","Mondazzoli: prova di forza o segno di debolezza?","post",1444266852,[60,61,62,63,64],"http://radioblackout.org/tag/editoria/","http://radioblackout.org/tag/libri/","http://radioblackout.org/tag/mondadori/","http://radioblackout.org/tag/mondazzoli/","http://radioblackout.org/tag/rizzoli/",[21,15,23,25,17],{"post_content":67,"tags":72},{"matched_tokens":68,"snippet":70,"value":71},[69],"Rizzoli","che l'omologazione di Bompiani o \u003Cmark>Rizzoli\u003C/mark> non è poi così diversa","\"Parliamo di rapporti di produzione \" diceva Bertold Brecht nel 1935 a Parigi, intervenendo all'assise degli scrittori contro il fascismo. Le stesse parole andrebbero usate oggi, in mutato contesto e su un differente merito, per commentare la recente acquisizione del gruppo editoriale Rcs (fino a ieri, il secondo conglomerato del settore) da parte di Mondadori, che da oggi, ci viene detto, controllerà il 40 % del mercato editoriale italiano. Il più grande mangia quello appena più piccolo. Un'ordinaria storia di capitalismo, in cui la concentrazione di capitale tende a processi di oligopolio in quasi ogni settore mercantile (si tratti di auto, cibo, farmaci... o merce-sapere/merce-informazione). Non che s'intende qui negare il carattere particolare e ambivalente delle merci cognitive, ma questo implicherebbe comunque un discorso molto più ampio non riducibile al solo fenomeno della concentrazione produttiva.\r\nLa Sinistra (in questo caso rappresentata dai suoi intoccabili intellettuali à la Umberto Eco) grida invece allo scandalo della mancata libertà di espressione, all'inaridimento, alle pressioni sugli \"autori\" (questa sopravvivenza ideologica mefitica di cui non ci si è ancora liberati). Dove vivono costoro? Lo sanno che l'omologazione di Bompiani o \u003Cmark>Rizzoli\u003C/mark> non è poi così diversa da quella proposta da Mondadori? Ma soprattutto, si sono resi conto o no in che tempi viviamo (pensano ancora di lavorare per le legatorie medievali)? E noi... davvero pensiamo che la partita sulla libertà di espressione oggi si giochi sulla presunta indipendenza di un gigante editoriale da un altro?\r\nL'editoria è un settore come un altro, sottoposto a una più feroce concorrenza non solo dal consolidarsi di trust sempre più grandi ma anche dalla pressione tecnologica-sostitutiva dei formati digitali, su cui l'editoria italiana è in ritardo (ritardo capitalistico, certo, ma è appunto di questo che stiamo parlando). Da questo angolo prospettico la presunta aggressività imprenditoriale di Mondadori nasconde allora forse una debolezza strutturale ben più profonda (non a caso si vocifera di possibili nuove acquisizioni di veri giganti internazionali del settore).\r\nL'intellettualità di sinistra di casa nostra pensa invece ancora (o fa finta di pensare - il che mostra la malafede e i sordidi interessi di bottega che difende) alla realtà dell'editoria e della censura (che è sempre all'opera ma in forme molto più sottili, capillari e pervasive) come all'Indice dei Libri Proibiti della Santa Inquisizione o al «\"Min.Cul.Pop.» mussoliniano. Nessuna domanda si pone invece circa le condizioni di vita e lavoro delle decine di migliaia di precari/e che sgobbano nelle redazioni di riviste, case editrici, siti web per poco più di un instabile e risicatissimo salario di sopravvivenza (quando c'è, date il ricorso sempre più usuale a stage, tirocinii e varia produzione di capitale umano... rigorosamente non pagato!).\r\nAppunto, parliamo di \"rapporti di produzione!\".\r\n\r\nIl commento di Benedetto Vecchi, giornalista de Il Manifesto\r\nbenedetto_vecchi_mondazzoli",[73,75,77,79,81],{"matched_tokens":74,"snippet":21},[],{"matched_tokens":76,"snippet":15},[],{"matched_tokens":78,"snippet":23},[],{"matched_tokens":80,"snippet":25},[],{"matched_tokens":82,"snippet":83},[17],"\u003Cmark>rizzoli\u003C/mark>",[85,90],{"field":34,"indices":86,"matched_tokens":87,"snippets":89},[38],[88],[17],[83],{"field":91,"matched_tokens":92,"snippet":70,"value":71},"post_content",[69],578730123365712000,{"best_field_score":95,"best_field_weight":37,"fields_matched":96,"num_tokens_dropped":46,"score":97,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},"1108091339008",2,"578730123365711978",{"document":99,"highlight":118,"highlights":123,"text_match":126,"text_match_info":127},{"cat_link":100,"category":101,"comment_count":46,"id":102,"is_sticky":46,"permalink":103,"post_author":49,"post_content":104,"post_date":105,"post_excerpt":52,"post_id":102,"post_modified":106,"post_thumbnail":107,"post_thumbnail_html":108,"post_title":109,"post_type":57,"sort_by_date":110,"tag_links":111,"tags":116},[43],[45],"60254","http://radioblackout.org/2020/05/concentrazione-di-carta-straccia-e-testate-blasonate-allammasso-digitale/","... sulle cui ceneri creare nuove App onnicomprensive e dirigiste nelle indicazioni di scelte di campo globale e capaci di generare reti di notizie mediatizzate da reti di supporti capillari? Forse non è importante che generino profitti direttamente, quanto che spostino consenso e permettano al finanzkapitalismus di riprendersi praterie di followers migrati verso quotidiani rotocalchi di becera destra popolare.\r\nIn quest'epoca in cui il vecchio liberalismo capitalista (fedelissimo dell'atlantismo) è rimasto schiacciato dal populismo sovranista (attratto da sirene orientaliste) assistiamo a scelte di occupazione di interi settori dell'informazione mainstream da parte di potenti tycoon finanziari: poche concentrazioni in mano a oligarchi che creano opinione attraverso i loro satrapi travestiti da direttori, come Maurizio \"Mossad\" Molinari, che da posizioni di destra repubblicana è approdato al vertice del laico liberal-socialista \"la Repubblica\". Il gruppo Exor che già possedeva \"The Economist\", in mano alla famiglia Agnelli, vi ha collocato Molinari, premiando anche Massimo Giannini e Mattia Feltri (figlio dell'imbarazzante razzista e sessista Vittorio), figure emblematiche per il loro servilismo, che rappresentano bene l'idea di giornalismo cara a questi capitalisti. \r\nMa l'acquisto dai figli di De Benedetti dell'intero pacchetto Gedi (che comprende anche \"l'Espresso\", \"Limes\", \"La Stampa\", \"Il Secolo XIX\".. Radio CApital e Radio Deejay) è la vetrina superficiale dell'operazione generale perpetrata dal pargolo degli Agnelli, la punta dell'iceberg di quanto viene cucinato per controllare e pilotare l'opinione pubblica, forse per prepararsi a soffocare nelle menti gli istinti a rivoltarsi che potranno sorgere con la miseria derivante dagli strascichi dell'epidemia. Infatti si inserisce in un panorama già fosco, ben descritto da Giovanni Castellano, che vede Urbano Cairo rendere marcatamente populista il \"Corsera\", da sempre elemento di punta del Gruppo Rizzoli; ma come dimenticare l'impero Mediaset a completamento del mercato cartaceo... Ecco proprio questo stona: perché simili accorti frequentatori delle borse di tutto il mondo vengono trascinati a investire denaro fresco (quello derivante dalla fusione con Psa-Peugeot-Citroen) in aziende decotte, in testate che perdono lettori paganti ogni settimana? Di qui siamo partiti per arrivare a chiederci – come già Guglielmo Ragozzino – come pensano di drenare denaro con la versione digitale dei giornali, a chi chiedere di seguire sproloqui di pennivendoli da tastiera nel ben più grande flusso di informazione più o meno credibile, più o meno affidabile che però ha il pregio agli occhi dei lettori di essere più vicina a ciò che interessa loro, essendo scritti da loro simili frequentatori del web... e a sua volta trova camuffati personaggi del giornalismo mainstream, come Luca Sofri del \"Post\", per portare come esempio un'altra tradizione di famiglia, come quelle dei Feltri, degli Elkann, oppure grosse concentrazioni finanziarie come Ciaopeople (di Luca Lani e Fernando Diana), editore di \"Fanpage\", primo media per digital audience, tallonato da Citynews nella graduatoria fornita da \"Primaonline\".\r\n\r\nSi tratta di dubbi e questioni stimolati dall'osservazione molto preoccupata sul mondo giornalistico – che corrisponde ed è specchio delle pulsioni dei potenti alla ricerca di rappresentanza linguistico-politica – e di questi spostamenti di capitali, che abbiamo cercato di comprendere attraverso l'analisi disincantata di Maurizio Torrealta (che ha la fortuna e il pregio di essere pensionata, quindi in grado di proporre uno sguardo dall'esterno da parte di un esperto, direttore della scuola di Giornalismo Lelio Basso), che procede in un flusso di ragionamento che comprende il giornale \"Repubblica\" nella sua storia e nel suo senso attuale confrontato con un sistema più \"militare\" come quello cinese; l'importanza che può avere il modello di produzione americano e l'evoluzione dei giornali digitali che non è più copia dello stereotipo cartaceo, svincolatisi da quelle pastoie; le scelte di certe figure erette a direttore possono trovare ragione in una preparazione ad attacchi a culture considerate antagoniste a quella occidentale; fino all'intuizione di un modello di sviluppo di ciò che si trova rappresentato da una testata giornalistica svuotata del suo contenuto e ridotta al ruolo di una app, un mezzo rapido che racchiude uno strumento informativo, una organizzazione politica una montagna di notizie, culture, collocazioni sociopolitiche, accesso regolato... l'evoluzione del giornale, che embrionalmente si può intravedere nello strumento distopico messo in mano a giornalisti preparati proprio a diffondere questo tipo di prodotto onnicomprensivo.\r\n\r\nSpartizione assurda di testate di un giornalismo finito?\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/2020_05_07_Torrealta.mp3\"][/audio]\r\n\r\nPuntualmente quelle scelte di campo probabilmente sollecitate dal riallineamento atlantista si sono verificate nell'impostazione strutturale della copia di \"Repubblica\" del giorno successivo a questo intervento con un attacco alla Russia e uno alla Cina, che fa il paio con l'intervento di Giampiero Massolo – ambasciatore, presidente di Fincantieri e del'Ispi – sull'Huffingtonpost, senza più Lucia Annunziata, che richiede lo schieramento dell'Italia a fianco degli Usa per ottenere una tarocca inchiesta sulla Cina, così simile all'antrace di Powell... forse è proprio questo il senso del controllo di tutte le testate mainstrema da parte dell'oligarchia finanzkapitalista proiettato verso una sorta di neocolonialismo.","8 Maggio 2020","2020-05-08 17:25:51","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/Citizen-Kane-Welles-Cotten-Newspapers-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"216\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/Citizen-Kane-Welles-Cotten-Newspapers-300x216.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/Citizen-Kane-Welles-Cotten-Newspapers-300x216.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/Citizen-Kane-Welles-Cotten-Newspapers-768x554.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/Citizen-Kane-Welles-Cotten-Newspapers.jpg 1000w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Concentrazione di carta straccia e testate blasonate all'ammasso digitale...",1588958661,[112,113,114,115],"http://radioblackout.org/tag/controllo-informazione/","http://radioblackout.org/tag/giornalismo/","http://radioblackout.org/tag/partito-app/","http://radioblackout.org/tag/piattaforme-digitali/",[117,29,27,33],"controllo informazione",{"post_content":119},{"matched_tokens":120,"snippet":121,"value":122},[69],"elemento di punta del Gruppo \u003Cmark>Rizzoli\u003C/mark>; ma come dimenticare l'impero Mediaset","... sulle cui ceneri creare nuove App onnicomprensive e dirigiste nelle indicazioni di scelte di campo globale e capaci di generare reti di notizie mediatizzate da reti di supporti capillari? 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Per l'occasione è stato occupato l'ex Istituto Rizzoli, che ha ospitato anche un'assemblea studentesca.\r\nLunghissima la passerella di chi, dai vari territori, ha annunciato la propria partecipazione alle iniziative. C'erano gruppi di difesa del territorio, occupanti di case, No Tav e No Muos, lavoratori della logistica, precari ed immigrati.\r\nExpo è una sorta di specchio dell'Italia al tempo di Renzi: bella confezione, all'insegna del nuovo e del bello, ma dentro il pacco c'é sfruttamento selvaggio, precarietà, lavoro gratuito, business dell'agroalimentare sia in versione hard boiled che green.\r\nLe colate di cemento di expo sono l'immagine di un paese devastato e saccheggiato per opere il cui solo scopo è il drenaggio di denaro pubblico per fini privati.