La scuola italica di Valditara

Scritto dasu 21 Gennaio 2025

Dallo studio della Bibbia e dell’epica classica già alle elementari, al superamento della geo-storia, il sistema scolastico italiano si prepara a una trasformazione profonda, come indicato da Valditara nelle anticipazioni delle indicazioni ministeriali per il prossimo anno scolastico.

Per rafforzare l’identità culturale e le conoscenze delle radici del Paese italico, viene introdotto lo studio della Bibbia già a partire dalla scuola primaria, uno strumento educativo considerato “fondamentale per comprendere le origini storiche e culturali dell’Italia e dell’Europa” dal ministro Valditara, lo stesso che ha reintrodotto la bocciatura legata al voto in condotta e ha sospeso dall’insegnamento un docente, Christian Raimo, reo di averlo criticato.

Sempre riferendosi ai nuovi programmi della primaria, Valditara ha detto che oggetto di studio sarà il «nostro patrimonio storico», cioè i «popoli italici, le origini e le vicende dell’antica Grecia e di Roma, le loro civiltà, i primi secoli del cristianesimo». Per quanto riguarda l’insegnamento in generale della storia, Valditara abolirà la «geostoria», che unisce lo studio della storia a quello della geografia: la storia verrà studiata come una «grande narrazione», che secondo Valditara dovrebbe essere priva di «sovrastrutture ideologiche». Lo studio si concentrerà sulla storia dell’Italia, dell’Europa e dell’Occidente. Come se conoscere la storia delle altre culture non fosse importante, o, peggio, come se le altre culture non avessero una storia.

Abbiamo chiesto a Serena Tusini, docente e promotrice dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle Università, di commentare le nuove indicazioni nazionali per le scuole – i vecchi “programmi scolastici”, per intenderci – previste per l’anno scolastico 2026-2027. Ascolta e scarica l’approfondimento:

 

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