","Le ragazze della Jakala non mollano","post",1616510741,[60,61,62,63,64],"http://radioblackout.org/tag/appalti-e-subappalti/","http://radioblackout.org/tag/cooperativa-helios/","http://radioblackout.org/tag/cooperativa-santa-maria/","http://radioblackout.org/tag/jakala/","http://radioblackout.org/tag/lotta-delle-lavoratrici/",[29,27,33,17,31],{"post_content":67,"tags":73},{"matched_tokens":68,"snippet":71,"value":72},[69,70],"cooperativa","Helios","la lotta delle lavoratrici della \u003Cmark>cooperativa\u003C/mark> \u003Cmark>Helios\u003C/mark>, che lavora nei magazzini Jakala","Aggiornamento al 23 marzo\r\n\r\n\r\nProsegue la lotta delle lavoratrici della \u003Cmark>cooperativa\u003C/mark> \u003Cmark>Helios\u003C/mark>, che lavora nei magazzini Jakala di Nichelino, con sui ha un contratto in subappalto.\r\nMartedì scorso c’è stato un folto presidio di fronte alla sede della \u003Cmark>cooperativa\u003C/mark> \u003Cmark>Helios\u003C/mark> in piazza Derna 227. Una delegazione di lavoratrici e sindacalisti è stata ricevuta dai rappresentanti di \u003Cmark>Helios\u003C/mark>, che hanno rifiutato ogni confronto ed hanno annunciato l’invio di contestazioni alle lavoratrici lasciate a casa senza stipendio o emarginate per le loro lotte. Le lettere sono arrivate pochi giorni dopo. Nel frattempo Jakala ha fissato un incontro con le lavoratrici di \u003Cmark>Helios\u003C/mark> per la prossima settimana. Le lavoratrici sono decise a non mollare.\r\nLa vicenda Jakala è peraltro emblematica della condizione lavorativa di settori sempre più ampi di lavoratori e lavoratrici, costretti alla precarietà, all’assenza di tutele e garanzie, a salari da fame, in un sistema di appalti e subappalti, che di fatto sono la forma del caporalato del terzo millennio.\r\nCe ne ha parlato Stefano Capello della Flaica Cub\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/2021-03-23-jakala-capello.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nLa coop \u003Cmark>Helios\u003C/mark> è un'azienda che lavora nel campo del confezionamento in subappalto per un'altra \u003Cmark>cooperativa\u003C/mark>, la Santa Maria, che, a sua volta, lavora per Jakala, un marchio importante in questo paese con un fatturato di 135 milioni di euro.\r\nLa Jakala ha dei capannoni a Nichelino dove lavorano le dipendenti della \u003Cmark>Helios\u003C/mark> e della Santa Maria. Le lavoratrici confezionano merci che vengono poi spedite in tutta Italia.\r\nIl clima nell’azienda è pesantissimo: le addette al confezionamento sono inquadrate al livello più basso del CCNL Multiservizi, uno tra i peggiori dei molti contratti presenti in Italia. Le lavoratrici vengono pagate a giornata e quando vengono sospese non ricevono alcuna retribuzione. Essere sospese non è molto difficile, basta una parola di troppo, una richiesta, una lamentela. Cosi è successo ad una lavoratrice che prima è stata sospesa senza stipendio, poi trasferita a 35 chilometri di distanza per dovendosi occupare da sola del figlio di 6 anni. La stessa sorte poteva toccare ad un’altra lavoratrice che per paura di ripercussioni non ha denunciato un infortunio dovuto al sollevamento di carichi pesanti. Ora ha un’ernia fuori posto e l’ansia di dover rientrare a lavorare.\r\nAll’inizio di marzo le lavoratrici hanno manifestato per rivendicare condizioni di lavoro dignitose e salari accettabili: la FLAICA CUB Torino ha avviato una vertenza legale: “Non abbiamo nessuna intenzione di lasciare sole queste lavoratrici sottoposte al ricatto di dover scegliere tra la propria vita e il lavoro”.\r\n\r\nJakala che ha risposto con una nota: “In merito a quanto verificatosi davanti al capannone di Jakala SpA a Nichelino, riteniamo doverose alcune precisazioni. Ci preme anzitutto esprimere rammarico per l’accaduto ed evidenziare che Jakala SpA non era in alcun modo a conoscenza di quanto dichiarato durante la protesta ed è del tutto estranea ai rapporti lavorativi che fanno capo alla \u003Cmark>Cooperativa\u003C/mark> \u003Cmark>Helios\u003C/mark>, verso la quale è stato rivolto lo sciopero. Tale \u003Cmark>cooperativa\u003C/mark> opera nel magazzino a Nichelino in qualità di sub – fornitore di un’altra \u003Cmark>Cooperativa\u003C/mark> , con la quale la nostra società intrattiene un rapporto contrattuale diretto. In qualità di committente, Jakala SpA non può interferire nei rapporti di lavoro tra fornitori/sub – fornitori ed i dipendenti di questi, se non nei limiti disposti dalla legge e dagli accordi contrattuali . Come ogni altro fornitore con il qual e Jakala SpA ha rapporti, la \u003Cmark>Cooperativa\u003C/mark> \u003Cmark>Helios\u003C/mark> è tenuta ad uniformarsi ai principi etici da noi applicati e rispetto ai quali pretendiamo totale aderenza. Ci impegniamo pertanto ad approfondire quanto accaduto, in un’ottica di vicinanza e collaborazione con tutte le persone che a vario titolo collaborano con la nostra realtà”.\r\nL’ipocrisia di chi lascia il lavoro sporco alle cooperative/ombra che si occupano di reclutare manodopera flessibile e ricattabile ed a gestire gli eventuali conflitti.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Martina, lavoratrice della \u003Cmark>cooperativa\u003C/mark> \u003Cmark>Helios\u003C/mark>, lasciata a casa senza stipendio da dicembre\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/2021-03-16-martina-diiakala.mp3\"][/audio]",[74,76,80,83,85],{"matched_tokens":75,"snippet":29},[],{"matched_tokens":77,"snippet":79},[69,78],"helios","\u003Cmark>cooperativa\u003C/mark> \u003Cmark>helios\u003C/mark>",{"matched_tokens":81,"snippet":82},[69],"\u003Cmark>cooperativa\u003C/mark> santa maria",{"matched_tokens":84,"snippet":17},[],{"matched_tokens":86,"snippet":31},[],[88,94],{"field":34,"indices":89,"matched_tokens":90,"snippets":93},[14,38],[91,92],[69,78],[69],[79,82],{"field":95,"matched_tokens":96,"snippet":71,"value":72},"post_content",[69,70],1157451471441625000,{"best_field_score":99,"best_field_weight":100,"fields_matched":38,"num_tokens_dropped":46,"score":101,"tokens_matched":38,"typo_prefix_score":46},"2211897868544",13,"1157451471441625194",{"document":103,"highlight":123,"highlights":133,"text_match":139,"text_match_info":140},{"cat_link":104,"category":105,"comment_count":46,"id":106,"is_sticky":46,"permalink":107,"post_author":108,"post_content":109,"post_date":110,"post_excerpt":52,"post_id":106,"post_modified":111,"post_thumbnail":112,"post_thumbnail_html":113,"post_title":114,"post_type":57,"sort_by_date":115,"tag_links":116,"tags":122},[43],[45],"67425","http://radioblackout.org/2021/03/la-cooperativa-helios-confeziona-ricatti/","fritturamista","Mattinata informativa iniziata in anticipo per seguire in diretta il picchetto davanti ai cancelli dello stabilimento Jakala di Nichelino dove operano le dipendenti della cooperativa Helios, organizzato da Non Una di Meno con Flaica Cub. Nel comunicato si legge:\r\n\r\nJakala è un’azienda conosciuta in tutta Italia. A Torino si serve di un magazzino\r\nnell’area di Nichelino. All’interno dei suoi capannoni lavorano le dipendenti delle\r\ncooperative addette al confezionamento delle merci che vengono spedite ai molti\r\nclienti dell’azienda. Il clima nell’azienda è pesantissimo: le addette al confezionamento\r\nsono inquadrate al livello più basso del CCNL Multiservizi, uno tra i peggiori dei molti\r\ncontratti presenti in Italia; ma questo non basta, in realtà vengono pagate a giornata\r\ne quando vengono sospese non ricevono alcuna retribuzione. Essere sospese non è\r\nmolto difficile, basta una parola di troppo, una richiesta, una lamentela. Così è\r\nsuccesso ad una lavoratrice che prima è stata sospesa senza stipendio e poi trasferita\r\na 35 km di distanza pur essendo madre di un figlio di 6 anni in una famiglia\r\nmonogenitoriale. Così poteva succedere a un’altra lavoratrice che per paura di\r\nripercussioni non ha denunciato un infortunio dovuto al sollevamento di carichi\r\npesanti. Ora ha un’ernia fuori posto e l’ansia di dover rientrare a lavorare. Il mondo\r\ndel lavoro italiano oggi è diventato questa cosa qua; in particolare sono le donne a\r\npagare il prezzo più alto nei termini del reddito e della vivibilità complessiva della\r\npropria vita, ricattabili e ricattate quotidianamente con la paura continua di perdere\r\nlo stipendio e con questo l’unico sostegno alla propria indipendenza. In questo giorno\r\nche da sempre individuiamo come di lotta e non di festa, siamo sotto ai capannoni\r\ndella Jakala per rivendicare condizioni di lavoro dignitose e salari accettabili, ma\r\nsoprattutto perché non abbiamo nessuna intenzione di lasciare sole queste lavoratrici\r\nsottoposte al ricatto di dover scegliere tra la propria vita e il lavoro.\r\nDa sempre sosteniamo che non devono essere le lavoratrici a dover sostenere le\r\nnecessità delle aziende ma queste ultime a dover organizzare il lavoro sulla base della\r\nnecessità delle persone che prestano il loro lavoro.\r\n\r\nBuon ascolto.\r\n\r\nLa prima diretta alle ore 7:30:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/7.30.mp3\"][/audio]\r\n\r\nLa seconda diretta alle ore 8:40:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/8.40.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","8 Marzo 2021","2021-03-08 14:39:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/foto-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/foto-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/foto-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/foto-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/foto.jpg 960w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","LA COOPERATIVA HELIOS CONFEZIONA RICATTI",1615203942,[117,118,119,120,121],"http://radioblackout.org/tag/lavoro/","http://radioblackout.org/tag/lotta-di-classe/","http://radioblackout.org/tag/non-una-di-meno/","http://radioblackout.org/tag/otto-marzo/","http://radioblackout.org/tag/sfruttamento/",[15,25,23,19,21],{"post_content":124,"post_title":128},{"matched_tokens":125,"snippet":126,"value":127},[69,70],"dove operano le dipendenti della \u003Cmark>cooperativa\u003C/mark> \u003Cmark>Helios\u003C/mark>, organizzato da Non Una di","Mattinata informativa iniziata in anticipo per seguire in diretta il picchetto davanti ai cancelli dello stabilimento Jakala di Nichelino dove operano le dipendenti della \u003Cmark>cooperativa\u003C/mark> \u003Cmark>Helios\u003C/mark>, organizzato da Non Una di Meno con Flaica Cub. Nel comunicato si legge:\r\n\r\nJakala è un’azienda conosciuta in tutta Italia. A Torino si serve di un magazzino\r\nnell’area di Nichelino. All’interno dei suoi capannoni lavorano le dipendenti delle\r\ncooperative addette al confezionamento delle merci che vengono spedite ai molti\r\nclienti dell’azienda. Il clima nell’azienda è pesantissimo: le addette al confezionamento\r\nsono inquadrate al livello più basso del CCNL Multiservizi, uno tra i peggiori dei molti\r\ncontratti presenti in Italia; ma questo non basta, in realtà vengono pagate a giornata\r\ne quando vengono sospese non ricevono alcuna retribuzione. Essere sospese non è\r\nmolto difficile, basta una parola di troppo, una richiesta, una lamentela. Così è\r\nsuccesso ad una lavoratrice che prima è stata sospesa senza stipendio e poi trasferita\r\na 35 km di distanza pur essendo madre di un figlio di 6 anni in una famiglia\r\nmonogenitoriale. Così poteva succedere a un’altra lavoratrice che per paura di\r\nripercussioni non ha denunciato un infortunio dovuto al sollevamento di carichi\r\npesanti. Ora ha un’ernia fuori posto e l’ansia di dover rientrare a lavorare. Il mondo\r\ndel lavoro italiano oggi è diventato questa cosa qua; in particolare sono le donne a\r\npagare il prezzo più alto nei termini del reddito e della vivibilità complessiva della\r\npropria vita, ricattabili e ricattate quotidianamente con la paura continua di perdere\r\nlo stipendio e con questo l’unico sostegno alla propria indipendenza. In questo giorno\r\nche da sempre individuiamo come di lotta e non di festa, siamo sotto ai capannoni\r\ndella Jakala per rivendicare condizioni di lavoro dignitose e salari accettabili, ma\r\nsoprattutto perché non abbiamo nessuna intenzione di lasciare sole queste lavoratrici\r\nsottoposte al ricatto di dover scegliere tra la propria vita e il lavoro.\r\nDa sempre sosteniamo che non devono essere le lavoratrici a dover sostenere le\r\nnecessità delle aziende ma queste ultime a dover organizzare il lavoro sulla base della\r\nnecessità delle persone che prestano il loro lavoro.\r\n\r\nBuon ascolto.\r\n\r\nLa prima diretta alle ore 7:30:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/7.30.mp3\"][/audio]\r\n\r\nLa seconda diretta alle ore 8:40:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/8.40.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ",{"matched_tokens":129,"snippet":132,"value":132},[130,131],"COOPERATIVA","HELIOS","LA \u003Cmark>COOPERATIVA\u003C/mark> \u003Cmark>HELIOS\u003C/mark> CONFEZIONA RICATTI",[134,137],{"field":135,"matched_tokens":136,"snippet":132,"value":132},"post_title",[130,131],{"field":95,"matched_tokens":138,"snippet":126,"value":127},[69,70],1157451471441100800,{"best_field_score":141,"best_field_weight":142,"fields_matched":38,"num_tokens_dropped":46,"score":143,"tokens_matched":38,"typo_prefix_score":46},"2211897868288",15,"1157451471441100922",6646,{"collection_name":57,"first_q":27,"per_page":146,"q":27},6,5,{"facet_counts":149,"found":200,"hits":201,"out_of":350,"page":14,"request_params":351,"search_cutoff":35,"search_time_ms":352},[150,176],{"counts":151,"field_name":174,"sampled":35,"stats":175},[152,155,158,160,162,164,166,168,170,172],{"count":153,"highlighted":154,"value":154},16,"frittura mista",{"count":156,"highlighted":157,"value":157},7,"anarres",{"count":38,"highlighted":159,"value":159},"Macerie su macerie",{"count":14,"highlighted":161,"value":161},"metix flow",{"count":14,"highlighted":163,"value":163},"ponte radio",{"count":14,"highlighted":165,"value":165},"congiunzioni",{"count":14,"highlighted":167,"value":167},"stakka stakka",{"count":14,"highlighted":169,"value":169},"defendkurdistan",{"count":14,"highlighted":171,"value":171},"liberation front",{"count":14,"highlighted":173,"value":173},"il colpo del strega","podcastfilter",{"total_values":37},{"counts":177,"field_name":34,"sampled":35,"stats":198},[178,181,183,185,186,188,190,192,194,196],{"count":179,"highlighted":180,"value":180},9,"frittura mista radio fabbrica",{"count":38,"highlighted":182,"value":182},"cie",{"count":38,"highlighted":184,"value":184},"torino",{"count":38,"highlighted":15,"value":15},{"count":38,"highlighted":187,"value":187},"trapani",{"count":14,"highlighted":189,"value":189},"facchini",{"count":14,"highlighted":191,"value":191},"social housing",{"count":14,"highlighted":193,"value":193},"rinvio a giudizio",{"count":14,"highlighted":195,"value":195},"connecting people",{"count":14,"highlighted":197,"value":197},"chi specula sui rom?",{"total_values":199},60,34,[202,232,255,277,299,328],{"document":203,"highlight":218,"highlights":224,"text_match":227,"text_match_info":228},{"comment_count":46,"id":204,"is_sticky":46,"permalink":205,"podcastfilter":206,"post_author":108,"post_content":207,"post_date":208,"post_excerpt":52,"post_id":204,"post_modified":209,"post_thumbnail":210,"post_title":211,"post_type":212,"sort_by_date":213,"tag_links":214,"tags":216},"98617","http://radioblackout.org/podcast/ponte-radio-6-giugno-2025-pacificazione-delle-lotte-sul-lavoro-e-focolai-di-resistenza-conduce-radio-blackout/",[163],"In questa puntata del Ponte Radio a tema lavoro proposta da Radio Blackout, con le redazioni di Frittura Mista alias Radio Fabbrica e L'info di Blackout, abbiamo ripercorso le origini di quei gangli istituzionali atti a depotenziare in tutti i modi le lotte sindacali e non, passando da lotte sul territorio torinese fino a questioni di carattere nazionale. Nello specifico ripercorrendo la storia dell'istituto dei CCNL, siamo arrivati a parlare di Stellantis, col suo contratto specifico che la esclude dalla contratto metalmeccanico; per poi approdare al mondo delle cooperative sociali, dando uno sguardo alle condizioni generali di chi opera in questo ambito e alle novità portate del rinnovo del CCNL di settore. A chiosare, la storia di chi nonostante tutte queste condizioni avverse ha lottato e continua a farlo, quella di Marco e Giancarlo della Cooperativa sociale arcobaleno, che hanno vissuto sulla loro pelle numerose forme di intimidazioni sul posto di lavoro, fino ad arrivare al licenziamento, solo perchè si stavano attivando per chiedere più sicurezza e paghe migliori.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/ponte_radio_lavoro_radioblackout_6giugno2025.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","21 Giugno 2025","2025-06-21 15:08:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/PONTERADIO2h_0-200x110.jpg","Ponte radio – 6 giugno 2025 – Pacificazione delle lotte sul lavoro e focolai di resistenza – conduce radio blackout","podcast",1750518517,[117,215],"http://radioblackout.org/tag/radio-blackout/",[15,217],"Radio Blackout",{"post_content":219},{"matched_tokens":220,"snippet":222,"value":223},[221],"Cooperativa","di Marco e Giancarlo della \u003Cmark>Cooperativa\u003C/mark> sociale arcobaleno, che hanno vissuto","In questa puntata del Ponte Radio a tema lavoro proposta da Radio Blackout, con le redazioni di Frittura Mista alias Radio Fabbrica e L'info di Blackout, abbiamo ripercorso le origini di quei gangli istituzionali atti a depotenziare in tutti i modi le lotte sindacali e non, passando da lotte sul territorio torinese fino a questioni di carattere nazionale. Nello specifico ripercorrendo la storia dell'istituto dei CCNL, siamo arrivati a parlare di Stellantis, col suo contratto specifico che la esclude dalla contratto metalmeccanico; per poi approdare al mondo delle cooperative sociali, dando uno sguardo alle condizioni generali di chi opera in questo ambito e alle novità portate del rinnovo del CCNL di settore. A chiosare, la storia di chi nonostante tutte queste condizioni avverse ha lottato e continua a farlo, quella di Marco e Giancarlo della \u003Cmark>Cooperativa\u003C/mark> sociale arcobaleno, che hanno vissuto sulla loro pelle numerose forme di intimidazioni sul posto di lavoro, fino ad arrivare al licenziamento, solo perchè si stavano attivando per chiedere più sicurezza e paghe migliori.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/ponte_radio_lavoro_radioblackout_6giugno2025.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[225],{"field":95,"matched_tokens":226,"snippet":222,"value":223},[221],578730123365187700,{"best_field_score":229,"best_field_weight":230,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":14,"score":231,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},"1108091338752",14,"578730123365187697",{"document":233,"highlight":246,"highlights":251,"text_match":227,"text_match_info":254},{"comment_count":46,"id":234,"is_sticky":46,"permalink":235,"podcastfilter":236,"post_author":108,"post_content":237,"post_date":238,"post_excerpt":52,"post_id":234,"post_modified":239,"post_thumbnail":240,"post_title":241,"post_type":212,"sort_by_date":242,"tag_links":243,"tags":245},"98023","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-20-05-2025/",[154],"Il primo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto in studio in compagnia di Angelo, Alessio e Paolo operai presso gli stabilimenti Stellantis. Il tema che abbiamo affrontato è quello dell'industria manifatturiera dell'auto:\r\n1- il confronto è iniziato affrontando la questione contrattuale con le differenze tra il Contratto Collettivo Specifico di Lavoro (CCSL), applicato ai lavorator* del gruppo Stellantis, e quello metalmeccanico, applicato in genere al comparto manifatturiero;\r\n2- poi ci siamo concentrati sull'agibilità sindacale ridotta alla mera contrattazione a ribasso delle sigle sindacali firmatarie del contratto, la FIOM non è tra queste; lavoratori e lavoratrici si sono autorganizzati dal basso con il confronto assembleare per riconquistare l'agibilità sindacale;\r\n3- infine i nostri ospiti ci hanno spiegato che per uscire dall'isolamento bisogna cogliere al balzo questo momento storico di crisi della produzione automobilistica e riprendere il protagonismo diretto nei tavoli contrattuali e nelle decisioni aziendali la partecipazione.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_20_05_Approfondimentoi-su-Stellantis-con-gli-operai-Alessio-Angelo-e-Paolo-ospiti-in-studio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in collegamento telefonico con due lavoratrici del servizio BOA presso la cooperativa sociale Valdocco, per addentrarci nelle condizioni lavorative e contrattuali di chi presta servizi di assistenza alle persone che dormono per strada. Infatti, stanche di paghe insufficienti rispetto alla molteplicità di mansioni che devono sostenere, si sono rivolte alla CUB Sanità di Torino, che ha chiesto un incontro con la cooperativa svoltosi il 10 Aprile 2025. Dato che questo momento non ha sortito alcuna presa di responsabililtà sulle lavorator3, quest3 ultim3 hanno ampliato il loro sguardo a chi continua a portare avanti lotte in questo stesso settore, come le lavoratrici di Eufemia e il tavolo lavoro di Non Una Di Meno Torino e grazie anche al loro sostegno hanno messo in piedi uno sciopero di due giorni (il 26 e il 27 maggio) e il seguente calendario di iniziative a cui vi invitiamo a partecipare:\r\n\r\n* Giornata del 26: presidio sotto l'assessorato (via Corte d'Appello 16) ore 15:000 e sotto il Comune durante il Consiglio comunale (piazza Palazzo di Città) .\r\n* Giornata del 27: sciopero indetto dalla CUB Sanità con ritrovo a Piazza Bengasi alle ore 9:30. Apericena up to you al Cecchi Point ore 18.00.\r\nAssemblea aperta ore 19.00\r\n*lancio di crowdfunding online\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_20_05_Due-lavoratrici-servizio-boa-x-coop-valdocco-su-sciopero-e-benefit-27-maggio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo argomento della puntata è stato quello dei riders, dei quali torniamo a parlare dopo tanto tempo di silenzio, a causa di un emendamento proposto al DL Sicurezza che andrebbe a toccare proprio la libertà di sciopero di questa categoria già martoriata. Infatti grazie all'intervista con un rider, siamo andati ad esplorare le specifiche di questo emendamento e le sue implicazioni, proposto dal leghista Igor Iezzi, che legherebbe lavoratori e lavoratrici di questo ambito (\"servizi di trasporto, smistamento e distribuzione di pacchi, plichi, farmaci e prodotti alimentari\") ai servizi essenziali. In questo modo, l'efficacia delle lotte rider che hanno portato alla ribalta anni fa l'argomento a livello pubblico, oltre che a vere e proprie conquiste, verrebbe vanificata, perchè dall'intenzione di indire lo sciopero dovrebbero passare giorni e giorni di obbligate contrattazioni con le aziende, le quali avrebbero tutti gli strumenti per non venire minimamente danneggiati da eventuali mobilitazioni.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_20_05_Rider-su-emendamento-dl-sicurezza-contro-libertà-di-sciopero-dei-fattorini.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","23 Maggio 2025","2025-05-23 13:26:23","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/aa03f5f3-7ea8-456d-864b-ec5999000960-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 20/05/2025",1748006552,[244],"http://radioblackout.org/tag/frittura-mista-radio-fabbrica/",[180],{"post_content":247},{"matched_tokens":248,"snippet":249,"value":250},[69],"del servizio BOA presso la \u003Cmark>cooperativa\u003C/mark> sociale Valdocco, per addentrarci nelle","Il primo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto in studio in compagnia di Angelo, Alessio e Paolo operai presso gli stabilimenti Stellantis. Il tema che abbiamo affrontato è quello dell'industria manifatturiera dell'auto:\r\n1- il confronto è iniziato affrontando la questione contrattuale con le differenze tra il Contratto Collettivo Specifico di Lavoro (CCSL), applicato ai lavorator* del gruppo Stellantis, e quello metalmeccanico, applicato in genere al comparto manifatturiero;\r\n2- poi ci siamo concentrati sull'agibilità sindacale ridotta alla mera contrattazione a ribasso delle sigle sindacali firmatarie del contratto, la FIOM non è tra queste; lavoratori e lavoratrici si sono autorganizzati dal basso con il confronto assembleare per riconquistare l'agibilità sindacale;\r\n3- infine i nostri ospiti ci hanno spiegato che per uscire dall'isolamento bisogna cogliere al balzo questo momento storico di crisi della produzione automobilistica e riprendere il protagonismo diretto nei tavoli contrattuali e nelle decisioni aziendali la partecipazione.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_20_05_Approfondimentoi-su-Stellantis-con-gli-operai-Alessio-Angelo-e-Paolo-ospiti-in-studio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in collegamento telefonico con due lavoratrici del servizio BOA presso la \u003Cmark>cooperativa\u003C/mark> sociale Valdocco, per addentrarci nelle condizioni lavorative e contrattuali di chi presta servizi di assistenza alle persone che dormono per strada. Infatti, stanche di paghe insufficienti rispetto alla molteplicità di mansioni che devono sostenere, si sono rivolte alla CUB Sanità di Torino, che ha chiesto un incontro con la \u003Cmark>cooperativa\u003C/mark> svoltosi il 10 Aprile 2025. Dato che questo momento non ha sortito alcuna presa di responsabililtà sulle lavorator3, quest3 ultim3 hanno ampliato il loro sguardo a chi continua a portare avanti lotte in questo stesso settore, come le lavoratrici di Eufemia e il tavolo lavoro di Non Una Di Meno Torino e grazie anche al loro sostegno hanno messo in piedi uno sciopero di due giorni (il 26 e il 27 maggio) e il seguente calendario di iniziative a cui vi invitiamo a partecipare:\r\n\r\n* Giornata del 26: presidio sotto l'assessorato (via Corte d'Appello 16) ore 15:000 e sotto il Comune durante il Consiglio comunale (piazza Palazzo di Città) .\r\n* Giornata del 27: sciopero indetto dalla CUB Sanità con ritrovo a Piazza Bengasi alle ore 9:30. Apericena up to you al Cecchi Point ore 18.00.\r\nAssemblea aperta ore 19.00\r\n*lancio di crowdfunding online\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_20_05_Due-lavoratrici-servizio-boa-x-coop-valdocco-su-sciopero-e-benefit-27-maggio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo argomento della puntata è stato quello dei riders, dei quali torniamo a parlare dopo tanto tempo di silenzio, a causa di un emendamento proposto al DL Sicurezza che andrebbe a toccare proprio la libertà di sciopero di questa categoria già martoriata. Infatti grazie all'intervista con un rider, siamo andati ad esplorare le specifiche di questo emendamento e le sue implicazioni, proposto dal leghista Igor Iezzi, che legherebbe lavoratori e lavoratrici di questo ambito (\"servizi di trasporto, smistamento e distribuzione di pacchi, plichi, farmaci e prodotti alimentari\") ai servizi essenziali. In questo modo, l'efficacia delle lotte rider che hanno portato alla ribalta anni fa l'argomento a livello pubblico, oltre che a vere e proprie conquiste, verrebbe vanificata, perchè dall'intenzione di indire lo sciopero dovrebbero passare giorni e giorni di obbligate contrattazioni con le aziende, le quali avrebbero tutti gli strumenti per non venire minimamente danneggiati da eventuali mobilitazioni.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_20_05_Rider-su-emendamento-dl-sicurezza-contro-libertà-di-sciopero-dei-fattorini.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[252],{"field":95,"matched_tokens":253,"snippet":249,"value":250},[69],{"best_field_score":229,"best_field_weight":230,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":14,"score":231,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},{"document":256,"highlight":268,"highlights":273,"text_match":227,"text_match_info":276},{"comment_count":46,"id":257,"is_sticky":46,"permalink":258,"podcastfilter":259,"post_author":108,"post_content":260,"post_date":261,"post_excerpt":52,"post_id":257,"post_modified":262,"post_thumbnail":263,"post_title":264,"post_type":212,"sort_by_date":265,"tag_links":266,"tags":267},"97761","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-29-04-2025/",[154],"Il primo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto in compagnia di Meg studentessa universitaria a Torino sulla partecipazione al corteo del primo maggio 2025 dello spezzone sociale. Meg ci ha spiegato come attraverso le assemblee aperte a tutt* nelle università si è organizzata la costruzione politica dello spezzone di quest'anno\": \"lo spezzone sociale del primo maggio 2025 incarna l’unica alternativa reale allo scenario di guerra che sta venendo costruito scientificamente per imporre il ricatto della precarietà e un impoverimento progressivo in tutte le sfere della vita con l’obiettivo della disponibilità alla guerra\"\r\nAPPUNTAMENTO PER TUTT* ALLE 9.00 IN PIAZZA VITTORIO\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Studentessa-presenta-spezzone-sociale-1-maggio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Salvatore, compagno di Taranto storico e coordinatore provinciale COBAS che ci ha spiegato come quest'anno in Puglia si terranno in piedi sia il primo maggio a Bari unitario regionale che quello a Taranto. Questa decisione è stata concordata e condivisa durante le assemblee di preparazione ed ha convinto tutt*: \"non è un segnale di separazione/divisione delle realtà di base coinvolte ma un riconoscere da parte di tutt* che la specificità di Taranto, dove si riscontra il ricatto salute/lavoro/ambiente da sempre, và a tracciare/riprendere e confermare un percorso politico che diventa riappropriazione del protagonismo della classe operaia pronta a riprendersi la piazza, il concerto popolare (che fin dalla sua prima edizione, l’evento si proponeva essere come un’alternativa alle celebrazioni istituzionali del Primo Maggio), la salute, il territorio, etc.