ed accoglierebbe i paracadutisti del “Tuscania”, il Gis e le unità cinofile.\r\nPare che il governo, dopo \u003Cmark>la\u003C/mark> levata \u003Cmark>di\u003C/mark> scudi intorno all’area \u003Cmark>di\u003C/mark> San Rossore, avrebbe avanzato l’ipotesi \u003Cmark>di\u003C/mark> realizzare più caserme decentrate sul territorio. Ma, per ora, sono solo chiacchiere, perché il Dpcm non è stato ritirato.\r\nLo slogan dei \u003Cmark>comitati\u003C/mark> e delle reti territoriali tra Pisa e Livorno è “né qui, né altrove”, per cui, se anche dovesse essere fatta altrove, questa \u003Cmark>base\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra va fermata.\r\nore 14,30 da Coltano (PI).\r\nCi saremo con lo striscione “\u003Cmark>contro\u003C/mark> \u003Cmark>la\u003C/mark> guerra e chi \u003Cmark>la\u003C/mark> arma”. \r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 21 (mercoledì 1 giugno non ci siamo – riunione anticipata a martedì 31 maggio ore 21)\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nriunioni aperiodiche @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[231],{"field":102,"matched_tokens":232,"snippet":228,"value":229},[227,68,82,69],3470085064065286000,{"best_field_score":235,"best_field_weight":236,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":14,"score":237,"tokens_matched":171,"typo_prefix_score":44},"5527612424192",14,"3470085064065286257",{"document":239,"highlight":252,"highlights":260,"text_match":265,"text_match_info":266},{"comment_count":44,"id":240,"is_sticky":44,"permalink":241,"podcastfilter":242,"post_author":243,"post_content":244,"post_date":245,"post_excerpt":50,"post_id":240,"post_modified":246,"post_thumbnail":247,"post_title":248,"post_type":220,"sort_by_date":249,"tag_links":250,"tags":251},"63888","http://radioblackout.org/podcast/smontiamo-la-gabbia/",[182],"liberationfront","In vista del corteo di domenica 18 in solidarietà con gli/le orsi/e rinchiusi/e nel bunker di Casteller in Trentino, abbiamo sentito Marco dell'assemblea antispecista.\r\nLa storia del ripopolamento degli orsi in trentino inizia negli anni '90 col progetto Life Ursus con lo scopo di introdurre nuove specie al fine di attirare turisti nelle verdeggianti montagne trentine. Peccato che gli orsi non siano statue e si comportano da orsi: riproducendosi, mangiando, difendendosi, valicando confini di cui non ne immaginano neppure l'esistenza creando, con questi comportamenti, paura e sgomento tra cittadini e visitatori. Non un euro dei finanziamenti è stato investito per progetti di convivenza con questa specie, anzi politici di destra e sinistra hanno strumentalizzato la paura reagendo con uccisioni e imprigionamenti.\r\n\r\nPiù di tutti il leghista Fugatti, presidente della provincia di Trento, che ha fatto della caccia all'orso una vera e propria crociata. E se non sono gli orsi sono i lupi, o i cinghiali, o le marmotte o gli uccelli, insomma Fugatti ha nei cacciatori e negli allevatori il suo più grande bacino di voti e cerca di ingraziarseli strumentalizzando la paura, come dimostrano gli enormi (quasi 1 milione) finanziamenti della provincia alle associazioni venatorie che, assurdamente, gestiscono anche centri faunistici, il censimento gli animali selvatici, le cure e la detenzione, come nel caso del Casteller.\r\n\r\nIn questo bunker gli/le ors* rinchius* stanno lottando con tentativi di fughe, autolesionismo, scioperi della fame, tentativi di distruggere la struttura. Gli/le ors* cercano e rivendicano la propria libertà.\r\n\r\nRitrovo ore 11 stazione di Villazzano - Trento\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/orsi-liberi.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIl volantino di lancio della manifestazione:\r\n\r\nFra il 1999 e il 2002 viene realizzato in provincia di Trento il Progetto Life Ursus finanziato dall’Unione Europea, con finalità di ripopolamento degli orsi bruni, all’epoca sostanzialmente estinti nell’arco alpino. Evidentemente, qualche ors* nei boschi fa bene al turismo e alle casse provinciali, deve aver pensato qualcuno. Ma bastano pochi anni e ci si rende conto che la presenza dell’orso Yoghi non è compatibile con un modello di turismo consumista e invasivo, nel contesto di un territorio in realtà ampiamente antropizzato.\r\n\r\nIl risultato 20 anni dopo: 34 ors* “indisciplinati* scompars*, uccis*, imprigionat*. Tra loro gli orsi (chiamati dalle autorità) M49 e M57 e l’orsa DJ3, attualmente detenut* nella struttura/prigione del Casteller, la cui gestione è - con macabra ironia - affidata all’Associazione dei Cacciatori Trentini. M49 evade clamorosamente, superando e forzando barriere e recinzioni apparentemente invalicabili, nella notte del 15 luglio 2019 (neanche un’ora dopo esser stato catturato a causa delle numerose denunce di danni da parte degli allevatori della zona) e fugge nuovamente il 27 luglio 2020, per poi venire nuovamente catturato poche settimane fa. Suoi compagni di prigionia DJ3 (figlia di Daniza, probabilmente l’orsa più tristemente nota nella mala gestione della provincia di Trento) reclusa da ben 9 anni (metà della sua vita) ed M57, riuscito a trascorrere solo due anni della sua vita in libertà prima di essere imprigionato (la vita media di un orso in natura è fra i 30 e i 35 anni). È notizia di questi giorni che le condizioni psico-fisiche dei tre plantigradi sono state definite “inaccettabili” persino dagli organi di controllo istituzionali che, come da copione, propongono per voce delle associazioni veterinarie la costituzione di “comitati etici” per ripulirsi la faccia con la solita favola del “benessere animale”.\r\n\r\nLa classe politica che ha governato il Trentino ha più volte dimostrato tutti i limiti e l’ipocrisia di un’impostazione antropocentrica rispetto alla convivenza con gli altri animali. Ovviamente le cose non sono né cambiate né migliorate dall’insediamento della nuova giunta leghista (sì, proprio loro: i machisti dei banchetti a base di carne d'orso).\r\n\r\nI milioni di euro che per il Progetto Life Ursus la Provincia ha ricevuto dall’Europa andavano spesi molto diversamente: progetti di educazione nelle scuole, formazione mirata agli operatori turistici, sensibilizzazione e informazione a tappeto a residenti e turisti, nell’ottica di una convivenza pacifica e rispettosa. E invece? E invece questa specie è stata presa, piazzata sul territorio, tolta dal territorio, uccisa, imprigionata, mostrata, nascosta, a seconda delle esigenze del potere.\r\n\r\nMa in conseguenza di quali colpe è stato deciso che la coercizione fisica di questi animali fosse necessaria? Il fatto è che gli animali selvatici hanno la pessima abitudine di comportarsi da tali. Non sono peluche, non sono gli animali depressi e tristi che vediamo negli zoo, resi inoffensivi dalla rassegnazione e dalle sbarre. Sono ors* che, come tutti gli individui, vogliono “solo” vivere liber*, scegliere cosa mangiare, dove andare, cosa esplorare, come giocare, oziare, odorare; e che, come chiunque altr*, se si sentono infastidit* o minacciat* reagiscono e si difendono. Ors* che fanno gli ors*, insomma.