","Grecia. Le lotte degli insegnanti, il processo a Rouvikonas, il rinnovato attivismo dei fascisti","post",1634052076,[59,60,61,62,63],"http://radioblackout.org/tag/atene/","http://radioblackout.org/tag/fascisti/","http://radioblackout.org/tag/grecia/","http://radioblackout.org/tag/rouvikonas/","http://radioblackout.org/tag/sciopero-insegnanti/",[65,66,67,68,69],"atene","fascisti","grecia","rouvikonas","sciopero insegnanti",{"post_content":71},{"matched_tokens":72,"snippet":75,"value":76},[73,74],"polla","la","gennaio scorso), contro le classi \u003Cmark>polla\u003C/mark>io e \u003Cmark>la\u003C/mark> mancanza di strumenti adeguati e","Ieri in Grecia c’è stato lo sciopero degli insegnanti. L’adesione è stata dell’85%.\r\nIl mondo dell'istruzione è in agitazione da qualche settimana contro l'introduzione di un principio di valutazione degli insegnanti interno ed esterno alle scuole, contro il numero chiuso all'accesso di alcune facoltà (frutto della riforma dell'istruzione approvata a gennaio scorso), contro le classi \u003Cmark>polla\u003C/mark>io e \u003Cmark>la\u003C/mark> mancanza di strumenti adeguati e gratuiti, test rapido e salivari, per fronteggiare l'emergenza Covid nelle scuole e, infine, contro \u003Cmark>la\u003C/mark> decisione del ministro dell'istruzione di citare in tribunale una sigla sindacale anziché provare ad aprire un tavolo di trattativa.\r\nIeri un corteo di circa settemila lavorator* si è mosso dal tribunale dove era in corso l’udienza contro il sindacato ed ha attraversato il centro cittadino. Una risposta alle cariche dei precedenti cortei di protesta.\r\n\r\nProcesso a Rouvikonas\r\nDue anarchici di Rouvikonas sono sotto processo, perché accusati dell’omicidio di uno dei capi della piazza di spaccio di Exarchia. Un processo che arriva a quasi cinque anni dai fatti e che si basa sulle testimonianze di altri spacciatori, sui quali \u003Cmark>la\u003C/mark> polizia ha ampio potere di ricatto.\r\nSe l’accusa dovesse essere confermata in tribunale, per due compagni si aprirebbero le porte del carcere, mentre il gruppo Rouvikonas rischierebbe per l’ennesima volta l’accusa di associazione terrorista.\r\n\r\nI fascisti, che dopo il processo che aveva investito Alba Dorata si erano mossi in sordina, sono stati i protagonisti principali delle proteste contro il Green Pass che hanno animato l’estate greca, prima di esaurirsi. I fascisti, dal canto loro, hanno ripreso una forte presenza pubblica sui temi loro consueti: contrasto dell’immigrazione, nazionalismo, populismo etnico.\r\n\r\nCe ne ha parlato Gabrio da Atene.\r\n\r\nAscolta \u003Cmark>la\u003C/mark> diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/10/2021-10-12-grecia-insegnanti-fasci-rouvikonas.mp3\"][/audio]",[78],{"field":79,"matched_tokens":80,"snippet":75,"value":76},"post_content",[73,74],1157451436947144700,{"best_field_score":83,"best_field_weight":84,"fields_matched":23,"num_tokens_dropped":45,"score":85,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":23},"2211881025536",14,"1157451436947144817",{"document":87,"highlight":112,"highlights":121,"text_match":127,"text_match_info":128},{"cat_link":88,"category":89,"comment_count":45,"id":90,"is_sticky":45,"permalink":91,"post_author":48,"post_content":92,"post_date":93,"post_excerpt":51,"post_id":90,"post_modified":94,"post_thumbnail":95,"post_thumbnail_html":96,"post_title":97,"post_type":56,"sort_by_date":98,"tag_links":99,"tags":106},[42],[44],"68911","http://radioblackout.org/2021/05/6-maggio-la-scuola-in-sciopero/","Cub Sur, Unicobas, Usb, Cobas Sardegna hanno indetto sciopero della scuola. Tra le rivendicazioni la messa in sicurezza delle scuole, la regolarizzazione dei precari, aumento dei salari, abolizione dei test Invalsi.\r\nAd un anno dall’inizio della pandemia poco o nulla è cambiato, se non in peggio, nella scuola.\r\nGli edifici non sono stati messi a norma, non vi è tracciamento del contagio, non vi sono aule in più né il personale aggiuntivo per evitare le “classi pollaio”. Mai risolta la questione di lavoratori e studenti “fragili”, più a rischio in caso di contagio, il cosiddetto “organico Covid” è pagato a singhiozzo, non si sono stabilizzati i precari e i concorsi sono fermi, com’è ferma la campagna vaccinale.\r\nL’unica risposta del governo sono i doppi e tripli turni.\r\nPer chi è obbligato alla didattica digitale continuano a mancare i dispositivi in comodato d'uso per studenti e insegnanti, docenti e personale ATA non sono remunerati per l’aggravio di lavoro né ricompensati per l’uso di mezzi propri nello svolgimento delle attività. Mancano le garanzie sulla protezione dei dati personali. Le scuole si sono trasformate in palestre gratuite per le imprese del settore che vi testano i propri prodotti, fanno tesoro delle informazioni così raccolte e possono far commercio dei dati di navigazione.\r\nManifestazioni in numerose città. A Torino l'appuntamento è alle 10 davanti all'ufficio scolastico regionale, in corso Vittorio, angolo corso Umberto.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Alfonso Natale della Cub SUR\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/2021-05-04-sciopero-scuola.mp3\"][/audio]","4 Maggio 2021","2021-05-04 13:44:15","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/sciopero-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"162\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/sciopero-300x162.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/sciopero-300x162.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/sciopero.jpg 449w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","6 maggio. La scuola in sciopero",1620135855,[100,101,102,103,104,105],"http://radioblackout.org/tag/classi-pollaio/","http://radioblackout.org/tag/precari-scuola/","http://radioblackout.org/tag/sciopero-scuola-6-maggio-2021/","http://radioblackout.org/tag/scuola-azienda/","http://radioblackout.org/tag/scuola-e-pandemia/","http://radioblackout.org/tag/test-invalsi/",[21,107,108,109,110,111],"precari scuola","sciopero scuola 6 maggio 2021","scuola azienda","scuola e pandemia","test invalsi",{"post_content":113,"post_title":117},{"matched_tokens":114,"snippet":115,"value":116},[73,74],"aggiuntivo per evitare le “classi \u003Cmark>polla\u003C/mark>io”. Mai risolta \u003Cmark>la\u003C/mark> questione di lavoratori e studenti","Cub Sur, Unicobas, Usb, Cobas Sardegna hanno indetto sciopero della scuola. Tra le rivendicazioni \u003Cmark>la\u003C/mark> messa in sicurezza delle scuole, \u003Cmark>la\u003C/mark> regolarizzazione dei precari, aumento dei salari, abolizione dei test Invalsi.\r\nAd un anno dall’inizio della pandemia poco o nulla è cambiato, se non in peggio, nella scuola.\r\nGli edifici non sono stati messi a norma, non vi è tracciamento del contagio, non vi sono aule in più né il personale aggiuntivo per evitare le “classi \u003Cmark>polla\u003C/mark>io”. Mai risolta \u003Cmark>la\u003C/mark> questione di lavoratori e studenti “fragili”, più a rischio in caso di contagio, il cosiddetto “organico Covid” è pagato a singhiozzo, non si sono stabilizzati i precari e i concorsi sono fermi, com’è ferma \u003Cmark>la\u003C/mark> campagna vaccinale.\r\nL’unica risposta del governo sono i doppi e tripli turni.\r\nPer chi è obbligato alla didattica digitale continuano a mancare i dispositivi in comodato d'uso per studenti e insegnanti, docenti e personale ATA non sono remunerati per l’aggravio di lavoro né ricompensati per l’uso di mezzi propri nello svolgimento delle attività. Mancano le garanzie sulla protezione dei dati personali. Le scuole si sono trasformate in palestre gratuite per le imprese del settore che vi testano i propri prodotti, fanno tesoro delle informazioni così raccolte e possono far commercio dei dati di navigazione.\r\nManifestazioni in numerose città. A Torino l'appuntamento è alle 10 davanti all'ufficio scolastico regionale, in corso Vittorio, angolo corso Umberto.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Alfonso Natale della Cub SUR\r\n\r\nAscolta \u003Cmark>la\u003C/mark> diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/05/2021-05-04-sciopero-scuola.mp3\"][/audio]",{"matched_tokens":118,"snippet":120,"value":120},[119],"La","6 maggio. \u003Cmark>La\u003C/mark> scuola in sciopero",[122,124],{"field":79,"matched_tokens":123,"snippet":115,"value":116},[73,74],{"field":125,"matched_tokens":126,"snippet":120,"value":120},"post_title",[119],1157451436812927000,{"best_field_score":129,"best_field_weight":84,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":45,"score":130,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":23},"2211880960000","1157451436812927090",{"document":132,"highlight":156,"highlights":164,"text_match":169,"text_match_info":170},{"cat_link":133,"category":134,"comment_count":45,"id":135,"is_sticky":45,"permalink":136,"post_author":48,"post_content":137,"post_date":138,"post_excerpt":51,"post_id":135,"post_modified":139,"post_thumbnail":140,"post_thumbnail_html":141,"post_title":142,"post_type":56,"sort_by_date":143,"tag_links":144,"tags":150},[42],[44],"64804","http://radioblackout.org/2020/11/francia-in-piazza-contro-la-legge-di-sicurezza-globale/","Sabato scorso ventimila persone hanno preso parte alla manifestazione contro la legge di \"Sicurezza Globale\" voluta da Macron. I due ingressi alla piazza sono stati blindati dalla polizia che permetteva l’ingresso solo dopo aver controllato i documenti.\r\nQuando, al termine degli interventi, la polizia ha deciso di disperdere la manifestazione, alcuni sono fuggiti nella metropolitana, che è stata invasa dal fumo dei lacrimogeni sparati in strada. Un gruppo ha tentato di muoversi in corteo lungo boulevard S. Germain ma è stato violentemente bloccato dalla polizia, che ha usato, oltre ai gas anche gli idranti. In un video diffuso su internet si vede un giornalista di “Le Média” violentemente strattonato, trascinato via e manganellato nonostante si trovasse in un gruppo di persone che si identificano chiaramente come giornalisti che stavano documentando il corteo.\r\nIn questi mesi numerosi giornalisti ed mediattivisti sono finiti nella lista nera dei tutori dell’ordine costituito ed hanno subito minacce ed intimidazioni.\r\nLink al video:\r\nhttps://fb.watch/1VUYocwQxb/\r\nQueste immagini, se passasse la nuova legge di sicurezza, non potrete più vederle sui social media, perché l’articolo 24 prevede il divieto di pubblicazione di foto e video che documentano le azioni di polizia in piazza. Cariche, violenze su manifestanti a terra, utilizzo “improprio” di gas urticanti e lacrimogeni potranno essere fotografati e filmati ma non diffusi in tempo reale. La conseguenza è che i media avranno il monopolio della comunicazione.\r\nLa pubblicazione sui social di riprese che mostrino i poliziotti in azione costerà fino a un anno di carcere e 45mila euro di multa.\r\n\r\nL’articolo 24 è solo uno dei tasselli di un mosaico repressivo molto più ampio ed invasivo: l’articolo 20 aumenta la videosorveglianza, il 21 legalizza il ricorso ai droni per controllare l’ordine pubblico, moltiplica le video-camere nello spazio pubblico. La polizia potrà utilizzare le tecniche di riconoscimento facciale, inviando in tempo reale le immagini ai commissariati, per effettuare fermi preventivi o arresti in tempo reale.\r\nMacron teme che la crisi pandemica inneschi una insorgenza sociale diffusa e si sta attrezzando per farvi fronte, tutelando la polizia e offrendole nuovi strumenti di controllo.\r\nLa risposta del governo alla crisi sociale sarà di carattere squisitamente disciplinare.\r\nNe sanno qualcosa gli studenti dei licei parigini che hanno provato ad occupare i loro istituti ed a bloccare la didattica contro classi pollaio e assenza di tutela sanitaria: la loro protesta è stata stroncata a suon di manganellate.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Gianni Carrozza, di radio Paris Plurielle, dove conduce “vive la sociale!”.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/2020-11-24-francia-carrozza.mp3\"][/audio]\r\n\r\n2020 11 francia carrozza\r\n\r\n ","24 Novembre 2020","2020-11-24 19:39:29","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/francia-polizia-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"194\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/francia-polizia-300x194.