","SICILIA: MALAGESTIONE DEI TERRITORI E INTERESSI PRIVATI",1639668498,[121,122,123],"http://radioblackout.org/tag/malagestione-territori/","http://radioblackout.org/tag/maltempo/","http://radioblackout.org/tag/sicilia/",[125,126,127],"malagestione territori","maltempo","sicilia",{"post_content":129,"post_title":133,"tags":138},{"matched_tokens":130,"snippet":131,"value":132},[71,72,73],"Il tema della \u003Cmark>gestione\u003C/mark> \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>territori\u003C/mark>, della loro messa in sicurezza","Il tema della \u003Cmark>gestione\u003C/mark> \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>territori\u003C/mark>, della loro messa in sicurezza e delle infrastrutture pubbliche e private a cui molto spesso vengono subappaltati servizi di questo tipo, è all’ordine del giorno.\r\n\r\nL’incuria \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>territori\u003C/mark> si ribalta proprio su chi quei \u003Cmark>territori\u003C/mark> li abita, ad esempio la deflagrazione del metanodotto a Ravanusa in Sicilia che ha visto 9 vittime e moltissimi sfollati si inserisce nelle questioni di manutenzione degli impianti, come avvengono e chi le gestisce. Vi sono alcune ipotesi che riguardano le ragioni dell’esplosione, dall’accumulo sulla rete vetusta, l’impatto tellurico su un \u003Cmark>territori\u003C/mark>o a rischio frane, gli innesti per ampliare la rete, la puzza di gas che non viene presa in considerazione. L’impianto è stato realizzato quarantanni fa e non è mai stato ammodernato nonostante le continue frane nella zona e così la rete di gas di Ravanusa rimane la più vecchia d’Italia.\r\n\r\nIn Sicilia non è l’unico episodio che si colloca in una narrazione emergenziale di eventi di questo tipo, come una sfortuna che non si poteva prevedere. Questo tipo di retorica si evince dalle conseguenze legate al maltempo, come per i comuni isolati a seguito del crollo di strade e di ponti, all’alluvione a Catania, quando sono morte 4 persone a causa dell’allagamento della città dopo una mezza giornata di pioggia. Così come la vicenda di Ravanusa anche per quanto riguarda il maltempo la colpa è della cattiva \u003Cmark>gestione\u003C/mark> degli enti privati e pubblici e del fatto che ci sono \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>territori\u003C/mark> meno pronti di altri ad affrontare l’emergenza climatica perchè sono già da anni in emergenza di per sé.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/12/Sicilia-ravanusa-2021.12.16-.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":134,"snippet":137,"value":137},[135,136],"DEI","TERRITORI","SICILIA: MALAGESTIONE \u003Cmark>DEI\u003C/mark> \u003Cmark>TERRITORI\u003C/mark> E INTERESSI PRIVATI",[139,142,144],{"matched_tokens":140,"snippet":141},[73],"malagestione \u003Cmark>territori\u003C/mark>",{"matched_tokens":143,"snippet":126},[],{"matched_tokens":145,"snippet":127},[],[147,149,151],{"field":91,"matched_tokens":148,"snippet":131,"value":132},[71,72,73],{"field":100,"matched_tokens":150,"snippet":137,"value":137},[135,136],{"field":37,"indices":152,"matched_tokens":153,"snippets":155},[49],[154],[73],[141],1736172819517014000,{"best_field_score":158,"best_field_weight":159,"fields_matched":33,"num_tokens_dropped":49,"score":160,"tokens_matched":33,"typo_prefix_score":49},"3315704397824",14,"1736172819517014131",{"document":162,"highlight":186,"highlights":203,"text_match":156,"text_match_info":211},{"cat_link":163,"category":164,"comment_count":49,"id":165,"is_sticky":49,"permalink":166,"post_author":27,"post_content":167,"post_date":168,"post_excerpt":54,"post_id":165,"post_modified":169,"post_thumbnail":170,"post_thumbnail_html":171,"post_title":172,"post_type":57,"sort_by_date":173,"tag_links":174,"tags":180},[46],[48],"90625","http://radioblackout.org/2024/06/la-sardegna-si-contrappone-alla-speculazione-eolica-e-fotovoltaica/","Il territorio sardo è ormai, purtroppo, conosciuto per i numerosi progetti e cantieri che lo costellano nell'ambito della produzione energetica, in particolare quella cosiddetta green, che proviene dal vento e dal sole. La narrazione europea che impone una transizione energetica ed ecologica non sostenibile per i territori e per chi li abita diventa qui una realtà tangibile e devastante. Allo stesso tempo i comitati a difesa della terra fioriscono ed è importante il loro ruolo nel contrapporsi a progetti e opere scellerate, il loro obiettivo infatti è quello di partecipare alla gestione dei territori, oggi presi d'assalto da questi progetti, affinché si rispettino le esigenze dell'umano e della terra.