","Cure negate al CPR: azione diretta alla ASL","post",1623171875,[62,63,64,65,66,67,68],"http://radioblackout.org/tag/asl/","http://radioblackout.org/tag/asl-via-san-secondo/","http://radioblackout.org/tag/cpr/","http://radioblackout.org/tag/cpr-di-corso-brunelleschi/","http://radioblackout.org/tag/gepsa/","http://radioblackout.org/tag/mua-balde/","http://radioblackout.org/tag/psicofarmaci-nel-cibo/",[70,71,15,72,21,25,33],"asl","asl via san secondo","cpr di corso brunelleschi",{"post_content":74,"tags":81},{"matched_tokens":75,"snippet":79,"value":80},[76,77,78],"psicofarmaci","nel","cibo","di cure, visite negate, sbrigative, \u003Cmark>psicofarmaci\u003C/mark> \u003Cmark>nel\u003C/mark> \u003Cmark>cibo\u003C/mark> e sonniferi a go go","La tutela della salute dei reclusi nei CPR non è, e mai è stata, la prima preoccupazione né di chi li gestisce, né dei governi che si sono susseguiti.\r\nMancanza di cure, visite negate, sbrigative, \u003Cmark>psicofarmaci\u003C/mark> \u003Cmark>nel\u003C/mark> \u003Cmark>cibo\u003C/mark> e sonniferi a go go sono il segno distintivo della sanità nei CPR. In quello di Torino questa gestione è costata la vita a Fathi, Feisal e Musa.\r\n\r\n\u003Cmark>Nel\u003C/mark> primo pomeriggio di venerdì scorso un gruppo di attivisti contro il CPR è entrato negli uffici dell’ASL di via San Secondo, responsabile per la sanità all’interno del Centro di corso Brunelleschi, per porre alcune domande ai responsabili, che hanno dato risposte evasive, cercando di scaricare altrove la responsabilità della mancanza di cure nelle prigioni per migranti.\r\nGli uomini e le donne che vi sono rinchiusi sono vuoti a perdere, che vanno smaltiti rapidamente, dopo essere stati rinchiusi in queste discariche sociali, uno dei tanti tasselli della macchina delle espulsioni, una frontiera in mezzo alle nostre città, estensione di quelle che in mare e sui monti fanno centinaia di morti. Uccisi dallo Stato, come Fathi, Feisal e Musa, uccisi da una linea fatta di nulla, che solo uomini in armi rendono reale.\r\n\r\nLeggiamo in un comunicato diffuso dall’assemblea contro il CPR in questi giorni:\r\n\r\n“\u003Cmark>Nel\u003C/mark> 2014 la Prefettura e l’ASL hanno stipulato dei protocolli di intesa e collaborazione, redatti secondo lo schema allegato \u003Cmark>nel\u003C/mark> Regolamento unico dei CIE (nome che avevamo fino al 2017 i CPR) che prende il nome di “Bozza d’intesa tra la Prefettura e l’ASL”.\r\nIn base a questi accordi le persone recluse accedono al Centro previa visita medica effettuata da un medico dell’ASL o dell’azienda ospedaliera competente. La visita serve ad accertare l’assenza di patologie che renderebbero incompatibile la reclusione all’interno del Centro: malattie infettive, contagiose o pericolose per la comunità, stati psichiatrici, patologie croniche o degenerative, quadri clinici che non possono ricevere le cure adeguate nei Centri stessi. Eppure, questa visita secondo le testimonianze dirette delle persone recluse non è mai stata effettuata. L’ASL non si è mai occupata delle questioni sanitarie all’interno del Centro.\r\n\r\nQuindi, (per) avere delle risposte alla domanda se la ASL si occupasse o meno delle persone recluse, nella giornata di venerdì 4 un gruppo di persone è entrato nella sede centrale della ASL “Città di Torino” in via San Secondo. Volevamo parlare con il direttore generale dell’azienda Carlo Picco, di modo tale da fermare il solito scaricabarile verso l’alto ben noto all’interno delle pubbliche amministrazioni (più in su della direzione generale non si può scaricare la responsabilità), consapevoli dell’importanza di dare un volto e un nome a chi ha delle grosse responsabilità rispetto alla situazione sanitaria del CPR. Apparentemente, il direttore non era presente in sede né era raggiungibile.\r\n\r\nAbbiamo però avuto un lungo colloquio con il direttore sanitario dell’ASL, Stefano Taraglio, al quale abbiamo posto diverse questioni che riguardano la mancanza di cure all'interno del CPR e l’assenza della visita medica iniziale che l'ASL dovrebbe effettuare per verificare eventuali incompatibilità con la detenzione. In particolare abbiamo ricordato la storia di Musa Balde, il ragazzo della Guinea morto in una cella di isolamento nella notte tra il 22 e il 23 maggio, entrato \u003Cmark>nel\u003C/mark> CPR di Torino con gravi lesioni sul corpo e un trauma facciale il giorno dopo aver subito a Ventimiglia un violento pestaggio, evidenziando la responsabilità dell'ASL che avrebbe dovuto verificare le sue condizioni di salute. Abbiamo inoltre preteso di avere notizie di Salim Hussin, il ragazzo egiziano che un paio di settimane fa per protesta si è arrampicato su una cancellata che delimita l'area del CPR dove era recluso quando all'improvviso è scivolato cadendo da circa quattro metri di altezza e sbattendo violentemente la testa. Rimasto per circa 45 minuti per terra privo di conoscenza, con un'evidente emorragia cerebrale, senza ricevere alcun soccorso da parte del personale medico nonostante le richieste di intervento, è stato poi portato via in ambulanza e da allora non se ne è più saputo nulla, nemmeno in quale ospedale sia stato ricoverato. Riguardo a quest’ultima vicenda il direttore sanitario si è rifiutato categoricamente di cercare una soluzione.\r\nPiuttosto, ha dapprima descritto questa situazione come “un’occasione propizia” al fine di rimettere in discussione gli accordi pregressi e la collaborazione con la Prefettura per quanto riguarda la sanità \u003Cmark>nel\u003C/mark> CPR, successivamente ha affermato che “che tutti i compiti che aveva l’ASL li ha sempre espletati”, e infine ha negato che l’ASL avesse mai avuto il compito di effettuare delle visite all’interno del Centro. A sua detta, quando una persona entra \u003Cmark>nel\u003C/mark> CPR “non è compito dell’ASL garantire la visita medica” ed “è in discussione il fatto che ASL “Città di Torino” la debba fare”. Anche per quanto concerne il Regolamento unico ha confessato di “doverselo andare a rivedere” dimostrando di non essere minimamente a conoscenza di quelli che sono i compiti e i doveri dell’azienda per cui lavora. L’arrampicata sugli specchi si é conclusa con il generico impegno di recepire la situazione e provare ad interpellare il direttore generale e tutti gli altri soggetti coinvolti nella gestione dell’assistenza sanitaria del CPR: Prefettura e GEPSA, l’ente che gestisce il Centro. Come a dire che quando non si può più scaricare le colpe più in alto, ci si inizia a guardare attorno e ci si nasconde e sparisce in quella opaca rete istituzionale e burocratica che finisce sempre e solo in vicoli ciechi.\r\n\r\nNon ci aspettavamo grandi risposte né ci fidiamo delle promesse del direttore. La storia pesa molto più delle parole di un burocrate. La realtà dei fatti è che il Centro di Permanenza per il Rimpatrio non è che una questione residuale, ritenuta insignificante dalla pubblica amministrazione, in particolare se si tratta delle condizioni di salute delle persone che vengono rinchiuse li dentro. Il motivo principale è che queste persone dovrebbero essere rimpatriate e fatte sparire in fretta. Che senso può avere curarle.\r\nNoi, dal canto nostro, continueremo a lottare contro questo sistema di detenzione amministrativa e contro tutti i suoi strumenti di dominio quotidiano. Sempre complici e solidali con chi lotta nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio.”\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Andrea dell’assemblea No CPR\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/2021-06-08-asl-cpr-andrea.mp3\"][/audio]",[82,84,86,88,90,92,94],{"matched_tokens":83,"snippet":70},[],{"matched_tokens":85,"snippet":71},[],{"matched_tokens":87,"snippet":15},[],{"matched_tokens":89,"snippet":72},[],{"matched_tokens":91,"snippet":21},[],{"matched_tokens":93,"snippet":25},[],{"matched_tokens":95,"snippet":96},[76,77,78],"\u003Cmark>psicofarmaci\u003C/mark> \u003Cmark>nel\u003C/mark> \u003Cmark>cibo\u003C/mark>",[98,103],{"field":36,"indices":99,"matched_tokens":100,"snippets":102},[40],[101],[76,77,78],[96],{"field":104,"matched_tokens":105,"snippet":79,"value":80},"post_content",[76,77,78],1736172819517538300,{"best_field_score":108,"best_field_weight":109,"fields_matched":17,"num_tokens_dropped":48,"score":110,"tokens_matched":111,"typo_prefix_score":48},"3315704398080",13,"1736172819517538410",3,{"document":113,"highlight":129,"highlights":134,"text_match":137,"text_match_info":138},{"cat_link":114,"category":115,"comment_count":48,"id":116,"is_sticky":48,"permalink":117,"post_author":118,"post_content":119,"post_date":120,"post_excerpt":54,"post_id":116,"post_modified":121,"post_thumbnail":122,"post_thumbnail_html":123,"post_title":124,"post_type":59,"sort_by_date":125,"tag_links":126,"tags":128},[45],[47],"61938","http://radioblackout.org/2020/06/aggiornamento-dal-cpr-di-corso-brunelleschi-giugno-2020/","info","Le comunicazioni con i reclusi della prigione amminitrativa torinese sono difficoltose a causa del fatto che spesso vengono disattivate le chiamate in entrata che sarebbe possibile fare componendo il numero fisso associato alla cabina telefonica presente in ogni area del centro.\r\nL’unico modo che hanno i reclusi per comunicare con l’esterno è quello di utilizzare le schede telefoniche che dovrebbero comprarsi a loro spese perché – lo ricordiamo – che da qualche mese è proibito loro avere telefoni propri. Nella saletta c’è un televisore da cui hanno seguito e continuano a seguire quello che succede fuori, un palliativo irrisorio rispetto al fatto che i colloqui con amici e familiari sono ancora sospesi, sono permessi solo quelli con il proprio legale.\r\n\r\nAl momento le aree aperte sono la blu, la viola, la gialla e la bianca per un totale di circa sessanta reclusi; non tutte le stanze di queste quattro aree sono agibili a causa dei danni causati dalle rivolte di gennaio; le gabbie dell’isolamento vengono utilizzate per mantenere quindici giorni i nuovi arrivi in quarantena forzata. A metà aprile è stata consegnata ad ogni recluso una mascherina che non è stata più cambiata da allora nonostante le continue richieste e non sono state\r\nfornite ulteriori protezioni come gel e disinfettante, come del resto non sono mai state date informazioni riguardanti le modalità e i rischi del contagio. I detenuti non hanno segnalato casi di covid all’interno del centro mentre è da segnalare il consueto e sempre più pernicioso avvelenamento con gli psicofarmaci nel cibo e di terapie a base di\r\nmedicinali che causano uno stato comatoso in cui la persona mantiene per alcune ore la stessa posizione “con la bocca spalancata come se stesse dormendo”.\r\n\r\nL’assistenza sanitaria è assente, la disperazione a causa delle continue provocazioni delle guardie e la condizione di isolamento hanno spinto in questi mesi i reclusi a compiere più volte gesti estremi come lo sciopero della fame pur di ricevere delle cure mediche.\r\n\r\nDopo il periodo di lockdown “la normalità” è ritornata anche dentro il CPR: da inizio giugno i nuovi arrivi sono in aumento mentre alcune frontiere, tra cui quella marocchina, sono ancora chiuse.\r\n\r\nAbbiamo chiesto ad alcuni ragazzi di poter registrare la loro voce e raccontarci ciò che sta accadendo all'interno della prigione per senza documenti di corso Brunelleschi.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/centro_ok.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","29 Giugno 2020","2020-06-30 14:39:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/muro-1024x683-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/muro-1024x683-1-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/muro-1024x683-1-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/muro-1024x683-1-768x512.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/06/muro-1024x683-1.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","AGGIORNAMENTO DAL CPR DI CORSO BRUNELLESCHI - GIUGNO 2020",1593459124,[127,64],"http://radioblackout.org/tag/aggiornamento/",[29,15],{"post_content":130},{"matched_tokens":131,"snippet":132,"value":133},[76,77,78],"più pernicioso avvelenamento con gli \u003Cmark>psicofarmaci\u003C/mark> \u003Cmark>nel\u003C/mark> \u003Cmark>cibo\u003C/mark> e di terapie a base","Le comunicazioni con i reclusi della prigione amminitrativa torinese sono difficoltose a causa del fatto che spesso vengono disattivate le chiamate in entrata che sarebbe possibile fare componendo il numero fisso associato alla cabina telefonica presente in ogni area del centro.\r\nL’unico modo che hanno i reclusi per comunicare con l’esterno è quello di utilizzare le schede telefoniche che dovrebbero comprarsi a loro spese perché – lo ricordiamo – che da qualche mese è proibito loro avere telefoni propri. 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La lista dei morti di psichiatria, che si allunga anno dopo anno, ci mostra una pratica che serve a disciplinare, reprimere, rinchiudere, non certo a “curare”.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 11 novembre gli attivist* del collettivo antipsichiatrico Francesco Mastrogiovanni hanno promosso una passaggiata informativa per il Balon, con quattro quadri di normale repressione psichiatrica.\r\n L’appuntamento è alle 10 in via Andreis angolo via Borgodora\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Raffaella del “Mastrogiovanni”.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 11 06 raffaella antipsi\r\n\r\n \r\n\r\nDi seguito un testo del Collettivo Mastrogiovanni sulla vicenda Soldi e non solo:\r\n\r\n \r\n\r\n“Andrea Soldi è morto il 5 agosto 2015 in piazzale Umbria a Torino, ucciso dai vigili urbani che lo stavano sottoponendo ad un TSO (Trattamento sanitario obbligatorio), perché non si era presentato alla mensile somministrazione forzata (tramite iniezione a lento rilascio) di Haldol, un potente e dannoso neurolettico che provoca dipendenza e gravi effetti collaterali. Il 27 settembre si è aperto il processo che vede imputati per omicidio colposo i 3 vigili autori della manovra contenitiva che ha di fatto soffocato l'uomo, e lo psichiatra che ha disposto il TSO senza che ci fossero le necessarie condizioni previste dalla legge. Tutti hanno continuato e continuano a svolgere le proprie mansioni. I vigili sono stati spostati in un altro reparto. Nel passaggio ci è scappata una promozione.\r\n\r\nDurante le udienze preliminari il Comune e l'Asl To2 avevano offerto 400.000 euro ai familiari della vittima, che li hanno rifiutati. Il solo fatto che due enti che versano in ristrettezze economiche abbiano proposto massimali di risarcimento ancor prima che fosse accertata l'effettiva responsabilità degli imputati, ci fa capire il peso che questo processo potrebbe avere nell'attaccare l'istituzione psichiatrica e i suoi (ab)usi, ponendo l'attenzione sul TSO, ovvero quel trattamento che dà agli psichiatri il potere di catturare, imprigionare e drogare le persone contro la loro volontà e in modo del tutto arbitrario.\r\n\r\nQuella di Andrea non è una storia di malasanità, un errore nell'attuazione di un provvedimento terapeutico, ma è la più tragica conseguenza di pratiche quotidianamente perpetrate dalla psichiatria, di continui ricatti, violenze e vessazioni che la maggior parte degli utenti psichiatrici sono costretti a subire. Non è neanche un caso isolato di morte per TSO, perché sono in tanti a perdere la vita durante la cattura e soprattutto a causa dell'indiscriminata e ponderosa somministrazione di psicofarmaci. La differenza è che nel caso di Andrea ci sono tanti testimoni, occhi e orecchie di gente \"normale\" che hanno assistito a ciò che mai avrebbero potuto immaginare, perché la repressione psichiatrica avviene nella solitudine di chi ne è investito, nel silenzio delle loro famiglie, dentro reparti chiusi e in luoghi isolati. La storia di Andrea è l’eccezione che conferma la regola e da due anni è deflagrata nelle pagine di cronaca dei giornali. É una storia simile a quella di Francesco Mastrogiovanni, le cui ultime ore di vita nel repartino dell'ospedale di S. Luca di Vallo della Lucania, sono state immortalate da una telecamera: 87 ore di agonia durante le quali, pesantemente sedato con farmaci antipsicotici, è stato legato mani e piedi al letto, senza cibo né acqua, fino alla morte il 31 luglio del 2009. Anche Franco è morto durante un ricovero coatto, anche in questo caso il comportamento della vittima era tranquillo e conciliante, e anche stavolta il provvedimento non era legittimo. Anche qui un altro processo iniziato a novembre 2014 che vede imputati 12 infermieri e 6 medici (per reati di sequestro, falso in atto pubblico e morte in conseguenza ad altro reato - il sequestro), in cui si cerca sempre di circoscrivere la tortura subita all'interno di un ospedale come un episodio unico di disservizio ed inefficienza. A novembre scorso la Corte d'Appello di Salerno ha condannato gli 11 infermieri (pene dai 14 mesi ai 15 mesi) che in primo grado erano stati assolti e ha confermato le condanne per i sei medici, a cui però le pene sono state ridotte (dai 13 mesi ai due anni). A tutti è stata sospesa la pena e, quindi, continuano a lavorare nel SSN. Uno dei medici è coinvolto nella morte di Massimiliano Malzone avvenuta nel giugno 2015 nel SPDC di Sant'Arsenio di Polla, probabilmente a causa di una somministrazione letale di farmaci.\r\n\r\nL'ultimo fatto di cronaca risale ad agosto, quando Fabio Tozzi, un uomo di 48 anni che, entrato in TSO all’ospedale Villa Scassi a Genova, ne è uscito morto dopo un paio d'ore, durante le quali è passato prima per il pronto soccorso e poi per il repartino, e ha ricevuto una o forse più somministrazioni di psicofarmaci. É paradossale che un uomo controllato da famiglia e Sert per la sua dipendenza dipendenza da droghe, sia morto in ospedale per un'overdose di psicofarmaci, ovvero sempre sostanze psicotrope ma \"legali\" in quanto prescritte da medici.\r\n\r\n \r\n\r\nNonostante in Italia i manicomi siano stati chiusi alla fine degli anni Settanta, l'orrore psichiatrico non è mai finito e come si moriva nei manicomi, si muore oggi nei nuovi luoghi della psichiatria, strutture più piccole capillarmente diffuse sul territorio, all'interno delle quali continuano a perpetrarsi sia l'etichetta di \"malato mentale\" sia i metodi coercitivi e violenti della psichiatria.\r\nDi recente a Torino a due lavoratrici OSS della comunità psichiatrica torinese \"Il Ponte\", che sono state sospese e licenziate poiché lottavano contro la contenzione fisica dei pazienti all'interno delle 5 comunità psichiatriche, dove, nonostante le alte rette versate dall'ASL, manca il personale. Per il guadagno di pochi privati, si calpesta la dignità sia dei pazienti, sempre più sedati e contenuti, sia di quei lavoratori che obiettano metodi disumani e manicomiali.\r\n\r\nLa psichiatria può cambiare i nomi dei luoghi e dei trattamenti, gode derll’appoggio di medici, tribunali, giornali e fautori del contenimento e del mantenimento dello status quo, ma non riuscirà mai a persuadere chi ha avuto la sfortuna di incapparvi e vive ogni giorno i suoi soprusi, così come chi odia la reclusione, chi vuole abbattere mura, gabbie e confini e lotta ogni giorno per la libertà di tutti.\r\n\r\n \r\n\r\nCollettivo Antipsichiatrico \"Francesco Mastrogiovanni\"\r\n\r\nTelefono: 345 61 94 300 martedì dalle 19, oppure lascia un messaggio in segreteria\r\n\r\nantipsichiatriatorino@inventati.org”","7 Novembre 2017","2017-11-08 19:21:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/img_4479-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"221\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/img_4479-300x221.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/img_4479-300x221.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/img_4479-768x566.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/img_4479-1024x755.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Processo Soldi e passeggiata antipsichiatrica",1510072261,[156,157,158,159,160,161,162,163,164,165],"http://radioblackout.org/tag/andrea-soldi/","http://radioblackout.org/tag/antipsichiatria/","http://radioblackout.org/tag/balon/","http://radioblackout.org/tag/controllo/","http://radioblackout.org/tag/passeggiata-antipsichiatrica/","http://radioblackout.org/tag/psichiatria/","http://radioblackout.org/tag/repartino/","http://radioblackout.org/tag/repressione/","http://radioblackout.org/tag/torino/","http://radioblackout.org/tag/tso/",[27,31,167,168,35,169,23,170,171,172],"balon","controllo","psichiatria","repressione","torino","TSO",{"post_content":174},{"matched_tokens":175,"snippet":176,"value":177},[76,77],"dell'indiscriminata e ponderosa somministrazione di \u003Cmark>psicofarmaci\u003C/mark>. La differenza è che \u003Cmark>nel\u003C/mark> caso di Andrea ci sono","Il 27 settembre è cominciato il processo per la morte di Andrea Soldi, ucciso dai vigili urbani che stavano cercando di imporgli con la forza un TSO – un trattamento sanitario obbligatorio.\r\n\r\nIn questi giorni, con le testimonianze dei sanitari, che visitarono Soldi quando arrivò in ospedale ammanettato e ormai privo di coscienza per la lunga mancanza di ossigeno, il processo sta entrando \u003Cmark>nel\u003C/mark> vivo.\r\n\r\nLa vicenda di Soldi non è che la punta dell’iceberg. La lista dei morti di psichiatria, che si allunga anno dopo anno, ci mostra una pratica che serve a disciplinare, reprimere, rinchiudere, non certo a “curare”.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 11 novembre gli attivist* del collettivo antipsichiatrico Francesco Mastrogiovanni hanno promosso una passaggiata informativa per il Balon, con quattro quadri di normale repressione psichiatrica.\r\n L’appuntamento è alle 10 in via Andreis angolo via Borgodora\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Raffaella del “Mastrogiovanni”.