\r\n\r\nCome gli esseri umani da sempre hanno resistito alle oppressioni e alle discriminazioni, anche tutti gli animali non umani mal sopportano prigionia e sfruttamento, aggrediscono per difendersi e provano a fuggire, talvolta con successo. È ora di aprire gli occhi, di comprendere che gli animali non umani sono l’avanguardia del movimento di liberazione animale. È ora di smettere di pensare che gli altri animali siano creature senza voce, per le quali è necessario usare la nostra. La voce è espressione di potere e descrivere gli animali come privi di essa toglie potere alle loro esperienze di ribellione. Oltre la narrazione tossica dell’animalismo “classico”, che vede gli altri animali come inermi che solo degli umani illuminati possono adoperarsi a salvare, esiste una consistente storia di ribelli e di ribellione ancora tutta da raccontare, di fronte alla quale il posizionamento degli individui umani non può che considerarsi come mera solidarietà. Riconosciamo la capacità degli animali di sottrarsi allo sfruttamento umano come una forza socialmente non trascurabile, una forza in grado di muovere le energie di associazioni, singole persone, gruppi locali verso una solidarietà che può essere definita senza dubbio politica. Una solidarietà attiva che si esprime nella consapevolezza di condurre lotte comuni tra sfruttati, indipendentemente dalla specie di appartenenza. Aprendoci alla possibilità di adozione di un inedito sguardo decoloniale, scegliamo di dismettere il nostro privilegio di specie per metterlo al servizio della resistenza animale.\r\n\r\nNell’operato della Giunta Fugatti in questo particolare frangente, riconosciamo con evidenza le stesse politiche repressive nei confronti di tutti quei corpi indecorosi ed eccedenti, che varcano confini ed esprimono volontà di autodeterminazione, che mille volte abbiamo visto all’opera nei più disparati contesti di resistenza. Da sempre solidali con la lotta di chi viola i confini per riprendersi la libertà, ci schieriamo senza esitazioni dalla parte degli/le ors* ribelli.\r\n\r\nNella persecuzione contro di loro nella nostra piccola, periferica provincia non possiamo non individuare la comune matrice della più grande e cieca persecuzione ai danni di tutte le forme di vita terrestri che sta determinando a livello planetario la catastrofe climatica ormai alle porte.\r\n\r\nPer questa ragione, nella decisione di schierarci al fianco di questi corpi resistenti, facciamo appello per allargare la mobilitazione a tutte le soggettività ed i collettivi impegnati nelle lotte ecotransfemministe, antirazziste, antifasciste e per la giustizia climatica, a tutt* coloro che credono che la mobilitazione contro la guerra totale al vivente attualmente in corso da parte del sistema capitalista vada fermata non tanto - per dirla con un’altra narrazione tossica - per “salvare il pianeta”, ma per provare a garantire alla nostra specie e a tutte le altre (animali e vegetali) la possibilità di continuare ad abitare la Terra. Crediamo fermamente che solo l’intersezione di tutte queste lotte possa ambire a scardinare il paradigma del capitalismo antropocentrico che ci ha già condotti dentro la sesta estinzione di massa. Un sistema rapace che attraverso un meccanismo distopico e perfetto distrugge e strappa territori ad animali ed umani, capitalizzando ogni respiro. E che avvelena anche il linguaggio ed il pensiero, relegando nella dimensione dell’irrilevanza e del silenzio, minorizzandole, tutte quelle identità che si discostano dal paradigma proprietario dell’antropocentrismo colonialista maschio e bianco. Noi non ci stiamo, e ci batteremo perché i prossimi mesi ed anni vedano l’attraversamento delle piazze da parte di una nuova ondata di ribellione globale generalizzata. Iniziamo da qui. Restituiamo agli/le ors* i boschi e le montagne in cui sono nati/e liber*.\r\n\r\n ","16 Ottobre 2020","2020-10-17 18:04:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/m49-200x110.jpg","smontiamo la gabbia",1602868099,[],[],{"post_content":253,"post_title":257},{"matched_tokens":254,"snippet":255,"value":256},[68,69,81,68],"per voce delle associazioni veterinarie \u003Cmark>la\u003C/mark> costituzione \u003Cmark>di\u003C/mark> “\u003Cmark>comitati\u003C/mark> etici” per ripulirsi \u003Cmark>la\u003C/mark> faccia","In vista del corteo \u003Cmark>di\u003C/mark> domenica 18 in solidarietà con gli/le orsi/e rinchiusi/e nel bunker \u003Cmark>di\u003C/mark> Casteller in Trentino, abbiamo sentito Marco dell'assemblea antispecista.\r\n\u003Cmark>La\u003C/mark> storia del ripopolamento degli orsi in trentino inizia negli anni '90 col progetto Life Ursus con lo scopo \u003Cmark>di\u003C/mark> introdurre nuove specie al fine \u003Cmark>di\u003C/mark> attirare turisti nelle verdeggianti montagne trentine. 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Il fatto è che gli animali selvatici hanno \u003Cmark>la\u003C/mark> pessima abitudine \u003Cmark>di\u003C/mark> comportarsi da tali. Non sono peluche, non sono gli animali depressi e tristi che vediamo negli zoo, resi inoffensivi dalla rassegnazione e dalle sbarre. Sono ors* che, come tutti gli individui, vogliono “solo” vivere liber*, scegliere cosa mangiare, dove andare, cosa esplorare, come giocare, oziare, odorare; e che, come chiunque altr*, se si sentono infastidit* o minacciat* reagiscono e si difendono. Ors* che fanno gli ors*, insomma.\r\n\r\nCome gli esseri umani da sempre hanno resistito alle oppressioni e alle discriminazioni, anche tutti gli animali non umani mal sopportano prigionia e sfruttamento, aggrediscono per difendersi e provano a fuggire, talvolta con successo. È ora \u003Cmark>di\u003C/mark> aprire gli occhi, \u003Cmark>di\u003C/mark> comprendere che gli animali non umani sono l’avanguardia del movimento \u003Cmark>di\u003C/mark> liberazione animale. 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Riconosciamo \u003Cmark>la\u003C/mark> capacità degli animali \u003Cmark>di\u003C/mark> sottrarsi allo sfruttamento umano come una forza socialmente non trascurabile, una forza in grado \u003Cmark>di\u003C/mark> muovere le energie \u003Cmark>di\u003C/mark> associazioni, singole persone, gruppi locali verso una solidarietà che può essere definita senza dubbio politica. Una solidarietà attiva che si esprime nella consapevolezza \u003Cmark>di\u003C/mark> condurre lotte comuni tra sfruttati, indipendentemente dalla specie \u003Cmark>di\u003C/mark> appartenenza. Aprendoci alla possibilità \u003Cmark>di\u003C/mark> adozione \u003Cmark>di\u003C/mark> un inedito sguardo decoloniale, scegliamo \u003Cmark>di\u003C/mark> dismettere il nostro privilegio \u003Cmark>di\u003C/mark> specie per metterlo al servizio della resistenza animale.\r\n\r\nNell’operato della Giunta Fugatti in questo particolare frangente, riconosciamo con evidenza le stesse politiche repressive nei confronti \u003Cmark>di\u003C/mark> tutti quei corpi indecorosi ed eccedenti, che varcano confini ed esprimono volontà \u003Cmark>di\u003C/mark> autodeterminazione, che mille volte abbiamo visto all’opera nei più disparati contesti \u003Cmark>di\u003C/mark> resistenza. Da sempre solidali con \u003Cmark>la\u003C/mark> lotta \u003Cmark>di\u003C/mark> chi viola i confini per riprendersi \u003Cmark>la\u003C/mark> libertà, ci schieriamo senza esitazioni dalla parte degli/le ors* ribelli.\r\n\r\nNella persecuzione \u003Cmark>contro\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> loro nella nostra piccola, periferica provincia non possiamo non individuare \u003Cmark>la\u003C/mark> comune matrice della più grande e cieca persecuzione ai danni \u003Cmark>di\u003C/mark> tutte le forme \u003Cmark>di\u003C/mark> vita terrestri che sta determinando a livello planetario \u003Cmark>la\u003C/mark> catastrofe climatica ormai alle porte.\r\n\r\nPer questa ragione, nella decisione \u003Cmark>di\u003C/mark> schierarci al fianco \u003Cmark>di\u003C/mark> questi corpi resistenti, facciamo appello per allargare \u003Cmark>la\u003C/mark> mobilitazione a tutte le soggettività ed i collettivi impegnati nelle lotte ecotransfemministe, antirazziste, antifasciste e per \u003Cmark>la\u003C/mark> giustizia climatica, a tutt* coloro che credono che \u003Cmark>la\u003C/mark> mobilitazione \u003Cmark>contro\u003C/mark> \u003Cmark>la\u003C/mark> guerra totale al vivente attualmente in corso da parte del sistema capitalista vada fermata non tanto - per dirla con un’altra narrazione tossica - per “salvare il pianeta”, ma per provare a garantire alla nostra specie e a tutte le altre (animali e vegetali) \u003Cmark>la\u003C/mark> possibilità \u003Cmark>di\u003C/mark> continuare ad abitare \u003Cmark>la\u003C/mark> Terra. Crediamo fermamente che solo l’intersezione \u003Cmark>di\u003C/mark> tutte queste lotte possa ambire a scardinare il paradigma del capitalismo antropocentrico che ci ha già condotti dentro \u003Cmark>la\u003C/mark> sesta estinzione \u003Cmark>di\u003C/mark> massa. Un sistema rapace che attraverso un meccanismo distopico e perfetto distrugge e strappa territori ad animali ed umani, capitalizzando ogni respiro. E che avvelena anche il linguaggio ed il pensiero, relegando nella dimensione dell’irrilevanza e del silenzio, minorizzandole, tutte quelle identità che si discostano dal paradigma proprietario dell’antropocentrismo colonialista maschio e bianco. Noi non ci stiamo, e ci batteremo perché i prossimi mesi ed anni vedano l’attraversamento delle piazze da parte \u003Cmark>di\u003C/mark> una nuova ondata \u003Cmark>di\u003C/mark> ribellione globale generalizzata. Iniziamo da qui. 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Guidati dal console Moore, i giornalisti, giunti nella base catanese su un velivolo dell’aviazione militare italiana, sono stati poi condotti su un pullman, sempre dell’aviazione militare italiana, presso la base NRTF n. 8 di Niscemi, ove è in costruzione il Muos.\r\nGli attivisti del coordinamento dei comitati non si sono fatti cogliere di sorpresa e hanno atteso i gitanti davanti al cancello della base dove hanno anche attivato un blocco. Ma è stato all’uscita del pullman che la determinazione degli attivisti ha costretto il mezzo a fermarsi, dopo che alcuni compagni vi si sono infilati sotto; ne è nata una mezzora di tensione, e anche un breve incontro tra due attivisti (uno era Massimo Coraddu, ricercatore del Politecnico di Torino) e i giornalisti, che hanno così dovuto ascoltare le ragioni del movimento che si oppone al Muos.\r\nDopo il grande successo dello sciopero generale del 31 maggio, una scommessa su cui il movimento aveva puntato sino in fondo, la popolazione dimostra sempre più di essere schierata in questa lotta. Il 31 maggio il 95% dei negozi di Niscemi sono rimasti chiusi, così come le scuole e parecchi posti di lavoro; cinquemila persone hanno attraversato in corteo la città, in quello che era il primo sciopero generale autorganizzato della storia di questo territorio. La popolazione è ormai parte integrante del movimento, e dimostra ad ogni occasione di gradirne le proposte e di voler essere protagonista.\r\nÈ vero che il tema della salute è centrale per tanta gente, ed è l’unico sollevato dalla regione siciliana e dalla sua revoca; questo è un tema scivoloso, come dimostra la relazione dell’Istituto Superiore di Sanità, consegnata in questi giorni, che dichiara che il Muos non provocherà nessun danno alla salute. Ma tra la gente il nesso causa-effetto è chiaro: i tumori, le morti, le tante patologie che hanno colpito la popolazione di Niscemi per le onde elettromagnetiche delle 46 antenne della base, e che con il Muos non potranno che incrementarsi, hanno origine nella presenza della base della Marina militare americana e nei processi di militarizzazione del territorio, in atto. C’è sempre stato e c’è ancora qualcuno che cerca di ridimensionare la lotta di Niscemi a una lotta per la salute; ma la presa di coscienza della necessità di smantellare gli impianti militari e di porre il tema della smilitarizzazione della Sicilia, acquista ogni giorno che passa maggiore spessore.\r\nNel giro di pochi mesi la lotta contro il Muos è riuscita a creare seri problemi all’impero americano, inceppando i programmi del sistema Muos, diventando la lotta di tutto un popolo che vuole riappropriarsi del proprio territorio e del proprio futuro. E anche se la repressione ha subito un’impennata, non c’è alcuna intenzione si mollare, e i prossimi mesi estivi si preannunciano ricchi di iniziative.\r\n\r\n Anarres ne ha parlato con Pippo Gurrieri, attivista No Muos.\r\n\r\nAscolta la diretta\r\n2013 06 21 pippo muos annarres\r\n\r\nAscolta anche l’intervista rilasciata poche ore prima dallo stesso Pippo all’informazione di Blackout\r\nPippo No Muos","25 Giugno 2013","2018-10-17 22:59:45","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/06/no-muos-200x110.jpg","Muos. 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Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/2022-09-23-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nDisertiamo le urne!\r\nCambiano i governi, restano sfruttamento, oppressione, carovita, sfratti, guerra.\r\nLe elezioni sono una delega in bianco a gente che ha il solo scopo di restare al potere, appoggiando gli interessi dei ricchi e dei potenti che li sostengono.\r\nQuesta volta c’è il rischio che trovino ascolto gli appelli al “voto utile” in una risibile crociata antifascista di fronte alla vittoria che i sondaggi attribuiscono a Fratelli d’Italia. Come se i fascisti non avessero mai governato nel nostro paese, come se le politiche securitarie con le quali chiedono consenso non fossero state attuate con altrettanta solerzia dal centrosinistra, come se i pentastellati e le varie formazioni della diaspora comunista non avessero votato per grandi opere, centri di detenzione per migranti, militari per le strade e guerra. La Lega, formazione populista di estrema destra, è il partito che ha governato di più negli ultimi 28 anni. I fascisti di Fratelli d’Italia sono stati parte integrante di tutti i governi di centrodestra.\r\nVa da se che la mera astensione dal voto non basta. Occorre dare concretezza alla prospettiva di autogoverno dal basso attraverso assemblee territoriali e percorsi di autogestione conflittuale con l’esistente che creino le condizioni per cacciare padroni e governanti!\r\nNe abbiamo discusso con Francesco Fricche\r\n\r\nVerso la Free(k) Pride\r\nFrocie, mostrә, devianti! La freek attraverserà le strade di Torino anche quest'a(n)no nella sua versione autunnale, e anche quest'anno attraverseremo le strade con i nostri corpi e le nostre menti eccedenti, non conformi alla norma. Una norma ciseteropatriarcale, repressiva, capitalista, colonialista in cui non ci riconosciamo.\r\nPERCHÉ L'8 OTTOBRE?\r\nDal 6 al 9 ottobre si terrà a Torino il meeting annuale della European Pride Organizers Association (associazione che riunisce i comitati organizzatori dei pride europei filo-istituzionali). Il modello verso il quale si muovono queste organizzazioni è un modello di fare pride istituzionalizzato, ripulito, sponsorizzato, recintato. Non vogliamo perdere - anche noi - questa occasione: l'occasione di presentare un modo di fare pride alternativo a questo modello, un pride critico, senza sponsor, senza sfilate delle forze dell'ordine, un pride anticapitalista e dissidente.\r\n\r\nViviamo in una città dove la repressione di chi lotta fuori e contro la gabbia istituzionale è da tempo la norma. Una città dove magistratura e polizia utilizzano un codice penale costruito come arma di guerra ai poveri e alle soggettività politiche e sociali dissidenti per mettere a tacere ogni forma di contestazione reale. La violenza istituzionale la ritroviamo alle frontiere, nei CPR, nelle strade di una città dove i poliziotti ricattano le libere donne migranti chiedendo favori sessuali in cambio del permesso di soggiorno. È la violenza misogina e cattofascista che ha reso sempre più difficile accedere ad un aborto libero e sicuro. È la transfobia di stato, la violenza dell'attesa, la burocrazia infinita portata avanti da giudici, medici, psicologi cis che uccide le persone trans, è la violenza del capitalismo che produce morte e devastazione ambientale e, non ultimo, un cambiamento climatico le cui conseguenze abbiamo toccato con mano in Piemonte, una regione che si traveste di “verde” ma che ha visto quest'estate una siccità senza precedenti. È la violenza delle riqualificazioni escludenti che stanno investendo i quartieri popolari, la violenza degli sfratti di chi non cè ce la fa più ad arrivare a fine mese, perchè intere generazioni di giovani precariu e vecch* pover* non riescono a pagare affitti e bollette. È la violenza del capitalismo arcobaleno \"senza fronzoli\" che va a braccetto con l'oppressione eteronormativa, con una normalità che nega le nostre identità erranti, libere e mostruose.\r\nNon vogliamo assimilarci, diventare frocie pulite, rifiutiamo ogni dimensione gerarchica. La strada delle frocie borghesi e per bene non è la nostra. Non ci adatteremo mai al sistema dominante, figlio di un modello cis etero e monogamo di famiglia tradizionale.\r\nVogliamo una città più frocia, più transfemminista, antirazzista, antispecista, antifascista e anticapitalista, rifiutiamo ogni ingerenza sui nostri corpi, ogni logica binaria e ogni tentativo di dipingerci sempre e solo come vittime.\r\nVogliamo che la paura cambi di campo. Vogliamo liberarci dei preti di ogni religione, dei tutori dell'ordine patriarcale, dei politici che ci vorrebbero soggetti deboli da tutelare.\r\nLe strade libere le fanno le soggettività libere e mostruose che le attraversano.\r\n\r\nFrocification! ✨?✨\r\n\r\nScuola. Preti e militari hanno sempre più spazio nelle scuole italiane. E, quel che è peggio, ciò avviene senza che l’opposizione alla clericalizzazione e militarizzazione delle vite di bambin* e ragazz* abbia reale visibilità.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nPutin e Biden verso la guerra nucleare\r\nI fatti sono noti. Il governo russo ha detto a chiare lettere che, quando i territori ucraini occupati saranno annessi alla Russia con i referendum annunciati a breve, ogni attacco a queste aree sarà considerato atto di guerra e, quindi, passibile di risposta nucleare.\r\nMeno noto è il fatto che una della basi di questa guerra nucleare si trova in Sicilia, nella base di Sigonella. Nei giorni scorsi il Dipartimento dell’Aeronautica militare USA ha firmato un contratto del valore di 177 milioni di dollari circa con la società Collins Aerospace, controllata dal colosso militare industriale Raytheon Technologies, per migliorare l’efficienza e garantire la manutenzione del sistema di comunicazione strategico ad alta frequenza. 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Frocification\r\nappuntamento alle 15 in piazza Carlo Felice\r\n\r\nVenerdì 14 ottobre ore 21\r\nRossobruni\r\nLa storia e il pensiero politico del nazionalbolscevismo dalla prima democrazia tedesca (la Repubblica di Weimar) ai nazimaoisti degli anni Sessanta/ Settanta, dall’ecologismo razzista degli anni Ottanta al nazionalcomunismo teorizzato nel decennio successivo come alternativa al cosiddetto “villaggio globale”.\r\nA lungo patrimonio pressoché esclusivo di un pulviscolo ideologico a destra del fascismo, il rossobrunismo è ora uno dei tanti filoni che nutrono quel fenomeno nazionalpopulista che sta trasformando la vita di tutti noi.\r\nIntroduce l’incontro David Bernardini, autore di “Nazionalbolscevismo. Piccola storia del rossobrunismo in Europa”\r\nIn corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","23 Settembre 2022","2022-09-23 15:49:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/atomichesporche-200x110.png","Anarres del 23 settembre. Astensionismo e conflitto. Militari e preti a scuola. Verso il Free(k) Pride. 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Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/2022-09-23-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\nIn questa puntata:\r\n\r\nDisertiamo le urne!\r\nCambiano i governi, restano sfruttamento, oppressione, carovita, sfratti, guerra.\r\nLe elezioni sono una delega in bianco a gente che ha il solo scopo \u003Cmark>di\u003C/mark> restare al potere, appoggiando gli interessi dei ricchi e dei potenti che li sostengono.\r\nQuesta volta c’è il rischio che trovino ascolto gli appelli al “voto utile” in una risibile crociata antifascista \u003Cmark>di\u003C/mark> fronte alla vittoria che i sondaggi attribuiscono a Fratelli d’Italia. Come se i fascisti non avessero mai governato nel nostro paese, come se le politiche securitarie con le quali chiedono consenso non fossero state attuate con altrettanta solerzia dal centrosinistra, come se i pentastellati e le varie formazioni della diaspora comunista non avessero votato per grandi opere, centri \u003Cmark>di\u003C/mark> detenzione per migranti, militari per le strade e guerra. \u003Cmark>La\u003C/mark> Lega, formazione populista \u003Cmark>di\u003C/mark> estrema destra, è il partito che ha governato \u003Cmark>di\u003C/mark> più negli ultimi 28 anni. I fascisti \u003Cmark>di\u003C/mark> Fratelli d’Italia sono stati parte integrante \u003Cmark>di\u003C/mark> tutti i governi \u003Cmark>di\u003C/mark> centrodestra.