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/francia-polizia-300x194.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/francia-polizia-1024x661.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/francia-polizia-768x496.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/francia-polizia.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Francia. In piazza contro la legge di “sicurezza globale”",1606246777,[145,146,147,148,149],"http://radioblackout.org/tag/droni/","http://radioblackout.org/tag/francia/","http://radioblackout.org/tag/legge-sicurezza-globale/","http://radioblackout.org/tag/riconoscimento-facciale/","http://radioblackout.org/tag/telecamere/",[151,152,153,154,155],"droni","francia","legge sicurezza globale","riconoscimento facciale","telecamere",{"post_content":157,"post_title":161},{"matched_tokens":158,"snippet":159,"value":160},[74,73],"loro istituti ed a bloccare \u003Cmark>la\u003C/mark> didattica contro classi \u003Cmark>polla\u003C/mark>io e assenza di tutela sanitaria:","Sabato scorso ventimila persone hanno preso parte alla manifestazione contro \u003Cmark>la\u003C/mark> legge di \"Sicurezza Globale\" voluta da Macron. I due ingressi alla piazza sono stati blindati dalla polizia che permetteva l’ingresso solo dopo aver controllato i documenti.\r\nQuando, al termine degli interventi, \u003Cmark>la\u003C/mark> polizia ha deciso di disperdere \u003Cmark>la\u003C/mark> manifestazione, alcuni sono fuggiti nella metropolitana, che è stata invasa dal fumo dei lacrimogeni sparati in strada. Un gruppo ha tentato di muoversi in corteo lungo boulevard S. Germain ma è stato violentemente bloccato dalla polizia, che ha usato, oltre ai gas anche gli idranti. In un video diffuso su internet si vede un giornalista di “Le Média” violentemente strattonato, trascinato via e manganellato nonostante si trovasse in un gruppo di persone che si identificano chiaramente come giornalisti che stavano documentando il corteo.\r\nIn questi mesi numerosi giornalisti ed mediattivisti sono finiti nella lista nera dei tutori dell’ordine costituito ed hanno subito minacce ed intimidazioni.\r\nLink al video:\r\nhttps://fb.watch/1VUYocwQxb/\r\nQueste immagini, se passasse \u003Cmark>la\u003C/mark> nuova legge di sicurezza, non potrete più vederle sui social media, perché l’articolo 24 prevede il divieto di pubblicazione di foto e video che documentano le azioni di polizia in piazza. Cariche, violenze su manifestanti a terra, utilizzo “improprio” di gas urticanti e lacrimogeni potranno essere fotografati e filmati ma non diffusi in tempo reale. \u003Cmark>La\u003C/mark> conseguenza è che i media avranno il monopolio della comunicazione.\r\n\u003Cmark>La\u003C/mark> pubblicazione sui social di riprese che mostrino i poliziotti in azione costerà fino a un anno di carcere e 45mila euro di multa.\r\n\r\nL’articolo 24 è solo uno dei tasselli di un mosaico repressivo molto più ampio ed invasivo: l’articolo 20 aumenta \u003Cmark>la\u003C/mark> videosorveglianza, il 21 legalizza il ricorso ai droni per controllare l’ordine pubblico, moltiplica le video-camere nello spazio pubblico. \u003Cmark>La\u003C/mark> polizia potrà utilizzare le tecniche di riconoscimento facciale, inviando in tempo reale le immagini ai commissariati, per effettuare fermi preventivi o arresti in tempo reale.\r\nMacron teme che \u003Cmark>la\u003C/mark> crisi pandemica inneschi una insorgenza sociale diffusa e si sta attrezzando per farvi fronte, tutelando \u003Cmark>la\u003C/mark> polizia e offrendole nuovi strumenti di controllo.\r\n\u003Cmark>La\u003C/mark> risposta del governo alla crisi sociale sarà di carattere squisitamente disciplinare.\r\nNe sanno qualcosa gli studenti dei licei parigini che hanno provato ad occupare i loro istituti ed a bloccare \u003Cmark>la\u003C/mark> didattica contro classi \u003Cmark>polla\u003C/mark>io e assenza di tutela sanitaria: \u003Cmark>la\u003C/mark> loro protesta è stata stroncata a suon di manganellate.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Gianni Carrozza, di radio Paris Plurielle, dove conduce “vive \u003Cmark>la\u003C/mark> sociale!”.\r\n\r\nAscolta \u003Cmark>la\u003C/mark> diretta:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/2020-11-24-francia-carrozza.mp3\"][/audio]\r\n\r\n2020 11 francia carrozza\r\n\r\n ",{"matched_tokens":162,"snippet":163,"value":163},[74],"Francia. In piazza contro \u003Cmark>la\u003C/mark> legge di “sicurezza globale”",[165,167],{"field":79,"matched_tokens":166,"snippet":159,"value":160},[74,73],{"field":125,"matched_tokens":168,"snippet":163,"value":163},[74],1157451436678709200,{"best_field_score":171,"best_field_weight":84,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":45,"score":172,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":23},"2211880894464","1157451436678709362",{"document":174,"highlight":198,"highlights":224,"text_match":235,"text_match_info":236},{"cat_link":175,"category":176,"comment_count":45,"id":177,"is_sticky":45,"permalink":178,"post_author":48,"post_content":179,"post_date":180,"post_excerpt":51,"post_id":177,"post_modified":181,"post_thumbnail":182,"post_thumbnail_html":183,"post_title":184,"post_type":56,"sort_by_date":185,"tag_links":186,"tags":195},[42],[44],"34286","http://radioblackout.org/2016/03/tso-ai-migranti-la-gabbia-chimica/","La psichiatria è stata usata di frequente per reprimere le insorgenze dentro ai CIE, alle prigioni, o in altri luoghi di privazione della libertà.\r\nIn genere gli immigrati insofferenti alla reclusione sono sedati con strumenti farmacologici, anche se altri strumenti tipici del trattamento psichiatrico come la contenzione, sono stati utilizzati per facilitare la deportazione di chi con tutte le proprie forze vi si opponeva.\r\nIn queste ultime settimane ci sono state diverse segnalazioni di immigrati o richiedenti asilo sottoposti a trattamento sanitario obbligatorio.\r\n\r\nNel repartino dell'ospedale di Sant'Argenio di Polla un infermiere ha segnalato il moltiplicarsi anomalo di immigrati passati direttamente dal centro di accoglienza alla gabbia psichiatrica.\r\nL’ultimo caso risale a gennaio e riguarda un richiedente asilo ospitato all’interno del centro Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) di Roscigno, in provincia di Salerno. Il ragazzo, un ventinovenne della Sierra Leone, è stato sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio e trattenuto in ospedale per 9 giorni.\r\nIl ragazzo aveva protestato spaccando un televisore alla notizia che la sua domanda di asilo era stata respinta e per lui si apriva la via della clandestinità e una possibile espulsione. Un momento di ragionevole rabbia è stato trattato come segnale di squilibrio mentale. Un modo molto comodo per eliminare qualunque tensione, trasformando in malattia la protesta.\r\nUn ulteriore segnale della natura squisitamente disciplinare dei trattamenti psichiatrici, usati per tenere sotto controllo chi non si riesce a trattare con i “normali” mezzi della repressione poliziesca e giudiziaria.\r\n\r\nVale la pena ricordare che il repartino dell'ospedale San Luca di Sant'Argenio era salito all'attenzione delle cronache lo scorso maggio, dopo la morte in TSO di Sebastiano Malzone, forse vittima di un sovradosaggio farmacologico.\r\nIn quel reparto lavorano due dei medici condannati in primo grado per la morte, dopo 87 ore di contenzione senza acqua né cibo, dell'anarchico Francesco Mastrogiovanni, rinchiuso nell'ospedale di Vallo della Lucania nell'agosto del 2009. Dopo quella vicenda il repartino di Vallo è stato chiuso e i due psichiatri ora lavorano a Sant'Argenio.\r\nCoincidenze? Difficile crederlo.\r\n\r\nIl 22 febbraio davanti al centro Sprar di Isca Superiore a Catanzaro dove risiedono, diciotto migranti di diverse nazionalità si sono incatenati per protestare contro il TSO inflitto ad un loro amico.\r\n\"Non è vero che sta male sono gli operatori dello Sprar che non capiscono\" hanno dichiarato alla stampa.\r\n\r\nLa continuità tra forme di reclusione/soggiorno amministrativo e le pratiche psichiatriche contro persone considerate socialmente pericolose, ma non perseguibili penalmente, ci descrive una forma di asservimento e ricatto più sottilmente pervasiva ed insidiosa di quella giudiziaria.\r\nNe abbiamo parlato con Raffaella del collettivo antipsichiatrico “Francesco Mastrogiovanni”.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2016-03-01-raffa-tso-migranti","1 Marzo 2016","2016-03-07 11:43:27","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/03/tso-migranti-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"200\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/03/tso-migranti-300x200.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/03/tso-migranti-300x200.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/03/tso-migranti-768x513.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/03/tso-migranti.jpg 770w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","TSO ai migranti: la gabbia chimica",1456859419,[187,188,189,190,191,192,193,194],"http://radioblackout.org/tag/francesco-mastrogiovanni/","http://radioblackout.org/tag/gabbia-chimica/","http://radioblackout.org/tag/immigrati/","http://radioblackout.org/tag/psichiatria/","http://radioblackout.org/tag/santargenio-di-polla/","http://radioblackout.org/tag/sebastiano-malzone/","http://radioblackout.org/tag/sprar/","http://radioblackout.org/tag/tso-ai-migranti/",[32,24,196,17,30,28,197,26],"immigrati","Sprar",{"post_content":199,"post_title":203,"tags":206},{"matched_tokens":200,"snippet":201,"value":202},[119],"\u003Cmark>La\u003C/mark> psichiatria è stata usata di","\u003Cmark>La\u003C/mark> psichiatria è stata usata di frequente per reprimere le insorgenze dentro ai CIE, alle prigioni, o in altri luoghi di privazione della libertà.\r\nIn genere gli immigrati insofferenti alla reclusione sono sedati con strumenti farmacologici, anche se altri strumenti tipici del trattamento psichiatrico come \u003Cmark>la\u003C/mark> contenzione, sono stati utilizzati per facilitare \u003Cmark>la\u003C/mark> deportazione di chi con tutte le proprie forze vi si opponeva.\r\nIn queste ultime settimane ci sono state diverse segnalazioni di immigrati o richiedenti asilo sottoposti a trattamento sanitario obbligatorio.\r\n\r\nNel repartino dell'ospedale di Sant'Argenio di \u003Cmark>Polla\u003C/mark> un infermiere ha segnalato il moltiplicarsi anomalo di immigrati passati direttamente dal centro di accoglienza alla gabbia psichiatrica.\r\nL’ultimo caso risale a gennaio e riguarda un richiedente asilo ospitato all’interno del centro Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) di Roscigno, in provincia di Salerno. Il ragazzo, un ventinovenne della Sierra Leone, è stato sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio e trattenuto in ospedale per 9 giorni.\r\nIl ragazzo aveva protestato spaccando un televisore alla notizia che \u003Cmark>la\u003C/mark> sua domanda di asilo era stata respinta e per lui si apriva \u003Cmark>la\u003C/mark> via della clandestinità e una possibile espulsione. Un momento di ragionevole rabbia è stato trattato come segnale di squilibrio mentale. Un modo molto comodo per eliminare qualunque tensione, trasformando in malattia \u003Cmark>la\u003C/mark> protesta.\r\nUn ulteriore segnale della natura squisitamente disciplinare dei trattamenti psichiatrici, usati per tenere sotto controllo chi non si riesce a trattare con i “normali” mezzi della repressione poliziesca e giudiziaria.\r\n\r\nVale \u003Cmark>la\u003C/mark> pena ricordare che il repartino dell'ospedale San Luca di Sant'Argenio era salito all'attenzione delle cronache lo scorso maggio, dopo \u003Cmark>la\u003C/mark> morte in TSO di Sebastiano Malzone, forse vittima di un sovradosaggio farmacologico.\r\nIn quel reparto lavorano due dei medici condannati in primo grado per \u003Cmark>la\u003C/mark> morte, dopo 87 ore di contenzione senza acqua né cibo, dell'anarchico Francesco Mastrogiovanni, rinchiuso nell'ospedale di Vallo della Lucania nell'agosto del 2009. Dopo quella vicenda il repartino di Vallo è stato chiuso e i due psichiatri ora lavorano a Sant'Argenio.\r\nCoincidenze? Difficile crederlo.\r\n\r\nIl 22 febbraio davanti al centro Sprar di Isca Superiore a Catanzaro dove risiedono, diciotto migranti di diverse nazionalità si sono incatenati per protestare contro il TSO inflitto ad un loro amico.\r\n\"Non è vero che sta male sono gli operatori dello Sprar che non capiscono\" hanno dichiarato alla stampa.\r\n\r\n\u003Cmark>La\u003C/mark> continuità tra forme di reclusione/soggiorno amministrativo e le pratiche psichiatriche contro persone considerate socialmente pericolose, ma non perseguibili penalmente, ci descrive una forma di asservimento e ricatto più sottilmente pervasiva ed insidiosa di quella giudiziaria.\r\nNe abbiamo parlato con Raffaella del collettivo antipsichiatrico “Francesco Mastrogiovanni”.\r\n\r\nAscolta \u003Cmark>la\u003C/mark> diretta:\r\n\r\n2016-03-01-raffa-tso-migranti",{"matched_tokens":204,"snippet":205,"value":205},[74],"TSO ai migranti: \u003Cmark>la\u003C/mark> gabbia chimica",[207,209,211,213,215,218,220,222],{"matched_tokens":208,"snippet":32},[],{"matched_tokens":210,"snippet":24},[],{"matched_tokens":212,"snippet":196},[],{"matched_tokens":214,"snippet":17},[],{"matched_tokens":216,"snippet":217},[73],"sant'argenio di \u003Cmark>polla\u003C/mark>",{"matched_tokens":219,"snippet":28},[],{"matched_tokens":221,"snippet":197},[],{"matched_tokens":223,"snippet":26},[],[225,227,229],{"field":79,"matched_tokens":226,"snippet":201,"value":202},[119],{"field":125,"matched_tokens":228,"snippet":205,"value":205},[74],{"field":33,"indices":230,"matched_tokens":232,"snippets":234},[231],4,[233],[73],[217],1155199671761633300,{"best_field_score":237,"best_field_weight":84,"fields_matched":11,"num_tokens_dropped":45,"score":238,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":45},"1112386306048","1155199671761633395",{"document":240,"highlight":271,"highlights":276,"text_match":235,"text_match_info":279},{"cat_link":241,"category":242,"comment_count":45,"id":243,"is_sticky":45,"permalink":244,"post_author":48,"post_content":245,"post_date":246,"post_excerpt":51,"post_id":243,"post_modified":247,"post_thumbnail":248,"post_thumbnail_html":249,"post_title":250,"post_type":56,"sort_by_date":251,"tag_links":252,"tags":262},[42],[44],"44096","http://radioblackout.org/2017/11/processo-soldi-e-passeggiata-antipsichiatrica/","Il 27 settembre è cominciato il processo per la morte di Andrea Soldi, ucciso dai vigili urbani che stavano cercando di imporgli con la forza un TSO – un trattamento sanitario obbligatorio.\r\n\r\nIn questi giorni, con le testimonianze dei sanitari, che visitarono Soldi quando arrivò in ospedale ammanettato e ormai privo di coscienza per la lunga mancanza di ossigeno, il processo sta entrando nel vivo.\r\n\r\nLa vicenda di Soldi non è che la punta dell’iceberg. La lista dei morti di psichiatria, che si allunga anno dopo anno, ci mostra una pratica che serve a disciplinare, reprimere, rinchiudere, non certo a “curare”.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 11 novembre gli attivist* del collettivo antipsichiatrico Francesco Mastrogiovanni hanno promosso una passaggiata informativa per il Balon, con quattro quadri di normale repressione psichiatrica.\r\n L’appuntamento è alle 10 in via Andreis angolo via Borgodora\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Raffaella del “Mastrogiovanni”.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 11 06 raffaella antipsi\r\n\r\n \r\n\r\nDi seguito un testo del Collettivo Mastrogiovanni sulla vicenda Soldi e non solo:\r\n\r\n \r\n\r\n“Andrea Soldi è morto il 5 agosto 2015 in piazzale Umbria a Torino, ucciso dai vigili urbani che lo stavano sottoponendo ad un TSO (Trattamento sanitario obbligatorio), perché non si era presentato alla mensile somministrazione forzata (tramite iniezione a lento rilascio) di Haldol, un potente e dannoso neurolettico che provoca dipendenza e gravi effetti collaterali. Il 27 settembre si è aperto il processo che vede imputati per omicidio colposo i 3 vigili autori della manovra contenitiva che ha di fatto soffocato l'uomo, e lo psichiatra che ha disposto il TSO senza che ci fossero le necessarie condizioni previste dalla legge. Tutti hanno continuato e continuano a svolgere le proprie mansioni. I vigili sono stati spostati in un altro reparto. Nel passaggio ci è scappata una promozione.\r\n\r\nDurante le udienze preliminari il Comune e l'Asl To2 avevano offerto 400.000 euro ai familiari della vittima, che li hanno rifiutati. Il solo fatto che due enti che versano in ristrettezze economiche abbiano proposto massimali di risarcimento ancor prima che fosse accertata l'effettiva responsabilità degli imputati, ci fa capire il peso che questo processo potrebbe avere nell'attaccare l'istituzione psichiatrica e i suoi (ab)usi, ponendo l'attenzione sul TSO, ovvero quel trattamento che dà agli psichiatri il potere di catturare, imprigionare e drogare le persone contro la loro volontà e in modo del tutto arbitrario.\r\n\r\nQuella di Andrea non è una storia di malasanità, un errore nell'attuazione di un provvedimento terapeutico, ma è la più tragica conseguenza di pratiche quotidianamente perpetrate dalla psichiatria, di continui ricatti, violenze e vessazioni che la maggior parte degli utenti psichiatrici sono costretti a subire. Non è neanche un caso isolato di morte per TSO, perché sono in tanti a perdere la vita durante la cattura e soprattutto a causa dell'indiscriminata e ponderosa somministrazione di psicofarmaci. La differenza è che nel caso di Andrea ci sono tanti testimoni, occhi e orecchie di gente \"normale\" che hanno assistito a ciò che mai avrebbero potuto immaginare, perché la repressione psichiatrica avviene nella solitudine di chi ne è investito, nel silenzio delle loro famiglie, dentro reparti chiusi e in luoghi isolati. La storia di Andrea è l’eccezione che conferma la regola e da due anni è deflagrata nelle pagine di cronaca dei giornali. É una storia simile a quella di Francesco Mastrogiovanni, le cui ultime ore di vita nel repartino dell'ospedale di S. Luca di Vallo della Lucania, sono state immortalate da una telecamera: 87 ore di agonia durante le quali, pesantemente sedato con farmaci antipsicotici, è stato legato mani e piedi al letto, senza cibo né acqua, fino alla morte il 31 luglio del 2009. Anche Franco è morto durante un ricovero coatto, anche in questo caso il comportamento della vittima era tranquillo e conciliante, e anche stavolta il provvedimento non era legittimo. Anche qui un altro processo iniziato a novembre 2014 che vede imputati 12 infermieri e 6 medici (per reati di sequestro, falso in atto pubblico e morte in conseguenza ad altro reato - il sequestro), in cui si cerca sempre di circoscrivere la tortura subita all'interno di un ospedale come un episodio unico di disservizio ed inefficienza. A novembre scorso la Corte d'Appello di Salerno ha condannato gli 11 infermieri (pene dai 14 mesi ai 15 mesi) che in primo grado erano stati assolti e ha confermato le condanne per i sei medici, a cui però le pene sono state ridotte (dai 13 mesi ai due anni). A tutti è stata sospesa la pena e, quindi, continuano a lavorare nel SSN. Uno dei medici è coinvolto nella morte di Massimiliano Malzone avvenuta nel giugno 2015 nel SPDC di Sant'Arsenio di Polla, probabilmente a causa di una somministrazione letale di farmaci.\r\n\r\nL'ultimo fatto di cronaca risale ad agosto, quando Fabio Tozzi, un uomo di 48 anni che, entrato in TSO all’ospedale Villa Scassi a Genova, ne è uscito morto dopo un paio d'ore, durante le quali è passato prima per il pronto soccorso e poi per il repartino, e ha ricevuto una o forse più somministrazioni di psicofarmaci. É paradossale che un uomo controllato da famiglia e Sert per la sua dipendenza dipendenza da droghe, sia morto in ospedale per un'overdose di psicofarmaci, ovvero sempre sostanze psicotrope ma \"legali\" in quanto prescritte da medici.\r\n\r\n \r\n\r\nNonostante in Italia i manicomi siano stati chiusi alla fine degli anni Settanta, l'orrore psichiatrico non è mai finito e come si moriva nei manicomi, si muore oggi nei nuovi luoghi della psichiatria, strutture più piccole capillarmente diffuse sul territorio, all'interno delle quali continuano a perpetrarsi sia l'etichetta di \"malato mentale\" sia i metodi coercitivi e violenti della psichiatria.\r\nDi recente a Torino a due lavoratrici OSS della comunità psichiatrica torinese \"Il Ponte\", che sono state sospese e licenziate poiché lottavano contro la contenzione fisica dei pazienti all'interno delle 5 comunità psichiatriche, dove, nonostante le alte rette versate dall'ASL, manca il personale. Per il guadagno di pochi privati, si calpesta la dignità sia dei pazienti, sempre più sedati e contenuti, sia di quei lavoratori che obiettano metodi disumani e manicomiali.\r\n\r\nLa psichiatria può cambiare i nomi dei luoghi e dei trattamenti, gode derll’appoggio di medici, tribunali, giornali e fautori del contenimento e del mantenimento dello status quo, ma non riuscirà mai a persuadere chi ha avuto la sfortuna di incapparvi e vive ogni giorno i suoi soprusi, così come chi odia la reclusione, chi vuole abbattere mura, gabbie e confini e lotta ogni giorno per la libertà di tutti.\r\n\r\n \r\n\r\nCollettivo Antipsichiatrico \"Francesco Mastrogiovanni\"\r\n\r\nTelefono: 345 61 94 300 martedì dalle 19, oppure lascia un messaggio in segreteria\r\n\r\nantipsichiatriatorino@inventati.org”","7 Novembre 2017","2017-11-08 19:21:25","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/img_4479-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"221\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/img_4479-300x221.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/img_4479-300x221.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/img_4479-768x566.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/img_4479-1024x755.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Processo Soldi e passeggiata antipsichiatrica",1510072261,[253,254,255,256,257,190,258,259,260,261],"http://radioblackout.org/tag/andrea-soldi/","http://radioblackout.org/tag/antipsichiatria/","http://radioblackout.org/tag/balon/","http://radioblackout.org/tag/controllo/","http://radioblackout.org/tag/passeggiata-antipsichiatrica/","http://radioblackout.org/tag/repartino/","http://radioblackout.org/tag/repressione/","http://radioblackout.org/tag/torino/","http://radioblackout.org/tag/tso/",[263,264,265,266,267,17,268,269,15,270],"andrea soldi","antipsichiatria","balon","controllo","passeggiata antipsichiatrica","repartino","repressione","TSO",{"post_content":272},{"matched_tokens":273,"snippet":274,"value":275},[74],"è cominciato il processo per \u003Cmark>la\u003C/mark> morte di Andrea Soldi, ucciso","Il 27 settembre è cominciato il processo per \u003Cmark>la\u003C/mark> morte di Andrea Soldi, ucciso dai vigili urbani che stavano cercando di imporgli con \u003Cmark>la\u003C/mark> forza un TSO – un trattamento sanitario obbligatorio.\r\n\r\nIn questi giorni, con le testimonianze dei sanitari, che visitarono Soldi quando arrivò in ospedale ammanettato e ormai privo di coscienza per \u003Cmark>la\u003C/mark> lunga mancanza di ossigeno, il processo sta entrando nel vivo.\r\n\r\n\u003Cmark>La\u003C/mark> vicenda di Soldi non è che \u003Cmark>la\u003C/mark> punta dell’iceberg. \u003Cmark>La\u003C/mark> lista dei morti di psichiatria, che si allunga anno dopo anno, ci mostra una pratica che serve a disciplinare, reprimere, rinchiudere, non certo a “curare”.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 11 novembre gli attivist* del collettivo antipsichiatrico Francesco Mastrogiovanni hanno promosso una passaggiata informativa per il Balon, con quattro quadri di normale repressione psichiatrica.\r\n L’appuntamento è alle 10 in via Andreis angolo via Borgodora\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nNe abbiamo parlato con Raffaella del “Mastrogiovanni”.