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Le piccole giungle tra sgomberi, repressione, morti e smart border","post",1635261478,[47,48,49,50],"http://radioblackout.org/tag/calais/","http://radioblackout.org/tag/frontiere/","http://radioblackout.org/tag/giiugla/","http://radioblackout.org/tag/repressione-poliziesca/",[15,19,17,21],{"tags":53},[54,56,58,61],{"matched_tokens":55,"snippet":15},[],{"matched_tokens":57,"snippet":19},[],{"matched_tokens":59,"snippet":60},[17],"\u003Cmark>giiugla\u003C/mark>",{"matched_tokens":62,"snippet":21},[],[64],{"field":22,"indices":65,"matched_tokens":67,"snippets":69},[66],2,[68],[17],[60],578730123365712000,{"best_field_score":72,"best_field_weight":73,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":33,"score":74,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":33},"1108091339008",13,"578730123365711977",6646,{"collection_name":44,"first_q":17,"per_page":77,"q":17},6,{"facet_counts":79,"found":116,"hits":117,"out_of":445,"page":14,"request_params":446,"search_cutoff":23,"search_time_ms":447},[80,92],{"counts":81,"field_name":90,"sampled":23,"stats":91},[82,84,86,88],{"count":66,"highlighted":83,"value":83},"frittura mista",{"count":14,"highlighted":85,"value":85},"la perla di labuan",{"count":14,"highlighted":87,"value":87},"I Bastioni di Orione",{"count":14,"highlighted":89,"value":89},"Bello come una prigione che brucia","podcastfilter",{"total_values":25},{"counts":93,"field_name":22,"sampled":23,"stats":114},[94,96,98,100,102,104,106,108,110,112],{"count":14,"highlighted":95,"value":95},"euro",{"count":14,"highlighted":97,"value":97},"Zora",{"count":14,"highlighted":99,"value":99},"Jane",{"count":14,"highlighted":101,"value":101},"rating",{"count":14,"highlighted":103,"value":103},"Sheena",{"count":14,"highlighted":105,"value":105},"Jacula",{"count":14,"highlighted":107,"value":107},"dollaro",{"count":14,"highlighted":109,"value":109},"valentina",{"count":14,"highlighted":111,"value":111},"Gwendolina",{"count":14,"highlighted":113,"value":113},"Pantera Bionda",{"total_values":115},99,7,[118,151,176,361,383,422],{"document":119,"highlight":136,"highlights":142,"text_match":146,"text_match_info":147},{"comment_count":33,"id":120,"is_sticky":33,"permalink":121,"podcastfilter":122,"post_author":36,"post_content":123,"post_date":124,"post_excerpt":39,"post_id":120,"post_modified":125,"post_thumbnail":126,"post_title":127,"post_type":128,"sort_by_date":129,"tag_links":130,"tags":133},"99155","http://radioblackout.org/podcast/bastioni-di-orione-17-07-2025-le-conseguenze-distopiche-della-digitalizzazione-lo-schiavismo-nelle-scam-city-di-azzardo-on-line-e-bitcoin-le-vittime-collaterali-della-guerra-di-droni/",[87]," \r\n\r\n \r\n\r\nNel giorno in cui filtra la notizia che una pattuglia russa si arrende per la prima volta a una brigata di droni ucraini interamente postumana abbiamo trasmesso due racconti apparentemente distanti tra loro ma con una peculiarità in comune: sia nelle scam city descritte dai due mitici reporter Emanuele Giordana e Massimo Morello sulla scorta del loro libro Asia Criminale, sia nei conflitti analizzati da Carola Frediani e dagli ottimi giornalisti di \"Guerre di Rete\" si possono individuare le conseguenze della pervasività della rete e degli effetti della digitalizzazione su finanza più o meno criminale, strategie commerciali, controllo geopolitico di interi paesi, sfruttamento del gioco d'azzardo e delle criptovalute per allargare l'influenza su intere regioni – come spiegato con dovizia di testimonianze di primissima mano da Manulo e Max –, dove si possono preparare quelle guerre che poi vedranno droni e intelligenze artificiali di vario tipo spadroneggiare (e uccidere civili) nelle descrizioni di Carola.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nCominciamo dai Triangoli di una geometria da sempre sinonimo di criminalità in Sudest asiatico. 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E l'aea del Sudest asiatico è quella dove si regola il reale scontro a livello globale.\r\nEmanuele Giordana e Massimo Morello si sono immersi in questo magma frenetico di creazione e sviluppo di realtà urbane dal nulla e suo improvviso disfacimento una volta compreso che quei compound misteriosi e talvolta trasandati a nascondere tante vite rapite e ridotte in schivitù (forse in alcuni casi una reclusione volontaria per i facili guadagni) costituiscono un affare da migliaia di miliardi, gestiti da tycoon ai vertici delle mafie, ma regolati dalla volontà cinese di sfruttarne i proventi e, al momento opportuno, azzerarli con tutta la città cresciuta intorno (che torna a essere preda della giungla naturale in sostituzione dei blockchain, delle truffe telefoniche, della pirateria informatica...). I due reporter hanno battuto di persona i confini pericolosi tra Myanmar e Thailandia, le realtà cambogiane (il paese che maggiormente detiene le concessioni cinesi a ospitare scam center), il Laos e il Vietnam, scrivendo un libro (Asia Criminale, edito da Baldini+Castoldi) che è fondato su una sorta di dialogo tra loro e con i testimoni incontrati, corredato dalla storia da loro stessi testimoniata negli articoli di prezioso giornalismo sul campo a partire dagli anni Settanta, quando frequentavano quegli stessi luoghi, riuscendo a dare così anche l'effettiva trasformazione della società e dei luoghi di questa parte di mondo rivisitata più volte nel tempo.