\r\nL'assemblea ha ribadito, che, al di là delle giornate di lotta in occasione dell'inaugurazione, ci saranno iniziative per tutti i sei mesi.\r\nLe giornate tra fine aprile e inizio maggio saranno una vetrina dell'Italia renziana: i riflettori puntati su Milano rappresentano anche per i movimenti un'occasione di mettere in campo un'opposizione capace di inceppare la macchina dell'expo, pur mantenendo una forte attitudine comunicativa.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Maurizio, un compagno di Milano.\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\nNoExpo_Milano_Maurizio_2015aprile14\r\n\r\nQuesto il programma delle giornate\r\n29 aprile: Giornata antifascista contro il raduno fascista per la commemorazione per la morte di Ramelli\r\n\r\n30 aprile: Corteo nazionale studentesco contro Expo a Milano (h 10, piazza Cairoli) e diffuso nei territori\r\n– Inizio del campeggio internazionale No Expo che durerà fino al 3 maggio con dibattiti e workshop al Parco di Trenno\r\n\r\nPrimo maggio: Corteo per il centro cittadino dalle 14 da piazza 24 maggio\r\n\r\n2 maggio: lotte diffuse per inceppare il primo giorno dell'esposizione\r\n\r\n3 maggio: assemblea","14 Aprile 2015","2015-04-16 13:18:10","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/04/no-expo-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"160\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/04/no-expo-300x160.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/04/no-expo-300x160.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2015/04/no-expo.jpg 750w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Milano. 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Con queste parole d'ordine migliaia di studenti sono scesi in piazza da nord a sud per dare un segnale forte di inizio anno. Studenti e studentesse dei licei e degli istituti tecnici, si sono riversati per le strade delle diverse metropoli per manifestare il proprio dissenso rivolto al governo Monti e le sue politiche di austerity. La data, lanciata dalla rete di collettivi studenteschi StudAut, ha dimostrato la determinazione e la rabbia per lo smantellamento della scuola pubblica e i continui tagli che questa sta continuando ad accusare in seguito alle perenni manovre attuate dal governo dei banchieri. La giornata di oggi è stata caratterizzata da diverse azioni, la maggior parte dirette alle sedi delle Province e Regioni delle singole città, così come azioni rivolte alle banche o alla Siae per rivendicare il diritto allo studio.\r\n\r\nA Torino, circa 2mila studenti e studentesse hanno deciso di deviare il percorso imposto dalla questura per recarsi al Palazzo della Regione. In via XX settembre un ingente schieramento di forze dell'ordine ha impedito loro di proseguire e successivamente ha dato vita a violenti cariche in seguito alle quali numerosi ragazzi e ragazze sono rimaste ferite. Una quindicina di studenti sono stati fermati, 8 sono già stati rilasciati (senza denuncia) mentre per gli altri si stanno valutando le accuse, ad ogni modo saranno presto liberati. Il corteo intanto, dopo le cariche si è ricompattato e ha proseguito fino all'università della facoltà di lettere, dove sono state bruciate sagome di Fassino, Cota, Fornero, Profumo e Monti.\r\n\r\nAscolta la diretta con Daniele del Kollettivo Studenti Autorganizzati di Torino inizio corteo\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/inizio_corteo_torino_daniele.mp3\"]\r\n\r\nAscolta la diretta con Nanni del Kollettivo Studenti Autorganizzati di Torino subito dopo le cariche della polizia e resoconto del corteo\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/cariche_torino_nanni.mp3\"]\r\n\r\n \r\n\r\nA Bologna, traffico paralizzato e blocchi selvaggi fin dalle prime ore del mattino, quando gli spezzoni dei vari istituti e licei sono confluiti in Piazza XX Settembre. Non appena arrivati al concentramento, gli studenti si sono diretti verso il vicino Consolato Greco, strappando la bandiera greca ivi appesa e sostituendola con uno striscione. Un'azione per manifestare tutta la solidarietà nei confronti del popolo e del movimento della Grecia, che si batte da anni contro la crisi e da alcuni mesi contrasta le provocazioni nazi di Alba Dorata. Durante il percorso sono state sanzionate numerose banche con lanci di vernice e, dopo aver percorso la zona universitaria tra gli applausi dei passanti, si è giunti nella centralissima via Rizzoli, laddove è stata strappata un' altra bandiera, stavolta quella della BNL, data poi in fiamme al termine del corteo, scioltosi in Piazza San Francesco.\r\n\r\nAscolta la diretta con Luca da Bologna, studente medio presente in piazza\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/inizio_corteo_bologna_luca.mp3\"]\r\n\r\n \r\n\r\nA Pisa, il corteo che ha attraversato il centro, si è diretto verso il Comune con l'intenzione di entrarci. A presidiare il palazzo del primo cittadino, un ingente schieramento di polizia in assetto antisommossa che ha respinto gli studenti. Una volta ricompattato, il corteo è proseguito per poi concludersi con una partecipatissima assemblea in piazza Dante, chiudendo così un'intensa giornata di lotta contro il governo e i poteri forti dell'economia.\r\n\r\nAscolta la diretta ad inizio corteo con Federica, studentessa media presente in piazza\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/inizio_corteo_pisa_federica.mp3\"]\r\n\r\nAscolta la diretta dopo il respingimento sotto il comune con Teresa, studentessa media presente in piazza\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/azione_comune_corteo_pisa_teresa.mp3\"]\r\n\r\n \r\n\r\nA Palermo, circa cinquemila studenti e studentesse hanno risposto all'appello del coordinamento “Studenti Medi Palermo” e hanno caratterizzato la giornata della prima mobilitazione autunnale con entusiasmo e determinazione. Il corteo, dietro lo striscione “contro crisi e austerità, riprendiamoci scuole e città”, ha paralizzato l'intero centro cittadino. Le urla degli studenti si sono scagliate in primis contro tutto l'arco parlamentare a sostegno del governo Monti, recriminando la precaria situazione che caratterizza la quotidianità della loro vita, fatta di costi esosi per affrontare le spese scolastiche e strutture decadenti e indecenti, e smascherando i concreti effetti di austerity, manovre finanziarie e tagli alla scuola pubblica. La rabbia è stata indirizzata dunque nei confronti dei lobbysti a sostegno del governo Monti e della retorica della crisi attraverso cui viene perpetuato con sempre maggiore intensità un modello di sviluppo capitalistico neo-liberale: fatto di tagli e privatizzazioni, attacco al reddito e ai servizi pubblici come la scuola. In questo senso si è diretta l'azione con cui si è concluso il corteo: tessere elettorali sono infatti state date alle fiamme di fronte al palazzo della Presidenza della Regione Sicilia, luogo simbolo in questi giorni delle lobby di cui sopra.