\r\nVa da se che \u003Cmark>la\u003C/mark> mera astensione dal voto non basta. Occorre dare concretezza alla prospettiva \u003Cmark>di\u003C/mark> autogoverno dal basso attraverso assemblee territoriali e percorsi \u003Cmark>di\u003C/mark> autogestione conflittuale con l’esistente che creino le condizioni per cacciare padroni e governanti!\r\nNe abbiamo discusso con Francesco Fricche\r\n\r\nVerso \u003Cmark>la\u003C/mark> Free(k) Pride\r\nFrocie, mostrә, devianti! \u003Cmark>La\u003C/mark> freek attraverserà le strade \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino anche quest'a(n)no nella sua versione autunnale, e anche quest'anno attraverseremo le strade con i nostri corpi e le nostre menti eccedenti, non conformi alla norma. Una norma ciseteropatriarcale, repressiva, capitalista, colonialista in cui non ci riconosciamo.\r\nPERCHÉ L'8 OTTOBRE?\r\nDal 6 al 9 ottobre si terrà a Torino il meeting annuale della European Pride Organizers Association (associazione che riunisce i \u003Cmark>comitati\u003C/mark> organizzatori dei pride europei filo-istituzionali). Il modello verso il quale si muovono queste organizzazioni è un modello \u003Cmark>di\u003C/mark> fare pride istituzionalizzato, ripulito, sponsorizzato, recintato. Non vogliamo perdere - anche noi - questa occasione: l'occasione \u003Cmark>di\u003C/mark> presentare un modo \u003Cmark>di\u003C/mark> fare pride alternativo a questo modello, un pride critico, senza sponsor, senza sfilate delle forze dell'ordine, un pride anticapitalista e dissidente.\r\n\r\nViviamo in una città dove \u003Cmark>la\u003C/mark> repressione \u003Cmark>di\u003C/mark> chi lotta fuori e \u003Cmark>contro\u003C/mark> \u003Cmark>la\u003C/mark> gabbia istituzionale è da tempo \u003Cmark>la\u003C/mark> norma. Una città dove magistratura e polizia utilizzano un codice penale costruito come arma \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra ai poveri e alle soggettività politiche e sociali dissidenti per mettere a tacere ogni forma \u003Cmark>di\u003C/mark> contestazione reale. \u003Cmark>La\u003C/mark> violenza istituzionale \u003Cmark>la\u003C/mark> ritroviamo alle frontiere, nei CPR, nelle strade \u003Cmark>di\u003C/mark> una città dove i poliziotti ricattano le libere donne migranti chiedendo favori sessuali in cambio del permesso \u003Cmark>di\u003C/mark> soggiorno. È \u003Cmark>la\u003C/mark> violenza misogina e cattofascista che ha reso sempre più difficile accedere ad un aborto libero e sicuro. È \u003Cmark>la\u003C/mark> transfobia \u003Cmark>di\u003C/mark> stato, \u003Cmark>la\u003C/mark> violenza dell'attesa, \u003Cmark>la\u003C/mark> burocrazia infinita portata avanti da giudici, medici, psicologi cis che uccide le persone trans, è \u003Cmark>la\u003C/mark> violenza del capitalismo che produce morte e devastazione ambientale e, non ultimo, un cambiamento climatico le cui conseguenze abbiamo toccato con mano in Piemonte, una regione che si traveste \u003Cmark>di\u003C/mark> “verde” ma che ha visto quest'estate una siccità senza precedenti. È \u003Cmark>la\u003C/mark> violenza delle riqualificazioni escludenti che stanno investendo i quartieri popolari, \u003Cmark>la\u003C/mark> violenza degli sfratti \u003Cmark>di\u003C/mark> chi non cè ce \u003Cmark>la\u003C/mark> fa più ad arrivare a fine mese, perchè intere generazioni \u003Cmark>di\u003C/mark> giovani precariu e vecch* pover* non riescono a pagare affitti e bollette. È \u003Cmark>la\u003C/mark> violenza del capitalismo arcobaleno \"senza fronzoli\" che va a braccetto con l'oppressione eteronormativa, con una normalità che nega le nostre identità erranti, libere e mostruose.\r\nNon vogliamo assimilarci, diventare frocie pulite, rifiutiamo ogni dimensione gerarchica. \u003Cmark>La\u003C/mark> strada delle frocie borghesi e per bene non è \u003Cmark>la\u003C/mark> nostra. Non ci adatteremo mai al sistema dominante, figlio \u003Cmark>di\u003C/mark> un modello cis etero e monogamo \u003Cmark>di\u003C/mark> famiglia tradizionale.\r\nVogliamo una città più frocia, più transfemminista, antirazzista, antispecista, antifascista e anticapitalista, rifiutiamo ogni ingerenza sui nostri corpi, ogni logica binaria e ogni tentativo \u003Cmark>di\u003C/mark> dipingerci sempre e solo come vittime.\r\nVogliamo che \u003Cmark>la\u003C/mark> paura cambi \u003Cmark>di\u003C/mark> campo. Vogliamo liberarci dei preti \u003Cmark>di\u003C/mark> ogni religione, dei tutori dell'ordine patriarcale, dei politici che ci vorrebbero soggetti deboli da tutelare.\r\nLe strade libere le fanno le soggettività libere e mostruose che le attraversano.\r\n\r\nFrocification! ✨?✨\r\n\r\nScuola. Preti e militari hanno sempre più spazio nelle scuole italiane. E, quel che è peggio, ciò avviene senza che l’opposizione alla clericalizzazione e militarizzazione delle vite \u003Cmark>di\u003C/mark> bambin* e ragazz* abbia reale visibilità.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nPutin e Biden verso \u003Cmark>la\u003C/mark> guerra nucleare\r\nI fatti sono noti. Il governo russo ha detto a chiare lettere che, quando i territori ucraini occupati saranno annessi alla Russia con i referendum annunciati a breve, ogni attacco a queste aree sarà considerato atto \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra e, quindi, passibile \u003Cmark>di\u003C/mark> risposta nucleare.\r\nMeno noto è il fatto che una della basi \u003Cmark>di\u003C/mark> questa guerra nucleare si trova in Sicilia, nella \u003Cmark>base\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> Sigonella. Nei giorni scorsi il Dipartimento dell’Aeronautica militare USA ha firmato un contratto del valore \u003Cmark>di\u003C/mark> 177 milioni \u003Cmark>di\u003C/mark> dollari circa con \u003Cmark>la\u003C/mark> società Collins Aerospace, controllata dal colosso militare industriale Raytheon Technologies, per migliorare l’efficienza e garantire \u003Cmark>la\u003C/mark> manutenzione del sistema \u003Cmark>di\u003C/mark> comunicazione strategico ad alta frequenza. In altri termini verranno potenziate le antenne e le apparecchiature che assicurano al Pentagono \u003Cmark>la\u003C/mark> trasmissione degli ordini \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra nucleare.\r\n\u003Cmark>La\u003C/mark> possibilità \u003Cmark>di\u003C/mark> un’escalation bellica devastante è sempre più forte. Sempre più urgente è rinforzare l’opposizione alla guerra e al militarismo. Partendo da casa nostra. A Torino, in piazza Graf, c’è uno stabilimento della Collins Aerospace.\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 24 settembre\r\nore 17\r\npunto info sulle missioni militari all’estero in via Po 16 \r\n\r\nLunedì 26 settembre\r\nore 10,30\r\npunto info sulle missioni militari all’estero al Campus, lungo Dora Siena 100 A\r\n\r\nVenerdì 30 settembre\r\n40 anni \u003Cmark>di\u003C/mark> anarchia\r\nore 20,30\r\nCena vegan per i primi 40 anni dello spazio anarchico \u003Cmark>di\u003C/mark> corso Palermo 46 \r\nBenefit lotte sociali ed antimilitariste\r\nper prenotazioni:\r\nantimilitarista.to@gmail.com\r\n\r\nSabato 8 ottobre\r\nFree(k) Pride! Frocification\r\nappuntamento alle 15 in piazza Carlo Felice\r\n\r\nVenerdì 14 ottobre ore 21\r\nRossobruni\r\n\u003Cmark>La\u003C/mark> storia e il pensiero politico del nazionalbolscevismo dalla prima democrazia tedesca (\u003Cmark>la\u003C/mark> Repubblica \u003Cmark>di\u003C/mark> Weimar) ai nazimaoisti degli anni Sessanta/ Settanta, dall’ecologismo razzista degli anni Ottanta al nazionalcomunismo teorizzato nel decennio successivo come alternativa al cosiddetto “villaggio globale”.\r\nA lungo patrimonio pressoché esclusivo \u003Cmark>di\u003C/mark> un pulviscolo ideologico a destra del fascismo, il rossobrunismo è ora uno dei tanti filoni che nutrono quel fenomeno nazionalpopulista che sta trasformando \u003Cmark>la\u003C/mark> vita \u003Cmark>di\u003C/mark> tutti noi.\r\nIntroduce l’incontro David Bernardini, autore \u003Cmark>di\u003C/mark> “Nazionalbolscevismo. Piccola storia del rossobrunismo in Europa”\r\nIn corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 21\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",{"matched_tokens":319,"snippet":320,"value":320},[69],"Anarres del 23 settembre. Astensionismo e conflitto. Militari e preti a scuola. Verso il Free(k) Pride. 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La lotta contro l'installazione del sistema di controllo satellitare Muos è divenuta sempre più radicale e radicata.\r\nNonostante gli affanni della politica, impegnata in un difficile gioco di equilibrismi, che si è tradotto nella decisione della giunta regionale siciliana di promuovere una nuova serie di controlli tecnici, la popolazione di Niscemi e i numerosi comitati No Muos impegnati nella lotta oggi non si accontentano più di bloccare il Muos e mirano ad ottenere lo smantellamento dell'intera base e delle antenne che già hanno causato gravi danni alla salute degli abitanti del paese.\r\n\r\nI blocchi dei mezzi diretti alla base sono divenuti una pratica quotidiana, che impegna sia il presidio permanente sia il gruppo delle mamme No Muos. In questi mesi la repressione si è infittita tra botte, perquisizioni e fogli di via. La lotta non si arrestata. Anzi!\r\nAlla vigilia del corteo nazionale di domani si moltiplicano le azioni di contrasto e gli sgomberi dei picchetti.\r\nQuesta mattina per ben due volte, sono stati violentemente rimossi i blocchi: alle 8,30 di fronte all’ingresso principale per far passare cinque automezzi di operai e militari Usa, e alle 11 – di fronte al presidio permanente – per far passare due automezzi con attrezzi di costruzione.\r\n\r\nAscolta l'intervista a Pippo Gurrieri del movimento No Muos 2013 02 22 no muos gurrieri","29 Marzo 2013","2018-10-17 22:11:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/03/no-muos-200x110.jpg","Contro il Muos e contro la base USA",1364586631,[342,343,344,284,345,346],"http://radioblackout.org/tag/antenne/","http://radioblackout.org/tag/blocchi/","http://radioblackout.org/tag/corteo/","http://radioblackout.org/tag/repressione/","http://radioblackout.org/tag/usa/",[196,194,348,188,349,350],"corteo","repressione","USA",{"post_content":352,"post_title":357},{"matched_tokens":353,"snippet":355,"value":356},[354,83,69],"La","Venerdì 29 marzo 2013. \u003Cmark>La\u003C/mark> lotta \u003Cmark>contro\u003C/mark> l'installazione del sistema \u003Cmark>di\u003C/mark> controllo satellitare Muos è divenuta","Venerdì 29 marzo 2013. \u003Cmark>La\u003C/mark> lotta \u003Cmark>contro\u003C/mark> l'installazione del sistema \u003Cmark>di\u003C/mark> controllo satellitare Muos è divenuta sempre più radicale e radicata.\r\nNonostante gli affanni della politica, impegnata in un difficile gioco \u003Cmark>di\u003C/mark> equilibrismi, che si è tradotto nella decisione della giunta regionale siciliana \u003Cmark>di\u003C/mark> promuovere una nuova serie \u003Cmark>di\u003C/mark> controlli tecnici, \u003Cmark>la\u003C/mark> popolazione \u003Cmark>di\u003C/mark> Niscemi e i numerosi \u003Cmark>comitati\u003C/mark> No Muos impegnati nella lotta oggi non si accontentano più \u003Cmark>di\u003C/mark> bloccare il Muos e mirano ad ottenere lo smantellamento dell'intera \u003Cmark>base\u003C/mark> e delle antenne che già hanno causato gravi danni alla salute degli abitanti del paese.\r\n\r\nI blocchi dei mezzi diretti alla \u003Cmark>base\u003C/mark> sono divenuti una pratica quotidiana, che impegna sia il presidio permanente sia il gruppo delle mamme No Muos. 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lo sciopero generale deve essere uno sciopero politico contro il governo Draghi e contro l’utilizzo capitalistico dell’emergenza pandemica:\r\n\r\n \tcontro il caro vita e l’aumento delle tariffe;\r\n\r\n\r\n \tper il rilancio della sanità e la piena tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici;\r\n\r\n\r\n \tcontro l’utilizzo strumentale e antiproletario della campagna vaccinale: no al greenpass, inutile a fronteggiare la pandemia ma utile da un lato a dividere e reprimere i lavoratori, dall’altro a garantire ai padroni la disapplicazione delle misure di prevenzione dal contagio e di tutela della salute sui luoghi di lavoro;\r\n\r\n\r\n \tper un lavoro di pubblica utilità oppure il salario medio garantito a tutti i disoccupati e le disoccupate; \r\n\r\n\r\n \tcontro il proliferare di contratti precari; \r\n\r\n\r\n \tper la riduzione generalizzata dell’orario di lavoro, per lavorare tutti e lavorare meno;\r\n\r\n\r\n \tper la difesa dei contratti collettivi nazionali di lavoro e un aumento generalizzato dei salari più bassi;\r\n\r\n\r\n \tper il rilancio dell’edilizia popolare e il blocco a tempo indeterminato degli sfratti;\r\ncontro le politiche di rapina e devastazione dell’ambiente;\r\n\r\n\r\n \tper far sì che siano i padroni a pagare i costi della crisi con una drastica progressività delle imposte – 10% sul 10% più ricco;\r\n\r\n\r\n \tper garantire ai lavoratori immigrati pieno diritto di cittadinanza e cancellare il decreto Salvini;\r\n\r\n\r\n \tper la piena tutela delle donne lavoratrici, contro ogni forma di discriminazione salariale, di violenza maschile e di sessismo;\r\n\r\n\r\n \tcontro le guerre imperialistiche e per una drastica riduzione delle spese militari a favore della spesa sociale;\r\n\r\n\r\n \tper costruire una vera rete di collegamento delle lotte in chiave internazionale.\r\n\r\nCostruiamo ovunque comitati territoriali di sciopero verso l’11 ottobre\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_05_10_Fabio-SiCobas-su-Sciopero-generale-11_10.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Haitham Hemdal sicobas Piacenza sul caso dei licenziamenti dei 280 lavoratori Fedex del magazzino di Piacenza chiuso da aprile 2021: i lavoratori non hanno accettato l'ennesima provocazione dei confederali che hanno organizzato un'assemblea con la presenza di pochi lavoratori:\r\n\r\nL’adesione di venti lavoratori alla ricerca di una buonuscita all’ipotesi di accordo non può imporre alla maggioranza dei lavoratori Fedex alcunché.\r\nPer questo, si stanno moltiplicando in queste ore le azioni di sciopero e boicottaggio ai danni di Fedex in tutte le città italiane.\r\nTali azioni continueranno se Fedex non si presenterà alla trattativa comunicataci dal Ministro Orlando con una soluzione soddisfacente per tutti i lavoratori impiegati nel sito piacentino.\r\nIl S.I. Cobas è disponibile a qualsiasi confronto per risolvere la situazione del magazzini Fedex di Piacenza, ma ribadendo per conto dei lavoratori la più netta indisponibilità ad accettare ricatti al ribasso.\r\nCon questo spirito proseguirà la lotta e la preparazione degli incontri previsti nell’ambito dell’unica trattativa realmente esistente al momento: quella fra padroni e S.I. Cobas.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_05_10_Haitham-su-FedEx.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Marco, che ci ha aggiornato sulla lotta de* lavorator* Greci del food delivery:\r\n\r\nIl 15 settembre scorso Efood, una delle principali compagnie di food delivery in Grecia, ha mandato un messaggio ricattatorio ai lavoratori e le lavoratrici in cui veniva imposto il passaggio ad un contratto da collaboratore autonomo (freelancer), pena la perdita del lavoro... una musica già sentita in giro per il mondo ma che in Grecia suona per la prima volta...\r\n\r\nSe prima dell'estate il governo greco ha potuto varare in piena emergenza covid una legge che aumenta lo strapotere delle aziende ai danni dei lavoratori, adesso sono le aziende stesse a prendere coraggio per inseguire le loro gemelle europee sul terreno dell'erosione delle tutele e dei diritti.\r\n\r\nLa riposta di lavoratori e lavoratrici e della parte della società che non tollera le ingiustizie non si è fatta attendere: nei giorni successivi alla pubblicazione della notizia sul passaggio da lavoro subordinato ad autonomo un boicottaggio ha abbattuto i guadagni di efood e le recensioni su Google messo al tappeto anni e anni di advertising ossessivo da parte di Efood.\r\n\r\nNei giorni successivi invece i lavoratori e le lavoratrici del delivery, principalmente di efood ma anche di Wolt o dipendenti di singoli ristoranti, si sono presi le strade in un rumorosissimo e infinito serpentone di motorini (ma c'erano anche alcun* temerar* in bici!) che ha attraversato il centro di Atene per raggiungere gli uffici di Efood in periferia. Convocato da Sveod (Σ.Β.Ε.Ο.Δ.), sindacato autonomo di base con sede a Exarcheia decisamente maggioritario nel settore del delivery e da Setxa (sindacato dei lavoratori del turismo legato a PAME), il corteo ha portato la rabbia e la solidarietà nelle piazze e nei viali di Atene.\r\n\r\nDagli uffici blindati dai reparti antisommossa M.A.T. c'è stata una prima apertura al dialogo e qualche tentennamento: dapprima hanno mandato qualche responsabile minore senza alcun potere decisionale (anche questa musica già sentita) e poi hanno chiesto di trattare ma senza la folla di motorini ad assediare gli uffici.\r\n\r\nLa risposta di lavoratrici e lavoratori a fronte di queste ridicolaggini è stata di proclamare uno sciopero di 24 ore per venerdì 24 settembre, allargato a tutte le compagnie.\r\n\r\nLe aziende trovano il loro ardire al riparo delle leggi promosse dai governi e forti della protezione della polizia.\r\n\r\nChi lavora può contare sulle proprie forze, sul sostegno de* compagn* e sul favore popolare, che si è palesato negli applausi dai balconi e agli angoli di ogni quartiere...\r\n\r\nPer un'ampia parte della classe operaia greca è chiaro che l'attacco alle condizioni di lavoro e di vita ai lavoratori di efood è il preludio ad un attacco generalizzato a tutti e tutte coloro che lavorano.\r\n\r\nE sicuramente il sostegno alla lotta del delivery non mancherà.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_05_10_Protesta-eFood-in-Grecia-porta-alla-vittoria.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n ","7 Ottobre 2021","2021-10-07 10:01:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/efood-protest-athens-pedion-tou-arews-panikos-twitter-2-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 05/10/2021",1633600875,[],[],{"post_content":381},{"matched_tokens":382,"snippet":383,"value":384},[83,69,68,69],"i disoccupati e le disoccupate; \r\n\r\n\r\n \t\u003Cmark>contro\u003C/mark> il proliferare \u003Cmark>di\u003C/mark> contratti precari; \r\n\r\n\r\n \tper \u003Cmark>la\u003C/mark> riduzione generalizzata dell’orario \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoro,","Il primo approfondimento \u003Cmark>di\u003C/mark> oggi lo abbiamo fatto in compagnia \u003Cmark>di\u003C/mark> Fabio, attivista SiCobas a cui abbiamo chiesto un resoconto dell'assemblea cittadina tenutasi sotto \u003Cmark>la\u003C/mark> tettoia dell'orologio a porta palazzo venerdì 1 ottobre in preparazione allo sciopero generale dell'11 ottobre proclamato dal sindacalismo \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>base\u003C/mark>:\r\n\r\n\r\nL’11 ottobre deve diventare il punto \u003Cmark>di\u003C/mark> partenza per una vera controffensiva \u003Cmark>di\u003C/mark> classe; lo sciopero generale deve essere uno sciopero politico \u003Cmark>contro\u003C/mark> il governo Draghi e \u003Cmark>contro\u003C/mark> l’utilizzo capitalistico dell’emergenza pandemica:\r\n\r\n \t\u003Cmark>contro\u003C/mark> il caro vita e l’aumento delle tariffe;\r\n\r\n\r\n \tper il rilancio della sanità e \u003Cmark>la\u003C/mark> piena tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici;\r\n\r\n\r\n \t\u003Cmark>contro\u003C/mark> l’utilizzo strumentale e antiproletario della campagna vaccinale: no al greenpass, inutile a fronteggiare \u003Cmark>la\u003C/mark> pandemia ma utile da un lato a dividere e reprimere i lavoratori, dall’altro a garantire ai padroni \u003Cmark>la\u003C/mark> disapplicazione delle misure \u003Cmark>di\u003C/mark> prevenzione dal contagio e \u003Cmark>di\u003C/mark> tutela della salute sui luoghi \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoro;\r\n\r\n\r\n \tper un lavoro \u003Cmark>di\u003C/mark> pubblica utilità oppure il salario medio garantito a tutti i disoccupati e le disoccupate; \r\n\r\n\r\n \t\u003Cmark>contro\u003C/mark> il proliferare \u003Cmark>di\u003C/mark> contratti precari; \r\n\r\n\r\n \tper \u003Cmark>la\u003C/mark> riduzione generalizzata dell’orario \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoro, per lavorare tutti e lavorare meno;\r\n\r\n\r\n \tper \u003Cmark>la\u003C/mark> difesa dei contratti collettivi nazionali \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoro e un aumento generalizzato dei salari più bassi;\r\n\r\n\r\n \tper il rilancio dell’edilizia popolare e il blocco a tempo indeterminato degli sfratti;\r\n\u003Cmark>contro\u003C/mark> le politiche \u003Cmark>di\u003C/mark> rapina e devastazione dell’ambiente;\r\n\r\n\r\n \tper far sì che siano i padroni a pagare i costi della crisi con una drastica progressività delle imposte – 10% sul 10% più ricco;\r\n\r\n\r\n \tper garantire ai lavoratori immigrati pieno diritto \u003Cmark>di\u003C/mark> cittadinanza e cancellare il decreto Salvini;\r\n\r\n\r\n \tper \u003Cmark>la\u003C/mark> piena tutela delle donne lavoratrici, \u003Cmark>contro\u003C/mark> ogni forma \u003Cmark>di\u003C/mark> discriminazione salariale, \u003Cmark>di\u003C/mark> violenza maschile e \u003Cmark>di\u003C/mark> sessismo;\r\n\r\n\r\n \t\u003Cmark>contro\u003C/mark> le guerre imperialistiche e per una drastica riduzione delle spese militari a favore della spesa sociale;\r\n\r\n\r\n \tper costruire una vera rete \u003Cmark>di\u003C/mark> collegamento delle lotte in chiave internazionale.