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Ha avuto nuovo impulso con la decisione di aprire una cava a cielo aperto, dall'impatto ambientale molto forte.\r\nÉ cominciata dal bosco di Skouriés, in Calcidica, l'attuazione del progetto della Ellenikos Xrisos Spa, impresa di estrazione mineraria appartenente per il 95% alla multinazionale canadese Eldorado Gold e per il 5% all'industriale greco Bobola.\r\n\r\nNegli ultimi mesi la lotta è cresciuta. Al movimento di resistenza partecipa oggi buona parte della popolazione locale. Uomini, donne, giovani ed anziani hanno preso parte alle manifestazioni in montagna di avvicinamento al cantiere, ignorate dai media e brutalmente represse dalla polizia. Caccia all'uomo per i boschi e i lacrimogeni ci ricordano gli scenari della lotta al Tav. A ciò si aggiungono le minacce da parte degli operai della ditta che ha l'appalto per i lavori e dei loro mandanti, culminate in aggressioni fisiche mirate e nell'incendio dello scorso anno del presidio contro le nocività.\r\nIl 17 febbraio scorso, una cinquantina persone a volto coperto ha attaccato, dandogli fuoco, il cantiere di Skouriés e tutti i mezzi e le attrezzature della ditta.\r\nDopo la demolizione del cantiere si è aperta una spietata caccia all'uomo con l'unico scopo di abbattere il morale di tutti gli abitanti che si oppongono al progetto. Il giorno successivo decine di persone sono state portate in questura, prelevate da casa, nei locali, per strada. Di qualcuno non si sono avute notizie per interminabili ore. Altri sono stati trattenuti con l'accusa di essere i mandanti morali dell'azione. La prova incontestabile è che fossero stati sempre presenti a tutte le manifestazioni.\r\nLe indagini non hanno dato esiti: all'alba del 7 marzo le forze dell'\"ordine\" hanno messo in atto la rappresaglia: la mattina si sono presentate a casa di 5 persone a Ierissòs - una cittadina di 3.000 abitanti dove tutti sono contro le miniere -, le hanno prelevate e condotte al commissariato per interrogarle sui \"fatti del 17 febbraio\". Verso le 11, con la scusa di perquisire le case dei cinque attivisti, diversi plotoni di celere e squadre antiterrorismo armate di tutto punto hanno fatto irruzione nel paese nel tentativo di occuparlo militarmente. La gente si è subito radunata all'ingresso del paesino dove è stata incendiata una barricata di copertoni per impedire ai poliziotti di entrare. A suon di lacrimogeni è stato instaurato uno stato di assedio e di terrore: sono entrati nelle case sfondando alcune porte, hanno fatto le perquisizioni sotto gli occhi dei bambini, nel passaggio hanno gasato un liceo durante le ore di lezione, mandando diverse persone all'ospedale.\r\nIl 9 marzo, con uno dei cortei più partecipati che si siano mai svolti a Salonicco, la Grecia del Nord ha mandato un messaggio chiaro: \"non permetteremo a nessuno di decidere delle nostre vite e del nostro futuro: no alla devastazione della nostra terra, no alle miniere d'oro, no alla repressione\".\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Janis, un compagno che partecipa alla lotta\r\n\r\nCalcidica","20 Marzo 2013","2013-03-22 14:01:05","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/03/miniera-doro-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"259\" height=\"194\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2013/03/miniera-doro.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Oro e veleni. 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Alla manifestazione poi le studentesse di Boǧaziçi ai domiciliari sono andate ugualmente, evadendo con le cavigliere elettroniche. Come ogni anno sono volate le consuete botte da orbi della sbirraglia e i consueti insulti del presidente. Ma è anche stata la consueta grande manifestazione gioiosa a cui foto e filmati dalla Turchia ci hanno abituato nell’ultimo decennio.\r\n\r\nMa con un’ottima notizia abbiamo iniziato la rubrica:cancellata la concessione alla. Alamos Gold (compagnia mineraria canadese) per la paventata miniera d’oro che si sarebbe aperta la strada a suon di dinamite e cianuro, distruggendo e deviando falde acquifere è stata bloccata da un’insurrezione contadina nelle foreste vicino a Canakkale che erano già state disboscate, ora si dovranno nuovamente piantumare 350mila alberi. Avevamo preso in considerazione di parlarne in questa stessa rubrica un paio di setimane fa e l’avremmo fatto con ben altro spirito, perché pareva impossibile riuscire a bloccare la inutile e dannosa miniera, cha avrebbe desertificato l’area, portando solo qualche posto di lavoro nemmeno distribuito tra gli autoctoni. Insomma i parallelismi con la Val di Susa sono tanti... solo che noi non abbiamo bloccato la Grande opera inutile e dannosa.\r\n\r\nNel podcast sentirete che Murat ha proseguito con un’altra lotta in corso, che anche questa volta si intreccia con la storia italiana: la Bialetti ha deciso di chiudere e licenziare, riprendendo l’appuntamento che dà il nome alla sua rubrica, che si conclude rievocando un 11 marzo passato in cui la Turchia aderì al Fondo monetario internazionale, che offre il destro per parlare dell’enorme debito estero turco, secondo soltanto all’Argentina.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/2021_03_11_2021-Murat.mp3\"][/audio]","14 Marzo 2021","2021-03-14 19:32:13","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/Otto-marzo-stambuliota-200x110.png","\u003Cimg width=\"300\" height=\"170\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2021/03/Otto-marzo-stambuliota-300x170.png\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" 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Questa è la prima volta che si ha un’epidemia in larga scala. Il 20 aprile 2014 si contavano 242 pazienti infettati da Ebola tra Guinea e Liberia, di questi 147 sono già morti. Da marzo 2014 ad oggi circa 2000 sono i casi diagnosticati con piu di 600 morti: l’epidemia più severa finora registrata.\r\nIl ceppo virale responsabile è il ceppo Zaire Ebola. Il virus ha raggiunto in maggio le capitali dei due paesi con alta concentrazione umana rispettivamente Conakry e Monrovia dove il contagio è più rapido e l'epidemia potrebbe subire una accelerazione. Casi sospetti sono stati descritti in Mali e Sierra Leone. Il virus appartiene alla famiglia dei Filoviridae (ordine dei Mononegavirales). Alla stessa famiglia appartiene il virus di Marburg altro patogeno letale (porta il nome dello scienziato che lo scopri e ne rimase infettato letalmente). Il terzo membro della famiglia dei filovirus è il Cuevavirus che non è stato dimostrato infettare gli uomini. I tre virus sono dei virus propri di alcune specie di pipistrelli.\r\nI virus della famiglia Filovirus sono parassiti abituali di tre tipi di pipistrelli che popolano le foreste pluviali dell Africa occidentale e trovano rifugio nelle caverne e miniere: Hypsignathus monstrosus (pipistrello a testa di martello), Epomops fraqueti, Myonecteris Torquata. Queste specie si nutrono esclusivamente di frutta e sono il supporto proteico principale per le popolazioni dell Africa Occidentale, la loro caccia, macellazione e vendita in appositi mercati settimanali (luma) ha rappresentato la condizione ideale per il passaggio di Ebola dal pipistrello all'uomo.\r\n\r\nLa percentuale di decesso da Ebola è altissima: il 60-90% degli infettati muore dopo poche settimane. L’Ebola data la sua altissima letalità è stato classificato nella Categoria A come agente per bioterrorismo dal Center for Disease Control and Prevention di Atlanta US 2014. Questa caratteristica del virus lo pone al centro dell’ interesse della ricerca militare del Ministero Della Difesa Americano (US Army Medical Research Institute of Infectious Diseases).