La Perla di Labuan – 30 marzo – L’uomo invisibile

“Accadde qualcosa di veramente incredibile. Le coperte si ammucchiarono da sole, si sollevarono e poi andarono a posarsi sulla spalliera del letto. Subito dopo il cappello si levò in volo.” Nel 1897 Herbert George Wells scrive “L’uomo invisibile”, ispirato a uno dei più antichi sogni del genere umano, foriera di infinite possibilità. Così la pensa il professor Griffin che per conquistarla perde molti anni, tutti gli amici e la ragione, per poi scoprire che gli inconvenienti sono superiori ai vantaggi. Tutto comincia nel paese di Iping nel Sussex, il che permette all’autore di offrirci un quadro delle provincia inglese condito di humour ancor oggi godibile. “L’uomo invisibile” ispirò alcuni film, tra cui uno con Gianni e Pinotto, molti meno di altre immortali figure del fantastico, probabilmente perchè il tema non permette molte variazioni. Ma ogni tanto qualcuno se ne ricorda e ci riprova. Nel XIV secolo Giovanni Boccaccio nel suo “Decamerone” ci presenta il personaggio di Calandrino, che si vanta di essere molto furbo. Gli amici gli fanno credere all’esistenza dell’elitropia, la pietra che rende invisibili, e fingono di non riuscire a vederlo. Calandrino ci casca e si caccia in guai a non finire. Herbert George Wells è considerato il padre della fantascienza moderna, a lui dobbiamo “La guerra dei mondi”, “La macchina del tempo”, “L’isola del dottor Moreau” e molti altri romanzi e racconti. Il suo nome era compreso nella lista delle personalità che i nazisti volevano arrestare e internare se fossero riusciti a sbarcare in Gran Bretagna, insieme a quelli di Bertrand Russel e Virginia Woolf. “E fu lì, sul misero letto di una camera squallida, che il più geniale scienziato che il mondo aveva mai avuto terminò la sua folle esistenza.” Buon ascolto.

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