\r\n\r\nCostruiamo ovunque \u003Cmark>comitati\u003C/mark> territoriali \u003Cmark>di\u003C/mark> sciopero verso l’11 ottobre\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_05_10_Fabio-SiCobas-su-Sciopero-generale-11_10.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Haitham Hemdal sicobas Piacenza sul caso dei licenziamenti dei 280 lavoratori Fedex del magazzino \u003Cmark>di\u003C/mark> Piacenza chiuso da aprile 2021: i lavoratori non hanno accettato l'ennesima provocazione dei confederali che hanno organizzato un'assemblea con \u003Cmark>la\u003C/mark> presenza \u003Cmark>di\u003C/mark> pochi lavoratori:\r\n\r\nL’adesione \u003Cmark>di\u003C/mark> venti lavoratori alla ricerca \u003Cmark>di\u003C/mark> una buonuscita all’ipotesi \u003Cmark>di\u003C/mark> accordo non può imporre alla maggioranza dei lavoratori Fedex alcunché.\r\nPer questo, si stanno moltiplicando in queste ore le azioni \u003Cmark>di\u003C/mark> sciopero e boicottaggio ai danni \u003Cmark>di\u003C/mark> Fedex in tutte le città italiane.\r\nTali azioni continueranno se Fedex non si presenterà alla trattativa comunicataci dal Ministro Orlando con una soluzione soddisfacente per tutti i lavoratori impiegati nel sito piacentino.\r\nIl S.I. Cobas è disponibile a qualsiasi confronto per risolvere \u003Cmark>la\u003C/mark> situazione del magazzini Fedex \u003Cmark>di\u003C/mark> Piacenza, ma ribadendo per conto dei lavoratori \u003Cmark>la\u003C/mark> più netta indisponibilità ad accettare ricatti al ribasso.\r\nCon questo spirito proseguirà \u003Cmark>la\u003C/mark> lotta e \u003Cmark>la\u003C/mark> preparazione degli incontri previsti nell’ambito dell’unica trattativa realmente esistente al momento: quella fra padroni e S.I. Cobas.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_05_10_Haitham-su-FedEx.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia \u003Cmark>di\u003C/mark> Marco, che ci ha aggiornato sulla lotta de* lavorator* Greci del food delivery:\r\n\r\nIl 15 settembre scorso Efood, una delle principali compagnie \u003Cmark>di\u003C/mark> food delivery in Grecia, ha mandato un messaggio ricattatorio ai lavoratori e le lavoratrici in cui veniva imposto il passaggio ad un contratto da collaboratore autonomo (freelancer), pena \u003Cmark>la\u003C/mark> perdita del lavoro... una musica già sentita in giro per il mondo ma che in Grecia suona per \u003Cmark>la\u003C/mark> prima volta...\r\n\r\nSe prima dell'estate il governo greco ha potuto varare in piena emergenza covid una legge che aumenta lo strapotere delle aziende ai danni dei lavoratori, adesso sono le aziende stesse a prendere coraggio per inseguire le loro gemelle europee sul terreno dell'erosione delle tutele e dei diritti.\r\n\r\n\u003Cmark>La\u003C/mark> riposta \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoratori e lavoratrici e della parte della società che non tollera le ingiustizie non si è fatta attendere: nei giorni successivi alla pubblicazione della notizia sul passaggio da lavoro subordinato ad autonomo un boicottaggio ha abbattuto i guadagni \u003Cmark>di\u003C/mark> efood e le recensioni su Google messo al tappeto anni e anni \u003Cmark>di\u003C/mark> advertising ossessivo da parte \u003Cmark>di\u003C/mark> Efood.\r\n\r\nNei giorni successivi invece i lavoratori e le lavoratrici del delivery, principalmente \u003Cmark>di\u003C/mark> efood ma anche \u003Cmark>di\u003C/mark> Wolt o dipendenti \u003Cmark>di\u003C/mark> singoli ristoranti, si sono presi le strade in un rumorosissimo e infinito serpentone \u003Cmark>di\u003C/mark> motorini (ma c'erano anche alcun* temerar* in bici!) che ha attraversato il centro \u003Cmark>di\u003C/mark> Atene per raggiungere gli uffici \u003Cmark>di\u003C/mark> Efood in periferia. Convocato da Sveod (Σ.Β.Ε.Ο.Δ.), sindacato autonomo \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>base\u003C/mark> con sede a Exarcheia decisamente maggioritario nel settore del delivery e da Setxa (sindacato dei lavoratori del turismo legato a PAME), il corteo ha portato \u003Cmark>la\u003C/mark> rabbia e \u003Cmark>la\u003C/mark> solidarietà nelle piazze e nei viali \u003Cmark>di\u003C/mark> Atene.\r\n\r\nDagli uffici blindati dai reparti antisommossa M.A.T. c'è stata una prima apertura al dialogo e qualche tentennamento: dapprima hanno mandato qualche responsabile minore senza alcun potere decisionale (anche questa musica già sentita) e poi hanno chiesto \u003Cmark>di\u003C/mark> trattare ma senza \u003Cmark>la\u003C/mark> folla \u003Cmark>di\u003C/mark> motorini ad assediare gli uffici.\r\n\r\n\u003Cmark>La\u003C/mark> risposta \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoratrici e lavoratori a fronte \u003Cmark>di\u003C/mark> queste ridicolaggini è stata \u003Cmark>di\u003C/mark> proclamare uno sciopero \u003Cmark>di\u003C/mark> 24 ore per venerdì 24 settembre, allargato a tutte le compagnie.\r\n\r\nLe aziende trovano il loro ardire al riparo delle leggi promosse dai governi e forti della protezione della polizia.\r\n\r\nChi lavora può contare sulle proprie forze, sul sostegno de* compagn* e sul favore popolare, che si è palesato negli applausi dai balconi e agli angoli \u003Cmark>di\u003C/mark> ogni quartiere...\r\n\r\nPer un'ampia parte della classe operaia greca è chiaro che l'attacco alle condizioni \u003Cmark>di\u003C/mark> lavoro e \u003Cmark>di\u003C/mark> vita ai lavoratori \u003Cmark>di\u003C/mark> efood è il preludio ad un attacco generalizzato a tutti e tutte coloro che lavorano.\r\n\r\nE sicuramente il sostegno alla lotta del delivery non mancherà.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_05_10_Protesta-eFood-in-Grecia-porta-alla-vittoria.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n ",[386],{"field":102,"matched_tokens":387,"snippet":383,"value":384},[83,69,68,69],3467833263848947700,{"best_field_score":390,"best_field_weight":236,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":14,"score":391,"tokens_matched":171,"typo_prefix_score":44},"4428100599808","3467833263848947825",6637,{"collection_name":220,"first_q":32,"per_page":171,"q":32},75,["Reactive",396],{},["Set"],["ShallowReactive",399],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fAqa0SnPM5GWw9dUZS5i-wCmaeRMWyZu6PWzUkWBGuZU":-1},true,"/search?query=comitati+di+base+contro+la+discarica+di+Sezzadio"]