\r\n\r\n \r\n\r\nAscolta \u003Cmark>la\u003C/mark> diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 11 06 raffaella antipsi\r\n\r\n \r\n\r\nDi seguito un testo del Collettivo Mastrogiovanni sulla vicenda Soldi e non solo:\r\n\r\n \r\n\r\n“Andrea Soldi è morto il 5 agosto 2015 in piazzale Umbria a Torino, ucciso dai vigili urbani che lo stavano sottoponendo ad un TSO (Trattamento sanitario obbligatorio), perché non si era presentato alla mensile somministrazione forzata (tramite iniezione a lento rilascio) di Haldol, un potente e dannoso neurolettico che provoca dipendenza e gravi effetti collaterali. Il 27 settembre si è aperto il processo che vede imputati per omicidio colposo i 3 vigili autori della manovra contenitiva che ha di fatto soffocato l'uomo, e lo psichiatra che ha disposto il TSO senza che ci fossero le necessarie condizioni previste dalla legge. Tutti hanno continuato e continuano a svolgere le proprie mansioni. I vigili sono stati spostati in un altro reparto. Nel passaggio ci è scappata una promozione.\r\n\r\nDurante le udienze preliminari il Comune e l'Asl To2 avevano offerto 400.000 euro ai familiari della vittima, che li hanno rifiutati. Il solo fatto che due enti che versano in ristrettezze economiche abbiano proposto massimali di risarcimento ancor prima che fosse accertata l'effettiva responsabilità degli imputati, ci fa capire il peso che questo processo potrebbe avere nell'attaccare l'istituzione psichiatrica e i suoi (ab)usi, ponendo l'attenzione sul TSO, ovvero quel trattamento che dà agli psichiatri il potere di catturare, imprigionare e drogare le persone contro \u003Cmark>la\u003C/mark> loro volontà e in modo del tutto arbitrario.\r\n\r\nQuella di Andrea non è una storia di malasanità, un errore nell'attuazione di un provvedimento terapeutico, ma è \u003Cmark>la\u003C/mark> più tragica conseguenza di pratiche quotidianamente perpetrate dalla psichiatria, di continui ricatti, violenze e vessazioni che \u003Cmark>la\u003C/mark> maggior parte degli utenti psichiatrici sono costretti a subire. Non è neanche un caso isolato di morte per TSO, perché sono in tanti a perdere \u003Cmark>la\u003C/mark> vita durante \u003Cmark>la\u003C/mark> cattura e soprattutto a causa dell'indiscriminata e ponderosa somministrazione di psicofarmaci. \u003Cmark>La\u003C/mark> differenza è che nel caso di Andrea ci sono tanti testimoni, occhi e orecchie di gente \"normale\" che hanno assistito a ciò che mai avrebbero potuto immaginare, perché \u003Cmark>la\u003C/mark> repressione psichiatrica avviene nella solitudine di chi ne è investito, nel silenzio delle loro famiglie, dentro reparti chiusi e in luoghi isolati. \u003Cmark>La\u003C/mark> storia di Andrea è l’eccezione che conferma \u003Cmark>la\u003C/mark> regola e da due anni è deflagrata nelle pagine di cronaca dei giornali. É una storia simile a quella di Francesco Mastrogiovanni, le cui ultime ore di vita nel repartino dell'ospedale di S. Luca di Vallo della Lucania, sono state immortalate da una telecamera: 87 ore di agonia durante le quali, pesantemente sedato con farmaci antipsicotici, è stato legato mani e piedi al letto, senza cibo né acqua, fino alla morte il 31 luglio del 2009. Anche Franco è morto durante un ricovero coatto, anche in questo caso il comportamento della vittima era tranquillo e conciliante, e anche stavolta il provvedimento non era legittimo. Anche qui un altro processo iniziato a novembre 2014 che vede imputati 12 infermieri e 6 medici (per reati di sequestro, falso in atto pubblico e morte in conseguenza ad altro reato - il sequestro), in cui si cerca sempre di circoscrivere \u003Cmark>la\u003C/mark> tortura subita all'interno di un ospedale come un episodio unico di disservizio ed inefficienza. A novembre scorso \u003Cmark>la\u003C/mark> Corte d'Appello di Salerno ha condannato gli 11 infermieri (pene dai 14 mesi ai 15 mesi) che in primo grado erano stati assolti e ha confermato le condanne per i sei medici, a cui però le pene sono state ridotte (dai 13 mesi ai due anni). A tutti è stata sospesa \u003Cmark>la\u003C/mark> pena e, quindi, continuano a lavorare nel SSN. Uno dei medici è coinvolto nella morte di Massimiliano Malzone avvenuta nel giugno 2015 nel SPDC di Sant'Arsenio di \u003Cmark>Polla\u003C/mark>, probabilmente a causa di una somministrazione letale di farmaci.\r\n\r\nL'ultimo fatto di cronaca risale ad agosto, quando Fabio Tozzi, un uomo di 48 anni che, entrato in TSO all’ospedale Villa Scassi a Genova, ne è uscito morto dopo un paio d'ore, durante le quali è passato prima per il pronto soccorso e poi per il repartino, e ha ricevuto una o forse più somministrazioni di psicofarmaci. É paradossale che un uomo controllato da famiglia e Sert per \u003Cmark>la\u003C/mark> sua dipendenza dipendenza da droghe, sia morto in ospedale per un'overdose di psicofarmaci, ovvero sempre sostanze psicotrope ma \"legali\" in quanto prescritte da medici.\r\n\r\n \r\n\r\nNonostante in Italia i manicomi siano stati chiusi alla fine degli anni Settanta, l'orrore psichiatrico non è mai finito e come si moriva nei manicomi, si muore oggi nei nuovi luoghi della psichiatria, strutture più piccole capillarmente diffuse sul territorio, all'interno delle quali continuano a perpetrarsi sia l'etichetta di \"malato mentale\" sia i metodi coercitivi e violenti della psichiatria.\r\nDi recente a Torino a due lavoratrici OSS della comunità psichiatrica torinese \"Il Ponte\", che sono state sospese e licenziate poiché lottavano contro \u003Cmark>la\u003C/mark> contenzione fisica dei pazienti all'interno delle 5 comunità psichiatriche, dove, nonostante le alte rette versate dall'ASL, manca il personale. Per il guadagno di pochi privati, si calpesta \u003Cmark>la\u003C/mark> dignità sia dei pazienti, sempre più sedati e contenuti, sia di quei lavoratori che obiettano metodi disumani e manicomiali.\r\n\r\n\u003Cmark>La\u003C/mark> psichiatria può cambiare i nomi dei luoghi e dei trattamenti, gode derll’appoggio di medici, tribunali, giornali e fautori del contenimento e del mantenimento dello status quo, ma non riuscirà mai a persuadere chi ha avuto \u003Cmark>la\u003C/mark> sfortuna di incapparvi e vive ogni giorno i suoi soprusi, così come chi odia \u003Cmark>la\u003C/mark> reclusione, chi vuole abbattere mura, gabbie e confini e lotta ogni giorno per \u003Cmark>la\u003C/mark> libertà di tutti.\r\n\r\n \r\n\r\nCollettivo Antipsichiatrico \"Francesco Mastrogiovanni\"\r\n\r\nTelefono: 345 61 94 300 martedì dalle 19, oppure lascia un messaggio in segreteria\r\n\r\nantipsichiatriatorino@inventati.org”",[277],{"field":79,"matched_tokens":278,"snippet":274,"value":275},[74],{"best_field_score":237,"best_field_weight":84,"fields_matched":23,"num_tokens_dropped":45,"score":280,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":45},"1155199671761633393",{"document":282,"highlight":298,"highlights":306,"text_match":311,"text_match_info":312},{"cat_link":283,"category":284,"comment_count":45,"id":285,"is_sticky":45,"permalink":286,"post_author":48,"post_content":287,"post_date":288,"post_excerpt":51,"post_id":285,"post_modified":289,"post_thumbnail":290,"post_thumbnail_html":291,"post_title":292,"post_type":56,"sort_by_date":293,"tag_links":294,"tags":296},[42],[44],"60861","http://radioblackout.org/2020/05/non-torneremo-alla-normalita-perche-la-normalita-era-il-problema-microfoni-aperti-25-05/","“non torneremo alla normalità perché la normalità era il problema\": questo slogan ci ha accompagnato durante i mesi di lockdown.\r\nOra, con la riapertura di molte attività commerciali, il ritorno a ritmi di consumo, il rispristino della libera circolazione senza autocertificazione, tutto sembra avviarsi nella direzione della ripresa di quella normalità capitalistica.\r\n\r\nLunedì 25 maggio, a microfoni aperti, ci siamo confrontatx su alcune domande partendo dalle esperienze di lotta messe in campo nelle ultime settimane:\r\nE’ possibile impedire, sabotare, la ripresa della Fase 2?\r\nCome possiamo continuare a lottare contro lo sfruttamento, l’oppressione, e oggi anche le conseguenze sociali della pandemia?\r\nE quali sono le possibili pratiche da mettere in campo per lottare curandoci della nostra salute e di quella degli altrx?\r\n\r\nIn un primo momento si è parlato dell'ambito scolastico, partendo dalle mobilitazioni che nel fine settimana hanno visto scendere in piazza in 19 città insegnanti, precarx, studentx, genitori e bambinx, al grido \"la scuola a distanza è la scuola d'emergenza\". La richiesta è di riprendere le lezioni in presenza, potenziando l'istruzione pubblica con più spazi, più docenti non precari e fine delle classi pollaio:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/scuola.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCi siamo poi spostati in quel di Milano, per ascoltare dalla voce di una compagna le pratiche di lotta contro gli sgomberi messe in campo in alcuni quartieri dove si trovano case popolari occupate, tra cui il Corvetto:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/corvetto.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nUn'ascoltatrice rileva in diverse risse in strada o nelle liti tra persone in coda che si moltiplicano a Torino e non solo in questa Fase 2, i germi della guerra civile, intesa come manifestazione di movimenti intestini e di conflitto anomici:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/guerracivile.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nAbbiamo poi dato spazio ad un lungo intervento da Napoli, dove sabato c'è stata una manifestazione di centinaia di disoccupatx, licenziatx e precarx che al grido \"la crisi è vostra, noi non la pagheremo\" si sono presi le strade resistendo alle cariche della polizia in anti-sommossa:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/napoli.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nA proposito di repressione, per continuare a lottare al fianco di tutti i/le detenutx e i/le ribellx, questo fine settimana sono stati indetti presidi sotto le mura delle carceri dove si trovano i compagni arrestati per l'operazione \"Ritrovo\", tramite cui la procura sta portando avanti la criminalizzazione dell'opposizione politica e della solidarietà, mentre il 30 maggio è previsto un corteo comunicativo a Bologna:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/bologna.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine, i dispositivi di distanziamento, farlocchi o impositivi, dai mezzi pubblici, al plexiglass, alle mascherine in fabbrica, fino ai nuovi dispositivi per le città, sono centrali per la ripresa della normalità capitalistica.\r\nQuali sono i dispositivi concretamente utilizzati per irregimentare la ripresa dei flussi, sui mezzi di trasporti, nei luoghi di lavoro, nelle strade?\r\n\r\nGli interventi hanno spaziato dai dispositivi presenti nei luoghi di sfruttamento padronale all'ultima trovata degli \"assistenti civici\" da reclutare tra le file della manodopera di riserva, tanto per reprimere la violazione del distanziamento, quanto per sedare sul nascere qualunque forma di conflittualità possa nascere dalle reti di mutuo soccorso e solidarietà dal basso nate nelle settimane di lockdown:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/distanziamento.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ","25 Maggio 2020","2020-05-26 15:12:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/produci-consuma-crepa-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"236\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/produci-consuma-crepa-300x236.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/produci-consuma-crepa-300x236.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/produci-consuma-crepa.jpg 522w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Non torneremo alla normalità perché la normalità era il problema - Microfoni aperti 25/05",1590421232,[295],"http://radioblackout.org/tag/microfoni-aperti/",[297],"microfoni aperti",{"post_content":299,"post_title":303},{"matched_tokens":300,"snippet":301,"value":302},[74],"non torneremo alla normalità perché \u003Cmark>la\u003C/mark> normalità era il problema\": questo","“non torneremo alla normalità perché \u003Cmark>la\u003C/mark> normalità era il problema\": questo slogan ci ha accompagnato durante i mesi di lockdown.\r\nOra, con \u003Cmark>la\u003C/mark> riapertura di molte attività commerciali, il ritorno a ritmi di consumo, il rispristino della libera circolazione senza autocertificazione, tutto sembra avviarsi nella direzione della ripresa di quella normalità capitalistica.\r\n\r\nLunedì 25 maggio, a microfoni aperti, ci siamo confrontatx su alcune domande partendo dalle esperienze di lotta messe in campo nelle ultime settimane:\r\nE’ possibile impedire, sabotare, \u003Cmark>la\u003C/mark> ripresa della Fase 2?\r\nCome possiamo continuare a lottare contro lo sfruttamento, l’oppressione, e oggi anche le conseguenze sociali della pandemia?\r\nE quali sono le possibili pratiche da mettere in campo per lottare curandoci della nostra salute e di quella degli altrx?\r\n\r\nIn un primo momento si è parlato dell'ambito scolastico, partendo dalle mobilitazioni che nel fine settimana hanno visto scendere in piazza in 19 città insegnanti, precarx, studentx, genitori e bambinx, al grido \"\u003Cmark>la\u003C/mark> scuola a distanza è \u003Cmark>la\u003C/mark> scuola d'emergenza\". \u003Cmark>La\u003C/mark> richiesta è di riprendere le lezioni in presenza, potenziando l'istruzione pubblica con più spazi, più docenti non precari e fine delle classi \u003Cmark>polla\u003C/mark>io:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/scuola.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nCi siamo poi spostati in quel di Milano, per ascoltare dalla voce di una compagna le pratiche di lotta contro gli sgomberi messe in campo in alcuni quartieri dove si trovano case popolari occupate, tra cui il Corvetto:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/corvetto.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nUn'ascoltatrice rileva in diverse risse in strada o nelle liti tra persone in coda che si moltiplicano a Torino e non solo in questa Fase 2, i germi della guerra civile, intesa come manifestazione di movimenti intestini e di conflitto anomici:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/guerracivile.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nAbbiamo poi dato spazio ad un lungo intervento da Napoli, dove sabato c'è stata una manifestazione di centinaia di disoccupatx, licenziatx e precarx che al grido \"\u003Cmark>la\u003C/mark> crisi è vostra, noi non \u003Cmark>la\u003C/mark> pagheremo\" si sono presi le strade resistendo alle cariche della polizia in anti-sommossa:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/napoli.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nA proposito di repressione, per continuare a lottare al fianco di tutti i/le detenutx e i/le ribellx, questo fine settimana sono stati indetti presidi sotto le mura delle carceri dove si trovano i compagni arrestati per l'operazione \"Ritrovo\", tramite cui \u003Cmark>la\u003C/mark> procura sta portando avanti \u003Cmark>la\u003C/mark> criminalizzazione dell'opposizione politica e della solidarietà, mentre il 30 maggio è previsto un corteo comunicativo a Bologna:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/bologna.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine, i dispositivi di distanziamento, farlocchi o impositivi, dai mezzi pubblici, al plexiglass, alle mascherine in fabbrica, fino ai nuovi dispositivi per le città, sono centrali per \u003Cmark>la\u003C/mark> ripresa della normalità capitalistica.\r\nQuali sono i dispositivi concretamente utilizzati per irregimentare \u003Cmark>la\u003C/mark> ripresa dei flussi, sui mezzi di trasporti, nei luoghi di lavoro, nelle strade?\r\n\r\nGli interventi hanno spaziato dai dispositivi presenti nei luoghi di sfruttamento padronale all'ultima trovata degli \"assistenti civici\" da reclutare tra le file della manodopera di riserva, tanto per reprimere \u003Cmark>la\u003C/mark> violazione del distanziamento, quanto per sedare sul nascere qualunque forma di conflittualità possa nascere dalle reti di mutuo soccorso e solidarietà dal basso nate nelle settimane di lockdown:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/distanziamento.mp3\"][/audio]\r\n\r\n ",{"matched_tokens":304,"snippet":305,"value":305},[74],"Non torneremo alla normalità perché \u003Cmark>la\u003C/mark> normalità era il problema - Microfoni aperti 25/05",[307,309],{"field":79,"matched_tokens":308,"snippet":301,"value":302},[74],{"field":125,"matched_tokens":310,"snippet":305,"value":305},[74],1155199637401895000,{"best_field_score":313,"best_field_weight":84,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":45,"score":314,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":23},"1112369528832","1155199637401895026",6689,{"collection_name":56,"first_q":317,"per_page":318,"q":317},"la polla",6,8,{"facet_counts":321,"found":37,"hits":361,"out_of":606,"page":23,"request_params":607,"search_cutoff":34,"search_time_ms":608},[322,337],{"counts":323,"field_name":334,"sampled":34,"stats":335},[324,326,328,330,332],{"count":231,"highlighted":325,"value":325},"frittura mista",{"count":11,"highlighted":327,"value":327},"anarres",{"count":14,"highlighted":329,"value":329},"la perla di labuan",{"count":23,"highlighted":331,"value":331},"19e59",{"count":23,"highlighted":333,"value":333},"Radio Bizarre","podcastfilter",{"total_values":336},5,{"counts":338,"field_name":33,"sampled":34,"stats":359},[339,341,343,345,347,349,351,353,355,357],{"count":14,"highlighted":340,"value":340},"frittura mista radio fabbrica",{"count":23,"highlighted":342,"value":342},"IRA",{"count":23,"highlighted":344,"value":344},"7 aprile",{"count":23,"highlighted":346,"value":346},"cagliostro",{"count":23,"highlighted":348,"value":348},"Vallanzasca",{"count":23,"highlighted":350,"value":350},"sole e baleno",{"count":23,"highlighted":352,"value":352},"cincia adesso",{"count":23,"highlighted":354,"value":354},"sante pollastro",{"count":23,"highlighted":356,"value":356},"mario dalmaviva",{"count":23,"highlighted":358,"value":358},"fuga dal carcere",{"total_values":360},21,[362,423,450,476,550,577],{"document":363,"highlight":392,"highlights":411,"text_match":418,"text_match_info":419},{"comment_count":45,"id":364,"is_sticky":45,"permalink":365,"podcastfilter":366,"post_author":367,"post_content":368,"post_date":369,"post_excerpt":51,"post_id":364,"post_modified":370,"post_thumbnail":371,"post_title":372,"post_type":373,"sort_by_date":374,"tag_links":375,"tags":384},"53905","http://radioblackout.org/podcast/radio-bizarre-4-maggio-2019/",[333],"radiobizarre"," \r\n\r\nbizarre4mag2019","4 Maggio 2019","2021-02-28 17:18:31","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/04/36104dab0249e5227de79b2e8ad77d13-200x110.jpg","radio bizarre - 4 maggio 2019","podcast",1556975718,[376,377,378,379,380,381,382,383],"http://radioblackout.org/tag/blackoutfest-2019/","http://radioblackout.org/tag/chicharica/","http://radioblackout.org/tag/eskorbuto/","http://radioblackout.org/tag/la-polla/","http://radioblackout.org/tag/las-vulpess/","http://radioblackout.org/tag/ossa-cave/","http://radioblackout.org/tag/rock-radical-basco/","http://radioblackout.org/tag/the-ex/",[385,386,387,317,388,389,390,391],"blackoutfest 2019","chicharica","eskorbuto","las vulpess","ossa cave","rock radical basco","the ex",{"tags":393},[394,396,398,400,403,405,407,409],{"matched_tokens":395,"snippet":385,"value":385},[],{"matched_tokens":397,"snippet":386,"value":386},[],{"matched_tokens":399,"snippet":387,"value":387},[],{"matched_tokens":401,"snippet":402,"value":402},[74,73],"\u003Cmark>la\u003C/mark> \u003Cmark>polla\u003C/mark>",{"matched_tokens":404,"snippet":388,"value":388},[],{"matched_tokens":406,"snippet":389,"value":389},[],{"matched_tokens":408,"snippet":390,"value":390},[],{"matched_tokens":410,"snippet":391,"value":391},[],[412],{"field":33,"indices":413,"matched_tokens":414,"snippets":416,"values":417},[11],[415],[74,73],[402],[402],1157451471441625000,{"best_field_score":420,"best_field_weight":421,"fields_matched":23,"num_tokens_dropped":45,"score":422,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":45},"2211897868544",13,"1157451471441625193",{"document":424,"highlight":436,"highlights":444,"text_match":127,"text_match_info":449},{"comment_count":45,"id":425,"is_sticky":45,"permalink":426,"podcastfilter":427,"post_author":327,"post_content":428,"post_date":429,"post_excerpt":51,"post_id":425,"post_modified":430,"post_thumbnail":431,"post_title":432,"post_type":373,"sort_by_date":433,"tag_links":434,"tags":435},"64260","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-23-ottobre-ma-la-notte-no-rossobruni-stragi-di-polizia-nel-biennio-rosso-polonia-vietato-laborto/",[327],"Il nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi l’escopost:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/2020-10-23-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n2020 10 23 anarres\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nMa la notte, no. I folli mesi di quest’anno bisesto e funesto ci hanno abituato a tutto. O quasi. La fantasia di chi ci governa è tuttavia senza freni. L’ultima trovata è trasformare la “guerra” al covid in “guerra” alle birrette e ai cicchetti. Coprifuoco notturni ad orario variabile da regione a regione, divieto di bere alcolici in piedi, chiusure anticipate per bar, pub e ristoranti. Il governo criminalizza la notte per non affrontare le proprie responsabilità nella gestione della pandemia. Di giorno, quando i bus caricano studenti e lavoratori sino a scoppiare. Di giorno, quando in fabbrica e nei magazzini della logistica si corre come formiche nel formicaio. Di giorno quando nelle classi pollaio si allunga la lista dei contagiati. Di giorno, quando negli ospedali mancano medici, infermieri, oss, medicine, posti letto.\r\nBen poco è stato fatto, nonostante ci siano stati regalati alcuni mesi di tregua prima che la curva dei contagi si impennasse bruscamente. \r\n\r\nRossobruni. Una multiforme e pulviscolare corrente politica attraversa l’estrema destra, in differenti versioni, ma con una indubbia capacità di riemergere dalle nebbie della storia, mutuando stili e pratiche dalla sinistra, in un tentativo di rincorsa e possibile osmosi. \r\nNe parliamo con David Bernardini, autore di Nazionalbolscevismo, breve storia del rossobrunismo in Europa\r\n\r\nLe stragi di polizia durante il biennio rosso\r\nNe parliamo con Daniele Ratti dell’Ateneo Libertario di Milano, autore di “Modena 7 aprile 1920, le stragi di stato durante il biennio rosso”.\r\n\r\nPolonia. Vietato (quasi) del tutto l'aborto\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nLe domenica 1 – 8 – 15 novembre “Birrette, chiacchiere e libreria”. Dalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nGiornate antimilitariste\r\n\r\nLunedì 2 novembre. Armi, petrolio e buoni affari: la diplomazia in armi dell’ENI dalla Libia al Golfo di Guinea\r\nPunto info in via Po 16 dalle ore 16\r\n\r\nMercoledì 4 novembre\r\nore 17 in piazza Castello\r\nNessuna pace per chi fa guerra\r\nPresidio antimilitarista in contemporanea alla cerimonia militare per la “giornata delle forze armate”, nell’anniversario di quell’immane massacro nazionalista, che fu la prima guerra mondiale\r\n\r\nMercoledì 11 novembre\r\nLibere di scegliere. Fuori obiettori e integralisti cattolici dagli ospedali!\r\nLa giunta Cirio all’attacco della libertà delle donne. \r\nPunto informativo in via Po 16 dalle ore 15,30 \r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 16 \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nwww.anarresinfo.org – scrivi a: anarres@inventati.org","2 Novembre 2020","2020-11-02 12:58:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/11/no-patrie-200x110.jpg","Anarres del 23 ottobre. Ma la notte, no. Rossobruni. Stragi di polizia nel biennio rosso. Polonia: vietato l’aborto...",1604321878,[],[],{"post_content":437,"post_title":441},{"matched_tokens":438,"snippet":439,"value":440},[73,74],"Di giorno quando nelle classi \u003Cmark>polla\u003C/mark>io si allunga \u003Cmark>la\u003C/mark> lista dei contagiati. Di giorno,","Il nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi l’escopost:\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/2020-10-23-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n2020 10 23 anarres\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:\r\n\r\nMa \u003Cmark>la\u003C/mark> notte, no. I folli mesi di quest’anno bisesto e funesto ci hanno abituato a tutto. O quasi. \u003Cmark>La\u003C/mark> fantasia di chi ci governa è tuttavia senza freni. L’ultima trovata è trasformare \u003Cmark>la\u003C/mark> “guerra” al covid in “guerra” alle birrette e ai cicchetti. Coprifuoco notturni ad orario variabile da regione a regione, divieto di bere alcolici in piedi, chiusure anticipate per bar, pub e ristoranti. Il governo criminalizza \u003Cmark>la\u003C/mark> notte per non affrontare le proprie responsabilità nella gestione della pandemia. Di giorno, quando i bus caricano studenti e lavoratori sino a scoppiare. Di giorno, quando in fabbrica e nei magazzini della logistica si corre come formiche nel formicaio. Di giorno quando nelle classi \u003Cmark>polla\u003C/mark>io si allunga \u003Cmark>la\u003C/mark> lista dei contagiati. Di giorno, quando negli ospedali mancano medici, infermieri, oss, medicine, posti letto.\r\nBen poco è stato fatto, nonostante ci siano stati regalati alcuni mesi di tregua prima che \u003Cmark>la\u003C/mark> curva dei contagi si impennasse bruscamente. \r\n\r\nRossobruni. Una multiforme e pulviscolare corrente politica attraversa l’estrema destra, in differenti versioni, ma con una indubbia capacità di riemergere dalle nebbie della storia, mutuando stili e pratiche dalla sinistra, in un tentativo di rincorsa e possibile osmosi. \r\nNe parliamo con David Bernardini, autore di Nazionalbolscevismo, breve storia del rossobrunismo in Europa\r\n\r\nLe stragi di polizia durante il biennio rosso\r\nNe parliamo con Daniele Ratti dell’Ateneo Libertario di Milano, autore di “Modena 7 aprile 1920, le stragi di stato durante il biennio rosso”.\r\n\r\nPolonia. Vietato (quasi) del tutto l'aborto\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nLe domenica 1 – 8 – 15 novembre “Birrette, chiacchiere e libreria”. Dalle 18 alle 20 in corso Palermo 46\r\n\r\nGiornate antimilitariste\r\n\r\nLunedì 2 novembre. Armi, petrolio e buoni affari: \u003Cmark>la\u003C/mark> diplomazia in armi dell’ENI dalla Libia al Golfo di Guinea\r\nPunto info in via Po 16 dalle ore 16\r\n\r\nMercoledì 4 novembre\r\nore 17 in piazza Castello\r\nNessuna pace per chi fa guerra\r\nPresidio antimilitarista in contemporanea alla cerimonia militare per \u003Cmark>la\u003C/mark> “giornata delle forze armate”, nell’anniversario di quell’immane massacro nazionalista, che fu \u003Cmark>la\u003C/mark> prima guerra mondiale\r\n\r\nMercoledì 11 novembre\r\nLibere di scegliere. Fuori obiettori e integralisti cattolici dagli ospedali!\r\n\u003Cmark>La\u003C/mark> giunta Cirio all’attacco della libertà delle donne. \r\nPunto informativo in via Po 16 dalle ore 15,30 \r\n\r\nContatti:\r\n\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 16 \r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nwww.anarresinfo.org – scrivi a: anarres@inventati.org",{"matched_tokens":442,"snippet":443,"value":443},[74],"Anarres del 23 ottobre. Ma \u003Cmark>la\u003C/mark> notte, no. Rossobruni. Stragi di polizia nel biennio rosso. Polonia: vietato l’aborto...",[445,447],{"field":79,"matched_tokens":446,"snippet":439,"value":440},[73,74],{"field":125,"matched_tokens":448,"snippet":443,"value":443},[74],{"best_field_score":129,"best_field_weight":84,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":45,"score":130,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":23},{"document":451,"highlight":464,"highlights":469,"text_match":472,"text_match_info":473},{"comment_count":45,"id":452,"is_sticky":45,"permalink":453,"podcastfilter":454,"post_author":455,"post_content":456,"post_date":457,"post_excerpt":51,"post_id":452,"post_modified":458,"post_thumbnail":459,"post_title":460,"post_type":373,"sort_by_date":461,"tag_links":462,"tags":463},"66498","http://radioblackout.org/podcast/frittura-mista-radio-fabbrica-02-02-2021/",[325],"fritturamista","Il primo approfondimento lo abbiamo fatto con l'aiuto di due studenti Bianca (laboratorio studentesco \"Last\") e Sebastiano ( collettivo \"Rinascimento studentesco\") sul presidio tenutosi il 2 febbraio presso USR Piemonte: La scuola non è un pollaio. Abbiamo voluto approfondire le motivazioni del presidio e capire a che punto sono e a cosa mirano i collettivi di studenti (e non solo) che da mesi animano le piazze italiane con la richiesta di tornare alla scuola in presenza. Viene infatti definito nell'intervista il solco tra chi vuole aprire al pubblico le scuole tanto per aprirle e chi invece vuole un cambiamento strutturale del sistema scuola, per uscire da una gestione, che continua ad essere di emergenza da ormai troppo tempo.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/F_m_02_02_Studenti-su-presidio-contro-classi-pollaio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\nil secondo approfondimento lo abbiamo fatto sulla Celere alla Tnt di Piacenza contro i lavoratori in sciopero e l’immediata, fortissima risposta operaia con l'iuto di Arafat dei Sicobas Piacenza:\r\nAlla Fedex di Piacenza sono arrivate le camionette della celere.Vogliono sgomberare il picchetto per far uscire 40 tra furgoni e camion.Alle provocazioni di Stato e padroni rispondiamo uniti e compatti, per contrastare il piano di ristrutturazione su scala continentale voluto da Fedex.\r\nIn tutti i posti dove siamo presenti non va lavorata la merce che arriva da Piacenza. Sollecitiamo ovunque iniziative di solidarietà con i lavoratori in lotta.\r\nEsprimiamo la nostra forza per fermare questo attacco!\r\nNon passeranno.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/F_m_02_02_Arafat-Si-Cobas-su-cariche-FedEx-Piacenza.mp3\"][/audio]","4 Febbraio 2021","2021-02-04 16:16:40","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/@@@@@@-200x110.jpg","frittura mista | radio fabbrica 02/02/2021",1612455400,[],[],{"post_content":465},{"matched_tokens":466,"snippet":467,"value":468},[119,73],"2 febbraio presso USR Piemonte: \u003Cmark>La\u003C/mark> scuola non è un \u003Cmark>polla\u003C/mark>io. Abbiamo voluto approfondire le motivazioni","Il primo approfondimento lo abbiamo fatto con l'aiuto di due studenti Bianca (laboratorio studentesco \"Last\") e Sebastiano ( collettivo \"Rinascimento studentesco\") sul presidio tenutosi il 2 febbraio presso USR Piemonte: \u003Cmark>La\u003C/mark> scuola non è un \u003Cmark>polla\u003C/mark>io. Abbiamo voluto approfondire le motivazioni del presidio e capire a che punto sono e a cosa mirano i collettivi di studenti (e non solo) che da mesi animano le piazze italiane con \u003Cmark>la\u003C/mark> richiesta di tornare alla scuola in presenza. Viene infatti definito nell'intervista il solco tra chi vuole aprire al pubblico le scuole tanto per aprirle e chi invece vuole un cambiamento strutturale del sistema scuola, per uscire da una gestione, che continua ad essere di emergenza da ormai troppo tempo.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/F_m_02_02_Studenti-su-presidio-contro-classi-pollaio.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n\r\nil secondo approfondimento lo abbiamo fatto sulla Celere alla Tnt di Piacenza contro i lavoratori in sciopero e l’immediata, fortissima risposta operaia con l'iuto di Arafat dei Sicobas Piacenza:\r\nAlla Fedex di Piacenza sono arrivate le camionette della celere.Vogliono sgomberare il picchetto per far uscire 40 tra furgoni e camion.Alle provocazioni di Stato e padroni rispondiamo uniti e compatti, per contrastare il piano di ristrutturazione su scala continentale voluto da Fedex.\r\nIn tutti i posti dove siamo presenti non va lavorata \u003Cmark>la\u003C/mark> merce che arriva da Piacenza. Sollecitiamo ovunque iniziative di solidarietà con i lavoratori in lotta.\r\nEsprimiamo \u003Cmark>la\u003C/mark> nostra forza per fermare questo attacco!\r\nNon passeranno.\r\n\r\nBuon ascolto\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/02/F_m_02_02_Arafat-Si-Cobas-su-cariche-FedEx-Piacenza.mp3\"][/audio]",[470],{"field":79,"matched_tokens":471,"snippet":467,"value":468},[119,73],1157451436544491500,{"best_field_score":474,"best_field_weight":84,"fields_matched":23,"num_tokens_dropped":45,"score":475,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":23},"2211880828928","1157451436544491633",{"document":477,"highlight":504,"highlights":536,"text_match":546,"text_match_info":547},{"comment_count":45,"id":478,"is_sticky":45,"permalink":479,"podcastfilter":480,"post_author":481,"post_content":482,"post_date":483,"post_excerpt":51,"post_id":478,"post_modified":484,"post_thumbnail":485,"post_title":486,"post_type":373,"sort_by_date":487,"tag_links":488,"tags":501},"38148","http://radioblackout.org/podcast/i-podcast-di-19e59-2016-summer-edition-luglio-settembre/",[331],"dj","Per l'estate interrompiamo il racconto del 1978 e ci dedichiamo a racconti più a ampio raggio, gli argomenti, ovviamente, restano in linea con le tematiche a noi più care.\r\n\r\n\r\n\r\nPuntata del 15 luglio\r\n\r\nIn questa trasmissione ricordiamo Soledad Rosas, più conosciuta come Sole, il cui anniversario della morte cade l'11 luglio. Era il 1998, nella comunità Sottoiponti di Benevagienna (CN), dove era rinchiusa agli arresti domiciliari, Sole si toglieva la vita, a pochi mesi dal suicidio di Baleno avvenuto il 28 marzo dello stesso anno. Per raccontare la sua storia utilizziamo il libro di Paola Staccioli \"Sebben che siamo donne\" edito da \"Derive e approdi\".\r\n\r\n15-luglio-2016-parte-1\r\n\r\n15-luglio-2016-parte-2\r\n\r\n15-luglio-2016-parte-3\r\n\r\nPuntata del 22 luglio\r\n\r\n\r\n\r\nIniziamo da questa puntata una serie di letture dedicate alla fuga dal carcere, utilizzando più testi, nella trasmissione odierna abbiamo preso dalle pagine del libro di Lanfranco Caminiti \"LA FUGA DAL CARCERE, le evasioni diventate storia\", edito da Derive Approdi, il racconto di due fughe: quella del 1792 di Giuseppe Balsamo, più noto come conte di Cagliostro, dalla rocca di San Leo e quella del 1864 da parte di centoventinove ufficiali dell'esercito Unionista dalla Libby Prison di Richmond. Lo schema musicale è lo stesso di sempre con selezioni di musica italiana a inizio trasmissione e molta musica da un po ovunque nell'ultima parte dopo le letture, la differenza è che si varia nel tempo senza un anno prestabilito.\r\n\r\n22-luglio-2016-parte-1\r\n\r\n22-luglio-2016-parte-2\r\n\r\n22-luglio-2016-parte-3\r\n\r\npuntata del 29 luglio\r\n\r\n\r\n\r\nNella prima parte di puntata si continuano le letture dal libro LA FUGA DAL CARCERE, le evasioni diventate storie.\r\n\r\nL'ultima parte della puntata è dedicati al ricordo di Mario Dalmaviva, rivoluzionario inquisito ed incarcerato nell'ambito dell'inchiesta 7 aprile, morto il 20 luglio scorso.\r\n\r\n29-luglio-2016-parte-1\r\n\r\n29-luglio-2016-parte-2\r\n\r\n29-luglio-2016-parte-3\r\n\r\nPuntata del 5 agosto\r\n\r\n\r\n\r\nAncora fughe passate alla storia tratte dal libro LA FUGA DAL CARCERE di L. Caminiti, la prima è quella di un gruppo di ufficiali alleati detenuti in campo di prigionia tedesco, durante la seconda guerra mondiale, vicenda che ispirò il film del 1963 \"La grande fuga\". Il secondo racconto è sul \"bandito\" francese Mesrine che in compagnia di un altro detenuto, evase da un carcere canadese.\r\n\r\n5-agosto-2016-parte1\r\n\r\n5-agosto-2016-parte-2\r\n\r\n5-agosto-2016-parte-3\r\n\r\nPuntata del 12 agosto\r\n\r\n\r\n\r\nAltre fughe famose, talune finite bene, altre purtroppo no, ne abbiamo selezionate alcune cronologicamente più vicine a noi, ancora tratte dal testo di Caminiti \"La fuga dal carcere\". In questa puntata, come sempre con un' introduzione di musica italiana, siamo in Irlanda, nel 1973: dalla Mountjoy Prison evade in elicottero Séamus Twomey del Provisional Irish Republican Army; il secondo racconto è su vari tantativi di fuga di Renato Vallanzasca. Nell'ultima parte iniziamo a leggere alcuni racconti dal libro edito da Eris Edizioni \"Comincia adesso, fughe ed evasioni quotidiane\" curato da Simone Scaffidi,\r\n\r\n12-agosto-2016-parte-1\r\n\r\n12-agosto-2016-parte-2\r\n\r\n12-agosto-2016-parte-3\r\n\r\nPuntata del 19 agosto\r\n\r\n\r\n\r\nDal libro di Pino Cacucci \"NESSUNO PUÒ PORTARTI UN FIORE\" leggiamo il capitolo dedicato alla vita e alla storia dell'anarchico Sante Pollastro dal titolo \"Il ciclista con la pistola\", un appassionante racconto di ribellione, militanza, antifascismo e espropri, una vita vissuta con passione. A precedere la lettura una selezione di musica italiana.\r\n\r\n19-agosto-2016-parte-1\r\n\r\n19-agosto-2016-parte-2\r\n\r\n19-agosto-2016-parte-3\r\n\r\n19-agosto-2016-parte-4\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ","21 Ottobre 2016","2018-10-17 23:09:14","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/ctraiano-200x110.jpg","I podcast di 19e59 *2016 SUMMER EDITION:LUGLIO-AGOSTO*",1477066355,[489,490,491,492,493,494,495,496,497,498,499,500],"http://radioblackout.org/tag/19-59/","http://radioblackout.org/tag/19e59/","http://radioblackout.org/tag/7-aprile/","http://radioblackout.org/tag/cagliostro/","http://radioblackout.org/tag/cincia-adesso/","http://radioblackout.org/tag/fuga-dal-carcere/","http://radioblackout.org/tag/ira/","http://radioblackout.org/tag/mario-dalmaviva/","http://radioblackout.org/tag/mesrine/","http://radioblackout.org/tag/sante-pollastro/","http://radioblackout.org/tag/sole-e-baleno/","http://radioblackout.org/tag/vallanzasca/",[502,331,344,346,352,358,342,356,503,354,350,348],"19-59","mesrine",{"post_content":505,"tags":510},{"matched_tokens":506,"snippet":508,"value":509},[507,74],"Polla","e alla storia dell'anarchico Sante \u003Cmark>Polla\u003C/mark>stro dal titolo \"Il ciclista con \u003Cmark>la\u003C/mark> pistola\", un appassionante racconto di","Per l'estate interrompiamo il racconto del 1978 e ci dedichiamo a racconti più a ampio raggio, gli argomenti, ovviamente, restano in linea con le tematiche a noi più care.\r\n\r\n\r\n\r\nPuntata del 15 luglio\r\n\r\nIn questa trasmissione ricordiamo Soledad Rosas, più conosciuta come Sole, il cui anniversario della morte cade l'11 luglio. Era il 1998, nella comunità Sottoiponti di Benevagienna (CN), dove era rinchiusa agli arresti domiciliari, Sole si toglieva \u003Cmark>la\u003C/mark> vita, a pochi mesi dal suicidio di Baleno avvenuto il 28 marzo dello stesso anno. Per raccontare \u003Cmark>la\u003C/mark> sua storia utilizziamo il libro di Paola Staccioli \"Sebben che siamo donne\" edito da \"Derive e approdi\".\r\n\r\n15-luglio-2016-parte-1\r\n\r\n15-luglio-2016-parte-2\r\n\r\n15-luglio-2016-parte-3\r\n\r\nPuntata del 22 luglio\r\n\r\n\r\n\r\nIniziamo da questa puntata una serie di letture dedicate alla fuga dal carcere, utilizzando più testi, nella trasmissione odierna abbiamo preso dalle pagine del libro di Lanfranco Caminiti \"\u003Cmark>LA\u003C/mark> FUGA DAL CARCERE, le evasioni diventate storia\", edito da Derive Approdi, il racconto di due fughe: quella del 1792 di Giuseppe Balsamo, più noto come conte di Cagliostro, dalla rocca di San Leo e quella del 1864 da parte di centoventinove ufficiali dell'esercito Unionista dalla Libby Prison di Richmond. Lo schema musicale è lo stesso di sempre con selezioni di musica italiana a inizio trasmissione e molta musica da un po ovunque nell'ultima parte dopo le letture, \u003Cmark>la\u003C/mark> differenza è che si varia nel tempo senza un anno prestabilito.\r\n\r\n22-luglio-2016-parte-1\r\n\r\n22-luglio-2016-parte-2\r\n\r\n22-luglio-2016-parte-3\r\n\r\npuntata del 29 luglio\r\n\r\n\r\n\r\nNella prima parte di puntata si continuano le letture dal libro \u003Cmark>LA\u003C/mark> FUGA DAL CARCERE, le evasioni diventate storie.\r\n\r\nL'ultima parte della puntata è dedicati al ricordo di Mario Dalmaviva, rivoluzionario inquisito ed incarcerato nell'ambito dell'inchiesta 7 aprile, morto il 20 luglio scorso.\r\n\r\n29-luglio-2016-parte-1\r\n\r\n29-luglio-2016-parte-2\r\n\r\n29-luglio-2016-parte-3\r\n\r\nPuntata del 5 agosto\r\n\r\n\r\n\r\nAncora fughe passate alla storia tratte dal libro \u003Cmark>LA\u003C/mark> FUGA DAL CARCERE di L. Caminiti, \u003Cmark>la\u003C/mark> prima è quella di un gruppo di ufficiali alleati detenuti in campo di prigionia tedesco, durante \u003Cmark>la\u003C/mark> seconda guerra mondiale, vicenda che ispirò il film del 1963 \"\u003Cmark>La\u003C/mark> grande fuga\". Il secondo racconto è sul \"bandito\" francese Mesrine che in compagnia di un altro detenuto, evase da un carcere canadese.\r\n\r\n5-agosto-2016-parte1\r\n\r\n5-agosto-2016-parte-2\r\n\r\n5-agosto-2016-parte-3\r\n\r\nPuntata del 12 agosto\r\n\r\n\r\n\r\nAltre fughe famose, talune finite bene, altre purtroppo no, ne abbiamo selezionate alcune cronologicamente più vicine a noi, ancora tratte dal testo di Caminiti \"\u003Cmark>La\u003C/mark> fuga dal carcere\". In questa puntata, come sempre con un' introduzione di musica italiana, siamo in Irlanda, nel 1973: dalla Mountjoy Prison evade in elicottero Séamus Twomey del Provisional Irish Republican Army; il secondo racconto è su vari tantativi di fuga di Renato Vallanzasca. Nell'ultima parte iniziamo a leggere alcuni racconti dal libro edito da Eris Edizioni \"Comincia adesso, fughe ed evasioni quotidiane\" curato da Simone Scaffidi,\r\n\r\n12-agosto-2016-parte-1\r\n\r\n12-agosto-2016-parte-2\r\n\r\n12-agosto-2016-parte-3\r\n\r\nPuntata del 19 agosto\r\n\r\n\r\n\r\nDal libro di Pino Cacucci \"NESSUNO PUÒ PORTARTI UN FIORE\" leggiamo il capitolo dedicato alla vita e alla storia dell'anarchico Sante \u003Cmark>Polla\u003C/mark>stro dal titolo \"Il ciclista con \u003Cmark>la\u003C/mark> pistola\", un appassionante racconto di ribellione, militanza, antifascismo e espropri, una vita vissuta con passione. A precedere \u003Cmark>la\u003C/mark> lettura una selezione di musica italiana.\r\n\r\n19-agosto-2016-parte-1\r\n\r\n19-agosto-2016-parte-2\r\n\r\n19-agosto-2016-parte-3\r\n\r\n19-agosto-2016-parte-4\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\n ",[511,513,515,517,519,521,523,525,527,529,532,534],{"matched_tokens":512,"snippet":502,"value":502},[],{"matched_tokens":514,"snippet":331,"value":331},[],{"matched_tokens":516,"snippet":344,"value":344},[],{"matched_tokens":518,"snippet":346,"value":346},[],{"matched_tokens":520,"snippet":352,"value":352},[],{"matched_tokens":522,"snippet":358,"value":358},[],{"matched_tokens":524,"snippet":342,"value":342},[],{"matched_tokens":526,"snippet":356,"value":356},[],{"matched_tokens":528,"snippet":503,"value":503},[],{"matched_tokens":530,"snippet":531,"value":531},[73],"sante \u003Cmark>polla\u003C/mark>stro",{"matched_tokens":533,"snippet":350,"value":350},[],{"matched_tokens":535,"snippet":348,"value":348},[],[537,539],{"field":79,"matched_tokens":538,"snippet":508,"value":509},[507,74],{"field":33,"indices":540,"matched_tokens":542,"snippets":544,"values":545},[541],9,[543],[73],[531],[531],1157451436410273800,{"best_field_score":548,"best_field_weight":84,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":45,"score":549,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":23},"2211880763392","1157451436410273906",{"document":551,"highlight":563,"highlights":571,"text_match":311,"text_match_info":576},{"comment_count":45,"id":552,"is_sticky":45,"permalink":553,"podcastfilter":554,"post_author":327,"post_content":555,"post_date":556,"post_excerpt":51,"post_id":552,"post_modified":557,"post_thumbnail":558,"post_title":559,"post_type":373,"sort_by_date":560,"tag_links":561,"tags":562},"73333","http://radioblackout.org/podcast/anarres-del-28-gennaio-morire-a-scuola-memoria-tradita-lo-sterminio-delle-donne-non-conformi-la-frontiera-uccide/",[327],"Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/2022-01-28-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: \r\n\r\nMorire a scuola\r\nAmmassati in classi pollaio a scuola, sbattuti in alternanza fuori dalla scuola. Consegnati allo sfruttamento, addestrati alla precarietà, scaraventati spesso dall'alternanza scuola lavoro nelle medesime situazioni lavorative in cui ogni giorno muoiono 4 lavoratori. Per Lorenzo Parelli, 18 anni, studente di un corso di formazione professionale, è stato così.\r\nLa storia dell'alternanza conta una lunga serie di “incidenti”: studenti che precipitano da cestelli elevatori, travolti da strutture di ferro, che riportano amputazioni e lesioni per crolli o cedimenti di strutture meccaniche. Una sequenza di incidenti non casuali, dovuti alla mancanza di sicurezza dettata dalla ricerca del profitto che non risparmia nessuno, nemmeno uno studente che in quel momento dovrebbe stare da tutt'altra parte, non certo a lavorare gratis in situazione di estremo\r\nsfruttamento e di pericolo.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\nLa frontiera uccide\r\nIl 2 gennaio il corpo di Fathallah Belafhail è stato trovato nei pressi della diga del Freney. Aveva provato ad attraversare la frontiera alla fine dell’anno. Non ce l’ha fatta. Il suo nome è l’ottavo di una lista di persone uccise dalle frontiere chiuse negli ultimi tre anni al Monginevro.\r\nLa scorsa domenica una carovana di auto ha percorso la valle di Susa sino alla frontiera in solidarietà ad Emilio Scalzo, rinchiuso in carcere preventivo con l’accusa di essersi difeso da un poliziotto che lo stava attaccando con un manganello.\r\nIn realtà colpevole, come tanti altri, di non aver chiuso gli occhi di fronte alle migliaia di persone che, tra mille difficoltà, hanno provato a bucare il confine italo francese.\r\nLa carovana, partita dal presidio No Tav di San Didero, dopo numerose tappe per informare, appendere striscioni, è arrivata a Claviere. L’ingresso del paese era chiuso dalle camionette di polizia e carabinieri. Imboccato il tunnel dopo pochi metri, in territorio francese, era schierata la gendarmerie. La frontiera è rimesta chiusa per un paio d’ore. Due giorni dopo è arrivata la notizia che anche l’ultima richiesta di domiciliari era stata respinta dal giudice francese.\r\nLa lotta continua\r\n\r\nLa memoria tradita\r\nRicordare è un modo per non tradire un passato che non vorremmo che torni? Basta la memoria degli orrori a impedirne la ripetizione?\r\nDifficile da credere di fronte alla lunga teoria di massacri del secolo breve. Massacri etnici, politici, sociali. Massacri programmati e realizzati con metodo e macellerie brutali ma senza un luogo, uno spazio.\r\n\r\nLo sterminio delle donne non conformi\r\nNel lager di Ravensbruck, ottanta chilometri oltre Berlino, sono state rinchiuse 132.000 donne: novantaduemila non hanno mai fatto ritorno.\r\nErano donne con disabilità fisiche e mentali, oppositrici politiche, omosessuali, mendicanti, Rom, testimoni di Geova, prostitute, solo il 10% di origine ebraica.\r\nTutte loro quando sono tornate alle loro case hanno subito l’onta della negazione, del silenzio, del mancato riconoscimento della loro identità.\r\nIl loro essere donne le inseriva, automaticamente, nella categoria delle prostitute, che avevano collaborato con i nemici. \r\nLa loro memoria è stata a lungo sepolta. Solo dopo la fine della guerra fredda si è cominciato a parlarne. Solo dopo decenni alcune sopravvissute hanno deciso che era tempo di prendere parola, di raccontare quello che nessuno voleva sentire, di rivendicare la loro lotta dentro e fuori dal lager. Vi proponiamo un articolo di Stefania Delendati\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 12 febbraio ore 10\r\npresidio al mercato di piazza Foroni\r\ncontro l’aumento delle bollette, contro sfratti e sgomberi, per l’aumento dei salari \r\n\r\n\r\nMartedì 15 febbraio ore 16,30\r\nVia i militari da Barriera!\r\ngiornata di informazione e lotta ai giardinetti di corso Palermo angolo via Sesia\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 20,30\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org","7 Febbraio 2022","2022-02-07 19:49:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/morti-sul-lavoro-manifestazione-ansa-2-200x110.jpg","Anarres del 28 gennaio. Morire a scuola. Memoria tradita. Lo sterminio delle donne non conformi. La frontiera uccide…",1644263346,[],[],{"post_content":564,"post_title":568},{"matched_tokens":565,"snippet":566,"value":567},[73],"a scuola\r\nAmmassati in classi \u003Cmark>polla\u003C/mark>io a scuola, sbattuti in alternanza","Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.\r\nDalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming\r\n\r\nAscolta e diffondi il podcast:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/2022-01-28-anarres.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nDirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: \r\n\r\nMorire a scuola\r\nAmmassati in classi \u003Cmark>polla\u003C/mark>io a scuola, sbattuti in alternanza fuori dalla scuola. Consegnati allo sfruttamento, addestrati alla precarietà, scaraventati spesso dall'alternanza scuola lavoro nelle medesime situazioni lavorative in cui ogni giorno muoiono 4 lavoratori. Per Lorenzo Parelli, 18 anni, studente di un corso di formazione professionale, è stato così.\r\n\u003Cmark>La\u003C/mark> storia dell'alternanza conta una lunga serie di “incidenti”: studenti che precipitano da cestelli elevatori, travolti da strutture di ferro, che riportano amputazioni e lesioni per crolli o cedimenti di strutture meccaniche. Una sequenza di incidenti non casuali, dovuti alla mancanza di sicurezza dettata dalla ricerca del profitto che non risparmia nessuno, nemmeno uno studente che in quel momento dovrebbe stare da tutt'altra parte, non certo a lavorare gratis in situazione di estremo\r\nsfruttamento e di pericolo.\r\nNe abbiamo parlato con Stefano Capello\r\n\r\n\u003Cmark>La\u003C/mark> frontiera uccide\r\nIl 2 gennaio il corpo di Fathallah Belafhail è stato trovato nei pressi della diga del Freney. Aveva provato ad attraversare \u003Cmark>la\u003C/mark> frontiera alla fine dell’anno. Non ce l’ha fatta. Il suo nome è l’ottavo di una lista di persone uccise dalle frontiere chiuse negli ultimi tre anni al Monginevro.\r\n\u003Cmark>La\u003C/mark> scorsa domenica una carovana di auto ha percorso \u003Cmark>la\u003C/mark> valle di Susa sino alla frontiera in solidarietà ad Emilio Scalzo, rinchiuso in carcere preventivo con l’accusa di essersi difeso da un poliziotto che lo stava attaccando con un manganello.\r\nIn realtà colpevole, come tanti altri, di non aver chiuso gli occhi di fronte alle migliaia di persone che, tra mille difficoltà, hanno provato a bucare il confine italo francese.\r\n\u003Cmark>La\u003C/mark> carovana, partita dal presidio No Tav di San Didero, dopo numerose tappe per informare, appendere striscioni, è arrivata a Claviere. L’ingresso del paese era chiuso dalle camionette di polizia e carabinieri. Imboccato il tunnel dopo pochi metri, in territorio francese, era schierata \u003Cmark>la\u003C/mark> gendarmerie. \u003Cmark>La\u003C/mark> frontiera è rimesta chiusa per un paio d’ore. Due giorni dopo è arrivata \u003Cmark>la\u003C/mark> notizia che anche l’ultima richiesta di domiciliari era stata respinta dal giudice francese.\r\n\u003Cmark>La\u003C/mark> lotta continua\r\n\r\n\u003Cmark>La\u003C/mark> memoria tradita\r\nRicordare è un modo per non tradire un passato che non vorremmo che torni? Basta \u003Cmark>la\u003C/mark> memoria degli orrori a impedirne \u003Cmark>la\u003C/mark> ripetizione?\r\nDifficile da credere di fronte alla lunga teoria di massacri del secolo breve. Massacri etnici, politici, sociali. Massacri programmati e realizzati con metodo e macellerie brutali ma senza un luogo, uno spazio.\r\n\r\nLo sterminio delle donne non conformi\r\nNel lager di Ravensbruck, ottanta chilometri oltre Berlino, sono state rinchiuse 132.000 donne: novantaduemila non hanno mai fatto ritorno.\r\nErano donne con disabilità fisiche e mentali, oppositrici politiche, omosessuali, mendicanti, Rom, testimoni di Geova, prostitute, solo il 10% di origine ebraica.\r\nTutte loro quando sono tornate alle loro case hanno subito l’onta della negazione, del silenzio, del mancato riconoscimento della loro identità.\r\nIl loro essere donne le inseriva, automaticamente, nella categoria delle prostitute, che avevano collaborato con i nemici. \r\n\u003Cmark>La\u003C/mark> loro memoria è stata a lungo sepolta. Solo dopo \u003Cmark>la\u003C/mark> fine della guerra fredda si è cominciato a parlarne. Solo dopo decenni alcune sopravvissute hanno deciso che era tempo di prendere parola, di raccontare quello che nessuno voleva sentire, di rivendicare \u003Cmark>la\u003C/mark> loro lotta dentro e fuori dal lager. Vi proponiamo un articolo di Stefania Delendati\r\n\r\nAppuntamenti:\r\n\r\nSabato 12 febbraio ore 10\r\npresidio al mercato di piazza Foroni\r\ncontro l’aumento delle bollette, contro sfratti e sgomberi, per l’aumento dei salari \r\n\r\n\r\nMartedì 15 febbraio ore 16,30\r\nVia i militari da Barriera!\r\ngiornata di informazione e lotta ai giardinetti di corso Palermo angolo via Sesia\r\n\r\nContatti:\r\nFederazione Anarchica Torinese\r\ncorso Palermo 46\r\nRiunioni – aperte agli interessati - ogni mercoledì dalle 20,30\r\nContatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/\r\n\r\nWild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese\r\ncorso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem\r\n\r\nIscriviti alla nostra newsletter, mandando un messaggio alla pagina FB oppure una mail\r\n\r\nscrivi a: anarres@inventati.org\r\n\r\nwww.anarresinfo.org",{"matched_tokens":569,"snippet":570,"value":570},[119],"Anarres del 28 gennaio. Morire a scuola. Memoria tradita. Lo sterminio delle donne non conformi. \u003Cmark>La\u003C/mark> frontiera uccide…",[572,574],{"field":79,"matched_tokens":573,"snippet":566,"value":567},[73],{"field":125,"matched_tokens":575,"snippet":570,"value":570},[119],{"best_field_score":313,"best_field_weight":84,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":45,"score":314,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":23},{"document":578,"highlight":591,"highlights":600,"text_match":311,"text_match_info":605},{"comment_count":45,"id":579,"is_sticky":45,"permalink":580,"podcastfilter":581,"post_author":582,"post_content":583,"post_date":584,"post_excerpt":51,"post_id":579,"post_modified":585,"post_thumbnail":586,"post_title":587,"post_type":373,"sort_by_date":588,"tag_links":589,"tags":590},"69882","http://radioblackout.org/podcast/i-sei-giorni-del-condor-la-perla-di-labuan-18-6-2021/",[329],"Riccardino","\"Qui é Condor. C'é stata un'incursione. - Perdite? - Totali.\" Condor é il nome in codice di Ronald Malcolm, un impiegato civile della Cia. Il suo compito è leggere tutti i romanzi d'azione, un incarico di tutto riposo che svolge in un anonimo ufficio. Fino al giorno in cui tutti i suoi colleghi sono uccisi da un misterioso killer e lui scopre di essere braccato. Malcolm si rifugia in casa di Wendy, ma la sua storia é troppo inverosimile. \"Non credo a una sola parola di quello che dice!\" James Grady scrisse \"I sei giorni del condor\" nel 1974 in piena guerra del Vietnam e rese popolare il tema dei servizi segreti deviati. Da allora la realtà é andata molto oltre. I capi di stato e di governo prendono le decisioni sulla base delle informazioni che i servizi gli mettono sotto gli occhi. In altri casi sono i capi di stato e di governo che ordinano ai servizi quali divulgare o nascondere delle informazioni che hanno acquisito, secondo il loro interesse politico del momento. Chi e come ha inventato le armi di distruzione di massa di Saddam Hussein. I servizi segreti in Italia. Malcolm si trova faccia a faccia con il misterioso assassino, che è un indipendente al servizio del miglior offerente. Nella realtà le società private di spionaggio, addestramento, consulenza e scorta fatturano centinaia di milioni di dollari all'anno, sono quotate in borsa, operano a tutte le latitudini, di esse si servono sia le grandi aziende che i governi. Dal romanzo di Grady fu realizzato nel 1975 il film \"I tre giorni del condor\" di Sidney Pollack con Robert Redford, Faye Dunaway e Max von Sydow. \"Addio, Condor. Un ultimo consiglio. Torna a fare il lettore. La tua fortuna si é esaurita.\" Buon ascolto.\r\n\r\nPer i più curiosi:\r\n\r\nPiero Messina \"Il cuore nero dei servizi - La struttura, le azioni segrete, i successi mai raccontati e gli sprechi senza fondo. Da documenti e testimonianze esclusive, la verità sull'intelligence italiana. \" Rizzoli, Milano 2012;\r\n\r\nAldo Giannuli \"Come funzionano i servizi segreti - Dalla tradizione dello spionaggio alle guerre non convenzionali del prossimo futuro\" Ponte delle Grazie, Milano 2013;\r\n\r\nGiuseppe De Lutiis \"\"I servizi segreti italiani - Dal fascismo all'intelligence del XXI secolo.\" Sperling & Kupfer, Milano 2010;","20 Giugno 2021","2021-06-20 08:39:26","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/06/CONDOR2-179x110.jpg","I SEI GIORNI DEL CONDOR - LA PERLA DI LABUAN 18/6/2021",1624178366,[],[],{"post_content":592,"post_title":596},{"matched_tokens":593,"snippet":594,"value":595},[74],"in casa di Wendy, ma \u003Cmark>la\u003C/mark> sua storia é troppo inverosimile.","\"Qui é Condor. C'é stata un'incursione. - Perdite? - Totali.\" Condor é il nome in codice di Ronald Malcolm, un impiegato civile della Cia. Il suo compito è leggere tutti i romanzi d'azione, un incarico di tutto riposo che svolge in un anonimo ufficio. Fino al giorno in cui tutti i suoi colleghi sono uccisi da un misterioso killer e lui scopre di essere braccato. Malcolm si rifugia in casa di Wendy, ma \u003Cmark>la\u003C/mark> sua storia é troppo inverosimile. \"Non credo a una sola parola di quello che dice!\" James Grady scrisse \"I sei giorni del condor\" nel 1974 in piena guerra del Vietnam e rese popolare il tema dei servizi segreti deviati. Da allora \u003Cmark>la\u003C/mark> realtà é andata molto oltre. I capi di stato e di governo prendono le decisioni sulla base delle informazioni che i servizi gli mettono sotto gli occhi. In altri casi sono i capi di stato e di governo che ordinano ai servizi quali divulgare o nascondere delle informazioni che hanno acquisito, secondo il loro interesse politico del momento. Chi e come ha inventato le armi di distruzione di massa di Saddam Hussein. I servizi segreti in Italia. Malcolm si trova faccia a faccia con il misterioso assassino, che è un indipendente al servizio del miglior offerente. Nella realtà le società private di spionaggio, addestramento, consulenza e scorta fatturano centinaia di milioni di dollari all'anno, sono quotate in borsa, operano a tutte le latitudini, di esse si servono sia le grandi aziende che i governi. Dal romanzo di Grady fu realizzato nel 1975 il film \"I tre giorni del condor\" di Sidney \u003Cmark>Polla\u003C/mark>ck con Robert Redford, Faye Dunaway e Max von Sydow. \"Addio, Condor. Un ultimo consiglio. Torna a fare il lettore. \u003Cmark>La\u003C/mark> tua fortuna si é esaurita.\" Buon ascolto.\r\n\r\nPer i più curiosi:\r\n\r\nPiero Messina \"Il cuore nero dei servizi - \u003Cmark>La\u003C/mark> struttura, le azioni segrete, i successi mai raccontati e gli sprechi senza fondo. Da documenti e testimonianze esclusive, \u003Cmark>la\u003C/mark> verità sull'intelligence italiana. \" Rizzoli, Milano 2012;\r\n\r\nAldo Giannuli \"Come funzionano i servizi segreti - Dalla tradizione dello spionaggio alle guerre non convenzionali del prossimo futuro\" Ponte delle Grazie, Milano 2013;\r\n\r\nGiuseppe De Lutiis \"\"I servizi segreti italiani - Dal fascismo all'intelligence del XXI secolo.\" Sperling & Kupfer, Milano 2010;",{"matched_tokens":597,"snippet":599,"value":599},[598],"LA","I SEI GIORNI DEL CONDOR - \u003Cmark>LA\u003C/mark> PERLA DI LABUAN 18/6/2021",[601,603],{"field":79,"matched_tokens":602,"snippet":594,"value":595},[74],{"field":125,"matched_tokens":604,"snippet":599,"value":599},[598],{"best_field_score":313,"best_field_weight":84,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":45,"score":314,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":23},6690,{"collection_name":373,"first_q":317,"per_page":318,"q":317},7,{"title":610,"slug":611,"exerpt":51,"link":612,"featured_media":613,"slot":614},"A scatola chiusa","a-scatola-chiusa","https://radioblackout.org/shows/a-scatola-chiusa/","https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2018/04/ellington-and-gonsalves-in-iraq.jpg",{"day":615,"start":616,"end":617},"venerdi","21:30","23:00",["Reactive",619],{},["Set"],["ShallowReactive",622],{"$f_gHogzgsXwyL7KBO1jhzKvSrPuXuDt76udnDdqtTLrs":-1,"$fPMKcVxBcrle8R2YOJiJNAIlGEPwRUdZjPza0DpyqXxo":-1},true,"/search?query=la+polla"]