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Il","Dall’ultimo tavolo istituzionale sulla collocazione della nuova base militare, l’arma dei Carabinieri ha proposto di realizzare a Coltano la sola parte residenziale della base e a \u003Cmark>Pontedera\u003C/mark> la parte dell’addestramento militare. Il tutto per mezzo anche di espropri a privati con relativi lucrosi indennizzi. Anche il CISAM di San Piero dovrebbe essere coinvolto nel progetto. In questo modo sarebbe assicurato un consenso ampio alla realizzazione della base, cointeressando sia la Regione Toscana, sia il Comune di Pisa, sia l'Ente Parco, tramite la ripartizione e la moltiplicazione del flusso di denaro pubblico a questa ennesima opera di occupazione militare del territorio. Per altro, il Sindaco leghista Conti ha rilanciato anche la sede di Ospedaletto (località limitrofa a Pisa e a Coltano).\r\nSi prospetta, dunque, una gara delle varie istituzioni ad accaparrarsi la torta che avrà l’inevitabile conseguenza di moltiplicare la spesa pubblica per l’opera, andando molto più in là dei 190 milioni previsti.\r\nNe abbiamo parlato con Dario del Comitato No Base\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/2022-10-11-coltano-dario.mp3\"][/audio]",[83,85,87,89,91,93,95,97,99,101],{"matched_tokens":84,"snippet":72},[],{"matched_tokens":86,"snippet":73},[],{"matched_tokens":88,"snippet":74},[],{"matched_tokens":90,"snippet":20},[],{"matched_tokens":92,"snippet":26},[],{"matched_tokens":94,"snippet":34},[],{"matched_tokens":96,"snippet":17},[],{"matched_tokens":98,"snippet":75},[],{"matched_tokens":100,"snippet":15},[],{"matched_tokens":102,"snippet":103},[22],"\u003Cmark>pontedera\u003C/mark>",[105,111],{"field":35,"indices":106,"matched_tokens":108,"snippets":110},[107],9,[109],[22],[103],{"field":112,"matched_tokens":113,"snippet":80,"value":81},"post_content",[79],578730123365712000,{"best_field_score":116,"best_field_weight":117,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":47,"score":118,"tokens_matched":19,"typo_prefix_score":47},"1108091339008",13,"578730123365711978",{"document":120,"highlight":134,"highlights":142,"text_match":148,"text_match_info":149},{"cat_link":121,"category":122,"comment_count":47,"id":123,"is_sticky":47,"permalink":124,"post_author":50,"post_content":125,"post_date":126,"post_excerpt":53,"post_id":123,"post_modified":127,"post_thumbnail":128,"post_thumbnail_html":129,"post_title":130,"post_type":58,"sort_by_date":131,"tag_links":132,"tags":133},[44],[46],"37887","http://radioblackout.org/2016/10/venerdi-i-lavoratori-di-pontedera-sbarcano-a-torino/","Dopo aver lottato contro il ricatto del contratto interinale i 7 operai Iscot in appalto presso la fabbrica di pulizie industriali di Pontedera, indotto Piaggio, hanno dovuto riprendere la loro lotta.\r\n\r\nAvevano strappato un contratto a tempo indeterminato a colpi di scioperi, presidi notte e giorno ai cancelli, blocchi delle merci. Il primo ottobre, primo giorno di lavoro dopo la lotta, sono stati colpiti dalla ritorsione padronale. Due operai, tra i più esposti nella lotta, sono stati interdetti dalla fabbrica, senza alcuna motivazione. Il committente Sole e il datore di lavoro Iscot temono il contagio. Temono che l'esempio vittorioso dei sette possa estendersi agli altri interinali in Sole e negli altri stabilimenti: Ceva, New Job, Piaggio. Riprende il presidio, riprende lo sciopero. Arrivano nuove minacce: la lettera che intima ai due operai il trasferimento, lunedì 17 ottobre, presso un reparto confino, senza colleghi, senza lavoro a due capannoni di distanza.\r\n\r\nIeri, al dodicesimo giorno di presidio e al quattordicesimo di sciopero, con un'assemblea operaia di gran parte dell'indotto i lavoratori in lotta lanciano una nuova sfida: \"Se la montagna non va da Maometto... allora andiamo noi a stanare Iscot. Organizziamo venerdì due pulmini e portiamo la nostra protesta alla sede centrale di Iscot a Torino. Lavoratori e solidali di Torino sono con noi. Iscot è un gigante con i piedi di argilla che vive sul ricatto nei confronti degli interinali. Noi abbiamo iniziato a dire NO!\".\r\n\r\nAscolta il lancio del presidio venerdì via Isonzo 22 alle ore 10 davanti alla sede principale della ISCOT \r\n\r\npontedera","13 Ottobre 2016","2016-10-14 15:43:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/14695453_1621710678129039_963723426742450669_n-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"212\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/14695453_1621710678129039_963723426742450669_n-300x212.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/14695453_1621710678129039_963723426742450669_n-300x212.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/14695453_1621710678129039_963723426742450669_n-768x543.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/14695453_1621710678129039_963723426742450669_n.jpg 960w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Venerdì i lavoratori di Pontedera sbarcano a Torino!",1476362243,[],[],{"post_content":135,"post_title":139},{"matched_tokens":136,"snippet":137,"value":138},[79],"fabbrica di pulizie industriali di \u003Cmark>Pontedera\u003C/mark>, indotto Piaggio, hanno dovuto riprendere","Dopo aver lottato contro il ricatto del contratto interinale i 7 operai Iscot in appalto presso la fabbrica di pulizie industriali di \u003Cmark>Pontedera\u003C/mark>, indotto Piaggio, hanno dovuto riprendere la loro lotta.\r\n\r\nAvevano strappato un contratto a tempo indeterminato a colpi di scioperi, presidi notte e giorno ai cancelli, blocchi delle merci. 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Nell'arco di due anni i costi previsti sono raddoppiati, andando a raggiungere la previsione di 520 milioni di euro per un'infrastruttura di 140 ettari. L'opposizione a questo progetto si articola su due questioni centrali oggi: la devastazione dei territori, degli ecosistemi naturali e della fauna e flora che li compongono e la corsa bellica e all'armamento generalizzato in una fase in cui gli scenari di guerra e genocidio sono molteplici.\r\n\r\nIl Movimento No Base ha dunque organizzato una giornata di presidio e monitoraggio sui territori di San Piero a Grado per questa domenica 20 ottobre per continuare la mobilitazione e prepararsi a difendere il territorio a fronte di tempistiche molto strette per la realizzazione del progetto.\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/No-base-presidio-ottobre-2024_10_17_2024.10.17-09.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","17 Ottobre 2024","2024-10-17 15:47:03","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/photo_5803168912400041447_y-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"241\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/photo_5803168912400041447_y-241x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/photo_5803168912400041447_y-241x300.jpg 241w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/photo_5803168912400041447_y-822x1024.jpg 822w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/photo_5803168912400041447_y-768x957.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/10/photo_5803168912400041447_y.jpg 1027w\" sizes=\"auto, (max-width: 241px) 100vw, 241px\" />","Movimento No Base: Fermarla è possibile: prepariamoci a difendere la nostra terra!",1729180023,[167,168,169,67,69],"http://radioblackout.org/tag/escalation-bellica/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/movimento-no-base/",[171,172,173,17,15],"escalation bellica","guerra","movimento no base",{"post_content":175},{"matched_tokens":176,"snippet":177,"value":178},[79],"Tale progetto si dislocherebbe tra \u003Cmark>Pontedera\u003C/mark>, dove dovrebbe sorgere il poligono","Da mesi le iniziative e le mobilitazioni contro il progetto strategico di mega hub militare sul territorio pisano si moltiplicano in un contesto di escalation bellica in cui il Governo intende andare avanti per la realizzazione del progetto di base militare.\r\n\r\nTale progetto si dislocherebbe tra \u003Cmark>Pontedera\u003C/mark>, dove dovrebbe sorgere il poligono di tiro e un autodromo e il CISAM, area all'interno del parco naturale di San Rossore a San Piero a Grado, dove dovrebbe sorgere la base. 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Enriques” con scioperi e cortei quotidiani, per poi estendersi coinvolgendo tutte le scuole superiori della città portando in piazza 3000 studenti giovedì 10 gennaio. Importante la manifestazione di sabato 12, cui hanno preso parte studenti anche da Pisa, Pontedera, Arezzo, Rosignano e Portoferraio, oltre a lavoratrici e lavoratori della scuola, genitori, e tante persone solidali. Dal 2008/2010 non c’erano lotte studentesche così radicali e diffuse.\r\nUna lotta, che pur avendo un obiettivo pratico chiaro, esprime radicale opposizione alle politiche della Regione a guida PD, della città con giunta pentastellata e al governo nazionale gialloverde.\r\nVediamo i fatti e la scintilla che ha infiammato la protesta.\r\n\r\nQuest’anno il Liceo “F. Enriques” ha superato i 1200 studenti e ben sette classi non hanno spazio nella sede di Via della Bassata. Per alcuni mesi la Provincia, che ha la competenza dell’edilizia scolastica delle scuole superiori, ha pagato l’affitto di alcuni fondi commerciali a Porta a Mare, soluzione inadeguata e temporanea, in attesa di individuare un edificio come succursale. Da dicembre l’Ufficio Scolastico Provinciale si è spostato in Via Galilei lasciando libero un edificio in Piazza Vigo che è stato assegnato all’IIS “Vespucci – Colombo”, che ha potuto così lasciare libero l’edificio di Via Calafati, che la Provincia ha assegnato al Liceo “F. Enriques” come succursale. In questo gioco dei bussolotti l’edificio di Via Calafati viene da anni utilizzato come jolly e assegnato alle scuole che hanno carenza di aule, nel tentativo di far entrare tutti gli studenti negli edifici a disposizione della Provincia. Quando sembrava tutto sistemato, da una verifica dei Vigili del Fuoco effettuata due giorni prima del trasferimento è emerso che la Provincia non aveva depositato la SCIA per la certificazione antincendio dell’edificio, obbligatoria per le scuole. Mancando dei requisiti di sicurezza la Dirigente Scolastica del Liceo “F. Enriques” ha allora deciso di non accettare la soluzione di succursale proposta dalla Provincia ma di mantenere tutti gli studenti nella sede centrale, organizzando l’orario su doppi turni, mattina e pomeriggio. Così è iniziata la protesta degli studenti del liceo, con sciopero a oltranza e cortei ogni mattina fino alla sede della Provincia ed una partecipazione totale. Lavoratrici e lavoratori della scuola hanno preso parte alle alle manifestazioni, anche gli organi collegiali hanno preso posizione contro il trasferimento nella succursale che non ha requisiti di sicurezza e contro i doppi turni. Fin dai primi giorni la Provincia prova a smontare la protesta sostenendo che si tratti solo di problemi formali e procedurali ma che esiste una sostanziale sicurezza dell’edificio.