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Ci sono voluti più di un milione e mezzo di euro dal Pnnr, per un progetto su un area che non era neanche di proprietà del comune, con un bando di assegnazione dei lavori prima andato deserto e poi assegnato.\r\n\r\nTutto questo senza mai nominare il Campetto, questo forse perché fregiarsi di buttare le persone per strada e di cancellare un esperienza di socialità, cultura, stare bene insieme e aiutarsi, non sarebbe stata una storia “vendibile”. Allora ci stanno provando dicendo che faranno un parco su un area che a convenienza chiamano abbandonata o degradata, che nei fatti significa radere al suolo ciò che per loro è scomodo e piantare due alberelli per potersi dichiarare al fianco dell’ambiente.\r\n\r\nQuello che è il campetto occupato non è raccontabile, lo si può cogliere soltanto vivendolo: affrontando la fatica di prendersi cura di un luogo e dei propri simili e prendendosi la gioia di una libertà che in questi anni sembra sempre più ridursi.\r\n\r\nRibellarsi a questo mondo e vivere in autogestione senza essere ne servi ne padroni è possibile. Per tutte le persone che sono passate e si sono fermate, per chi non ha trovato l’occasione per venirci a conoscere… Passate al campetto, partecipando alle iniziative o per un saluto. Portiamo la solidarietà e la complicità che i padroni non potranno mai conoscere, perché il campetto non lo cancelleranno mai!\r\n\r\nRESISTIAMO TUTTE/I INSIEME”\r\n\r\nLa minaccia e successivamente lo sgombero hanno mosso una grande solidarietà nei confronti del Campetto, ci sono state diverse iniziative di protesta rispetto alle mosse dell'amministrazione comunale, che hanno ricordato le gravi responsabilitò di essa sia nel lasciare fuori di casa le persone che abitavano nell'area dell'ex depuratore, nel distruggere i loro effetti personali, nel privare Giulianova di uno spazio ricco di iniziative e di socialità al di fuori delle logiche di mercato, e, come se tutto ciò non fosse stato sufficiente, anche nella distruzione di alcune lastre di ethernit nella foga di demolire il Campetto, che hanno liberato materiale cancerogeno nell'area.\r\n\r\nL'invito è quello di rimanere aggiornatx e seguire i profili social del Campetto Occupato, seguiranno altre iniziative e un corteo!\r\nAscolta la diretta da Giulianova:\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/campetto.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","9 Settembre 2024","2024-09-09 12:42:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/458437253_922370993267250_2010048758543925145_n-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"251\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/458437253_922370993267250_2010048758543925145_n-300x251.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/458437253_922370993267250_2010048758543925145_n-300x251.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/458437253_922370993267250_2010048758543925145_n-1024x858.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/458437253_922370993267250_2010048758543925145_n-768x643.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/458437253_922370993267250_2010048758543925145_n.jpg 1461w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Il campetto sarà sempre!",1725885694,[103,104],"http://radioblackout.org/tag/occupazioni/","http://radioblackout.org/tag/sgomberi/",[26,106],"Sgomberi",{"post_content":108},{"matched_tokens":109,"snippet":111,"value":112},[110],"Pnnr","e mezzo di euro dal \u003Cmark>Pnnr\u003C/mark>, per un progetto su un","Venerdì è stato sgomberato il Campetto di Giulianova, spazio sociale e abitativo occupato nel teramano, che ospitava tante iniziative di lotta, controinformazione e autogestione, e le abitazioni di alcune persone.\r\n\r\nGli edifici sono stati ridotti in macerie dalle ruspe che hanno subito provveduto alla demolizione degli spazi sociali e abitativi, mossa che rivela le paure di una rioccupazione dell'area dell'ex depuratore del Parco Annunziata e che dimostra l'importanza della realtà del Campetto occupato nel territorio di Giulianova.