I gesti di disperazione e protesta nel Cpr di Gradisca non si fermano
Scritto dainfosu 11 Giugno 2025
La sera del 5 giugno, un recluso del Cpr friulano è a terra svenuto nella sua cella, in preda a dolori fortissimi. Nessuno degli operatori gli presta aiuto, nonostante le ripetute richieste. Qualcuno sostiene che abbia ingerito dello shampoo. Dopo una mezz’ora viene acceso un primo fuoco nella sua cella, è solo a quel punto intervengono gli operatori e la polizia, spengono il fuoco e lo portano via in barella. Il recluso, dopo qualche schiaffo e una colluttazione avvenuta in infermeria, viene riportato in cella.
I fuochi si moltiplicano in tutta l’area blu, in solidarietà con quanto sta accadendo. Il corridoio delle celle è presidiato da guardia di finanza e polizia in antisommossa. Alle reazioni dei compagni di reclusione, inizia un intervento muscolare dell’antisommossa, che entra in alcune celle rincorrendo i detenuti e picchiandoli fortissimo, anche quando sono a terra. Nessuno di loro viene successivamente curato, ed è per questo che, due giorni dopo viene nuovamente appiccato il fuoco a una cella dell’area blu. L’ultimo episodio di protesta all’interno del Cpr friulano è avvenuto nella notte di domenica, quando alcuni detenuti sono saliti sul tetto della struttura.
Ci siamo fattx raccontare la situazione al Cpr di Gradisca da una compagna dell’assemblea contro i Cpr del Friuli Venezia Giulia. Ascolta e scarica l’approfondimento e segui gli aggiornamenti sul blog https://nofrontierefvg.noblogs.org e su instagram (@nocprfvg).