\r\n\r\nAscolta la diretta con Bianca, studentessa media presente in piazza\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/inizio_corteo_palermo_bianca.mp3\"]\r\n\r\n \r\n\r\nA Roma, il corteo molto partecipato si è diretto verso il Ministero dell'Istruzione. Di fronte allo schieramento imponente delle forze dell'ordine ha deciso di dirigersi verso Porta Portese. La polizia particolarmente nervosa, dopo alcuni minuti di fronteggiamento davanti a Porta Portese, ha caricato il corteo, che ha risposto col lancio di oggetti in direzione degli agenti. Alcuni studenti sono stati strattonati e trascinati a terra da celerini e questurini che li hanno identificati. Poco dopo le cariche il corteo, proseguito per più di tre ore per le vie di Roma, si è sciolto rilanciando sull'assemblea cittadina di giovedì prossimo, in cui verranno decise le prossime scadenze di mobilitazione.\r\n\r\nAscolta la diretta di inizio corteo con Nicolò, studente medio presente in piazza\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/inizio_corteo_roma_nicolò.mp3\"]\r\n\r\nAscolta la diretta con Nicolò poco prima delle cariche avvenute a Porta Portese\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/conclusioni_nicolò_roma.mp3\"]\r\n\r\n \r\n\r\nA Massa, gli studenti e le studentesse scese in piazza hanno, durante il corteo, deciso di occupare uno stabile, una casa cantoniera. Nasce così Casa Rossa, un'altra forma di opposizione sociale in città che caratterizza il dissenso contro il governo dei banchieri e le misure di austerità implementate.\r\n\r\nAscolta la diretta con uno studente di Massa sulla recente occupazione\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/occupazione_massa_studenti.mp3\"]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","5 Ottobre 2012","2025-09-24 22:01:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/Screenshot_from_2012-10-05_132713-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"198\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/Screenshot_from_2012-10-05_132713-300x198.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/Screenshot_from_2012-10-05_132713-300x198.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/Screenshot_from_2012-10-05_132713.png 624w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Gli studenti medi tornano in piazza contro crisi e austerità",1349454911,[],[],{"post_content":177},{"matched_tokens":178,"snippet":179,"value":180},[69],"è giunti nella centralissima via \u003Cmark>Rizzoli\u003C/mark>, laddove è stata strappata un'","Contro crisi e austerità, riprendiamoci scuole e città! Con queste parole d'ordine migliaia di studenti sono scesi in piazza da nord a sud per dare un segnale forte di inizio anno. Studenti e studentesse dei licei e degli istituti tecnici, si sono riversati per le strade delle diverse metropoli per manifestare il proprio dissenso rivolto al governo Monti e le sue politiche di austerity. La data, lanciata dalla rete di collettivi studenteschi StudAut, ha dimostrato la determinazione e la rabbia per lo smantellamento della scuola pubblica e i continui tagli che questa sta continuando ad accusare in seguito alle perenni manovre attuate dal governo dei banchieri. La giornata di oggi è stata caratterizzata da diverse azioni, la maggior parte dirette alle sedi delle Province e Regioni delle singole città, così come azioni rivolte alle banche o alla Siae per rivendicare il diritto allo studio.\r\n\r\nA Torino, circa 2mila studenti e studentesse hanno deciso di deviare il percorso imposto dalla questura per recarsi al Palazzo della Regione. In via XX settembre un ingente schieramento di forze dell'ordine ha impedito loro di proseguire e successivamente ha dato vita a violenti cariche in seguito alle quali numerosi ragazzi e ragazze sono rimaste ferite. Una quindicina di studenti sono stati fermati, 8 sono già stati rilasciati (senza denuncia) mentre per gli altri si stanno valutando le accuse, ad ogni modo saranno presto liberati. Il corteo intanto, dopo le cariche si è ricompattato e ha proseguito fino all'università della facoltà di lettere, dove sono state bruciate sagome di Fassino, Cota, Fornero, Profumo e Monti.\r\n\r\nAscolta la diretta con Daniele del Kollettivo Studenti Autorganizzati di Torino inizio corteo\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/inizio_corteo_torino_daniele.mp3\"]\r\n\r\nAscolta la diretta con Nanni del Kollettivo Studenti Autorganizzati di Torino subito dopo le cariche della polizia e resoconto del corteo\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/cariche_torino_nanni.mp3\"]\r\n\r\n \r\n\r\nA Bologna, traffico paralizzato e blocchi selvaggi fin dalle prime ore del mattino, quando gli spezzoni dei vari istituti e licei sono confluiti in Piazza XX Settembre. Non appena arrivati al concentramento, gli studenti si sono diretti verso il vicino Consolato Greco, strappando la bandiera greca ivi appesa e sostituendola con uno striscione. Un'azione per manifestare tutta la solidarietà nei confronti del popolo e del movimento della Grecia, che si batte da anni contro la crisi e da alcuni mesi contrasta le provocazioni nazi di Alba Dorata. Durante il percorso sono state sanzionate numerose banche con lanci di vernice e, dopo aver percorso la zona universitaria tra gli applausi dei passanti, si è giunti nella centralissima via \u003Cmark>Rizzoli\u003C/mark>, laddove è stata strappata un' altra bandiera, stavolta quella della BNL, data poi in fiamme al termine del corteo, scioltosi in Piazza San Francesco.\r\n\r\nAscolta la diretta con Luca da Bologna, studente medio presente in piazza\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/inizio_corteo_bologna_luca.mp3\"]\r\n\r\n \r\n\r\nA Pisa, il corteo che ha attraversato il centro, si è diretto verso il Comune con l'intenzione di entrarci. A presidiare il palazzo del primo cittadino, un ingente schieramento di polizia in assetto antisommossa che ha respinto gli studenti. 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Il corteo, dietro lo striscione “contro crisi e austerità, riprendiamoci scuole e città”, ha paralizzato l'intero centro cittadino. Le urla degli studenti si sono scagliate in primis contro tutto l'arco parlamentare a sostegno del governo Monti, recriminando la precaria situazione che caratterizza la quotidianità della loro vita, fatta di costi esosi per affrontare le spese scolastiche e strutture decadenti e indecenti, e smascherando i concreti effetti di austerity, manovre finanziarie e tagli alla scuola pubblica. La rabbia è stata indirizzata dunque nei confronti dei lobbysti a sostegno del governo Monti e della retorica della crisi attraverso cui viene perpetuato con sempre maggiore intensità un modello di sviluppo capitalistico neo-liberale: fatto di tagli e privatizzazioni, attacco al reddito e ai servizi pubblici come la scuola. In questo senso si è diretta l'azione con cui si è concluso il corteo: tessere elettorali sono infatti state date alle fiamme di fronte al palazzo della Presidenza della Regione Sicilia, luogo simbolo in questi giorni delle lobby di cui sopra.\r\n\r\nAscolta la diretta con Bianca, studentessa media presente in piazza\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/10/inizio_corteo_palermo_bianca.mp3\"]\r\n\r\n \r\n\r\nA Roma, il corteo molto partecipato si è diretto verso il Ministero dell'Istruzione. Di fronte allo schieramento imponente delle forze dell'ordine ha deciso di dirigersi verso Porta Portese. La polizia particolarmente nervosa, dopo alcuni minuti di fronteggiamento davanti a Porta Portese, ha caricato il corteo, che ha risposto col lancio di oggetti in direzione degli agenti. Alcuni studenti sono stati strattonati e trascinati a terra da celerini e questurini che li hanno identificati. 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C'é stata un'incursione. - Perdite? - Totali.\" Condor é il nome in codice di Ronald Malcolm, un impiegato civile della Cia. Il suo compito è leggere tutti i romanzi d'azione, un incarico di tutto riposo che svolge in un anonimo ufficio. Fino al giorno in cui tutti i suoi colleghi sono uccisi da un misterioso killer e lui scopre di essere braccato. Malcolm si rifugia in casa di Wendy, ma la sua storia é troppo inverosimile. \"Non credo a una sola parola di quello che dice!\" James Grady scrisse \"I sei giorni del condor\" nel 1974 in piena guerra del Vietnam e rese popolare il tema dei servizi segreti deviati. Da allora la realtà é andata molto oltre. I capi di stato e di governo prendono le decisioni sulla base delle informazioni che i servizi gli mettono sotto gli occhi. In altri casi sono i capi di stato e di governo che ordinano ai servizi quali divulgare o nascondere delle informazioni che hanno acquisito, secondo il loro interesse politico del momento. 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Da documenti e testimonianze esclusive, la verità sull'intelligence italiana. \" Rizzoli, Milano 2012;\r\n\r\nAldo Giannuli \"Come funzionano i servizi segreti - Dalla tradizione dello spionaggio alle guerre non convenzionali del prossimo futuro\" Ponte delle Grazie, Milano 2013;\r\n\r\nGiuseppe De Lutiis \"\"I servizi segreti italiani - Dal fascismo all'intelligence del XXI secolo.\" Sperling & Kupfer, Milano 2010;","20 Giugno 2021","2021-06-20 08:39:26","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/CONDOR2-179x110.jpg","I SEI GIORNI DEL CONDOR - LA PERLA DI LABUAN 18/6/2021","podcast",1624178366,[],[],{"post_content":240},{"matched_tokens":241,"snippet":242,"value":243},[69],"esclusive, la verità sull'intelligence italiana. \" \u003Cmark>Rizzoli\u003C/mark>, Milano 2012;\r\n\r\nAldo Giannuli \"Come","\"Qui é Condor. C'é stata un'incursione. - Perdite? - Totali.\" Condor é il nome in codice di Ronald Malcolm, un impiegato civile della Cia. 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Xavier March è un poliziotto di Berlino, ha passato la guerra sugli U-Boot e non capisce dove siano finiti gli ebrei del suo quartiere. Le sue domande incontrano risposte vaghe e porte sbattute. Fino al giorno in cui deve indagare sulla morte sospetta di un alto ufficiale delle SS e incontra la giornalista americana Charlotte McGuire. \"Era molto diversa dalle brave ragazze nazionalsocialiste che aborrono cosmetici, nicotina e alcol. Charlie faceva abbondante uso di tutti e tre.\" All'inizio tra i due c'è diffidenza, poi scoprono che li accomuna la voglia di sapere. L'indagine li porta a un traffico di opere d'arte rubate ma poi scoprono che c'é altro. Conti cifrati, cassette di sicurezza, documenti segreti. \"A partire dal 10 ottobre gli ebrei vengano evacuati dal territorio del Reich e trasferiti all'Est con una serie continua di trasporti.\" Alla scoperta dell'incoffessabile e innominabile verità si oppongono non solo i nazisti ma anche gli americani. Il presidente Joseph Kennedy sta per incontrare Hitler per una nuova era di scambi economici che niente deve turbare. Lo spiega a Charlotte l'addetto dell'ambasciata Usa Harry Nightingale. \"Kennedy ha guadagnato 10 punti nei sondaggi. Credi che voglia buttarli via per qualcosa che é successo tanti anni fa? I suoi uomini non esiteranno a ricorrere al gioco sporco. Ti scaricheranno addosso una tonnellata di fango.\" A quel punto per il vecchio poliziotto e la giovane giornalista non c'é scampo. \"Fatherland\" divenne nel 1995 il film \"Delitto di stato\" con Rutger Hauer e Miranda Richardson. Il genere é l'ucronia (dal greco: in nessun tempo). Nel 1942 la trama del romanzo e del film si discosta dalla storia vera che conosciamo. Ma è vera la simpatia nazista e antisemita di Joseph Kennedy (padre di John e Robert) anche se non fu mai presidente. Sono veri i tanti che preferirono non vedere e non capire. \"Ma certo che sapevamo! 