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 11 06 raffaella antipsi\r\n\r\n \r\n\r\nDi seguito un testo del Collettivo Mastrogiovanni sulla vicenda Soldi e non solo:\r\n\r\n \r\n\r\n“Andrea Soldi è morto il 5 agosto 2015 in piazzale Umbria a Torino, ucciso dai vigili urbani che lo stavano sottoponendo ad un TSO (Trattamento sanitario obbligatorio), perché non si era presentato alla mensile somministrazione forzata (tramite iniezione a lento rilascio) di Haldol, un potente e dannoso neurolettico che provoca dipendenza e gravi effetti collaterali. Il 27 settembre si è aperto il processo che vede imputati per omicidio colposo i 3 vigili autori della manovra contenitiva che ha di fatto soffocato l'uomo, e lo psichiatra che ha disposto il TSO senza che ci fossero le necessarie condizioni previste dalla legge. Tutti hanno continuato e continuano a svolgere le proprie mansioni. I vigili sono stati spostati in un altro reparto. \u003Cmark>Nel\u003C/mark> passaggio ci è scappata una promozione.\r\n\r\nDurante le udienze preliminari il Comune e l'Asl To2 avevano offerto 400.000 euro ai familiari della vittima, che li hanno rifiutati. Il solo fatto che due enti che versano in ristrettezze economiche abbiano proposto massimali di risarcimento ancor prima che fosse accertata l'effettiva responsabilità degli imputati, ci fa capire il peso che questo processo potrebbe avere nell'attaccare l'istituzione psichiatrica e i suoi (ab)usi, ponendo l'attenzione sul TSO, ovvero quel trattamento che dà agli psichiatri il potere di catturare, imprigionare e drogare le persone contro la loro volontà e in modo del tutto arbitrario.\r\n\r\nQuella di Andrea non è una storia di malasanità, un errore nell'attuazione di un provvedimento terapeutico, ma è la più tragica conseguenza di pratiche quotidianamente perpetrate dalla psichiatria, di continui ricatti, violenze e vessazioni che la maggior parte degli utenti psichiatrici sono costretti a subire. Non è neanche un caso isolato di morte per TSO, perché sono in tanti a perdere la vita durante la cattura e soprattutto a causa dell'indiscriminata e ponderosa somministrazione di \u003Cmark>psicofarmaci\u003C/mark>. La differenza è che \u003Cmark>nel\u003C/mark> caso di Andrea ci sono tanti testimoni, occhi e orecchie di gente \"normale\" che hanno assistito a ciò che mai avrebbero potuto immaginare, perché la repressione psichiatrica avviene nella solitudine di chi ne è investito, \u003Cmark>nel\u003C/mark> silenzio delle loro famiglie, dentro reparti chiusi e in luoghi isolati. La storia di Andrea è l’eccezione che conferma la regola e da due anni è deflagrata nelle pagine di cronaca dei giornali. É una storia simile a quella di Francesco Mastrogiovanni, le cui ultime ore di vita \u003Cmark>nel\u003C/mark> repartino dell'ospedale di S. Luca di Vallo della Lucania, sono state immortalate da una telecamera: 87 ore di agonia durante le quali, pesantemente sedato con farmaci antipsicotici, è stato legato mani e piedi al letto, senza \u003Cmark>cibo\u003C/mark> né acqua, fino alla morte il 31 luglio del 2009. Anche Franco è morto durante un ricovero coatto, anche in questo caso il comportamento della vittima era tranquillo e conciliante, e anche stavolta il provvedimento non era legittimo. Anche qui un altro processo iniziato a novembre 2014 che vede imputati 12 infermieri e 6 medici (per reati di sequestro, falso in atto pubblico e morte in conseguenza ad altro reato - il sequestro), in cui si cerca sempre di circoscrivere la tortura subita all'interno di un ospedale come un episodio unico di disservizio ed inefficienza. A novembre scorso la Corte d'Appello di Salerno ha condannato gli 11 infermieri (pene dai 14 mesi ai 15 mesi) che in primo grado erano stati assolti e ha confermato le condanne per i sei medici, a cui però le pene sono state ridotte (dai 13 mesi ai due anni). A tutti è stata sospesa la pena e, quindi, continuano a lavorare \u003Cmark>nel\u003C/mark> SSN. Uno dei medici è coinvolto nella morte di Massimiliano Malzone avvenuta \u003Cmark>nel\u003C/mark> giugno 2015 \u003Cmark>nel\u003C/mark> SPDC di Sant'Arsenio di Polla, probabilmente a causa di una somministrazione letale di farmaci.\r\n\r\nL'ultimo fatto di cronaca risale ad agosto, quando Fabio Tozzi, un uomo di 48 anni che, entrato in TSO all’ospedale Villa Scassi a Genova, ne è uscito morto dopo un paio d'ore, durante le quali è passato prima per il pronto soccorso e poi per il repartino, e ha ricevuto una o forse più somministrazioni di \u003Cmark>psicofarmaci\u003C/mark>. É paradossale che un uomo controllato da famiglia e Sert per la sua dipendenza dipendenza da droghe, sia morto in ospedale per un'overdose di \u003Cmark>psicofarmaci\u003C/mark>, ovvero sempre sostanze psicotrope ma \"legali\" in quanto prescritte da medici.\r\n\r\n \r\n\r\nNonostante in Italia i manicomi siano stati chiusi alla fine degli anni Settanta, l'orrore psichiatrico non è mai finito e come si moriva nei manicomi, si muore oggi nei nuovi luoghi della psichiatria, strutture più piccole capillarmente diffuse sul territorio, all'interno delle quali continuano a perpetrarsi sia l'etichetta di \"malato mentale\" sia i metodi coercitivi e violenti della psichiatria.\r\nDi recente a Torino a due lavoratrici OSS della comunità psichiatrica torinese \"Il Ponte\", che sono state sospese e licenziate poiché lottavano contro la contenzione fisica dei pazienti all'interno delle 5 comunità psichiatriche, dove, nonostante le alte rette versate dall'ASL, manca il personale. Per il guadagno di pochi privati, si calpesta la dignità sia dei pazienti, sempre più sedati e contenuti, sia di quei lavoratori che obiettano metodi disumani e manicomiali.\r\n\r\nLa psichiatria può cambiare i nomi dei luoghi e dei trattamenti, gode derll’appoggio di medici, tribunali, giornali e fautori del contenimento e del mantenimento dello status quo, ma non riuscirà mai a persuadere chi ha avuto la sfortuna di incapparvi e vive ogni giorno i suoi soprusi, così come chi odia la reclusione, chi vuole abbattere mura, gabbie e confini e lotta ogni giorno per la libertà di tutti.\r\n\r\n \r\n\r\nCollettivo Antipsichiatrico \"Francesco Mastrogiovanni\"\r\n\r\nTelefono: 345 61 94 300 martedì dalle 19, oppure lascia un messaggio in segreteria\r\n\r\nantipsichiatriatorino@inventati.org”",[179],{"field":104,"matched_tokens":180,"snippet":176,"value":177},[76,77],1733921019300675600,{"best_field_score":183,"best_field_weight":140,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":48,"score":184,"tokens_matched":111,"typo_prefix_score":48},"2216192573440","1733921019300675697",{"document":186,"highlight":203,"highlights":208,"text_match":211,"text_match_info":212},{"cat_link":187,"category":188,"comment_count":48,"id":189,"is_sticky":48,"permalink":190,"post_author":118,"post_content":191,"post_date":192,"post_excerpt":54,"post_id":189,"post_modified":193,"post_thumbnail":194,"post_thumbnail_html":195,"post_title":196,"post_type":59,"sort_by_date":197,"tag_links":198,"tags":201},[45],[47],"97957","http://radioblackout.org/2025/05/nuova-rivolta-al-cpr-di-torino/","Venerdì sera una potente rivolta è scoppiata nell'area bianca del CPR di Torino: le fiamme hanno divampato all'interno della struttura fino a raggiungere il tetto. Ad oggi, a meno di due mesi dalla riapertura del centro, le rivolte dei reclusi hanno di fatto reso inagibili due terzi della struttura attualmente in uso. A seguito della prima rivolta del 30 Aprile, che ha reso inutilizzabile l'area viola, sappiamo che 7 persone sono state denunciate per danneggiamento aggravato.\r\nLa giornata di venerdì è stata animata da vari momenti di protesta in un crescendo di rabbia e insofferenza: a pranzo, i reclusi dell'area blu hanno rifiutato collettivamente il pasto fornito dalla cooperativa Sanitalia, e nel pomeriggio, un materasso è stato incendiato. Il cibo scarso, di pessima qualità e condito di psicofarmaci, unitamente all'assenza di un telefono personale, sono state le ragioni che hanno scaturito questi primi momenti di insubordinazione.\r\n\r\nLa rivolta nell'area bianca, invece, si è scatenata quando, dopo l'orario di consegna della terapia, due reclusi hanno tentato la fuga arrampicandosi sulla rete del cortile. Uno di loro, è stato velocemente raggiunto dalla guardie di finanza che lo hanno manganellato facendolo cadere per poi colpirlo violentemente lasciandolo a terra. La persona ferita è rimasta ore in attesa di soccorsi, mentre nell'area divampavano le fiamme e varie persone recluse raggiungevano il tetto. Polizia, carabinieri e guardia di finanza sono rimasti in assetto antisommossa all'esterno dell'area bianca e nel frattempo i vigili del fuoco intervenivano con l'idrante.\r\n\r\nFuori, un gruppo di persone solidali ha raggiunto il centro. Attraverso il muro che separa i reclusi dall'esterno, le fiamme erano facilmente visibili, il fumo era alto e l'odore dei lacrimogeni impregnava l'area. Il coraggio di chi era salito sul tetto ha reso semplice comunicare direttamente, così come è accaduto anche domenica, durante il presidio in solidarietà con i reclusi di Corso Brunelleschi.\r\n\r\nLa notte tra venerdì e sabato è stata lunga e gli animi non si sono placati. L'ambulanza è intervenuta sul posto solo molte ore dopo (era già passata la mezzanotte), in seguito a varie sollecitazioni. Durante tutto questo tempo, le persone sul tetto intonavano cori e canti, denunciando le condizioni terribili di reclusione all'interno dei lager di stato e la violenza della repressione.\r\n\r\nAttualmente, non si hanno notizie della persona uscita a bordo dell'ambulanza ieri notte, mentre un altro recluso dell'area bianca è stato trasportato in pronto soccorso stamattina a seguito di atti di autolesionismo.\r\n\r\nI reclusi dell'area bianca hanno passato la notte all'aperto, dormendo nel cortile sui materassi anneriti dalla fuliggine e in parte si trovano ancora lì, visto che le altre aree non sono ancora state completamente ristrutturate, a seguito delle rivolte del 2023. Sembra che i lavori siano attualmente in corso nell'area rossa. Una parte invece dei rivoltosi ha subito trasferimenti verso altri centri di detenzione della Penisola.\r\n\r\nAbbiamo chiesto a una compagna dell'assemblea torinese contro i Cpr di fare il punto della situazione dopo questa ennesima protesta all'interno del Centro di Corso Brunelleschi.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/rivolta_maggio2025.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","19 Maggio 2025","2025-05-19 12:38:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/IMG_1349-1024x594-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"174\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/IMG_1349-1024x594-1-300x174.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/IMG_1349-1024x594-1-300x174.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/IMG_1349-1024x594-1-768x446.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/IMG_1349-1024x594-1.