\"\r\nQui di seguito pubblichiamo comunicato stampa del primo maggio regionale di Bari:\r\n\r\n\"Chiudiamo il consolato onorario israeliano di Bari, luogo di guerra e politiche di orrore!!!\r\nIl Tavolo regionale per la Palestina ,contro le guerre ed il riarmo UE, contro il governo della Meloni, organizza a Bari il 1 Maggio con partenza alle ore 9,30 da Piazza Diaz un corteo internazionalista a sostegno della Palestina e di tutti i popoli oppressi.\r\nAlla fine del corteo,affianco al teatro Petruzzelli, ci saranno interventi di lavoratori, studenti , associazioni, per un 1 Maggio solidale e contro il governo meloni .\r\nIl tavolo regionale ha sempre sostenuto nelle manifestazioni per la Palestina che israele non è solo quella entità che vediamo ;\r\nisraele vive soprattutto , come quello che vediamo in Puglia, grazie a quelle fitte relazioni sui territori fatte di produzione militare e civile ,di esercitazioni militari in comune,di cosiddetti rapporti culturali,di accordi con Enti ed Istituzioni come Regione Puglia ed Università.\r\nBasta vedere cosa riporta il sito facebook del consolato onorario di Puglia ,che comprende anche la regione Basilicata e Molise; il consolato è retto da luigi de santis, unico console onorario in Italia riconosciuto dallo stato di israele proprio per la sua importanza.\r\nIl console onorario Luigi de santis ha ricevuto a Dicembre dalla prefettura di Bari il mantenimento della scorta.\r\nUn esempio di questa proficua attività è rappresentato dall’incontro realizzato il 18 marzo2025 tra il presidente della nuova fiera del levante(proprietà regione Puglia),Gaetano Frulli,e il decano del corpo consolare della Puglia, Basilicata e Molise, ioania Gherorghias.\r\nIn questa occasione è stato firmato un protocollo d’intesa per promuovere le imprese del territorio sui mercati internazionali.\r\nOppure l’incontro svolto il 14 Gennaio 2025con il ministro degli affari esteri di israele, gideon moshe sa’ar.\r\nUnitamente ai rapporti di collaborazione con la Regione Puglia ,con le Università,di scuole di droni per quello che significa, di costruzione di pezzi di aereo od elicottero per uso militare a volte in piccoli paesi,di esercitazioni militari come quella avvenuta presso l’aeroporto militare di Amendola ,vicino Foggia , l’11 Febbraio 2025.\r\nProprio lì davanti abbiamo manifestato lo scorso giugno per il G7 ascoltando negli incontri svolti in quella occasione il Vescovo di Manfredonia Moscone;oggi il Vescovo viene messo all’indice dall’Ambasciata israeliana di Roma che si è recata presso la Santa Sede dove lo ha accusato di antisemitismo.\r\nIl ruolo di informatore qualcuno lo avrà certamente svolto…. ed il dubbio ci viene.\r\nPer non dimenticare tutte le apparecchiature di sicurezza e di comunicazione comprate dai militari italiani,nell’ultimo periodo il governo italiano ha comprato centinaia di missili anti/carro proprio come quelli usati a Gaza in questi anni.\r\nRicordiamo anche il tentativo di costruire un villaggio turistico per riccastri in località Mogale (Ostuni) da una società Israeliana; caso strano il console onorario è il responsabile regionale dei giovani costruttori edili.\r\nBisogna chiudere questo consolato barese ormai diventato luogo di guerra e di terrore ; così come sul finire degli anni ’80 ,nelle lotte di sostegno alle Intifada Palestinesi, contrastammo in tanti duramente la istituita camera di commercio italo-israeliana fino alla sua chiusura.\r\nRealizzammo una doppia incursione all’interno della Fiera del Levante; la prima togliendo dal pennone la bandiera di israele ,buttandola nel cassonetto della spazzatura ed esponendo una enorme bandiera Palestina con la scritta “Palestina Libera”.\r\nLa seconda incursione avvenne all’interno di uno stand a loro dedicato , all’esterno della “galleria delle nazioni”.\r\nIn quella occasione furono trovati, ben occultati, degli opuscoli dedicata agli operatori commerciali.\r\nQuesti opuscoli parlavano della possibilità di non pagare tasse attraverso la triangolazione Italia-israele-Sudafrica dell’allora Apartheid.\r\nOggi più che mai è necessaria la lotta contro israele , a sostegno della Palestina.\r\nBisogna chiudere il consolato onorario di Bari che sostiene israele attraverso relazioni con “sinceri democratici” pugliesi.\r\nE’ ora di dire basta, la misura è più che colma.\r\nBari 27.04.2025\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Salvatore-COBAS-su-1-maggio-a-Bari-e-Taranto.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento della serata lo abbiamo fatto in compagnia di Leo dell'Assemblea Pecaria Universitaria. Partendo dall'assemblea che ha visto ricercat* e lavorat* dell'università sempre più unit* nella lotta contro i forti tagli imposti dalla scorsa finanziaria e dalla riforma Bernini (per quanto momentaneamente \"stoppata), ci siamo fatti poi descrivere i prossimi appuntamenti che coinvolgeranno l'assemblea pecaria, il primo maggio in corteo all'interno dello spezzone sociale e il 12 maggio verso uno sciopero del precariato universitario, creato dall'unione delle diverse realtà italiane.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Leo-assemblea-universitaria-precaria-su-sciopero-nazionale-12-maggio-.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl quarto argomento della puntata è stato quello dei reiterati comportamenti a dir poco anti-sindacali, messi in atto dalla cooperativa sociale Arcobaleno, ne abbiamo parlato con Giancarlo secondo lavoratore da poco licenziato dalla cooperativa stessa. Abbiamo parlato più volte di questa realtà, che tra gli altri ambiti si occupa di fornire servizi di raccolta rifiuti per il comune di Torino, che da quando ha visto l'interesse attivo da parte di Marco e Giancarlo, delegati USB all'interno della cooperativa, nel tutelare i lavoratori e la loro paga, ha inaugurato una vera e propria guerra contro chi osa dissentire.\r\n\r\nPrima i richiami a Marco per gli attacchinaggi in sede (tramite il cavillo che la bacheca sindacale era ad uso esclusivo dell'altro sindacato interno alla cooperativa, la CGIL), seguiti dal licenziamento per danno di immagine alla cooperativa. (ne abbiamo parlato in passato in questa intervista). Per poi arrivare al licenziamento di una persona con un'invalidità del 75%, seguita dai servizi sociali di più di 50 anni, da parte di quelle realtà che dovrebbero agire esattamente per non permettere che queste cose avvengano. Ci siamo fatti raccontare da Giancarlo i dettagli di questa vicenda, il quale ci ha anche invitati al presidio del 13 maggio, all'interno dello sciopero delle cooperative sociali davanti al comune, per richiedere il commissariamento della cooperativa.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Giancarlo-su-licenziamento-cooperativa-arcobaleno.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","13 Maggio 2025","2025-05-13 23:17:02","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/spezzone-social-200x110.jpeg","frittura mista|radio fabbrica 29/04/2025",1747178222,[244],[180],{"post_content":269},{"matched_tokens":270,"snippet":271,"value":272},[69],"anti-sindacali, messi in atto dalla \u003Cmark>cooperativa\u003C/mark> sociale Arcobaleno, ne abbiamo parlato","Il primo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto in compagnia di Meg studentessa universitaria a Torino sulla partecipazione al corteo del primo maggio 2025 dello spezzone sociale. Meg ci ha spiegato come attraverso le assemblee aperte a tutt* nelle università si è organizzata la costruzione politica dello spezzone di quest'anno\": \"lo spezzone sociale del primo maggio 2025 incarna l’unica alternativa reale allo scenario di guerra che sta venendo costruito scientificamente per imporre il ricatto della precarietà e un impoverimento progressivo in tutte le sfere della vita con l’obiettivo della disponibilità alla guerra\"\r\nAPPUNTAMENTO PER TUTT* ALLE 9.00 IN PIAZZA VITTORIO\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Studentessa-presenta-spezzone-sociale-1-maggio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Salvatore, compagno di Taranto storico e coordinatore provinciale COBAS che ci ha spiegato come quest'anno in Puglia si terranno in piedi sia il primo maggio a Bari unitario regionale che quello a Taranto. Questa decisione è stata concordata e condivisa durante le assemblee di preparazione ed ha convinto tutt*: \"non è un segnale di separazione/divisione delle realtà di base coinvolte ma un riconoscere da parte di tutt* che la specificità di Taranto, dove si riscontra il ricatto salute/lavoro/ambiente da sempre, và a tracciare/riprendere e confermare un percorso politico che diventa riappropriazione del protagonismo della classe operaia pronta a riprendersi la piazza, il concerto popolare (che fin dalla sua prima edizione, l’evento si proponeva essere come un’alternativa alle celebrazioni istituzionali del Primo Maggio), la salute, il territorio, etc.