L’arco minerario dell’Orinoco, davanti allo sfruttamento della terra nessuna rivoluzione
liberation front
In Venezuela il sedicente governo bolivariano di Maduro ha approvato nel 2016 un enorme progetto estrattivo nel sud-est del paese: l’arco minerario dell’Orinoco, una mega area di 112000 km quadrati nell’Amazzonia venezuelana a sud del fiumo Orinoco dove vengono estratti oro, diamanti e coltan. Un progetto affidato ad aziende straniere e all’azienda mineraria statale che fa capo ai vertici militari dell’esercito.
Con la scusa del controllo del contrabbando si è militarizzata l’intera area, ma se i contrabbandieri continuano a scavare e rivendere illegalmente i preziosi minerali, l’esercito si schiera contro le comunità indigene che si sono auto-organizzate in gruppi di resistenza. Anche in questo caso con la scusa della legalità si palesa la violenza dello stato in difesa del capitale.
Infatti all’interno dell’arco minerario non solo ci lavorano migliaia di minatori in condizioni di sfruttamento, ma tutto un corollario di contrabbandieri, prostitute e venditori abusivi che costellano le baraccopoli che da sempre accompagnano questi progetti faraonici.
L’impatto ambientale dell’arco minerario è devastante e va a stravolgere l’intero ecosistema di una zona ancora vergine, dove appunto diverse comunità potevano sopravvivere grazie alla ricchezza della foresta amazzonica e del fiume Orinoco. Quest’ultimo è il più soggetto all’attività antropica dello sfruttamento minerario: inquinamento, deviazioni del corso e la ricerca di pietre preziose mettono a dura prova la resistenza del terzo fiume al mondo per volume d’acqua. Il governo Maduro non si è minimamente interessato di fare ricerche preventive né tantomeno di cercare un dialogo con le popolazioni autoctone che non solo si vedono private della terra, ma che addirittura rischiano l’estinzione.
Col mito del lavoro anche questo governo rivoluzionario cerca di spronare la guerra tra poveri: minatori contro indigeni, poveri contro poverissimi, a favore dell’oligarchia militare che difende un governo fratricida. La retorica anti-imperialista che vede Maduro nel mirino degli Stati Uniti non sussiste davanti alle scelte di un esecutivo che di rivoluzionario non ha proprio niente: sfruttamento, potere militare ed estrattivismo sono le colonne portanti di qualsiasi governo.
Ne parliamo con Andrea,
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