","Lombardia. Ridotte le tutele per i malati cronici","post",1516183202,[60,61,62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/lombardia/","http://radioblackout.org/tag/malati-cronici/","http://radioblackout.org/tag/privatizzazione/","http://radioblackout.org/tag/riforma-sanitaria/","http://radioblackout.org/tag/sanita/","http://radioblackout.org/tag/tutor/",[67,23,68,27,69,19],"Lombardia","privatizzazione","Sanità",{"post_content":71,"post_title":76,"tags":80},{"matched_tokens":72,"snippet":74,"value":75},[73],"cronici","Lombardia che informano i pazienti \u003Cmark>cronici\u003C/mark> lombardi circa il nuovo modello","Il 15 gennaio sono state inviate le lettere della Regione Lombardia che informano i pazienti \u003Cmark>cronici\u003C/mark> lombardi circa il nuovo modello di presa in carico a loro rivolto previsto nella riforma regionale della sanità, basato sulla figura di un tutor chiamato \"gestore\".\r\nLa riforma che trasforma il medico in \"gestore\" e l'ospedale in \"erogatore di cure\". I \u003Cmark>malati\u003C/mark> sono obbligati a scegliere la struttura di riferimento per le proprie cure. Una sola. La maggioranza delle strutture sono private.\r\n\r\nAi nastri di partenza, nei panni dei candidati “erogatori”, c’è un numero di strutture private quattro volte superiore alle pubbliche. Il rischio è che le regole nuove per la presa in carico di 3 milioni di \u003Cmark>malati\u003C/mark> sono solo un lucroso business in loro favore.\r\nLa possibilità di scegliere è solo teorica. Se nell’ambulatorio o ospedale pubblico nel quale si è seguiti da anni, non ci sono posti, si è obbligati e mettere la crocetta su uno dei privati.\r\nNon solo. Le risorse erogate sono limitate: saranno quindi limitate le prestazioni erogate ai pazienti, sia nel privato che nel “pubblico”. Se un paziente ha bisogno di esami fuori dal budget può scegliere se pagare o rinunciare. Va da se che chi non ha soldi non ha neppure possibilità di scelta.\r\n\r\nMolti medici lombardi non hanno accettato il ruolo di “gestore”: sinora solo il 24% ha aderito al nuovo modello.\r\n\r\nA novembre toccherà ai pazienti scegliere. Sarà interessante vedere se si ripeterà il flop.\r\n\r\nL’assistenza sanitaria per i più poveri arranca in Lombardia, tra chiusure di ospedali, accorpamenti, tagli del personale, mancanza di strumenti, la situazione per chi è malato e povero è sempre più dura.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Gianni Santarelli, lavoratore del San Carlo, dell’USI Sanità.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2018 01 16 sanità lomb gianni",{"matched_tokens":77,"snippet":79,"value":79},[78,73],"malati","Lombardia. 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Nel frattempo l’opposizione alla guerra non accenna a placarsi nel paese, da dove emergono grandi e piccoli segnali di opposizione, nonostante la durissima repressione. Dal pubblico dei Kiss Kiss che intona slogan contro la guerra, agli attentati contro i centri di reclutamento, sino alle dimissioni del rappresentante russo all’ONU, Boris Bondarev.\r\nDi fronte al rischio che il governo imponga la mobilitazione generale già duecentomila giovani sono scappati in Armenia, nel timore di essere chiamati alle armi.\r\nAlcuni medicinali, compresi quelli salvavita per cardiopatici, diabetici, oncologici sono divenute irreperibili, in un paese dove i farmaci vengono pagati a prezzo pieno dai malati, compresi quelli cronici. Un segno che le sanzioni stanno investendo la popolazione russa, più povera e senza tutele.\r\nIl fronte di guerra si è fermato. Le ambizioni di una guerra lampo si sono sciolte al sole di questa primavera di guerra. La situazione è in stallo e questo non allontana il pericolo di un’escalation nucleare devastante.\r\nAbbiamo provato a capirne di più con una lunga chiacchierata con Yuri Colombo.