","G7. Cariche contro gli studenti e azioni di Extinction Rebellion","post",1714497259,[60,61,62,63,64,65,66],"http://radioblackout.org/tag/cariche/","http://radioblackout.org/tag/corteo-studenti/","http://radioblackout.org/tag/extinction-rebellion/","http://radioblackout.org/tag/g7/","http://radioblackout.org/tag/piazza-carlina/","http://radioblackout.org/tag/reggia-di-venaria/","http://radioblackout.org/tag/torino/",[68,28,32,15,26,19,17],"cariche",{"post_content":70,"tags":76},{"matched_tokens":71,"snippet":74,"value":75},[72,73],"piazza","Carlina","ha provato a muoversi verso \u003Cmark>piazza\u003C/mark> \u003Cmark>Carlina\u003C/mark>, dove c’è uno degli alberghi,","Lunedì 29 aprile un corteo di un centinaio di studenti medi ed universitari ha provato a muoversi verso \u003Cmark>piazza\u003C/mark> \u003Cmark>Carlina\u003C/mark>, dove c’è uno degli alberghi, che hanno ospitato le delegazioni del G7 che si sta svolgendo alla Reggia di Venaria.\r\nLa polizia è intervenuta caricando ripetutamente il corteo per impedire che si avvicinasse alla \u003Cmark>piazza\u003C/mark>. Oltre al rullare dei manganelli sono stati usati idranti e lecrimogeni. Uno di questi ha colpito al volto un ragazzo, spaccandogli il naso.\r\nAbbiamo sentito la testimonianza di Nicola, uno dei partecipanti all’iniziativa.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/2024-04-30-nicola-cariche-g7.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\r\nSin dal pomeriggio di lunedì gli attivisti di Extinction Rebellion, già protagonisti nei giorni scorsi dei diverse azioni contro il G7 come l’occupazione del grattacielo di Intesa-San Paolo, sono riusciti, in barba alla sorveglianza strettissima, a guadagnare il tetto di un edificio di \u003Cmark>piazza\u003C/mark> \u003Cmark>Carlina\u003C/mark>, di fronte all’albergo dei G7, ed hanno resistito per diverse ore.\r\nLa polizia ha trascinato di peso alcuni attivisti che stavano filmando dalla \u003Cmark>piazza\u003C/mark>. I vigili del fuoco, saliti sul tetto, hanno strappato lo striscione. 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I movimenti, che in quegli anni scelsero di sfidare i potenti del mondo, assediando gli incontri, dove si affinavano le politiche che hanno reso più tagliente e aguzza la piramide sociale, si sono inabissati. Il moltiplicarsi dei fronti di guerra, l'inaridirsi in percorsi istituzionali, l'incapacità di cogliere l'occasione di tessere reti autonome dal quadro politico, ne hanno segnato la fine.\r\nOggi, la scarsa reattività dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, dei senza reddito agli attacchi convergenti di governo e padroni, il moltiplicarsi contestuale di misure di disciplinamento sociale, ci mettono di fronte ad una strada tutta in salita.\r\n\r\nNel contenitore ReSetG7 si sono confrontate, senza però trovare una forte sintesi, diverse anime.\r\n\r\nTra chi ha scelto le periferie della città, lasciando i G7 nella loro residenza di caccia, e chi invece ha puntato sui luoghi e sui simboli, la distanza si è accorciata senza tuttavia mai colmarsi del tutto. Gli uni hanno attraversato le periferie, per dare rappresentazione alle lotte dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, che, sia pure in forme minoritarie, mettono in difficoltà i padroni, gli altri si sono concentrati sulla metafora dell'assedio, del Palazzo, della Reggia, della ghigliottina.\r\nLa Questura, ha messo in campo una militarizzazione imponente, ma discreta, con una gestione di piazza senza particolari eccessi. Sanna ha calato le carte pesanti solo dopo la fine del vertice, arrestando due attivisti No G7. Ad Andrea, uno di loro, dopo l'udienza di convalida, è stato imposto l'obbligo di dimora a Bussoleno.\r\n\r\nVale la pena chiarire subito un fatto. Nella tre giorni contro il G7 sono scese in piazza minoranze agenti, mai grandi folle capaci di dare qualche grattacapo ai potenti chiusi nella Reggia.\r\nLa radicalità degli obiettivi e il radicamento sociale sono condizioni indispensabili ad innescare processi capaci di mutare senso ai tempi che siamo forzati a vivere. Questo G7 è stato però un'occasione di costruire e rafforzare le relazioni sul territorio in vista delle sfide dell'autunno.