\r\n\r\nAbbiamo approfondito la situazione della zona della Gallura dove esiste un Coordinamento di Comitati contro la Speculazione eolica e fotovoltaica. La zona infatti è particolarmente interessata da questi progetti, distese di torri eoliche ricoprono le terre e il mare, decine di ettari di pannelli fotovoltaici occupano il suolo. 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Questo progetto è emblematico della doppia violenza che si impone al territorio: lo sfruttamento dei terreni agricoli per esportare energia, intervento che già viene fatto tramite altri due cavi già esistenti, vuole essere implementato per aumentare la produzione e garantire un'ulteriore servitù della Sardegna in favore del comparto industriale del Nord Italia.\r\n\r\nMaria Grazia del coordinamento Gallura sottolinea che non verrà barattata la ricchezza di un territorio come la Sardegna, la sua identità e il suo valore.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/Comitati-no-speculazione-energetica-Gallura-2024_06_20_2024.06.20-10.00.00-escopost.mp3\"][/audio]","21 Giugno 2024","2024-06-21 10:37:52","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/proxy-image-2-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"157\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/proxy-image-2-300x157.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/proxy-image-2-300x157.jpeg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/proxy-image-2-1024x537.jpeg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/proxy-image-2-768x403.jpeg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/06/proxy-image-2.jpeg 1050w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","La Sardegna si contrappone alla speculazione eolica e fotovoltaica.",1718966272,[175,176,177,178,179],"http://radioblackout.org/tag/devastazione-territori/","http://radioblackout.org/tag/sardegna/","http://radioblackout.org/tag/speculazione/","http://radioblackout.org/tag/transizione-ecologica/","http://radioblackout.org/tag/transizione-energetica/",[181,182,183,184,185],"devastazione territori","sardegna","speculazione","transizione ecologica","transizione energetica",{"post_content":187,"tags":191},{"matched_tokens":188,"snippet":189,"value":190},[71,72,73],"è quello di partecipare alla \u003Cmark>gestione\u003C/mark> \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>territori\u003C/mark>, oggi presi d'assalto da questi","Il \u003Cmark>territori\u003C/mark>o sardo è ormai, purtroppo, conosciuto per i numerosi progetti e cantieri che lo costellano nell'ambito della produzione energetica, in particolare quella cosiddetta green, che proviene dal vento e dal sole. 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Negli ultimi tempi le banche i fondi di investimento, come BlackRock ad esempio, hanno iniziato a diversificare i propri ambiti puntando sia sul petrolio e sul carbone ma anche sulle rinnovabili, fotovoltaico e eolico in particolare. La questione delle rinnovabili infatti è complessa e implica diversi aspetti, come l'impatto ambientale dovuto alla produzione, gli interessi dei flussi di finanziamenti e, dato che si basano su tecnologie e materie prime le cui riserve molto spesso si trovano nella parte di mondo che viene sfruttata dall'Occidente, sono considerabili come il nuovo colonialismo, proprio per le dinamiche di estrazione delle materie prime . Il consumo del suolo, la gestione dei territori e i costi sono quindi la lente tramite cui guardare a questo tipo di energie. 