\r\nDopo tre giorni di protesta ininterrotta esplode il caso, la stampa locale informa che sono 70 gli edifici scolastici non a norma in città, contando sia quelli di proprietà della Provincia (a guida PD) sia quelli di proprietà del Comune (a guida M5S). La neoinsediata Presidente della Provincia Marida Bessi e l’assessore regionale per l’istruzione Cristina Grieco, ex dirigente a Livorno dell’IIS “Vespucci – Colombo”, continuano a banalizzare la protesta. Dopotutto non c’è niente di eccezionale – sembra di leggere tra le righe di qualche giornale – buona parte delle scuole non hanno certificazioni, e l’edificio di Via Calafati è sicuro, fino a un mese prima ci stava proprio il “Vespucci”!\r\nIl mercoledì ormai però la questione è esplosa. In questo contesto il personale della Questura che sorveglia in gran numero le manifestazioni mette in atto pressioni per scongiurare un’estensione della protesta ad altre scuole e per evitare che si assumano forme di protesta più dure e rumorose. Intanto la dirigenza della scuola stava elaborando una terza soluzione con riduzione delle ore di lezione a 50 minuti e rotazioni su cinque giorni settimanali ma sia i docenti, sia l’Assemblea sindacale convocata dalle RSU della scuola, sia gli studenti respingono questa soluzione, uno stravolgimento d’orario sarebbe negativo per la didattica e per i tempi di vita di tutte e tutti. Inoltre lo scopo è avere una struttura adeguata per effettuare la didattica ordinaria, non una didattica compressa in uno spazio insufficiente.\r\nIl giovedì manifestano studenti da tutte le scuole, non riesce il tentativo di dividere gli studenti, la protesta si radicalizza e migliaia di persone occupano per ore Piazza del Municipio, davanti alla sede dell’amministrazione provinciale. La Provincia in quella mattina decide di ricevere solo la dirigenza della scuola, e tratta con arroganza le delegazioni di docenti, studenti e genitori, incontrandole di fatto solo per informarle di quanto già deciso. Dopo una lunghissima attesa infatti viene comunicato che la Provincia si sarebbe genericamente attivata per trovare una soluzione, mentre la scuola, tramite l’adozione dell’orario compresso, si sarebbe dovuta assumere l’impegno di interrompere la protesta e riavviare le lezioni. A quel punto è stato fatto notare che tale decisione certo non compete alla dirigenza ma a coloro che stanno protestando. Viene dunque ribadito che solo con risultati concreti la protesta si sarebbe interrotta, e il giorno seguente oltre mille persone sono tornate a manifestare fin sotto la Provincia.\r\nDopo questa quinta giornata di protesta, nel pomeriggio di venerdì, durante la conferenza stampa convocata dalle RSU della scuola in merito alla mobilitazione, arriva da parte della vicaria della dirigenza del Liceo “F. Enriques” la notizia che sarebbe stato raggiunto un accordo. La Provincia, con il coinvolgimento del Comune attraverso la vicesindaco – anche lei si presenterà alla conferenza stampa – avrebbe trovato una soluzione per avere 5 aule nella sede dell’Istituto“Buontalenti” in Via Zola. La “soluzione” appare immediatamente sulla stampa, assieme ad un bonario intervento dell’assessore regionale Grieco, che riconoscendo stavolta le ragioni degli studenti afferma con formidabile voltafaccia di essere pronta a aiutare a risolvere la situazione. Il problema è che le aule in questione già sono occupate da altre attività didattiche tra cui quelle del CPIA, Centro Per l’Istruzione degli Adulti, che organizza corsi istituzionali statali per il conseguimento della licenza elementare e media, le cui attività sarebbero da ricollocare. Certo creare disagio e mettere in discussione gli spazi per un altro percorso educativo non può essere una soluzione, la lotta per spazi di studio e di lavoro sicuri e adeguati vale per tutti e va condotta insieme. Sabato 12 un nuovo corteo molto partecipato ha attraversato la città per concludersi in Piazza del Municipio. Al termine della manifestazione, negli interventi al microfono non si parla solo dell’edilizia scolastica, ma anche di sfruttamento e alternanza scuola lavoro ed è chiara la critica sia all’attuale governo sia ai precedenti.\r\n\r\nLunedì mattina riprende la lotta e arriva la notizia che la Provincia ha ceduto alla piazza ed affitterà gli spazi necessari ad ospitare tutte le classi, evitando così sia il trasferimento in edifici poco sicuri, sia i doppi turni.\r\n\r\nLa lotta paga.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Dario un compagno livornese.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/2019-01-15-livorno-stud-dario.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","15 Gennaio 2019","2019-01-15 12:42:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/livorno-stud-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/livorno-stud-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/livorno-stud-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/livorno-stud-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/livorno-stud-1024x768.