\r\n\r\nLo sgombero era stato ampiamente annunciato da parte dell'amministrazione, a fine agosto, infatti il Campetto Occupato aveva diffuso un comunicato sul paventato sgombero:\r\n“Da diverse settimane l’amministrazione comunale ha gettato la maschera sullo sgombero del Campetto Occupato. 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Nella parte interna c'è un grande giardino con un campo da basket coperto. Il giardino è stato ristrutturato con soldi pubblici nel 2014. Sia giardino e il campo di basket sono utilizzati dalle scuole slovena di via Fauna dell'infanzia, elementari e medie, che sono prive di palestra e di cortil.\r\nUno dei lati del giardino confina con una palestra comunale molto grande data in gestione per pochi soldi (184€ all'anno) ad Artistica 81, un'associazione sportiva.\r\nL'artistica 81 aveva bisogno di un posto in cui fare le gare: il comune con i soldi del PNNR ha deciso l’ex osteria, eliminare il giardino e i suoi alberi secolari all'interno una palestra con un impianto certificato CONI.\r\nI genitori delle della scuola slovena hanno presentato una petizione con 600 firme perché i bambini perderanno sia giardino sia la palestra.\r\nIl gruppi popolari di zona, Rete Campo Libero e Comitato San Giacomo si oppongono. Questa mattina dovevano riprendere i lavori bloccati da un ricorso: un compagno si è arrampicato sulla ruspa per bloccarlo.\r\nUn folto gruppo di solidali ha dato vita ad un lungo presidio. Al termine della mattinata è arrivato l’annuncio che i lavori sarebbero stati sospesi. Il compagno è quindi sceso dalla ruspa. 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Il biometano per esempio, proveniente dai rifiuti, ha una serie di implicazioni da tenere in conto. Vi sono poi altri aspetti correlati, come l'esplosione di richieste di impianti, inceneritori, progetti per la produzione di questa fonte energetica. In Piemonte, le richieste in corso per questi progetti, se autorizzate nella totalità, esprimerebbero una disponibilità impiantistica che ricoprirebbe più del doppio della produzione prevista di rifiuti a livello regionale. Questa è uno degli elementi che fa capire che si tratti di un business, oltre alle questioni riguardanti l'agroindustria e gli allevamenti intensivi.\r\n\r\nQuando si parla di riduzione dei consumi si parla di costi scaricati verso il basso, di responsabilità individuale di una decrescita da considerare necessaria, mentre il consumo, il profitto e la speculazione delle aziende private non vengono messi in discussione. Anche nella nostra città ci sono degli esempi concreti di questa dinamica in cui il pubblico per mirare al risanare il proprio debito appalta servizi essenziali ad aziende private, multiutilities come Iren o Smat, all'interno delle quali, nonostante il 51% di partecipata pubblica non c'è un reale margine di ingerenza. Infatti, questi utili vanno a vantaggio del restante 49% di proprietà, ossia fondi privati, e altro. Ciò a cui bisognerebbe ambire è far sì che diminuiscano i margini di guadagno e impedire che il costo venga scaricato sul cliente, oltre a un ragionamento che comprenda una radicale \"decrescita\" di chi sta ai piani alti della società e detta un'agenda di profitto, produzione e consumo che non ha altro futuro se non quello della distruzione del pianeta e di chi lo abita.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/Pro-natura-2022_09_15_2022.09.15-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","19 Settembre 2022","2022-09-20 15:56:11","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/download-2-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"168\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/09/download-2.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Scarsità energetica: quali \"alternative\" ?",1663602616,[172,173,142],"http://radioblackout.org/tag/energia/","http://radioblackout.org/tag/gas/",[175,18,15],"energia",{"post_content":177},{"matched_tokens":178,"snippet":179,"value":180},[151],"metano, promosse nel quadro del \u003Cmark>PNNR\u003C/mark> nel contesto di scarsità energetica.\r","Abbiamo approfondito con Oscar di Pro Natura la questione energetica e le implicazioni di soluzioni \"alternative\", come idrogeno e gas metano, promosse nel quadro del \u003Cmark>PNNR\u003C/mark> nel contesto di scarsità energetica.\r\n\r\nPer quanto riguarda il gas metano occorre sottolineare quali conseguenze per l'ambiente, la vita umana, i territori potrebbe alimentare questa scelta. 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In questo approfondimento specifico ci siamo occupati di capire come questi fondi siano capaci e abbiano l’obiettivo di modificare i territori rurali, specialmente quelli montani. La direzione sembra tracciata: il rilancio della montagna avverrà grazie alla digitalizzazione e alla tecnologizzazione di territori ancora poco investiti dallo sviluppo economico che contraddistingue le città, ma che rappresentano zone potenzialmente interessanti da sfruttare e dominare, in un’ottica di “colonialismo interno” allo Stato stesso.\r\n\r\nLe Alpi e gli Appennini si prestano bene a questo ruolo di colonia, sia per l’appetitosa presenza di risorse (minerarie, idriche, energetiche) da accaparrarsi, sia per la loro bassa densità di popolazione, che la rende una terra di nessuno dove riscrivere nuove economie e imporre progetti di investimento. E come ogni colonialismo degno di tale nome, le risorse depredate non sono solo quelle tangibili, ma anche quelle immateriali, attraverso la pratica della folklorizzazione e mercificazione delle culture tradizionali.\r\n\r\nDi queste nuove forme di gentrificazione della montagna e di ristrutturazione del capitale ne abbiamo parlato con Manuel Oxoli, autore dell’articolo “NextGenerationEu, Recovery Fund, PNRR: la messa a profitto dei territori montani”, apparso sul numero 65 di Nunatak, rivista di storie, culture, lotte della montagna. \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/pnrr.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[scarica]","27 Febbraio 2023","2023-02-27 21:27:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/l-200x110.jpg","PNRR e fondi d’investimento europei: il capitalismo rimodella i territori montani","podcast",1677533239,[],[],{"post_content":252,"post_title":257},{"matched_tokens":253,"snippet":255,"value":256},[254],"PNRR","autore dell’articolo “NextGenerationEu, Recovery Fund, \u003Cmark>PNRR\u003C/mark>: la messa a profitto dei","Nati ufficialmente con l’intento di risollevare l’economia dei singoli Stati in seguito ai danni subiti a causa della gestione pandemica e dei suoi lockdown, i piani di investimento europei che hanno coinvolto l’Italia portano con sé diverse ombre sulla loro destinazione d’uso e sulle reali finalità per cui sono stati assegnati. 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Da ottobre scorso quando il leader nazionalista Devlet Bahceli ha lanciato un appello al dialogo verso l'opposizione filo curda si è innestato un processo di disgelo verso il PKK che passando per la visita del nipote ad Apo alle dichiarazioni di apprezzamento da parte di Ocalan dell'appello al dialogo lanciato da Bahceli fino all'incontro con la delegazione del Dem ( Il Partito dell'Uguaglianza e della Democrazia dei Popoli ) arriva alla lettura del comunicato di Ocalan in cui invita il suo movimento ad avviare una discussione interna che conduca ad abbandonare le armi e a dissolversi. Il Pkk non si è arreso perchè non è stato sconfitto, prende atto dell'apertura di una nuova fase ma il processo di disarmo dovrà passare per un momento assembleare dei militanti per valutare lo scioglimento ed intraprendere un percorso nuovo. La leadership del PKK sembra allineata all'analisi di Ocalan cui sono sempre arrivati messaggi di solidarietà da tutti i fronti, non è chiaro se l'appello di Apo si rivolgesse anche alle forze curde impegnate nel nord della Siria .Erdogan vuole liberarsi del problema curdo per affrontare l'impegno in Siria ed eventuali sviluppi futuri nell'area che possano coinvolgere l'Iran ,mentre sul piano interno punta ai voti del partito filo curdo Dem per una eventuale riforma costituzionale che gli consenta un ulteriore mandato. Il pragmatismo che informa la politica estera turca consente ad Ankara di essere presente su vari scenari con differenti intensità di coinvolgimento anche militari ,dalla Libia alla Siria dal golfo Persico al corno d'Africa, rimanendo al contempo un perno irrinunciabile del fianco meridionale della Nato.