Repressione antimilitarista. Libertà per i/le compagn di Antudo
liberation front
Il 21 marzo la questura di Palermo ha eseguito tre misure cautelari per altrettanti militanti del collettivo Antudo. Due obblighi di firma per aver diffuso sul sito un attacco incendiario contro la sede di Leonardo, e l’arresto per il presunto autore. L’8 aprile il tribunale ha confermato la reclusione per Luigi con l’accusa d’atto terroristico ed è stato trasferito nel carcere di alta sicurezza di Alessandria.
Leonardo è l’azienda italiana leader nel settore bellico e produce armamenti per tutti i conflitti sparsi per il globo, arricchendosi sulla pelle dei popoli. L’antimilitarismo sta nell’intralciare la macchina che produce la guerra, individuando e colpendo i responsabili.
La repressione ha colpito anche chi ha diffuso il video e che promuove contro-informazione, mentre i giornali hanno tentato di spargere fango sulla vicenda creando il mostro indipendentista da centro sociale bombarolo. Al contrario le manifestazioni e una lettera dal carcere dimostrano come sia chiaro a tutt chi sono i responsabili dei massacri di civili e da che parte sta la solidarietà popolare.
Ne parliamo con un compagno del collettivo Antudo, a seguire la lettera di Luigi
“Siamo dalla parte giusta della storia”. Luigi ci scrive dal carcere