Puntata speciale: Resignation Front – fine del mondo e rassegnazione
liberation front
In questa puntata affianchiamo Pietro in una lunga riflessione su cosa significhi essere consapevoli della fine e sulle conseguenze che questa consapevolezza porta con sè. Fine del mondo significa sia il disgregamento del mondo materiale per come lo abitiamo, sotto le sferzate di disastri ecologici e cambiamenti climatici irreversibili, sia il dissolversi del mondo per come lo conosciamo e per come abbiamo imparato a desiderarlo. In questo secondo senso è giusto parlare di fine di un orizzonte, di una prospettiva del futuro.
Tutto il male viene per nuocere? Verrebbe da dire di sì. Ma forse può essere politicizzato, indirizzato e riportato in orizzonti di discorso e di vita più desiderabili, almeno per chi vive in quella generazione che più sta subendo gli effetti ansiogeni e depressivi della fine del mondo conosciuto e desiderato. Re-indirizzare il desiderio è allora il primo passo per fare emergere gli imprevisti, fatali nemici di quel realismo capitalista che sembra scolpire nella pietra la necessità di un mondo configurato nello stato attuale, l’unico possibile e desiderabile.
A un certo punto intervistiamo anche Bifo, che ci svela gli inaspettati risvolti emancipatori della rassegnazione.
Buon ascolto, qua’ssotto:
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