I folli progetti di geoingegneria per affrontare i cambiamenti climatici
Per far fronte al surriscaldamento globale, ingegneri e ricercatori stanno mettendo a punto sistemi di gestione della radiazione solare mediante lo spargimento aereo di particelle prodotte da anidride solforosa (SO2) capaci di riflettere i raggi solari verso lo spazio, di modo da raffreddare l’atmosfera terrestre. Queste ricerche prendono spunto dalle eruzioni vulcaniche, come quella del vulcano Pinatubo nelle Filippine che nel secolo scorso ha fatto registrare cambiamenti climatici su scala mondiale, con un abbassamento delle temperature di quasi mezzo grado.
La Nasa e le grandi università puntano sulla geo-ingegneria per trovare rimedi agli effetti di questo tipo di società, ma se nei loro simulatori virtuali l’oscuramento del sole potrebbe rivelarsi una soluzione, nella realtà questo potrebbe avere effetti impensabili sul ciclo della vita, come la scomparsa dei monsoni e di tantissime specie animali che non avrebbero il tempo di adeguarsi a un cambiamento climatico così radicale.
L’uso della geo-ingegneria è agli albori, i progetti sono poco costosi ed espandibili su scala globale, ogni governo potrebbe farne ricorso poiché il suo uso è ancora de-regolamentato anche se non se ne conoscono gli effetti, che potrebbero essere catastrofici perché vanno ad alterare i fondamenti della vita terrestre: i ghiacciai, l’acqua e la radiazione solare.
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