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Nuova rivolta al CPR di Torino",1747658139,[64,199,200],"http://radioblackout.org/tag/italia/","http://radioblackout.org/tag/rivolte/",[15,202,18],"italia",{"post_content":204},{"matched_tokens":205,"snippet":206,"value":207},[77,78],"fornito dalla cooperativa Sanitalia, e \u003Cmark>nel\u003C/mark> pomeriggio, un materasso è stato incendiato. 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Durante tutto questo tempo, le persone sul tetto intonavano cori e canti, denunciando le condizioni terribili di reclusione all'interno dei lager di stato e la violenza della repressione.\r\n\r\nAttualmente, non si hanno notizie della persona uscita a bordo dell'ambulanza ieri notte, mentre un altro recluso dell'area bianca è stato trasportato in pronto soccorso stamattina a seguito di atti di autolesionismo.\r\n\r\nI reclusi dell'area bianca hanno passato la notte all'aperto, dormendo \u003Cmark>nel\u003C/mark> cortile sui materassi anneriti dalla fuliggine e in parte si trovano ancora lì, visto che le altre aree non sono ancora state completamente ristrutturate, a seguito delle rivolte del 2023. Sembra che i lavori siano attualmente in corso nell'area rossa. 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Una sentenza che riguarda quanto accaduto al CPR di Milo A Trapani nell’ultima settimana di gennaio .\r\n\r\nSi tratta di una ulteriore conferma della violenza e dell’inadeguatezza del sistema detentivo italiano destinato alle persone migranti, e delle condizioni particolarmente gravi in cui ancora sono trattenute le persone all’interno del CPR di Trapani. La situazione dei CPR italiani dove sussiste la detenzione amministrativa per gli stranieri che costituisce una violenza di per sé orribile e non giustificabile in alcuna forma, quanto accaduto nei giorni scorsi mette in luce ancora una volta l’inadeguatezza strutturale del sistema di detenzione amministrativa italiano. La privazione sistematica della libertà personale di persone provenienti da paesi di origine politicamente ridefiniti come “sicuri”, per di più in condizioni indegne, nella mancanza di informazioni sulle motivazioni del trattenimento, e in assenza di accesso a qualsivoglia servizio e tutela legale continuerà inevitabilmente a generare proteste, atti di autolesionismo, incendi.\r\n\r\n \r\n\r\nNe parliamo con un compagbno dell'assemblea CPR\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/INFO-190224-CPR.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nRiportiamo anche un articolo uscito nella rivista Jeune Afrique che racconta dal punto di vista africano l'inferno dei centri di detenzione italiani per stranieri.\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://www.jeuneafrique.com/1537595/politique/les-migrants-africains-dans-lenfer-des-centres-de-detention-italiens/\r\n\r\n \r\n\r\nMigranti africani nell'inferno dei centri di detenzione italiani Il suicidio di Ousmane Sylla, un guineano di 22 anni morto suicida in un centro di detenzione per migranti in Italia, getta luce sulle deplorevoli condizioni di vita in questi centri dove vengono rinchiusi gli emigranti, soprattutto africani, considerati illegali. Maÿlis DUDOUET\r\n\r\n \r\nOusmane Sylla aveva 22 anni. Il nome di questo giovane guineano si è aggiunto, lo scorso 4 febbraio, alla lunghissima lista di migliaia di migranti, soprattutto dall'Africa sub-sahariana, che stanno morendo a causa delle politiche migratorie europee. Questa volta, però, non è stato nelle sabbie del Sahara, nelle carceri di un gruppo armato libico o nelle acque turbolente di un Mediterraneo trasformato in cimitero che la morte ha colpito. Ma in territorio europeo, in quest’Italia che costituisce la porta principale per tanti africani in cerca di emigrazione verso il Vecchio Continente.\r\nIl 4 febbraio il giovane si è ucciso mentre era detenuto nel Centro di Rimpatrio di Ponte Galeria (CPR), nome ufficiale dei centri di detenzione per migranti considerati illegali in Italia. Aveva appena saputo che la sua richiesta di asilo era stata respinta ma, non avendo la Guinea un accordo di estradizione con l’Italia, sapeva che sarebbe rimasto bloccato in quel luogo per molti mesi. E non sopportava l'idea di trascorrere un altro giorno rinchiuso in condizioni deplorevoli. I suoi compagni di prigionia lo trovarono, impiccato, la mattina presto. Su un muro, questo messaggio: “Se muoio, vorrei che il mio corpo fosse mandato in Africa. I militarti italiani non conoscono altro che il denaro. »\r\n\r\nIl suo suicidio in questo carcere per migranti ha provocato un'ondata di rabbia da Roma a Conakry. In effetti getta luce sulle condizioni dei migranti el il modo in cui, in particolare quelli sub-sahariani, vengono trattati nell’Italia del primo ministro di estrema destra Giorgia Meloni. Ousmane Sylla viveva in Italia da sei anni. Minore al suo arrivo nel Paese, è stato prima ospitato in un centro specializzato. Il giorno in cui è diventato maggiorenne, è diventato uno straniero illegale. Dopo un lungo viaggio, dal centro di Ventimiglia a quello di Teodice, nel centro Italia, è stato trasferito il 14 ottobre 2023 al CPR di Milo, nel Trapani, in Sicilia. Il luogo di detenzione, teatro di ripetuti disordini, è più che sovraffollato. Durante la sua permanenza a Milo, Ousmane Sylla trascorrerà parte delle sue notti all'aperto, per mancanza di spazio. Quasi tre mesi dopo, il 27 gennaio 2024, Ousmane Sylla viene nuovamente trasferito, questa volta al CPR di Ponte Galeria, che sarà la sua ultima destinazione.\r\n\r\nNel 2023, delle circa 500.000 persone in situazione irregolare registrate sul territorio italiano – di cui quasi 160.000 arrivate irregolarmente nel corso dell’anno – solo una piccola parte sarà sottoposta ai rigori dei centri di detenzione: poco più di 6.000 persone sono state internate in uno dei i nove CPR attivi. Le condizioni di vita lì sono disastrose. Oltre alla sovrappopolazione endemica, le indagini condotte da ONG specializzate denunciano maltrattamenti sistematici in alcuni centri, distribuzione di cibo avariato o addirittura somministrazione forzata di medicinali. All'inizio di gennaio, la diffusione di un video in cui si vede un'infermiera, aiutata da agenti di polizia, costringe un detenuto a prendere un sedativo ha causato uno scandalo in Italia. Molti dei CPR sono anche oggetto di indagini giudiziarie o amministrative. Quello di Milano è stato così posto sotto il controllo di un amministratore giudiziario dopo le accuse di truffa e maltrattamenti. Quella di Palazzo San Gervasio è al centro dell'inchiesta in corso sulla somministrazione di forti dosi di calmanti epsicofarmaci. Un’inchiesta realizzata dai media tunisini Inkyfada e italiana Altreconomia ha documentato in particolare questo diffuso uso di psicofarmaci, che rappresentano “almeno il 10% della spesa di ciascun centro e costituiscono addirittura il 44% della spesa del centro di Roma”.\r\n\r\nLe condizioni di vita sono tanto più insopportabili quanto più i periodi di detenzione si allungano. Appena insediatosi al potere, il governo del primo ministro di estrema destra Giorgia Meloni ha aumentato il limite massimo legale da 180 a 540 giorni, attraverso il decreto Cutro 2, particolarmente criticato dalle associazioni per i diritti umani. Le conseguenze sono gravi. Il numero di decessi registrati nei centri di detenzione aumenta ogni anno, mentre l’età media delle vittime della CPR – 33 anni – costituisce un argomento in più per le organizzazioni che ne chiedono la chiusura . Giorgia Meloni, che ha appena ottenuto un accordo con Tirana che prevede la realizzazione del Cpr sul territorio albanese, non sembra proprio disposta a intraprendere questa strada. Il Primo Ministro italiano ha infatti previsto di costruirne di più centri di questo tipo, uno per regione italiana.\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","20 Febbraio 2024","2024-02-20 20:49:49","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/CPR-CORELLI-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/CPR-CORELLI-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/CPR-CORELLI-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/CPR-CORELLI.jpg 474w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","CPR DA MILANO A PONTE GALERIA I LAGER PER MIGRANTI SCOPPIANO.",1708461926,[229,64,230,231,200],"http://radioblackout.org/tag/cie/","http://radioblackout.org/tag/cpr-via-corelli/","http://radioblackout.org/tag/migranti/",[233,15,234,235,18],"cie","cpr via corelli","migranti",{"post_content":237},{"matched_tokens":238,"snippet":239,"value":240},[77],"è ucciso mentre era detenuto \u003Cmark>nel\u003C/mark> Centro di Rimpatrio di Ponte","La Corte Europea dei Diritti Umani ha ordinato al Governo italiano l’immediato trasferimento dal CPR di Trapani di una persona trattenuta in condizioni materiali degradanti. Una sentenza che riguarda quanto accaduto al CPR di Milo A Trapani nell’ultima settimana di gennaio .\r\n\r\nSi tratta di una ulteriore conferma della violenza e dell’inadeguatezza del sistema detentivo italiano destinato alle persone migranti, e delle condizioni particolarmente gravi in cui ancora sono trattenute le persone all’interno del CPR di Trapani. La situazione dei CPR italiani dove sussiste la detenzione amministrativa per gli stranieri che costituisce una violenza di per sé orribile e non giustificabile in alcuna forma, quanto accaduto nei giorni scorsi mette in luce ancora una volta l’inadeguatezza strutturale del sistema di detenzione amministrativa italiano. La privazione sistematica della libertà personale di persone provenienti da paesi di origine politicamente ridefiniti come “sicuri”, per di più in condizioni indegne, nella mancanza di informazioni sulle motivazioni del trattenimento, e in assenza di accesso a qualsivoglia servizio e tutela legale continuerà inevitabilmente a generare proteste, atti di autolesionismo, incendi.\r\n\r\n \r\n\r\nNe parliamo con un compagbno dell'assemblea CPR\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/02/INFO-190224-CPR.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nRiportiamo anche un articolo uscito nella rivista Jeune Afrique che racconta dal punto di vista africano l'inferno dei centri di detenzione italiani per stranieri.\r\n\r\n \r\n\r\nhttps://www.jeuneafrique.com/1537595/politique/les-migrants-africains-dans-lenfer-des-centres-de-detention-italiens/\r\n\r\n \r\n\r\nMigranti africani nell'inferno dei centri di detenzione italiani Il suicidio di Ousmane Sylla, un guineano di 22 anni morto suicida in un centro di detenzione per migranti in Italia, getta luce sulle deplorevoli condizioni di vita in questi centri dove vengono rinchiusi gli emigranti, soprattutto africani, considerati illegali. Maÿlis DUDOUET\r\n\r\n \r\nOusmane Sylla aveva 22 anni. Il nome di questo giovane guineano si è aggiunto, lo scorso 4 febbraio, alla lunghissima lista di migliaia di migranti, soprattutto dall'Africa sub-sahariana, che stanno morendo a causa delle politiche migratorie europee. Questa volta, però, non è stato nelle sabbie del Sahara, nelle carceri di un gruppo armato libico o nelle acque turbolente di un Mediterraneo trasformato in cimitero che la morte ha colpito. Ma in territorio europeo, in quest’Italia che costituisce la porta principale per tanti africani in cerca di emigrazione verso il Vecchio Continente.\r\nIl 4 febbraio il giovane si è ucciso mentre era detenuto \u003Cmark>nel\u003C/mark> Centro di Rimpatrio di Ponte Galeria (CPR), nome ufficiale dei centri di detenzione per migranti considerati illegali in Italia. Aveva appena saputo che la sua richiesta di asilo era stata respinta ma, non avendo la Guinea un accordo di estradizione con l’Italia, sapeva che sarebbe rimasto bloccato in quel luogo per molti mesi. E non sopportava l'idea di trascorrere un altro giorno rinchiuso in condizioni deplorevoli. I suoi compagni di prigionia lo trovarono, impiccato, la mattina presto. Su un muro, questo messaggio: “Se muoio, vorrei che il mio corpo fosse mandato in Africa. I militarti italiani non conoscono altro che il denaro. »\r\n\r\nIl suo suicidio in questo carcere per migranti ha provocato un'ondata di rabbia da Roma a Conakry. In effetti getta luce sulle condizioni dei migranti el il modo in cui, in particolare quelli sub-sahariani, vengono trattati nell’Italia del primo ministro di estrema destra Giorgia Meloni. Ousmane Sylla viveva in Italia da sei anni. Minore al suo arrivo \u003Cmark>nel\u003C/mark> Paese, è stato prima ospitato in un centro specializzato. Il giorno in cui è diventato maggiorenne, è diventato uno straniero illegale. Dopo un lungo viaggio, dal centro di Ventimiglia a quello di Teodice, \u003Cmark>nel\u003C/mark> centro Italia, è stato trasferito il 14 ottobre 2023 al CPR di Milo, \u003Cmark>nel\u003C/mark> Trapani, in Sicilia. Il luogo di detenzione, teatro di ripetuti disordini, è più che sovraffollato. Durante la sua permanenza a Milo, Ousmane Sylla trascorrerà parte delle sue notti all'aperto, per mancanza di spazio. Quasi tre mesi dopo, il 27 gennaio 2024, Ousmane Sylla viene nuovamente trasferito, questa volta al CPR di Ponte Galeria, che sarà la sua ultima destinazione.\r\n\r\n\u003Cmark>Nel\u003C/mark> 2023, delle circa 500.000 persone in situazione irregolare registrate sul territorio italiano – di cui quasi 160.000 arrivate irregolarmente \u003Cmark>nel\u003C/mark> corso dell’anno – solo una piccola parte sarà sottoposta ai rigori dei centri di detenzione: poco più di 6.000 persone sono state internate in uno dei i nove CPR attivi. Le condizioni di vita lì sono disastrose. Oltre alla sovrappopolazione endemica, le indagini condotte da ONG specializzate denunciano maltrattamenti sistematici in alcuni centri, distribuzione di \u003Cmark>cibo\u003C/mark> avariato o addirittura somministrazione forzata di medicinali. All'inizio di gennaio, la diffusione di un video in cui si vede un'infermiera, aiutata da agenti di polizia, costringe un detenuto a prendere un sedativo ha causato uno scandalo in Italia. Molti dei CPR sono anche oggetto di indagini giudiziarie o amministrative. Quello di Milano è stato così posto sotto il controllo di un amministratore giudiziario dopo le accuse di truffa e maltrattamenti. Quella di Palazzo San Gervasio è al centro dell'inchiesta in corso sulla somministrazione di forti dosi di calmanti epsicofarmaci. Un’inchiesta realizzata dai media tunisini Inkyfada e italiana Altreconomia ha documentato in particolare questo diffuso uso di \u003Cmark>psicofarmaci\u003C/mark>, che rappresentano “almeno il 10% della spesa di ciascun centro e costituiscono addirittura il 44% della spesa del centro di Roma”.\r\n\r\nLe condizioni di vita sono tanto più insopportabili quanto più i periodi di detenzione si allungano. Appena insediatosi al potere, il governo del primo ministro di estrema destra Giorgia Meloni ha aumentato il limite massimo legale da 180 a 540 giorni, attraverso il decreto Cutro 2, particolarmente criticato dalle associazioni per i diritti umani. Le conseguenze sono gravi. Il numero di decessi registrati nei centri di detenzione aumenta ogni anno, mentre l’età media delle vittime della CPR – 33 anni – costituisce un argomento in più per le organizzazioni che ne chiedono la chiusura . Giorgia Meloni, che ha appena ottenuto un accordo con Tirana che prevede la realizzazione del Cpr sul territorio albanese, non sembra proprio disposta a intraprendere questa strada. 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Gli/le imputatx del processo in questione saranno Annalisa Spataro, la direttrice del tempo per conto di GEPSA - multinazionale della detenzione che per anni ha lucrato sul centro di Corso Brunelleschi – e il medico Fulvio Pitanti che destinò Moussa al confinamento sanitario.Ma – come sempre succede – lo Stato torturatore e assassino ri-assolve sé stesso e le proprie leggi razziste in un palcoscenico fittizio. Mentre processa due dei tanti tasselli della macchina di morte, riapre proprio quel CPR in cui Moussa fu – come tanti altri – rinchiuso, torturato e sottoposto a ogni sorta di violenza e manipolazione sistemica.\r\nChi sono i colpevoli di tutto questo lo sappiamo già e nessun tribunale lo dovrà scoprire: è la lunga lista di responsabili e complici di un sistematico impianto razzista e classista che sfrutta sul lavoro, tortura nei CPR e deporta coattamente negli aerei di linea e nei charter.Sappiamo anche bene che la Storia ci ha insegnato che solo il fuoco dei ribelli, la rabbia di chi subisce quella violenza, chiude i CPR, da dentro e con la lotta.\r\nNel Febbraio 2023 il fuoco della rivolta ha illuminato le notti fredde di un qualsiasi inverno torinese e - a due anni da quelle settimane di coraggio - la controparte riaffila le sue lame e tenta la riapertura di Corso Brunelleschi, mentre costruisce la pantomima del “giudizio” sui supposti “unici” responsabili di una delle tanti morti di Stato.\r\nTra i vari morti di CPR e di razzismo c’è Ousmane Sylla, morto il 4 Febbraio 2024, pochi giorni dopo che il coraggio dei reclusi aveva distrutto il CPR punitivo di Trapani Milo. Ousamane veniva dallo stesso paese della Guinea di Moussa Balde. A Ponte Galeria – il lager in cui si tolse la vita - arrivò a seguito di un trasferimento dopo le rivolte di uno dei CPR siciliani. Sappiamo bene cosa sono i trasferimenti dopo la lotta: sono la punizione coercitiva, umiliante e violenta, sono la vendetta dello Stato contro chi si ribella.\r\nOusmane e Moussa sono due tra i tanti morti di Stato, silenziati e invisibilizzati. Le loro storie incontrano il dispositivo della frontiera, i fascisti aggressori nelle strade, i reparti antisommossa a sedare le rivolte nei CPR, le leggi clandestinizzanti che impediscono l’accesso al permesso di soggiorno, la retorica razzista diffusa, le prigioni, i lager, gli psicofarmaci coatti e il vuoto umano e politico attorno. Le loro storie sono costruite attorno alla violenza sistemica e solo con uno sguardo complessivo possiamo provare a raccontarle; con nel cuore i giorni in cui il CPR di Torino bruciò.\r\nAi microfoni di Radio Blackout durante la trasmissione Harraga - nel tentativo di restituire un pezzo di questo complesso mosaico di razzismo sistemico e slanci di lotta contro esso - una compagna di Ventimiglia ci parla dell’imminente arrivo in Italia delle famiglie di Moussa e Ousmane e dell’importanza della decisione di venire a seguire il processo, esprimersi chiaramente, protestare e prendere posizione rispetto ai dispositivi razzisti che hanno ucciso i loro cari (e tantx altrx). 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In 30 giorni si è registrato circa 1/3 delle morti complessive conteggiate a partire da gennaio.\r\n\r\nUn dato terrificante sui cui sarà importante soffermarsi e che potrebbe rappresentare la letalità dell’accoppiata carcere-emergenza climatica.\r\n\r\nUna riflessione che si estende anche grazie al contributo di ascoltatrici/ascoltatori.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/BCUPCB_intro-agosto-letale.mp3\"][/audio]\r\n\r\nLINK alla raccolta di testimonanze sulla funzione degli psicofarmaci in ambito detentivo\r\n\r\n \r\n\r\nAUTOMAZIONE E REPRESSIONE\r\n\r\nTorniamo a parlare del sistema DraftOne di Axon: la tecnologia per la “compilazione delle scartoffie” (basata su ChatGPT) che va a estendere la trasformazione che, la stessa multinazionale che produce Taser e Bodycam, sta imprimendo alla morfologia delle forze dell’ordine.\r\n\r\nPassiamo ad Atlanta per osservare l’introduzione di K5: un robot per la pattuglia dei quartieri prodotto da Knightscope e schierato da Wingate, compagnia privata di pianificazione immobiliare.\r\n\r\nQuindi un piccolo appunto sulla pervasività delle paline a infrarossi applicate al monitoraggio delle infrazioni stradali: una tecnologia che, tracimando dal militare al civile attraverso la War on Migrants, consente al controllo di entrare dentro gli abitacoli dei veicoli.\r\n\r\nInfine uno sguardo cialtrone alla relazione tra forze dell’ordine e sport, raccontando un piccolo episodio di storia di classe.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/BCUPCB_knightscope.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDAL PROCESSO PER LA MATTANZA DI SANTA MARIA CAPUA VETERE\r\n\r\nIn compagnia dell’avvocato Luigi Romano torniamo a monitorare e analizzare il processo per il massacro carcerario più mediatizzato della storia italiana.\r\n\r\nPartiamo da una riflessione sulla relazione tra questo processo – quindi un contesto di sterilizzazione conflittuale e politica degli eventi - e la cornice in cui si sta sviluppando.\r\n\r\nPassiamo quindi a descrivere alcuni fenomeni che delineano l’asimmetria di potere tra “umanità detenuta” e “agenti di polizia”, anche quando i secondi sono accusati di tortura; tra squalifica umana, vittimizzazione secondaria, sottrazione del “concorso morale”, omertà di corpo e via dicendo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/BCUPCB_smcvII-Luigi.mp3\"][/audio]\r\n\r\nAscolta la precedente analisi del processo","6 Settembre 2024","2024-09-06 11:38:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/bcupcb_agosto-letale-200x110.jpg","CARCERI: AGOSTO LETALE E RIVOLTOSO - PROCESSO SANTA MARIA CAPUA VETERE - AUTOMAZIONE E REPRESSIONE",1725622705,[466,467,335,163,468,469,388],"http://radioblackout.org/tag/automazione/","http://radioblackout.org/tag/axon/","http://radioblackout.org/tag/santa-maria-capua-vetere/","http://radioblackout.org/tag/sorveglianza/",[471,472,301,170,473,474,316],"automazione","axon","santa maria capua vetere","sorveglianza",{"post_content":476},{"matched_tokens":477,"snippet":478,"value":479},[77],"individui tra quelli che fagocitano, \u003Cmark>nel\u003C/mark> solo mese di agosto 2024","Estratti dalla puntata del 2 settembre 2024 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\n \r\n\r\nCARCERI: AMMUTINAMENTI E LETALITA’\r\n\r\nTra giugno e settembre 2024, l’apparato detentivo italiano è stato attraversato da decine di episodi di ammutinamento, tra carceri per adulti e istituti per minori, tra rivolte e tentativi di evasione collettivi.\r\n\r\nSe escludiamo la primavera del 2020 (le rivolte del lockdown carcerario durante la pendemia di Covid-19), l’estate 2024 risulta essere uno dei periodi con la maggiore concentrazione di momenti di rottura e di auto-organizzazione della popolazione detenuta della storia recente.\r\n\r\nSenza appiattire la nocività del carcere alla sua condizione di sovraffollamento cronicizzato, cerchiamo di osservare quali possano essere i fattori strutturali e gli inneschi specifici che hanno contribuito a generare questa situazione... mentre balza agli occhi un dato agghiacciante: se le carceri italiane inducono al suicidio sempre più individui tra quelli che fagocitano, \u003Cmark>nel\u003C/mark> solo mese di agosto 2024 le morti per “altre cause” sono schizzate da 69 a 101. 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Un crimine chiamato libertà11 minuti [Porfido]:\r\n\r\nTeoria e pratica di lotta contro le prigioni condotta in Francia nella seconda metà degli anni ’80. Fuori da ogni intento apologetico, la lettura dei testi contenuti in questa pubblicazione può fornire alcuni spunti di riflessione sulle possibili prospettive anti-politiche di una lotta contro l’istituzione carceraria, che non si può concepire senza attaccare in tutti i suoi aspetti la società che la ospita.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Os-Cangaceiros.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nLunedì 5 ore 13,30 - Maggot Brain 23 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nApprofondimento dedicato all’album dei Funkadelic uscito nel 1971.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Maggot-Brain_23.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nLunedì 5 ore 21 - Cinema Underground: Antonio Margheriti 18 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nAnthony M. Dawson,regista,sceneggiatore ed effettista. Un maestro dei generi del cinema italiano.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/CinemaUndergroundAntonioMargheriti_18.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nMartedì 6 ore 9 - Diario di città - Il pericolo della cura 74 minuti[Nova radio città futura]:\r\n\r\nDIARIO DI CITTÀ, STORIE, VOCI e TEMI DALLA CITTÀ NASCOSTA\r\n\r\nIL PERICOLO DELLA CURA\r\n\r\ninterventi:\r\n\r\n1 Luca Negrogno, sociologo\r\n2 Sondra, madre di Mattia Giordani (Sondra)\r\n3 Sebastiano Ortu, insegnante di sostegno e membro del collettivo Artaud.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Diario-di-città-Il-pericolo-della-cura_74.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 6 ore 22,30 - Ricordando Christina Moser e Robert Marlow 64 minuti [Radio Blackout, Musick to play in the dark]:\r\n\r\nPuntata speciale di Musick To Play In The dark, dedicata al ricordo di Christina Moser (Chrisma) e di Robert Marlow\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/MTPITD-Ricordando-Christina-Moser-e-Robert-Marlow_60.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 7 ore 00,30 - Föllakzoid live del 2013 a El Paso 64 minuti[Radio Blackout]:\r\n\r\nRegistrato dal vivo al Paso Occupato presso gli studi di via Passo buole 47, durante una serata di celebrazioen della musica enteogena ad alto voltaggio psichedelico.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Follakzoid-live-del-2013-a-El-Paso-occupato_72.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 7 ore 9 - San Basilio 8/9/1974 29 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nRicordo di una battaglia che tra il 5 e l’8 Settembre del ’74 coinvolse l’intero quartiere di San Basilio, e non solo, in una dura lotta di strada contro governo e polizia. Un ricordo vivido nel suo significato più indimenticabile: fu una ribellione giusta in cui nessuno chinò la testa; e allo stesso tempo un ricordo cangiante rielaborato attorno a piccoli dettagli e aneddoti consegnati ad un’oralità fluttuante come la memoria.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/San-Basilio-8_9_1974_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 7 ore 16 - Quelli della THC Blob 40 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nIl meglio di “Quelli della THC” remixato per il vostro sballo ma anche per la vostra cura.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Quelli-della-THC-Blob_40mp3.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 7 ore 17 - Psicofarmaci e sottomissione chimica in carcere 53 minuti [Bello come una prigione che brucia, Radio Blackout]:\r\n\r\nRaccolta di testimonianze sul ruolo degli psicofarmaci come strumento di governo della popolazione detenuta.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/psicofarmaci_e_sottomissione_chimica_in_carcere.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 8 ore 9 - La resistenza nelle fabbriche di Lucento e Vallette 2 ore e 3 minuti [Frittura Mista|Radio Fabbrica, Radio Blackout]:\r\n\r\nPuntata di approfondimento sulla storia partigiana. Di seguito l’elenco degli argomenti trattati:\r\n\r\nIntervista radiofonica a Pier Milanese regista di Figli dell’officina, che ha ispirato e tratto il nostro progetto radiofonico\r\nPrima lettura su contesto urbanistico/sociale/industriale di Torino e cintura\r\nPrimo audio estratto da figli dell’officina sul contesto sociale\r\nSeconda lettura sul contesto storico e della fabbrica, nello specifico officine Savigliano\r\nSecondo audio estratto da figli dell’officina su Fabbrica ai tempi di guerra e scioperi\r\nTerza lettura sulle Squadre d’Azione Patriottica – SAP\r\nTerzo audio estratto da figli dell’officina sulle Squadre d’Azione Patriottica – SAP\r\nIntervista in diretta allo storico Corrado Borsa che introduce l’ultimo audio sui partigiani: Ilio Baroni, Sergio Bellone, Cornelia Benissone, Edi Franchetti\r\nQuarto audio estratto da figli dell’officina sulla liberazione\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/La-resistenza-nelle-fabbriche-di-Lucento-e-ValletteFritturaMista20042021_123.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nGiovedì 8 ore 15 - American punk hc 80s - Nevada, Arizona, Idaho, Utah e Colorado 1 ora e 20 minuti [Radio Blackout, Radio Kebab]:\r\n\r\nSpeciale prodotto da Radio Kebab sul punk hardcore statunitense degli anni '80, con estratti di letture tratte dal libro \"American punk hardcore - Una storia tribale\" di Steven Blush.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/American-punk-hc-80s-Nevada-Arizona-Idaho-Utah-e-Colorado_80.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 8 ore 19 - L'alba di tutto pt.4 61 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nL’alba di tutto è un libro che ha la modesta pretesa di riscrivere la storia dell’umanità, partendo da presupposti tanti banali quanto innovativi: e se trattassimo gli esseri umani (tutti) come capaci di ragionare, decidere, scegliere per se stessi e sperimentare modalità di organizzazione sociale? Se smettessimo di proiettare le nostre istanze politiche su un passato di migliaia e migliaia di anni? Se studiassimo i reperti archeologici con sguardo libero e non con i prosciutti liberali sugli occhi? 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Land grabbing e Africa. 42 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nDopo averci guidato tra le ambizioni militari che convergono sul Sahel e averci raccontato di come i cavi sottomarini di internet tracciano nuove vie strategiche nel mediterraneo, Daniele Ratti conclude, con questa terza e ultima puntata, un breve ciclo di approfondimento dedicato alla competizione globale attorno al continente africano. Qui si affronta il fenomeno del “land grabbing” – o accaparramento di terra – che nell’ultimo decennio almeno ha assunto proporzioni gigantesche e forme inedite, anche grazie ad un nuovo tipo di agricoltura speculativa che trasforma il modo di estrarre profitto dalla terra e “distrugge nell’intimo” i rapporti locali tra popolazioni e ambiente.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Land-grabbing-Daniele-Ratti_42.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 10 ore 23,30 - Lady Maru live set per Queer on space, sunday after tea podcast 1 ora e 12 minuti [Radio Blackout, Lady Maru]:\r\n\r\nThis dj set is a 2020’s Podcast of 09/02/2020 for Queer on Space, Sunday After Tea, with a Deep Sound Hypnotic Techno.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Lady-Maru-live-set-per-Queer-on-space-sunday-after-tea-podcast_72.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 11 ore 9,30 - Romain de Ferron e Radio Hito live al Glomere fest 2024 26 minuti [Glomere fest, Matinée XXL, Radio Blackout]:\r\n\r\nRomain de Ferron e Radio Hito live al Glomere fest 2024.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Romain-de-Ferron-e-Radio-Hito-live-al-Glomere-fest-2024_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 11 ore 18,30 - Little plastic radio ep. 126 2 ore e 30 minuti [Little plastic tapes]:\r\n\r\nIreland's premier Underground & Cult Music show returns with another jam packed show! This edition spans over sixty years of Music with - 90's Screamo, DC Post-Punk, Anarcho Legends, Free and Improv Jazz heavyweights, Beat Poetry, Contemporary Political Punk and Post-Punk, Legendary Lo-Fi Proto-Punks, Cult Pop, Electronics, Hardcore, Unplugged tracks from a 90's alternative Heavyweight and a pile of Avante-Garde Metal. Also, we couldn't let this episode pass without a nod to Sinead O'Connor.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Little-plastic-radio-ep.-126_150.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 11 ore 21,30 - Il direttore del teatro pt.2 17 minuti [sostierniradioblackout.org, Michele Mazzani]:\r\n\r\nUna scurissima parabola del totalitarismo a cura del maestro svizzero Friedrich Dürrenmatt, letta e interpretata dal maestro della Scarnanza Michele Mazzani.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Il-direttore-del-teatro-pt.2_17.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 11 ore 00,30 - Live-set di Cybele @ ADM (Amsterdam) minuti [Cybele]:\r\n\r\nLive-set di Cybele suonato allo spazio ADM di Amsterdamo durante la due giorni di celebrazioni di Hekate Sound System nel giugno 2024.\r\nGenere: jungle, beakcore, braindance.\r\n\r\n[audio 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2024",1723384522,[497,498,499,500,501,157,502,503,504,505,506,507,508,509,510,511,512,513,514,515,516,517,518,519,520,521,522,523,524,525,526,527,528,529,530,531,532,533,534,535,536,537,538,539,540,541,542,543,544,545,546,547,548,549,550,551,552,553,554,555,556,557,558,559,560,561,562,563,564,565,566,567,568,569,570,571,572,573,574,575,576,577,578,579,580],"http://radioblackout.org/tag/8-marzo/","http://radioblackout.org/tag/abolizionismo-carcerario/","http://radioblackout.org/tag/africa/","http://radioblackout.org/tag/american-punk-hc/","http://radioblackout.org/tag/antiproibizionismo/","http://radioblackout.org/tag/antonio-margheriti/","http://radioblackout.org/tag/archeologia/","http://radioblackout.org/tag/argentina/","http://radioblackout.org/tag/arizona/","http://radioblackout.org/tag/audiocapitoli-di-porfido/","http://radioblackout.org/tag/black-music/","http://radioblackout.org/tag/blob/","http://radioblackout.org/tag/cagliari/","http://radioblackout.org/tag/chile/","http://radioblackout.org/tag/chrisma/","http://radioblackout.org/tag/christina-moser/","http://radioblackout.org/tag/cina/","http://radioblackout.org/tag/collettivo-antonin-artaud/","http://radioblackout.org/tag/colorado/","http://radioblackout.org/tag/craddle-community/","http://radioblackout.org/tag/cybele/","http://radioblackout.org/tag/daniele-ratti/","http://radioblackout.org/tag/david-graeber/","http://radioblackout.org/tag/david-wengrow/","http://radioblackout.org/tag/diario-di-citta/","http://radioblackout.org/tag/el-paso-occupato/","http://radioblackout.org/tag/ep-126/","http://radioblackout.org/tag/estrazionismo/","http://radioblackout.org/tag/femminismo-anti-punitivista/","http://radioblackout.org/tag/field-recordings/","http://radioblackout.org/tag/follakzoid/","http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/friedrich-durrenmatt/","http://radioblackout.org/tag/funkadelic/","http://radioblackout.org/tag/glomere-fest-2024/","http://radioblackout.org/tag/idaho/","http://radioblackout.org/tag/il-direttore-del-teatro/","http://radioblackout.org/tag/il-pericolo-della-cura/","http://radioblackout.org/tag/indietronica/","http://radioblackout.org/tag/insegnante-di-sostegno/","http://radioblackout.org/tag/irlanda/","http://radioblackout.org/tag/krautrock/","http://radioblackout.org/tag/krisma/","http://radioblackout.org/tag/lalba-di-tutto/","http://radioblackout.org/tag/la-chica/","http://radioblackout.org/tag/lady-maru/","http://radioblackout.org/tag/lai-ke/","http://radioblackout.org/tag/land-grabbing/","http://radioblackout.org/tag/latin-electronic/","http://radioblackout.org/tag/little-plastic-radio/","http://radioblackout.org/tag/little-plastic-tapes/","http://radioblackout.org/tag/lucento/","http://radioblackout.org/tag/maggot-brain/","http://radioblackout.org/tag/mattia-giordani/","http://radioblackout.org/tag/michele-mazzani/","http://radioblackout.org/tag/mixtape/","http://radioblackout.org/tag/movimento-per-la-casa/","http://radioblackout.org/tag/nevada/","http://radioblackout.org/tag/new-wave-disco/","http://radioblackout.org/tag/new-wave-italiana/","http://radioblackout.org/tag/no-wave/","http://radioblackout.org/tag/nova-radio-citta-futura/","http://radioblackout.org/tag/os-cangaceiros/","http://radioblackout.org/tag/porfido/","http://radioblackout.org/tag/queer-on-space/","http://radioblackout.org/tag/quelli-della-thc/","http://radioblackout.org/tag/radio-cane/","http://radioblackout.org/tag/radio-hito/","http://radioblackout.org/tag/robert-marlow/","http://radioblackout.org/tag/romain-de-ferron/","http://radioblackout.org/tag/romain-de-ferron-e-radio-hito-live-al-glomere-fest-2024/","http://radioblackout.org/tag/san-basilio/","http://radioblackout.org/tag/sciopero-transfemminista/","http://radioblackout.org/tag/sebastiano-ortu/","http://radioblackout.org/tag/societa-primitive/","http://radioblackout.org/tag/sondra/","http://radioblackout.org/tag/sunday-after-tea-podcast/","http://radioblackout.org/tag/uk/","http://radioblackout.org/tag/una-splendida-emicrania/","http://radioblackout.org/tag/utah/","http://radioblackout.org/tag/vallette/","http://radioblackout.org/tag/worm-holes/","http://radioblackout.org/tag/wormhole/","http://radioblackout.org/tag/yonofui/",[582,583,584,585,586,31,587,588,589,590,591,592,593,594,595,596,597,598,599,600,601,602,603,604,605,606,607,608,609,610,611,612,613,614,615,616,617,618,619,620,621,622,623,624,625,626,627,628,629,630,631,632,633,634,635,636,637,638,639,640,641,642,643,644,645,646,647,648,649,650,651,652,653,654,655,656,657,658,659,660,661,662,663,664,665],"8 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Cangaceiros","Porfido","queer on space","quelli della thc","radio cane","Radio Hito","Robert Marlow","Romain De Ferron","Romain de Ferron e Radio Hito live al Glomere fest 2024","san basilio","sciopero transfemminista","Sebastiano Ortu","società primitive","Sondra","sunday after tea podcast","UK","una splendida emicrania","Utah","vallette","worm holes","wormhole","Yonofui",{"post_content":667},{"matched_tokens":668,"snippet":669,"value":670},[77],"dedicato all’album dei Funkadelic uscito \u003Cmark>nel\u003C/mark> 1971.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Maggot-Brain_23.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nLunedì"," \r\n\r\n\r\n\r\nLunedì 5 ore 9 - Os Cangaceiros. Un crimine chiamato libertà11 minuti [Porfido]:\r\n\r\nTeoria e pratica di lotta contro le prigioni condotta in Francia nella seconda metà degli anni ’80. Fuori da ogni intento apologetico, la lettura dei testi contenuti in questa pubblicazione può fornire alcuni spunti di riflessione sulle possibili prospettive anti-politiche di una lotta contro l’istituzione carceraria, che non si può concepire senza attaccare in tutti i suoi aspetti la società che la ospita.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Os-Cangaceiros.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nLunedì 5 ore 13,30 - Maggot Brain 23 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nApprofondimento dedicato all’album dei Funkadelic uscito \u003Cmark>nel\u003C/mark> 1971.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Maggot-Brain_23.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nLunedì 5 ore 21 - Cinema Underground: Antonio Margheriti 18 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nAnthony M. Dawson,regista,sceneggiatore ed effettista. Un maestro dei generi del cinema italiano.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/CinemaUndergroundAntonioMargheriti_18.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nMartedì 6 ore 9 - Diario di città - Il pericolo della cura 74 minuti[Nova radio città futura]:\r\n\r\nDIARIO DI CITTÀ, STORIE, VOCI e TEMI DALLA CITTÀ NASCOSTA\r\n\r\nIL PERICOLO DELLA CURA\r\n\r\ninterventi:\r\n\r\n1 Luca Negrogno, sociologo\r\n2 Sondra, madre di Mattia Giordani (Sondra)\r\n3 Sebastiano Ortu, insegnante di sostegno e membro del collettivo Artaud.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Diario-di-città-Il-pericolo-della-cura_74.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 6 ore 22,30 - Ricordando Christina Moser e Robert Marlow 64 minuti [Radio Blackout, Musick to play in the dark]:\r\n\r\nPuntata speciale di Musick To Play In The dark, dedicata al ricordo di Christina Moser (Chrisma) e di Robert Marlow\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/MTPITD-Ricordando-Christina-Moser-e-Robert-Marlow_60.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 7 ore 00,30 - Föllakzoid live del 2013 a El Paso 64 minuti[Radio Blackout]:\r\n\r\nRegistrato dal vivo al Paso Occupato presso gli studi di via Passo buole 47, durante una serata di celebrazioen della musica enteogena ad alto voltaggio psichedelico.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Follakzoid-live-del-2013-a-El-Paso-occupato_72.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 7 ore 9 - San Basilio 8/9/1974 29 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nRicordo di una battaglia che tra il 5 e l’8 Settembre del ’74 coinvolse l’intero quartiere di San Basilio, e non solo, in una dura lotta di strada contro governo e polizia. Un ricordo vivido \u003Cmark>nel\u003C/mark> suo significato più indimenticabile: fu una ribellione giusta in cui nessuno chinò la testa; e allo stesso tempo un ricordo cangiante rielaborato attorno a piccoli dettagli e aneddoti consegnati ad un’oralità fluttuante come la memoria.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/San-Basilio-8_9_1974_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 7 ore 16 - Quelli della THC Blob 40 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nIl meglio di “Quelli della THC” remixato per il vostro sballo ma anche per la vostra cura.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Quelli-della-THC-Blob_40mp3.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 7 ore 17 - \u003Cmark>Psicofarmaci\u003C/mark> e sottomissione chimica in carcere 53 minuti [Bello come una prigione che brucia, Radio Blackout]:\r\n\r\nRaccolta di testimonianze sul ruolo degli \u003Cmark>psicofarmaci\u003C/mark> come strumento di governo della popolazione detenuta.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/psicofarmaci_e_sottomissione_chimica_in_carcere.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 8 ore 9 - La resistenza nelle fabbriche di Lucento e Vallette 2 ore e 3 minuti [Frittura Mista|Radio Fabbrica, Radio Blackout]:\r\n\r\nPuntata di approfondimento sulla storia partigiana. Di seguito l’elenco degli argomenti trattati:\r\n\r\nIntervista radiofonica a Pier Milanese regista di Figli dell’officina, che ha ispirato e tratto il nostro progetto radiofonico\r\nPrima lettura su contesto urbanistico/sociale/industriale di Torino e cintura\r\nPrimo audio estratto da figli dell’officina sul contesto sociale\r\nSeconda lettura sul contesto storico e della fabbrica, nello specifico officine Savigliano\r\nSecondo audio estratto da figli dell’officina su Fabbrica ai tempi di guerra e scioperi\r\nTerza lettura sulle Squadre d’Azione Patriottica – SAP\r\nTerzo audio estratto da figli dell’officina sulle Squadre d’Azione Patriottica – SAP\r\nIntervista in diretta allo storico Corrado Borsa che introduce l’ultimo audio sui partigiani: Ilio Baroni, Sergio Bellone, Cornelia Benissone, Edi Franchetti\r\nQuarto audio estratto da figli dell’officina sulla liberazione\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/La-resistenza-nelle-fabbriche-di-Lucento-e-ValletteFritturaMista20042021_123.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nGiovedì 8 ore 15 - American punk hc 80s - Nevada, Arizona, Idaho, Utah e Colorado 1 ora e 20 minuti [Radio Blackout, Radio Kebab]:\r\n\r\nSpeciale prodotto da Radio Kebab sul punk hardcore statunitense degli anni '80, con estratti di letture tratte dal libro \"American punk hardcore - Una storia tribale\" di Steven Blush.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/American-punk-hc-80s-Nevada-Arizona-Idaho-Utah-e-Colorado_80.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 8 ore 19 - L'alba di tutto pt.4 61 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nL’alba di tutto è un libro che ha la modesta pretesa di riscrivere la storia dell’umanità, partendo da presupposti tanti banali quanto innovativi: e se trattassimo gli esseri umani (tutti) come capaci di ragionare, decidere, scegliere per se stessi e sperimentare modalità di organizzazione sociale? Se smettessimo di proiettare le nostre istanze politiche su un passato di migliaia e migliaia di anni? Se studiassimo i reperti archeologici con sguardo libero e non con i prosciutti liberali sugli occhi? Ci renderemmo conto che la storia dell’umanità è stata un carosello di infinite possibilità di organizzazione sociale, moltissime delle quali avevano modalità pratiche per contenere il potere e garantire la libertà a tutt.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Lalba-di-tutto-pt.4_61.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 9 ore 9 - 8 Marzo anticarcerario 1 ora e 53 minuti[Radio Blackout]:\r\n\r\nQuesto 8 Marzo, oltre alle consuete dirette dalla piazza Torinese di Non Una Di Meno, la redazione informativa di Radio Blackout ha deciso di dedicare una serie di approfondimenti a tema Abolizionismo Carcerario e Femminismo Anti-punitivista.\r\n\r\nAbbiamo contattato diverse realtà in giro per il mondo che si occupano di questo tema, da collettivi che lavorano sulla giustizia riparativa, associazioni che si occupano di relazioni con le persone vittime di repressione prima e dopo la scarcerazione, fino a campagne per la liberazione di singole persone, per concludere con una diretta dal presidio sotto la sezione femminile del carcere di Cagliari.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/8-Marzo-anticarcerario_113.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 9 ore 13,30 - Intervista alla musicista francese LA CHICA 37 minuti [Radio Blackout, No trip for cats]:\r\n\r\nIntervista alla musicista francese LA CHICA realizzata dalla redazione di No trip for cats\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Intervista-alla-musicista-francese-LA-CHICA_37.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 10 ore 9 - Una splendida emicrania 2 ore e 1 minuto[Radio Blackout, Radio kebab]:\r\n\r\nMixtape realizzato da Radio Kebab sul post punk, la new wave disco e la no wave tra il 1978 e il 1985\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/WH-una-splendida-emicrania.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 10 ore 20 - Per un pugno di terra. Land grabbing e Africa. 42 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nDopo averci guidato tra le ambizioni militari che convergono sul Sahel e averci raccontato di come i cavi sottomarini di internet tracciano nuove vie strategiche \u003Cmark>nel\u003C/mark> mediterraneo, Daniele Ratti conclude, con questa terza e ultima puntata, un breve ciclo di approfondimento dedicato alla competizione globale attorno al continente africano. Qui si affronta il fenomeno del “land grabbing” – o accaparramento di terra – che nell’ultimo decennio almeno ha assunto proporzioni gigantesche e forme inedite, anche grazie ad un nuovo tipo di agricoltura speculativa che trasforma il modo di estrarre profitto dalla terra e “distrugge nell’intimo” i rapporti locali tra popolazioni e ambiente.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Land-grabbing-Daniele-Ratti_42.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 10 ore 23,30 - Lady Maru live set per Queer on space, sunday after tea podcast 1 ora e 12 minuti [Radio Blackout, Lady Maru]:\r\n\r\nThis dj set is a 2020’s Podcast of 09/02/2020 for Queer on Space, Sunday After Tea, with a Deep Sound Hypnotic Techno.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Lady-Maru-live-set-per-Queer-on-space-sunday-after-tea-podcast_72.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 11 ore 9,30 - Romain de Ferron e Radio Hito live al Glomere fest 2024 26 minuti [Glomere fest, Matinée XXL, Radio Blackout]:\r\n\r\nRomain de Ferron e Radio Hito live al Glomere fest 2024.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Romain-de-Ferron-e-Radio-Hito-live-al-Glomere-fest-2024_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 11 ore 18,30 - Little plastic radio ep. 126 2 ore e 30 minuti [Little plastic tapes]:\r\n\r\nIreland's premier Underground & Cult Music show returns with another jam packed show! This edition spans over sixty years of Music with - 90's Screamo, DC Post-Punk, Anarcho Legends, Free and Improv Jazz heavyweights, Beat Poetry, Contemporary Political Punk and Post-Punk, Legendary Lo-Fi Proto-Punks, Cult Pop, Electronics, Hardcore, Unplugged tracks from a 90's alternative Heavyweight and a pile of Avante-Garde Metal. Also, we couldn't let this episode pass without a nod to Sinead O'Connor.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Little-plastic-radio-ep.-126_150.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 11 ore 21,30 - Il direttore del teatro pt.2 17 minuti [sostierniradioblackout.org, Michele Mazzani]:\r\n\r\nUna scurissima parabola del totalitarismo a cura del maestro svizzero Friedrich Dürrenmatt, letta e interpretata dal maestro della Scarnanza Michele Mazzani.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Il-direttore-del-teatro-pt.2_17.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 11 ore 00,30 - Live-set di Cybele @ ADM (Amsterdam) minuti [Cybele]:\r\n\r\nLive-set di Cybele suonato allo spazio ADM di Amsterdamo durante la due giorni di celebrazioni di Hekate Sound System \u003Cmark>nel\u003C/mark> giugno 2024.\r\nGenere: jungle, beakcore, braindance.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/WH-Live-set-di-Cybele-at-ADM-Amsterdam.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ",[672],{"field":104,"matched_tokens":673,"snippet":669,"value":670},[77],{"best_field_score":425,"best_field_weight":140,"fields_matched":20,"num_tokens_dropped":20,"score":453,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},{"document":676,"highlight":690,"highlights":695,"text_match":423,"text_match_info":698},{"comment_count":48,"id":677,"is_sticky":48,"permalink":678,"podcastfilter":679,"post_author":379,"post_content":680,"post_date":681,"post_excerpt":54,"post_id":677,"post_modified":682,"post_thumbnail":683,"post_title":684,"post_type":332,"sort_by_date":685,"tag_links":686,"tags":688},"88074","http://radioblackout.org/podcast/incompatibilita-con-la-detenzione-fs-security-sorveglianza-e-treni/",[287],"Estratti dalla puntata del 18 marzo 2024 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\nRASSEGNA STAMPA\r\n\r\nI contributi della rassegna stampa a cura dello Sportello per il Supporto Psicologico per i famigliari delle persone uccise dal carcere di questa settimana riguardano una sentenza della Cassazione e la morte di Giovanni Polin nel carcere di Montorio (Verona).\r\n\r\nIl primo contributo descrive le motivazioni di una recente sentenza della Cassazione sull’incompatibilità tra una diagnosi di depressione grave e la detenzione in carcere; osservazioni che ci consentono di riflettere sulla “compatibilità” tra una sentenza di questo genere e le tantissime storie di persone lasciate morire per problemi di salute nelle carceri italiane.\r\n\r\nIl secondo contributo riguarda alcuni elementi che stanno emergendo sulla morte di Giovanni Polin, trovato impiccato nella sua cella del carcere di Montorio, struttura dove si sono verificati 5 suicidi in 3 mesi. Prima di morire, oltre a continuare a chiedere denaro che continuava a venire accumulato sul suo libretto carcerario, avrebbe spedito una lettere mai arrivata ai famigliari.\r\n\r\nIn fine, ricollegandoci alla categoria “della compatibilità con la detenzione”, passiamo all’inchiesta sulla morte di Moustapha Fannane, uomo precipitato dalla sofferenza sociale alla sofferenza psichica, deceduto a Roma dopo un lungo periodo trascorso in detenzione amministrativa tra i CPR di Torino e Ponte Galeria; la dottoressa del lager romano è stata indagata per aver convalidato la compatibilità di Moustapha con la reclusione, oltre che per la massiccia somministrazione di psicofarmaci che potrebbero avere contribuito al suo decesso.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/BCUPCB_sportello-depre.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nINTERVISTA AVV. MICHELE PASSIONE\r\n\r\nGrazie al contributo dell’avvocato Michele Passione, cerchiamo di analizzare da un punto di vista tecnico questa sentenza della Cassazione sull’incompatibilità tra una diagnosi di depressione grave e la detenzione in carcere.\r\n\r\nQuale valore può assumere questa sentenza?\r\n\r\nQuanto conta la dimensione “di classe” nell’accesso a perizie, consulenze, e quindi alternative alla detenzione carceraria?\r\n\r\nChi stabilisce la compatibilità di una persona con la detenzione, può venire sanzionato nel caso del suo decesso in carcere?\r\n\r\nChe ruolo hanno gli psicofarmaci in termini di “sostenibilità indotta” della quotidianità carceraria e di governo della popolazione detenuta?\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/BCUPCB_passione-sentenza-depre.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nFS SECURITY\r\n\r\nAndiamo a parlare di FS Security, società del gruppo FS (Ferrovie dello Stato) nata a febbraio del 2023 su impulso del ministero delle infrastrutture a guida Salvini.\r\n\r\nFS Security si è recentemente impegnata (in via sperimentale) nella fornitura ai capitreno di bodycam collegate alle forze dell’ordine, ma l’impatto di questa azienda di innovazione tecnologica in ambito sorvegliante, tra varchi algoritmici alle stazioni e centri di formazione, è molto più esteso.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/BCUPCB_fs-security01.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nLe bodycam di AXON (ex Taser), l'approccio securitario e la plasmazione delle forze dell'ordine; la lotta all'abusivismo e all'informalità, dai treni alle città:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/BCUPCB_fs-security02.mp3\"][/audio]","19 Marzo 2024","2024-03-19 15:41:30","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/03/bcupcb_compatibilita-200x110.png","COMPATIBILITÀ CON LA DETENZIONE? - FS SECURITY: SORVEGLIANZA E TRENI",1710862781,[335,64,687,161,469],"http://radioblackout.org/tag/fs-security/",[301,15,689,169,474],"fs security",{"post_content":691},{"matched_tokens":692,"snippet":693,"value":694},[77],"la morte di Giovanni Polin \u003Cmark>nel\u003C/mark> carcere di Montorio (Verona).\r\n\r\nIl","Estratti dalla puntata del 18 marzo 2024 di Bello Come Una Prigione Che Brucia\r\n\r\nRASSEGNA STAMPA\r\n\r\nI contributi della rassegna stampa a cura dello Sportello per il Supporto Psicologico per i famigliari delle persone uccise dal carcere di questa settimana riguardano una sentenza della Cassazione e la morte di Giovanni Polin \u003Cmark>nel\u003C/mark> carcere di Montorio (Verona).\r\n\r\nIl primo contributo descrive le motivazioni di una recente sentenza della Cassazione sull’incompatibilità tra una diagnosi di depressione grave e la detenzione in carcere; osservazioni che ci consentono di riflettere sulla “compatibilità” tra una sentenza di questo genere e le tantissime storie di persone lasciate morire per problemi di salute nelle carceri italiane.\r\n\r\nIl secondo contributo riguarda alcuni elementi che stanno emergendo sulla morte di Giovanni Polin, trovato impiccato nella sua cella del carcere di Montorio, struttura dove si sono verificati 5 suicidi in 3 mesi. 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