\"\r\nQui di seguito pubblichiamo comunicato stampa del primo maggio regionale di Bari:\r\n\r\n\"Chiudiamo il consolato onorario israeliano di Bari, luogo di guerra e politiche di orrore!!!\r\nIl Tavolo regionale per la Palestina ,contro le guerre ed il riarmo UE, contro il governo della Meloni, organizza a Bari il 1 Maggio con partenza alle ore 9,30 da Piazza Diaz un corteo internazionalista a sostegno della Palestina e di tutti i popoli oppressi.\r\nAlla fine del corteo,affianco al teatro Petruzzelli, ci saranno interventi di lavoratori, studenti , associazioni, per un 1 Maggio solidale e contro il governo meloni .\r\nIl tavolo regionale ha sempre sostenuto nelle manifestazioni per la Palestina che israele non è solo quella entità che vediamo ;\r\nisraele vive soprattutto , come quello che vediamo in Puglia, grazie a quelle fitte relazioni sui territori fatte di produzione militare e civile ,di esercitazioni militari in comune,di cosiddetti rapporti culturali,di accordi con Enti ed Istituzioni come Regione Puglia ed Università.\r\nBasta vedere cosa riporta il sito facebook del consolato onorario di Puglia ,che comprende anche la regione Basilicata e Molise; il consolato è retto da luigi de santis, unico console onorario in Italia riconosciuto dallo stato di israele proprio per la sua importanza.\r\nIl console onorario Luigi de santis ha ricevuto a Dicembre dalla prefettura di Bari il mantenimento della scorta.\r\nUn esempio di questa proficua attività è rappresentato dall’incontro realizzato il 18 marzo2025 tra il presidente della nuova fiera del levante(proprietà regione Puglia),Gaetano Frulli,e il decano del corpo consolare della Puglia, Basilicata e Molise, ioania Gherorghias.\r\nIn questa occasione è stato firmato un protocollo d’intesa per promuovere le imprese del territorio sui mercati internazionali.\r\nOppure l’incontro svolto il 14 Gennaio 2025con il ministro degli affari esteri di israele, gideon moshe sa’ar.\r\nUnitamente ai rapporti di collaborazione con la Regione Puglia ,con le Università,di scuole di droni per quello che significa, di costruzione di pezzi di aereo od elicottero per uso militare a volte in piccoli paesi,di esercitazioni militari come quella avvenuta presso l’aeroporto militare di Amendola ,vicino Foggia , l’11 Febbraio 2025.\r\nProprio lì davanti abbiamo manifestato lo scorso giugno per il G7 ascoltando negli incontri svolti in quella occasione il Vescovo di Manfredonia Moscone;oggi il Vescovo viene messo all’indice dall’Ambasciata israeliana di Roma che si è recata presso la Santa Sede dove lo ha accusato di antisemitismo.\r\nIl ruolo di informatore qualcuno lo avrà certamente svolto…. ed il dubbio ci viene.\r\nPer non dimenticare tutte le apparecchiature di sicurezza e di comunicazione comprate dai militari italiani,nell’ultimo periodo il governo italiano ha comprato centinaia di missili anti/carro proprio come quelli usati a Gaza in questi anni.\r\nRicordiamo anche il tentativo di costruire un villaggio turistico per riccastri in località Mogale (Ostuni) da una società Israeliana; caso strano il console onorario è il responsabile regionale dei giovani costruttori edili.\r\nBisogna chiudere questo consolato barese ormai diventato luogo di guerra e di terrore ; così come sul finire degli anni ’80 ,nelle lotte di sostegno alle Intifada Palestinesi, contrastammo in tanti duramente la istituita camera di commercio italo-israeliana fino alla sua chiusura.\r\nRealizzammo una doppia incursione all’interno della Fiera del Levante; la prima togliendo dal pennone la bandiera di israele ,buttandola nel cassonetto della spazzatura ed esponendo una enorme bandiera Palestina con la scritta “Palestina Libera”.\r\nLa seconda incursione avvenne all’interno di uno stand a loro dedicato , all’esterno della “galleria delle nazioni”.\r\nIn quella occasione furono trovati, ben occultati, degli opuscoli dedicata agli operatori commerciali.\r\nQuesti opuscoli parlavano della possibilità di non pagare tasse attraverso la triangolazione Italia-israele-Sudafrica dell’allora Apartheid.\r\nOggi più che mai è necessaria la lotta contro israele , a sostegno della Palestina.\r\nBisogna chiudere il consolato onorario di Bari che sostiene israele attraverso relazioni con “sinceri democratici” pugliesi.\r\nE’ ora di dire basta, la misura è più che colma.\r\nBari 27.04.2025\"\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Salvatore-COBAS-su-1-maggio-a-Bari-e-Taranto.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl terzo approfondimento della serata lo abbiamo fatto in compagnia di Leo dell'Assemblea Pecaria Universitaria. Partendo dall'assemblea che ha visto ricercat* e lavorat* dell'università sempre più unit* nella lotta contro i forti tagli imposti dalla scorsa finanziaria e dalla riforma Bernini (per quanto momentaneamente \"stoppata), ci siamo fatti poi descrivere i prossimi appuntamenti che coinvolgeranno l'assemblea pecaria, il primo maggio in corteo all'interno dello spezzone sociale e il 12 maggio verso uno sciopero del precariato universitario, creato dall'unione delle diverse realtà italiane.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Leo-assemblea-universitaria-precaria-su-sciopero-nazionale-12-maggio-.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl quarto argomento della puntata è stato quello dei reiterati comportamenti a dir poco anti-sindacali, messi in atto dalla \u003Cmark>cooperativa\u003C/mark> sociale Arcobaleno, ne abbiamo parlato con Giancarlo secondo lavoratore da poco licenziato dalla \u003Cmark>cooperativa\u003C/mark> stessa. Abbiamo parlato più volte di questa realtà, che tra gli altri ambiti si occupa di fornire servizi di raccolta rifiuti per il comune di Torino, che da quando ha visto l'interesse attivo da parte di Marco e Giancarlo, delegati USB all'interno della \u003Cmark>cooperativa\u003C/mark>, nel tutelare i lavoratori e la loro paga, ha inaugurato una vera e propria guerra contro chi osa dissentire.\r\n\r\nPrima i richiami a Marco per gli attacchinaggi in sede (tramite il cavillo che la bacheca sindacale era ad uso esclusivo dell'altro sindacato interno alla \u003Cmark>cooperativa\u003C/mark>, la CGIL), seguiti dal licenziamento per danno di immagine alla \u003Cmark>cooperativa\u003C/mark>. (ne abbiamo parlato in passato in questa intervista). Per poi arrivare al licenziamento di una persona con un'invalidità del 75%, seguita dai servizi sociali di più di 50 anni, da parte di quelle realtà che dovrebbero agire esattamente per non permettere che queste cose avvengano. Ci siamo fatti raccontare da Giancarlo i dettagli di questa vicenda, il quale ci ha anche invitati al presidio del 13 maggio, all'interno dello sciopero delle cooperative sociali davanti al comune, per richiedere il commissariamento della \u003Cmark>cooperativa\u003C/mark>.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/05/F_m_29_04_Giancarlo-su-licenziamento-cooperativa-arcobaleno.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[274],{"field":95,"matched_tokens":275,"snippet":271,"value":272},[69],{"best_field_score":229,"best_field_weight":230,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":14,"score":231,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},{"document":278,"highlight":290,"highlights":295,"text_match":227,"text_match_info":298},{"comment_count":46,"id":279,"is_sticky":46,"permalink":280,"podcastfilter":281,"post_author":282,"post_content":283,"post_date":284,"post_excerpt":52,"post_id":279,"post_modified":285,"post_thumbnail":52,"post_title":286,"post_type":212,"sort_by_date":287,"tag_links":288,"tags":289},"97372","http://radioblackout.org/podcast/aggiornamenti-dalla-campagna-defend-rojava-leconomia-anticapitalista-nellamministrazione-autonoma/",[169],"Alessandro","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/dr14.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[Download]\r\n\r\nL'intera intervista è consultabile sul sito dell'Accademia per la Modernità Democratica.\r\n\r\nNella notte del 19 luglio 2012, con la presa da parte della popolazione dei silos di grano a Kobane, inizia quella che passerà alla storia come la rivoluzione del Rojava.\r\n\r\nLa scelta dei silos di grano non è casuale, essi infatti rappresentavano l'economia derubata al popolo da parte dello stato. Durante il regime, questa fetta di Siria era considerata il granaio del paese, lo stato possedeva le terre, decideva il prezzo del grano, forniva le sementi e raccoglieva tutto una volta pronto: nessuno dei produttori aveva il minimo controllo delle decisioni che venivano prese sulla produzione. Nella regione poi non erano sviluppate attività industriali, non era necessario e le poche industrie presenti, erano industrie statali e si dedicavano alla trasformazione dei prodotti agricoli. La popolazione viveva allora in uno stato di deprivazione e sudditanza ma la notte della rivoluzione, il popolo del Rojava, decide di riprendersi l'economia della propria terra.\r\n\r\nNel corso degli ultimi 12 anni l'esperienza accumulata è stata parecchia, lo racconta Azize Aslan in una recente intervista che potete leggere in forma integrale sotto questo podcast.\r\n\r\nIl processo rivoluzionario in atto si può spiegare con i termini che sono propri del movimento curdo: fare-distruggere-rifare; cioè, un processo di sperimentazione basato sull’autocritica della pratica al fine di creare un proprio modello.\r\n\r\nPrima di entrare nei dettagli specifici della sua organizzazione, sottolineiamo che l’economia sociale ha una doppia strategia: da un lato, mira a limitare il capitalismo (o a resistere al capitalismo), il quale va di pari passo con l’economia di guerra; dall’altro mira a rafforzare l’autogestione economica (autodifesa economica) del popolo creando nuovi spazi e relazioni socio-economiche.\r\n\r\nL’economia del Rojava si basa sull’autogestione attraverso comuni, assemblee e cooperative. La partecipazione democratica in ogni settore dell'organizzazione della vita è infatti uno dei caposaldi della rivoluzione. Il primo atto intrapreso dall'amministrazione autonoma ha riguardato le terre: quelle un tempo dello Stato siriano o di collaboratori di Daesh sono state comunalizzate: non appartengono a nessuno, ma tutti possono usarle. L'agricoltura è il settore più sviluppato ed è ritenuto prioritario perchè risponde ad un bisogno fondamentale, il cibo. L’agricoltura si fonda su cooperative temporanee che garantiscono l’uso rotativo della terra e promuovono la diversificazione delle colture. Ogni due anni, le terre vengono assegnate ad altre cooperative, per garantire a più persone possibili di poter accedere al lavoro agricolo.\r\n\r\nAnche l’industria, ridotta a fabbriche leggere e locali, è progettata secondo criteri di sostenibilità ambientale e sociale. La produzione non è finalizzata al profitto, ma al soddisfacimento dei bisogni collettivi.\r\n\r\nLe cooperative, considerate il terzo pilastro dell’autonomia insieme a comuni e assemblee, sono uno strumento essenziale per costruire un’economia condivisa e solidale. L’obiettivo dichiarato è “una cooperativa in ogni comune”, per rendere la vita economica pienamente collettiva e partecipata. Esse sono viste come un progetto di organizzazione politica a cui partecipano tutti i settori della società. Le cooperative sono viste come la “dimensione di costruzione” dell’autonomia democratica. Per implementarne l'uso sono state istituite le \"Case delle Cooperative\" che hanno il compito di sostenerne la nascita e la diffusione ma l’obiettivo non è semplicemente quello di creare delle cooperative come istituzioni produttive, ma di cercare un accordo collettivo per rendere cooperativi tutti i processi produttivi della comune, cioè per collettivizzarne la vita economica.\r\n\r\nNonostante la presenza di dinamiche di mercato ancora legate al capitalismo, l’amministrazione autonoma controlla prezzi e commerci, promuovendo mercati popolari e filiere solidali.\r\n\r\nL’autrice dell'intervista infatti sostiene che dopo anni di asservimento della società ad un’economia programmata dallo Stato (per arabi e curdi) vi è una forte spinta capitalista alla creazione dell’impresa privata. l’amministrazione lavora per diffondere l’idea delle cooperative, in maniera capillare, per liberare l’economia dal capitalismo.\r\n\r\nUn’attenzione particolare è riservata all’economia delle donne, organizzata in modo autonomo attraverso le strutture del movimento Kongra Star, che valorizza il sapere, la cura e la produzione delle donne.\r\n\r\nLe donne si organizzano infatti prima in ambito autonomo e poi in ambito misto. Le donne si organizzano quindi sui propri ambiti, a partire dalla questione della donna. Con la creazione di istituzioni autonome democratiche, seguendo gli stessi modelli organizzativi dal basso: è quindi possibile parlare di ruolo della donna in tutti gli altri ambiti della società, capace quindi di restituire una posizione specifica con il proprio punto di vista e la propria comprensione.\r\n\r\nAttualmente in Rojava non si è ancora superato il legame di alienzione che vincola le persone attraverso il salario. Il superamento avviene nel momento in cui l’intero sistema economico elimina il lavoro salariato legato al denaro, permettendo di eliminare il valore di scambio a favore del valore d’uso. A livello lavorativo ciò consiste nella diffusione del lavoro per la soddisfazione dei propri bisogni, creando lavoro autentico che non crea surplus, accumulo e sfruttamento. A livello economico significa legare la produzione ad un sistema chiuso e autoreferenziale, che si alimenta da sé. Questo è il fine dell’economia sociale-comunitaria-democratica.\r\n\r\nLe cooperative hanno questo fine ma sono molto lontane. Sono costituite da moltissime persone ma solo poche lavorano. In qualsiasi caso a tutti i socie viene redistribuito l’utile della cooperativa, ma comunque chi ci lavora lo fa da salariato.\r\n\r\nGli aspetti positivi sono a proposito sono\r\n\r\n \tassenza di capi diretti nelle cooperative, e quindi autogestione con assemblee giornaliere\r\n \tLavoro solo 6 ore al giorno, per permettere di partecipare alle assemblee politiche e alla vita della comunità\r\n\r\n\r\n\r\nRispetto alle sfide, vi sono fattori esterni come gli attacchi militari, l’embargo economico e la intromissione del dollaro come moneta circolante nella regione, che rafforza gli enti commerciali e indebolisce la popolazione. Questi elementi sono legati e rafforzano altre contraddizioni interne: innanzitutto, il sistema cooperativo attualmente non è capace di occupare una grossa fetta della popolazione; dal canto suo la società non lega ancora (totalmente) il lavoro alla riproduzione e costruzione dell’autonomia, che concepisce il lavoro come lavoro rivoluzionario. Un ostacolo a ciò è la mancanza di infrastrutture, che moltiplicherebbero gli ambiti di lavoro agricolo.\r\n\r\nUn processo rivoluzionario questo che stiamo raccontando quindi non privo di contraddizioni e sfide. Da un punto di vista teorico però tutto è guidato da una visione e un programma chiaro che ha tre principi fondamentali che sono gli assi teorici della concezione dell’economia della modernità democratica: un’economia democratica, ecologica e di liberazione per le donne.\r\n\r\nSebbene la teoria della lotta di classe del marxismo non venga rifiutata, la contraddizione principale viene riconosciuta in quella tra la società e le forze monopolistiche costituite dallo Stato, dalla borghesia e dal sistema patriarcale. Pertanto, l’economia sociale, così come intesa in Rojava, emerge come un’alternativa sia al liberismo economico che alla pianificazione centralizzata. Entrambe sono viste come forme monopolistiche.\r\n\r\nSulla base della visione di Öcalan, la prospettiva del confederalismo democratico definisce l’economia capitalista come un’anti-economia e insiste sul fatto che in un’economia reale il soggetto decisionale dovrebbe essere la società. Sostiene che dare voce a tutti gli individui della società nei processi di produzione, consumo e distribuzione democratizzerà l’economia. Sebbene la teoria della lotta di classe del marxismo non venga rifiutata, la contraddizione principale viene riconosciuta in quella tra la società e le forze monopolistiche costituite dallo Stato, dalla borghesia e dal sistema patriarcale\r\n\r\nIn sostanza, l’economia sociale si basa sul cooperativismo e sulla collettivizzazione dei processi lavorativi e dei mezzi di produzione. Un obiettivo fondamentale è l’eliminazione del rapporto salariale, cioè lo sfruttamento del lavoro individuale. È anche fondata sulla produzione di una vita comunitaria in condizioni di autosufficienza. Tuttavia, l’autosufficienza non è intesa come produzione e soddisfazione di tutti i bisogni a livello di una singola comunità, ma si basa su relazioni di scambio eque, democratiche e di reciprocità stabilite tra le comunità o, come in Rojava, tra le comuni. In altre parole, si basa sulla comprensione e sulla edificazione dell’economia come campo di decisione etica e politica. Si basa sul funzionamento armonioso di meccanismi di autogestione sociale come comuni, assemblee e cooperative.\r\n\r\nIn altre parole è un’economia che si basa su principi etici e politici, in cui la società decide, in cui la natura non è vista come un input ma come un soggetto sociale e integrato nella vita comune, e in cui le donne guidano il processo con il loro sapere e la loro saggezza non capitalizzata.\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n ","22 Aprile 2025","2025-04-22 15:30:36","Aggiornamenti dalla campagna Defend Rojava. L'economia anticapitalista nell'Amministrazione Autonoma",1745335836,[],[],{"post_content":291},{"matched_tokens":292,"snippet":293,"value":294},[69],"solidale. L’obiettivo dichiarato è “una \u003Cmark>cooperativa\u003C/mark> in ogni comune”, per rendere","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/04/dr14.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[Download]\r\n\r\nL'intera intervista è consultabile sul sito dell'Accademia per la Modernità Democratica.\r\n\r\nNella notte del 19 luglio 2012, con la presa da parte della popolazione dei silos di grano a Kobane, inizia quella che passerà alla storia come la rivoluzione del Rojava.\r\n\r\nLa scelta dei silos di grano non è casuale, essi infatti rappresentavano l'economia derubata al popolo da parte dello stato. Durante il regime, questa fetta di Siria era considerata il granaio del paese, lo stato possedeva le terre, decideva il prezzo del grano, forniva le sementi e raccoglieva tutto una volta pronto: nessuno dei produttori aveva il minimo controllo delle decisioni che venivano prese sulla produzione. Nella regione poi non erano sviluppate attività industriali, non era necessario e le poche industrie presenti, erano industrie statali e si dedicavano alla trasformazione dei prodotti agricoli. La popolazione viveva allora in uno stato di deprivazione e sudditanza ma la notte della rivoluzione, il popolo del Rojava, decide di riprendersi l'economia della propria terra.\r\n\r\nNel corso degli ultimi 12 anni l'esperienza accumulata è stata parecchia, lo racconta Azize Aslan in una recente intervista che potete leggere in forma integrale sotto questo podcast.\r\n\r\nIl processo rivoluzionario in atto si può spiegare con i termini che sono propri del movimento curdo: fare-distruggere-rifare; cioè, un processo di sperimentazione basato sull’autocritica della pratica al fine di creare un proprio modello.\r\n\r\nPrima di entrare nei dettagli specifici della sua organizzazione, sottolineiamo che l’economia sociale ha una doppia strategia: da un lato, mira a limitare il capitalismo (o a resistere al capitalismo), il quale va di pari passo con l’economia di guerra; dall’altro mira a rafforzare l’autogestione economica (autodifesa economica) del popolo creando nuovi spazi e relazioni socio-economiche.\r\n\r\nL’economia del Rojava si basa sull’autogestione attraverso comuni, assemblee e cooperative. La partecipazione democratica in ogni settore dell'organizzazione della vita è infatti uno dei caposaldi della rivoluzione. Il primo atto intrapreso dall'amministrazione autonoma ha riguardato le terre: quelle un tempo dello Stato siriano o di collaboratori di Daesh sono state comunalizzate: non appartengono a nessuno, ma tutti possono usarle. L'agricoltura è il settore più sviluppato ed è ritenuto prioritario perchè risponde ad un bisogno fondamentale, il cibo. L’agricoltura si fonda su cooperative temporanee che garantiscono l’uso rotativo della terra e promuovono la diversificazione delle colture. Ogni due anni, le terre vengono assegnate ad altre cooperative, per garantire a più persone possibili di poter accedere al lavoro agricolo.\r\n\r\nAnche l’industria, ridotta a fabbriche leggere e locali, è progettata secondo criteri di sostenibilità ambientale e sociale. La produzione non è finalizzata al profitto, ma al soddisfacimento dei bisogni collettivi.\r\n\r\nLe cooperative, considerate il terzo pilastro dell’autonomia insieme a comuni e assemblee, sono uno strumento essenziale per costruire un’economia condivisa e solidale. L’obiettivo dichiarato è “una \u003Cmark>cooperativa\u003C/mark> in ogni comune”, per rendere la vita economica pienamente collettiva e partecipata. Esse sono viste come un progetto di organizzazione politica a cui partecipano tutti i settori della società. Le cooperative sono viste come la “dimensione di costruzione” dell’autonomia democratica. Per implementarne l'uso sono state istituite le \"Case delle Cooperative\" che hanno il compito di sostenerne la nascita e la diffusione ma l’obiettivo non è semplicemente quello di creare delle cooperative come istituzioni produttive, ma di cercare un accordo collettivo per rendere cooperativi tutti i processi produttivi della comune, cioè per collettivizzarne la vita economica.\r\n\r\nNonostante la presenza di dinamiche di mercato ancora legate al capitalismo, l’amministrazione autonoma controlla prezzi e commerci, promuovendo mercati popolari e filiere solidali.\r\n\r\nL’autrice dell'intervista infatti sostiene che dopo anni di asservimento della società ad un’economia programmata dallo Stato (per arabi e curdi) vi è una forte spinta capitalista alla creazione dell’impresa privata. l’amministrazione lavora per diffondere l’idea delle cooperative, in maniera capillare, per liberare l’economia dal capitalismo.\r\n\r\nUn’attenzione particolare è riservata all’economia delle donne, organizzata in modo autonomo attraverso le strutture del movimento Kongra Star, che valorizza il sapere, la cura e la produzione delle donne.\r\n\r\nLe donne si organizzano infatti prima in ambito autonomo e poi in ambito misto. Le donne si organizzano quindi sui propri ambiti, a partire dalla questione della donna. Con la creazione di istituzioni autonome democratiche, seguendo gli stessi modelli organizzativi dal basso: è quindi possibile parlare di ruolo della donna in tutti gli altri ambiti della società, capace quindi di restituire una posizione specifica con il proprio punto di vista e la propria comprensione.\r\n\r\nAttualmente in Rojava non si è ancora superato il legame di alienzione che vincola le persone attraverso il salario. Il superamento avviene nel momento in cui l’intero sistema economico elimina il lavoro salariato legato al denaro, permettendo di eliminare il valore di scambio a favore del valore d’uso. A livello lavorativo ciò consiste nella diffusione del lavoro per la soddisfazione dei propri bisogni, creando lavoro autentico che non crea surplus, accumulo e sfruttamento. A livello economico significa legare la produzione ad un sistema chiuso e autoreferenziale, che si alimenta da sé. Questo è il fine dell’economia sociale-comunitaria-democratica.\r\n\r\nLe cooperative hanno questo fine ma sono molto lontane. Sono costituite da moltissime persone ma solo poche lavorano. In qualsiasi caso a tutti i socie viene redistribuito l’utile della \u003Cmark>cooperativa\u003C/mark>, ma comunque chi ci lavora lo fa da salariato.\r\n\r\nGli aspetti positivi sono a proposito sono\r\n\r\n \tassenza di capi diretti nelle cooperative, e quindi autogestione con assemblee giornaliere\r\n \tLavoro solo 6 ore al giorno, per permettere di partecipare alle assemblee politiche e alla vita della comunità\r\n\r\n\r\n\r\nRispetto alle sfide, vi sono fattori esterni come gli attacchi militari, l’embargo economico e la intromissione del dollaro come moneta circolante nella regione, che rafforza gli enti commerciali e indebolisce la popolazione. Questi elementi sono legati e rafforzano altre contraddizioni interne: innanzitutto, il sistema cooperativo attualmente non è capace di occupare una grossa fetta della popolazione; dal canto suo la società non lega ancora (totalmente) il lavoro alla riproduzione e costruzione dell’autonomia, che concepisce il lavoro come lavoro rivoluzionario. Un ostacolo a ciò è la mancanza di infrastrutture, che moltiplicherebbero gli ambiti di lavoro agricolo.\r\n\r\nUn processo rivoluzionario questo che stiamo raccontando quindi non privo di contraddizioni e sfide. Da un punto di vista teorico però tutto è guidato da una visione e un programma chiaro che ha tre principi fondamentali che sono gli assi teorici della concezione dell’economia della modernità democratica: un’economia democratica, ecologica e di liberazione per le donne.\r\n\r\nSebbene la teoria della lotta di classe del marxismo non venga rifiutata, la contraddizione principale viene riconosciuta in quella tra la società e le forze monopolistiche costituite dallo Stato, dalla borghesia e dal sistema patriarcale. Pertanto, l’economia sociale, così come intesa in Rojava, emerge come un’alternativa sia al liberismo economico che alla pianificazione centralizzata. Entrambe sono viste come forme monopolistiche.\r\n\r\nSulla base della visione di Öcalan, la prospettiva del confederalismo democratico definisce l’economia capitalista come un’anti-economia e insiste sul fatto che in un’economia reale il soggetto decisionale dovrebbe essere la società. Sostiene che dare voce a tutti gli individui della società nei processi di produzione, consumo e distribuzione democratizzerà l’economia. Sebbene la teoria della lotta di classe del marxismo non venga rifiutata, la contraddizione principale viene riconosciuta in quella tra la società e le forze monopolistiche costituite dallo Stato, dalla borghesia e dal sistema patriarcale\r\n\r\nIn sostanza, l’economia sociale si basa sul cooperativismo e sulla collettivizzazione dei processi lavorativi e dei mezzi di produzione. Un obiettivo fondamentale è l’eliminazione del rapporto salariale, cioè lo sfruttamento del lavoro individuale. È anche fondata sulla produzione di una vita comunitaria in condizioni di autosufficienza. Tuttavia, l’autosufficienza non è intesa come produzione e soddisfazione di tutti i bisogni a livello di una singola comunità, ma si basa su relazioni di scambio eque, democratiche e di reciprocità stabilite tra le comunità o, come in Rojava, tra le comuni. In altre parole, si basa sulla comprensione e sulla edificazione dell’economia come campo di decisione etica e politica. Si basa sul funzionamento armonioso di meccanismi di autogestione sociale come comuni, assemblee e cooperative.\r\n\r\nIn altre parole è un’economia che si basa su principi etici e politici, in cui la società decide, in cui la natura non è vista come un input ma come un soggetto sociale e integrato nella vita comune, e in cui le donne guidano il processo con il loro sapere e la loro saggezza non capitalizzata.\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n ",[296],{"field":95,"matched_tokens":297,"snippet":293,"value":294},[69],{"best_field_score":229,"best_field_weight":230,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":14,"score":231,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},{"document":300,"highlight":319,"highlights":324,"text_match":227,"text_match_info":327},{"comment_count":46,"id":301,"is_sticky":46,"permalink":302,"podcastfilter":303,"post_author":304,"post_content":305,"post_date":306,"post_excerpt":52,"post_id":301,"post_modified":307,"post_thumbnail":308,"post_title":309,"post_type":212,"sort_by_date":310,"tag_links":311,"tags":315},"96647","http://radioblackout.org/podcast/metix-flow-21-marzo-2025/",[161],"metrixflow","Puntata dedicata a tre temi:\r\n\r\nIl primo è lo sgombero di una palazzina in Via Monginevro 46 avvenuto martedì scorso. Si trattava dell'ultima occupazione abitativa di zona San Paolo. Un altro tassello di città è stata regalata alla speculazione edilizia nella nostra città. E' stato uno sgombero di quelli definiti soft, perchè realizzato con piccoli e subdoli passaggi nel giro di diverse settimane.