\r\nIl racconto che ce ne hanno fatto, a tratti divertente, apre uno squarcio nel velo di mistero attorno alle scam city e ai costanti rivolgimenti di alleanze, affari e amicizie tradite con toni che tra l'evocazione dell'atmosfera letteraria, la geometria dei vari Triangoli d'Oro (o altri preziosi) e il dettaglio fotografico che con precisione inquadrano la realtà presente consentono di interpretare eventi, sviluppi, cambiamenti e direzione di quelle società difficilmente penetrabili e che continuano a condizionare il mondo attraverso gli intrecci tra economia criminale, microfinanza e finanza globale... e sullo sfondo emerge sempre da ogni particolare l'impronta vigile della Cina.\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://open.spotify.com/episode/4xWsR7M5kbFjSn1sAamkxc?si=p9ptvPlrSa6kwnHIIz5J6Q\r\n\r\nAltri temi inerenti alla geopolitica estremorientale si trovano qui\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nCon Carola Frediani che ha lavorato per anni come giornalista occupandosi di sorveglianza, cybercrimine e cybersicurezza, animatrice della newsletter Guerre di Rete, parliamo delle interazioni sempre più pervasive fra guerre e tecnologia.\r\nGuerre di rete conduce una ricerca accurata sui temi della cybersicurezza con uno sguardo critico ed informato sull'applicazione delle nuove tecnologie agli scenari bellici, partendo dal caso ucraino, scenario in cui la predominanza dell'uso dei droni ha cambiato il modo di fare la guerra con l'utilizzo di tecnologia diffusa spesso a duplice uso militare e civile .Gli attacchi informatici spesso anticipano le guerre sul terreno, si cita il caso del reclutamento da parte dell'esercito ucraino di vari hacker attivisti nonché di attacchi informatici russi contro obiettivi sensibili ucraini .Si espande il controllo dei sistemi di sorveglianza anche verso gruppi sociali ritenuti pericolosi in un contesto bellico con il supporto di aziende tecnologiche che sperimentano in scenari bellici l'efficacia dei propri sistemi di cybersicurezza. La ricerca di armamenti che riduca sempre di più l'intervento umano conduce all'utilizzo dell'intelligenza artificiale nella definizione degli obiettivi (vedi il sistema Lavender israeliano utilizzato a Gaza) definendo il numero di potenziali vittime \"collaterali\" in base alla preminenza dell'obiettivo da colpire.\r\nL'osservatorio con le sue peculiarità consente di registrare realmente i tempi di progettazione e uso dell'innovazione tecnologica, consentendo di verificare quando e chi abbia preparato le guerre, ma anche quale uso dell'Intelligenza Artificiale sia più sviluppato dai poteri nazionali – ormai tutti apertamente totalitari e di impronta autoritaria. Evidente è il caso dell'Iran che sviluppa sicuramente il comparto dei droni da combattimento (meno sofisticati di altri stati), ma potenzia moltissimo le applicazioni che pervadono il controllo dell'ordine interno; altri paesi sono all'avanguardia del contrasto alla migrazione (Usa); e poi ci sono le guerre scatenate per appropriarsi delle risorse utili a potenziare la dotazione in AI.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/le-nuove-frontiere-belliche-della-tecnologia-guerre-di-rete-e-dual-use--67031781\r\n\r\ngli altri interlocutori interpellati sull'escalation bellica e le nuove forme di guerra si trovano qui","18 Luglio 2025","2025-07-19 10:01:09","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 17/07/2025 - LE CONSEGUENZE DISTOPICHE DELLA DIGITALIZZAZIONE: LO SCHIAVISMO NELLE SCAM CITY DI AZZARDO ON LINE E BITCOIN, LE VITTIME COLLATERALI DELLA GUERRA DI DRONI","podcast",1752831646,[131,132],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/","http://radioblackout.org/tag/bastioniorione/",[134,135],"Bastioni di Orione","BastioniOrione",{"post_content":137},{"matched_tokens":138,"snippet":140,"value":141},[139],"giungla","torna a essere preda della \u003Cmark>giungla\u003C/mark> naturale in sostituzione dei blockchain,"," \r\n\r\n \r\n\r\nNel giorno in cui filtra la notizia che una pattuglia russa si arrende per la prima volta a una brigata di droni ucraini interamente postumana abbiamo trasmesso due racconti apparentemente distanti tra loro ma con una peculiarità in comune: sia nelle scam city descritte dai due mitici reporter Emanuele Giordana e Massimo Morello sulla scorta del loro libro Asia Criminale, sia nei conflitti analizzati da Carola Frediani e dagli ottimi giornalisti di \"Guerre di Rete\" si possono individuare le conseguenze della pervasività della rete e degli effetti della digitalizzazione su finanza più o meno criminale, strategie commerciali, controllo geopolitico di interi paesi, sfruttamento del gioco d'azzardo e delle criptovalute per allargare l'influenza su intere regioni – come spiegato con dovizia di testimonianze di primissima mano da Manulo e Max –, dove si possono preparare quelle guerre che poi vedranno droni e intelligenze artificiali di vario tipo spadroneggiare (e uccidere civili) nelle descrizioni di Carola.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nCominciamo dai Triangoli di una geometria da sempre sinonimo di criminalità in Sudest asiatico. 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Ernesto ci ha spiegato che alla trattativa di martedì diverse centinaia di opera* si sono concentrati sotto la direzione dove si doveva seguire in diretta dell’incontro a roma con governo e sindacati che non è mai partita. La reazione operaia non ha fatto attenersi infatti tutti i presenti hanno occupato la via appia antistante. Qui potete ascoltare le reazioni concitate operaie registrate durante l'occupazione:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/AUD-20250521-WA0006.mp3\"][/audio]\r\n\r\nL’incontro é stato sospeso e rinviato a questa settimana, mostra le difficoltà evidenti di governo e sindacati su cui pesa anche la mobilitazione che hanno messo in campo a Taranto gli opera* una\r\nricetta/dinamica su cui bisogna insistere e su cui si lavorerà cavalcando il momento di cessione di classe.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Intervista1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento ha riguardato il referendum dell' 8 e 9 giugno. In particolare abbiamo approfondito i quattro quesiti riguardati il lavoro, grazie all' analisi di Mattia Solari della Cub di Milano. È emersa un'analisi interessante che seppur ponendo la valenza di un avanzamento dei diritti dei lavoratori, pone delle critiche sia nel merito dei quesiti, sia nel metodo contestuale di questo referendum. Il primo quesito, seppur abolendo il job act, non riattiva le tutele dell' art.18, ma quelle delle tutele flessibili della Fornero. Il secondo quesito rimette all' arbitrio dei giudici l'indennizzo per l'eventuale licenziamento per le aziende al di sotto dei 15 dipendenti. Il terzo quesito, eliminerebbe il sistema dei contratti a termine “acausali”, ma li rimanda alle fattispecie della CCNL. Ricordiamo che al momento esistono centinaia di contratti \"pirata\" e filo aziendali tali da porre una ulteriore giungla per questa materia. Sul quarto quesito invece ci si trova d'accordo in quanto finalmente estende la responsabilità del committente, appaltante lavori o servizi, per i danni derivanti dagli infortuni e malattie professionali. Infine esiste una questione di metodo politico. In una fase in cui le promesse di rivolta sindacale della CGIL non hanno prodotto nessun reale conflitto nei luoghi di lavoro, questo referendum rischia solo di normalizzare le lotte. La speranza rimane in un uso tattico del referendum per porre ulteriori rivendicazioni nei luoghi di lavoro.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Intervista2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Alberto Russo dell’ ANLM (Assemblea Nazionale Lavoratori Manutenzione) manutentore che lavora in RFI (Rete Ferroviaria Italiana) sullo sciopero del 3 giugno 2025:\r\nSCIOPERO della Manutenzione Infrastruttura contro l’Accordo del 10 Gennaio e contro la Privatizzazione. In un comunicato dell'assemblea si legge:\r\n\"Dopo l’illusione che il rinnovo del CCNL potesse correggere il tiro rispetto al peso di una riorganizzazione che sta schiacciando i manutentori oramai da un anno, per capirlo basta leggerlo, occorre ribadire che non basterà un pessimo rinnovo contrattuale a normalizzarci. Da tutte le parti ci spiegano in tutti i modi possibili che ci conviene rassegnarci, che accettare questo processo distruttivo è l’unica cosa da fare, e questo sta generando molta confusione. Per questo occorre ripartire dai fatti. Il 3 Giugno, in occasione dello sciopero, anziché un presidio abbiamo\r\nritenuto più utile che i manutentori delle DOIT firmatarie e non, si confrontino sugli effetti della riorganizzazione. Sgomberiamo il campo dalle menzogne che ci rifilano tutti i giorni, perché sarà il modo migliore per farci sentire. 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In un comunicato dell'assemblea si legge:\r\n\"Dopo l’illusione che il rinnovo del CCNL potesse correggere il tiro rispetto al peso di una riorganizzazione che sta schiacciando i manutentori oramai da un anno, per capirlo basta leggerlo, occorre ribadire che non basterà un pessimo rinnovo contrattuale a normalizzarci. Da tutte le parti ci spiegano in tutti i modi possibili che ci conviene rassegnarci, che accettare questo processo distruttivo è l’unica cosa da fare, e questo sta generando molta confusione. Per questo occorre ripartire dai fatti. Il 3 Giugno, in occasione dello sciopero, anziché un presidio abbiamo\r\nritenuto più utile che i manutentori delle DOIT firmatarie e non, si confrontino sugli effetti della riorganizzazione. Sgomberiamo il campo dalle menzogne che ci rifilano tutti i giorni, perché sarà il modo migliore per farci sentire. 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Adesso tocca a noi!\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/Intervista3.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[173],{"field":144,"matched_tokens":174,"snippet":170,"value":171},[139],{"best_field_score":148,"best_field_weight":149,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":33,"score":150,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":25},{"document":177,"highlight":352,"highlights":357,"text_match":146,"text_match_info":360},{"comment_count":33,"id":178,"is_sticky":33,"permalink":179,"podcastfilter":180,"post_author":181,"post_content":182,"post_date":183,"post_excerpt":39,"post_id":178,"post_modified":184,"post_thumbnail":185,"post_title":186,"post_type":128,"sort_by_date":187,"tag_links":188,"tags":270},"97210","http://radioblackout.org/podcast/black-holes-dal-14-al-20-aprile-2025/",[89],"harraga","Martedì 15 ore 16,00 – La vera storia di Gesù Cristo di