Il lavoro al tempo del virus
Scritto dainfosu 25 Febbraio 2020
In Lombardia Veneto e Piemonte sono state chiuse scuole, università, musei e servizi pubblici.
Il governo investe in sicurezza e promette sostegno alle imprese. I lavoratori lasciati a casa riceveranno lo stipendio? Come saranno considerate le giornate non lavorate per lo stop imposto dal governo e dalle regioni?
Per i lavoratori normati si prevedono cassa integrazione e fondi integrativi, per i precari, le partite IVA e i parasubordinati non ci saranno coperture.
Non solo.
Le aziende ne approfittano per imporre lo “smart working”. Si sta a casa e si lavora via internet. Il telelavoro è regolato da una legge del 2017 che prevede che le aziende possano proporlo ma non imporlo ai dipendenti. Sarebbe quindi soggetto ad un accordo che dia ai lavoratori garanzie su orario, forme di controllo, diritto alla copertura delle spese di connessione, copertura in caso di infortunio. Oggi, grazie al decreto emanato dal governo Conte per fronteggiare l’epidemia di Covid 19, le aziende possono imporre lo smart working senza accordi né garanzie per i lavoratori, che devono anche essere grati per la possibilità di stare in casa. L’epidemia diventa quindi pretesto per l’imposizione senza resistenze di nuove forme di sfruttamento.
Nel frattempo la Borsa di Milano scommette sul virus e crolla.
Ne abbiamo parlato con l’economista Francesco Fricche
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