","Chimica e rivolta al Casal del Marmo di Roma","post",1673534581,[57,58,59,60,61],"http://radioblackout.org/tag/antipsichiatria/","http://radioblackout.org/tag/carcere-minorile/","http://radioblackout.org/tag/casal-del-marmo/","http://radioblackout.org/tag/psichiatria/","http://radioblackout.org/tag/psicofarmaci/",[26,63,28,20,22],"carcere minorile",{"post_content":65},{"matched_tokens":66,"snippet":68,"value":69},[67],"eroina","rivotril, ansiolitico antiepilettico anche detto “\u003Cmark>eroina\u003C/mark> dei poveri”[1], somministrato in dosi","I sentieri per la francia sono pieni di scarti di buste di gaviscon. Chi esce in qualche modo da un CPR, dal carcere, o scappa da una delle tante comunità o appartamenti delle cooperative, spesso ha bruciori di stomaco lancinanti provocati dalle dosi massicce di antidepressivi che si porta dietro. Alle volte capita che a qualcuno venga un attacco epilettico mentre attraversa la frontiera. Sono gli effetti collaterali di una brusca interruzione del rivotril, ansiolitico antiepilettico anche detto “\u003Cmark>eroina\u003C/mark> dei poveri”[1], somministrato in dosi massicce in tutti i luoghi di reclusione, e spacciato fuori vicino alle stazioni. Ieri 11 Gennaio 2023 al carcere minorile Casal del Marmo di Roma è scoppiata una rivolta e sono andati a fuoco alcuni materassi perché non arrivavano gli ansiolitici della sera[2]. Non ce la facevano più e sono scoppiati, dei ragazzini di 15 anni. Come si dice quando una persona spacca tutto perché non trova una sostanza? Dipendenza, tossicità. Ma tossico è soprattutto lo stato che sceglie di creare decine di migliaia di ragazzi e ragazze dipendenti, che crea marginalità come aveva fatto con l’eroina di stato negli anni 70. Le carceri statali sono una “fabbirca di tossicodipendenza”[3]. Gli stessi medici che lavorano in carcere testimoniano la “responsabilità epidemiologica e la problematica restituzione alla società, a fine pena, di centinaia di soggetti in difficoltà nella gestione di forme di dipendenza problematiche”[4]. Allargando lo sguardo, negli ultimi anni in gran parte degli stati industrializzati, la percentuale delle persone con una diagnosi psichiatrica in cura a carico dei sistemi sanitari è sempre più risicata, mentre sale invece la percentuale di problematiche psichiatriche in persone rinchiuse in carcere. Questo può voler dire più cose: l’inefficacia dei sistemi di cura pubblici e privati da una parte, la rinnovata tensione a custodire e reprimere la follia e la sragione, il cambiamento della popolazione carceraria e delle storie personali che attraversano il carcere, l’utilizzo di diagnosi e contenzione chimica sempre più frequente e massiccio nelle galere.\r\n\r\nIl 43% dei detenuti assume sedativi o ipnotici, mentre il 20% risulta assumere regolarmente stabilizzanti dell’umore, antipsicotici o antidepressivi. Le percentuali schizzano nei cpr[5] dove per contenere il rischio suicidario dei tranquillanti minori si prescrivono insieme gli antidepressivi. Poi c’è il metadone e il subutex per chi una dipendenza già ce l’aveva quando è entrato/a. I farmaci a volte possono salvarti la pelle ma sono sempre e solo l’inizio di un percorso, nelle carceri davanti non hai niente verso cui andare, nel tempo e nello spazio. Nessun futuro in un non-luogo di una soggettività negata. La farmacologia diventa in questo contesto culturale e di rapporti di forza camicia di forza chimica e i manicomi si ricreano in carcere, un po’ come una volta le carceri si ricreavano in manicomio con gli ergastoli bianchi e le sbarre. Non è un caso dunque se i movimenti antipsichiatrici si occupano sempre più spesso di carcere[6][7], che comunque è un esperienza che accomuna gran parte della popolazione psichiatrica in carico ad altri istituti non penali: SPDC, SERT e carcere hanno le porte scorrevoli tra loro. È importante che lo facciano, che i compagni parlino di psichiatria in carcere, perché altrimenti la retorica “neomanicomiale” e la cosiddetta “emergenza psichiatrica” vengono utilizzate dai sindacati di polizia e dal DAP per ottenere trasferimenti dei detenuti, più potere nel governo delle carceri e nuove risorse per la repressione della vita privata della libertà.\r\n\r\nDa ieri, dopo questo fortuito sabotaggio dovuto a un ritardo nella consegna dei farmaci, è palese ed autoevidente a cosa serve la psichiatria in carcere: a sedare le rivolte, perchè senza pasticche o gocce le gabbie non sarebbero sostenibili per una popolazione carceraria che è cambiata, che “il carcere non lo sa fare”, che fuori non ha nessuno che aspetta, che chiede con disperazione e insistenza talvolta violenta di chiudere gli occhi almeno di notte, che senza non si dorme, di morire almeno per un attimo, il tempo che dura l’effetto dello xanax. Il dolore vivo che celano le carceri nelle loro varie forme va anestetizzato, legato, ucciso. Nessuna cura è possibile in un luogo nato per provocare dolore. Sedare, reprimere, addormentare e fare in modo che i prigionieri e le prigioniere non si suicidino. Quest’ultimo è il mandato che riesce meno e che ha sulla coscienza ha 83 suicidi nel 2022, a cui andrebbero aggiunti tutti quei decessi causati dagli effetti collaterali degli psicofarmaci, come è successo a Isabella, morta a Pozzuoli in seguito alle crisi respiratorie causate dagli psicofarmaci[8]. In breve la psichiatria serve a gestire, con gravi danni di salute, tutte quelle situazioni che sfuggono al auto-controllo e all’amministrazione della premialità e della pena individualizzata[9]. Chi non accetta il bastone e la carota non può che essere matto infondo.\r\n\r\n[1] https://www.psicoattivo.com/rivotril-nuova-sostanza-dabuso-vecchio-ansiolitico-e-antiepilettico/\r\n\r\n[2] https://ilmanifesto.it/carceri-minorili-la-rivolta-dei-farmaci\r\n\r\n[3] http://www.ristretti.it/areestudio/salute/mentale/bartolini/capitolo8.htm\r\n\r\n[4] https://www.rapportoantigone.it/diciassettesimo-rapporto-sulle-condizioni-di-detenzione/la-manica-stretta-ipotesi-di-regolazione-della-somministrazione-di-psicofarmaci-in-carcere/\r\n\r\n[5] https://radioblackout.org/podcast/nessuna-cura-del-18-01-22/\r\n\r\n[6] https://radioblackout.org/podcast/carceri-invisibili-del-20-09-22/\r\n\r\n[7] https://www.osservatoriorepressione.info/carcere-psichiatria-strumenti-controllo/\r\n\r\n[8] https://internapoli.it/isabella-morta-carcere-pozzuoli/\r\n\r\n[9] https://tamulibri.com/negozio/il-carcere-invisibile-etnografia-dei-saperi-medici-e-psichiatrici-nell-arcipelago-carcerario",[71],{"field":72,"matched_tokens":73,"snippet":68,"value":69},"post_content",[67],578730123365187700,{"best_field_score":76,"best_field_weight":77,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":43,"score":78,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":43},"1108091338752",14,"578730123365187697",{"document":80,"highlight":98,"highlights":103,"text_match":74,"text_match_info":106},{"cat_link":81,"category":83,"comment_count":43,"id":85,"is_sticky":43,"permalink":86,"post_author":12,"post_content":87,"post_date":88,"post_excerpt":49,"post_id":85,"post_modified":89,"post_thumbnail":90,"post_thumbnail_html":91,"post_title":92,"post_type":54,"sort_by_date":93,"tag_links":94,"tags":97},[82],"http://radioblackout.org/category/informazione/",[84],"L'informazione di Blackout","61728","http://radioblackout.org/2020/06/61728/","Radio Blackout a sostegno della campagna Support, don’t Punish (https://supportdontpunish.org/)\r\n\r\nIl Dipartimento delle Dipendenze di Padova ha preso in esame 30 cocainomani e 30 dipendenti da gioco d’azzardo sottoponendoli a stimoli magnetici. Questo esperimento abbraccia le politiche meccanicistiche di lotta alle dipendenze circoscrivendo il problema al solo approccio neurologico, cercando le soluzioni nell’ambito farmacologico per reprimere gli impulsi stimolanti del cervello.\r\nMa il neurocentrismo nega tutti gli aspetti altri che portano e generano le dipendenze, non indaga sulle cause e sul malessere delle persone, limitandosi a reprimere i meccanismi celebrali che generano l’addiction, portando risposte semplicistiche di azione/reazione a comportamenti inusuali che nascondono dinamiche e storie molto complesse. \r\nEppure già in passato questo metodo scientifico era stato screditato da diversi esperimenti che riguardavano la dipendenza da eroina, in particolar modo il Rat Park condotto negli anni ‘70 che evidenziava come l’uso delle sostanze sia strettamente collegato alle condizioni di vita e non sia determinato da un comportamento autotelico. \r\nL’approccio neurocentrico nello studio dei comportamenti legato alle dipendenze si staglia in un ottica pragmatista della cura, che fa dell’uso di sostanze una malattia da curare e del drogato un paziente da scomporre in meccanismi neuro-fisici.\r\nNe parliamo con Maurzio Coletti psicologo e psicoteurapeta, autore per fuoriluogo.it (https://www.fuoriluogo.it/pubblicazioni/libro-bianco-sulle-droghe/ricerca-sulle-droghe/neurocentrismo-e-neuroriduzionismo-le-ricadute-nella-ricerca/#.XvB-6vHONuQ)\r\nRicordiamo l’appuntamento di venerdi 26/6 con Support, don’t Punish\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/2020.06.22-10.00.00-escopost-diretta-neurocentrismo.mp3\"][/audio]","22 Giugno 2020","2020-06-22 12:20:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/support-dont-punish-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/support-dont-punish-300x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/support-dont-punish-300x300.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/support-dont-punish-150x150.jpg 150w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/support-dont-punish-768x768.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/support-dont-punish-690x690.jpg 690w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/support-dont-punish-170x170.jpg 170w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/support-dont-punish.jpg 900w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","neurocentrismo e dipendenze",1592828410,[95,96],"http://radioblackout.org/tag/droghe/","http://radioblackout.org/tag/info/",[14,12],{"post_content":99},{"matched_tokens":100,"snippet":101,"value":102},[67],"che riguardavano la dipendenza da \u003Cmark>eroina\u003C/mark>, in particolar modo il Rat","Radio Blackout a sostegno della campagna Support, don’t Punish (https://supportdontpunish.org/)\r\n\r\nIl Dipartimento delle Dipendenze di Padova ha preso in esame 30 cocainomani e 30 dipendenti da gioco d’azzardo sottoponendoli a stimoli magnetici. 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Ma quasi nulla si conosce dello sviluppo degli ultimi due decenni e delle relazioni strategiche geopolitiche nell'area dopo la fine del colonialismo britannico, a cui ha alluso Aung San Suu Kyi all'Onu, allusione non riportata dai media nostrani.\r\n\r\nWashington, 05 feb 16:00 - (Agenzia Nova) - Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha discusso ieri l’ordine della Corte di giustizia internazionale al Myanmar per prevenire un genocidio ai danni dei musulmani rohingya, ma non è riuscito a raggiungere un accordo per una dichiarazione congiunta. La Cina, alleato di Naypyidaw, e il Vietnam, che regge la presidenza di turno del Consiglio di sicurezza, e come il Myanmar è membro dell’Associazione delle nazioni del Sud-est asiatico (Asean), hanno obiettato alla linea promossa dai membri europei del Consiglio, secondo cui le misure ordinate al Myanmar dalla Corte di giustizia internazionale sono “vincolanti ai sensi del diritto internazionale”. Francia, Germania, Belgio, Estonia e Polonia hanno anche sollecitato Naypyidaw ad “intraprendere azioni credibili per assicurare alla giustizia i responsabili delle violazioni dei diritti umani” ai danni dei rohingya.\r\n\r\nQuesta è la stringata agenzia che ci ha spinti a cercare di capire in quale contesto birmano vada inserita questa ambiguità reticente, la denuncia mediatica del genocidio e del landgrabbing a cui poi non fa seguito nulla; l'intervento di Aung San Suu Kyi alle Nazioni Unite, su convocazione del Gambia, e dei paesi musulmani che rappresenta, chiamò in correità il colonialismo occidentale, ma questo passo del discorso non è stato riportato, come non si conoscono le proteste contro le dighe volute da Xi Jing Ping, o le numerose comunità molto diverse che compongono la nazione birmana.\r\n\r\nDifficile trovare qualcuno che segua da molti anni l'evoluzione di quella nazione e conosca i passaggi storici, mantenendo un distacco sufficiente per aggirare i luoghi comuni: sia quelli che volevano la presidente come impeccabile eroina della lotta contro i militari, sia le accuse di aver tradito, difendendo i militari. Max Morello è vicino a questo identikit:\r\n\r\nMorello Myanmar","8 Febbraio 2020","2020-02-08 12:06:18","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/2020-02-06_rohingya-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/2020-02-06_rohingya-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/2020-02-06_rohingya-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/2020-02-06_rohingya-1024x768.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/2020-02-06_rohingya-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/2020-02-06_rohingya-1536x1152.jpg 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/02/2020-02-06_rohingya-2048x1536.jpg 2048w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Facendo la tara delle trasformazioni ventennali del Myanmar",1581124915,[121,122,123,124,125],"http://radioblackout.org/tag/aung-san-suu-kiy/","http://radioblackout.org/tag/corte-dellaja/","http://radioblackout.org/tag/myanmar/","http://radioblackout.org/tag/rakhine/","http://radioblackout.org/tag/rohingya/",[30,24,127,16,18],"myanmar",{"post_content":129},{"matched_tokens":130,"snippet":131,"value":132},[67],"volevano la presidente come impeccabile \u003Cmark>eroina\u003C/mark> della lotta contro i militari,","Della vecchia Birmania, usando il lemma dell'impero britannico, si parla poco e ancora meno degli intrecci di interessi – cinesi, in particolare, con gli investimenti recentissimi e il golfo colmo di idrocarburi e gas – e di collocazione strategica per i percorsi di merci; un po' si è discusso dell'accanimento – spiegato in Occidente con dispute religiose tra buddisti radicali e povere genti musulmane – contro una delle etnie che compongono la nazione, forse spiegabile con il fatto che se si desse la nazionalità ai Rohingya non sarebbero distinguibili da bengalesi e il timore della giunta è il solito: l'invasione di migranti. 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La raccolta dei racconti portò qualche mese dopo all'uscita del libro \"Wir Kinder vom Bahnhof Zoo\" tradotto in Italia con il titolo \"Christiane F. noi i ragazzi dello zoo di Berlino\". Questa puntata la dedichiamo alla lettura di alcuni brani estrapolati dal libro ambientato tra la fine degli anni '60 e soprattutto nei '70, in cui si parla dell'infanzia della protagonista, trapiantata dalla campagna alla metropoli e della sua adolescenza, l'inizio all'uso di stupefacenti e la dipendenza dall'eroina.\r\n\r\n20-maggio-2016-parte-1\r\n\r\n20-maggio-2016-parte-2\r\n\r\n20-maggio-2016-parte-3\r\n\r\n ","3 Ottobre 2016","2018-10-17 23:09:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/09/images-200x110.jpeg","I podcast di 19e59: puntata del 20 maggio 2016",1475528212,[265,266,267,195,268],"http://radioblackout.org/tag/19-59/","http://radioblackout.org/tag/19e59/","http://radioblackout.org/tag/anni-70/","http://radioblackout.org/tag/libri/",[159,146,270,67,271],"anni 70","libri",{"tags":273},[274,276,278,280,282],{"matched_tokens":275,"snippet":159,"value":159},[],{"matched_tokens":277,"snippet":146,"value":146},[],{"matched_tokens":279,"snippet":270,"value":270},[],{"matched_tokens":281,"snippet":223,"value":223},[67],{"matched_tokens":283,"snippet":271,"value":271},[],[285],{"field":31,"indices":286,"matched_tokens":287,"snippets":289,"values":290},[35],[288],[67],[223],[223],{"best_field_score":249,"best_field_weight":250,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":43,"score":251,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":43},{"document":293,"highlight":307,"highlights":312,"text_match":74,"text_match_info":315},{"comment_count":43,"id":294,"is_sticky":43,"permalink":295,"podcastfilter":296,"post_author":152,"post_content":297,"post_date":298,"post_excerpt":49,"post_id":294,"post_modified":299,"post_thumbnail":300,"post_title":301,"post_type":190,"sort_by_date":302,"tag_links":303,"tags":305},"89825","http://radioblackout.org/podcast/radio-kebab-15524/",[152],"???? ?? ??? ??????? ?? ???????????? ??ù ?????????? ????'????? ????????!\r\n????? ?????,??????? ?? ???????? ????? ?????? ??????,????????? ??? ??? ????? ?? ???? ???? ??! Menù di stasera:\r\n-Universal order of Armageddon\r\n-Sunburned hand of the man\r\n-Gee Tee\r\n-Vomitatrix\r\n-Albano Eroina\r\n...e tanti altri!\r\nStay Tuned!\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/24.mp3\"][/audio]\r\n\r\nscarica\r\n\r\n\r\n\r\n ","19 Maggio 2024","2024-05-19 13:37:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/gee-tee-200x110.png","RADIO KEBAB 15\\5\\24",1716125830,[304],"http://radioblackout.org/tag/radio-kebab/",[306],"radio kebab",{"post_content":308},{"matched_tokens":309,"snippet":311,"value":311},[310],"Eroina","???? ?? ??? ??????? ?? ???????????? ??ù ?????????? ????'????? ????????!\r\n????? ?????,??????? ?? ???????? ????? ?????? ??????,????????? ??? ??? ????? ?? ???? ???? ??! 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Nella seconda parte di trasmissione si parla di cinema con \"Il cacciatore\", \"Grease\" e \"Animal House\"\r\n\r\n1 aprile parte 1\r\n\r\n1 aprile parte 2\r\n\r\n1 aprile parte 3\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\npuntata dell'8 marzo\r\n\r\nUtilizzando \"progetto memoria\" di sensibili alle foglie dedichiamo la puntata a una rapida panoramica sui gruppi che praticavano la lotta armata nel 1978 al di fuori di PL e delle BR, è un anno in cui c'è un attacco generalizzato e diffuso allo stato e allo spaccio di eroina. In molte rivendicazioni compare la sigla \"lotta armata per il comunismo\" utilizzata da vari gruppi anche diversi tra loro, accanto a questo nome compaiono altre realtà che agiranno per un biennio compiendo azioni e agguati in alcuni casi anche mortali. Legati a questi gruppi le brevissime biografie di alcuni militanti in queste organizzazioni caduti nel corso di azioni di attacco. Nelle seconda parte di trasmissione riprendiamo il cinema del '78: \"L'albero degli zoccoli\",\" un mercoledì da leoni\" e \"ecce bombo\"\r\n\r\n8 aprile parte 1\r\n\r\n8 aprile parte 2\r\n\r\n8 aprile parte 3","21 Aprile 2016","2018-10-17 23:09:16","I podcast di 19e59: le puntate del 1 e 8 aprile",1461251341,[265,327,328,329,330],"http://radioblackout.org/tag/1978/","http://radioblackout.org/tag/cinema-78/","http://radioblackout.org/tag/lotta-armata/","http://radioblackout.org/tag/people-temple/",[159,162,167,332,169],"lotta armata",{"post_content":334},{"matched_tokens":335,"snippet":336,"value":337},[67],"stato e allo spaccio di \u003Cmark>eroina\u003C/mark>. 