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-DI-ORIONE-06032025-MURAT.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Tatiana Djordjevic torniamo sulla Serbia dopo gli scontri all'interno del parlamento ,che dimostrano quanto sia dirompente la protesta di piazza degli studenti e di tanta parte della società serba ,tanto da far esplodere le contraddizioni anche all'interno della sonnachiosa opposizione parlamentare che finora è stata tenuta a debita distanza dal movimento. Durante la sessione in cui era prevista la formalizzazione delle dimissioni del primo ministro Miloš Vučević ,dimessossi in seguito alle proteste , alcuni parlamentari dell’opposizione hanno acceso torce da stadio e granate fumogene, è scoppiata una rissa dopo che la maggioranza aveva approvato l’agenda della giornata, secondo cui la formalizzazione delle dimissioni di Vučević sarebbe avvenuta alla fine della seduta . L’opposizione aveva criticato questa scelta, ma la maggioranza aveva proceduto comunque: a quel punto è iniziata la protesta dentro all’aula. La sessione è poi ricominciata, ma intanto una folla di manifestanti si era riunita davanti al parlamento. Che sia un tentativo dell'opposizione parlamentare di prendersi la scena mediatica o che le tematiche della protesta di piazza stiano mettendo a nudo le contraddizioni del sistema di potere di Vucic ,di sicuro la pervicacia del movimento nelle mobilitazioni di piazza che si stanno svolgendo da quattro mesi in Serbia e che sono considerate le più grandi contestazioni al governo nazionale degli ultimi trent’anni ,e la sua ampiezza stanno generando una crisi di legittimità del regime di Vucic. Per il 15 marzo è prevista un altra grande manifestazione a Belgrado che misurerà l'entità della risposta del regime non nuovo a derive autoritarie e repressive.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-DI-ORIONDE-06032025-SERBIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Antonio Mazzeo , guardiamo alla proposta che Ursula von der Leyen che ha presentato – RearmEurope – di investire 800 miliardi di euro nel riarmo , la maggior parte delle risorse verrà dai bilanci nazionali, finora soggetti a ferree leggi di austerità ,ma per la armi si farà eccezione, lasciando ai governi la facoltà di sforare deficit e debito solo per questo capitolo di spesa. Il resto in parte da fondi di coesione e Pnrr, da Bei e Mes. Il processo di riarmo europeo non è estemporaneo ma è stato avviato fin dalla prima guerra del Golfo e accelerato dalla guerra nei Balcani alla fine degli anni '90 . Si sta strutturando un' alleanza tra complesso militare industriale, generali,media e politici che storicamente è sempre stata all'origine dei conflitti e che ha generato un' accelerazione dei preparativi bellici . I passi decisivi sono stati la riconversione bellica delle produzioni civili per scopi militari,l'adeguamento delle reti infrastrutturali alle esigenze militari ,la costruzione del nemico e la militarizzazione della società attraverso una complessa ed articolata campagna mediatica ,l'arruolamento dei civili nella mobilitazione bellica che parte dalle scuole passando per i posti di lavoro. Con l'apparente disimpegno americano dall'Ucraina si mette in atto una ridistribuzione degli impegni finanziari a scopo bellico ,con un onere maggiore per la UE mentre gli sforzi americani si rivolgono verso l'indo Pacifico .Gli USA hanno un nemico da affrontare a lungo termine che è la Cina ,il fronte europeo non è più rilevante per la nuova amministrazione la cui propensione bellicista è in continuità con la precedente come dimostrano i voti bipartisan al Congresso per sostenere le vendite di armi . I capitali utilizzati nell'acquisto