","Cosa succede in Algeria?","post",1551803803,[52,53,54],"http://radioblackout.org/tag/algeria/","http://radioblackout.org/tag/bouteflika/","http://radioblackout.org/tag/karim-metref/",[12,14,16],{"post_content":57},{"matched_tokens":58,"snippet":61,"value":62},[59,60],"sostegno","di","Salah, si è espresso in \u003Cmark>sostegno\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> Bouteflika. Ma sembra solo una","In Algeria c’è una protesta su larghissima scala, per una volta non solo ad Algeri ma quasi in tutti i capoluoghi \u003Cmark>di\u003C/mark> provincia. Una protesta popolare, trasversale e pacifica per l’annullamento della candidatura del Presidente Abdelaziz Bouteflika al quinto mandato alla testa della Repubblica algerina.\r\nLa protesta lanciata via internet e social media da fonti sconosciute è sostenuta e co-organizzata sia da anonimi cittadini, sia da movimenti della società civile, sia da partiti e organizzazioni politiche. Ma sembra (se non sostenuta) almeno guardata favorevolmente da una buona parte del complesso sistema politico-economico-militare al potere in Algeria.\r\nNe abbiamo parlato con Karim Metref, \u003Cmark>insegnante\u003C/mark>, blogger \u003Cmark>di\u003C/mark> origine cabila, che da molti anni vive a Torino\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/2019-03-05-metref-algeria.mp3\"][/audio]\r\n\r\n\u003Cmark>Di\u003C/mark> seguito alcuni stralci \u003Cmark>di\u003C/mark> un articolo scritto da Karim\r\n\r\n“Perché adesso, dopo tutti questi anni \u003Cmark>di\u003C/mark> silenzio?\r\nIn realtà l’Algeria non è mai stata e mai sarà un paese “tranquillo”. Le proteste, le sommosse, le contestazioni anche violente del potere imposto e dei suoi rappresentanti regionali e locali fanno parte della vita quotidiana in Algeria. E questo sin dai primi anni dell’indipendenza, ottenuta, ricordiamo, nel 1962 dopo sette anni \u003Cmark>di\u003C/mark> una guerra terribile che ha portato via centinaia \u003Cmark>di\u003C/mark> migliaia \u003Cmark>di\u003C/mark> persone.\r\nLotte per i diritti economici, lotte per i diritti culturali delle popolazioni amazigh, lotte sindacali, per la casa, per un lavoro e reddito… La scena politica e sociale algerina è sempre stata una delle più calde del Sud del Mediterranneo.\r\n\r\nQuello che gli altri paesi dell’area sud del mediterraneo vivono nel 2011, l’Algeria lo vive già nel 1988. Il 5 ottobre 1988 il paese si solleva e mette fine al sistema del partito unico. “L’Ottobre 88” è seguito da una stagione straordinaria \u003Cmark>di\u003C/mark> libertà e pluralità culturale e politica. Ma il sogno finisce in un incubo che inizia con il colpo \u003Cmark>di\u003C/mark> stato che annulla le elezioni vinte al primo turno dal Fronte Islamico della Salvezza (FIS). Il paese versa in una terribile guerra civile che dura quasi 15 anni.\r\nNel 1998, arrivano i primi accordi per mettere fine al conflitto armato e con essi arriva Abdelaziz Bouteflika. E’ imposto sia agli islamisti che ai generali dell’esercito come garante degli accordi \u003Cmark>di\u003C/mark> pace che prevedono fine dei conflitti, nessuna inchiesta e nessun processo per i numerosi crimini contro l’umanità commessi dai due campi, in cambio del rientro delle multinazionali nello sfruttamento degli enormi giacimenti \u003Cmark>di\u003C/mark> petrolio e gas del paese.\r\n\r\nDopo questa intronizzazione un po’ forzata, l’uomo ha saputo manovrare molto bene. Non è stato una marionetta qualsiasi e ha giocato così bene che da outsider dei clan al potere, ha creato un suo clan fatto \u003Cmark>di\u003C/mark> familiari (fratello in primo piano), parenti, amici, complici \u003Cmark>di\u003C/mark> vita e \u003Cmark>di\u003C/mark> politica… Ed è riuscito a mettere in panchina tutti gli altri. Aiutato dall’aumento spettacolare dei prezzi del greggio negli anni del suo primo e secondo mandato è riuscito anche a eliminare ogni forma \u003Cmark>di\u003C/mark> opposizione giocando semplicemente con i petrodollari.\r\nCosì ha potuto mandare in pensione i potentissimi generali degli anni novanta e ha avuto la forza per cambiare la costituzione e fare invece \u003Cmark>di\u003C/mark> due, ben quattro mandati.\r\n\r\nIl problema è che nel 2013, poco prima \u003Cmark>di\u003C/mark> ripresentarsi per il quarto mandato, si è ammalato. Ha avuto un ictus che l’ha ridotto in uno stato \u003Cmark>di\u003C/mark> quasi totale incapacità, che negli anni nonostante le costosissime cure negli ospedali francesi e le cliniche svizzere, è andata peggiorando. Oggi non non è nemmeno più in grado \u003Cmark>di\u003C/mark> intendere né \u003Cmark>di\u003C/mark> volere.\r\n\r\nL’altro grande problema è la caduta libera del prezzo del petrolio. Con un ritmo \u003Cmark>di\u003C/mark> consumi calcolato su un petrolio a più \u003Cmark>di\u003C/mark> $ 110 al barile, e i prezzi crollati dopo le “Primavere arabe” a volte anche sotto i $ 30 e comunque non risalendo mai oltre $ 75 – 80 da anni, il paese non è al collasso perché non ha debiti importanti e aveva fino a poco importanti riserve \u003Cmark>di\u003C/mark> denaro. Ma l’economia algerina è ancora fortemente dipendente dalle esportazioni \u003Cmark>di\u003C/mark> idrocarburi e il potere \u003Cmark>di\u003C/mark> Bouteflika è anch’esso dipendente dalla redistribuzione della manna petroliera. Con il crollo delle entrate crollano anche gli equilibri politici costruiti negli anni dopo la guerra civile, con larghe concessioni salariali, sociali e un massivo programma \u003Cmark>di\u003C/mark> edilizia pubblica e importanti benefici garantiti ai signori della politica e della guerra.\r\n\r\nE’ chiaro che il paese ha bisogno \u003Cmark>di\u003C/mark> una svolta politica.\r\nMa nel clan presidenziale, detto « Clan \u003Cmark>di\u003C/mark> Nedroma », dal nome della piccola cittadina sul confine ovest del paese dal quale è originario il presidente e la maggioranza dei baroni del potere attuale (ministri, governatori \u003Cmark>di\u003C/mark> province, ex-capo della polizia, personaggi chiave del ministero dell’energia…) non c’è nessuno che ha lo stesso calibro politico. Nemmeno il fratello Said: nessuno. Tutti semplici parassiti politici che vivono fin che vive lui. Se cade cadono tutti e rischiano anche \u003Cmark>di\u003C/mark> farsi male. Perché hanno veramente saccheggiato il paese: più vedono avvicinarsi la loro fine e più diventano voraci. E più l’opinione pubblica e i clan rivali si caricano \u003Cmark>di\u003C/mark> rabbia e rancori nei loro confronti.\r\nMa nell’illusione \u003Cmark>di\u003C/mark> mantenersi ancora al potere all’ombra \u003Cmark>di\u003C/mark> una quercia ormai crollata, hanno osato candidare un Bouteflika moribondo a un 5° mandato. Andando a fare campagna elettorale con il suo ritratto ufficiale. Come fosse una icona bizantina. L’hanno fatto nonostante petizione, appelli e dichiarazioni sia da parte della società civile sia da parte \u003Cmark>di\u003C/mark> molti esponenti politici dentro e fuori dal sistema.\r\n\r\nE’ questo sentimento \u003Cmark>di\u003C/mark> rabbia \u003Cmark>di\u003C/mark> fronte a una situazione che mescola prepotenza e ridicolo che la gente ha cominciato a mobilitarsi via internet per poi uscire tutti insieme nelle piazze \u003Cmark>di\u003C/mark> quasi tutto il paese.\r\n\r\nChi è quella gente uscita per le strade?\r\nLa gente uscita per le strade \u003Cmark>di\u003C/mark> Algeri e delle province del paese il 22 febbraio e i giorni successivi è \u003Cmark>di\u003C/mark> tutte le età, tutte le estrazioni culturali, sociali ed economiche. Arabofoni, Amazigh, islamisti, laici, nazionalisti, modernisti… C’era \u003Cmark>di\u003C/mark> tutto. Gli appelli sono giunti da varie parti. Sui social media, sui siti dell’opposizione.\r\n\r\nAlcuni famosi attivisti, personaggi famosi dei media sociali, facebooker, youtuber, e alcune persone interessate a candidarsi alla carica suprema, hanno messo la loro faccia, pagine facebook, account twitter… Gruppi politici, associazioni, sindacati. Ognuno con le proprie idee, ma tutti raccolti intorno a uno slogan unico: No al 5° mandato. Bouteflika deve andare via!\r\nAlcuni lo accusano lui e il suo clan \u003Cmark>di\u003C/mark> tutti i mali \u003Cmark>di\u003C/mark> cui soffre il paese. Altri si accontentano \u003Cmark>di\u003C/mark> sottolineare il suo stato \u003Cmark>di\u003C/mark> salute e chiedono al suo entourage \u003Cmark>di\u003C/mark> liberarlo e \u003Cmark>di\u003C/mark> non tenere in ostaggio un uomo stanco e malato.\r\nMa l’attitudine «tranquilla» delle forze dell’ordine, ci sono stati arresti e qualche intervento in piazza ma niente in confronto con le manifestazioni degli ultimi 20 anni, e la copertura favorevole da parte \u003Cmark>di\u003C/mark> alcuni media privati, lasciano supporre una benevolenza \u003Cmark>di\u003C/mark> vari settori del sistema. Il potente capo dello Stato Maggiore, Il Generale-Maggiore Gaid Salah, si è espresso in \u003Cmark>sostegno\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> Bouteflika. Ma sembra solo una posizione per rassicurare sul fatto che ciò che succede non è la premessa per un colpo \u003Cmark>di\u003C/mark> stato.\r\n\r\nCosa vuole questa gente?\r\nCome successo nelle altre proteste della primavera araba, oltre il « dégage! » chiaro e netto rivolto al potente \u003Cmark>di\u003C/mark> turno, non ci sono proposte precise, nessun progetto \u003Cmark>di\u003C/mark> società comune. Nessun programma. Solo un comune e forte sentimento \u003Cmark>di\u003C/mark> misura colma. Barakat! Basta!\r\n\r\nCosa può succedere adesso?\r\nSe non si trova una via ragionevole, se l’entourage del presidente persevera nella sua follia, allora la strada è aperta per qualsiasi cosa: 5° mandato che verserà il paese in una profonda depressione, colpo \u003Cmark>di\u003C/mark> stato dei militari, inizio delle violenze in piazza con scenari che conosciamo e che abbiamo visto all’opera in altri paesi…”",[64],{"field":65,"matched_tokens":66,"snippet":61,"value":62},"post_content",[59,60],1733921019837546500,{"best_field_score":69,"best_field_weight":70,"fields_matched":18,"num_tokens_dropped":38,"score":71,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":38},"2216192835584",14,"1733921019837546609",{"document":73,"highlight":87,"highlights":93,"text_match":96,"text_match_info":97},{"cat_link":74,"category":75,"comment_count":38,"id":76,"is_sticky":38,"permalink":77,"post_author":41,"post_content":78,"post_date":79,"post_excerpt":44,"post_id":76,"post_modified":80,"post_thumbnail":81,"post_thumbnail_html":82,"post_title":83,"post_type":49,"sort_by_date":84,"tag_links":85,"tags":86},[35],[37],"53041","http://radioblackout.org/2019/03/algeria-unambigua-vittoria/","Dopo tre settimane di imponenti manifestazioni lunedì 11 marzo il presidente Bouteflika ha fatto un doppio annuncio. Ha ritirato la propria candidatura alle presidenziali del prossimo 18 aprile ed ha rimandato a data da destinarsi le elezioni.\r\nLe piazze si sono riempite di manifestanti in festa per essere riusciti ad impedire che un uomo gravemente malato dal 2013 e ormai incapace arrivasse al proprio quinto mandato.\r\nCrisi economica, corruzione, mancanza di prospettive hanno fatto crollare la fiducia nell’uomo, che vent’anni fa si era assunto l’onere di traghettare il paese oltre la guerra civile, che aveva fatto oltre centomila morti.\r\nIl clan del presidente ha fatto un passo indietro ma non intende mollare il potere: nei giorni scorsi la discesa in campo di oltre mille giudici che si schieravano contro il quinto mandato all’anziano presidente, è stato il segno di un’aporia che era nell’aria da settimane. Il potere giudiziario è interamente controllato dal regime, che parimenti controlla la polizia. La relativa “morbidezza” della risposta alle piazze anti Bouteflika e la minaccia di inceppare la macchina elettorale dei magistrati dimostrano che i manifestanti avevano un sostegno anche tra i sostenitori del regime, preoccupati dalle conseguenze di una leadership ormai indebolita ed incapace di intercettare il consenso dei giovani algerini.