Keshe: la rivelazione del mondo nuovo?
Scritto dainfosu 17 Aprile 2014
Da un paio di anni l’ingegnere nucleare iraniano Mrehran Keshe rappresenta un’enigma per il mondo scientifico: potrebbe essere un ciarlatano, un visionario con qualche base nell’applicazione del suo plasma ionizzato che utilizza i principi dell’elettromagnetismo e la propsietà dei campi gravitazionli, potrebbe rappresentare una strategia del regime persiano per infiltrare nell’Occidente tecnologie controllate dall’Iran, oppure essere un benefattore, le cui scoperte potrebbero consentire svolte epocali in materia di propulsione e mobilità a bassissimo costo e non inquinante, di cura delle malattie più invalidanti come la Sla, di annientamento delle emissioni più pericolose, comprese quelle nucleari.
Sicuramente il suo metodo parte da presupposti fuori dall’ortodossia scientifica, e per questo può rasentare la fantascienza; certo a Fukushima ha dimostrato di poter assorbire le radiazioni nell’area in cui ha applicato il suo plasma. Sicuramente ha dato fastidio alle multinazionali dell’energia legata allo sfruttamento derivante dall’estrazione degli idrocarburi, tanto che Obama ha messo fuorilegge il suo plasma e il Belgio lo ha espulso dal territorio… le sue rivelzioni sono ambigue e lascia trasparire che l’Iran sia in possesso del famoso scudo spaziale, chimerico per gli americani, ma sicuramente pone in evidenza la questione se il progresso dell’umanità sia fermo alle tecnologie riconosciute dalla scienza ufficiale e consentite dal potere delle lobbies interessate a mantenere ancorata l’energia ai metodi nocivi che producono profitto e mantengono lo status quo e gli equilibri e i profitti geopolitici attuali.
L’Italia, il Giappone e due stati africani sono gli unici ad aver dimostrato interesse, ma poi tutto è stato insabbiato, avversato, sottaciuto… tanto che non è mai arrivato all’orecchio dei media mainstream il risultato delle sue ricerche.
Ne abbiamo parlato con Fabrizio Salmoni, redattore del tg-Valelsusa, che ha approfondito la ricerca: