Dallo snowfarming agli ski dome, lo sci diventa sempre più insostenibile

Nella puntata di mercoledì 18 gennaio vi abbiamo fatto ascoltare un audio di Radiocane con un intervento di Daniele Ratti riguardante la tematica dell’acqua, della sua relazione con l’energia, della sua mercificazione e commercializzazione come prodotto da cui trarre profitto, potere e controllo. Potete riascoltarlo qui: https://radiocane.info/come-ci-beviamo-il-mondo/

Abbiamo poi colto la palla al balzo per parlare di alcuni progetti che molto fanno discutere in questo periodo rispetto al loro consumo di acqua e di energia: la tecnica dello snowfarming e gli impianti sciistici al chiuso chiamati “ski dome”.

Entrambi fanno parte della pletora tecnologica a cui disperatamente si aggrappa l’economia sciistica per non accettare l’anacronia della propria esistenza di fronte ai cambiamenti climatici: di neve ce n’è sempre di meno, ed invece di ridurre o riconvertire gli impianti sciistici, si pensa a come creare ambienti e neve sempre più artificiali per garantire l’attività sciistica tutto l’anno.

Questi progetti quantomeno grotteschi sono stati presentati anche in Piemonte, rispettivamente con lo snowfarming in Val Formazza e con lo ski dome di Cesana, in Valsusa, spacciati anche stavolta come soluzioni green e sostenibili, quali in realtà non sono. Abbiamo analizzato quali sono i problemi legati a questi progetti e quali siano i costi energetici, idrici ed economici del voler sciare a tutti i costi.

Ascolta l’estratto della puntata qui:




Radio Blackout 105.25

One station against the nation

Current track
TITLE
ARTIST