Continua l’occupazione di Gezi Park
Scritto dainfosu 4 Giugno 2013
Dopo giorni di duri scontri e mobilitazioni oceaniche, che si sono estese anche ad altre grandi città della Turchia come Ankara e Smirne, i resistenti di Istanbul hanno rioccupato la piazza da cui furono cacciati, per costruirvi un nuovo centro commerciale.
L’impatto e la radicalità delle manifestazioni hanno scavato talmente in profondità che hanno portato a galla molte contraddizioni latenti nella società turca: il bisogno di norme e costumi più liberi in opposizione all’islamizzazione istituzional-moderata tentata in questi anni dal partito del premier Erdogan in cui si riconoscono le fasce giovanili e le donne accanto all’insostenibilità delle misure liberiste, privatizzanti e speculative del governo in carica.
Frustrazione per una modernità incompiuta e opposizione ad un’altra che significa soprattutto appropriazione della ricchezza da parte di pochi (e soliti noti). Tutto mischiato, dentro una mobilitazione che come in molti altri casi (Indignados, Occupy…) mette al centro la difesa di luoghi pubblici (o comuni) dall’incipiente loro valorizzazione capitalista. E dalla difesa di qualche albero si fa strada una più serrata e complessiva critica dell’esistente…
Ascolta la diretta da Istanbul con Lenzan, del Fronte Popolare Turco: