Cultura della Difesa? Un team di “esperti” per la propaganda di guerra

Scritto dasu 21 Marzo 2023

Quattordici superconsulenti del ministro Guido Crosetto “a titolo gratuito”, giornalisti, docenti universitari e manager industriali, per dar vita al Comitato per lo sviluppo e la valorizzazione della cultura della Difesa. Diverse testate nazionali hanno rilanciato la notizia dell’istituzione, lo scorso 21 febbraio, di quello che è già stato definito – erroneamente – il think tank personale di Crosetto.
La scarsissima attenzione dei media e dell’opinione pubblica sul dilagante processo di penetrazione delle forze armate e delle industrie del comparto militare nel tessuto sociale, culturale ed economico del paese, particolarmente nel mondo dell’istruzione di ogni ordine e grado e della ricerca accademica, conduce oggi all’errore di “personalizzare”, nella figura di Guido Crosetto, il neo-comitato che “dovrà sottrarre il tema all’esclusivo dibattito sulle armi e la guerra”, per spostare l’attenzione “anche sull’impatto che la difesa nel suo complesso ha sulla vita di tutti i giorni”.
Con Antonio Mazzeo, insegnante, antimilitarista e blogger, abbiamo provato a ricostruire il lungo processo gestionale della “cultura della difesa” che ha visto promotori e sponsor tutte le forze politiche alla guida dei governi degli ultimi quindici anni.

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