delle armi sono transnazionali e questi piani di riarmo europei vanno a beneficio del complesso militare industriale americano con uno sfacciato trasferimento di risorse dal pubblico al privato rimettendo in discussione la struttura economico sociale su cui si è costruita l'Europa dal 1945. Le risorse sottratte al welfare e all'istruzione per la guerra negano il diritto al futuro delle nuove generazioni ,la diserzione sociale di massa dalle logiche belliche è il granello che puo' inceppare il meccanismo di riproduzione del modello della guerra come regolatore delle contraddizioni generate dal sistema di accumulazione capitalista .\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-06032025-MAZZEO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","9 Marzo 2025","2025-03-09 18:35:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 06/03/2025-TURCHIA :APO ABBASSA LE ARMI IL PKK VERSO LO SCIOGLIMENTO- SERBIA LE PROTESTE DEGLI STUDENTI SVEGLIANO L'OPPOSIZIONE PARLAMENTARE-LA CORSA AL RIARMO EUROPEA INGRASSA LE LOBBIES DELL'INDUSTRIA BELLICA.",1741535742,[411],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[227],{"post_content":414},{"matched_tokens":415,"snippet":417,"value":418},[416],"Pnrr","da fondi di coesione e \u003Cmark>Pnrr\u003C/mark>, da Bei e Mes. Il","In questa puntata Bastioni di Orione incontra Murat Cynar per inquadrare gli scenari futuri dopo le dichiarazioni di Ocalan dal carcere di Imrali sullo scioglimento del PKK . Da ottobre scorso quando il leader nazionalista Devlet Bahceli ha lanciato un appello al dialogo verso l'opposizione filo curda si è innestato un processo di disgelo verso il PKK che passando per la visita del nipote ad Apo alle dichiarazioni di apprezzamento da parte di Ocalan dell'appello al dialogo lanciato da Bahceli fino all'incontro con la delegazione del Dem ( Il Partito dell'Uguaglianza e della Democrazia dei Popoli ) arriva alla lettura del comunicato di Ocalan in cui invita il suo movimento ad avviare una discussione interna che conduca ad abbandonare le armi e a dissolversi. Il Pkk non si è arreso perchè non è stato sconfitto, prende atto dell'apertura di una nuova fase ma il processo di disarmo dovrà passare per un momento assembleare dei militanti per valutare lo scioglimento ed intraprendere un percorso nuovo. La leadership del PKK sembra allineata all'analisi di Ocalan cui sono sempre arrivati messaggi di solidarietà da tutti i fronti, non è chiaro se l'appello di Apo si rivolgesse anche alle forze curde impegnate nel nord della Siria .Erdogan vuole liberarsi del problema curdo per affrontare l'impegno in Siria ed eventuali sviluppi futuri nell'area che possano coinvolgere l'Iran ,mentre sul piano interno punta ai voti del partito filo curdo Dem per una eventuale riforma costituzionale che gli consenta un ulteriore mandato. Il pragmatismo che informa la politica estera turca consente ad Ankara di essere presente su vari scenari con differenti intensità di coinvolgimento anche militari ,dalla Libia alla Siria dal golfo Persico al corno d'Africa, rimanendo al contempo un perno irrinunciabile del fianco meridionale della Nato.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-DI-ORIONE-06032025-MURAT.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Tatiana Djordjevic torniamo sulla Serbia dopo gli scontri all'interno del parlamento ,che dimostrano quanto sia dirompente la protesta di piazza degli studenti e di tanta parte della società serba ,tanto da far esplodere le contraddizioni anche all'interno della sonnachiosa opposizione parlamentare che finora è stata tenuta a debita distanza dal movimento. Durante la sessione in cui era prevista la formalizzazione delle dimissioni del primo ministro Miloš Vučević ,dimessossi in seguito alle proteste , alcuni parlamentari dell’opposizione hanno acceso torce da stadio e granate fumogene, è scoppiata una rissa dopo che la maggioranza aveva approvato l’agenda della giornata, secondo cui la formalizzazione delle dimissioni di Vučević sarebbe avvenuta alla fine della seduta . L’opposizione aveva criticato