Facebook scrive malware per tails
Riconoscimento facciale e polizie
Google gia’ nel 2018 aveva dichiarato che non avrebbe integrato le sue tecnologie di riconoscimento facciale in prodotti commerciali “Così come altre tecnologie che possono essere impiegate per molteplici utilizzi, il riconoscimento facciale merita una considerazione approfondita al fine di assicurare che il suo uso risulti in linea con i nostri principi e valori, evitando abusi e conseguenze negative.”
Questa presa di posizione vuole spingere il legislatore a pronunciarsi sul questo tema per introdurre delle regole precise e porsi a quel punto sotto una luce pulita, una luce giusta, quella che aiuta le comunita’ a ritrovare i bimbi perduti grazie al riconoscimento facciale.
Anche ms quindi dice “Non forniremo la tecnologia di riconoscimento facciale alla polizia negli Stati Uniti finché sarà in vigore una legge nazionale. Dobbiamo stabilirla per regolarne l’utilizzo sulla base della protezione dei diritti umani.”
E ci tiene a sottolineare che al momento non abbia sottoscritto contratti per la fornitura di tale tecnologia alle forze dell’ordine negli USA, ma non conferma né smentisce se lo stesso sistema è in dotazione ad agenzie governative come Customs and Border Protection per il controllo doganale o Department of Homeland Security per la gestione delle questioni interne.
Anche in europa ad inizio anno si era ventilato di una messa al bando di questi sistemi perlomeno nei luoghi pubblici per un lasso di tempo di 5 anni ma c’e’ stato un veloce dietrofront di questa proposta nel giro di una settimana e anzi si gira l’idea della creazione di un database europeo con i dati biometrici delle persone.
IBM, nel mezzo delle proteste in seguito all’uccisione di George Floyd, esprime invece la volontà di non impiegare l’IA per finalità legate al riconoscimento facciale e alla sorveglianza, seguita a ruota da amazon e impone una sospensione di un anno all’utilizzo di Rekognition da parte della polizia.
Ancora gutenberg, la censura creativa della polizia italiana
Il Project Gutenberg, storico riferimento online per la distribuzione in Rete di libri di pubblico dominio, è finito gia’ da tempo nelle maglie della giustizia italiana e sotto la scure della Guardia di Finanza. La segnalazione era arrivata dallo stesso progetto con un tweet che riprende le carte della guardia di finanza.
Cos’e’ il Project Gutenberg, È il primo progetto al mondo a rendere fruibili in modo digitale le opere nel pubblico dominio (o per cui gli autori hanno dato specifica licenza. Hanno cominciato mezzo secolo fa, nel 1971, quando Internet non esisteva ancora e i computer praticamente nemmeno: si erano insomma portati avanti col lavoro.
Secondo la legge italiana (ed europea), il copyright su un’opera letteraria scade dopo 70 anni dalla morte dell’autore. Aleramo e Bontempelli, gli autori dei 5 libri contestati dalla guardia di finanza, sono morti nel 1960, quindi le loro opere entreranno nel pubblico dominio nel 2031 in italia. Ma secondo la legge statunitense, le opere pubblicate fino al 1978 hanno un copyright di 95 anni dalla data di pubblicazione. Questo significa che le opere pubblicate prima del 1924 di un autore morto dopo il 1950 sono PD-USA ma non PD-EU. Project Gutenberg ha insomma tutti i diritti di distribuire quelle opere: per esempio, Una donna dell’Aleramo è del 1906, e La vita operosa di Bontempelli del 1921.