\r\nPer questa ragione ampi settori di movimento hanno puntato su un corteo di lavoratori e lavoratrici che partisse da Porta Palazzo, inoltrandosi per le strade di Barriera, sostando a lungo per confrontarsi con la gente. Una scommessa vinta. Lo dimostra il suo crescere durante il percorso: tante persone si sono unite alla manifestazione, i negozi sono rimasti aperti e la gente era in strada nonostante la campagna di criminalizzazione degli ultimi giorni e i divieti invocati dai due presidenti della sesta e settima circoscrizione, Carlotta Silvestri e Luca Deri. \r\nIn Barriera hanno manifestato circa 500 lavoratori, precari, disoccupati, le vittime delle politiche dei G7 rinchiusi nella Reggia di Venaria. Tutti insieme dietro allo striscione “Contro i padroni del mondo. La nostra lotta”.\r\nQuest'iniziativa ha rappresentato il tentativo, simbolico e reale, di rimettere al centro le periferie, luoghi dove si può creare la miscela capace di accendere un processo di trasformazione sociale.\r\nQuello stesso giorno un corteo di trecento studenti, cui si è unito un gruppetto di No Tav, ha percorso del vie del centro: un tentativo di avvicinarsi a piazza Carlina è finito con una breve carica. In serata, mentre in Barriera si stava svolgendo l'assemblea finale con cui si è chiuso il corteo dei lavorator*, un centinaio di attivisti si è mosso da Palazzo Nuovo, occupato dagli studenti, verso piazza Carlina. É finita con una carica in via Po per impedire l'avvicinamento all'albergo delle delegazioni. \r\n\r\nLe manifestazioni erano cominciate giovedì 28 con “Reclaim the street”, la parade che ha attraversato le zone della movida con lo slogan “A noi le strade, a voi i privè”.\r\n\r\nSabato mattina volantinaggio al mercato di corso Cincinnato e un corteo per il quartiere, prima della partenza della manifestazione pomeridiana diretta alla Reggia, dove era prevista la conferenza stampa finale del G7.\r\nMille e quattrocento manifestanti, partiti dalle Vallette, hanno attraversato la periferia di Venaria, dove le case dormitorio e la scuola sono accanto ai tralicci dell'alta tensione e alla tangenziale, dirigendosi verso piazza Matteotti, dove comincia la strada pedonale che immette nel piazzale della Reggia.\r\nL'ingresso all'area pedonale era chiuso da grate, camion con idrante e un nugolo di poliziotti dell'antisommossa e digos.\r\nLa testa del corteo, a mani nude e con tre carrelli pieni di enormi brioche di gommapiuma, ha provato a passare. È partita una breve carica, durante la quale la digos è riuscita prendere un manifestante pesarese. Dal corteo sono partiti fuochi d'artificio contro la polizia che ha replicato con un fittissimo lancio di lacrimogeni, che hanno reso l'aria irrespirabile. Il corteo è arretrato in strada. Dopo una mezz'ora nuovo lancio pirotecnico dai manifestanti e nuovo areosol al Cs dalla polizia.\r\n\r\nIn serata la sindaca di Torino si è congratulata con la polizia, il suo vice Montanari, anima “sinistra” del governo della città, schierato con i manifestanti, si è affrettato a dividerli in buoni e cattivi, per mantenere il piede in due scarpe.\r\n\r\nIl G7 è finito. Restano aperte le tante questioni sulle quali si sono articolate le varie piazze. 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Un Pride che fugge la norma eteropatriarcale e non si piega alla legalizzazione delle proprie identità costitutivamente ed orgogliosamente erranti, fuori posto, fuorilegge.\r\n\r\nUn mostro si aggira per Asti: si chiama Vulvatrix e sarà il terrore di preti e governi. Lu incontrerete sabato 6 luglio ad Asti, dove si svolgerà il primo Pride della città, oggi guidata dalla destra, che, con classica operazione di pinkwashing, ha un sindaco che appoggia e sarà presente al Pride e un assessore alla cultura che lo dichiara nemico. Ci sarà anche uno spezzone indecoroso, scoppiettante, mostruoso.\r\n\r\nC’è un attacco ai gender studies in tutta Europa, uno dei tasselli della negazione dei percorsi di libertà delle donne e delle persone lgbtia come strumento di restaurazione patriarcale, religiosa, nazionalista.\r\n\r\nBollettino di guerra degli ultimi giorni: migranti affogati al largo della Tunisia, bombardati e uccisi a Tajoura, assetati a Zawija, torturati ovunque.\r\n\r\nCosa succede al confine tra il Messico e gli Stati Uniti? Che fine fanno i bambini e i ragazzi separati dai loro parenti in viaggio?