A.Artaud 13 minuti [Porfido]:\r\n\r\nAntonin Artaud si era messo in testa di scrivere La Vera Storia di Gesù Cristo nell’Agosto del 1947. I testi “preparatori”, scritti, si presume, di getto e con rabbia iconoclasta, non divennero mai un testo definitivo e compiuto. L’apparente delirio cui si abbandona Artaud non è solo frutto di una volontà rivoltosa contro tutte le tradizioni e le condizioni che viveva nel suo presente, ma anche il prodotto di una lucida ambizione di rovesciare, in termini sbeffeggianti, alcuni elementi storico-semantici. È noto che “cristo” dal greco Χριστός, significa “unto”. Secondo la tradizione gli eletti venivano definiti “unti”. Artaud rovescia questa interpretazione pseudostoriografica e semantica. La beffa giunge al massimo quando Artaud parla della più “untuosa storia di culattone”: il senso di “unto” viene stravolto, rovesciato. Ma non si pensi a un qualche atteggiamento moralistico di Artaud verso la sodomia o la coprofilia. Non è certo nel suo stile né nel suo pensiero. 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Pur prendendo influenza dalle classiche melodie rave, dalle frange più amichevoli della musica noise e dalla costruzione ritmica del footwork, la sua musica è un viaggio nell’ignoto digitale, caratterizzato da ritmi in costante mutamento, cambiamenti cognitivamente dissonanti, e molti strani rumori di uccelli EDM.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 20 ore 13,00 – Non siamo razzisti sono loro che sono neomelodici 5/3/2024 49 minuti [Radio Neanderthal]: Puntata del 5 marzo 2024 del programma \"Non siamo razzisti sono loro che sono neomelodici\" con approfondimenti sul teatro di Enzo Moscato e sul chitarrista funk Peppino Brio\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 20 ore 18,30 – Ancient lights: racconto horror di A. Blackwood 17 minuti [Radio Blackout]: Racconto horror del diciannovesimo secolo, ambientati in oscure foreste che si ribellano verso gli umani che le vogliono distruggere o controllare","15 Aprile 2025","2025-04-23 11:13:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","Black Holes dal 14 al 20 Aprile 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Il gusto sommo è quello di ribaltare la morale cristiana corrente, colpire la mistificazione mitologico-ecclesiastica più che non la divinità in quanto tale, cui Artaud ha sempre dato una dimensione differente, legata all’eccesso umano e a una sorta di mistica pagana o panteistica.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 16 ore 08,30 – Dai monti del Kurdistan pt.1 29 minuti [Radio Alpi Libere]:\r\n\r\nChiacchierata a più voci in un villaggio in montagna del Kurdistan Turco, realizzata a fine Marzo 2012.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 17 ore 08,30 – Ghigliottina - Estrattivismo subacqueo 25 minuti [Radio Neanderthal]:\r\n\r\nGHIGLIOTTINA: Pesci lanterna, ruspe e trivelle ventimila leghe sotto i mari\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 18 ore 08,30 – Racconti ovali 3 36 minuti [Luca Wallace Costello]:\r\n\r\nPartendo dalla periferia veneta raccontiamo la storia della nascita ed affermazione della Ruggers Tarvisium, squadra dallo spiccato spirito egualitario in cui si fondono socialità, concretezza e talento. Dal vivaio della quale emerge Ivan Francescato, uno dei più grandi giocatori italiani di sempre.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 18 ore 20,00 – Padre Ubu - Intervista ad Antonio Castronuovo 16 minuti [C'hai le storie, Radio Blackout]: Intervista a cura di \"C'hai le storie\" ad Antonio Castronuovo, traduttore e curatore di libri di Alfred Jerry. 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Ci siamo fatti spiegare le origini di questo progetto che intende intraprendere una sorta di formazione base sui diritti di lavoratori e lavoratrici, ma anche aiutare a descrivere il contesto storico, politico e sociale che riguarda il mondo del lavoro e i suoi meccanismi tra rappresentanze datoriali, sindacali e i rapporti di forza che ne intercorrono. Frittura mista alias Radio fabbrica trasmetterà tutti i podcast della serie nelle prossime puntate, ma se proprio non riuscite ad attendere potete trovarli tutti qui; questa prima puntata in coda all'intervista di Marcello si intitola \"La giungla dei CCNL\".\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/F_m_27_06_Marcello-sulla-serie-podcast-Tutta-colpa-dei-padroni-prima-puntata.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto con Alex della CUB Torino per presentare il corteo del 5 Luglio lanciato dai lavoratori sociali del sindacato di base per lottare contro questa forma di abuso che le cooperative sociali applicano a chi lavora di notte in strutture di assistenza sociale. Qui trovate l'evento FB dal quale si può restare aggiornat* su prossime assemblee organizzative e su come si svolgerà il corteo.\r\nCORTEO CONTRO LE NOTTI PASSIVE: CONOSCERLE PER COMBATTERLE!\r\nSiamo un gruppo di lavoratrici e lavoratori del sociale che stanno lottando CONTRO LE NOTTI PASSIVE E LO SFRUTTAMENTO SUL LAVORO.\r\nÈ inaccettabile che nel nostro settore siamo costrette/i a lavoro notturno sottopagato (3 euro /h) o non retribuito. Le notti devono essere pagate!\r\nCOME DIRE BASTA?\r\nIL 5 LUGLIO FAREMO UN CORTEO CONTRO il lavoro notturno non retribuito!\r\nUna manifestazione che partirà da Corso Casale 246 (sede della Cooperativa Terra mia) per finire in via Asti 32 (sede della Fondazione Pro Infantia). Entrambe applicano le notti passive!\r\nCHI SIAMO?\r\nun gruppo di lavoratrici e lavoratrici del sociale che in comune hanno tanto, non solo un lavoro che ci appassiona e che svolgiamo ogni giorno con impegno morale ed etica professionale, ma una frustrazione e un malcontento latenti e manifesti dovuti a condizioni sempre più precarie e dannose non solo per noi ma anche per le persone che ogni giorno supportiamo nel loro percorso di vita.\r\nQuesto primo momento di lotta vuole fare da apri pista per dare coraggio a tutt* per URLARE BASTA, IL NOSTRO LAVORO DEVE ESSERE RICONOSCIUTO COME TALE!\r\nUn gruppo aperto a tutte e tutti con l’intento di arrivare a più persone possibili. Insieme possiamo fare la differenza!!!\r\nIL LAVORO EDUCATIVO È LAVORO E DEVE ESSERE RETRIBUTO DIGNITOSAMENTE!\r\n5luglio bisogna esserci!\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/F_m_27_06_Alex-Cub-su-corteo-5-luglio-notti-passive.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n[download]\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl terzo argomento della puntata è stato quello dei cosidetti \"lavoretti\", lo abbiamo affrontato con Annalisa di NonUnaDiMeno Torino, che ci ha raccontato come è andata la passeggiata rumorosa per il quartiere di San Salvario, organizzata proprio per dare voce a chi è costrett* a districarsi tra condizioni di lavoro pessime e molestie di ogni sorta. L' iniziativa nata dalle segnalazioni di ragazz* attiv* al tavolo lavoro di NUDM, svoltasi per la prima volta l'anno scorso nel quartiere Vanchiglia, ha voluto dare il messaggio a padroni e avventori delle zone deputate all'intrattenimento serale/notturno che il lavoro va pagato ed inquadrato seriamente e che quando toccano una, toccano tutte.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/F_m_27_06_Annalisa-NUDM-su-passeggiata-rumorosa-a-San-Salvario.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","29 Giugno 2023","2023-06-29 14:46:41","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/23b80efd25fbf65d8aab5fe30ce24c45-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 27/06/2023",1688050001,[],[],{"post_content":375},{"matched_tokens":376,"snippet":377,"value":378},[139],"di Marcello si intitola \"La \u003Cmark>giungla\u003C/mark> dei CCNL\".\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio"," \r\n\r\nIl primo argomento della puntata lo abbiamo trattato in compagnia di Marcello del SiCobas di Modena, presentando una serie di podcast intitolata \"Tutta colpa dei padroni?\". Ci siamo fatti spiegare le origini di questo progetto che intende intraprendere una sorta di formazione base sui diritti di lavoratori e lavoratrici, ma anche aiutare a descrivere il contesto storico, politico e sociale che riguarda il mondo del lavoro e i suoi meccanismi tra rappresentanze datoriali, sindacali e i rapporti di forza che ne intercorrono. Frittura mista alias Radio fabbrica trasmetterà tutti i podcast della serie nelle prossime puntate, ma se proprio non riuscite ad attendere potete trovarli tutti qui; questa prima puntata in coda all'intervista di Marcello si intitola \"La \u003Cmark>giungla\u003C/mark> dei CCNL\".\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/F_m_27_06_Marcello-sulla-serie-podcast-Tutta-colpa-dei-padroni-prima-puntata.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto con Alex della CUB Torino per presentare il corteo del 5 Luglio lanciato dai lavoratori sociali del sindacato di base per lottare contro questa forma di abuso che le cooperative sociali applicano a chi lavora di notte in strutture di assistenza sociale. Qui trovate l'evento FB dal quale si può restare aggiornat* su prossime assemblee organizzative e su come si svolgerà il corteo.\r\nCORTEO CONTRO LE NOTTI PASSIVE: CONOSCERLE PER COMBATTERLE!\r\nSiamo un gruppo di lavoratrici e lavoratori del sociale che stanno lottando CONTRO LE NOTTI PASSIVE E LO SFRUTTAMENTO SUL LAVORO.\r\nÈ inaccettabile che nel nostro settore siamo costrette/i a lavoro notturno sottopagato (3 euro /h) o non retribuito. Le notti devono essere pagate!\r\nCOME DIRE BASTA?\r\nIL 5 LUGLIO FAREMO UN CORTEO CONTRO il lavoro notturno non retribuito!\r\nUna manifestazione che partirà da Corso Casale 246 (sede della Cooperativa Terra mia) per finire in via Asti 32 (sede della Fondazione Pro Infantia). Entrambe applicano le notti passive!\r\nCHI SIAMO?\r\nun gruppo di lavoratrici e lavoratrici del sociale che in comune hanno tanto, non solo un lavoro che ci appassiona e che svolgiamo ogni giorno con impegno morale ed etica professionale, ma una frustrazione e un malcontento latenti e manifesti dovuti a condizioni sempre più precarie e dannose non solo per noi ma anche per le persone che ogni giorno supportiamo nel loro percorso di vita.\r\nQuesto primo momento di lotta vuole fare da apri pista per dare coraggio a tutt* per URLARE BASTA, IL NOSTRO LAVORO DEVE ESSERE RICONOSCIUTO COME TALE!\r\nUn gruppo aperto a tutte e tutti con l’intento di arrivare a più persone possibili. 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L' iniziativa nata dalle segnalazioni di ragazz* attiv* al tavolo lavoro di NUDM, svoltasi per la prima volta l'anno scorso nel quartiere Vanchiglia, ha voluto dare il messaggio a padroni e avventori delle zone deputate all'intrattenimento serale/notturno che il lavoro va pagato ed inquadrato seriamente e che quando toccano una, toccano tutte.