questa scelta, ma la maggioranza aveva proceduto comunque: a quel punto è iniziata la protesta dentro all’aula. La sessione è poi ricominciata, ma intanto una folla di manifestanti si era riunita davanti al parlamento. Che sia un tentativo dell'opposizione parlamentare di prendersi la scena mediatica o che le tematiche della protesta di piazza stiano mettendo a nudo le contraddizioni del sistema di potere di Vucic ,di sicuro la pervicacia del movimento nelle mobilitazioni di piazza che si stanno svolgendo da quattro mesi in Serbia e che sono considerate le più grandi contestazioni al governo nazionale degli ultimi trent’anni ,e la sua ampiezza stanno generando una crisi di legittimità del regime di Vucic. Per il 15 marzo è prevista un altra grande manifestazione a Belgrado che misurerà l'entità della risposta del regime non nuovo a derive autoritarie e repressive.\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-DI-ORIONDE-06032025-SERBIA.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCon Antonio Mazzeo , guardiamo alla proposta che Ursula von der Leyen che ha presentato – RearmEurope – di investire 800 miliardi di euro nel riarmo , la maggior parte delle risorse verrà dai bilanci nazionali, finora soggetti a ferree leggi di austerità ,ma per la armi si farà eccezione, lasciando ai governi la facoltà di sforare deficit e debito solo per questo capitolo di spesa. Il resto in parte da fondi di coesione e \u003Cmark>Pnrr\u003C/mark>, da Bei e Mes. Il processo di riarmo europeo non è estemporaneo ma è stato avviato fin dalla prima guerra del Golfo e accelerato dalla guerra nei Balcani alla fine degli anni '90 . Si sta strutturando un' alleanza tra complesso militare industriale, generali,media e politici che storicamente è sempre stata all'origine dei conflitti e che ha generato un' accelerazione dei preparativi bellici . I passi decisivi sono stati la riconversione bellica delle produzioni civili per scopi militari,l'adeguamento delle reti infrastrutturali alle esigenze militari ,la costruzione del nemico e la militarizzazione della società attraverso una complessa ed articolata campagna mediatica ,l'arruolamento dei civili nella mobilitazione bellica che parte dalle scuole passando per i posti di lavoro. Con l'apparente disimpegno americano dall'Ucraina si mette in atto una ridistribuzione degli impegni finanziari a scopo bellico ,con un onere maggiore per la UE mentre gli sforzi americani si rivolgono verso l'indo Pacifico .Gli USA hanno un nemico da affrontare a lungo termine che è la Cina ,il fronte europeo non è più rilevante per la nuova amministrazione la cui propensione bellicista è in continuità con la precedente come dimostrano i voti bipartisan al Congresso per sostenere le vendite di armi . I capitali utilizzati nell'acquisto delle armi sono transnazionali e questi piani di riarmo europei vanno a beneficio del complesso militare industriale americano con uno sfacciato trasferimento di risorse dal pubblico al privato rimettendo in discussione la struttura economico sociale su cui si è costruita l'Europa dal 1945. Le risorse sottratte al welfare e all'istruzione per la guerra negano il diritto al futuro delle nuove generazioni ,la diserzione sociale di massa dalle logiche belliche è il granello che puo' inceppare il meccanismo di riproduzione del modello della guerra come regolatore delle contraddizioni generate dal sistema di accumulazione capitalista .\r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/BASTIONI-06032025-MAZZEO.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[420],{"field":115,"matched_tokens":421,"snippet":417,"value":418},[416],{"best_field_score":268,"best_field_weight":120,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":47,"score":423,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":14},"578730054645710961",6637,{"collection_name":247,"first_q":22,"per_page":187,"q":22},5,["Reactive",428],{},["Set"],["ShallowReactive",431],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$f7JaXGZfuuI4NPCqZ9pPQisrt5uqzrRM7ec-MEyfgZ2k":-1},true,"/search?query=pnnr"]