\r\nIn Italia la vicenda della Sea Watch e, più in generale la concretezza della situazione nel Mediterraneo ci raccontano una storia che la dice lunga sulla farsa delle tutele e delle leggi.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nIl 13 luglio sarà Free(k) Pride!\r\nOre16 appuntamento in Piazza Carlina.\r\n\r\nMercoledì 17 luglio\r\nore 21 alla FAT\r\nin corso Palermo 46\r\nIncontro sul Brasile con Johnny do Centro de Cultura Social da Favela Vila Dalva e del Coletivo Anarcopunk Aurora Negra / I.F.A. Brasil\r\n\r\nOgni giorno in giro per la città…\r\nSalta il Tornello!\r\nAppendino fa la guerra ai poveri. Il biglietto di tram, bus e metro aumenta, diminuiscono le corse, aumentano i controlli.\r\nI nuovi tornelli che stanno montando sui mezzi lasciano a piedi tanta gente che non ce la fa a campare la vita tra disoccupazione, pensioni da fame, precarietà e lavoro nero.\r\nÈ la città a 5Stelle, che attua riqualificazioni escludenti, caccia i senza casa, i senza reddito, i senza documenti ai margini della metropoli.\r\nBus e tram devono essere gratuiti per tutti. I soldi ci sono: li hanno i ricchi che vivono sulle spalle dei poveri, i padroni che sfruttano il nostro lavoro.\r\nRiprendiamoci la città, costruiamo esperienze di autogestione, cacciamo padroni e governanti, creiamo assemblee in ogni quartiere.\r\nCon la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici.\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nRiunioni ogni giovedì alle 18 presso la FAT in corso Palermo 46\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","15 Luglio 2019","2019-07-15 21:10:42","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/07/2019-07-11-manif-fat-brasile-col-200x110.jpg","Anarres del 5 luglio. Lubiana: congresso dell’IFA. Free(k) Pride. Vulvatrix ad Asti. Guerra ai migranti. 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Che fine fanno i bambini e i ragazzi separati dai loro parenti in viaggio?\r\nIn Italia la vicenda della Sea Watch e, più in generale la concretezza della situazione nel Mediterraneo ci raccontano una storia che la dice lunga sulla farsa delle tutele e delle leggi.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nIl 13 luglio sarà Free(k) Pride!\r\nOre16 appuntamento in \u003Cmark>Piazza\u003C/mark> \u003Cmark>Carlina\u003C/mark>.\r\n\r\nMercoledì 17 luglio\r\nore 21 alla FAT\r\nin corso Palermo 46\r\nIncontro sul Brasile con Johnny do Centro de Cultura Social da Favela Vila Dalva e del Coletivo Anarcopunk Aurora Negra / I.F.A. Brasil\r\n\r\nOgni giorno in giro per la città…\r\nSalta il Tornello!\r\nAppendino fa la guerra ai poveri. Il biglietto di tram, bus e metro aumenta, diminuiscono le corse, aumentano i controlli.\r\nI nuovi tornelli che stanno montando sui mezzi lasciano a piedi tanta gente che non ce la fa a campare la vita tra disoccupazione, pensioni da fame, precarietà e lavoro nero.\r\nÈ la città a 5Stelle, che attua riqualificazioni escludenti, caccia i senza casa, i senza reddito, i senza documenti ai margini della metropoli.\r\nBus e tram devono essere gratuiti per tutti. I soldi ci sono: li hanno i ricchi che vivono sulle spalle dei poveri, i padroni che sfruttano il nostro lavoro.\r\nRiprendiamoci la città, costruiamo esperienze di autogestione, cacciamo padroni e governanti, creiamo assemblee in ogni quartiere.\r\nCon la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici.\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nRiunioni ogni giovedì alle 18 presso la FAT in corso Palermo 46\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org",[202],{"field":101,"matched_tokens":203,"snippet":199,"value":200},[198,73],{"best_field_score":137,"best_field_weight":138,"fields_matched":21,"num_tokens_dropped":46,"score":139,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},{"document":206,"highlight":227,"highlights":232,"text_match":135,"text_match_info":235},{"comment_count":46,"id":207,"is_sticky":46,"permalink":208,"podcastfilter":209,"post_author":149,"post_content":210,"post_date":211,"post_excerpt":52,"post_id":207,"post_modified":212,"post_thumbnail":213,"post_title":214,"post_type":187,"sort_by_date":215,"tag_links":216,"tags":224},"54817","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-28-giugno-tav-i-nodi-al-pettine-assemblea-sul-sagrato-la-gabbia-familiare-laria-che-tira-contro-natura-religione-omosessualita-biopolitica/",[149],"Come ogni venerdì abbiamo fatto fatto il nostro viaggio settimanale su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. 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Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nRiunioni ogni giovedì alle 18 presso la FAT in corso Palermo 46\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","3 Luglio 2019","2019-07-03 13:42:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/07/frank-200x110.jpg","Anarres del 28 giugno. Tav: i nodi al pettine. Assemblea sul sagrato. La gabbia familiare. L’aria che tira. Contro natura. 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La gente di mare dovrà scegliere se diventare complice degli assassini di Stato o perdere la barca e il lavoro.\r\nPer infiltrare spie sulle barche delle ONG o delle navi dei pescatori o adibite al trasporto commerciale nel Mediterraneo sono stati stanziati 3 milioni di euro da spendere entro il 2021.\r\nLa competenza per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina passa dalla procura locale a quella distrettuale, la prescrizione viene allungato, le intercettazioni diventano più facili.\r\nIl pacchetto sicurezza bis è un altro tassello di un puzzle repressivo che mette in seria discussione la possibilità di manifestare. La responsabilità individuale, che richiede ai PM l’onere della prova, cede il passo alla responsabilità collettiva, al punto che la mera partecipazione ad una manifestazione costituisce un’aggravante per una lunga serie di reati. \r\nLe nuove norme trasformano in comportamento criminale accendere un fumogeno o fare fuochi d’artificio, sanzionato con pene da uno a quattro anni di carcere. L’adozione di strumenti di protezione dalla violenza della polizia può costare sino quattro anni.\r\nLe pene per chi si copre il volto durante una manifestazione sono state quasi raddoppiate: reclusione da 2 a 3 anni a multa di 3000 euro. \r\nReati come resistenza, violenza a pubblico ufficiale o a corpo politico se commessi durante una manifestazione costituiscono un’aggravante. La pena per violenza privata raddoppia se si partecipa ad una lotta in piazza. 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Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\nRiunioni ogni giovedì alle 18 presso la FAT in corso Palermo 46\r\nFB https://www.facebook.com/Wild.C.A.T.anarcofem/\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org",[261],{"field":101,"matched_tokens":262,"snippet":258,"value":259},[198,73],{"best_field_score":137,"best_field_weight":138,"fields_matched":21,"num_tokens_dropped":46,"score":139,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},{"document":265,"highlight":286,"highlights":291,"text_match":135,"text_match_info":294},{"comment_count":46,"id":266,"is_sticky":46,"permalink":267,"podcastfilter":268,"post_author":149,"post_content":269,"post_date":270,"post_excerpt":52,"post_id":266,"post_modified":271,"post_thumbnail":272,"post_title":273,"post_type":187,"sort_by_date":274,"tag_links":275,"tags":282},"54646","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-14-giugno-globalizzazione-in-salsa-cinese-laggravante-di-manifestare-la-rivolta-di-memphis-in-una-societa-profondamente-razzializzata-puliamo-torino/",[149],"Come ogni venerdì abbiamo fatto fatto il nostro viaggio settimanale su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. 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La responsabilità individuale, che richiede ai PM l’onere della prova, cede il passo alla responsabilità collettiva, al punto che la mera partecipazione ad una manifestazione costituisce un’aggravante per una lunga serie di reati. \r\nLe nuove norme trasformano in comportamento criminale accendere un fumogeno o fare fuochi d’artificio, sanzionato con pene da uno a quattro anni di carcere. L’adozione di strumenti di protezione dalla violenza della polizia può costare sino quattro anni.\r\nLe pene per chi si copre il volto durante una manifestazione sono state quasi raddoppiate: reclusione da 2 a 3 anni a multa di 3000 euro. \r\nReati come resistenza, violenza a pubblico ufficiale o a corpo politico se commessi durante una manifestazione costituiscono un’aggravante. La pena per violenza privata raddoppia se si partecipa ad una lotta in piazza. 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