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Le responsabilità nella gestione degli incendi sono chiare, a mente lucida, si riescono a tirare le somme. Se da una parte il clima e il dolo hanno permesso il dilagare del fuoco per dieci lunghissimi giorni, dall'altra risalta la difficoltà di gestire quanto è successo, sia a livello preventivo che a livello emergenziale. In un'area come quella della Val Susa, nessuna operazione di bonifica è stata mai fatta, tanto meno, sull'emergenza, le istituzioni hanno saputo far fronte in maniera efficace a quello che è accaduto nell'area montana. Un esempio ne sono i sindaci che invocano un esercito e chiedono l'aiuto dello Stato, in preda al panico, senza tener conto che mancano braccia concrete e competenti per spegnere quello stesso fuoco. Lo testimoniano i vigili del fuoco impegnati a spegnere gli incendi con turni di 24 ore su 24 con scarsissimo ricambio, nell'indifferenza più o meno generale delle istituzioni. Ancora una volta si ripresenta quindi il controverso problema delle gestione dei territori, evidenziando lacune di grande portata. La risposta ancora una volta arriva dunque dalla popolazione che abita e vive quella zona montana, che con le proprie braccia ha saputo dare un aiuto concreto e far fronte nel proprio piccolo (seppur grande) all'emergenza. 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Alti lai si sono alzati, ma da anni in realtà nelle scuole non si cita più Darwin; questo è un tassello del piano di deculturalizzazione di un'intera nazione, a cui viene sostituita la superstizione confessionale. 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Apriamo le frontiere ad obiettori e disertori\r\n- No all’invio di armi!\r\n- Contro la guerra a profughi e migranti in mare e in montagna.\r\n- Distruggiamo le frontiere!\r\n- No alle missioni militari all’estero\r\n- No alle spese militari e alla militarizzazione delle nostre città\r\n- Contestiamo la propaganda militarista, la retorica patriottica, la guerra e chi la a(r)ma\r\n- Contro tutti gli eserciti per un mondo senza frontiere.\r\nAssemblea Antimilitarista\r\n\r\nMartedì 28 novembre\r\nore 12\r\nPresidio all'Oval in via Matté Trucco 70\r\nNo ai mercanti d’armi! 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I CPR sono diventati, anche per legge, campi di concentramento per prigionieri di guerra.\r\nIl governo alza l’asticella a incarica la Marina militare e la Guardia di Finanza di rastrellare in mare e imprigionare fuori dai confini gli sconfitti della guerra che lo Stato Italiano combatte da decenni nel Mare di Mezzo.\r\nCe ne ha parlato Raffaele\r\n\r\nLotte antimilitariste e questione sociale\r\nLa lotta contro il militarismo, il nazionalismo e la guerra è uno \u003Cmark>dei\u003C/mark> passaggi fondamentali nella lotta degli oppressi e degli sfruttati in ogni dove.\r\nA Torino il governo della città, quello della Regione e Confindustria sostengono la nascita della Città dell’Aerospazio e dell’acceleratore di innovazione della NATO.\r\nI diversi attori imprenditoriali e politici sostengono il progetto giocando la carta del ricatto occupazionale, in una città sempre più povera, dove arrivare a fine mese è ancora più difficile, dove salute, istruzione, trasporti sono sempre più un privilegio per chi può pagare.\r\nOccorre capovolgere la logica perversa che vede nell’industria bellica il motore che renderà più prospera la nostra città. Un’economia di guerra produce solo altra guerra.\r\nNon è difficile immaginare quanto migliori sarebbero le nostre vite se la ricerca e la produzione venissero usate per la cura invece che per la guerra.\r\nContrastare la nascita del nuovo polo bellico a Torino non è mera opposizione etica alle guerre capitaliste ed imperialiste, ma anche un passaggio necessario a ripensare lo spazio urbano e chi ci vive, come luogo di negazione delle dinamiche gerarchiche sottese all’opaca città dell’aerospazio ed alla scintillante vetrina \u003Cmark>dei\u003C/mark> grandi eventi.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\nIniziative:\r\n\r\nSabato 18 novembre\r\nDisertiamo la guerra!\r\nOre 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis\r\nCorteo Antimilitarista\r\n\r\n- No all'aerospace and defence meetings!\r\n- No all’industria bellica\r\n- No alla Città dell’aerospazio!\r\n- No alla Nato a Torino!\r\n- No alla guerra e all'economia di guerra\r\n- Siamo e saremo ovunque a fianco delle popolazioni vittime delle guerra\r\n- Contro tutti gli imperialismi: né con la Russia né con la NATO.\r\n- Sosteniamo chi si oppone alla guerra in Russia e in Ucraina! Apriamo le frontiere ad obiettori e disertori\r\n- No all’invio di armi!\r\n- Contro la guerra a profughi e migranti in mare e in montagna.\r\n- Distruggiamo le frontiere!\r\n- No alle missioni militari all’estero\r\n- No alle spese militari e alla militarizzazione delle nostre città\r\n- Contestiamo la propaganda militarista, la retorica patriottica, la guerra e chi la a(r)ma\r\n- Contro tutti gli eserciti per un mondo senza frontiere.\r\nAssemblea Antimilitarista\r\n\r\nMartedì 28 novembre\r\nore 12\r\nPresidio all'Oval in via Matté Trucco 70\r\nNo ai mercanti d’armi! No al Polo Bellico!\r\n\r\nOgni martedì fai un salto da\r\n(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro\r\nSeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte\r\nVieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!\r\nSostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!\r\nInformati su lotte e appuntamenti!\r\ndalle 17,30 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 \r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni martedì dalle 20\r\nContatti:\r\nfai_torino@autistici.org\r\n@senzafrontiere.to/\r\nhttps://t.me/SenzaFrontiere\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",[423],{"field":91,"matched_tokens":424,"snippet":420,"value":421},[71,73,72],1736172784888840200,{"best_field_score":427,"best_field_weight":159,"fields_matched":95,"num_tokens_dropped":49,"score":428,"tokens_matched":33,"typo_prefix_score":95},"3315687489536","1736172784888840305",{"document":430,"highlight":450,"highlights":455,"text_match":458,"text_match_info":459},{"comment_count":49,"id":431,"is_sticky":49,"permalink":432,"podcastfilter":433,"post_author":27,"post_content":434,"post_date":435,"post_excerpt":54,"post_id":431,"post_modified":436,"post_thumbnail":437,"post_title":438,"post_type":380,"sort_by_date":439,"tag_links":440,"tags":445},"26625","http://radioblackout.org/podcast/fascisti-coop-e-alemanno-e-mafia-capitale/",[],"L'operazione \"mafia capitale\" (con i suoi 37 arresti e il centinaio d'indagati) sta mettendo in luce l'esistenza d'un blocco di potere che va da volti storici dell'estrema destra romana, alla giunta Alemanno e alle cooperative in quota Partito Democratico. Un blocco di potere trasversale agli schieramenti politici (le intercettazioni \"incastrano\" collaboratori di Veltroni, di Alemanno e di Marino) che vede ex-membri dei NAR giocare il ruolo d'anello di congiunzione tra politica e mafia. Un fatto che sorprende poco coloro che vivono i territori di Roma - Fausto e Iaio nel 78 furono assassinati proprio per aver tentato di mettere in evidenza i legami tra criminalità organizzati e fascisti - trattandosi di una città che vive da sempre una gestione clientelare e emergenziale del territorio. Emergenze, come quella dell'accoglienza dei profughi o della gestione dei rifiuti, spesso create ad arte, che garantiscono poi lauti guadagni attraverso l'assegnazione di bandi per cooperative e la spartizione delle società partecipate dal comune.\r\n\r\n Siamo rivenuti con una compagna di Roma sulla vicenda e su cosa rivela nella gestione del territorio capitolino\r\n\r\nIl mio brano 6","3 Dicembre 2014","2018-10-17 22:09:54","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/12/polettimafia-200x110.jpg","Fascisti, Coop e Alemanno: è Mafia capitale",1417639852,[441,442,443,444],"http://radioblackout.org/tag/alemanno/","http://radioblackout.org/tag/mafia/","http://radioblackout.org/tag/neofascisti/","http://radioblackout.org/tag/roma/",[446,447,448,449],"Alemanno","mafia","neofascisti","Roma",{"post_content":451},{"matched_tokens":452,"snippet":453,"value":454},[71,73,72,71,72],"\u003Cmark>gestione\u003C/mark> clientelare e emergenziale del \u003Cmark>territori\u003C/mark>o. 