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/2022-05-24-colombo-russia.mp3\"][/audio]","24 Maggio 2022","2022-05-24 16:57:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/matrioske-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"196\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/matrioske-300x196.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/matrioske-300x196.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/matrioske.jpg 702w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Russia. 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Dagli abusi di psicofarmaci in carcere nei cpr[1][2] alle retoriche neomanicomiali che accompagnano la triste conta degli operatori e delle operatrici (più spesso) uccise dai pazienti, come è successo a Pisa lo scorso 24 Aprile. Una conta ben lontana, comunque, dall’eguagliare le morti di psichiatria nelle carceri, nei reparti ospedalieri, nelle comunità, per strada durante un TSO, per gli effetti collaterali a lungo termine dei farmaci. Eppure, di emergenza psichiatrica si parla sempre solo per dire che ci sono un sacco di matti pericolosi in giro e non per ricordare che la psichiatria può uccidere; e neanche questo è un caso. Non lo è perché la psichiatria è sempre stata, in maniera più o meno attiva a seconda dei periodi storici, schierata in una guerra alla povertà, alla disobbedienza e a tutto ciò che è altro e che eccede la norma. Senza citare i casi di oppositori politici finiti in manicomio, pratica diffusa in tanti paesi del mondo ancora ad oggi, basti pensare che durante il fascismo una donna poteva finire in manicomio perché “libertina, indocile, irosa, smorfiosa o madre snaturata”, oppure che nell’america schiavista la “drapetomania” diagnosticava il desiderio di scappare dallepiantagioni degli schiavi. Casi storici estremi che tradiscono la più subdola compenetrazione quotidiana del controllo sociale e della psichiatria, una pseudoscienza nata dalla separazione tutta occidentale tra ragione e sragione. Ci sono stati, certo, dei brevi periodi in cui i movimenti sociali sono riusciti ad impadronirsi di un’autonomia nella progettazione della cura delle sofferenze sociali distanziandosi dal paradigma biomedico per dare vita ad un’antropologia pratica o ad una sorta di ecologia umana, che ribaltando il meccanismo di delega medico-paziente restituisse la responsabilità della cura alla comunità e al territorio. Il movimento di deistituzionalizzazione in italia è un esito di queste tensioni, ed è importante riconoscerlo altrimenti succede di leggere che i manicomi sono stati chiusi “grazie allo sviluppo della psicofarmacologia che permetteva di curare i pazienti a casa”[3]. No, non è andata così, la chiusura dei manicomi è il frutto di una lotta con tanti morti dentro ai manicomi e con qualche psichiatra (specie quelli a cui piaceva legare le persone ai termosifoni) gambizzato. E sono stati altri psichiatri a tematizzare la lotta di classe nel loro lavoro, ribadendo che se la guerra che avviene ogni giorno in psichiatria viene invisibilizzata, se non si esercita con consapevolezza politica, ogni atto di cura e contenzione diventa un atto di guerra contro una classe marginalizzata.\r\n\r\nQuando questa consapevolezza politica si perde, i discorsi e le pratiche della psichiatria diventano sempre più vicini e simili a strumenti e istituzioni più esplicitamente punitivi e repressivi. La “cura” si mischia con la galera. I reparti, le residenze private e le comunità diventano più simili a carceri, e le carceri vengono inondate di farmaci. Quest’ultime si riversano negli ospedali pieni di detenuti ricoverati, che si aggiungono a chi viene internato perché in famiglia o in quartiere da fastidio. Gli psichiatri diventano così dispensatori di farmaci preoccupati della mera gestione dei sintomi e