La San Paolo alla conquista dell’artico

liberation front

La banca San Paolo sta finanziando un progetto d’estrazione di gas liquido Artic Lng-2 nella penisola di Gydan nella zona artica della Siberia ad opera dell’azienda russa Novatek e la francese Total con un finanziamento di 550 milioni d’euro. Il tentativo di greenwashing della San Paolo che ha firmato un memorandum per non finanziare estrazioni nel mare, continua comunque nei suoi traffici grazie ad alcuni escamotage legati alla presenza di un lembo di terra nelle zone estrattifere.

L’attività d’estrazione oltre a devastare il fondale marino e la fauna che ci vive, oltre al pericolo legato agli incidenti e alla perdita di gas e di materiali inquinanti, si porta dietro anche tutto l’indotto logistico dell’opera: navi rompighiaccio, navi metatanifere, strade, porti, condotti, ecc…tutto in una zona delicatissima del mondo che si scalda e si trasforma sempre più rapidamente.
Non solo, questi progetti hanno anche un forte impatto coloniale. Quelle zone della Siberia sono abitate da sempre da popoli seminomadi, dediti all’allevamento di renne e alla pesca, che sono stati cacciati via e spinti verso sud.
Ne parliamo con Simone di Re.Common (https://www.recommon.org/sace-e-intesa-sanpaolo-finanziano-la-devastazione-dellartico-russo/)

Un focus sulle attività d’estrazione in Africa e sui tentativi di guerriglia in corso
(https://www.africa-express.info/2021/12/14/inquisita-societa-svedese-per-complicita-nei-massacri-in-sudan-durante-la-guerra/
https://www.africa-express.info/2021/12/01/attacco-armato-a-un-impianto-delleni-in-nigeria-4-morti-7-i-rapiti/)




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