","Energia è guerra: contro il nucleare e il deposito nazionale unico","post",1712594884,[55,56,57,58,59,60,61],"http://radioblackout.org/tag/alessandria/","http://radioblackout.org/tag/deposito-nazionale-unico/","http://radioblackout.org/tag/guerra/","http://radioblackout.org/tag/nucleare/","http://radioblackout.org/tag/saluggia/","http://radioblackout.org/tag/scorie/","http://radioblackout.org/tag/trino/",[25,27,19,23,21,17,15],{"post_content":64,"post_title":71,"tags":77},{"matched_tokens":65,"snippet":69,"value":70},[66,67,68],"Deposito","Nazionale","Unico","di analizzare l'aberrante progetto di \u003Cmark>Deposito\u003C/mark> \u003Cmark>Nazionale\u003C/mark> \u003Cmark>Unico\u003C/mark> delle scorie nucleari, un unicum","Produrre reattori nucleari nel sito di Mirafiori? “Se Newcleo (startup che investe nel \"nucleare pulito\") va avanti potrebbe starci. Le stime sono di due miliardi circa per la costruzione di ogni piccolo reattore nucleare di quarta generazione, con ricadute occupazionali e di qualificazione professionale. Significa davvero un passo verso il futuro. Siamo ancora in una fase di sperimentazione. Stiamo lavorando con l’Università”, queste le parole del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin dopo un recente incontro sul nucleare di quarta generazione a Torino. In Piemonte sono presenti Newcleo, Ansaldo ed Enea, ha ricordato il ministro...\r\n\r\nContro la farsa del nucleare \"pulito e sicuro\", così come la falsa dicotomia tra nucleare civile e militare e la finzione della \"transizione ecologica\", abbiamo cercato di analizzare l'aberrante progetto di \u003Cmark>Deposito\u003C/mark> \u003Cmark>Nazionale\u003C/mark> \u003Cmark>Unico\u003C/mark> delle scorie nucleari, un unicum nel mondo, in cui lorsignori vorrebbero stoccare i rifiuti radioattivi provenienti dalle vecchie centrali spente, da attività come la medicina nucleare e da alcune lavorazioni industriali. Un impensabile - per perdere la propria pericolosità le scorie provenienti dalle centrali dismesse necessitano di milioni di anni - che prefigura ciò che da tempo è nell'aria, una fase espansiva del nucleare a queste latitudini: all'interno del \u003Cmark>deposito\u003C/mark> vorrebbero infatti realizzare anche un polo di ricerca, sarebbe ingenuo non pensare che possa avere ricadute anche in ambito bellico.\r\n\r\nTra le aree classificate come “potenzialmente idonee”, un bel business per gli imprenditori della morte locali, molte si trovano in Piemonte, da Rondissone, Mazzè, Caluso, Carmagnola all'alessandrino. Qui già sorgono la centrale \"Enrico Fermi\" di Trino Vercellese e gli impianti di \u003Cmark>deposito\u003C/mark> e riprocessamento di scorie radioattive di Saluggia, che si trovano in un’area chiamata “là suta” (“di sotto”, in piemontese), circondata da tre corsi d’acqua: la Dora Baltea e i canali Cavour e Farini. Si tratta di uno dei posti più pericolosi d’Italia, dove negli ultimi vent’anni ci sono state ben tre esondazioni. Nel 2000 l'alluvione fu così grave che Carlo Rubbia, allora presidente di ENEA (Energia Nucleare e Alternativa, l’ente che ha gestito gli impianti nucleari italiani fino al 2003) dichiarò che “se il livello del fiume fosse salito ancora di pochi centimetri avremmo inquinato la Dora, il Po e l’Adriatico, con un disastro di proporzioni assai maggiori rispetto a Chernobyl”.\r\n\r\nContro il nucleare ha sempre vinto la lotta, anche a Trino, come ci insegnano le azioni di sabotaggio e conflitto messe in atto negli anni Ottanta. Anche oggi c'è chi si oppone agli scellerati progetti dei governanti, perchè il nucleare conferma che \"solo lo Stato e il Capitale devono possedere le capacità di produrre energia, che queste capacità rappresentano un rapporto legato al grado di dipendenza delle popolazioni, che qualsiasi sussulto rivoluzionario che voglia trasformare radicalmente il mondo dovrà confrontarsi con questi mastodonti dell'energia. In breve, che energia significa dominio\" (Avis de Tempetes, 2018).