frittura mista|radio fabbrica 19/10/2021
Il primo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Sandi, lavoratore portuale del Coordinamento Lavoratori Portuali Trieste sul caso dello sciopero dei lavoratori portuali contro l’utilizzo strumentale del green pass. A partire dal 15 ottobre una percentuale considerevole di lavoratori portuali entrano in sciopero dando dei grattacapo non indifferenti alle autorità portuali che dichiarano, in buona parte, la volontà anche di pagare il green pass per evitare il blocco ed i conseguenti danni economici. La volontà mediatica che da tempo cerca di dividere i lavoratori non ha fermato la solidarietà che intorno ai portuali si è concretizzata fino a creare un presidio permanete davanti all’ingresso del porto. Ieri 18/10/2021 il presidio è stato sgomberato dalla polizia: l’effetto è stato quello di compattare i portuali e i solidali che rilanciano!
“Noi come portuali ribadiamo con forza e vogliamo che si chiaro il messaggio che nulla di tutto ciò farà sì che noi scendiamo a patti fino a quando non sarà tolto l’obbligo del Green pass per lavorare, non solo per i lavoratori del porto, ma per tutte le categorie di lavoratori”.
Il terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Tommaso. delegato Fiom alla Mopar di Rivalta, dove si sono susseguite in questi ultimi giorni, due mobilitazioni; la prima il 12 ottobre con uno sciopero e relativo corteo arrivato fino al vicino comune di Piossasco, per chiedere al sindaco di prendere in carico le loro rivendicazioni, la seconda il 15, giorno di entrata in vigore dell’obbligo di Green Pass per potersi recare sul luogo di lavoro. Durante entrambi questi momenti, i lavoratori hanno detto a gran voce che non vogliono cedere al ricatto per il quale loro e alcuni loro colleghi si debbano ritrovare nella paradossale situazione di dover pagare i tamponi di tasca loro per poter lavorare, oltre a portare a galla il diffuso problema del ricorso ai lavoratori interinali usa e getta. Per il 15 i lavoratori hanno deciso di non indire lo sciopero, ma di presentarsi ai cancelli del magazzino, senza il certificato verde, per dimostrare quanto questa misura può ledere sui bisogni produttivi padronali, perchè comunque l’arma dello sciopero è sempre calda e dai nostri microfoni, ci hanno promesso di volerla utilizzare molto a breve, se l’azienda continuerà a fare orecchie da mercante alle loro richieste.
Buon ascolto