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Xavier March è un poliziotto di Berlino, ha passato la guerra sugli U-Boot e non capisce dove siano finiti gli ebrei del suo quartiere. Le sue domande incontrano risposte vaghe e porte sbattute. Fino al giorno in cui deve indagare sulla morte sospetta di un alto ufficiale delle SS e incontra la giornalista americana Charlotte McGuire. \"Era molto diversa dalle brave ragazze nazionalsocialiste che aborrono cosmetici, nicotina e alcol. Charlie faceva abbondante uso di tutti e tre.\" All'inizio tra i due c'è diffidenza, poi scoprono che li accomuna la voglia di sapere. L'indagine li porta a un traffico di opere d'arte rubate ma poi scoprono che c'é altro. Conti cifrati, cassette di sicurezza, documenti segreti. \"A partire dal 10 ottobre gli ebrei vengano evacuati dal territorio del Reich e trasferiti all'Est con una serie continua di trasporti.\" Alla scoperta dell'incoffessabile e innominabile verità si oppongono non solo i nazisti ma anche gli americani. Il presidente Joseph Kennedy sta per incontrare Hitler per una nuova era di scambi economici che niente deve turbare. Lo spiega a Charlotte l'addetto dell'ambasciata Usa Harry Nightingale. \"Kennedy ha guadagnato 10 punti nei sondaggi. Credi che voglia buttarli via per qualcosa che é successo tanti anni fa? I suoi uomini non esiteranno a ricorrere al gioco sporco. Ti scaricheranno addosso una tonnellata di fango.\" A quel punto per il vecchio poliziotto e la giovane giornalista non c'é scampo. \"Fatherland\" divenne nel 1995 il film \"Delitto di stato\" con Rutger Hauer e Miranda Richardson. Il genere é l'ucronia (dal greco: in nessun tempo). Nel 1942 la trama del romanzo e del film si discosta dalla storia vera che conosciamo. Ma è vera la simpatia nazista e antisemita di Joseph Kennedy (padre di John e Robert) anche se non fu mai presidente. Sono veri i tanti che preferirono non vedere e non capire. \"Ma certo che sapevamo! Lo sapevamo quando traslocavamo nelle loro case, quando occupavamo i loro posti di lavoro!\" Buon ascolto.\r\n\r\nPer i più curiosi:\r\n\r\nJohn Collins Squire (a cura di) \"Se la storia fosse andata diversamente - Saggi di storia virtuale\" Tea, Milano 2002;\r\n\r\nRobert Cowley (a cura di) \"Se Lenin non avesse fatto la rivoluzione - Nuove ipotesi di storia fatta con i se.\" \u003Cmark>Rizzoli\u003C/mark>, Milano 2002;\r\n\r\nPiergiorgio Nicolazzini (a cura di) \"I mondi del possibile - Cosa sarebbe accaduto se la storia avesse imboccato altre strade creando infiniti mondi che non conosciamo?\" Editrice Nord, Milano 1993.",[267],{"field":91,"matched_tokens":268,"snippet":264,"value":265},[69],{"best_field_score":128,"best_field_weight":129,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":130,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},{"document":271,"highlight":284,"highlights":289,"text_match":126,"text_match_info":292},{"comment_count":46,"id":272,"is_sticky":46,"permalink":273,"podcastfilter":274,"post_author":275,"post_content":276,"post_date":277,"post_excerpt":52,"post_id":272,"post_modified":278,"post_thumbnail":279,"post_title":280,"post_type":235,"sort_by_date":281,"tag_links":282,"tags":283},"55136","http://radioblackout.org/podcast/il-mondo-di-sandokan-la-perla-di-labuan-6-9-2019/",[194],"eraunanotte...","“Dietro di lui avanzava una splendida creatura, alla cui vista Sandokan non poté trattenere un'esclamazione di sorpresa e ammirazione.” Marianna Guillonk, detta la Perla di Labuan, di madre italiana e padre inglese, la fanciulla di cui Sandokan é innamorato, compare solo in “Le tigri di Mompracem” del 1884, il primo romanzo del ciclo malese di Emilio Salgari. Nei romanzi successivi si parla della morte di Marianna per malattia. Labuan esiste davvero, é una piccola isola al largo del Borneo, oggi appartiene alla Malaysia ed è una rinomata meta turistica. Per molto tempo si credette che Mompracem fosse inventata, poi qualcuno scoprì che il suo nome compariva in antiche carte nautiche, di quelle che lo scrittore sfogliava nella Biblioteca Civica di Torino. Oggi l'individuazione più accreditata è il banco corallino sommerso di Amba Patches al largo del Borneo, ciò che rimane di un'isola dopo l'eruzione di Kratatoa del 27 agosto 1883, la più violenta della storia. Sandokong, il luogotenente del principe Syarif Osman, deposto e divenuto pirata, fu il modello per Sandokan. Il secondo romanzo è “I misteri della Jungla Nera” del 1887 che vede Tremal Naik tentare di liberare Ada, la sacerdotessa della dea Kalì adorata dai Tugh. “Il giorno in cui un uomo poserà le sue mani su di me, il laccio degli strangolatori troncherà la mia vita.” Un giorno la dea Kalì affrontò un demone a colpi di spada, invano poiché ogni sua goccia di sangue dava vita a un nuovo demone. Un uomo ebbe l'idea di strangolare il demone, la dea Kalì riconoscente lo autorizzò a strangolare in suo nome e quell'uomo fu il fondatore della setta dei Tugh. Tra il 1830 e il 1840 il colonnello inglese William Sleeman combatté la setta e ne impiccò centinaia. Gli ultimi Tugh invecchiarono nel bagno penale di Jubilpore intrecciando tappeti. Nel terzo romanzo “I pirati della Malesia” del 1896 torna Sandokan che vuole aiutare Tremal Naik prigioniero di James Brooke, il Rajà Bianco. “Malgrado gli strapazzi di una vita agitatissima, era un uomo ancora robusto. 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Emilio Salgari non nasconde la sua ammirazione per i rivoltosi. “Migliaia di indiani furono massacrati dalle truppe inglesi ubriache di sangue e di gin che più nulla rispettavano, né sesso né età.” Il gioco di scoprire cosa c'é di vero nel mondo di Sandokan potrebbe continuare a lungo. Buon ascolto.\r\nPer chi vuole sapene di più:\r\n\r\nFabio Negro \"La riconquista di Mompracem - L'isola che c'era\" Simple, Macerata 2011;\r\n\r\nSteven Runciman \"Il rajah bianco - La vera storia di James Brooke e della sua dinastia\" Rizzoli, Milano 1977.\r\n\r\nLe immagini qui sopra sono state realizzate da Guido Moroni Celsi nel 1937 e da Hugo Pratt nel 1969.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/09/2019.09.06-15.00.00-escopost.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","8 Settembre 2019","2019-10-12 15:16:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/08/SALGARI2-200x110.jpg","IL MONDO DI SANDOKAN - LA PERLA DI LABUAN 6/9/2019",1567956620,[],[],{"post_content":285},{"matched_tokens":286,"snippet":287,"value":288},[69],"Brooke e della sua dinastia\" \u003Cmark>Rizzoli\u003C/mark>, Milano 1977.