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/livorno-stud.jpg 1080w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Edilizia scolastica: a Livorno esplode la lotta degli studenti",1547556143,[200,201,202,203],"http://radioblackout.org/tag/edilizia-scolastica/","http://radioblackout.org/tag/livorno/","http://radioblackout.org/tag/lotta-studentesca/","http://radioblackout.org/tag/studenti/",[32,205,30,206],"livorno","Studenti",{"post_content":208},{"matched_tokens":209,"snippet":210,"value":211},[79],"parte studenti anche da Pisa, \u003Cmark>Pontedera\u003C/mark>, Arezzo, Rosignano e Portoferraio, oltre","Una settimana di sciopero, blocchi e manifestazioni studentesche: la lotta per aule e scuole sicure degli studenti delle scuole superiori ha messo in difficoltà la controparte, che questo lunedì ha ceduto alle pressioni della piazza.\r\n\r\nLa protesta studentesca sui problemi dell’edilizia scolastica è iniziata lunedì 7 gennaio dal Liceo “F. Enriques” con scioperi e cortei quotidiani, per poi estendersi coinvolgendo tutte le scuole superiori della città portando in piazza 3000 studenti giovedì 10 gennaio. Importante la manifestazione di sabato 12, cui hanno preso parte studenti anche da Pisa, \u003Cmark>Pontedera\u003C/mark>, Arezzo, Rosignano e Portoferraio, oltre a lavoratrici e lavoratori della scuola, genitori, e tante persone solidali. Dal 2008/2010 non c’erano lotte studentesche così radicali e diffuse.\r\nUna lotta, che pur avendo un obiettivo pratico chiaro, esprime radicale opposizione alle politiche della Regione a guida PD, della città con giunta pentastellata e al governo nazionale gialloverde.\r\nVediamo i fatti e la scintilla che ha infiammato la protesta.\r\n\r\nQuest’anno il Liceo “F. Enriques” ha superato i 1200 studenti e ben sette classi non hanno spazio nella sede di Via della Bassata. Per alcuni mesi la Provincia, che ha la competenza dell’edilizia scolastica delle scuole superiori, ha pagato l’affitto di alcuni fondi commerciali a Porta a Mare, soluzione inadeguata e temporanea, in attesa di individuare un edificio come succursale. Da dicembre l’Ufficio Scolastico Provinciale si è spostato in Via Galilei lasciando libero un edificio in Piazza Vigo che è stato assegnato all’IIS “Vespucci – Colombo”, che ha potuto così lasciare libero l’edificio di Via Calafati, che la Provincia ha assegnato al Liceo “F. Enriques” come succursale. In questo gioco dei bussolotti l’edificio di Via Calafati viene da anni utilizzato come jolly e assegnato alle scuole che hanno carenza di aule, nel tentativo di far entrare tutti gli studenti negli edifici a disposizione della Provincia. Quando sembrava tutto sistemato, da una verifica dei Vigili del Fuoco effettuata due giorni prima del trasferimento è emerso che la Provincia non aveva depositato la SCIA per la certificazione antincendio dell’edificio, obbligatoria per le scuole. Mancando dei requisiti di sicurezza la Dirigente Scolastica del Liceo “F. Enriques” ha allora deciso di non accettare la soluzione di succursale proposta dalla Provincia ma di mantenere tutti gli studenti nella sede centrale, organizzando l’orario su doppi turni, mattina e pomeriggio. Così è iniziata la protesta degli studenti del liceo, con sciopero a oltranza e cortei ogni mattina fino alla sede della Provincia ed una partecipazione totale. Lavoratrici e lavoratori della scuola hanno preso parte alle alle manifestazioni, anche gli organi collegiali hanno preso posizione contro il trasferimento nella succursale che non ha requisiti di sicurezza e contro i doppi turni. Fin dai primi giorni la Provincia prova a smontare la protesta sostenendo che si tratti solo di problemi formali e procedurali ma che esiste una sostanziale sicurezza dell’edificio.\r\nDopo tre giorni di protesta ininterrotta esplode il caso, la stampa locale informa che sono 70 gli edifici scolastici non a norma in città, contando sia quelli di proprietà della Provincia (a guida PD) sia quelli di proprietà del Comune (a guida M5S). La neoinsediata Presidente della Provincia Marida Bessi e l’assessore regionale per l’istruzione Cristina Grieco, ex dirigente a Livorno dell’IIS “Vespucci – Colombo”, continuano a banalizzare la protesta. Dopotutto non c’è niente di eccezionale – sembra di leggere tra le righe di qualche giornale – buona parte delle scuole non hanno certificazioni, e l’edificio di Via Calafati è sicuro, fino a un mese prima ci stava proprio il “Vespucci”!\r\nIl mercoledì ormai però la questione è esplosa. In questo contesto il personale della Questura che sorveglia in gran numero le manifestazioni mette in atto pressioni per scongiurare un’estensione della protesta ad altre scuole e per evitare che si assumano forme di protesta più dure e rumorose. Intanto la dirigenza della scuola stava elaborando una terza soluzione con riduzione delle ore di lezione a 50 minuti e rotazioni su cinque giorni settimanali ma sia i docenti, sia l’Assemblea sindacale convocata dalle RSU della scuola, sia gli studenti respingono questa soluzione, uno stravolgimento d’orario sarebbe negativo per la didattica e per i tempi di vita di tutte e tutti. Inoltre lo scopo è avere una struttura adeguata per effettuare la didattica ordinaria, non una didattica compressa in uno spazio insufficiente.\r\nIl giovedì manifestano studenti da tutte le scuole, non riesce il tentativo di dividere gli studenti, la protesta si radicalizza e migliaia di persone occupano per ore Piazza del Municipio, davanti alla sede dell’amministrazione provinciale. La Provincia in quella mattina decide di ricevere solo la dirigenza della scuola, e tratta con arroganza le delegazioni di docenti, studenti e genitori, incontrandole di fatto solo per informarle di quanto già deciso. Dopo una lunghissima attesa infatti viene comunicato che la Provincia si sarebbe genericamente attivata per trovare una soluzione, mentre la scuola, tramite l’adozione dell’orario compresso, si sarebbe dovuta assumere l’impegno di interrompere la protesta e riavviare le lezioni. A quel punto è stato fatto notare che tale decisione certo non compete alla dirigenza ma a coloro che stanno protestando. Viene dunque ribadito che solo con risultati concreti la protesta si sarebbe interrotta, e il giorno seguente oltre mille persone sono tornate a manifestare fin sotto la Provincia.\r\nDopo questa quinta giornata di protesta, nel pomeriggio di venerdì, durante la conferenza stampa convocata dalle RSU della scuola in merito alla mobilitazione, arriva da parte della vicaria della dirigenza del Liceo “F. Enriques” la notizia che sarebbe stato raggiunto un accordo. La Provincia, con il coinvolgimento del Comune attraverso la vicesindaco – anche lei si presenterà alla conferenza stampa – avrebbe trovato una soluzione per avere 5 aule nella sede dell’Istituto“Buontalenti” in Via Zola. La “soluzione” appare immediatamente sulla stampa, assieme ad un bonario intervento dell’assessore regionale Grieco, che riconoscendo stavolta le ragioni degli studenti afferma con formidabile voltafaccia di essere pronta a aiutare a risolvere la situazione. Il problema è che le aule in questione già sono occupate da altre attività didattiche tra cui quelle del CPIA, Centro Per l’Istruzione degli Adulti, che organizza corsi istituzionali statali per il conseguimento della licenza elementare e media, le cui attività sarebbero da ricollocare. Certo creare disagio e mettere in discussione gli spazi per un altro percorso educativo non può essere una soluzione, la lotta per spazi di studio e di lavoro sicuri e adeguati vale per tutti e va condotta insieme. Sabato 12 un nuovo corteo molto partecipato ha attraversato la città per concludersi in Piazza del Municipio. Al termine della manifestazione, negli interventi al microfono non si parla solo dell’edilizia scolastica, ma anche di sfruttamento e alternanza scuola lavoro ed è chiara la critica sia all’attuale governo sia ai precedenti.\r\n\r\nLunedì mattina riprende la lotta e arriva la notizia che la Provincia ha ceduto alla piazza ed affitterà gli spazi necessari ad ospitare tutte le classi, evitando così sia il trasferimento in edifici poco sicuri, sia i doppi turni.\r\n\r\nLa lotta paga.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Dario un compagno livornese.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/01/2019-01-15-livorno-stud-dario.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[213],{"field":112,"matched_tokens":214,"snippet":210,"value":211},[79],{"best_field_score":150,"best_field_weight":183,"fields_matched":19,"num_tokens_dropped":47,"score":184,"tokens_matched":19,"typo_prefix_score":47},{"document":217,"highlight":237,"highlights":242,"text_match":148,"text_match_info":245},{"cat_link":218,"category":219,"comment_count":47,"id":220,"is_sticky":47,"permalink":221,"post_author":50,"post_content":222,"post_date":223,"post_excerpt":53,"post_id":220,"post_modified":224,"post_thumbnail":225,"post_thumbnail_html":226,"post_title":227,"post_type":58,"sort_by_date":228,"tag_links":229,"tags":234},[44],[46],"34746","http://radioblackout.org/2016/03/fuori-le-guardie-dalle-scuole/","Il 22 marzo 2016, durante l'intervallo, due carabinieri in borghese sono entrati dentro il liceo classico Virgilio a Roma per perquisire cinque studenti \"sospetti.\" Al termine dei controlli sono tutti rilasciati, tranne uno – maggiorenne – che viene arrestato.\r\n\r\nSuccessivamente si è formata un'assemblea straordinaria nel cortile e centinaia di studenti e studentesse sono salite in presidenza per chiedere spiegazioni al dirigente scolastico. L'ufficio di presidenza, però, era chiuso a chiave e presidiato da una decina di carabinieri in divisa, mentre altri pattugliavano l'ingresso.\r\n\r\nNella mattina del 23 marzo, un gruppo di studenti ha manifestato fuori dall'istituto, venendo però bloccato dai reparti della celere dopo circa duecento metri di corteo.\r\n\r\nQualche settimana prima, una dinamica simile si era verificata in alcuni istituti di Bologna. L'8 marzo, ad esempio, in una succursale del liceo Laura Bassi si erano presentati gli agenti della polizia cinofila.\r\n\r\nDue giorni dopo, delle ispezioni sono state condotte ai licei Sabin e Manzoni: in quest'ultimo, gli agenti hanno arrestato un 17enne perché aveva con sé della marijuana.\r\n\r\nA questi controlli a Bologna sono poi seguite delle reazioni. L'11 marzo, gli studenti del C.a.s. hanno chiuso l'entrata del liceo Laura Bassi con catena, lucchetto e silicone – il tutto accompagnato da uno striscione che recitava: \"Fuori gli sbirri dalle scuole / No alla militarizzazione.\" Gli Studenti medi autorganizzati, invece, si sono recati nell'ufficio dell'assessore alla legalità Nadia Monti a Palazzo d'Accursio, rivendicando \"una scuola libera da intimidazioni e repressione.\"\r\n\r\nOltre a Roma e Bologna ci sono state ispezioni e perquisizioni in istituti di Ferrara, Modena, Carate Brianza, Firenze, Pontedera, Ravenna, Palazzolo sull'Oglio, Macerata e Monza.\r\n\r\nIl racconto di una studentessa del Liceo Virgilio di Roma\r\n\r\nliceo virgilio","25 Marzo 2016","2016-04-01 21:02:51","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/03/index3-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"259\" height=\"194\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/03/index3.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Fuori le guardie dalle scuole",1458907194,[230,231,232,233],"http://radioblackout.org/tag/liceo-virgilio/","http://radioblackout.org/tag/proibizionismo/","http://radioblackout.org/tag/roma/","http://radioblackout.org/tag/videosorveglianza/",[24,235,236,28],"proibizionismo","Roma",{"post_content":238},{"matched_tokens":239,"snippet":240,"value":241},[79],"Ferrara, Modena, Carate Brianza, Firenze, \u003Cmark>Pontedera\u003C/mark>, Ravenna, Palazzolo sull'Oglio, Macerata e","Il 22 marzo 2016, durante l'intervallo, due carabinieri in borghese sono entrati dentro il liceo classico Virgilio a Roma per perquisire cinque studenti \"sospetti.\" Al termine dei controlli sono tutti rilasciati, tranne uno – maggiorenne – che viene arrestato.\r\n\r\nSuccessivamente si è formata un'assemblea straordinaria nel cortile e centinaia di studenti e studentesse sono salite in presidenza per chiedere spiegazioni al dirigente scolastico. 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Anche in streaming.\r\n\r\nAscolta e diffondi l’audio della puntata:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/2024-07-12-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nIl CPR di Torino verso la riapertura\r\nI lavori di ristrutturazione del CPR sono iniziati il 5 febbraio. Ad oggi sono state ripristinate l'area rossa e quella blu. Il 9 luglio la prefettura ha lanciato la gara di appalto per la gestione, che si concluderà il 18 agosto, termine per la presentazione delle domande. A questo punto è probabile che il CPR riaprirà in autunno con i 70 posti delle aree rossa e blu.\r\nIl CPR di Torino è chiuso dal marzo del 2023, quando le rivolte dei reclusi lo resero del tutto inagibile. In questo anno e mezzo si sono susseguiti diversi rumores sul destino della struttura di corso Brunelleschi, attiva dall’estate del 1999.\r\nVoci davano per certa la costruzione di un nuovo Cpr in terreno del demanio militare in provincia di Torino, altre parlavano di ricostruzione su nuove basi del CPR esistente.\r\nIl bando lanciato dalla Prefettura scioglie alcuni dubbi ma non tutti.\r\nIl CPR riapre con solo due sezioni agibili, segno forse della difficoltà del governo a gestire una questione che ha un ruolo chiave nella propaganda di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia.\r\nCe ne ha parlato l’avvocato Gianluca Vitale\r\n\r\nTaser. Le armi non letali che uccidono\r\nLa vicenda dell’uomo morto in Sud Tirolo, dopo essere stato colpito dai carabinieri con un taser, riporta all’attenzione di tutti l’estrema pericolosità di questa arma “non letale” della quale sono state dotate le forze dell’ordine nel nostro paese.\r\nUn’occasione per fare il punto sulle tante “armi non letali” in uso alle forze di polizia in Italia e non solo. Armi che hanno ucciso e mutilato decine di persone.\r\nNe abbiamo parlato con Robertino Barbieri\r\n\r\nLa nuova base dei carabinieri a Pisa. 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Pisa, nei loro piani, deve diventare la piattaforma logistica per la guerra con un sistema di infrastrutture militari ormai incalcolabile, tutte connesse le une alle altre.\r\nIl movimento No Base non molla, consapevole che bloccare quest’ingranaggio della guerra dipende dalle lotte.\r\nNe abbiamo parlato con Dario Antonelli del Coordinamento Antimilitarista\r\n\r\nAppuntamenti: \r\n\r\nDa martedì 3 settembre\r\ndalle 18 alle 20\r\nin corso Palermo 46\r\nriapre\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro \r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20 (dal 16 luglio a fine agosto le aperture saranno intermittenti: per info scrivete a fai_torino@autistici.org)\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nTelegram\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","20 Luglio 2024","2024-07-20 10:56:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/img_3147-200x110.jpg","Anarres del 12 luglio. 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A partire dal 15 ottobre una percentuale considerevole di lavoratori portuali entrano in sciopero dando dei grattacapo non indifferenti alle autorità portuali che dichiarano, in buona parte, la volontà anche di pagare il green pass per evitare il blocco ed i conseguenti danni economici. La volontà mediatica che da tempo cerca di dividere i lavoratori non ha fermato la solidarietà che intorno ai portuali si è concretizzata fino a creare un presidio permanete davanti all'ingresso del porto. Ieri 18/10/2021 il presidio è stato sgomberato dalla polizia: l'effetto è stato quello di compattare i portuali e i solidali che rilanciano!\r\n\r\n\r\n “Noi come portuali ribadiamo con forza e vogliamo che si chiaro il messaggio che nulla di tutto ciò farà sì che noi scendiamo a patti fino a quando non sarà tolto l’obbligo del Green pass per lavorare, non solo per i lavoratori del porto, ma per tutte le categorie di lavoratori”. \r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_19_10_Portuali-trieste-su-mobilitazione-no-GP.