\r\n\r\nI principali operatori nazionali nel campo della gestione dei rifiuti radioattivi sono: Sogin Spa, Avogadro Spa che opera nel reattore Avogadro di proprietà di FIAT Avio, ENEA, Nucleco Spa.\r\nNe abbiamo parlato con Salvatore del Laboratorio Perla Nera, che sabato 6 aprile ha partecipato allo spezzone sociale della manifestazione contro il \u003Cmark>deposito\u003C/mark> \u003Cmark>nazionale\u003C/mark> \u003Cmark>unico\u003C/mark> di scorie nucleari, per lo più istituzionale e pacifista, ma attraversata anche da altre componenti, tra cui il movimento dei trattori:\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/nucleare.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":72,"snippet":76,"value":76},[73,74,75],"deposito","nazionale","unico","Energia è guerra: contro il nucleare e il \u003Cmark>deposito\u003C/mark> \u003Cmark>nazionale\u003C/mark> \u003Cmark>unico\u003C/mark>",[78,80,83,85,87,89,91],{"matched_tokens":79,"snippet":25},[],{"matched_tokens":81,"snippet":82},[73,74,75],"\u003Cmark>deposito\u003C/mark> \u003Cmark>nazionale\u003C/mark> \u003Cmark>unico\u003C/mark>",{"matched_tokens":84,"snippet":19},[],{"matched_tokens":86,"snippet":23},[],{"matched_tokens":88,"snippet":21},[],{"matched_tokens":90,"snippet":17},[],{"matched_tokens":92,"snippet":15},[],[94,99,102],{"field":28,"indices":95,"matched_tokens":96,"snippets":98},[14],[97],[73,74,75],[82],{"field":100,"matched_tokens":101,"snippet":76,"value":76},"post_title",[73,74,75],{"field":103,"matched_tokens":104,"snippet":69,"value":70},"post_content",[66,67,68],1736172819517538300,{"best_field_score":107,"best_field_weight":108,"fields_matched":109,"num_tokens_dropped":41,"score":110,"tokens_matched":109,"typo_prefix_score":41},"3315704398080",13,3,"1736172819517538411",6645,{"collection_name":52,"first_q":27,"per_page":113,"q":27},6,{"facet_counts":115,"found":14,"hits":127,"out_of":163,"page":14,"request_params":164,"search_cutoff":29,"search_time_ms":14},[116,122],{"counts":117,"field_name":120,"sampled":29,"stats":121},[118],{"count":14,"highlighted":119,"value":119},"Voci dall'antropocene","podcastfilter",{"total_values":14},{"counts":123,"field_name":28,"sampled":29,"stats":126},[124],{"count":14,"highlighted":125,"value":125},"voci antropocene",{"total_values":14},[128],{"document":129,"highlight":144,"highlights":152,"text_match":157,"text_match_info":158},{"comment_count":41,"id":130,"is_sticky":41,"permalink":131,"podcastfilter":132,"post_author":133,"post_content":134,"post_date":135,"post_excerpt":47,"post_id":130,"post_modified":136,"post_thumbnail":137,"post_title":138,"post_type":139,"sort_by_date":140,"tag_links":141,"tags":143},"66135","http://radioblackout.org/podcast/deposito-scorie-perche-no-con-g-ferrari-voci-dallantropocene-anno-ii-8-18-01-21/",[119],"antropocenici","La lista delle 67 localitè indicate dal governo come potenziale sito per il deposito unico nazionale di scorie nucleari ha risvegliato incubi mai sopiti. Com’è ovvio, l’ipotesi di diventare la pattumeria radioattiva d’Italia non piace a nessuno e da ogni territorio si sono già levate le dichiarazioni contrarie delle amministrazioni locali, pronunciatesi perlopiù secondo il canovaccio della difesa localista interessata solo a evitare il danno nel “proprio giardino”. Si può quindi assistere alla destra piemontese, al governo della regione e da sempre pro-nucleare, promettere assistenza legale e politica alle rappresentanze istituzionali dei territori interessati. (Ma il copione sembra più o meno identico nelle altre regioni).