I MONDI PERDUTI – LA PERLA DI LABUAN 12/10/2018

“In questa isola Atlantide si era costituita una mirabile potenza regale che regnava su quella e molte altre isole e anche su sulla Libia, l’Egitto e la Tirrenia.” Da queste poche parole scritte da Platone nel nel 355 a.C. derivò tutto ciò che é stato scritto e detto nei secoli successivi su Atlantide. In epoca moderna diventa un tema obbligato per gli scrittori. “Dov’ero? Dovevo saperlo a ogni costo, ma il capitano Nemo mi fermò con un gesto, raccolse un pezzo di pietra, si avvicinò a una roccia e scrisse una parola: Atlantide.” (“Ventimila leghe sotto i mari” di Jules Verne). Ma l’isola in mezzo all’oceano Atlantico non è l’unico dei continenti perduti. Nel 1921 James Churchward rivelò al mondo che nell’oceano Pacifico era esistito Mu, con 64 milioni di abitanti di molte razze. Lo rivelavano le tavolette di Naacal, che solo lui e nessun altro aveva trovato in un monastero segreto del Tibet. I miti celtici raccontano di Lyonesse, un’isola al largo dell’Inghilterra, fiorente e popolosa, che un giorno fu inghiottita dal mare. Molti persero la vita o la ragione per cercare l’Eldorado, la città dell’uomo d’oro, tra la Colombia e il Brasile. La Bibbia racconta che re Salomone ricevette la visita della regina-maga di Saba, e oggi l’Etiopia e lo Yemen si contendono i natali di Makeda (secondo altri Balquis). Nel 1933 James Hilton scrisse il romanzo “Orizzonti perduti” ambientato a Shangri-La dove una comunità di saggi vive in eterno. Molti partirono alla sua ricerca, ma nessuno la trovò. L’elenco potrebbe essere lungo, ma nessun regno perduto o isola sprofondata ha ancora superato la popolarità di Atlantide. Arthur Conan Doyle, oltre a Sherlock Holmes, creò anche il professor Maracot che, dentro un batiscafo, scopre in fondo all’oceano Atlantico i sopravvissuti all’antica catastrofe. “Le grandi storte, gli apparecchi distillatori e gli altri apparecchi che producevano cibo, aria e acqua erano parte dell’edificio, come anche i laboratori e la gigantesca pompa dell’acqua.” (“Nell’abisso di Atlantide” di Arthur Conan Doyle) Forse il fascino di questi regni e continenti risiede proprio nel fatto che non esistono più o non si riesce a trovarli. “Atlantide sprofondò e scomparve, e quel mare da allora é divenuto impraticabile e inesplorabile.” (Platone) . Buon ascolto.



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