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/06/F_m_27_06_Annalisa-NUDM-su-passeggiata-rumorosa-a-San-Salvario.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ",[380],{"field":144,"matched_tokens":381,"snippet":377,"value":378},[139],{"best_field_score":148,"best_field_weight":149,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":33,"score":150,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":25},{"document":384,"highlight":412,"highlights":418,"text_match":146,"text_match_info":421},{"comment_count":33,"id":385,"is_sticky":33,"permalink":386,"podcastfilter":387,"post_author":388,"post_content":389,"post_date":390,"post_excerpt":39,"post_id":385,"post_modified":391,"post_thumbnail":392,"post_title":393,"post_type":128,"sort_by_date":394,"tag_links":395,"tags":407},"45393","http://radioblackout.org/podcast/la-perla-di-labuan-17-gennaio-2018-eros-a-fumetti/",[85],"eraunanotte...","La prima fu Betty Boop (cartone animato nel 1931 e fumetto nel 1934), ciglia lunghissime, vezzose giarrettiere e riccioli spagnoleggianti. Le associazioni puritane insorsero e Max Fleisher fu costretto a \"uccidere\" la sua creatura. Fu il primo incontro tra il fumetto e la censura. Da questa parte dell'oceano nel 1932 i lettori londinesi del \"Daily Mirror\" scoprirono \"Il diario di una splendida cosa bionda\" con le avventura di Jane, vittima ogni giorno di un incidente che le strappava di dosso tutti o parte dei vestiti. L'immagine di Jane accompagnò i soldati britannici in guerra in tutte le camerate, all'interno degli aerei e dei carri amati. Poi ci furono le \"eterne fidanzate\" la cui principale occupazione era mettersi nei guai, spogliate e frustate, per permettere al loro eroe di salvarle, e le tarzanelle come Sheena, Nyoka e Zegra. Anche l'Italia nel 1948 ebbe la sua tarzanella, Pantera Bionda che indossava una sorta di bikini leopardato ed ebbe un successo strepitoso. La censura la obbligò ad allungare l'abito e le vendite crollarono. Nel 1962 Jean-Claude Forest creò, con il volto di Brigitte Bardot, la disinibita Barbarella che non disdegnava alieni e robot, la prima di altre eroine spaziali (Alika, Uranella, Scarlett Dream). Un capitolo a parte sono le bellissime e perverse del \"fumetto per adulti\" italiano, la prima fu Isabella duchessa dei Diavoli che uscì il 2 aprile 1966 seguita da tante altre (vampire, piratesse, pistolere ecc.) che affollarono le edicole per 20 anni, tra processi, sequestri e polemiche. La distinzione tra fumetto erotico popolare (scritto e disegnato in fretta su carta scadente) e raffinato, colorato e patinato (destinato alle librerie) é esclusiva del mercato italiano, sconosciuta altrove. Ma anche in Italia il confine é labile, poiché molti artisti di livello internazionale cominciarono e si fecero le ossa con le disprezzate eroine da edicola, uno di questi è Milo Manara. Si parla anche di Gwendoline e del bondage, con la rivisita \"Bizarre\", Marie Gabrielle di Georges Pichard, Valentina di Guido Crepax, Necron di Magnus (Roberto Raviola), Druuna di Paolo Eleuteri Serpieri. Buon ascolto.\r\n\r\n\r\nPer chi vuole saperne di più:\r\nFortunato Latella (a cura di) \"Le Regine della Giungla\" ANAF\r\nSergio Rossi (a cura di) \"Maledette, vi amerò - Le grandi eroine del fumetto erotico italiano\"\r\nFabio Giovannini, Antonio Tentori \"Bellissime e perverse - Le sexy eroine del fumetto horror ed erotico italiano\"\r\n\r\nUnknown\r\n\r\nUnknown\r\n\r\nUnknown","20 Gennaio 2018","2021-06-26 11:30:27","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/01/VALE-200x110.jpg","EROS A FUMETTI - LA PERLA DI LABUAN -17/1/2018",1516457509,[396,397,398,399,400,401,402,403,404,405,406],"http://radioblackout.org/tag/barbarella/","http://radioblackout.org/tag/betty-boop/","http://radioblackout.org/tag/druuna/","http://radioblackout.org/tag/gwendolina/","http://radioblackout.org/tag/jacula/","http://radioblackout.org/tag/jane/","http://radioblackout.org/tag/pantera-bionda/","http://radioblackout.org/tag/radio-bizarre/","http://radioblackout.org/tag/sheena/","http://radioblackout.org/tag/valentina/","http://radioblackout.org/tag/zora/",[408,409,410,111,105,99,113,411,103,109,97],"Barbarella","betty boop","Druuna","radio bizarre",{"post_content":413},{"matched_tokens":414,"snippet":416,"value":417},[415],"Giungla","cura di) \"Le Regine della \u003Cmark>Giungla\u003C/mark>\" ANAF\r\nSergio Rossi (a cura","La prima fu Betty Boop (cartone animato nel 1931 e fumetto nel 1934), ciglia lunghissime, vezzose giarrettiere e riccioli spagnoleggianti. 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Ogni lavoro commentato ha avuto il suo recensore, ogni titolo è un link ma soprattutto, ogni scarrafone è bello a mamma sua. Per insulti, prese di posizione in disaccordo, denunce per diffamazione fare riferimento al TDM. Sommersi e salvati, fallimenti, recuperi e altre improbabili leggende di questo 2014. Iniziamo dai migliori....cosa salvare?\r\nPER LA SECONDA PARTE, CLICCA QUI!\r\nPER JAZZ, FUNK E BLACKNESS, CLICCA QUI!\r\nPER SAPERE CHI SONO I PEGGIORI, CLICCA QUI!\r\n \r\nHans Hassler – Hassler (Intakt)\r\nJazz e musiche da camera compresse in una stuba alpina dove il folklore diventa canzone (anche grazie alla grappa). Questo è l’altro mondo di Mr. Hassler, raffinato e ubriacone, melanconico e sguaiato, dolcissimo e stonato. Dalla baita nei grigioni guardano l’Europa dall’alto: Hans Hassler allo schwarzerorgeli è una bevuta in compagnia, qualcuno che conosci da sempre. Insuperabile (9)\r\n[embed]https://www.youtube.com/watch?v=AZfbvdK5Mzw[/embed]\r\nCarla bozulich – Boy (Constellation Records)\r\nUn po’ meno punk, molto più soul. Anima nera come il catrame, la bozulich ha fondato una estetica del post, ragionando sulla condizione della donna, dimenandosi per uscire da facili stereotipi “rriot”. Inafferrabile disco notturno, si fregia dell’apparato ritmico a bassa velocità di Andrea Belfi. Cresce sottopelle, come un fungo sul cemento. Riesce ad incantare, inchiodandoti alle notti di dentro, che Carla sa raccontare così, con poesia. Bello, bello. (8)\r\nSteve Gunn & Mike Cooper – Cantos de Lisboa (RVNG ltd)\r\nSi incontrano a Lisbona Steve Gunn (il presente e il futuro) e Mike Cooper (una buona fetta di passato con l’impronta sul futuro). Sono artisti totali, capaci di fondere sensibilità anche extra-musicali in maniera non comune. Cantos de Lisboa è una pagina aperta sulla feroce contemporaneità di un mediterraneo diviso, tomba di uomini e donne, posto della crisi. Ne viene fuori un lavoro asciutto ma sufficientemente “libero”, dove slide e corde libere raccontano una carriera di 40 anni per Cooper con la levità di un giovane come Gunn. Essenziale (9)\r\nAa.Vv – Guruguru Brainwash (Guruguru Brainwash)\r\nIl nuovo suono del giappone moderno. Immagini da un presente complicato che la musica tende a seguire lungo i suoi tortuosi sentieri verso l’illuminazione, con una specificità “local” che trasuda dai dettagli. Per costruire futuro è necessario immagazzinare il passato, questo lavoro è motivo d’invidia nel ben più conosciuto mondo al di là del pacifico. (8)\r\nHarry Dean Stanton – Partly Fiction (Omnivore Recordings)\r\nStanton faccia da fuorilegge ci ha fatto piangere, ridere e bestemmiare in più di 200 film in una carriera ultra cinquantenne. Ma la sua anima è nella musica, nei localini di messicani lungo Mulholland East, nei ricordi di una vita passata a rincorrere il successo delle grandi platee rimanendo sempre dietro ai protagonisti. Qui viene ritratto in salotto, mentre ciancia tra un bicchiere e l’altro, cantando le più belle di una vita. Raccomandato da David Lynch e Angelo Badalamenti: se non vi commuove allora avete una pietra fredda al posto del cuore. (9)\r\n[embed]https://www.youtube.com/watch?v=tpm_uzXS8AI[/embed]\r\nIrmler & Liebezeit – Flut (Klangbad)\r\nL’uno (Irmler) suona l’organo, l’altro Liebzeit la batteria. Con una estetica less is more, che tra l’altro cade nel 50mo del minimalismo, riescono a riannodare tutti i fili e in molti episodi di questo disco indicano le prossime vie. Per chi non c’era, per chi non ha ascoltato ma anche per tutti quelli che sapevano e credevano che fosse finita lì. doctor faust meets Can. Mostri sacri. (8)\r\nNoura Mint Seymaly – Tzenni (Glitterbeat)\r\nMauritania, deserto. La voce di Noura, la chitarra di suo marito, la glitterbeat dietro questa operazione ci mette il giusto di pulizia sonora, soffiando via un po’ della polvere che il vento spinge sull’immenso tavoliere dell’hammada. Desertico, melodico, ritmico, sprizza vita. Sono usciti troppi dischi “etno” che non sapevano veramente di nulla. Qui si studia la vita, tra urla di gioia e momenti di pura psichedelia del deserto. (9)\r\n[embed]https://www.youtube.com/watch?v=jENMcnDs5yo[/embed]\r\nKhun Narin – Khun Narin’s Electric Phin Band (Innovative Leisure)\r\nIl Phin è una specie di chitarra elettrica della giungla thailandese che viene sparata attraverso un soundsystem pieno di riverbero. Gli amici della tribe si dedicano alla sezione ritmica di questo blues dell’estremo oriente, troppo diverso eppure troppo uguale. Caracolla, per carità, perchè qui non ci sono professionisti della musica. Solo gente che la veicola direttamente, acida come succo di mango e alcolica come whiskey di riso. File under Luk-thung in a funky way. Attendiamo seguiti, per ora (8)\r\n[embed]https://www.youtube.com/watch?v=IYGl-l0Toig[/embed]\r\nValerio Cosi – Plays Popol Vuh (Dreamsheep)\r\nUno dei “nostri” (ma che senso ha??) più promettenti musicisti di area vagamente jazz lascia un po’ da parte il sax per dedicarsi in una immersione totale nel suono VUH. Cosi rilegge, con l’attenzione devota del discepolo un canzoniere impossibile da raccontare diversamente dalla reinterpretazione totale. Sceglie gli ingredienti giusti, quelli che hanno segnato il tempo: drone, minimalismo, spirtitualità, corrente elettrica, rombi analogici.