Verona. All’estrema destra del padre

Scritto dasu 27 Novembre 2018

Da qualche tempo Verona sta riscuotendo un certo successo mediatico.

“Merito” dell’amministrazione locale, dei gruppuscoli del tradizionalismo cattolico, di esponenti della Lega Nord prestati ai più alti vertici del governo, delle formazioni fasciste che l’hanno eletta a baluardo e laboratorio etico su cui sperimentare l’attacco frontale alle libertà civili. Una volta che gli argini fossero definitivamente abbattuti, i risultati ottenuti sarebbero poi spendibili su più vasta scala, prima a livello nazionale e poi facendoli tracimare in Europa, a ingrossare una marea nera apparentemente inarrestabile.

Ma perché proprio a Verona è in corso questo progetto identitario di saldatura tra fanatici dell’autorità?

“Da sempre il tradizionalismo cristiano è presente, un patrimonio storico di questa città”, chiosa Roberto Fiore, segretario nazionale di Forza Nuova durante il recente convegno della stessa formazione tenutosi nel capoluogo veneto, intitolato: “Verona Vandea d’Europa”.

Non è insomma una cosa di ieri, lunga è la relazione d’amorosi sensi tra ambienti della destra radicale (ora sovranista) e quelli del fondamentalismo cattolico anticonciliare, entrambi coccolati da amministrazioni cittadine conniventi.

Ne abbiamo parlato con Emanuele Del Medico, studioso della destra ultracattolica veronese

Ascolta la diretta:

 


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