\r\n\r\nLe immagini qui","“Dietro di lui avanzava una splendida creatura, alla cui vista Sandokan non poté trattenere un'esclamazione di sorpresa e ammirazione.” Marianna Guillonk, detta la Perla di Labuan, di madre italiana e padre inglese, la fanciulla di cui Sandokan é innamorato, compare solo in “Le tigri di Mompracem” del 1884, il primo romanzo del ciclo malese di Emilio Salgari. 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Il secondo romanzo è “I misteri della Jungla Nera” del 1887 che vede Tremal Naik tentare di liberare Ada, la sacerdotessa della dea Kalì adorata dai Tugh. “Il giorno in cui un uomo poserà le sue mani su di me, il laccio degli strangolatori troncherà la mia vita.” Un giorno la dea Kalì affrontò un demone a colpi di spada, invano poiché ogni sua goccia di sangue dava vita a un nuovo demone. Un uomo ebbe l'idea di strangolare il demone, la dea Kalì riconoscente lo autorizzò a strangolare in suo nome e quell'uomo fu il fondatore della setta dei Tugh. Tra il 1830 e il 1840 il colonnello inglese William Sleeman combatté la setta e ne impiccò centinaia. Gli ultimi Tugh invecchiarono nel bagno penale di Jubilpore intrecciando tappeti. Nel terzo romanzo “I pirati della Malesia” del 1896 torna Sandokan che vuole aiutare Tremal Naik prigioniero di James Brooke, il Rajà Bianco. “Malgrado gli strapazzi di una vita agitatissima, era un uomo ancora robusto. 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Emilio Salgari non nasconde la sua ammirazione per i rivoltosi. “Migliaia di indiani furono massacrati dalle truppe inglesi ubriache di sangue e di gin che più nulla rispettavano, né sesso né età.” Il gioco di scoprire cosa c'é di vero nel mondo di Sandokan potrebbe continuare a lungo. 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Camerieri e inservienti di negozio vi guardavano in faccia e vi trattavano alla pari.\" Il giornalista e scrittore inglese George Orwell visita la Spagna lacerata dalla guerra civile, non può fare a meno di schierarsi e ci offre la sua testimonianza in \"Omaggio alla Catalogna\". Nel 1931 la Spagna diventa una repubblica. Nel 1936 il generale Francisco Franco al comando di truppe marocchine e della Legione Straniera si ribella. La Francia e la Gran Bretagna abbandonano la repubblica al suo destino, mentre la Germania nazista e l'Italia fascista aiutano i militari ribelli. Migliaia di volontari arrivano da tutta Europa e formano le Brigate Internazionali, tra questi George Orwell. Ma le cose non sono così semplici. Gli operai e i contadini spagnoli guidati dagli anarchici e dai comunisti antistalinisti vogliono fare la rivoluzione sociale, non solo salvare la repubblica, e si trovano contro tutti, anche i comunisti stalinisti legati all'Unione Sovietica. \"Uomini e donne armati di tubi di gelatina espugnarono palazzi tenuti da soldati ben addestrati muniti di mitragliatrici. Difficile pensare che facessero questo solo per salvare la democrazia capitalista, che é solo una macchina di inganno e sfruttamento\". Orwell racconta la vita di trincea, le accanite discussioni, le sigarette che mancano, i nuovi rapporti che si formano nella lotta. \"Le ragazze spagnole erano magnifiche creature dai capelli neri come il carbone, il passo ondeggiante e un modo di fare diretto, probabilmente un sottoprodotto della rivoluzione.\" Il 28 marzo 1939 Francisco Franco entra a Madrid, la guerra é finita e comincia la \"feroz matanza\". Ha magnificamente raccontato quella pagina di storia anche Vittorio Giardino nella graphic novel \"No pasaràn\" dove il protagonista Max Fridman, un agente segreto in pensione, decide di tornare nella Spagna in fiamme per cercare un vecchio amico. George Orwell morì a Londra il 21 gennaio 1950 a 46 anni di età per il cedimento di un'arteria polmonare. Buon ascolto.\r\n\r\nPer chi vuole saperne di più:\r\n\r\nGeorge Orwell \"Omaggio alla Catalogna\" Il Saggiatore, Milano 1967;\r\n\r\nVittorio Giardino \"No pasaràn - Una storia di Max Fridman\" Edizione integrale, Rizzoli Lizard, Milano 2013;\r\n\r\nHans Magnus Enzenberger \"La breve estate dell'anarchia - Vita e morte di Buenaventura Durruti\" Feltrinelli, Milano 1978\r\n\r\n[audio mp3=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/ORWELL.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","3 Giugno 2018","2019-06-05 08:53:41","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/06/ORWELL-200x110.jpg","OMAGGIO ALLA CATALOGNA - LA PERLA DI LABUAN 1/6/2018",1528038957,[332,333,334,335,336,337],"http://radioblackout.org/tag/anarchici/","http://radioblackout.org/tag/brigate-internazionali/","http://radioblackout.org/tag/comunisti/","http://radioblackout.org/tag/falange/","http://radioblackout.org/tag/francisco-franco/","http://radioblackout.org/tag/george-orwell/",[339,218,206,204,214,212],"anarchici",{"post_content":341},{"matched_tokens":342,"snippet":343,"value":344},[69],"di Max Fridman\" Edizione integrale, \u003Cmark>Rizzoli\u003C/mark> Lizard, Milano 2013;\r\n\r\nHans Magnus","\"Era la prima volta che mi trovavo in una città dove la classe operaia era al potere. 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Me uccidere tutti bianchi uomini! Me bere sangue di bianco uomo! Me no cuore!\" Con queste parole lo scrittore Robert Montgomery Bird fissò per molto tempo il modo di parlare dei primi abitanti del continente americano. Nel giorno della memoria del genocidio degli Indiani d'America proviamo a ripercorrere l'immagine di questo popolo nella letteratura, nel cinema e nei fumetti. Leggeremo alcune testimonianze di uomini, donne e ragazzi Ojibwa, Shoshone, Creek, Arapaho, Sauk e Pequod che giocano, conciano le pelli, litigano, si sposano, piangono i morti e curano i malati. Si tratta di storie raccolte e trascritte da missionari, giornalisti e ricercatori. Ma venne il tempo in cui alcuni uomini e donne nativi amerindi cominciarono a scrivere in prima persona, senza intermediari, la prima fu Tochmentory (Fiore di Conchiglia), una giovane donna Paiute che andò al college e nel 1883 scrisse la sua autobiografia. Negli \"indian movies\" per molto tempo i pellirosse non parlavano nemmeno, si limitavano al grido di guerra, nel