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nil secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Shah, Si Cobas Prato, sul caso de* lavorator* aggrediti e picchiati durante il presidio di lunedì 11/10/21 davanti alla Dreamland, presso il distretto industriale al Macrolotto. La risposta non si è fatta attendere e più di 500 lavorator* hanno occupato a tangenziale di Prato in corteo sabato 16/10/21. In un comunicato Sicobas si legge:\r\n\r\n\r\nPiù di cinquecento ieri hanno invaso le strdade del Macrolotto per rispondere all'aggressione mafiosa (o fascista, per chi preferisce) di lunedì durante il picchetto per lo sciopero alla Dreamland, quando una squadraccia guidata dal padrone ha aggredito gli operai in lotta e i solidali con bastoni e mazza - sotto gli occhi aperti ma passivi di polizia politica digos e uomini delle forze dell'ordine. Il corteo di ieri è un risultato straordinario per i lavoratori del tessile e per tutto il nostro sindacato: una manifestazione organizzata in appena 48 ore, mediaticamente censurata perché in concomitanza con l'altra manifestazione di ieri, quella dove Cgil-Cisl-Uil con padroni e governo Draghi hanno nuovamente chiesto ai lavoratori di stare buoni, non facendo sciopero ma attivandosi \"in nome dell'antifascismo\" per la \"unità nazionale\" (della serie: siam tutti sulla stessa barca...), a favore della \"ripresa economica\"... del loro profitto sulla pelle della classe lavoratrice!\r\nPrato e centinaia di lavoratori da tutta Italia, soprattutto dai picchetti dei lavoratori venerdì in lotta da magazzini e fabbriche per la revoca del \"green pass\" e reali misure di sicurezza nei luoghi di lavoro per difendere la salute di tutti i lavoratori, rispondono con la solidarietà di questa riuscita mobilitazione a mafia e sfruttamento. Il corteo che ha paralizzato prima il Macrolotto1 e poi il Macrolotto2 (insieme il secondo distretto tessile d'Europa), sfilando tra i vialoni e i capannoni delle ditte tessili, ha portato un messaggio chiaro e forte: abbiamo buttato via la paura.\r\nIn prima fila gli operai del distretto protagonisti delle lotte vittoriose di questi anni che hanno strappato ai padroni contratti regolari e l'8x5: Texprint, Sunshine, Tintoria2020, Superlativa, Tintoria DL, Tintoria Fada, Giaroeste e tanti altri. Con noi i lavoratori della logistica (TNT, SDA, BRT, GLS), il Collettivo della GKN e gli operai della Piaggio di Pontedera. E tanti, tanti altri lavoratori, più solidali, studenti, cittadini che hanno voluto esserci e ci sono stati. \r\nOggi abbiamo scritto un'altra bellissima pagina di questa storia di riscatto collettivo, della \"nuova\" storia del movimento operaio fatto di lavoratori e lavoratrici di tutti i paesi del mondo: in lotta per il pane, ma anche per le rose...\r\nLa paura è solo dei padroni: chi tocca uno tocca tutti!\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_19_10_Lavoratore-Textrpint-su-pestaggi-Dreamland-e-aggiornamenti.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Tommaso. delegato Fiom alla Mopar di Rivalta, dove si sono susseguite in questi ultimi giorni, due mobilitazioni; la prima il 12 ottobre con uno sciopero e relativo corteo arrivato fino al vicino comune di Piossasco, per chiedere al sindaco di prendere in carico le loro rivendicazioni, la seconda il 15, giorno di entrata in vigore dell'obbligo di Green Pass per potersi recare sul luogo di lavoro. Durante entrambi questi momenti, i lavoratori hanno detto a gran voce che non vogliono cedere al ricatto per il quale loro e alcuni loro colleghi si debbano ritrovare nella paradossale situazione di dover pagare i tamponi di tasca loro per poter lavorare, oltre a portare a galla il diffuso problema del ricorso ai lavoratori interinali usa e getta. Per il 15 i lavoratori hanno deciso di non indire lo sciopero, ma di presentarsi ai cancelli del magazzino, senza il certificato verde, per dimostrare quanto questa misura può ledere sui bisogni produttivi padronali, perchè comunque l'arma dello sciopero è sempre calda e dai nostri microfoni, ci hanno promesso di volerla utilizzare molto a breve, se l'azienda continuerà a fare orecchie da mercante alle loro richieste.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_19_10_Tommaso-Fiom-su-mobilitazione-Mopar.mp3\"][/audio]","20 Ottobre 2021","2021-10-20 18:50:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/porto-trieste-200x110.jpeg","frittura mista|radio fabbrica 19/10/2021",1634755812,[],[],{"post_content":301},{"matched_tokens":302,"snippet":303,"value":304},[79],"gli operai della Piaggio di \u003Cmark>Pontedera\u003C/mark>. E tanti, tanti altri lavoratori,","Il primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Sandi, lavoratore portuale del Coordinamento Lavoratori Portuali Trieste sul caso dello sciopero dei lavoratori portuali contro l'utilizzo strumentale del green pass. A partire dal 15 ottobre una percentuale considerevole di lavoratori portuali entrano in sciopero dando dei grattacapo non indifferenti alle autorità portuali che dichiarano, in buona parte, la volontà anche di pagare il green pass per evitare il blocco ed i conseguenti danni economici. La volontà mediatica che da tempo cerca di dividere i lavoratori non ha fermato la solidarietà che intorno ai portuali si è concretizzata fino a creare un presidio permanete davanti all'ingresso del porto. Ieri 18/10/2021 il presidio è stato sgomberato dalla polizia: l'effetto è stato quello di compattare i portuali e i solidali che rilanciano!