\r\n\r\nSu un altro piano stanno iniziando a muovere comitati, collettivi e soggettività politiche antagoniste per tentare di portare un altro discorso, sistemico e valido per tutti, per opporsi alle decisioni che dall’alto tenterannoranno d’imporre la sciagura nucleare in un punto del paese. Consapevoli che la questione del deposito di scorie è oltremodo delicata e spinosa da maneggiare. Perché, se l’opposizione al nucleare come modello energetico dovrà continuare ad essere “senza se e senza ma”, il problema di come gestire un rifiuto già esistente perché già prodotto (dal presedente ciclo nucleare chiuso dalle lotte di massa, coronate dal referendum del 1987) impone considerazioni e scelte più complicate.\r\n\r\nMa la fretta mostrata dal governo in carica puzza di ambiguità e totale assenza di considerazione per le popolazioni interessate: perché vengono dati 60 giorni per sbrogliare una matassa di documenti sterminata e le “consultazioni democratiche” si riducono, come quasi sempre accade quando si tratta di scaricare le esternalità negative che il capitalismo produce sui singoli territori-pattumiera, a qualche compensazione monetaria o singoli avanzamenti di carriera per gli amministratori locali che si fanno catturare dalle promesse del dialogo.\r\n\r\nRagion per cui l’unica vera risposta politica sensata, egualitaria e realmente dalla parte delle popolazioni interessate, sarà la resistenza in prima persona esenza mediazioni, perché solo ponendo un problema di rigidità ed ordine pubblico sarà possibile ottenere un modo più corretto di affrontare un problema già presente perché prodotto da questo tipo di società. Ben sapendo che la questione della gestione degli scarti e del modello di produzione dell’energia “di cui abbiamo realmente bisogno” (quanta?, prodotta come? per fare cosa?) interroga l’organizzazione complessiva delle società in cui viviamo.\r\n\r\n \r\n\r\nDi tutto questo abbiamo discusso in una lunga intervista con Giorgio Ferrari, tecnico nucleare e militante anti-nuclearista dagli anni ‘70.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/Voci_II_2021_8.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nSui temi che Giorgio affronta nell'ultima parte dellla chiacchierata segnaliamo:\r\nScenari globali: le aspettative mal riposte delle nuove tecnologie – di Giorgio Ferrari\r\n \r\n\r\n***\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n(Aggiungiamo inoltre - non mandata in onda lunedì per mancanza di tempo - un altro pezzo dell'intervista a Giorgio, in cui prova a rispondere sulla temporalità sospetta della proposizione governativa e sulle profonde incertezze circa il deposito definitivo delle scorie, non ancora conoscibile... Buon Ascolto!)\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/ferrari__Siti_perché-oggi.mp3\"][/audio]","21 Gennaio 2021","2021-01-21 18:58:43","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/01/rifiuti-nucleari-radioattivi-200x110.jpg","Deposito scorie: perché no?! (con G.Ferrari) - VOCI DALL’ANTROPOCENE – (ANNO II #8) – 18/01/21","podcast",1611254175,[142],"http://radioblackout.org/tag/voci-antropocene/",[125],{"post_content":145,"post_title":149},{"matched_tokens":146,"snippet":147,"value":148},[73,75,74],"come potenziale sito per il \u003Cmark>deposito\u003C/mark> \u003Cmark>unico\u003C/mark> \u003Cmark>nazionale\u003C/mark> di scorie nucleari ha risvegliato","La lista delle 67 localitè indicate dal governo come potenziale sito per il \u003Cmark>deposito\u003C/mark> \u003Cmark>unico\u003C/mark> \u003Cmark>nazionale\u003C/mark> di scorie nucleari ha risvegliato incubi mai sopiti. 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