Guantanamò n’est pas bon

Scritto dasu 2 Settembre 2013

saluzzo migrantiGuantanamò è il nome che i braccianti africani, accampati da mesi nelle baracche precarie vicino al foro Boario di Saluzzo, hanno dato al campo dove vivono. Parliamo di 500-600 persone invisibili ai più, ignorati dalle istituzioni perché lavoratori “non assorbiti dalla domanda”, che si vogliono far passare come eccedenti e che vorrebbero addirittura vivere in condizioni dignitose. Eppure molti di loro stanno lavorando lo stesso, soprattutto ora che la stagione della raccolta della frutta volge al termine. In questi giorni al campo è arrivata una delegazione della Rete Europea Contro lo Sfruttamento dei Lavoratori Agricoli Migranti che ha visitato vari luoghi del Piemonte per denunciare il caporalato occulto e le condizioni indegne in cui vivono i lavoraotri migranti stagionali.

Andrea del Comitato Antirazzista ci racconta come stanno andando le diverse iniziative di questi ultimi giorni e la condizione di estrema ricattabilità dei braccianti che vivono a Guantanamò

andrea saluzzo

 


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