","USA, al via l'abolizione della Net Neutrality. 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La commissione direttiva della FCC (Federal Communications Commission) ha abolito le norme che garantivano parità di accesso a tutti. Norme sostenute sia dall'amministrazione Obama sia dai grandi gruppi tecnologici della Silicon valley.\r\nPochi minuti dopo la decisione della commissione, presa con tre voti contro 2, diversi politici hanno annunciato un’azione legale appoggiata da più Stati per annullare questa decisione. Gli attivisti in difesa della Net neutrality hanno attuato proteste immediate e ne hanno annunciate di nuove.\r\nOggi la partita l’ha vinta l'industria delle telecomunicazioni che potrebbe trarne vantaggi enormi.\r\n\r\nMa… facciamo un passo indietro. Che cos’è la Net Neutrality?\r\nPer comprendere il concetto di net neutrality occorre tornare alla seconda metà dell’Ottocento. All’epoca naturalmente Internet non esisteva, ma garantire il passaggio delle informazioni senza limitazioni e discriminazioni era un’esigenza condivisa. Erano gli anni in cui si emergevano nuovi e potenti mezzi di comunicazione come il telegrafo. Negli Stati Uniti il discorso sulla neutralità delle reti si affermò e si diffuse in quel periodo, fissando una regola base: tutto il traffico su un determinato mezzo di trasmissione (o di trasporto) deve essere trattato allo stesso modo.\r\n\r\n \r\n\r\nIl concetto attuale di net neutrality applicato a Internet è invece molto più recente, e risale a una quindicina di anni fa. Fu introdotto per la prima volta nel 2002 da Tim Wu, ora docente di legge presso la Columbia Law School di New York, autore di una ricerca in cui si ipotizzava di introdurre una regola chiara per evitare discriminazioni nella trasmissione dei contenuti su Internet.\r\n\r\n \r\n\r\nSemplificando: per collegarsi a Internet ognuno di noi deve passare attraverso un provider, una società che fisicamente gestisce il collegamento dalla propria casa ai suoi centri dati, che a loro volta permettono di accedere a qualsiasi sito in ogni parte del mondo. I provider fino a ora si sono comportati come fanno le poste con le lettere ordinarie: consegnano cose da X a Y senza tenere in considerazione il loro contenuto, trattando quindi ogni busta allo stesso modo e senza fare favoritismi. Chi sostiene la neutralità della rete vuole che le cose continuino a essere così, senza discriminazioni.\r\n\r\nPiù nello specifico, secondo i principi della net neutrality un provider non può bloccare o rallentare l’accesso a particolari siti o servizi online. Allo stesso modo, le società che danno le connessioni non possono nemmeno creare corsie preferenziali per fare in modo che un contenuto sia caricato più velocemente di un altro.\r\n\r\nCosì come una telefonata di Tizio deve essere inoltrata al ricevente nello stesso modo in cui avviene per una chiamata di Caio, i provider devono fare arrivare a un computer un video di YouTube o il post di un blog semisconosciuto senza limitazioni che penalizzino uno dei due. Per dirla più chiaramente: per la net neutrality il provider non può limitare la quantità di banda destinata a raggiungere un certo sito Internet rispetto a un altro, o destinata all’utilizzo di un certo software rispetto a un altro. Nè quindi proporre offerte commerciali basate su questo genere di differenziazioni (un abbonamento Internet per le news, un abbonamento Internet per i video, oppure uno che penalizza il traffico dei software di file-sharing, eccetera).\r\n\r\nIn sintesi: una rete informativa pubblica deve garantire un trattamento uguale a ogni tipo di contenuto che viene veicolato attraverso internet, senza discriminare alcuni flussi di dati rispetto ad altri.\r\n\r\n \r\n\r\nLe conseguenze della fine della net neutrality anche in Europa potrebbero essere enormi.\r\n\r\n \r\n\r\nCompagnie come Fastweb, Telecom, o Tim potrebbero offrire un contratto base che include navigazione di base ed e-mail, diciamo a 15 euro al mese, per poi inserire dei pacchetti a pagamento con servizi aggiuntivi. Cinque euro per lo streaming video (Youtube, Netflix), altri cinque per la musica in streaming e così via.\r\n\r\nDa oggi dunque gli Internet Service Provider (ISP) avranno piena libertà di gestire le proprie offerte proponendo pacchetti diversi che discriminano il tipo di dati trasferiti.\r\n\r\nI guai aumentano, specie in Italia, dove un ISP è anche un fornitore di contenuti. Ad esempio nel nostro paese TIM ha TIM Vision, Fastweb sponsorizza l'uso di Sky, Vodafone ha il suo servizio di film e serie TV.\r\n\r\nImmaginiamo un ipotetico futuro in cui Telecom si accorda con Google per far sì che l’accesso a Youtube sia superveloce, mentre l’accesso a Vimeo, concorrente di Youtube, sia rallentato. Oppure immaginiamo che Fastweb decida di rallentare la trasmissione dei contenuti di una compagnia \"rivale\", ad esempio Netflix, ai suoi clienti, e che Netflix per continuare a fornire un servizio adeguato e non perdere i clienti che accedono ad internet attraverso Fastweb sia costretto a pagare una tariffa aggiuntiva per una maggior velocità di streaming. Secondo voi il prezzo dell'abbonamento a Netflix rimarrà lo stesso?\r\n\r\n \r\n\r\nA farne le spese sarebbero, va da se, i siti senza pubblicità e intenzionalmente fuori dal mercato.\r\n\r\nNegli Stati Uniti le compagnie di telecomunicazione hanno assicurato ai consumatori che internet non cambierà da oggi a domani. Il veleno sarà iniettato goccia a goccia. Finché l’intossicazione sarà collettiva e le forme di resistenza inutili.\r\n\r\n \r\n\r\nIn Europa per il momento non cambia nulla, anche se è improbabile che la decisione statunitense non abbia effetti pesanti anche da questo lato dell’Atlantico.\r\n\r\nNel 2016 l’Unione Europea ha pubblicato alcune linee guida per il rispetto e la tutela della Net Neutrality. I vari paesi membri vi hanno aderito più o meno esplicitamente, anche se negli ultimi anni diversi operatori hanno immesso sul mercato alcune offerte in chiaro contrasto con queste norme. Ad esempio l'opportunità di utilizzare alcune app senza consumare i vari GB di traffico inclusi nel proprio piano tariffario. È evidente come abbonamenti di questo tipo favoriscano la fruizione delle app incluse nell'offerta a discapito di quelle concorrenti.\r\n\r\nLa tolleranza verso queste situazioni da parte delle istituzioni e degli enti incaricati di sorvegliare il rispetto dei principi di neutralità ci danno la misura del rischio di un futuro adattamento a questa politica anche da parte dell’Unione Europea.\r\n\r\nInternet come l'abbiamo conosciuta fin ora presto potrebbe cambiare in una versione ancora più succube e influenzata dai meccanismi del capitalismo di quanto non sia già oggi.\r\n\r\nLa neutralità della rete, come il diritto ad accedervi, sarà un terreno di lotta importante nei prossimi anni.\r\n\r\n \r\n\r\nAltrettanto importante lavorare per una rete decentralizzata, libera dalla schiavitù del reticolo materiale che sostiene la rete virtuale, una rete che i governi e le grandi aziende del web non possano facilmente controllare e mettere a profitto.\r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Federico Pinca de “Il Bit c’è e non c’é” di radio Blackout\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 12 19 pinca net neutrality","19 Dicembre 2017","2017-12-20 17:41:21","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/net-neutrality-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/net-neutrality-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/net-neutrality-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/net-neutrality-768x511.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/12/net-neutrality.jpg 1000w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Fine della Net Neutrality?",1513727756,[112,113,114,56,115,57,116],"http://radioblackout.org/tag/industria-delle-telecomunicazioni/","http://radioblackout.org/tag/internet/","http://radioblackout.org/tag/liberta-in-rete/","http://radioblackout.org/tag/silicon-valley/","http://radioblackout.org/tag/web/",[30,24,28,17,26,15,20],{"post_content":119,"post_title":123,"tags":126},{"matched_tokens":120,"snippet":121,"value":122},[69,64],"Gli attivisti in difesa della \u003Cmark>Net\u003C/mark> \u003Cmark>neutrality\u003C/mark> hanno attuato proteste immediate e","ll 14 dicembre 2017 la neutralità della rete è morta, almeno negli Stati Uniti. 