Brescia: la memoria non è condivisa
Scritto dainfosu 28 Maggio 2014
Alle 10.12 del 28 Maggio del 1974 in piazza della Loggia, a Brescia, esplode una bomba uccidendo in totale 8 persone e ferendone più di 100. Fu uno degli episodi più tragici e sanguinari della strategia della tensione.
Quella che la memoria di classe ha fin da allora identificato come “strage fascista e di Stato”, viene oggi reinterpretata e addomesticata – complice una sinistra sempre più liberale e timida – come tragedia condivisa, da mettere magari in un calderone democraticista che accomuna quelle vittime a quelle dei cosiddetti “anni di piombo”.C’è però chi non accetta queste semplificazioni né la lettura accomodante che accomuna le vittime.
Un corteo, antagonista e antifascista, è partito intorno alle 9 e mezza da piazza Garibaldi e dopo un breve percorso è entrato in Piazza della Loggia attorno alle 10.00 poco prima degli 8 rintocchi che hanno ricordato alle 10.12 l’ora in cui quarant’anni fa scoppiò la bomba. Si è quindi staccato dalle commemorazioni ufficiali per gridare un’altra lettura e interpretazione di quella strage e di quella stagione storica.
Due gli striscioni che hanno riassunto anche le parole d’ordine di parte questa giornata: in testa al corteo quello del kollettivo studenti in lotta che recita “28 maggio 1974 – 28 maggio 2014, Nessuna memoria condivisa ora e sempre resistenza”, un secondo, firmato invece da Magazzioni 47 e dal Cua recita invece: “Nella memoria l’esempio, nella lotta la pratica le aree e i territori resistenti per casa reddito salute e dignita”. Presente con uno spezzone anche l’associazione diritti per tutti con le famiglie sotto sfratto.
Ascolta la diretta da Brescia con Michele del Magazzino 47