Tav=Mafia: il Terzo valico a Voltaggio è in corto circuito

Scritto dasu 30 Giugno 2014

2014-06-30_terzo-valico

Lupi, il sentatore Grillo, Ruberto… Che non abbiano alcun certificato antimafia si sapeva, la vera domanda è perché se ne accorgono adesso? Ovvero a chi interessa usare l’ordinanza a suo favore, visto che conferma solo notizie che si sapevano e ancora cantieri continuano a lavorare con la ‘ndrangheta dentro (vedi famiglia Maimone che ha uffici interni ai cantieri genovesi)… son sempre le stesse lobbies, gli stessi “amici”…

Dopo la sospensione dell’attività di due aziende per infiltrazioni mafiose, riconducibili a Francesco Ruberto successivamente sottoposto a sorveglianza speciale e casualmente proprietario della cava Montemerla, sito destinato ad ospitare circa 2.200.000 mt. cubi di smarino provenienti dai cantieri, è arrivata una nuova tegola sui lavori del Terzo Valico. La strategia difensiva adottata in queste ore dal Cociv e sostenuta vergognosamente da alcuni Sindaci vorrebbe far passare l’idea che trattasi di alcune mele marce, mentre tutto il resto procede nel pieno rispetto della legalità. Il Senatore del PD alessandrino Daniele Borioli, sempre pronto a scagliarsi contro i No Tav, chiede oggi sul La Stampa l’istituzione di un osservatorio sul modello della Torino Lione.

Intanto molti militanti no tav terzo valico subiscono restrizioni, domiciliari, obblighi…

Ne abbiamo parlato con Toni, militante no tav ligure, che ci sciorina anche gli appuntamenti estivi


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