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La Corte Costituzionale la ha abolita, con una nota in cui la Consulta afferma di aver \"dichiarato l'illegittimità costituzionale - per violazione dell'art. 77, secondo comma, della Costituzione, che regola la procedura di conversione dei decreti-legge (.) rimuovendo le modifiche apportate con le norme dichiarate illegittime agli articoli 73, 13 e 14 del d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 (Testo unico in materia di stupefacenti)\".\r\nTra i motivi che avevano spinto diversi tribunali (tra cui la Corte di Cassazione, la Corte d’Appello di Torino e il Gup di Roma) a fare ricorso alla Consulta vi era la convinzione che quella legge fosse nata “in modo invalido”. Quella legge fu, infatti, approvata con una sorta di colpo di mano dell'allora governo Berlusconi. Mentre era all’esame del Parlamento il decreto legge del Governo sulla sicurezza alle Olimpiadi invernali di Torino (che includeva una sola piccola norma diretta a rendere meno difficoltoso l’accesso all’affidamento terapeutico ai servizi sociali per i tossicodipendenti recidivi, cancellato due mesi prima dalla famigerata legge Cirielli), il Governo durante la discussione parlamentare in sede di conversione presentò un emendamento composto da decine e decine di articoli che andarono a cambiare radicalmente la legge precedente sulle droghe. Un decreto legge per potere essere emanato dal Capo dello Stato richiede la verifica della sussistenza dei requisiti di urgenza e necessità. Entra immediatamente in vigore. Se nei sessanta giorni successivi il Parlamento dovesse introdurre norme che c’entrano poco con il testo originario compie un’opera illegittima in quanto produce un aggiramento dei vincoli costituzionali. Sulla base di questa unica motivazione procedurale, la Consulta ha deciso di abrogare la Fini-Giovanardi, mentre sembrerebbe che non siano state accolte le altre motivazioni dei ricorsi sulle cosiddette questioni “di merito”, a partire da quella della proporzionalità delle pene (per la semplice detenzione di sostanze proibite erano previste pene da 6 a 20 anni, più alte di quelle per stupro o tentato omicidio). \r\nCon la decisione della Corte, comunque, si torna alla normativa precedente, ovvero alla legge Iervolino-Vassalli, la 162/1990. In generale tornerebbe in vigore la Jervolino-Vassalli modificata dal referendum del 1993 che aveva depenalizzato la detenzione per uso personale. In pratica torneranno ad esserci pene più lievi per lo spaccio di droghe leggere come la cannabis, cioè da 2 a 6 anni di carcere (e da 6 mesi a due anni per “i fatti di lieve entità”), anziché da 6 a 20 anni (e da 1 a 6 anni per la”lieve entità”) come previsto dalla normativa abolita.\r\nLa legge precedente ora tornata in vigore, infatti, prevedeva una differenziazione di trattamento in base alle sostanze e per lo spaccio di droghe pesanti, come cocaina e eroina, anche pene più severe con un minimo di 8 anni di carcere, anziché i 6 della Fini-Giovanardi. In attesa che vengano rese note le motivazioni della sentenza e i dispositivi tecnici che la accompagnano, è difficile sapere quante saranno le persone che potranno beneficiare degli effetti dell'abolizione della Fini-Giovanardi. Prima che fosse resa nota la decisione della Consulta, la Società della Ragione aveva spiegato che la bocciatura della Fini-Giovanardi avrebbe avuto conseguenze pressoché immediate su circa 10mila detenuti, perché \"gli arrestati per droghe leggere sono il 40% degli arrestati per reati in materia di stupefacenti\". \r\nAbolendo la Fini-Giovanardi, la Consulta ha sicuramente tolto una bella castagna dal fuoco dello Stato italiano: l'effetto combinato con quello del cosiddetto decreto “svuotarceri” potrebbe far ridurre la popolazione carceraria di 15-20mila e l'Italia potrebbe forse evitare le sanzioni per il sovraffollamento carcerario stabilite dalle Corte di Strasburgo che vigila sull'applicazione della Convenzione Europea sui Diritti dell'Uomo.\r\nL'abolizione della Fini-Giovanardi, però, è anche merito dei movimenti antiproibizionisti che, pur privi di sostegni istituzionali e oscurati dai media di regime, hanno continuato in questi lunghi otto anni a mobilitarsi contro le norme liberticide, fino ad arrivare al corteo-street parade di sabato 8 febbraio a Roma che ha visto sfilare alcune decine di migliaia di persone in una manifestazione totalmente autoorganizzata e autofinanziata, finita all'onore delle cronache perché al guru radicale Giacinto Pannnella detto Marco è stato detto, in modo peraltro relativamente gentile, di andare altrove a fare il suo lurido mestiere di sciacallo. \r\nCon l'abolizione della Fini-Giovanardi, la mobilitazione antiproibizionista non si ferma. Come ha scritto in un suo comunicato l'ASCIA (un'associazione di consumatori di cannabis autoorganizzati, molto attiva soprattutto sul web), “ritorniamo quindi alla Jervolino-Vassalli, la cannabis torna in tabella II come “droga leggera” e in virtù di questo molti ospiti delle Comunità di Recupero, trattenuti solo perché assuntori di cannabis, potrebbero lasciare il loro stato coatto e molti pazienti potrebbero trovare un facile accesso alle terapie a base di cannabinoidi nel sistema sanitario nazionale, scompare la “presunzione di reato” e quindi lo spaccio va provato e non solo ipotizzato e tutte le condanne e i processi relativi alla Fini-Giovanardi andranno rivisti e ridimensionati. Ma con la Jervolino-Vassalli è ancora vietata la coltivazione e sono ancora applicate sanzioni amministrative per gli assuntori, per questo, se possiamo festeggiare per aver vinto la prima e forse più importante battaglia, é pur vero che dobbiamo rimanere consapevoli che la guerra è ancora in corso”. A dimostrazione che la guerra è sempre in corso, proprio mentre veniva abolita la Legge Fini Giovanardi, la vicenda della canapa medica nella Toscana amministrata dal PD ha registrato un passo indietro. Nel maggio 2012, dopo una lunga concertazione con le associazioni dei pazienti, fu approvata la Legge toscana sulla Cannabis terapeutica che non faceva elenchi di patologie ammesse all'utilizzo del farmaco, né poneva limiti e paletti alla prescrizione della cannabis terapeutica per qualsiasi indicazione la scienza medica dovesse trovare applicazione. Qualche giorno fa è stato reso noto il regolamento attuativo che dovrebbe rendere finalmente utilizzabile questa legge, ma che in effetti restringe l'applicazione della legge a due soli sintomi di due sole patologie, spasmi nella sclerosi multipla e dolore oncologico.\r\nEd anche tra i media il fronte degli adepti dell'eterna crociata contro l'erba proibita si sta riorganizzando. Due pagine di pornografia parascientifica (con tanto di dati terrorizzanti presi da ricerche non citate e che non si trovano coi motori di ricerca per le pubblicazioni scientifiche) contro la cannabis sono addirittura apparsi sul primo inserto settimanale di Pagina99, il nuovo quotidiano fondato da alcuni ex giornalisti del Manifesto, che evidentemente si sono dimenticati di quando, sul giornale in cui lavoravano da giovani, scriveva Giancarlo Arnao, compianto maestro di antiproibizionismo ragionato, che faceva a pezzi le bufale della propaganda della War On Drugs.\r\nSe l'abolizione della Fini-Giovanardi è stata sicuramente una vittoria, nel movimento antiproibizionista c'è comunque la consapevolezza che la strada da fare è ancora molta e tutta in salita e in tutta la penisola si organizzano incontri e iniziative, in attesa delle prossime mobilitazioni di piazza, tra cui la Million Marijuana March (che si terrà a Roma all'inizio di maggio) e Canapisa (che si terrà a Pisa sabato 31 maggio).\r\n\r\nrobertino","19 Febbraio 2014","2018-10-17 22:59:33","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/02/antiproibizionismo1-200x110.jpg","Droghe e castagne",1392779565,[354,355,356,357,358],"http://radioblackout.org/tag/carceri/","http://radioblackout.org/tag/droga/","http://radioblackout.org/tag/fini-giovanardi/","http://radioblackout.org/tag/proibizionismo/","http://radioblackout.org/tag/vassalli-jervolino/",[165,360,173,171,175],"droga",{"post_content":362},{"matched_tokens":363,"snippet":364,"value":365},[67],"piazze sono state invase da \u003Cmark>eroina\u003C/mark> e cocaina ai prezzi più","L’abolizione per un vizio nelle modalità di approvazione della legge sulle droghe in vigore da ormai otto anni, la dice lunga sul ruolo suppletivo del potere giudiziario rispetto a quello politico.\r\nQuesta decisione, come già quella sul porcellum elettorale, toglie le castagne dal fuoco sia al parlamento che all’esecutivo, incapaci di prendere decisioni su questioni di grande importanza come la legge che definisce le regole per la delega elettorale.\r\nSe la cancellazione della Fini Giovanardi dovesse avere l’effetto sperato di svuotare un poco le carceri, forse l’Italia scamperebbe le sanzioni imposte dalla corte europea di giustizia per trattamenti inumani e degradanti nelle sovraffollate carceri italiane.\r\nAl tempo stesso il governo di turno non dovrebbe fare i conti con il Nuovo Centro Destra di Alfano e Giovanardi, ben poco disponibili a fare passi indietro nelle politiche proibizioniste.\r\nDue piccioni con una sola fava.\r\n\r\nAnarres ne ha parlato con Robertino Barbieri, storico esponente del movimento antiproibizionista, tra gli animatori di CanaPisa.\r\n\r\nAscolta l’intervista:\r\n\r\n2014 02 14 robertino fini giovanardi\r\n\r\nDi seguito un articolo di Robertino uscito sul numero di questa settimana di Umanità Nova\r\n\r\nDal gennaio 2006 in Italia era in vigore sulle droghe la cosiddetta \"legge Fini-Giovanardi\" che aveva inserito nella stessa tabella droghe leggere e droghe pesanti (coll'unico risultato di affollare le carceri di consumatori e coltivatori di ganja, mentre le strade e le piazze sono state invase da \u003Cmark>eroina\u003C/mark> e cocaina ai prezzi più bassi di sempre in valori assoluti) e che aveva stabilito la presunzione di reato di spaccio anche per la semplice detenzione di sostanze proibite oltre certi quantitativi stabiliti dal Governo.\r\nDa mercoledì 12 febbraio, la Fini-Giovanardi non c'è più. La Corte Costituzionale la ha abolita, con una nota in cui la Consulta afferma di aver \"dichiarato l'illegittimità costituzionale - per violazione dell'art. 77, secondo comma, della Costituzione, che regola la procedura di conversione dei decreti-legge (.) rimuovendo le modifiche apportate con le norme dichiarate illegittime agli articoli 73, 13 e 14 del d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 (Testo unico in materia di stupefacenti)\".\r\nTra i motivi che avevano spinto diversi tribunali (tra cui la Corte di Cassazione, la Corte d’Appello di Torino e il Gup di Roma) a fare ricorso alla Consulta vi era la convinzione che quella legge fosse nata “in modo invalido”. Quella legge fu, infatti, approvata con una sorta di colpo di mano dell'allora governo Berlusconi. Mentre era all’esame del Parlamento il decreto legge del Governo sulla sicurezza alle Olimpiadi invernali di Torino (che includeva una sola piccola norma diretta a rendere meno difficoltoso l’accesso all’affidamento terapeutico ai servizi sociali per i tossicodipendenti recidivi, cancellato due mesi prima dalla famigerata legge Cirielli), il Governo durante la discussione parlamentare in sede di conversione presentò un emendamento composto da decine e decine di articoli che andarono a cambiare radicalmente la legge precedente sulle droghe. Un decreto legge per potere essere emanato dal Capo dello Stato richiede la verifica della sussistenza dei requisiti di urgenza e necessità. Entra immediatamente in vigore. Se nei sessanta giorni successivi il Parlamento dovesse introdurre norme che c’entrano poco con il testo originario compie un’opera illegittima in quanto produce un aggiramento dei vincoli costituzionali. Sulla base di questa unica motivazione procedurale, la Consulta ha deciso di abrogare la Fini-Giovanardi, mentre sembrerebbe che non siano state accolte le altre motivazioni dei ricorsi sulle cosiddette questioni “di merito”, a partire da quella della proporzionalità delle pene (per la semplice detenzione di sostanze proibite erano previste pene da 6 a 20 anni, più alte di quelle per stupro o tentato omicidio). \r\nCon la decisione della Corte, comunque, si torna alla normativa precedente, ovvero alla legge Iervolino-Vassalli, la 162/1990. In generale tornerebbe in vigore la Jervolino-Vassalli modificata dal referendum del 1993 che aveva depenalizzato la detenzione per uso personale. In pratica torneranno ad esserci pene più lievi per lo spaccio di droghe leggere come la cannabis, cioè da 2 a 6 anni di carcere (e da 6 mesi a due anni per “i fatti di lieve entità”), anziché da 6 a 20 anni (e da 1 a 6 anni per la”lieve entità”) come previsto dalla normativa abolita.\r\nLa legge precedente ora tornata in vigore, infatti, prevedeva una differenziazione di trattamento in base alle sostanze e per lo spaccio di droghe pesanti, come cocaina e \u003Cmark>eroina\u003C/mark>, anche pene più severe con un minimo di 8 anni di carcere, anziché i 6 della Fini-Giovanardi. In attesa che vengano rese note le motivazioni della sentenza e i dispositivi tecnici che la accompagnano, è difficile sapere quante saranno le persone che potranno beneficiare degli effetti dell'abolizione della Fini-Giovanardi. Prima che fosse resa nota la decisione della Consulta, la Società della Ragione aveva spiegato che la bocciatura della Fini-Giovanardi avrebbe avuto conseguenze pressoché immediate su circa 10mila detenuti, perché \"gli arrestati per droghe leggere sono il 40% degli arrestati per reati in materia di stupefacenti\". \r\nAbolendo la Fini-Giovanardi, la Consulta ha sicuramente tolto una bella castagna dal fuoco dello Stato italiano: l'effetto combinato con quello del cosiddetto decreto “svuotarceri” potrebbe far ridurre la popolazione carceraria di 15-20mila e l'Italia potrebbe forse evitare le sanzioni per il sovraffollamento carcerario stabilite dalle Corte di Strasburgo che vigila sull'applicazione della Convenzione Europea sui Diritti dell'Uomo.