responsabili della custodia dei loro pazienti. I percorsi esistenziali che si incontrano nelle galere e in psichiatria sono gli stessi, in una traspirazione di destini facilitata dalle porte scorrevoli che separano il sistema penale da quello psichiatrico. Questo lo si intuisce per esempio da un dato su tutti: in tutti i paesi industrializzati il numero di persone con problematiche psichiatriche in carcere aumenta vertiginosamente mentre si riduce quello delle persone prese in carico dai servizi territoriali. La psichiatria è tornata oggi ad essere uno strumento di marginalizzazione, in senso diametralmente opposto alla riforma ispirata da Basaglia che non è mai stata implementata se non in qualche sparuta provincia. I manicomi fioriscono sotto mutate spoglie. Nel 78 c’erano 90.000 persone internate e ne contiamo quasi 70.000 oggi tra SPDC comunità, case di cura eccetera, senza contare l’enorme mole di miseria umana psichiatrizzata in carcere. (Questo dovrebbe fungere da monito a tutti coloro che pensano che lo stato possa riformare la psichiatria).\r\n\r\nPerché oggi si torna a parlare di riforma della psichiatria e si mette in dubbio la chiusura dei manicomi? Tramite la presunta “emergenza psichiatria” diverse parti sociali (governo, associazioni di categoria, direttori sanitari) convergono nel chiedere in breve: più posti nelle REMS, sezioni di carcere speciali per imputabili in aggiunta alla rete di ATSM (Articolazioni di Tutela della Salute Mentale), TSO più snelli. Qualcuno si avventura a chiedere, cogliendo l’occasione, più operatori nei servizi territoriali. Ma non sembra essere questo l’aspetto che interessa ad un governo che assume solo polizia. Il punto è avere più posti letto per i folli rei e per i rei folli. Come se un letto potesse curare qualcuno.\r\n\r\nL’utilizzo per fini repressivi dell’emergenza psichiatria non è nuovo. Già Salvini nel 2018 dichiarava che era in atto una “esplosione di aggressioni” da parte di “pazienti psichiatrici” e che da quando i manicomi sono stati chiusi c’è stato un «abbandono dei malati lasciati in carico alle famiglie». Questo genere di retorica neomanicomiale o panpenalista è interessata all’utilizzo della psichiatria nel governo della popolazione tramite la marginalizzazione di alcuni suoi componenti. Le carceri sono sempre state un avamposto di questa sperimentazione, come è già stato scritto e detto[4][5] e infatti i primi a parlare di emergenza psichiatrica sono stati i sindacati di polizia, le prefetture e il DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria).\r\n\r\nIn secondo luogo, più contenzione è meno cura è la ricetta perfetta per ingrassare il privato. La spesa pubblica e privata nell’ambito della salute mentale viene assorbita soprattutto dalla residenzialità. I soldi girano intorno ai ricoveri, nei posti letto in case di cura lontane dalla comunità, e nei farmaci, che all’isolamento fisico aggiungono la sedazione farmacologica. Si ripropone in questo modo lo stesso circolo vizioso che porta all’esplosione dei profitti privati nell’ambito sanitario e assistenziale. Più la follia viene contenuta e più la gente sta male, e più la gente sta male più bisogno c’è di contenzione e custodia, contenzione materiale ad ingrassare i portafogli di investimenti delle multinazionali della sanità privata, della infinità di cooperative del terzo settore in buona e cattiva fede che gestiscono comunità ormai diventate colonie penali, e non ultima dell’industria dei farmaci. Le visite degli informatori delle case farmaceutiche sono quotidiane in gran parte dei reparti psichiatrici. Farmaci long-acting sempre più sganciati dalla relazione terapeutica, con un rischio di cronicizzazione altissimo che spesso finiscono per ricacciare ancora più a fondo le persone nella voragine esistenziale da cui provano a uscire: solitudine e miseria.\r\n\r\nPer ultima potremmo ipotizzare una terza ragione meno vincolata ad interessi materiali del diffondersi della preoccupazione per l’emergenza psichiatrica? Questa origina forse dalla contemporanea più generale tendenza ad “alienare” tutto ciò che esula dalla consueta e quieta amministrazione della vita sociale. Una malinconica pulsione a reprimere e mortificare ciò che è vivo, e in quanto vivo intrinsecamente rivolto al nuovo, anche oltre la cultura e le abitudini dominanti. Allora in un mondo in cui la sofferenza psichica diventa sempre più spesso strumento di espressione di una condizione politica, e insieme ricerca di un progetto di vita che scardini l’ordine esistente, ecco che ci si attrezza e reprimerla questa tensione, identificando, emergenza dopo emergenza, l’ennesimo nemico pubblico…Emergenza anarchici, emergenza orsi, emergenza matti. Nel mondo che diventa emergenza nessuno è salvo, le categorie dell’esclusione si avvicinano sempre di più.\r\n\r\n[1] https://altreconomia.it/rinchiusi-e-sedati-labuso-quotidiano-di-psicofarmaci-nei-cpr-italiani/\r\n\r\n[2] https://radioblackout.org/2023/01/chimica-e-rivolta-al-casal-del-marmo-di-roma/\r\n\r\n[3] https://www.quotidiano.net/cronaca/legge-basaglia-psichiatri-omicidio-barbara-capovani-39ee9864\r\n\r\n[4] https://www.osservatoriorepressione.info/carcere-psichiatria-strumenti-controllo/\r\n\r\n[5] https://radioblackout.org/podcast/carceri-invisibili-del-20-09-22/","1 Maggio 2023","2023-05-01 19:09:34","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/Progetto-senza-titolo-1-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"169\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/Progetto-senza-titolo-1-300x169.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/Progetto-senza-titolo-1-300x169.png 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/Progetto-senza-titolo-1-1024x576.png 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/Progetto-senza-titolo-1-768x432.png 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/Progetto-senza-titolo-1-1536x864.png 1536w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/05/Progetto-senza-titolo-1.png 1920w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","LA RETORICA DELL’EMERGENZA PSICHIATRICA PER IL CONTROLLO SOCIALE",1682968174,[165,166,167,168,169,170],"http://radioblackout.org/tag/antipsichiatria/","http://radioblackout.org/tag/atsm/","http://radioblackout.org/tag/emergenza-psichiatrica/","http://radioblackout.org/tag/psichiatria-e-controllo-sociale/","http://radioblackout.org/tag/rems/","http://radioblackout.org/tag/tso/",[25,17,29,33,15,172],"TSO",{"post_content":174},{"matched_tokens":175,"snippet":176,"value":177},[78],"c’è stato un «abbandono dei \u003Cmark>malati\u003C/mark> lasciati in carico alle famiglie».","Non è un caso se di psichiatria si parla sempre più spesso. 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Più la follia viene contenuta e più la gente sta male, e più la gente sta male più bisogno c’è di contenzione e custodia, contenzione materiale ad ingrassare i portafogli di investimenti delle multinazionali della sanità privata, della infinità di cooperative del terzo settore in buona e cattiva fede che gestiscono comunità ormai diventate colonie penali, e non ultima dell’industria dei farmaci. Le visite degli informatori delle case farmaceutiche sono quotidiane in gran parte dei reparti psichiatrici. Farmaci long-acting sempre più sganciati dalla relazione terapeutica, con un rischio di \u003Cmark>cronici\u003C/mark>zzazione altissimo che spesso finiscono per ricacciare ancora più a fondo le persone nella voragine esistenziale da cui provano a uscire: solitudine e miseria.\r\n\r\nPer ultima potremmo ipotizzare una terza ragione meno vincolata ad interessi materiali del diffondersi della preoccupazione per l’emergenza psichiatrica? Questa origina forse dalla contemporanea più generale tendenza ad “alienare” tutto ciò che esula dalla consueta e quieta amministrazione della vita sociale. Una malinconica pulsione a reprimere e mortificare ciò che è vivo, e in quanto vivo intrinsecamente rivolto al nuovo, anche oltre la cultura e le abitudini dominanti. Allora in un mondo in cui la sofferenza psichica diventa sempre più spesso strumento di espressione di una condizione politica, e insieme ricerca di un progetto di vita che scardini l’ordine esistente, ecco che ci si attrezza e reprimerla questa tensione, identificando, emergenza dopo emergenza, l’ennesimo nemico pubblico…Emergenza anarchici, emergenza orsi, emergenza matti. Nel mondo che diventa emergenza nessuno è salvo, le categorie dell’esclusione si avvicinano sempre di più.\r\n\r\n[1] https://altreconomia.it/rinchiusi-e-sedati-labuso-quotidiano-di-psicofarmaci-nei-cpr-italiani/\r\n\r\n[2] https://radioblackout.org/2023/01/chimica-e-rivolta-al-casal-del-marmo-di-roma/\r\n\r\n[3] https://www.quotidiano.net/cronaca/legge-basaglia-psichiatri-omicidio-barbara-capovani-39ee9864\r\n\r\n[4] https://www.osservatoriorepressione.info/carcere-psichiatria-strumenti-controllo/\r\n\r\n[5] https://radioblackout.org/podcast/carceri-invisibili-del-20-09-22/",[179],{"field":104,"matched_tokens":180,"snippet":176,"value":177},[78],1155199637401895000,{"best_field_score":183,"best_field_weight":146,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":184,"tokens_matched":111,"typo_prefix_score":14},"1112369528832","1155199637401895025",6646,{"collection_name":57,"first_q":23,"per_page":187,"q":23},6,{"facet_counts":189,"found":38,"hits":214,"out_of":292,"page":14,"request_params":293,"search_cutoff":35,"search_time_ms":111},[190,196],{"counts":191,"field_name":194,"sampled":35,"stats":195},[192],{"count":111,"highlighted":193,"value":193},"anarres","podcastfilter",{"total_values":14},{"counts":197,"field_name":34,"sampled":35,"stats":212},[198,200,202,204,206,208,210],{"count":14,"highlighted":199,"value":199},"india",{"count":14,"highlighted":201,"value":201},"salute",{"count":14,"highlighted":203,"value":203},"vaccini",{"count":14,"highlighted":205,"value":205},"farmaci",{"count":14,"highlighted":207,"value":207},"business",{"count":14,"highlighted":209,"value":209},"Novartis",{"count":14,"highlighted":211,"value":211},"T.R.I.P.S.",{"total_values":213},7,[215,240,266],{"document":216,"highlight":228,"highlights":233,"text_match":236,"text_match_info":237},{"comment_count":46,"id":217,"is_sticky":46,"permalink":218,"podcastfilter":219,"post_author":49,"post_content":220,"post_date":221,"post_excerpt":52,"post_id":217,"post_modified":222,"post_thumbnail":52,"post_title":223,"post_type":224,"sort_by_date":225,"tag_links":226,"tags":227},"60125","http://radioblackout.org/podcast/cronache-da-milano-sotto-il-coronavirus-salute-ii/",[],"Ormai in Lombardia siamo al giro di boa, sono passati due mesi dall’inizio dell’allarme Covid 19, dalle prime chiusure e dai primi contagiati riconosciuti.\r\n\r\nLa coperta corta delle risorse sul territorio è stata strattonata a destra e a manca, le strutture sanitarie e le politiche scelte nelle aree più colpite hanno lasciato che un’infezione, che agli occhi di un occidentale pareva irrealizzabile, dilagasse. Nell’Insubria, nel ricco nord est, la guerra al virus è stata persa con migliaia di vittime sacrificabili e con molteplici effetti collaterali. All’alba della fase due la manfrina è cambiata, dobbiamo imparare a con-vivere con il virus, una convivenza in cui le differenze sociali creeranno anche un differenziale del rischio.\r\n\r\nA due mesi di distanza ne abbiamo riparlato con chi lavora negli ospedali meneghini, chi usa i ferri del mestiere e chi riesce a dare un sguardo all’ambito sanitario scevro di retorica.\r\n\r\nA Milano è andata male ma poteva incredibilmente andare peggio. La fallacia della risposta sanitaria trova spiegazione nella struttura presente e nei meccanismi di routine del servizio lombardo. La maggior parte dei presidi sono privati e la parte pubblica è fortemente depauperata di strumenti, lavorando continuamente sotto stress, dove non esiste capillarità nella distribuzione di cure, ma accentramento.\r\n\r\nLe decisioni che amministratori e direzioni sanitarie hanno preso hanno strappato la già sgualcita coperta. Traslochi di infetti nelle Rsa, scarsità di tamponi, oppure tamponi a pagamento, investimenti edilizi al posto di maggior formazione in ambito sanitario, sospensione delle cure per i malati cronici, impossibilità ad avere una diagnosi in questo frangente. Così si sta acuendo e moltiplicando il problema sanitario. \r\n\r\nQualcuno risponde alle lacune del sistema facendo di testa propria, assieme ai colleghi si organizza per riprendere tutte quelle cartelle cliniche di chi è stato lasciato indietro. Qualcun’altro si domanda come potrà non ripresentarsi più una situazione così critica, se l’origine della malattia e la dinamica del contagio è intessuta nella trama della società in cui viviamo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/Salute-milano-II-pt1.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/Salute-milano-II-pt2.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/Salute-milano-II-pt3.mp3\"][/audio]","4 Maggio 2020","2020-05-04 13:39:56","Cronache da Milano sotto il coronavirus – Salute II","podcast",1588599596,[],[],{"post_content":229},{"matched_tokens":230,"snippet":231,"value":232},[78,73],"sospensione delle cure per i \u003Cmark>malati\u003C/mark> \u003Cmark>cronici\u003C/mark>, impossibilità ad avere una diagnosi","Ormai in Lombardia siamo al giro di boa, sono passati due mesi dall’inizio dell’allarme Covid 19, dalle prime chiusure e dai primi contagiati riconosciuti.\r\n\r\nLa coperta corta delle risorse sul territorio è stata strattonata a destra e a manca, le strutture sanitarie e le politiche scelte nelle aree più colpite hanno lasciato che un’infezione, che agli occhi di un occidentale pareva irrealizzabile, dilagasse. 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Pare che questi vaccini abbiano effetti negativi per la salute ed è quindi logico che tempestivamente le autorità sanitarie siano intervenute.\r\nSin qui tutto bene, al di là delle legittime preoccupazioni a reperire in tempo le dosi per i bambini, gli anziani, i malati cronici, le categorie per le quali anche una “banale” influenza può essere mortale.\r\nÈ sufficiente tuttavia esaminare un po’ meglio l’intera faccenda per rendersi conto che qualcosa non torna. Sul sito di Novartis c’è un comunicato ufficiale che smentisce che i vaccini siano stati distribuiti: in questo caso cosa starebbero facendo i carabinieri in giro per le farmacie a caccia di questi vaccini mai distribuiti?\r\nNon solo.\r\nQualsiasi medicinale viene testato prima di essere messo in commercio.\r\nNei siti delle autorità preposte a questi controlli risulterebbe che già a metà settembre i test preliminari avevano evidenziato che il vaccino antinfluenzale della Novartis poteva indurre una malattia grave come la narcolessia.\r\nPerché allora i vaccini sono stati messi in commercio e poi ritirati solo a fine ottobre?\r\nAnarres ne ha parlato con Ennio Carbone dell’università di Catanzaro.\r\n\r\nAscolta l’intervista: [audio:http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2012/11/2012-10-26-ennio-vaccini.mp3|titles=2012 10 26 ennio vaccini]\r\n\r\nscarica l’audio","3 Novembre 2012","La scorsa settimana i mezzi di informazione hanno diffuso la notizia del ritiro dei vaccini antinfluenzali della Novartis dalle farmacie. 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