\r\n\r\nAbbiamo poi parlato di come Airbnb e Booking.com siano complici della messa a valore dei territori sottratti ai Palestinesi da parte dei coloni israeliani in Cisgiordania. Per farlo abbiamo letto degli estratti di un articolo del Guardian tradotto su gabrioxpalestina.noblogs.org.\r\n\r\nhttps://gabrioxpalestina.noblogs.org/articoli/\r\n\r\nInfine abbiamo parlato della riapertura del CPR di Torino prevista per lunedì prossimo.\r\n\r\nSappiamo già da tempo che l'ente gestore sarà la Cooperativa Sociale Sanitalia. Grazie ad un'inchiesta di Altraeconomia si preannuncia una gestione piena di....\"sorprese\"....\r\n\r\nhttps://altreconomia.it/riapre-il-cpr-di-torino-ecco-tutte-le-promesse-del-nuovo-ente-gestore-sanitalia/\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/metix-flow-21-marzo-2025.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","23 Marzo 2025","2025-03-23 18:57:12","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/zapa296-3-200x110.jpg","Metix Flow - 21 marzo 2025",1742756232,[312,313,314],"http://radioblackout.org/tag/cisgiordania/","http://radioblackout.org/tag/cpr/","http://radioblackout.org/tag/occupazioni/",[316,317,318],"Cisgiordania","cpr","occupazioni",{"post_content":320},{"matched_tokens":321,"snippet":322,"value":323},[221],"che l'ente gestore sarà la \u003Cmark>Cooperativa\u003C/mark> Sociale Sanitalia. Grazie ad un'inchiesta","Puntata dedicata a tre temi:\r\n\r\nIl primo è lo sgombero di una palazzina in Via Monginevro 46 avvenuto martedì scorso. Si trattava dell'ultima occupazione abitativa di zona San Paolo. Un altro tassello di città è stata regalata alla speculazione edilizia nella nostra città. E' stato uno sgombero di quelli definiti soft, perchè realizzato con piccoli e subdoli passaggi nel giro di diverse settimane.\r\n\r\nAbbiamo poi parlato di come Airbnb e Booking.com siano complici della messa a valore dei territori sottratti ai Palestinesi da parte dei coloni israeliani in Cisgiordania. Per farlo abbiamo letto degli estratti di un articolo del Guardian tradotto su gabrioxpalestina.noblogs.org.\r\n\r\nhttps://gabrioxpalestina.noblogs.org/articoli/\r\n\r\nInfine abbiamo parlato della riapertura del CPR di Torino prevista per lunedì prossimo.\r\n\r\nSappiamo già da tempo che l'ente gestore sarà la \u003Cmark>Cooperativa\u003C/mark> Sociale Sanitalia. Grazie ad un'inchiesta di Altraeconomia si preannuncia una gestione piena di....\"sorprese\"....\r\n\r\nhttps://altreconomia.it/riapre-il-cpr-di-torino-ecco-tutte-le-promesse-del-nuovo-ente-gestore-sanitalia/\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/metix-flow-21-marzo-2025.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",[325],{"field":95,"matched_tokens":326,"snippet":322,"value":323},[221],{"best_field_score":229,"best_field_weight":230,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":14,"score":231,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},{"document":329,"highlight":341,"highlights":346,"text_match":227,"text_match_info":349},{"comment_count":46,"id":330,"is_sticky":46,"permalink":331,"podcastfilter":332,"post_author":108,"post_content":333,"post_date":334,"post_excerpt":52,"post_id":330,"post_modified":335,"post_thumbnail":336,"post_title":337,"post_type":212,"sort_by_date":338,"tag_links":339,"tags":340},"96556","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-18-03-2025/",[154],"Il primo argomento della serata è stato quello della contestazione al Rettore di UniTo Geuna, durante l'inaugurazione dell'anno accademico, lo abbiamo trattato in compagnia telefonica di Eleonora Priori, docente dell'Assemblea Precaria Universitaria.\r\nCon lei ci siamo fatti raccontare i motivi, le parti coinvolte e come si è svolta questa contestazione. A parte una reazione ipocrita da parte del baronato universitario, non ci sono stati riscontri diretti a questa azione, ma la lotta di chi lavora in università per contestare la riforma Bernini e denunciarne il coinvolgimento con guerrafondai, continua. Il 20 marzo si svolgerà la prima giornata di mobilitazione congiunta a livello nazionale dei diversi collettivi di precari dell'università. Per sfogliare il programma della giornata vi rimandiamo alle pagine social dell'Assembelea Precaria Universitaria. [1] [2]\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/F_m_18_03_Eleonora-Priori-Assemblea-Precaria-Universitaria-su-contestazione-a-Geuna-e-prossime-mobilitazioni.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto in compagnia di Marco Avataneo da pochissimo ex lavoratore della cooperativa arcobaleno. Infatti avevamo parlato già in precedenza delle battaglie portate avanti da lui e i suoi colleghi per il riconoscimento di un migliore contratto e condizioni di lavoro nell'attività di raccolta rifiuti ingombranti e di carta, descrivendo i comportamenti anti sindacali agiti dalla cooperativa e da componenti compiacenti della CGIL. La situazione è culminata con il licenziamento di Marco dopo la lettera di richiamo ricevuta per danno d'immagine all'azienda, ultimo questo di altri provvedimenti disciplinari a lui comminati, guarda caso, da quando ha iniziato a mobilitarsi tra le fila di USB. La vicenda se è possibile racchiude altri aspetti torbidi, soprattutto per quanto riguarda la sponda nella repressione del dissenso, alla cooperativa Arcobaleno, per mano di esponenti di CGIL, vi lasciamo alla diretta testimonianza di chi ha vissuto e sta vivendo tutto ciò sulla propria pelle per capire meglio.\r\nPer questo vi invitiamo a partecipare al presidio in solidarietà a Marco chiamato per il 25 Marzo alle ore 16 in Corso Trapani 95/A, sede legale della cooperativa Arcobaleno, costola del gruppo Abele.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/F_m_18_03_Marco-Avataneo-USB-Licenziato-da-cooperativa-Arcobaleno.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","19 Marzo 2025","2025-03-19 19:17:26","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/484231456_17869624467325277_4755916183615933531_n-200x110.jpg","frittura mista|radio fabbrica 18/03/2025",1742411380,[244],[180],{"post_content":342},{"matched_tokens":343,"snippet":344,"value":345},[69],"da pochissimo ex lavoratore della \u003Cmark>cooperativa\u003C/mark> arcobaleno. Infatti avevamo parlato già","Il primo argomento della serata è stato quello della contestazione al Rettore di UniTo Geuna, durante l'inaugurazione dell'anno accademico, lo abbiamo trattato in compagnia telefonica di Eleonora Priori, docente dell'Assemblea Precaria Universitaria.\r\nCon lei ci siamo fatti raccontare i motivi, le parti coinvolte e come si è svolta questa contestazione. A parte una reazione ipocrita da parte del baronato universitario, non ci sono stati riscontri diretti a questa azione, ma la lotta di chi lavora in università per contestare la riforma Bernini e denunciarne il coinvolgimento con guerrafondai, continua. Il 20 marzo si svolgerà la prima giornata di mobilitazione congiunta a livello nazionale dei diversi collettivi di precari dell'università. Per sfogliare il programma della giornata vi rimandiamo alle pagine social dell'Assembelea Precaria Universitaria. [1] [2]\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/F_m_18_03_Eleonora-Priori-Assemblea-Precaria-Universitaria-su-contestazione-a-Geuna-e-prossime-mobilitazioni.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\nIl secondo approfondimento della puntata lo abbiamo fatto in compagnia di Marco Avataneo da pochissimo ex lavoratore della \u003Cmark>cooperativa\u003C/mark> arcobaleno. Infatti avevamo parlato già in precedenza delle battaglie portate avanti da lui e i suoi colleghi per il riconoscimento di un migliore contratto e condizioni di lavoro nell'attività di raccolta rifiuti ingombranti e di carta, descrivendo i comportamenti anti sindacali agiti dalla \u003Cmark>cooperativa\u003C/mark> e da componenti compiacenti della CGIL. La situazione è culminata con il licenziamento di Marco dopo la lettera di richiamo ricevuta per danno d'immagine all'azienda, ultimo questo di altri provvedimenti disciplinari a lui comminati, guarda caso, da quando ha iniziato a mobilitarsi tra le fila di USB. La vicenda se è possibile racchiude altri aspetti torbidi, soprattutto per quanto riguarda la sponda nella repressione del dissenso, alla \u003Cmark>cooperativa\u003C/mark> Arcobaleno, per mano di esponenti di CGIL, vi lasciamo alla diretta testimonianza di chi ha vissuto e sta vivendo tutto ciò sulla propria pelle per capire meglio.\r\nPer questo vi invitiamo a partecipare al presidio in solidarietà a Marco chiamato per il 25 Marzo alle ore 16 in Corso Trapani 95/A, sede legale della \u003Cmark>cooperativa\u003C/mark> Arcobaleno, costola del gruppo Abele.\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/F_m_18_03_Marco-Avataneo-USB-Licenziato-da-cooperativa-Arcobaleno.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[347],{"field":95,"matched_tokens":348,"snippet":344,"value":345},[69],{"best_field_score":229,"best_field_weight":230,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":14,"score":231,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":46},6637,{"collection_name":212,"first_q":27,"per_page":146,"q":27},12,["Reactive",354],{},["Set"],["ShallowReactive",357],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fFo8Rn5BcnsRFc29o468cKrY2OA7WtSeRPbT-JMK33RI":-1},true,"/search?query=cooperativa+helios"]