\r\nSullo sfondo restano i militari, vero potere in Algeria, che parrebbero appoggiare una transizione morbida. Non si espongono troppo neppure gli islamisti, che pure sono molto radicati nei settori più poveri della popolazione, dove sono riusciti ad effettuare una penetrazione culturale profonda anche grazie ad una rete caritativa, finanziata dai paesi della penisola arabica.\r\n\r\nSiamo di fronte ad un cambiamento reale? Difficile dirlo ora, quando l’eco delle feste per il ritiro di Bouteflika non si è ancora spento. Molto dipenderà dalle piazze: la lotta continuerà o subirà una battuta d’arresto?\r\nUn fatto è certo: Bouteflika resterà presidente sin quando verranno convocate nuove elezioni. Questo, secondo quanto dichiarato dallo stesso presidente, avverrà solo dopo la convocazione di una conferenza nazionale, che potrebbe portare ed una revisione della stessa costituzione in tempi che potrebbero essere lunghi. Tanto lunghi che forse occorreva che tutto cambiasse perché tutto restasse come prima.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Karim Metref, insegnante e blogger di origini cabila, che da molti anni vive a Torino.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/2019-03-12-metref-algeria.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nQui puoi ascoltare l’approfondimento fatto la scorsa settimana, sempre con Karim.","12 Marzo 2019","2019-03-12 15:59:20","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/algeria1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"207\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/algeria1-300x207.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/algeria1-300x207.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/algeria1-768x529.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/algeria1-1024x706.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/algeria1.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Algeria. 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Cristiana di MeDeA Torino propone alcuni spunti di riflessione a partire dai concetti cardine presenti all'interno del testo.[audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2011/01/cristiana_librobiancosacconi.mp3\"] Scarica file\n\t21/01/2011 Gli industriali locali lanciano l'allarme \"rischio isolamento\" per il Piemonte dopo l'annuncio di Fs che la tratta Tav Torino Lione potrebbe essere spostata in Svizzera. Il commento di Francesco del Comitato di lotta popolare No Tav di Bussoleno.[audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2011/01/francesco_notav.mp3\"] Scarica il file \n\t18/01/2011 Primi test di conoscenza della lingua italiana per immigrati per il rilascio della carta di soggiorno. Abbiamo sentito questa mattina Paola insegnante del CTP Saba di Torino che ci ha raccontato i motivi e i contenuti che hanno portato gli insegnanti dei CTP torinesi a indire l'assemblea \"Per non essere complici\". (6 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2011/01/18genn_paola_ctp_pernonesserecomplici.mp3\"] Scarica il file\n\n\n\t18/01/2011 Nuovo rischio contrattuale per i bibliotecari dell'Università di Torino assunti da cooperativa: per un taglio di finanziamento rischiano pesanti decurtazioni di stipendio, a rischio in particolare le tredicesime e le quattordicesime. Ce ne parla Andrea. (6 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2011/01/18genn_bibliotecari_precari.mp3\"] Scarica il file\n\t18/01/2011 Ieri assemblea di studenti, ricercatori e precari dell'Università e lavoratori Autorganizzati al Politecnico per fare il punto della situazione dopo il referendum alla FIAT e continuare una lotta comune in vista dello sciopero generale del 28 e anche oltre. Abbiamo sentito Elena studentessa del Politecnico che ci fa un resoconto dell'incontro. (4 min 30) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2011/01/18genn_elena_studenti_assemblea17poli.mp3\"] Scarica il file \n\n\n\n\n\t18/01/2011 Questa mattina abbiamo sentito gli operai dell'Assemblea Autoconvocata di FIAT Mirafiori- stabilimento Carrozzerie, Roberto ci restituisce il clima che si respira all'interno della fabbrica dopo il referendum del 14. (6 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2011/01/18genn_roberto_carrozzerie_mirafiori_clipgr.mp3\"] Scarica il file\n\n\n\n\t14/01/2011 E' al momento alta la partecipazione al referendum a Mirafiori. Secondo fonti sindacali ha votato \"la grandissima maggioranza\" del turno di notte, \"circa il 97,7% degli aventi diritto\". Alcuni redattori di Blackout questa mattina, all'uscita del turno di notte, sono andati davanti alla porta due di Mirafiori per raccogliere le prime impressioni tra gli operai e le operaie che hanno votato. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2011/01/mirafiori-14-gennaio.mp3\"] Scarica file\n\t13/01/2011 Pasquale della Fiom racconto il clima di oggi alla Fiat a poche ore dal referendum [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2011/01/2011.01.13-pasquale2-fiat.mp3\"] Scarica il file\n\t12/01/2011 Intervista al prof. della Pina sulla situazione in Tunisia e in Algeria [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2011/01/DellaPina-12-1-2011.mp3\"] Scarica il file\n\t7/01/2011 Il Protocollo Ferrero della giunta regionale piemontese di Cota prevede l'ingresso di volontari del Movimento per la Vita nei consultori pubblici. Le compagne di MeDeA di Torino si sono \"infiltrate\" nei corsi di formazione del Mpv e quello che hanno sentito ha davvero dell'incredibile. L'intervista con Cristiana di MeDeA Torino. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2011/01/cristiana_mpv-escopost.mp3\"] Scarica il file\n\t7/01/2011 Nicola Latorre presenta la manifestazione dell'8 gennaio a Bilbao in solidarietà alle prigioniere e ai prigionieri politici baschi e a sostegno del processo politico in corso nei Paesi Baschi. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2011/01/nicola_euskalherria-escopost1.mp3\"] Scarica il file \n\t06/01/11. Gabriele Del Grande, ideatore e conduttore del sito di controinformazione Fortress Europe, commenta ai microfoni di Blackout la notizia dell'annunciata costruzione da parte della Grecia di un muro al confine con la Turchia per impedire l'accesso in Europa alle popolazioni migranti. (2 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2011/01/6genn_delgrande_fortresseurope_clip_gr.mp3\"] Scarica il file (840 kB)\n\t06/01/11. La voce di Raffaele, operaio di Mirafiori, racconta ai microfoni di Blackout l'iniziativa di oggi in piazza Castello, dove alle 16:00 inizierà un presidio informativo per rompere l'isolamento in cui la Fiat di Marchionne vuole ridurre le voci di dissenso al suo piano di riordino della produzione. Questa sarà tra l'altro solo la prima di una serie di iniziative informative che verranno rivolte ai torinesi nelle prossime settimane. (2 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2011/01/6genn_fiat_raffaele_clip_gr.mp3\"] Scarica il file (840 kB)\n\t05/01/11. Il referendum alla Fiat Mirafiori si avvicina. Oggi ne abbiamo parlato con Giorgio Airaudo della Fiom, dal ricatto di Marchionne al rapporto con la Cgil (11 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2011/01/RBO-05012011-airaudo.mp3\"] Scarica il file (1.9 MB)","5 Gennaio 2011","2025-09-24 22:01:19","Gennaio 2011",1294242226,[112,113,114,115],"http://radioblackout.org/tag/info/","http://radioblackout.org/tag/linformazione-di-blackout/","http://radioblackout.org/tag/news/","http://radioblackout.org/tag/notizie-2/",[21,25,19,23],{"post_content":118},{"matched_tokens":119,"snippet":120,"value":121},[90,60],"Abbiamo sentito questa mattina Paola \u003Cmark>insegnante\u003C/mark> del CTP Saba \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino che ci ha raccontato","21/01/2011 Un approfondimento sul Libro Bianco \u003Cmark>di\u003C/mark> Sacconi, ministro del welfare e del lavoro. Cristiana \u003Cmark>di\u003C/mark> MeDeA Torino propone alcuni spunti \u003Cmark>di\u003C/mark> riflessione a partire dai concetti cardine presenti all'interno del testo.[audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2011/01/cristiana_librobiancosacconi.mp3\"] Scarica file\n\t21/01/2011 Gli industriali locali lanciano l'allarme \"rischio isolamento\" per il Piemonte dopo l'annuncio \u003Cmark>di\u003C/mark> Fs che la tratta Tav Torino Lione potrebbe essere spostata in Svizzera. Il commento \u003Cmark>di\u003C/mark> Francesco del Comitato \u003Cmark>di\u003C/mark> lotta popolare No Tav \u003Cmark>di\u003C/mark> Bussoleno.[audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2011/01/francesco_notav.mp3\"] Scarica il file \n\t18/01/2011 Primi test \u003Cmark>di\u003C/mark> conoscenza della lingua italiana per immigrati per il rilascio della carta \u003Cmark>di\u003C/mark> soggiorno. Abbiamo sentito questa mattina Paola \u003Cmark>insegnante\u003C/mark> del CTP Saba \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino che ci ha raccontato i motivi e i contenuti che hanno portato gli insegnanti dei CTP torinesi a indire l'assemblea \"Per non essere complici\". (6 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2011/01/18genn_paola_ctp_pernonesserecomplici.mp3\"] Scarica il file\n\n\n\t18/01/2011 Nuovo rischio contrattuale per i bibliotecari dell'Università \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino assunti da cooperativa: per un taglio \u003Cmark>di\u003C/mark> finanziamento rischiano pesanti decurtazioni \u003Cmark>di\u003C/mark> stipendio, a rischio in particolare le tredicesime e le quattordicesime. Ce ne parla Andrea. (6 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2011/01/18genn_bibliotecari_precari.mp3\"] Scarica il file\n\t18/01/2011 Ieri assemblea \u003Cmark>di\u003C/mark> studenti, ricercatori e precari dell'Università e lavoratori Autorganizzati al Politecnico per fare il punto della situazione dopo il referendum alla FIAT e continuare una lotta comune in vista dello sciopero generale del 28 e anche oltre. Abbiamo sentito Elena studentessa del Politecnico che ci fa un resoconto dell'incontro. (4 min 30) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2011/01/18genn_elena_studenti_assemblea17poli.mp3\"] Scarica il file \n\n\n\n\n\t18/01/2011 Questa mattina abbiamo sentito gli operai dell'Assemblea Autoconvocata \u003Cmark>di\u003C/mark> FIAT Mirafiori- stabilimento Carrozzerie, Roberto ci restituisce il clima che si respira all'interno della fabbrica dopo il referendum del 14. (6 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2011/01/18genn_roberto_carrozzerie_mirafiori_clipgr.mp3\"] Scarica il file\n\n\n\n\t14/01/2011 E' al momento alta la partecipazione al referendum a Mirafiori. Secondo fonti sindacali ha votato \"la grandissima maggioranza\" del turno \u003Cmark>di\u003C/mark> notte, \"circa il 97,7% degli aventi diritto\". Alcuni redattori \u003Cmark>di\u003C/mark> Blackout questa mattina, all'uscita del turno \u003Cmark>di\u003C/mark> notte, sono andati davanti alla porta due \u003Cmark>di\u003C/mark> Mirafiori per raccogliere le prime impressioni tra gli operai e le operaie che hanno votato. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2011/01/mirafiori-14-gennaio.mp3\"] Scarica file\n\t13/01/2011 Pasquale della Fiom racconto il clima \u003Cmark>di\u003C/mark> oggi alla Fiat a poche ore dal referendum [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2011/01/2011.01.13-pasquale2-fiat.mp3\"] Scarica il file\n\t12/01/2011 Intervista al prof. della Pina sulla situazione in Tunisia e in Algeria [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2011/01/DellaPina-12-1-2011.mp3\"] Scarica il file\n\t7/01/2011 Il Protocollo Ferrero della giunta regionale piemontese \u003Cmark>di\u003C/mark> Cota prevede l'ingresso \u003Cmark>di\u003C/mark> volontari del Movimento per la Vita nei consultori pubblici. Le compagne \u003Cmark>di\u003C/mark> MeDeA \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino si sono \"infiltrate\" nei corsi \u003Cmark>di\u003C/mark> formazione del Mpv e quello che hanno sentito ha davvero dell'incredibile. L'intervista con Cristiana \u003Cmark>di\u003C/mark> MeDeA Torino. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2011/01/cristiana_mpv-escopost.mp3\"] Scarica il file\n\t7/01/2011 Nicola Latorre presenta la manifestazione dell'8 gennaio a Bilbao in solidarietà alle prigioniere e ai prigionieri politici baschi e a \u003Cmark>sostegno\u003C/mark> del processo politico in corso nei Paesi Baschi. [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2011/01/nicola_euskalherria-escopost1.mp3\"] Scarica il file \n\t06/01/11. Gabriele Del Grande, ideatore e conduttore del sito \u003Cmark>di\u003C/mark> controinformazione Fortress Europe, commenta ai microfoni \u003Cmark>di\u003C/mark> Blackout la notizia dell'annunciata costruzione da parte della Grecia \u003Cmark>di\u003C/mark> un muro al confine con la Turchia per impedire l'accesso in Europa alle popolazioni migranti. (2 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2011/01/6genn_delgrande_fortresseurope_clip_gr.mp3\"] Scarica il file (840 kB)\n\t06/01/11. La voce \u003Cmark>di\u003C/mark> Raffaele, operaio \u003Cmark>di\u003C/mark> Mirafiori, racconta ai microfoni \u003Cmark>di\u003C/mark> Blackout l'iniziativa \u003Cmark>di\u003C/mark> oggi in piazza Castello, dove alle 16:00 inizierà un presidio informativo per rompere l'isolamento in cui la Fiat \u003Cmark>di\u003C/mark> Marchionne vuole ridurre le voci \u003Cmark>di\u003C/mark> dissenso al suo piano \u003Cmark>di\u003C/mark> riordino della produzione. Questa sarà tra l'altro solo la prima \u003Cmark>di\u003C/mark> una serie \u003Cmark>di\u003C/mark> iniziative informative che verranno rivolte ai torinesi nelle prossime settimane. (2 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2011/01/6genn_fiat_raffaele_clip_gr.mp3\"] Scarica il file (840 kB)\n\t05/01/11. Il referendum alla Fiat Mirafiori si avvicina. Oggi ne abbiamo parlato con Giorgio Airaudo della Fiom, dal ricatto \u003Cmark>di\u003C/mark> Marchionne al rapporto con la Cgil (11 min) [audio mp3=\"http://radioblackout.org/files/2011/01/RBO-05012011-airaudo.mp3\"] Scarica il file (1.9 MB)",[123],{"field":65,"matched_tokens":124,"snippet":120,"value":121},[90,60],1733921019434893300,{"best_field_score":127,"best_field_weight":70,"fields_matched":18,"num_tokens_dropped":38,"score":128,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":38},"2216192638976","1733921019434893425",6663,{"collection_name":49,"first_q":131,"per_page":132,"q":131},"insegnante di sostegno",6,{"facet_counts":134,"found":132,"hits":169,"out_of":1143,"page":18,"request_params":1144,"search_cutoff":27,"search_time_ms":618},[135,146],{"counts":136,"field_name":144,"sampled":27,"stats":145},[137,140,142],{"count":138,"highlighted":139,"value":139},4,"anarres",{"count":18,"highlighted":141,"value":141},"black holes",{"count":18,"highlighted":143,"value":143},"stakka stakka","podcastfilter",{"total_values":30},{"counts":147,"field_name":26,"sampled":27,"stats":167},[148,150,152,154,156,158,160,162,163,165],{"count":138,"highlighted":149,"value":149},"Africa",{"count":11,"highlighted":151,"value":151},"Sondra",{"count":11,"highlighted":153,"value":153},"Porfido",{"count":11,"highlighted":155,"value":155},"elezioni",{"count":11,"highlighted":157,"value":157},"Sebastiano Ortu",{"count":11,"highlighted":159,"value":159},"Mattia Giordani",{"count":11,"highlighted":161,"value":161},"Diario di città",{"count":11,"highlighted":131,"value":131},{"count":11,"highlighted":164,"value":164},"il pericolo della cura",{"count":11,"highlighted":166,"value":166},"Nova radio città futura",{"total_values":168},205,[170,634,987,1029,1067,1099],{"document":171,"highlight":390,"highlights":614,"text_match":629,"text_match_info":630},{"comment_count":38,"id":172,"is_sticky":38,"permalink":173,"podcastfilter":174,"post_author":175,"post_content":176,"post_date":177,"post_excerpt":44,"post_id":172,"post_modified":178,"post_thumbnail":179,"post_title":180,"post_type":181,"sort_by_date":182,"tag_links":183,"tags":291},"96654","http://radioblackout.org/podcast/black-holes-dal-24-al-30-marzo-2025/",[143],"harraga","Lunedì 24 ore 13,00 – Diario di città - Il pericolo della cura 75 minuti [Nova radio città futura]:\r\n\r\nDIARIO DI CITTÀ, STORIE, VOCI e TEMI DALLA CITTÀ NASCOSTA\r\n\r\nIL PERICOLO DELLA CURA\r\n\r\ninterventi:\r\n\r\n1 Luca Negrogno, sociologo\r\n2 Sondra, madre di Mattia Giordani (Sondra)\r\n3 Sebastiano Ortu, insegnante di sostegno e membro del collettivo Artaud.\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 25 ore 16,00 – Investimenti USA nelle tecnologie di guerra. 10 minuti [Radio Blackout, StakkaStakka]: Gli investimenti pubblici e privati americani verso le tecnologie a scopo militare sono in vertiginoso aumento, come riportato da una ricerca di Tech Inquiry. Tratto dalla puntata di Stakkastakka del 15 maggio 2024.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 26 ore 08,30 – Medicina penitenziaria: il 41 bis all’ospedale 26 minuti [Radio Cane]: Il carcere che entra in ospedale, invade reparti, condiziona chi ci lavora o chi va a cercare cure, tra guardie armate, militarizzazione e video sorveglianza.\r\n\r\nCon un compagno di Usi Sanità facciamo un giro dentro il San Paolo, nello specifico nel reparto di medicina penitenziaria, punto di riferimento per le quattro carceri milanesi, dove attualmente si trova ricoverato Alfredo, che ha superato i 123 giorni di sciopero della fame.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 27 ore 08,30 – Rebetiko_27 28 minuti [Radio cane]:\r\n\r\nCarcere e fumerie di hashish, bande di strada e scontri con l’ordine costituito, profughi e sofferenza. Le origini e la storia del Rebetiko, più un modo di vita che un mero stile musicale, si intrecciano con la storia della plebe urbana greca, con la vita del Pireo e con le principali fasi politiche della penisola ellenica nella prima metà del XX secolo. Ci siamo fatti raccontare questa vicenda da Epaminondas Thomos, un compagno greco che ha curato l’edizione italiana del testo di Elias Petropulos, Rebetiko. Vita, musica, danza tra carcere e fumi dell’hashish.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 28 ore 08,30 – Anarchici di Bialystock 1903-1908 29 minuti [Porfido]:\r\n\r\nQualcuno potrà chiedersi: perché rimestare in un passato così lontano? cosa possono insegnare, a noi anarchici del XX° secolo queste vecchie storie? non siamo certi degli storici e proprio per questo crediamo che le vite delle compagne e dei compagni che ci hanno preceduto abbiano un valore solo se ci trasmettono forza, tenacia, coerenza, esperienza viva\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 28 ore 21,00 – R'n'R Terrorists - Stolen Blues 33 minuti [R'n'R Terrorists, Radio Blackout]: C’erano una volta i Rock and Roll terrorists, una band che impestò il mondo dal 2005 al 2017. Con un’appendice cadaverica nel 2018 (mini tour in Olanda).\r\n\r\nPartiti in quattro, scesi a tre e definitivamente epurati a due.\r\n\r\nPer I primi cinque anni suonavano orgogliosamente solo cover (dal delta blues all’hardcore-punk) in seguito cominciarono scrivere (si fa per dire) pezzi loro mantenendo il gusto di rubare in quà e là, testi titoli e riff rielaborando idee nel solco della vera musica popolare.\r\n\r\nUnico punto fermo l’attitudine: scarna, primitiva e viscerale.\r\n\r\nQuesti pezzi sono stati registrate alle prove (con un congegno autoprodotto da pezzi di recupero) e assemblati praticamente senza essere “lavorati” al computer.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 29 ore 09,00 – Brodo di cagne strategico 5 marzo 2024 52 minuti [radio neanderthal]:\r\n\r\nRitorna la trasmissione, in onda su radio neanderthal, dei consigli per gli ascolti, dal free form giapponese degli anni settanta al noise beat spastico berlinese, dalla tradizione armena al riduzionismo astratto norvegese, nessuno sconto\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 29 ore 22,00 – Hellfest 2024 special - Day two 88 minuti [Radio Blackout, Too Loud For The Crowd]: Un indimenticabile venerdì da orchi al luna park di Sauron, con live reports di: The Devil’s Trade, Imperial Crystalline Entombment, The Acacia Strain, Savage Lands, Polyphia, Satyricon, Emperor e Body Count ft Ice-T! Più in breve Black Rainbows, Fear Factory e Steel Panther.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 29 ore 23,30 – Yashin - Obscure Rave 95 minuti [Yashin, Radio Blackout]:\r\n\r\nYashin has passed the 21 year line with his radio show at RADIOBLACKOUT - historical Turin radio station, self-managing and self-financing for 21 years.\u2028With his radio programme, RESETCLUB, Yashin develops a powerful, warm and refined sound, that has made him popular in Turin's underground scene.\u2028Along the years, the best Turin's DJs from the clubbing and underground scenario have played their music in the show, a real electronic box that has also provided a showcase space for those who struggle to be noticed in the lively Turin's electronic scene.\u2028Many out-of-club initiatives have been promoted and organized by Yashin, always eager to involve and connect situations that may look different but whose common denominator is the will and the pleasure to dance and have a good time thanks to electronic music.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 30 ore 09,00 – Le porte di Tannhäuser - Philip K. Dick 1 87 minuti [Radio Wombat]: Puntata del programma Le porte di Tannhäuser dedicata alla biografia e alle opere del grande maestro della fantascienza Philip K. Dick, andata in onda su Radio Wombat il 9 giugno 2024\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 30 ore 13,00 – Internet e Africa 37 minuti [Radio cane]:\r\n\r\nSe siamo abituati a sentir parlare degli oleodotti e dei gasdotti che trasportano i combustibili fossili – e per questo dettano l’agenda geopolitica internazionale – meno noti sono i cavi attraverso i quali transitano i dati che permettono l’esistenza di Internet: una rete fisica che si snoda per mari e terre connettendo macchine ed esseri umani nel Grande gioco dell’informazione (che presuppone la produzione di altrettanto grandi flussi intercontinentali di energia elettrica).\r\n\r\nDalla corsa alla digitalizzazione del Pianeta non è escluso il continente africano – e in particolare i mari che lo circondano – recentemente interessato da un’intensa attività di posa di cavi sottomarini che aprono nuove vie alla circolazione dei dati e riconfigurano alleanze storiche.\r\n\r\nDopo averci fatto conoscere le ambizioni di 36 diversi eserciti nel Sahel, Daniele Ratti torna sulla competizione globale che si gioca attorno all’Africa, introducendo nel quadro nuovi attori, come i giganti del web e della telefonia.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 30 ore 18,00 – Andrea Santalusia presenta Mintaka 46 minuti [Radio Blackout, Radio Bizarre]:\r\n\r\nIntervista registrata il 3 dicembre 2023 già andata in onda in due parti all’interno di due puntate di radio Bizarre.\r\n\r\nSi tratta di una lunga chiaccherata con Andrea Santalucia cantante, autrice, producer tra le esponenti più interessanti della ribollente scena Sevillana che dedica la sua ricerca a recuperare radici profonde della tradizione Andalusa rielaborando sofisticate riflessioni attraverso l’uso della sua voce preziosa, della sua perizia come producer e con il contributo di prestigiosi featuring.\r\n\r\n \r\n\r\n ","23 Marzo 2025","2025-03-23 23:02:37","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Immagine-social-BH-200x110.jpg","Black Holes dal 24 al 30 Marzo 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Tratto dalla puntata \u003Cmark>di\u003C/mark> Stakkastakka del 15 maggio 2024.\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 26 ore 08,30 – Medicina penitenziaria: il 41 bis all’ospedale 26 minuti [Radio Cane]: Il carcere che entra in ospedale, invade reparti, condiziona chi ci lavora o chi va a cercare cure, tra guardie armate, militarizzazione e video sorveglianza.\r\n\r\nCon un compagno \u003Cmark>di\u003C/mark> Usi Sanità facciamo un giro dentro il San Paolo, nello specifico nel reparto \u003Cmark>di\u003C/mark> medicina penitenziaria, punto \u003Cmark>di\u003C/mark> riferimento per le quattro carceri milanesi, dove attualmente si trova ricoverato Alfredo, che ha superato i 123 giorni \u003Cmark>di\u003C/mark> sciopero della fame.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 27 ore 08,30 – Rebetiko_27 28 minuti [Radio cane]:\r\n\r\nCarcere e fumerie \u003Cmark>di\u003C/mark> hashish, bande \u003Cmark>di\u003C/mark> strada e scontri con l’ordine costituito, profughi e sofferenza. Le origini e la storia del Rebetiko, più un modo \u003Cmark>di\u003C/mark> vita che un mero stile musicale, si intrecciano con la storia della plebe urbana greca, con la vita del Pireo e con le principali fasi politiche della penisola ellenica nella prima metà del XX secolo. Ci siamo fatti raccontare questa vicenda da Epaminondas Thomos, un compagno greco che ha curato l’edizione italiana del testo \u003Cmark>di\u003C/mark> Elias Petropulos, Rebetiko. Vita, musica, danza tra carcere e fumi dell’hashish.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 28 ore 08,30 – Anarchici \u003Cmark>di\u003C/mark> Bialystock 1903-1908 29 minuti [Porfido]:\r\n\r\nQualcuno potrà chiedersi: perché rimestare in un passato così lontano? cosa possono insegnare, a noi anarchici del XX° secolo queste vecchie storie? non siamo certi degli storici e proprio per questo crediamo che le vite delle compagne e dei compagni che ci hanno preceduto abbiano un valore solo se ci trasmettono forza, tenacia, coerenza, esperienza viva\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 28 ore 21,00 – R'n'R Terrorists - Stolen Blues 33 minuti [R'n'R Terrorists, Radio Blackout]: C’erano una volta i Rock and Roll terrorists, una band che impestò il mondo dal 2005 al 2017. Con un’appendice cadaverica nel 2018 (mini tour in Olanda).\r\n\r\nPartiti in quattro, scesi a tre e definitivamente epurati a due.\r\n\r\nPer I primi cinque anni suonavano orgogliosamente solo cover (dal delta blues all’hardcore-punk) in seguito cominciarono scrivere (si fa per dire) pezzi loro mantenendo il gusto \u003Cmark>di\u003C/mark> rubare in quà e là, testi titoli e riff rielaborando idee nel solco della vera musica popolare.\r\n\r\nUnico punto fermo l’attitudine: scarna, primitiva e viscerale.\r\n\r\nQuesti pezzi sono stati registrate alle prove (con un congegno autoprodotto da pezzi \u003Cmark>di\u003C/mark> recupero) e assemblati praticamente senza essere “lavorati” al computer.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 29 ore 09,00 – Brodo \u003Cmark>di\u003C/mark> cagne strategico 5 marzo 2024 52 minuti [radio neanderthal]:\r\n\r\nRitorna la trasmissione, in onda su radio neanderthal, dei consigli per gli ascolti, dal free form giapponese degli anni settanta al noise beat spastico berlinese, dalla tradizione armena al riduzionismo astratto norvegese, nessuno sconto\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 29 ore 22,00 – Hellfest 2024 special - Day two 88 minuti [Radio Blackout, Too Loud For The Crowd]: Un indimenticabile venerdì da orchi al luna park \u003Cmark>di\u003C/mark> Sauron, con live reports \u003Cmark>di\u003C/mark>: The Devil’s Trade, Imperial Crystalline Entombment, The Acacia Strain, Savage Lands, Polyphia, Satyricon, Emperor e Body Count ft Ice-T! Più in breve Black Rainbows, Fear Factory e Steel Panther.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 29 ore 23,30 – Yashin - Obscure Rave 95 minuti [Yashin, Radio Blackout]:\r\n\r\nYashin has passed the 21 year line with his radio show at RADIOBLACKOUT - historical Turin radio station, self-managing and self-financing for 21 years.\u2028With his radio programme, RESETCLUB, Yashin develops a powerful, warm and refined sound, that has made him popular in Turin's underground scene.\u2028Along the years, the best Turin's DJs from the clubbing and underground scenario have played their music in the show, a real electronic box that has also provided a showcase space for those who struggle to be noticed in the lively Turin's electronic scene.\u2028Many out-of-club initiatives have been promoted and organized by Yashin, always eager to involve and connect situations that may look different but whose common denominator is the will and the pleasure to dance and have a good time thanks to electronic music.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 30 ore 09,00 – Le porte \u003Cmark>di\u003C/mark> Tannhäuser - Philip K. Dick 1 87 minuti [Radio Wombat]: Puntata del programma Le porte \u003Cmark>di\u003C/mark> Tannhäuser dedicata alla biografia e alle opere del grande maestro della fantascienza Philip K. Dick, andata in onda su Radio Wombat il 9 giugno 2024\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 30 ore 13,00 – Internet e Africa 37 minuti [Radio cane]:\r\n\r\nSe siamo abituati a sentir parlare degli oleodotti e dei gasdotti che trasportano i combustibili fossili – e per questo dettano l’agenda geopolitica internazionale – meno noti sono i cavi attraverso i quali transitano i dati che permettono l’esistenza \u003Cmark>di\u003C/mark> Internet: una rete fisica che si snoda per mari e terre connettendo macchine ed esseri umani nel Grande gioco dell’informazione (che presuppone la produzione \u003Cmark>di\u003C/mark> altrettanto grandi flussi intercontinentali \u003Cmark>di\u003C/mark> energia elettrica).\r\n\r\nDalla corsa alla digitalizzazione del Pianeta non è escluso il continente africano – e in particolare i mari che lo circondano – recentemente interessato da un’intensa attività \u003Cmark>di\u003C/mark> posa \u003Cmark>di\u003C/mark> cavi sottomarini che aprono nuove vie alla circolazione dei dati e riconfigurano alleanze storiche.\r\n\r\nDopo averci fatto conoscere le ambizioni \u003Cmark>di\u003C/mark> 36 diversi eserciti nel Sahel, Daniele Ratti torna sulla competizione globale che si gioca attorno all’Africa, introducendo nel quadro nuovi attori, come i giganti del web e della telefonia.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 30 ore 18,00 – Andrea Santalusia presenta Mintaka 46 minuti [Radio Blackout, Radio Bizarre]:\r\n\r\nIntervista registrata il 3 dicembre 2023 già andata in onda in due parti all’interno \u003Cmark>di\u003C/mark> due puntate \u003Cmark>di\u003C/mark> radio Bizarre.\r\n\r\nSi tratta \u003Cmark>di\u003C/mark> una lunga chiaccherata con Andrea Santalucia cantante, autrice, producer tra le esponenti più interessanti della ribollente scena Sevillana che dedica la sua ricerca a recuperare radici profonde della tradizione Andalusa rielaborando sofisticate riflessioni attraverso l’uso della sua voce preziosa, della sua perizia come producer e con il contributo 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\r\n\r\n\r\n\r\nLunedì 5 ore 9 - Os Cangaceiros. Un crimine chiamato libertà11 minuti [Porfido]:\r\n\r\nTeoria e pratica di lotta contro le prigioni condotta in Francia nella seconda metà degli anni ’80. Fuori da ogni intento apologetico, la lettura dei testi contenuti in questa pubblicazione può fornire alcuni spunti di riflessione sulle possibili prospettive anti-politiche di una lotta contro l’istituzione carceraria, che non si può concepire senza attaccare in tutti i suoi aspetti la società che la ospita.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Os-Cangaceiros.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nLunedì 5 ore 13,30 - Maggot Brain 23 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nApprofondimento dedicato all’album dei Funkadelic uscito nel 1971.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Maggot-Brain_23.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nLunedì 5 ore 21 - Cinema Underground: Antonio Margheriti 18 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nAnthony M. Dawson,regista,sceneggiatore ed effettista. Un maestro dei generi del cinema italiano.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/CinemaUndergroundAntonioMargheriti_18.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nMartedì 6 ore 9 - Diario di città - Il pericolo della cura 74 minuti[Nova radio città futura]:\r\n\r\nDIARIO DI CITTÀ, STORIE, VOCI e TEMI DALLA CITTÀ NASCOSTA\r\n\r\nIL PERICOLO DELLA CURA\r\n\r\ninterventi:\r\n\r\n1 Luca Negrogno, sociologo\r\n2 Sondra, madre di Mattia Giordani (Sondra)\r\n3 Sebastiano Ortu, insegnante di sostegno e membro del collettivo Artaud.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Diario-di-città-Il-pericolo-della-cura_74.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 6 ore 22,30 - Ricordando Christina Moser e Robert Marlow 64 minuti [Radio Blackout, Musick to play in the dark]:\r\n\r\nPuntata speciale di Musick To Play In The dark, dedicata al ricordo di Christina Moser (Chrisma) e di Robert Marlow\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/MTPITD-Ricordando-Christina-Moser-e-Robert-Marlow_60.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 7 ore 00,30 - Föllakzoid live del 2013 a El Paso 64 minuti[Radio Blackout]:\r\n\r\nRegistrato dal vivo al Paso Occupato presso gli studi di via Passo buole 47, durante una serata di celebrazioen della musica enteogena ad alto voltaggio psichedelico.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Follakzoid-live-del-2013-a-El-Paso-occupato_72.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 7 ore 9 - San Basilio 8/9/1974 29 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nRicordo di una battaglia che tra il 5 e l’8 Settembre del ’74 coinvolse l’intero quartiere di San Basilio, e non solo, in una dura lotta di strada contro governo e polizia. Un ricordo vivido nel suo significato più indimenticabile: fu una ribellione giusta in cui nessuno chinò la testa; e allo stesso tempo un ricordo cangiante rielaborato attorno a piccoli dettagli e aneddoti consegnati ad un’oralità fluttuante come la memoria.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/San-Basilio-8_9_1974_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 7 ore 16 - Quelli della THC Blob 40 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nIl meglio di “Quelli della THC” remixato per il vostro sballo ma anche per la vostra cura.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Quelli-della-THC-Blob_40mp3.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 7 ore 17 - Psicofarmaci e sottomissione chimica in carcere 53 minuti [Bello come una prigione che brucia, Radio Blackout]:\r\n\r\nRaccolta di testimonianze sul ruolo degli psicofarmaci come strumento di governo della popolazione detenuta.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/psicofarmaci_e_sottomissione_chimica_in_carcere.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 8 ore 9 - La resistenza nelle fabbriche di Lucento e Vallette 2 ore e 3 minuti [Frittura Mista|Radio Fabbrica, Radio Blackout]:\r\n\r\nPuntata di approfondimento sulla storia partigiana. Di seguito l’elenco degli argomenti trattati:\r\n\r\nIntervista radiofonica a Pier Milanese regista di Figli dell’officina, che ha ispirato e tratto il nostro progetto radiofonico\r\nPrima lettura su contesto urbanistico/sociale/industriale di Torino e cintura\r\nPrimo audio estratto da figli dell’officina sul contesto sociale\r\nSeconda lettura sul contesto storico e della fabbrica, nello specifico officine Savigliano\r\nSecondo audio estratto da figli dell’officina su Fabbrica ai tempi di guerra e scioperi\r\nTerza lettura sulle Squadre d’Azione Patriottica – SAP\r\nTerzo audio estratto da figli dell’officina sulle Squadre d’Azione Patriottica – SAP\r\nIntervista in diretta allo storico Corrado Borsa che introduce l’ultimo audio sui partigiani: Ilio Baroni, Sergio Bellone, Cornelia Benissone, Edi Franchetti\r\nQuarto audio estratto da figli dell’officina sulla liberazione\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/La-resistenza-nelle-fabbriche-di-Lucento-e-ValletteFritturaMista20042021_123.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nGiovedì 8 ore 15 - American punk hc 80s - Nevada, Arizona, Idaho, Utah e Colorado 1 ora e 20 minuti [Radio Blackout, Radio Kebab]:\r\n\r\nSpeciale prodotto da Radio Kebab sul punk hardcore statunitense degli anni '80, con estratti di letture tratte dal libro \"American punk hardcore - Una storia tribale\" di Steven Blush.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/American-punk-hc-80s-Nevada-Arizona-Idaho-Utah-e-Colorado_80.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 8 ore 19 - L'alba di tutto pt.4 61 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nL’alba di tutto è un libro che ha la modesta pretesa di riscrivere la storia dell’umanità, partendo da presupposti tanti banali quanto innovativi: e se trattassimo gli esseri umani (tutti) come capaci di ragionare, decidere, scegliere per se stessi e sperimentare modalità di organizzazione sociale? Se smettessimo di proiettare le nostre istanze politiche su un passato di migliaia e migliaia di anni? Se studiassimo i reperti archeologici con sguardo libero e non con i prosciutti liberali sugli occhi? Ci renderemmo conto che la storia dell’umanità è stata un carosello di infinite possibilità di organizzazione sociale, moltissime delle quali avevano modalità pratiche per contenere il potere e garantire la libertà a tutt.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Lalba-di-tutto-pt.4_61.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 9 ore 9 - 8 Marzo anticarcerario 1 ora e 53 minuti[Radio Blackout]:\r\n\r\nQuesto 8 Marzo, oltre alle consuete dirette dalla piazza Torinese di Non Una Di Meno, la redazione informativa di Radio Blackout ha deciso di dedicare una serie di approfondimenti a tema Abolizionismo Carcerario e Femminismo Anti-punitivista.\r\n\r\nAbbiamo contattato diverse realtà in giro per il mondo che si occupano di questo tema, da collettivi che lavorano sulla giustizia riparativa, associazioni che si occupano di relazioni con le persone vittime di repressione prima e dopo la scarcerazione, fino a campagne per la liberazione di singole persone, per concludere con una diretta dal presidio sotto la sezione femminile del carcere di Cagliari.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/8-Marzo-anticarcerario_113.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 9 ore 13,30 - Intervista alla musicista francese LA CHICA 37 minuti [Radio Blackout, No trip for cats]:\r\n\r\nIntervista alla musicista francese LA CHICA realizzata dalla redazione di No trip for cats\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Intervista-alla-musicista-francese-LA-CHICA_37.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 10 ore 9 - Una splendida emicrania 2 ore e 1 minuto[Radio Blackout, Radio kebab]:\r\n\r\nMixtape realizzato da Radio Kebab sul post punk, la new wave disco e la no wave tra il 1978 e il 1985\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/WH-una-splendida-emicrania.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 10 ore 20 - Per un pugno di terra. Land grabbing e Africa. 42 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nDopo averci guidato tra le ambizioni militari che convergono sul Sahel e averci raccontato di come i cavi sottomarini di internet tracciano nuove vie strategiche nel mediterraneo, Daniele Ratti conclude, con questa terza e ultima puntata, un breve ciclo di approfondimento dedicato alla competizione globale attorno al continente africano. Qui si affronta il fenomeno del “land grabbing” – o accaparramento di terra – che nell’ultimo decennio almeno ha assunto proporzioni gigantesche e forme inedite, anche grazie ad un nuovo tipo di agricoltura speculativa che trasforma il modo di estrarre profitto dalla terra e “distrugge nell’intimo” i rapporti locali tra popolazioni e ambiente.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Land-grabbing-Daniele-Ratti_42.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 10 ore 23,30 - Lady Maru live set per Queer on space, sunday after tea podcast 1 ora e 12 minuti [Radio Blackout, Lady Maru]:\r\n\r\nThis dj set is a 2020’s Podcast of 09/02/2020 for Queer on Space, Sunday After Tea, with a Deep Sound Hypnotic Techno.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Lady-Maru-live-set-per-Queer-on-space-sunday-after-tea-podcast_72.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 11 ore 9,30 - Romain de Ferron e Radio Hito live al Glomere fest 2024 26 minuti [Glomere fest, Matinée XXL, Radio Blackout]:\r\n\r\nRomain de Ferron e Radio Hito live al Glomere fest 2024.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Romain-de-Ferron-e-Radio-Hito-live-al-Glomere-fest-2024_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 11 ore 18,30 - Little plastic radio ep. 126 2 ore e 30 minuti [Little plastic tapes]:\r\n\r\nIreland's premier Underground & Cult Music show returns with another jam packed show! This edition spans over sixty years of Music with - 90's Screamo, DC Post-Punk, Anarcho Legends, Free and Improv Jazz heavyweights, Beat Poetry, Contemporary Political Punk and Post-Punk, Legendary Lo-Fi Proto-Punks, Cult Pop, Electronics, Hardcore, Unplugged tracks from a 90's alternative Heavyweight and a pile of Avante-Garde Metal. Also, we couldn't let this episode pass without a nod to Sinead O'Connor.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Little-plastic-radio-ep.-126_150.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 11 ore 21,30 - Il direttore del teatro pt.2 17 minuti [sostierniradioblackout.org, Michele Mazzani]:\r\n\r\nUna scurissima parabola del totalitarismo a cura del maestro svizzero Friedrich Dürrenmatt, letta e interpretata dal maestro della Scarnanza Michele Mazzani.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Il-direttore-del-teatro-pt.2_17.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 11 ore 00,30 - Live-set di Cybele @ ADM (Amsterdam) minuti [Cybele]:\r\n\r\nLive-set di Cybele suonato allo spazio ADM di Amsterdamo durante la due giorni di celebrazioni di Hekate Sound System nel giugno 2024.\r\nGenere: jungle, beakcore, braindance.\r\n\r\n[audio 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2024",1723384522,[646,647,186,648,649,192,650,651,652,653,654,655,656,657,658,659,660,661,202,662,663,664,665,666,667,205,668,669,670,671,672,673,674,675,676,677,678,679,222,680,226,681,682,683,684,685,686,687,688,689,690,691,692,693,236,694,695,696,697,698,699,700,246,701,253,702,703,257,704,705,706,707,708,709,271,710,274,711,712,713,714,715,716,717,718],"http://radioblackout.org/tag/8-marzo/","http://radioblackout.org/tag/abolizionismo-carcerario/","http://radioblackout.org/tag/american-punk-hc/","http://radioblackout.org/tag/antiproibizionismo/","http://radioblackout.org/tag/antonio-margheriti/","http://radioblackout.org/tag/archeologia/","http://radioblackout.org/tag/argentina/","http://radioblackout.org/tag/arizona/","http://radioblackout.org/tag/audiocapitoli-di-porfido/","http://radioblackout.org/tag/black-music/","http://radioblackout.org/tag/blob/","http://radioblackout.org/tag/cagliari/","http://radioblackout.org/tag/chile/","http://radioblackout.org/tag/chrisma/","http://radioblackout.org/tag/christina-moser/","http://radioblackout.org/tag/cina/","http://radioblackout.org/tag/colorado/","http://radioblackout.org/tag/craddle-community/","http://radioblackout.org/tag/cybele/","http://radioblackout.org/tag/daniele-ratti/","http://radioblackout.org/tag/david-graeber/","http://radioblackout.org/tag/david-wengrow/","http://radioblackout.org/tag/el-paso-occupato/","http://radioblackout.org/tag/ep-126/","http://radioblackout.org/tag/estrazionismo/","http://radioblackout.org/tag/femminismo-anti-punitivista/","http://radioblackout.org/tag/field-recordings/","http://radioblackout.org/tag/follakzoid/","http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/friedrich-durrenmatt/","http://radioblackout.org/tag/funkadelic/","http://radioblackout.org/tag/glomere-fest-2024/","http://radioblackout.org/tag/idaho/","http://radioblackout.org/tag/il-direttore-del-teatro/","http://radioblackout.org/tag/indietronica/","http://radioblackout.org/tag/irlanda/","http://radioblackout.org/tag/krautrock/","http://radioblackout.org/tag/krisma/","http://radioblackout.org/tag/lalba-di-tutto/","http://radioblackout.org/tag/la-chica/","http://radioblackout.org/tag/lady-maru/","http://radioblackout.org/tag/lai-ke/","http://radioblackout.org/tag/land-grabbing/","http://radioblackout.org/tag/latin-electronic/","http://radioblackout.org/tag/little-plastic-radio/","http://radioblackout.org/tag/little-plastic-tapes/","http://radioblackout.org/tag/lucento/","http://radioblackout.org/tag/maggot-brain/","http://radioblackout.org/tag/michele-mazzani/","http://radioblackout.org/tag/mixtape/","http://radioblackout.org/tag/movimento-per-la-casa/","http://radioblackout.org/tag/nevada/","http://radioblackout.org/tag/new-wave-disco/","http://radioblackout.org/tag/new-wave-italiana/","http://radioblackout.org/tag/no-wave/","http://radioblackout.org/tag/os-cangaceiros/","http://radioblackout.org/tag/queer-on-space/","http://radioblackout.org/tag/quelli-della-thc/","http://radioblackout.org/tag/radio-hito/","http://radioblackout.org/tag/robert-marlow/","http://radioblackout.org/tag/romain-de-ferron/","http://radioblackout.org/tag/romain-de-ferron-e-radio-hito-live-al-glomere-fest-2024/","http://radioblackout.org/tag/san-basilio/","http://radioblackout.org/tag/sciopero-transfemminista/","http://radioblackout.org/tag/societa-primitive/","http://radioblackout.org/tag/sunday-after-tea-podcast/","http://radioblackout.org/tag/uk/","http://radioblackout.org/tag/una-splendida-emicrania/","http://radioblackout.org/tag/utah/","http://radioblackout.org/tag/vallette/","http://radioblackout.org/tag/worm-holes/","http://radioblackout.org/tag/wormhole/","http://radioblackout.org/tag/yonofui/",[720,721,149,722,723,299,724,725,726,727,728,729,730,731,732,733,734,735,309,736,737,738,739,740,741,161,742,743,744,745,746,747,748,749,750,751,752,753,164,754,131,755,756,757,758,759,760,761,762,763,764,765,766,767,159,768,769,770,771,772,773,774,166,775,153,776,777,358,778,779,780,781,782,783,157,784,151,785,786,787,788,789,790,791,792],"8 marzo","abolizionismo carcerario","american punk hc","antiproibizionismo","Antonio Margheriti","archeologia","argentina","Arizona","audiocapitoli di Porfido","black music","blob","cagliari","chile","Chrisma","Christina Moser","cina","colorado","Craddle Community","CYBELE","Daniele Ratti","david graeber","David Wengrow","El paso occupato","ep.126","estrazionismo","Femminismo Anti-punitivista","field recordings","Follakzoid","francia","Friedrich Durrenmatt","Funkadelic","Glomere fest 2024","Idaho","il direttore del teatro","Indietronica","Irlanda","krautrock","Krisma","L'alba di tutto","LA CHICA","Lady Maru","Lai Ke","land grabbing","Latin Electronic","Little plastic radio","Little plastic Tapes","lucento","Maggot brain","Michele Mazzani","MIXTAPE","movimento per la casa","Nevada","new wave disco","new wave italiana","no wave","Os Cangaceiros","queer on space","quelli della thc","Radio Hito","Robert Marlow","Romain De Ferron","Romain de Ferron e Radio Hito live al Glomere fest 2024","san 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Un crimine chiamato libertà11 minuti [Porfido]:\r\n\r\nTeoria e pratica \u003Cmark>di\u003C/mark> lotta contro le prigioni condotta in Francia nella seconda metà degli anni ’80. Fuori da ogni intento apologetico, la lettura dei testi contenuti in questa pubblicazione può fornire alcuni spunti \u003Cmark>di\u003C/mark> riflessione sulle possibili prospettive anti-politiche \u003Cmark>di\u003C/mark> una lotta contro l’istituzione carceraria, che non si può concepire senza attaccare in tutti i suoi aspetti la società che la ospita.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/Os-Cangaceiros.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nLunedì 5 ore 13,30 - Maggot Brain 23 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nApprofondimento dedicato all’album dei Funkadelic uscito nel 1971.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Maggot-Brain_23.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nLunedì 5 ore 21 - Cinema Underground: Antonio Margheriti 18 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nAnthony M. Dawson,regista,sceneggiatore ed effettista. Un maestro dei generi del cinema italiano.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/11/CinemaUndergroundAntonioMargheriti_18.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nMartedì 6 ore 9 - Diario \u003Cmark>di\u003C/mark> città - Il pericolo della cura 74 minuti[Nova radio città futura]:\r\n\r\nDIARIO \u003Cmark>DI\u003C/mark> CITTÀ, STORIE, VOCI e TEMI DALLA CITTÀ NASCOSTA\r\n\r\nIL PERICOLO DELLA CURA\r\n\r\ninterventi:\r\n\r\n1 Luca Negrogno, sociologo\r\n2 Sondra, madre \u003Cmark>di\u003C/mark> Mattia Giordani (Sondra)\r\n3 Sebastiano Ortu, \u003Cmark>insegnante\u003C/mark> \u003Cmark>di\u003C/mark> \u003Cmark>sostegno\u003C/mark> e membro del collettivo Artaud.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Diario-di-città-Il-pericolo-della-cura_74.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 6 ore 22,30 - Ricordando Christina Moser e Robert Marlow 64 minuti [Radio Blackout, Musick to play in the dark]:\r\n\r\nPuntata speciale \u003Cmark>di\u003C/mark> Musick To Play In The dark, dedicata al ricordo \u003Cmark>di\u003C/mark> Christina Moser (Chrisma) e \u003Cmark>di\u003C/mark> Robert Marlow\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/MTPITD-Ricordando-Christina-Moser-e-Robert-Marlow_60.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 7 ore 00,30 - Föllakzoid live del 2013 a El Paso 64 minuti[Radio Blackout]:\r\n\r\nRegistrato dal vivo al Paso Occupato presso gli studi \u003Cmark>di\u003C/mark> via Passo buole 47, durante una serata \u003Cmark>di\u003C/mark> celebrazioen della musica enteogena ad alto voltaggio psichedelico.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Follakzoid-live-del-2013-a-El-Paso-occupato_72.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 7 ore 9 - San Basilio 8/9/1974 29 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nRicordo \u003Cmark>di\u003C/mark> una battaglia che tra il 5 e l’8 Settembre del ’74 coinvolse l’intero quartiere \u003Cmark>di\u003C/mark> San Basilio, e non solo, in una dura lotta \u003Cmark>di\u003C/mark> strada contro governo e polizia. Un ricordo vivido nel suo significato più indimenticabile: fu una ribellione giusta in cui nessuno chinò la testa; e allo stesso tempo un ricordo cangiante rielaborato attorno a piccoli dettagli e aneddoti consegnati ad un’oralità fluttuante come la memoria.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/San-Basilio-8_9_1974_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 7 ore 16 - Quelli della THC Blob 40 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nIl meglio \u003Cmark>di\u003C/mark> “Quelli della THC” remixato per il vostro sballo ma anche per la vostra cura.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Quelli-della-THC-Blob_40mp3.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 7 ore 17 - Psicofarmaci e sottomissione chimica in carcere 53 minuti [Bello come una prigione che brucia, Radio Blackout]:\r\n\r\nRaccolta \u003Cmark>di\u003C/mark> testimonianze sul ruolo degli psicofarmaci come strumento \u003Cmark>di\u003C/mark> governo della popolazione detenuta.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/psicofarmaci_e_sottomissione_chimica_in_carcere.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 8 ore 9 - La resistenza nelle fabbriche \u003Cmark>di\u003C/mark> Lucento e Vallette 2 ore e 3 minuti [Frittura Mista|Radio Fabbrica, Radio Blackout]:\r\n\r\nPuntata \u003Cmark>di\u003C/mark> approfondimento sulla storia partigiana. \u003Cmark>Di\u003C/mark> seguito l’elenco degli argomenti trattati:\r\n\r\nIntervista radiofonica a Pier Milanese regista \u003Cmark>di\u003C/mark> Figli dell’officina, che ha ispirato e tratto il nostro progetto radiofonico\r\nPrima lettura su contesto urbanistico/sociale/industriale \u003Cmark>di\u003C/mark> Torino e cintura\r\nPrimo audio estratto da figli dell’officina sul contesto sociale\r\nSeconda lettura sul contesto storico e della fabbrica, nello specifico officine Savigliano\r\nSecondo audio estratto da figli dell’officina su Fabbrica ai tempi \u003Cmark>di\u003C/mark> guerra e scioperi\r\nTerza lettura sulle Squadre d’Azione Patriottica – SAP\r\nTerzo audio estratto da figli dell’officina sulle Squadre d’Azione Patriottica – SAP\r\nIntervista in diretta allo storico Corrado Borsa che introduce l’ultimo audio sui partigiani: Ilio Baroni, Sergio Bellone, Cornelia Benissone, Edi Franchetti\r\nQuarto audio estratto da figli dell’officina sulla liberazione\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/La-resistenza-nelle-fabbriche-di-Lucento-e-ValletteFritturaMista20042021_123.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\nGiovedì 8 ore 15 - American punk hc 80s - Nevada, Arizona, Idaho, Utah e Colorado 1 ora e 20 minuti [Radio Blackout, Radio Kebab]:\r\n\r\nSpeciale prodotto da Radio Kebab sul punk hardcore statunitense degli anni '80, con estratti \u003Cmark>di\u003C/mark> letture tratte dal libro \"American punk hardcore - Una storia tribale\" \u003Cmark>di\u003C/mark> Steven Blush.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/American-punk-hc-80s-Nevada-Arizona-Idaho-Utah-e-Colorado_80.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 8 ore 19 - L'alba \u003Cmark>di\u003C/mark> tutto pt.4 61 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nL’alba \u003Cmark>di\u003C/mark> tutto è un libro che ha la modesta pretesa \u003Cmark>di\u003C/mark> riscrivere la storia dell’umanità, partendo da presupposti tanti banali quanto innovativi: e se trattassimo gli esseri umani (tutti) come capaci \u003Cmark>di\u003C/mark> ragionare, decidere, scegliere per se stessi e sperimentare modalità \u003Cmark>di\u003C/mark> organizzazione sociale? Se smettessimo \u003Cmark>di\u003C/mark> proiettare le nostre istanze politiche su un passato \u003Cmark>di\u003C/mark> migliaia e migliaia \u003Cmark>di\u003C/mark> anni? Se studiassimo i reperti archeologici con sguardo libero e non con i prosciutti liberali sugli occhi? Ci renderemmo conto che la storia dell’umanità è stata un carosello \u003Cmark>di\u003C/mark> infinite possibilità \u003Cmark>di\u003C/mark> organizzazione sociale, moltissime delle quali avevano modalità pratiche per contenere il potere e garantire la libertà a tutt.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Lalba-di-tutto-pt.4_61.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 9 ore 9 - 8 Marzo anticarcerario 1 ora e 53 minuti[Radio Blackout]:\r\n\r\nQuesto 8 Marzo, oltre alle consuete dirette dalla piazza Torinese \u003Cmark>di\u003C/mark> Non Una \u003Cmark>Di\u003C/mark> Meno, la redazione informativa \u003Cmark>di\u003C/mark> Radio Blackout ha deciso \u003Cmark>di\u003C/mark> dedicare una serie \u003Cmark>di\u003C/mark> approfondimenti a tema Abolizionismo Carcerario e Femminismo Anti-punitivista.\r\n\r\nAbbiamo contattato diverse realtà in giro per il mondo che si occupano \u003Cmark>di\u003C/mark> questo tema, da collettivi che lavorano sulla giustizia riparativa, associazioni che si occupano \u003Cmark>di\u003C/mark> relazioni con le persone vittime \u003Cmark>di\u003C/mark> repressione prima e dopo la scarcerazione, fino a campagne per la liberazione \u003Cmark>di\u003C/mark> singole persone, per concludere con una diretta dal presidio sotto la sezione femminile del carcere \u003Cmark>di\u003C/mark> Cagliari.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/8-Marzo-anticarcerario_113.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 9 ore 13,30 - Intervista alla musicista francese LA CHICA 37 minuti [Radio Blackout, No trip for cats]:\r\n\r\nIntervista alla musicista francese LA CHICA realizzata dalla redazione \u003Cmark>di\u003C/mark> No trip for cats\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/07/Intervista-alla-musicista-francese-LA-CHICA_37.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 10 ore 9 - Una splendida emicrania 2 ore e 1 minuto[Radio Blackout, Radio kebab]:\r\n\r\nMixtape realizzato da Radio Kebab sul post punk, la new wave disco e la no wave tra il 1978 e il 1985\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/WH-una-splendida-emicrania.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 10 ore 20 - Per un pugno \u003Cmark>di\u003C/mark> terra. Land grabbing e Africa. 42 minuti [Radio Cane]:\r\n\r\nDopo averci guidato tra le ambizioni militari che convergono sul Sahel e averci raccontato \u003Cmark>di\u003C/mark> come i cavi sottomarini \u003Cmark>di\u003C/mark> internet tracciano nuove vie strategiche nel mediterraneo, Daniele Ratti conclude, con questa terza e ultima puntata, un breve ciclo \u003Cmark>di\u003C/mark> approfondimento dedicato alla competizione globale attorno al continente africano. Qui si affronta il fenomeno del “land grabbing” – o accaparramento \u003Cmark>di\u003C/mark> terra – che nell’ultimo decennio almeno ha assunto proporzioni gigantesche e forme inedite, anche grazie ad un nuovo tipo \u003Cmark>di\u003C/mark> agricoltura speculativa che trasforma il modo \u003Cmark>di\u003C/mark> estrarre profitto dalla terra e “distrugge nell’intimo” i rapporti locali tra popolazioni e ambiente.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Land-grabbing-Daniele-Ratti_42.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 10 ore 23,30 - Lady Maru live set per Queer on space, sunday after tea podcast 1 ora e 12 minuti [Radio Blackout, Lady Maru]:\r\n\r\nThis dj set is a 2020’s Podcast of 09/02/2020 for Queer on Space, Sunday After Tea, with a Deep Sound Hypnotic Techno.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Lady-Maru-live-set-per-Queer-on-space-sunday-after-tea-podcast_72.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 11 ore 9,30 - Romain de Ferron e Radio Hito live al Glomere fest 2024 26 minuti [Glomere fest, Matinée XXL, Radio Blackout]:\r\n\r\nRomain de Ferron e Radio Hito live al Glomere fest 2024.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Romain-de-Ferron-e-Radio-Hito-live-al-Glomere-fest-2024_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 11 ore 18,30 - Little plastic radio ep. 126 2 ore e 30 minuti [Little plastic tapes]:\r\n\r\nIreland's premier Underground & Cult Music show returns with another jam packed show! This edition spans over sixty years of Music with - 90's Screamo, DC Post-Punk, Anarcho Legends, Free and Improv Jazz heavyweights, Beat Poetry, Contemporary Political Punk and Post-Punk, Legendary Lo-Fi Proto-Punks, Cult Pop, Electronics, Hardcore, Unplugged tracks from a 90's alternative Heavyweight and a pile of Avante-Garde Metal. Also, we couldn't let this episode pass without a nod to Sinead O'Connor.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/Little-plastic-radio-ep.-126_150.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 11 ore 21,30 - Il direttore del teatro pt.2 17 minuti [sostierniradioblackout.org, Michele Mazzani]:\r\n\r\nUna scurissima parabola del totalitarismo a cura del maestro svizzero Friedrich Dürrenmatt, letta e interpretata dal maestro della Scarnanza Michele Mazzani.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/04/Il-direttore-del-teatro-pt.2_17.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 11 ore 00,30 - Live-set \u003Cmark>di\u003C/mark> Cybele @ ADM (Amsterdam) minuti [Cybele]:\r\n\r\nLive-set \u003Cmark>di\u003C/mark> Cybele suonato allo spazio ADM \u003Cmark>di\u003C/mark> Amsterdamo durante la due giorni \u003Cmark>di\u003C/mark> celebrazioni \u003Cmark>di\u003C/mark> Hekate Sound System nel giugno 2024.\r\nGenere: jungle, beakcore, braindance.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/08/WH-Live-set-di-Cybele-at-ADM-Amsterdam.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n 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L’immaginario neocoloniale in Africa...",[1062,1064],{"field":65,"matched_tokens":1063,"snippet":1014,"value":1057},[60,90,60,60],{"field":1023,"matched_tokens":1065,"snippet":1060,"value":1060},[60],{"best_field_score":1027,"best_field_weight":70,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":38,"score":1028,"tokens_matched":30,"typo_prefix_score":38},{"document":1068,"highlight":1090,"highlights":1095,"text_match":96,"text_match_info":1098},{"comment_count":38,"id":1069,"is_sticky":38,"permalink":1070,"podcastfilter":1071,"post_author":139,"post_content":1072,"post_date":1073,"post_excerpt":44,"post_id":1069,"post_modified":1074,"post_thumbnail":1075,"post_title":1076,"post_type":181,"sort_by_date":1077,"tag_links":1078,"tags":1084},"24629","http://radioblackout.org/podcast/libia-il-grande-gioco-tra-sangue-e-petrolio/",[139],"La Libia è attraversata da una guerra per bande che sta frantumando il paese, rendendo sempre più difficile la vita sia ai libici sia ai numerosi profughi subsahariani che ci vivono. Mercoledì 6 agosto c'é stato un blackout totale. A Tripoli internet, la rete dei cellulari e l'acqua funzionano a singhiozzo.\r\nAnche l'assistenza sanitaria è a rischio, perché il governo filippino ha chiesto ai 13mila lavoratori immigrati nel paese di lasciare la Libia. Ben tremila filippini lavoravano in Libia come infermieri e medici.\r\nIl parlamento, eletto il 25 giugno, in una consultazione in cui gli islamisti al potere dopo la guerra civile scatanatasi dopo l'intervento di Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti ed Italia nel paese, sono ora in minoranza, si è riunito per la prima volta a Tobruk, 1500 chilometro da Tripoli. Tobruk è nell'estremo est del paese, molto vicino alla frontiera egiziana.\r\nLunedì 4 agosto 160 parlamentari su 188 hano eletto presidente del parlamento il giurista Aguila Salah Iss. Alla votazione non hanno preso parte i deputati vicini ai Fratelli Musulmani che hanno boicottato la votazione, perché sia il Gran Mufti al-Ghariani e il presidente uscente Abu Sahmain, sostenuto dagli islamisti, hanno detto che ritengono incostituzionale la nuova Assemblea.\r\nUn'assemblea parlamentare quasi in esilio, perché sia la capitale Tripoli, che il maggiore centro della Cirenaica, Bengasi sono teatro di feroci combattimenti.\r\n\r\nGli Stati Uniti e quasi tutti i Paesi europei hanno rimpatriato i propri connazionali ed evacuato le proprie rappresentanze, con l'eccezione dell'ambasciata italiana che rimane aperta. Gli interessi italiani nell'ex colonia sono ancora fortissimi e il governo Renzi non può certo permettersi di abbandonare il campo. Già nel 2011, dopo mesi alla finestra il governo italiano decise di intervenire in Libia, rompendo l'alleanza con il governo di Muammar Gheddafi, per contrastare il piano franco inglese di sostituire l'Italia sia nerll'interscambio commerciale sia nel ruolo di referente privilegiato in Europa.\r\nL'Italia riuscì in quell'occasione a mantenere i contratti dell'ENI, ma, nonostante le assicurazioni delle nuove autorità libiche, non è mai riuscita ad ottenere l'outsourcing della repressione dell'immigrazione già garantito da Gheddafi. In questi giorni il governo moltiplica gli allarmi sull'emergenza immigrati, ma, nei fatti la crisi libica rende difficile richiudere la frontiera sud.\r\n\r\nPer profughi e migranti la situazione nel paese è terribile. L'Alto commissariato Onu per i rifiugati, che ha lasciato Tripoli a causa degli scontri, segnala che circa 30mila persone hanno passato il confine con la Tunisia la scorsa settimana, mentre ogni giorno 3.000 uomini attraversano la frontiera con l'Egitto; sono soprattutto egiziani che lavoravano in Libia, ma anche libici che possono permettersi la fuga. Tuttavia, la condizione peggiore è quella dei rifugiati provenienti dall'Africa subsahariana. \"Sono quasi 37mila - spiega l'agenzia Onu - le persone che abbiamo registrato; nella sola Tripoli, più di 150 persone provenienti da Eritrea e Somalia hanno chiamato il nostro numero verde per richiedere medicinali o un luogo più sicuro dove stare. Stiamo anche ricevendo chiamate da molti siriani e palestinesi che si trovano a Bengasi e che hanno un disperato bisogno di assistenza\".\r\n\r\nGli africani neri rischiano la pelle. Uomini delle milizie entrano nelle case che danno rifugio ai profughi, che vengono derubati di ogni cosa e spesso uccisi. Molti maschi vengono rapiti e ridotti in schiavitù: vengono obbligati a fare i facchini durante gli spostamenti, le donne vengono invece sistematicamente stuprate. Nelle carceri, dove i migranti subsahariani sono detenuti finché pagano un riscatto, la situazione è peggiorata: oltre ai \"consueti\" abusi ai prigionieri è negato anche il cibo.\r\n\r\nLe divisioni storiche tra Tripolitania, Cirenaica, e Fezzan sono divenute esplosive. Al di là della partita politica c'é la lotta senza quartiere per il controllo delle risorse, in primis il petrolio.\r\nDopo la caduta di Moammar Gheddafi tre estati fa, i vari governi che si sono succeduti non sono riusciti a imporsi sui circa 140 gruppi tribali che compongono la Libia. Il 16 maggio Khalifa Haftar, ex generale dell'esercito, a capo della brigata Al Saiqa ha attaccato il parlamento e lanciato l'offensiva contro le forze islamiste, particolarmente forti nella Cirenaica, la regione di Bengasi. Oggi a Bengasi le milizie islamiste hanno preso il controllo della città mentre il generale Haftar controllerebbe solo l'aeroporto. I gruppi jihadisti, riuniti nel Consiglio della Shura dei rivoluzionari di Bengasi, hanno proclamato un emirato islamico. Tra di loro, ci sono anche i salafiti di Ansar al Sharia.\r\nHaftar, che alcuni ritengono agente della CIA, è sostenuto da Egitto e Algeria e, forse, dagli stessi Stati Uniti non ha le forze per prendere il controllo della regione. La coalizione contro di lui comprende sia gli islamisti sia laici che non lo considerano un golpista.\r\nLa politica statunitense nella regione è all'insegna delle ambigue alleanze che caratterizzano da un paio di decenni le scelte delle varie amministrazioni. In Libia Obama sostiene Haftar, mentre in Siria appoggia le milizie quaediste anti Assad, le stesse che in Iraq hanno invaso il nord, controllando Mosul e la cristiana piana di Ninive. D'altro canto il sostegno verso il governo dello shiita Nouri al Maliki è solo verbale: nessuna iniziativa militare è stata sinora intrapresa contro il Califfato di Al Baghdadi. Al Quaeda, un brand buono per tante occasioni, è come un cane feroce, che azzanna i tuoi avversari, ma sfugge completamente anche al controllo di chi lo nutre e l'ha nutrito per decenni. L'Afganistan ne è la dimostrazione.\r\nNello scacchiere geopolitico in Libia, chi pare aver perso la partita sono state le formazioni vicine ai Fratelli Musulmani sostenute dal Qatar, a sua volta apoggiato dalla Francia.\r\n\r\nA Tripoli la situazione è fuori controllo: lo scontro è tra la milizia di Zintan, una città del nordovest, e un gruppo armato nato dall'alleanza delle milizie di Misurata e di alcuni gruppi islamisti. Dal 13 luglio, gli scontri, con oltre 100 morti, si concentrano attorno all'aeroporto, controllato dai primi e bombardato dai secondi. La scorsa settimana, per vari giorni la capitale è stata coperta dal fumo di un deposito di carburante, colpito da alcuni razzi da qui arriva parte del petrolio importato in Italia con il gasdotto Greenstream, che copre il 10-11% dei consumi nazionali.\r\n\r\nSe le formazioni quaediste dovessero prendere il controllo dei pozzi petroliferi le conseguenze sarebbero gravi soprattutto per la Tunisia e per i paesi africani.\r\n\r\nQuesta situazione mette in luce la decadenza degli Stati Uniti, che fanno di un'alchimia da stregoni una strategia. Un gioco complesso che sempre meno produce i risultati desiderati.\r\nOltre la scacchiera dei grandi giochi restano le migliaia e migliaia di uomini, donne, bambini massacrati.\r\n\r\nAnarres ne ha parlato con Karim Metref, un torinese di origine Kabila, insegnante, blogger, attento osservatore di quanto accade in nord Africa.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2014 08 01 karim metref libia","7 Agosto 2014","2018-10-17 22:59:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/08/libia-200x110.jpg","Libia. 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Il cerchio intorno a Kobane si sta stringendo, l'offensiva dell'IS, bene armato e deciso a farla finita con l'unica esperienza di autogoverno territoriale laica, femminista, egualitaria in medio oriente, stringe d'assedio la città.\r\nGli esponenti della comunità curda nel nostro paese ieri - con una mossa disperata - hanno protestato dentro Montecitorio, denunciando il sostegno attivo della Turchia all'IS. Si sono guadagnati una pacca sulla spalla dal parlamentare incaricato di rassicurarli sul nulla.\r\nOggi con 298 voti a favore e 98 contrari il Parlamento di Ankara autorizza le truppe turche a condurre operazioni di terra, in Iraq e Siria, contro lo Stato Islamico (Isis) e il regime di Bashar Assad aprendo un nuovo capitolo del conflitto in corso in Medio Oriente.\r\nIl provvedimento lascia intravede in filigrana i reali obiettivi di Erdogan, che riconferma la propria attitudine espansionista in chiave neottomana.\r\nIl governo ottiene «per il periodo di un anno» l’autorizzazione a compiere interventi «contro gruppi terroristi in Siria ed Iraq» al fine di «creare zone sicure per i profughi dentro la Siria» e «proteggerle con delle no fly zone», oltre a poter «addestrare e provvedere logistica e armamenti all’Esercito di liberazione siriano» ovvero i ribelli filo-occidentali.\r\nInutile ricordare che il PKK e le YPG sono per la Turchia e gli Stati Uniti organizzazioni \"terroriste\", le uniche che si sono battute sia contro il regime di Assad sia contro l'Is e le brigate quaediste Al Nusra.\r\nDifficile dubitare che il governo turco interverrà quando l'IS avrà massacrato la popolazione di Kobane e distrutto l'autogoverno in questo cantone. Le frontiere con la Turchia sono serrate. Si aprono varchi qua e là nelle zone dove i guerriglieri del PKK e i solidali libertari arrivati dalle zone turcofone riescono a imporlo. Non per caso il ministro della Difesa turco, Ismet Yilmez, ha dichiarato «non siamo tenuti a prendere iniziative immediate».\r\n\r\nL'agenzia Reuters ha raggiunto telefonicamente il \"capo\" delle forze di autodifesa curde, Esmat al-Sheikh. La sua testimonianza è terribile: \"La distanza tra noi e i jihadisti è meno di un chilometro. Ci troviamo in un'area piccola e assediata. Nessun rinforzo ci ha raggiunto e il confine con la Turchia è chiuso\". \"Cosa mi aspetto? - si chiede il comandante - Uccisioni generalizzate, massacri e distruzione. Siamo bombardati da carri armati, artiglieria, razzi e mortai\".\r\nNei loro comunicati le milizie curde negano in parte questo scenario. Secondo i media ufficiali del PKK e delle YPG e osservatori kobane sarebbe ancora sotto il controllo delle YPG. Questa notte e questa mattina ci sono stati bombardamenti con mortai pesanti da parte dell'ISIS, ieri i tentativi di ieri di entrare a Kobane sono stati frustrati dalla resistenza da parte delle YPG e\r\nalmeno due tank del'IS sono andati distrutti.\r\nLa partita militare vede una netta superiorità militare dell'IS, che è dotata di artiglieria, mentre le YPG hanno solo armi leggere e armamento anticarro di squadra (nei video si vedono RPG 5 e 7, diverse fonti dicono che hanno anche dei MILAN, che sono molto più moderni degli RPG 5). Finché gli islamisti stanno al di fuori Kobane possono attaccare con artiglieria di medio calibro, mortai da 80 e forse obici da 105 M 777 howitzer (americani, catturati in iraq). In città la situazione sarebbe (o già è) diversa: qui si troverebbbero a fronteggiare una guerra urbana dove chi attacca è in pesante svantaggio tattico, con i carri MBT bloccati nelle vie strette ed esposti al tiro, impossibilitati ad usare artiglieria media per evitare perdite da fuoco amico. Inoltre li miliziani delle YPG hanno dichiarato che piuttosto di cadere prigionieri preferiscono prendere una granata e farsi saltare sotto i carri nemici.\r\nNei giorni scorsi un corrispondente de La Stampa a da una cittadina oltre la frontiera turca, riportava la testimonianza di un guerrigliero curdo di Kobane che negava che i bombardieri statunitensi e britannici avessero agito nella zona.\r\nL'IS, lautamente finanziata prima dai sauditi, poi dal Quatar, appoggiata dagli Stati Uniti e dai suoi alleati nella NATO è diventata ingombrante ma è ancora utile.\r\nI cavalieri di Montezuma sui loro tornado arriveranno - se arriveranno - quando i coltelli dei Jhaidisti saranno affondati nella carne viva degli uomini, delle donne, dei bambini di Kobane.\r\nNel nostro paese ben pochi colgono la posta in gioco. Certa sinistra stalinista non trova di meglio che appoggiare chiunque si opponga a Bashar al Assad trasformato in campione di un'improbabile medioriente \"socialista\", ma non esitano a sostenere chiunque sia nemico degli Stati Uniti. Chi sa? Oggi che il fronte delle alleanza sta subendo una brusca virata potrebbero trovare simpatici i salafiti con il coltello. D'altra parte sono gli stessi che sostengono il governo ferocemente confessionale di Hamas.\r\n\r\nRaccontare quello che succede, cercando di ricostruire gli eventi tramite fonti dirette, non è facile ma è più che mai necessario, perché il sudario del silenzio non avvolga la resistenza in Rojava.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Karim Metref, torinese di origine kabila, scrittore, blogger, insegnante, che nei giorni del rapimento del turista francese poi sgozzato dall'IS nel Maghreb si trovava in visita ai parenti nel proprio paese natale a pochi chilometri dal luogo del rapimento.\r\nLa sua testimonianza ci restituisce un'immagine molto diversa da quella proiettata dai media main stream.\r\nL'Is nel Maghreb è erede diretta di Al Quaeda nel Maghreb, a sua volta figlia delle formazioni salafite che hanno insanguinato l?Algeria per dieci lunghi anni.\r\nFormazioni che il governo di Bouftelika ufficialmente avversa ma nei fatti copre. In Kabilia molti sono convinti dell'ambiguità di formazioni i cui capi provenivano tutti dai paracadutisti, unità d'elite dell'esercito algerino, ancora oggi asse portante del potere nel paese, nonostante il ridimensionamento imposto da Bouftelika. Catturati tutti e tre dai gruppi di autodifesa popolare sorti nei villaggi più esposti ai loro attacchi, sono liberi e non sono mai stati processati dallo Stato algerino. Più che legittimo il sospetto che le formazioni della guerriglia salafita sulle montagne della Kabilia siano un ottimo pretesto per mantenere forte la pressione in questa regione dove la ribellione cova ancora sotto la cenere.\r\nLe analogie con il Rojava, sia pure meno drammatiche, sono molto forti.\r\n\r\nAscolta la diretta di Anarres con Karim:\r\n\r\n2014 10 03 karim metref is algeria kobane\r\n\r\nRingraziamo \"lorcon\" per le i dati sullo scenario militare a Kobane","3 Ottobre 2014","2018-10-17 22:59:28","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/10/rojava-200x110.jpg","L'agonia di Kobane. L'IS cavallo di Troia dal Maghreb al Rojava",1412359059,[1111,1112,1113,1114,1115,1116,1117],"http://radioblackout.org/tag/cobane-cabilia/","http://radioblackout.org/tag/iraq/","http://radioblackout.org/tag/is/","http://radioblackout.org/tag/pkk/","http://radioblackout.org/tag/siria/","http://radioblackout.org/tag/turchia/","http://radioblackout.org/tag/ypg/",[1119,1120,1121,1122,1123,1124,1125],"cobane. cabilia","iraq","IS","pkk","Siria","Turchia","YPG",{"post_content":1127,"post_title":1131},{"matched_tokens":1128,"snippet":1129,"value":1130},[60,90],"parlato con Karim Metref, torinese \u003Cmark>di\u003C/mark> origine kabila, scrittore, blogger, \u003Cmark>insegnante\u003C/mark>, che nei giorni del rapimento","Le milizie \u003Cmark>di\u003C/mark> autodifesa delle comunità del Rojava lo dicono da settimane. Il cerchio intorno a Kobane si sta stringendo, l'offensiva dell'IS, bene armato e deciso a farla finita con l'unica esperienza \u003Cmark>di\u003C/mark> autogoverno territoriale laica, femminista, egualitaria in medio oriente, stringe d'assedio la città.\r\nGli esponenti della comunità curda nel nostro paese ieri - con una mossa disperata - hanno protestato dentro Montecitorio, denunciando il \u003Cmark>sostegno\u003C/mark> attivo della Turchia all'IS. Si sono guadagnati una pacca sulla spalla dal parlamentare incaricato \u003Cmark>di\u003C/mark> rassicurarli sul nulla.\r\nOggi con 298 voti a favore e 98 contrari il Parlamento \u003Cmark>di\u003C/mark> Ankara autorizza le truppe turche a condurre operazioni \u003Cmark>di\u003C/mark> terra, in Iraq e Siria, contro lo Stato Islamico (Isis) e il regime \u003Cmark>di\u003C/mark> Bashar Assad aprendo un nuovo capitolo del conflitto in corso in Medio Oriente.\r\nIl provvedimento lascia intravede in filigrana i reali obiettivi \u003Cmark>di\u003C/mark> Erdogan, che riconferma la propria attitudine espansionista in chiave neottomana.\r\nIl governo ottiene «per il periodo \u003Cmark>di\u003C/mark> un anno» l’autorizzazione a compiere interventi «contro gruppi terroristi in Siria ed Iraq» al fine \u003Cmark>di\u003C/mark> «creare zone sicure per i profughi dentro la Siria» e «proteggerle con delle no fly zone», oltre a poter «addestrare e provvedere logistica e armamenti all’Esercito \u003Cmark>di\u003C/mark> liberazione siriano» ovvero i ribelli filo-occidentali.\r\nInutile ricordare che il PKK e le YPG sono per la Turchia e gli Stati Uniti organizzazioni \"terroriste\", le uniche che si sono battute sia contro il regime \u003Cmark>di\u003C/mark> Assad sia contro l'Is e le brigate quaediste Al Nusra.\r\nDifficile dubitare che il governo turco interverrà quando l'IS avrà massacrato la popolazione \u003Cmark>di\u003C/mark> Kobane e distrutto l'autogoverno in questo cantone. Le frontiere con la Turchia sono serrate. Si aprono varchi qua e là nelle zone dove i guerriglieri del PKK e i solidali libertari arrivati dalle zone turcofone riescono a imporlo. Non per caso il ministro della Difesa turco, Ismet Yilmez, ha dichiarato «non siamo tenuti a prendere iniziative immediate».\r\n\r\nL'agenzia Reuters ha raggiunto telefonicamente il \"capo\" delle forze \u003Cmark>di\u003C/mark> autodifesa curde, Esmat al-Sheikh. La sua testimonianza è terribile: \"La distanza tra noi e i jihadisti è meno \u003Cmark>di\u003C/mark> un chilometro. Ci troviamo in un'area piccola e assediata. Nessun rinforzo ci ha raggiunto e il confine con la Turchia è chiuso\". \"Cosa mi aspetto? - si chiede il comandante - Uccisioni generalizzate, massacri e distruzione. Siamo bombardati da carri armati, artiglieria, razzi e mortai\".\r\nNei loro comunicati le milizie curde negano in parte questo scenario. Secondo i media ufficiali del PKK e delle YPG e osservatori kobane sarebbe ancora sotto il controllo delle YPG. Questa notte e questa mattina ci sono stati bombardamenti con mortai pesanti da parte dell'ISIS, ieri i tentativi \u003Cmark>di\u003C/mark> ieri \u003Cmark>di\u003C/mark> entrare a Kobane sono stati frustrati dalla resistenza da parte delle YPG e\r\nalmeno due tank del'IS sono andati distrutti.\r\nLa partita militare vede una netta superiorità militare dell'IS, che è dotata \u003Cmark>di\u003C/mark> artiglieria, mentre le YPG hanno solo armi leggere e armamento anticarro \u003Cmark>di\u003C/mark> squadra (nei video si vedono RPG 5 e 7, diverse fonti dicono che hanno anche dei MILAN, che sono molto più moderni degli RPG 5). Finché gli islamisti stanno al \u003Cmark>di \u003C/mark> fuori Kobane possono attaccare con artiglieria \u003Cmark>di\u003C/mark> medio calibro, mortai da 80 e forse obici da 105 M 777 howitzer (americani, catturati in iraq). In città la situazione sarebbe (o già è) diversa: qui si troverebbbero a fronteggiare una guerra urbana dove chi attacca è in pesante svantaggio tattico, con i carri MBT bloccati nelle vie strette ed esposti al tiro, impossibilitati ad usare artiglieria media per evitare perdite da fuoco amico. Inoltre li miliziani delle YPG hanno dichiarato che piuttosto \u003Cmark>di\u003C/mark> cadere prigionieri preferiscono prendere una granata e farsi saltare sotto i carri nemici.\r\nNei giorni scorsi un corrispondente de La Stampa a da una cittadina oltre la frontiera turca, riportava la testimonianza \u003Cmark>di\u003C/mark> un guerrigliero curdo \u003Cmark>di\u003C/mark> Kobane che negava che i bombardieri statunitensi e britannici avessero agito nella zona.\r\nL'IS, lautamente finanziata prima dai sauditi, poi dal Quatar, appoggiata dagli Stati Uniti e dai suoi alleati nella NATO è diventata ingombrante ma è ancora utile.\r\nI cavalieri \u003Cmark>di\u003C/mark> Montezuma sui loro tornado arriveranno - se arriveranno - quando i coltelli dei Jhaidisti saranno affondati nella carne viva degli uomini, delle donne, dei bambini \u003Cmark>di\u003C/mark> Kobane.\r\nNel nostro paese ben pochi colgono la posta in gioco. Certa sinistra stalinista non trova \u003Cmark>di\u003C/mark> meglio che appoggiare chiunque si opponga a Bashar al Assad trasformato in campione \u003Cmark>di\u003C/mark> un'improbabile medioriente \"socialista\", ma non esitano a sostenere chiunque sia nemico degli Stati Uniti. Chi sa? Oggi che il fronte delle alleanza sta subendo una brusca virata potrebbero trovare simpatici i salafiti con il coltello. D'altra parte sono gli stessi che sostengono il governo ferocemente confessionale \u003Cmark>di\u003C/mark> Hamas.\r\n\r\nRaccontare quello che succede, cercando \u003Cmark>di\u003C/mark> ricostruire gli eventi tramite fonti dirette, non è facile ma è più che mai necessario, perché il sudario del silenzio non avvolga la resistenza in Rojava.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Karim Metref, torinese \u003Cmark>di\u003C/mark> origine kabila, scrittore, blogger, \u003Cmark>insegnante\u003C/mark>, che nei giorni del rapimento del turista francese poi sgozzato dall'IS nel Maghreb si trovava in visita ai parenti nel proprio paese natale a pochi chilometri dal luogo del rapimento.\r\nLa sua testimonianza ci restituisce un'immagine molto diversa da quella proiettata dai media main stream.\r\nL'Is nel Maghreb è erede diretta \u003Cmark>di\u003C/mark> Al Quaeda nel Maghreb, a sua volta figlia delle formazioni salafite che hanno insanguinato l?Algeria per dieci lunghi anni.\r\nFormazioni che il governo \u003Cmark>di\u003C/mark> Bouftelika ufficialmente avversa ma nei fatti copre. In Kabilia molti sono convinti dell'ambiguità \u003Cmark>di\u003C/mark> formazioni i cui capi provenivano tutti dai paracadutisti, unità d'elite dell'esercito algerino, ancora oggi asse portante del potere nel paese, nonostante il ridimensionamento imposto da Bouftelika. Catturati tutti e tre dai gruppi \u003Cmark>di\u003C/mark> autodifesa popolare sorti nei villaggi più esposti ai loro attacchi, sono liberi e non sono mai stati processati dallo Stato algerino. Più che legittimo il sospetto che le formazioni della guerriglia salafita sulle montagne della Kabilia siano un ottimo pretesto per mantenere forte la pressione in questa regione dove la ribellione cova ancora sotto la cenere.\r\nLe analogie con il Rojava, sia pure meno drammatiche, sono molto forti.\r\n\r\nAscolta la diretta \u003Cmark>di\u003C/mark> Anarres con Karim:\r\n\r\n2014 10 03 karim metref is algeria kobane\r\n\r\nRingraziamo \"lorcon\" per le i dati sullo scenario militare a Kobane",{"matched_tokens":1132,"snippet":1133,"value":1133},[60,60],"L'agonia \u003Cmark>di\u003C/mark> Kobane. 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