Problematizzare l’archeologia: uno scavo nei suoi risvolti coloniali e imperialisti
liberation front
Nell’attuale epoca della divisione tra saperi e pratiche, è raro che il disorso sull’archeologia ne riveli i risvolti coloniali e imperialisti. Colmare questo vuoto è l’obiettivo del libro “Pietre d’Oltremare. Scavare, conservare, immaginare l’Impero (1899-1940)” di Simona Troilo, con cui abbiamo parlato della strumentalizzazione dell’antichità svolta dall’Italia fascista, nonchè in generale da qualunque potenza in espansione desiderosa di consolidare narrazioni identitare nazionalistiche. Da questo confronto emerge l’esigenza di una narrazione contestualizzata, storicamente informata e critica delle pratiche archeologiche, ma anche l’urgenza di praticare nuove modalità di gestione dei reperti storici, che non contemplino nè implichino subdolamente l’esclusione delle comunità che abitano i luoghi in cui questi si trovano o un’interpretazione propagandistica della ricostruzione storica.
Qui l’audio completo dell’intervista: