i soldi della scuola pubblica
Scritto dainfosu 29 Giugno 2020
La ministra dell’istruzione Azzolina ha annunciato che è stato trovato un miliardo per riaprire le scuole e che verranno usati edifici dismessi e inutilizzati per contrastare il fenomeno endemico delle classi-pollaio. Eppure tra le parole della ministra e i piani del governo si nota una certa discrepanza: innanzitutto l’esecutivo ha proposto di cercare finanziamenti attraverso la svendita del suo patrimonio immobiliare, dunque gli edifici dello Stato saranno a disposizione delle scuole o verranno venduti?
E poi, nel piano di rilancio i finanziamenti per scuola e sanità avverranno attraverso i social impact bond, ovvero la compartecipazione tra pubblico e privato, in parole povere l’ennesima apertura agli interessi dei privati nel comparto dell’istruzione pubblica. Infatti il governo punta tutto su autostrade e infrastrutture, ancora una volta i piani per il futuro passano dalla cementificazione e dai trasporti anzichè dall’istruzione e dalla ricerca.
Per quel che concerne i finanziamenti europei questi sono arrivati, ma già riversati nelle maggiori banche italiane, lasciando a questi istituti la decisione su come e dove re-investirli. Questo sabato in più di 60 piazze d’Italia professori, studenti e famiglie sono scese in piazza per rivendicare l’accesso a un’istruzione accessibile, pubblica e di qualità. Una lotta che dovrà unirsi alle tante che seguiranno questo periodo di forte crisi.
Ne parliamo con Marco Bersani, prendendo spunto dal suo articolo (https://www.attac-italia.org/se-scuola-e-sanita-fossero-banche/)