(8)\r\nAkira Sakata/Giovanni di Domenico – Iruman (Mbari) e in aggiunta... Sakata/Berthling/Nillsen-Love – Arashi (Trost Records)\r\nIl mio biologo marino preferito in uno dei suoi anni migliori, ritorna a parlare con la mente, dialogando su dettagli minimi in compagnia di questo giovane pianista italiano. Se Sakata è uno dei migliori “urlatori” del temibile manipoli free-jazz giapponese, è anche vero che il suo rovescio è sui clarinetti, nella voce (nel canto) e nella comunione ordinata degli opposti. Materia cullante ma mai assopita, viene scolpita da Sakata, un maestro assoluto, un uomo fatto di carne e spirito. (9)\r\nSe nel duo abbiamo scherzato, questo temibile trio ricorda molto da vicino la combo di Sakata dei tardi 70, una creatura free degli abissi marini che aveva il suo Berthling in Hideaki Mochizuki, e Nillsen-Love era Shota Koyama. Precisione chirurgica, razionalità del caos, il sax di Sakata che fa l’anguilla elettrica in un mare ritmicamente in tempesta, elevandosi come un mostro degli abissi profondi. Se pensate che ci sia qualcosa di sgraziato nelle urla, non avete mai avuto occasione di apprezzare da vicino i lavori di questo piccolo grande uomo (9)\r\n[embed]https://www.youtube.com/watch?v=X9KXeg5eP_c[/embed]\r\n\r\n ","9 Dicembre 2014","2018-10-17 22:09:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/12/R-5504109-1395076939-4244.jpeg-200x110.jpg","Il meglio di impro, avant, outsiderismi e crooners...parte 1",1418130998,[],[],{"post_content":437},{"matched_tokens":438,"snippet":439,"value":440},[139],"specie di chitarra elettrica della \u003Cmark>giungla\u003C/mark> thailandese che viene sparata attraverso","Quest'anno per la prima volta, il cervello nero di Blackout ha radunato la sua redazione musicale in una località segreta, dove sono stati squadernati vari dischi. Ogni lavoro commentato ha avuto il suo recensore, ogni titolo è un link ma soprattutto, ogni scarrafone è bello a mamma sua. 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Qui viene ritratto in salotto, mentre ciancia tra un bicchiere e l’altro, cantando le più belle di una vita. Raccomandato da David Lynch e Angelo Badalamenti: se non vi commuove allora avete una pietra fredda al posto del cuore. (9)\r\n[embed]https://www.youtube.com/watch?v=tpm_uzXS8AI[/embed]\r\nIrmler & Liebezeit – Flut (Klangbad)\r\nL’uno (Irmler) suona l’organo, l’altro Liebzeit la batteria. Con una estetica less is more, che tra l’altro cade nel 50mo del minimalismo, riescono a riannodare tutti i fili e in molti episodi di questo disco indicano le prossime vie. Per chi non c’era, per chi non ha ascoltato ma anche per tutti quelli che sapevano e credevano che fosse finita lì. doctor faust meets Can. Mostri sacri. (8)\r\nNoura Mint Seymaly – Tzenni (Glitterbeat)\r\nMauritania, deserto. La voce di Noura, la chitarra di suo marito, la glitterbeat dietro questa operazione ci mette il giusto di pulizia sonora, soffiando via un po’ della polvere che il vento spinge sull’immenso tavoliere dell’hammada. Desertico, melodico, ritmico, sprizza vita. Sono usciti troppi dischi “etno” che non sapevano veramente di nulla. Qui si studia la vita, tra urla di gioia e momenti di pura psichedelia del deserto. (9)\r\n[embed]https://www.youtube.com/watch?v=jENMcnDs5yo[/embed]\r\nKhun Narin – Khun Narin’s Electric Phin Band (Innovative Leisure)\r\nIl Phin è una specie di chitarra elettrica della \u003Cmark>giungla\u003C/mark> thailandese che viene sparata attraverso un soundsystem pieno di riverbero. Gli amici della tribe si dedicano alla sezione ritmica di questo blues dell’estremo oriente, troppo diverso eppure troppo uguale. Caracolla, per carità, perchè qui non ci sono professionisti della musica. Solo gente che la veicola direttamente, acida come succo di mango e alcolica come whiskey di riso. File under Luk-thung in a funky way. Attendiamo seguiti, per ora (8)\r\n[embed]https://www.youtube.com/watch?v=IYGl-l0Toig[/embed]\r\nValerio Cosi – Plays Popol Vuh (Dreamsheep)\r\nUno dei “nostri” (ma che senso ha??) più promettenti musicisti di area vagamente jazz lascia un po’ da parte il sax per dedicarsi in una immersione totale nel suono VUH. Cosi rilegge, con l’attenzione devota del discepolo un canzoniere impossibile da raccontare diversamente dalla reinterpretazione totale. Sceglie gli ingredienti giusti, quelli che hanno segnato il tempo: drone, minimalismo, spirtitualità, corrente elettrica, rombi analogici.(8)\r\nAkira Sakata/Giovanni di Domenico – Iruman (Mbari) e in aggiunta... Sakata/Berthling/Nillsen-Love – Arashi (Trost Records)\r\nIl mio biologo marino preferito in uno dei suoi anni migliori, ritorna a parlare con la mente, dialogando su dettagli minimi in compagnia di questo giovane pianista italiano. Se Sakata è uno dei migliori “urlatori” del temibile manipoli free-jazz giapponese, è anche vero che il suo rovescio è sui clarinetti, nella voce (nel canto) e nella comunione ordinata degli opposti. Materia cullante ma mai assopita, viene scolpita da Sakata, un maestro assoluto, un uomo fatto di carne e spirito. (9)\r\nSe nel duo abbiamo scherzato, questo temibile trio ricorda molto da vicino la combo di Sakata dei tardi 70, una creatura free degli abissi marini che aveva il suo Berthling in Hideaki Mochizuki, e Nillsen-Love era Shota Koyama. Precisione chirurgica, razionalità del caos, il sax di Sakata che fa l’anguilla elettrica in un mare ritmicamente in tempesta, elevandosi come un mostro degli abissi profondi. Se pensate che ci sia qualcosa di sgraziato nelle urla, non avete mai avuto occasione di apprezzare da vicino i lavori di questo piccolo grande uomo (9)\r\n[embed]https://www.youtube.com/watch?v=X9KXeg5eP_c[/embed]\r\n\r\n ",[442],{"field":144,"matched_tokens":443,"snippet":439,"value":440},[139],{"best_field_score":148,"best_field_weight":149,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":33,"score":150,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":25},6637,{"collection_name":128,"first_q":17,"per_page":77,"q":17},15,["Reactive",449],{},["Set"],["ShallowReactive",452],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fGCYCRbVCr1Fi8IUawb0ExmkWmNzmR3EkojRYVrLgIa0":-1},true,"/search?query=giiugla"]