La storia della campagna SHAC (Stop Huntingdon Animal Cruelty)

A partire dalla fine degli anni ‘90, in un contesto di già grande attività di diversi movimenti contro la vivisezione e per la liberazione animale, prende forma in Gran Bretagna e negli Stati Uniti la campagna SHAC (Stop Huntingdon Animal Cruelty), che rimase nella storia per la sua portata enorme a livello di forza, di strategie, di coinvolgimento internazionale, e purtroppo anche di accanimento repressivo.

SHAC si pose da subito come obiettivo quello di fermare il business di Huntingdon Life Scienses, al tempo la più grande multinazionale della vivisezione d’Europa: si trattava di un insieme di laboratori diffusi in tutto il mondo, in cui si effettuavano esperimenti su migliaia di animali. Le stragi, le torture e le violenze gratuite avvenute dentro quelle mura nei confronti di ogni tipo di animale (tra cui cani beagle) furono ampiamente documentate da attivisti sotto copertura, attraverso video e audio che sconvolsero molta dell’opinione pubblica e permisero la nascita di una grossa mobilitazione internazionale.

Una delle strategie d’avanguardia, per quegli anni, messe in campo da questa campagna fu quella di individuare e fare pressione contro ogni persona o azienda che fosse coinvolta anche solo parzialmente negli affari di HLS, per dissuadere qualunque (anche potenziale) collaboratore dal stipulare contratti con il colosso in questione. Per fare ciò, SHAC utilizzò moltissimi metodi di lotta diversi, dalle petizioni, ai presidi, fino ai sabotaggi e alle violenze fisiche.

Nel giro di un decennio, la multinazionale venne messa in ginocchio e arrivò sull’orlo della bancarotta, salvo essere poi graziata all’ultimo minuto da finanziamenti pubblici statali (a dimostrazione del peso politico del ricchissimo business della vivisezione).

Contro un tale livello di lotta e mobilitazione, la repressione non si fece attendere, e sia negli USA che in Europa moltissime persone vennero arrestate e condannate a diversi anni di carcere con l’accusa di terrorismo (grazie a nuove leggi create ad hoc per poter dichiarare “terrorista” chiunque sia coinvolto in qualsiasi tipo di attivismo -anche una singola azione di volantinaggio o un post su un blog- contro un’azienda legata al mondo della vivisezione). Le indagini e gli arresti continuarono per anni, fino al 2014 circa, quando si concluse ufficialmente la campagna.

In questa puntata abbiamo ripercorso le tappe cruciali della campagna SHAC, focalizzandoci su come si sviluppò nel Regno Unito, anche grazie al contributo dell’opuscolo “Shac, una campagna che ha fatto storia” (2014).

Ascolta l’audio qui:

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