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In questo approfondimento specifico ci siamo occupati di capire come questi fondi siano capaci e abbiano l’obiettivo di modificare i territori rurali, specialmente quelli montani. La direzione sembra tracciata: il rilancio della montagna avverrà grazie alla digitalizzazione e alla tecnologizzazione di territori ancora poco investiti dallo sviluppo economico che contraddistingue le città, ma che rappresentano zone potenzialmente interessanti da sfruttare e dominare, in un’ottica di “colonialismo interno” allo Stato stesso.\r\n\r\nLe Alpi e gli Appennini si prestano bene a questo ruolo di colonia, sia per l’appetitosa presenza di risorse (minerarie, idriche, energetiche) da accaparrarsi, sia per la loro bassa densità di popolazione, che la rende una terra di nessuno dove riscrivere nuove economie e imporre progetti di investimento. E come ogni colonialismo degno di tale nome, le risorse depredate non sono solo quelle tangibili, ma anche quelle immateriali, attraverso la pratica della folklorizzazione e mercificazione delle culture tradizionali.\r\n\r\nDi queste nuove forme di gentrificazione della montagna e di ristrutturazione del capitale ne abbiamo parlato con Manuel Oxoli, autore dell’articolo “NextGenerationEu, Recovery Fund, PNRR: la messa a profitto dei territori montani”, apparso sul numero 65 di Nunatak, rivista di storie, culture, lotte della montagna. \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/pnrr.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[scarica]","27 Febbraio 2023","2023-02-27 21:27:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/02/l-200x110.jpg","PNRR e fondi d’investimento europei: il capitalismo rimodella i territori montani",1677533239,[],[],{"post_content":476,"post_title":480},{"matched_tokens":477,"snippet":478,"value":479},[72,73],"PNRR: la messa a profitto \u003Cmark>dei\u003C/mark> \u003Cmark>territori\u003C/mark> montani”, apparso sul numero 65","Nati ufficialmente con l’intento di risollevare l’economia \u003Cmark>dei\u003C/mark> singoli Stati in seguito ai danni subiti a causa della \u003Cmark>gestione\u003C/mark> pandemica e \u003Cmark>dei\u003C/mark> suoi lockdown, i piani di investimento europei che hanno coinvolto l’Italia portano con sé diverse ombre sulla loro destinazione d’uso e sulle reali finalità per cui sono stati assegnati. 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Chi governa e chi lucra sulle vite altrui ha uno sguardo ancorato al presente, con una progettualità che si limita ad una proiezione elettorale o ad un’indagine stagionale di marketing.\r\nIl prezzo del cambiamento climatico e dell’abbandono dei territori viene pagato soprattutto dai più poveri.\r\nI profughi climatici, quelli che fuggono da intere aree del pianeta, dove l’avanzare della desertificazione chiude ogni possibilità di sopravvivenza, sono in costante aumento.\r\nMiliardi di esseri umani vivono nelle discariche, sulle discariche, con le discariche. La montagna di rifiuti è l’emblema del nostro tempo, il monumento ad un’idea di progresso che ha ingoiato milioni di vite.\r\nNe abbiamo parlato con Fabrizio Eva, geografo, autore di numerosi studi, docente all’università Cà Foscari di Venezia\r\n\r\nIl nostro modello di sviluppo? Autogestione dappertutto!\r\nRoma 23 marzo. 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Molti meno si indignarono per i fatti di cui narravano le scritte: il gigantesco business sulla pelle dei rom di lungo Stura Lazio, sgomberati e buttati in strada mentre le associazione amiche della giunta Fassino intascavano 5 milioni di euro.\r\nUn’inchiesta diede qualche guaio ad alcune associazioni, tra cui Terra del Fuoco. Oggi Terra del Fuoco si è inabissata, ma non i suoi animatori, che sono risorti dalle ceneri come Babel\r\nVi abbiamo parlato di Babel (Terra del fuoco) ossia delle metamorfosi della gang Alotto, tra agrobusiness e gestione dello sgombero all’ex Moi\r\n\r\nDiretta con una compagna dopo un'incursione solidale negli uffici dell'assessorato del comune alla sanità, assistenza, migranti etc. Un modo per sostenere lo sciopero della fame di Tomi, un ragazzo algerino in sciopero della fame da 40 giorni.\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nSabato 23 marzo\r\nCorteo contro le grandi opere e il cambiamento climatico\r\nRoma ore 14,30\r\n\r\nMercoledì 27 marzo\r\nCinePalermo presenta il cineforum dell’assemblea antimilitarista\r\nOrizzonti di gloria di Stanley Kubrick\r\nore 21 corso Palermo 46\r\n\r\nLunedì 1 aprile\r\nore 10,30/13\r\npunto info\r\nsu pacchetto sicurezza, leggi di guerra e truffa di quota 100 e reddito di schiavitù\r\nal mercato di corso Palestro (angolo via Cernaia)\r\n\r\nVenerdì 5 aprile\r\nCena sovversiva veg-vegan\r\nbenefit lotte sociali\r\nore 20 alla FAT in corso Palermo 46\r\n\r\nMercoledì 10 aprile\r\nCinePalermo presenta il cineforum dell’assemblea antimilitarista\r\nIl dottor Stranamore di Stanley Kubrick\r\nore 21 corso Palermo 46\r\n\r\nMercoledì 17 aprile\r\nCinePalermo presenta il cineforum dell’assemblea antimilitarista\r\nFull metal jacket di Stanley Kubrick\r\nore 21 corso Palermo 46\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org","19 Marzo 2019","2019-03-20 16:17:19","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/clima-200x110.jpeg","Anarres del 15 marzo. 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In Congo i minatori che estraggono i minerali per la produzione di circuiti integrati lavorano da schiavi.\r\nE alle nostre latitudini milioni di persone perderanno il lavoro o lavoreranno in condizioni di precarietà estrema.\r\nL’automazione sotto il capitalismo può solo disciplinare il lavoro umano, non abolirlo.\r\nDai braccialetti usati nei centri logistici di Amazon alle gabbie/esoscheletro progettate per aumentare la produttività del lavoro, e aumentare i profitti \u003Cmark>dei\u003C/mark> padroni.\r\n\r\nIl business \u003Cmark>dei\u003C/mark> migranti, il controllo del \u003Cmark>territori\u003C/mark>o\r\nIl 25 aprile di due anni fa la notizia di scritte sul basamento di cemento del monumento ai partigiani di Bertolla suscitò indignazione tra gli antifascisti imbalsamati nella retorica della resistenza. 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Oggi Terra del Fuoco si è inabissata, ma non i suoi animatori, che sono risorti dalle ceneri come Babel\r\nVi abbiamo parlato di Babel (Terra del fuoco) ossia delle metamorfosi della gang Alotto, tra agrobusiness e \u003Cmark>gestione\u003C/mark> dello sgombero all’ex Moi\r\n\r\nDiretta con una compagna dopo un'incursione solidale negli uffici dell'assessorato del comune alla sanità, assistenza, migranti etc. Un modo per sostenere lo sciopero della fame di Tomi, un ragazzo algerino in sciopero della fame da 40 giorni.\r\n\r\nProssimi appuntamenti:\r\n\r\nSabato 23 marzo\r\nCorteo contro le grandi opere e il cambiamento climatico\r\nRoma ore 14,30\r\n\r\nMercoledì 27 marzo\r\nCinePalermo presenta il cineforum dell’assemblea antimilitarista\r\nOrizzonti di gloria di Stanley Kubrick\r\nore 21 corso Palermo 46\r\n\r\nLunedì 1 aprile\r\nore 10,30/13\r\npunto info\r\nsu pacchetto sicurezza, leggi di guerra e truffa di quota 100 e reddito di schiavitù\r\nal mercato di corso Palestro (angolo via Cernaia)\r\n\r\nVenerdì 5 aprile\r\nCena sovversiva veg-vegan\r\nbenefit lotte sociali\r\nore 20 alla FAT in corso Palermo 46\r\n\r\nMercoledì 10 aprile\r\nCinePalermo presenta il cineforum dell’assemblea antimilitarista\r\nIl dottor Stranamore di Stanley Kubrick\r\nore 21 corso Palermo 46\r\n\r\nMercoledì 17 aprile\r\nCinePalermo presenta il cineforum dell’assemblea antimilitarista\r\nFull metal jacket di Stanley Kubrick\r\nore 21 corso Palermo 46\r\n\r\nLe riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46\r\n\r\nwww.anarresinfo.noblogs.org",{"matched_tokens":511,"snippet":512,"value":513},[72,73],"frontiere del capitale. 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