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Il cliente dello studio era tale Davide Bassani di www.dreamvideo.it, www.davidebassani.it\r\n\r\nIl file in questione stava qui\r\n\r\nhttp://www.autistici.org/dhexform/\r\n\r\nnello specifico si richiedeva la rimozione di “Video, post pro Ciola.pdf”\r\n\r\nLa mail associata all’account sui nostri server risultava disabilitata perche’ non letta da mesi. Quindi come spesso accade ci siamo trovati con un account abbandonato a dover gestire le magagne di qualcun’altro. Abbiamo dunque rimosso il file perche’ non fosse piu’ scariacabile, come potete verificare anche da soli. Ma non era abbastanza. Il carteggio del nostro avvocato con lo studio legale a questo punto si fa piu’ imbarazzante, perche’ il signor Bassani a tutti i costi voleva sapere i dati anagrafici relativi all’account in questione. Intendeva infatti procedere comunque per vie legali e cercare di raccattare quattro spicci da una causa per violazione del copyright. La nostra policy, come accade per molti altri fornitori di servizi on line anche commerciali, non prevede l’obbligo per i nostri utenti di fornirci alcun dato anagrafico, abbiamo fatto presente che non sapevamo cosa dirgli e che il sito in questione contava pochi accessi, il nome del file non faceva presagire nulla che violasse qualche tipo di copyright, la nostra e’ un’associazione di volontari non pagati, che non hanno materialmente il tempo, ne’ la voglia per controllare le nostre decine di migliaia di utenti e che sarebbe stato gentile che la faccenda si chiudesse con la rimozione del file.\r\nLa risposta dello studio e’ stata in puro avvocatese, e del tutto priva di umanita’ e simpatia: il messaggio era chiaro o tirate fuori un nome oppure procediamo contro di voi. E cosi’ e’ stato.\r\n\r\nPer quanto ne sappiamo questa dreamvideo avrebbe tranquillamente potuto aprire un account su di noi, mettere il video e poi denunciarci, ma anche senza cadere nel complottismo da morti di fame, pensiamo che dall’atteggiamento della controparte traspaia un certo gretto opportunismo nell’approfittarsi della situazione e nell’affogare il buon senso nella burocrazia e nei cavilli.\r\n\r\nL’altro giorno con nostro sommo disappunto ci siamo visti recapitare un decreto penale di condanna di 1500 euro per violazione della legge sul copyright, al quale non mancheremo di fare ricorso, poiche’ la sentenza ci appare completamente senza senso. Ringraziamo sentitamente il signor Davide Bassani, video maker esperto di computer forensis, come spiega nel proprio sito, per la sensibilita’ dimostrata nel denunciarci all’autorita’ giudiziaria. Siamo sicuri ne trarra’ dell’ottima pubblicita’ e tante buone cose.\r\n\r\nInfine vorremmo chiudere con un appello ai nostri utenti: se caricate sui vostri siti o blog materiale sottoposto a copyright ci esponete a fastidiose azioni legali. Dal momento che noi non conserviamo alcuna informazione atta a ricondurre un utente ad una persona reale, il problema sara’ quasi sempre solo nostro. Mettetevi una mano sul cuore e cercate di usare il cervello, le vie del file sharing sono infinite e appoggiare le cose su di noi non e’ la scelta giusta.","25 Maggio 2013","2018-10-17 22:10:45","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/05/netneutrality-200x110.jpg","A/I vs Bassani, quando i cattivi vincono la prima ripresa",1369480476,[222,223,224,56],"http://radioblackout.org/tag/ai/","http://radioblackout.org/tag/copyright/","http://radioblackout.org/tag/bit/",[166,172,174,17],{"tags":227},[228,230,232,234],{"matched_tokens":229,"snippet":166,"value":166},[],{"matched_tokens":231,"snippet":172,"value":172},[],{"matched_tokens":233,"snippet":174,"value":174},[],{"matched_tokens":235,"snippet":75,"value":75},[63,64],[237],{"field":31,"indices":238,"matched_tokens":239,"snippets":241,"values":242},[96],[240],[63,64],[75],[75],{"best_field_score":94,"best_field_weight":95,"fields_matched":19,"num_tokens_dropped":42,"score":209,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":42},6637,{"collection_name":187,"first_q":17,"per_page":154,"q":17},["Reactive",247],{},["Set"],["ShallowReactive",250],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$ff93tcuzMWgKQpnvb5kNI1dgNgGUvLjTlsW1ou28EjCI":-1},true,"/search?query=net+neutrality"]