\r\nL'abolizione della Fini-Giovanardi, però, è anche merito dei movimenti antiproibizionisti che, pur privi di sostegni istituzionali e oscurati dai media di regime, hanno continuato in questi lunghi otto anni a mobilitarsi contro le norme liberticide, fino ad arrivare al corteo-street parade di sabato 8 febbraio a Roma che ha visto sfilare alcune decine di migliaia di persone in una manifestazione totalmente autoorganizzata e autofinanziata, finita all'onore delle cronache perché al guru radicale Giacinto Pannnella detto Marco è stato detto, in modo peraltro relativamente gentile, di andare altrove a fare il suo lurido mestiere di sciacallo. \r\nCon l'abolizione della Fini-Giovanardi, la mobilitazione antiproibizionista non si ferma. Come ha scritto in un suo comunicato l'ASCIA (un'associazione di consumatori di cannabis autoorganizzati, molto attiva soprattutto sul web), “ritorniamo quindi alla Jervolino-Vassalli, la cannabis torna in tabella II come “droga leggera” e in virtù di questo molti ospiti delle Comunità di Recupero, trattenuti solo perché assuntori di cannabis, potrebbero lasciare il loro stato coatto e molti pazienti potrebbero trovare un facile accesso alle terapie a base di cannabinoidi nel sistema sanitario nazionale, scompare la “presunzione di reato” e quindi lo spaccio va provato e non solo ipotizzato e tutte le condanne e i processi relativi alla Fini-Giovanardi andranno rivisti e ridimensionati. Ma con la Jervolino-Vassalli è ancora vietata la coltivazione e sono ancora applicate sanzioni amministrative per gli assuntori, per questo, se possiamo festeggiare per aver vinto la prima e forse più importante battaglia, é pur vero che dobbiamo rimanere consapevoli che la guerra è ancora in corso”. A dimostrazione che la guerra è sempre in corso, proprio mentre veniva abolita la Legge Fini Giovanardi, la vicenda della canapa medica nella Toscana amministrata dal PD ha registrato un passo indietro. Nel maggio 2012, dopo una lunga concertazione con le associazioni dei pazienti, fu approvata la Legge toscana sulla Cannabis terapeutica che non faceva elenchi di patologie ammesse all'utilizzo del farmaco, né poneva limiti e paletti alla prescrizione della cannabis terapeutica per qualsiasi indicazione la scienza medica dovesse trovare applicazione. Qualche giorno fa è stato reso noto il regolamento attuativo che dovrebbe rendere finalmente utilizzabile questa legge, ma che in effetti restringe l'applicazione della legge a due soli sintomi di due sole patologie, spasmi nella sclerosi multipla e dolore oncologico.\r\nEd anche tra i media il fronte degli adepti dell'eterna crociata contro l'erba proibita si sta riorganizzando. Due pagine di pornografia parascientifica (con tanto di dati terrorizzanti presi da ricerche non citate e che non si trovano coi motori di ricerca per le pubblicazioni scientifiche) contro la cannabis sono addirittura apparsi sul primo inserto settimanale di Pagina99, il nuovo quotidiano fondato da alcuni ex giornalisti del Manifesto, che evidentemente si sono dimenticati di quando, sul giornale in cui lavoravano da giovani, scriveva Giancarlo Arnao, compianto maestro di antiproibizionismo ragionato, che faceva a pezzi le bufale della propaganda della War On Drugs.\r\nSe l'abolizione della Fini-Giovanardi è stata sicuramente una vittoria, nel movimento antiproibizionista c'è comunque la consapevolezza che la strada da fare è ancora molta e tutta in salita e in tutta la penisola si organizzano incontri e iniziative, in attesa delle prossime mobilitazioni di piazza, tra cui la Million Marijuana March (che si terrà a Roma all'inizio di maggio) e Canapisa (che si terrà a Pisa sabato 31 maggio).\r\n\r\nrobertino",[367],{"field":72,"matched_tokens":368,"snippet":364,"value":365},[67],{"best_field_score":76,"best_field_weight":77,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":43,"score":78,"tokens_matched":11,"typo_prefix_score":43},{"document":371,"highlight":383,"highlights":388,"text_match":74,"text_match_info":391},{"comment_count":43,"id":372,"is_sticky":43,"permalink":373,"podcastfilter":374,"post_author":184,"post_content":375,"post_date":376,"post_excerpt":49,"post_id":372,"post_modified":377,"post_thumbnail":378,"post_title":379,"post_type":190,"sort_by_date":380,"tag_links":381,"tags":382},"17854","http://radioblackout.org/podcast/pulsations-storie-dal-giappone/",[],"Evoluzione e mutazione. velocità e stasi, pieno e vuoto. 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