Renzi e l’Articolo 18: una sola mossa, più obiettivi
Scritto dainfosu 23 Settembre 2014
L’attacco portato avanti in questi giorni dal PrimoMinistro Matteo Renzi contro l’articolo 18, con l’appoggio gridato di Confindustria e del media mainstream e la benedizione dall’alto del Presidente Napolitano, vuole segnare un passaggio di fase deciso dal forte valore simbolico ma anche fattuale nella definizione di nuove relazioni economiche e di potere tra le classi.
Renzi cerca di raggiungere più obiettivi in un colpo solo: il compattamento del partito verso posizioni più moderate e centriste (con un occhio all’ex-elettorato di Forza Italia) cementato intorno alla sua figura personale; l’emerginazioni delle frange “sinistre” e vecchie del partito (Bersani, Fassina…etc.); lo scavalcamento e definitivo sorpassamento di qualunque funzione del sindacato che non sia la mera gestione/applicazione delle decisioni prese in alto; ma soprattutto l’abbattimento delle ultime rigidità incarnate nella classe operaia tradizionale di vecchia composizione.
Si tratta, più sostanzialmente, di aumentare la licenziabilità di quei comparti della forza-lavoro ancora tutelati dalle conquiste dei cicli di lotta dell’operaio-masso dei “Trenta gloriosi”. Tra i contenuti più densi di conseguenze, la riduzione della cassa integrazione a due anni (invece dei 7-8 attuali). Attacco a una forza-lavoro i cui sindacati di riferimento certo non hanno brillato per capacità di coinvolgimento di altri settori sociali e di classe, rendendo ora più agevole al premier “rottamatore” l’utilizzo di una retorica di “vecchi contro giovani”.
Il problema è però oggi quello di impostare un discorso e una risposta politica che vada oltre le pratiche trite e ritrite del sindacalismo tradizionale, concentrato sulla difesa di trincea e corporazione di alcuni mestieri, rinchiusi sulla sola sfera del diritti nell’ambito della produzione per investire il sociale, la riproduzione e la vita come insieme di tutti i livelli su cui si concentra oggi l’attacco del capitale ai/le proletari/e ( e domani, magari, una risposta all’altezza).
Di tutto questo abbiamo parlato con Marco, operaio alla Iveco di Torino, ex-delegato Fiom..