loro villaggio il \"viso pallido\" non entrava se non prigioniero ed era un percorso in una sola direzione, eccetto che per il trafficante rinnegato. Ma ci furono interessanti eccezioni come \"L'amante indiana\" di Delmer Daves del 1950 e \"Il grande cielo\" di Howard Hawks del 1952, il cui protagonista sposa una donna Piedi Neri e resta a vivere con lei nella tribù. Poi ci furono i movimenti degli anni 60, gli americani (almeno alcuni) pensarono di pagare alcuni debiti con i loro primi nemici e arrivò il western critico crepuscolare. Ripercorreremo gli antefatti e lo svolgimento della battaglia di Little Big Horne dove il 25 giugno 1876 i Sioux e i Cheyenne guidati da Cavallo Pazzo sconfissero i soldati del 7° cavalleria comandati del tenente colonnello George Armstrong Custer. Nonostante la modesta entità dell'evento rispetto alle grandi battaglie della storia, Little Big Horne destò enorme scalpore perché fino a quel momento si era ritenuto impossibile che i pellirosse potessero superare in tattica e strategia un esercito moderno in campo aperto, e a lungo si preferì parlare di \"massacro\". Anche nel fumetto molta strada é stata fatta dal giustiziere mascherato Kinowa del 1950 per arrivare a Wakantanka di Hector Oesterheld e Magico Vento di Gianfranco Manfredi. \"Quello che Tex non sa sugli indiani si potrebbe scrivere sul retro di un francobollo!\" . Buon ascolto.\r\n\r\nPer chi vuole saperne di più:\r\n\r\nStephen E. Ambrose \"Cavallo Pazzo e Custer - Il dramma e l'epica nelle vite parallele di due guerrieri americani\" Rizzoli, Milano 1975;\r\n\r\nVine Deloria jr. \"Custer é morto per i vostri peccati - Manifesto indiano \" Jaca Book, Milano 1969;\r\n\r\nDee Brown \"Seppellite il mio cuore a Wounded Knee\" Mondadori, Milano 1970;\r\n\r\nCharles Hamilton (a cura di) \"Sul sentiero guerra - Scritti e testimonianze degli indiani d'America\" Feltrinelli, Milano 1956.\r\n\r\nUnknown\r\n\r\nUnknown","10 Febbraio 2018","2021-07-27 17:02:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/02/CAVALLO_PAZZO-200x110.jpg","CAVALLO PAZZO CONTRO CUSTER - LA PERLA DI LABUAN 7/2/2018",1518267619,[361,362,363,364,365,366,367,368],"http://radioblackout.org/tag/cavallo-pazzo/","http://radioblackout.org/tag/delmer-daves/","http://radioblackout.org/tag/george-armstrong-custer/","http://radioblackout.org/tag/howard-hawks/","http://radioblackout.org/tag/kinowa/","http://radioblackout.org/tag/magico-vento/","http://radioblackout.org/tag/tex/","http://radioblackout.org/tag/wakantanka/",[370,371,372,373,202,210,374,208],"Cavallo Pazzo","Delmer Daves","George Armstrong Custer","Howard Hawks","Tex",{"post_content":376},{"matched_tokens":377,"snippet":378,"value":379},[69],"parallele di due guerrieri americani\" \u003Cmark>Rizzoli\u003C/mark>, Milano 1975;\r\n\r\nVine Deloria jr.","\"Me indiano! Me uccidere tutti bianchi uomini! Me bere sangue di bianco uomo! Me no cuore!\" Con queste parole lo scrittore Robert Montgomery Bird fissò per molto tempo il modo di parlare dei primi abitanti del continente americano. Nel giorno della memoria del genocidio degli Indiani d'America proviamo a ripercorrere l'immagine di questo popolo nella letteratura, nel cinema e nei fumetti. Leggeremo alcune testimonianze di uomini, donne e ragazzi Ojibwa, Shoshone, Creek, Arapaho, Sauk e Pequod che giocano, conciano le pelli, litigano, si sposano, piangono i morti e curano i malati. Si tratta di storie raccolte e trascritte da missionari, giornalisti e ricercatori. Ma venne il tempo in cui alcuni uomini e donne nativi amerindi cominciarono a scrivere in prima persona, senza intermediari, la prima fu Tochmentory (Fiore di Conchiglia), una giovane donna Paiute che andò al college e nel 1883 scrisse la sua autobiografia. Negli \"indian movies\" per molto tempo i pellirosse non parlavano nemmeno, si limitavano al grido di guerra, nel loro villaggio il \"viso pallido\" non entrava se non prigioniero ed era un percorso in una sola direzione, eccetto che per il trafficante rinnegato. Ma ci furono interessanti eccezioni come \"L'amante indiana\" di Delmer Daves del 1950 e \"Il grande cielo\" di Howard Hawks del 1952, il cui protagonista sposa una donna Piedi Neri e resta a vivere con lei nella tribù. Poi ci furono i movimenti degli anni 60, gli americani (almeno alcuni) pensarono di pagare alcuni debiti con i loro primi nemici e arrivò il western critico crepuscolare. Ripercorreremo gli antefatti e lo svolgimento della battaglia di Little Big Horne dove il 25 giugno 1876 i Sioux e i Cheyenne guidati da Cavallo Pazzo sconfissero i soldati del 7° cavalleria comandati del tenente colonnello George Armstrong Custer. Nonostante la modesta entità dell'evento rispetto alle grandi battaglie della storia, Little Big Horne destò enorme scalpore perché fino a quel momento si era ritenuto impossibile che i pellirosse potessero superare in tattica e strategia un esercito moderno in campo aperto, e a lungo si preferì parlare di \"massacro\". Anche nel fumetto molta strada é stata fatta dal giustiziere mascherato Kinowa del 1950 per arrivare a Wakantanka di Hector Oesterheld e Magico Vento di Gianfranco Manfredi. \"Quello che Tex non sa sugli indiani si potrebbe scrivere sul retro di un francobollo!\" . Buon ascolto.\r\n\r\nPer chi vuole saperne di più:\r\n\r\nStephen E. Ambrose \"Cavallo Pazzo e Custer - Il dramma e l'epica nelle vite parallele di due guerrieri americani\" \u003Cmark>Rizzoli\u003C/mark>, Milano 1975;\r\n\r\nVine Deloria jr. \"Custer é morto per i vostri peccati - Manifesto indiano \" Jaca Book, Milano 1969;\r\n\r\nDee Brown \"Seppellite il mio cuore a Wounded Knee\" Mondadori, Milano 1970;\r\n\r\nCharles Hamilton (a cura di) \"Sul sentiero guerra - Scritti e testimonianze degli indiani d'America\" Feltrinelli, Milano 1956.\r\n\r\nUnknown\r\n\r\nUnknown",[381],{"field":91,"matched_tokens":382,"snippet":378,"value":379},[69],{"best_field_score":128,"best_field_weight":129,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":130,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},6637,{"collection_name":235,"first_q":17,"per_page":187,"q":17},3,["Reactive",388],{},["Set"],["ShallowReactive",391],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fjmN0FKWTH-AZ5XeCB_jOor3CWfHq5AohMzicobLL-QE":-1},true,"/search?query=rizzoli"]