\r\n\r\n\r\n “Noi come portuali ribadiamo con forza e vogliamo che si chiaro il messaggio che nulla di tutto ciò farà sì che noi scendiamo a patti fino a quando non sarà tolto l’obbligo del Green pass per lavorare, non solo per i lavoratori del porto, ma per tutte le categorie di lavoratori”. \r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_19_10_Portuali-trieste-su-mobilitazione-no-GP.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nil secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Shah, Si Cobas Prato, sul caso de* lavorator* aggrediti e picchiati durante il presidio di lunedì 11/10/21 davanti alla Dreamland, presso il distretto industriale al Macrolotto. La risposta non si è fatta attendere e più di 500 lavorator* hanno occupato a tangenziale di Prato in corteo sabato 16/10/21. In un comunicato Sicobas si legge:\r\n\r\n\r\nPiù di cinquecento ieri hanno invaso le strdade del Macrolotto per rispondere all'aggressione mafiosa (o fascista, per chi preferisce) di lunedì durante il picchetto per lo sciopero alla Dreamland, quando una squadraccia guidata dal padrone ha aggredito gli operai in lotta e i solidali con bastoni e mazza - sotto gli occhi aperti ma passivi di polizia politica digos e uomini delle forze dell'ordine. Il corteo di ieri è un risultato straordinario per i lavoratori del tessile e per tutto il nostro sindacato: una manifestazione organizzata in appena 48 ore, mediaticamente censurata perché in concomitanza con l'altra manifestazione di ieri, quella dove Cgil-Cisl-Uil con padroni e governo Draghi hanno nuovamente chiesto ai lavoratori di stare buoni, non facendo sciopero ma attivandosi \"in nome dell'antifascismo\" per la \"unità nazionale\" (della serie: siam tutti sulla stessa barca...), a favore della \"ripresa economica\"... del loro profitto sulla pelle della classe lavoratrice!\r\nPrato e centinaia di lavoratori da tutta Italia, soprattutto dai picchetti dei lavoratori venerdì in lotta da magazzini e fabbriche per la revoca del \"green pass\" e reali misure di sicurezza nei luoghi di lavoro per difendere la salute di tutti i lavoratori, rispondono con la solidarietà di questa riuscita mobilitazione a mafia e sfruttamento. Il corteo che ha paralizzato prima il Macrolotto1 e poi il Macrolotto2 (insieme il secondo distretto tessile d'Europa), sfilando tra i vialoni e i capannoni delle ditte tessili, ha portato un messaggio chiaro e forte: abbiamo buttato via la paura.\r\nIn prima fila gli operai del distretto protagonisti delle lotte vittoriose di questi anni che hanno strappato ai padroni contratti regolari e l'8x5: Texprint, Sunshine, Tintoria2020, Superlativa, Tintoria DL, Tintoria Fada, Giaroeste e tanti altri. Con noi i lavoratori della logistica (TNT, SDA, BRT, GLS), il Collettivo della GKN e gli operai della Piaggio di \u003Cmark>Pontedera\u003C/mark>. E tanti, tanti altri lavoratori, più solidali, studenti, cittadini che hanno voluto esserci e ci sono stati. \r\nOggi abbiamo scritto un'altra bellissima pagina di questa storia di riscatto collettivo, della \"nuova\" storia del movimento operaio fatto di lavoratori e lavoratrici di tutti i paesi del mondo: in lotta per il pane, ma anche per le rose...\r\nLa paura è solo dei padroni: chi tocca uno tocca tutti!\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_19_10_Lavoratore-Textrpint-su-pestaggi-Dreamland-e-aggiornamenti.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Tommaso. delegato Fiom alla Mopar di Rivalta, dove si sono susseguite in questi ultimi giorni, due mobilitazioni; la prima il 12 ottobre con uno sciopero e relativo corteo arrivato fino al vicino comune di Piossasco, per chiedere al sindaco di prendere in carico le loro rivendicazioni, la seconda il 15, giorno di entrata in vigore dell'obbligo di Green Pass per potersi recare sul luogo di lavoro. Durante entrambi questi momenti, i lavoratori hanno detto a gran voce che non vogliono cedere al ricatto per il quale loro e alcuni loro colleghi si debbano ritrovare nella paradossale situazione di dover pagare i tamponi di tasca loro per poter lavorare, oltre a portare a galla il diffuso problema del ricorso ai lavoratori interinali usa e getta. Per il 15 i lavoratori hanno deciso di non indire lo sciopero, ma di presentarsi ai cancelli del magazzino, senza il certificato verde, per dimostrare quanto questa misura può ledere sui bisogni produttivi padronali, perchè comunque l'arma dello sciopero è sempre calda e dai nostri microfoni, ci hanno promesso di volerla utilizzare molto a breve, se l'azienda continuerà a fare orecchie da mercante alle loro richieste.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/F_m_19_10_Tommaso-Fiom-su-mobilitazione-Mopar.mp3\"][/audio]",[306],{"field":112,"matched_tokens":307,"snippet":303,"value":304},[79],{"best_field_score":150,"best_field_weight":183,"fields_matched":19,"num_tokens_dropped":47,"score":184,"tokens_matched":19,"typo_prefix_score":47},6637,{"collection_name":273,"first_q":22,"per_page":248,"q":22},["Reactive",312],{},["Set"],["ShallowReactive",315],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fjaUsECCp5JBOv_4ykl0BXYBPgdVbiOdPEguNqCoatic":-1},true,"/search?query=pontedera"]