La resistenza contro il carcere a Napo e Archidona in Ecuador

Scritto dasu 18 Dicembre 2024

Que viva el paro! Viva la resistencia!

In Ecuador nella regione del Napo, alle porte dell’Amazzonia, dal 2 dicembre le comunità hanno bloccato in punti strategici della regione le strade e le città, a seguito dell’approvazione e dell’inizio della costruzione di un secondo carcere di massima sicurezza a pochi km dal centro della città.
Napo ed Archidona vivono di turismo significherebbe perdere una fetta di reddito di cui vive la comunità, rappresentando un rischio per le attività di turismo sostenibile delle comunità indigene volte al mantenere e proteggere il proprio territorio.
Questo progetto, che costa quasi 53 milioni di dollari, non solo rappresenterebbe un danno a livello territoriale, ma è anche la palese dimostrazione della sordità del governo davanti alla volontà popolare. Il governo Noboa ha volutamente deciso di tacere i problemi di povertà,  disoccupazione e difficile accesso alla sanità, vendendo la prigione come la soluzione seducente. Ma questo non è altro che un business e le persone della comunità sono quelle che ne pagano sempre le conseguenze.

Dalla notte del 2 dicembre le comunità si sono riunite e hanno bloccato i punti nevralgici della regione, il km 24 e il ponte di Archidona, Puerto Napo e ogni giorno le altre comunità si uniscono creando un gruppo sempre più grande, sempre più forte.
La resistenza c’è e si è manifestata nei modi più forti bloccando un’intera strada, bloccando le attività, gli attraversamenti, radunando tutte le persone davanti a dei mucchi di pneumatici, tronchi, pietre e bambù in fiamme che bloccano le strade. Tutti collaborano come possono, c’è chi porta i dolci, c’è chi condivide il pane, c’è chi distribuisce panini, cibo, c’è chi porta latte di wayusa, bocadillos, acqua. Nella prima settimana si è attensa una risposta dal governo, che per ora sembra troppo concentrato sulle festività della capitale e non sulle esigenze di Napo.
Il 12 dicembre è stata convocata una assemblea al PKR, pueblo Kichwa de Rukullakta, dove alla presenza di piu di 2500 abitanti dell’area è stato deciso che la resistenza continua finché il popolo non verrà ascoltato. Alla fine di questa assemblea tutti i partecipanti si sono mossi in una marcia verso Tena, capitale della provincia di Napo, (14 km di distanza) dove nella sera hanno occupato la Governacion della città, e dove tutt’oggi resiste un nuovo presidio.
Con oggi siamo al 14esimo giorno di resistenza.
Il popolo amazzonico rifiuta la costruzione del carcere di massima sicurezza nel cantone di Archidona e si ribella ad un governo che non ha mai aperto una consultazione libera, preventiva e informata con le persone di Archidona, Napo e dell’Amazzonia.
A livello mediatico la notizia è piuttosto taciuta e invece è importante che si sappia che le comunità del Napo non hanno intenzione di sottostare alle decisioni di un governo che fa della politica il proprio gioco.

Abbiamo sentito in differita una compagna che attualmente vive da mesi con una comunità quechua della zona. Ne abbiamo parlato ai microfoni di radio blackout durante l’informazione del mercoledì:

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Radio Blackout 105.25

One station against the nation

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