\r\n\r\nTutti i fluidi biologici sono altamente infettivi (sudore, sangue, sputo), ma non viene trasmesso per via respiratoria. La malattia si presenta come una semplice influenza con febbre, dolori muscolari, mal di testa, vomito, diarrea il che rende difficile una sua diagnosi che spesso viene confusa con la malaria o altre banali infezioni. Il paziente muore una volta entrato nella fase emorragica, dopo pochi giorni o settimane. La fase emorragica si presenta con emorragie interne, sottocutanee, vomito ematico, insufficienza renale e respiratoria. Il trattamento è sintomatico anche se un farmaco favipiraravir (anti RNA virale) ha dato buoni risultati nel topo ed un vaccino è in via di allestimento: in altre parole attualmente non esiste alcuna terapia testata nell’uomo efficace contro questa infezione (1).\r\n\r\nL’arrivo di Ebola nelle grandi città dell’Africa Occidentale (Monrovia, Conakry) marca la differenza con le precedenti ondate epidemiche. Questo tragico evento conferisce alla epidemia 2014 una rapida diffusione in aree densamente popolate dove la povertà, le condizioni igieniche, e la scarsità di acqua rendono l'infezione ancora più contagiosa. E' difficile pensare di lavarsi le mani e preservare buoni livelli di igiene se non si ha acqua da bere. Calcoli approssimativi basati sulle precedenti epidemie (2005 Repubblica Democratica del Congo) portano a pensare che il passaggio da epidemia a pandemia dell'infezione di Ebola sia possibile e possa avere le caratteristiche delle pandemie dei virus influenzale (2).\r\n\r\nQuali sono le possibilità che l'epidemia possa trasformarsi in una pandemia che coinvolga le regioni più sviluppate del pianeta?\r\n\r\nPer rispondere a questa domanda da un lato va considerato che le modalità di trasmissione del virus Ebola del ceppo Zaire si basano strettamente sulle condizioni di povertà estrema delle popolazioni che colpisce. Dove carenze igieniche, assenza di presidi sanitari specializzati nel trattamento di malattie infettive, facilità di spostamento tra le aree epidemiche congiuntamente a tradizioni culturali come quella di lavare i corpi dei deceduti prima della sepoltura con relativo contagio per contatto con i fluidi biologici sono la causa del propagarsi dell'epidemia. Nei paesi più ricchi si ha un sistema sanitario molto più efficiente, presidi per il trattamento delle malattie infettive specializzati, condizioni igieniche migliori, possibilità di effettuare una quarantena degli infetti efficace, inoltre è possibile tracciare i contatti interpersonali per monitorare le possibili catene umane dell'infezione per interromperle.\r\n\r\nQuindi una pandemia che coinvolga Europa e Stati Uniti è poco probabile. Tuttavia, anche se poco probabile una pandemia resta possibile.\r\nInfatti vanno considerate alcune caratteristiche dell’epidemia di ebola di quest’anno. Nella corrente epidemia per la prima volta sono stati coinvolti grossi centri urbani, ha una alta velocità di propagazione ed alta incidenza di mortalità.\r\nInoltre la coevoluzione tra la nostra specie e le specie virali ha dimostrato che virus propagatisi inizialmente per zoonosi possono adattare il proprio genoma alla propagazione interumana acquisendo la capacità di propagarsi rapidamente ed efficientemente nella nostra specie.\r\n\r\nConsiderazioni politiche.\r\n\r\nL’encefalomielite emorragica provocata dal virus Ebola (Ebola Virus Disease,EVD) appartiene dal punto di vista patologico alle nuove malattie e alla grande famiglia di malattie orfane. Il suo inquadramento tra le nuove malattie (dove troviamo anche la Legionellosi, HIV, Virus di Mamburg, Hantavirus, Dengue) indica una malattia dovuta ad un patogeno (virus o batterio) che solo recentemente è entrato in contatto con la nostra specie. Mentre per malattie orfane sono ad esempio la Malaria, Virus enterici della dissenteria infantile e la stragrande maggioranza delle nuove malattie infettive colpiscono le regioni più povere del pianeta. Sono dette orfane perché poco studiate e perché non hanno trovato ancora una soluzione terapeutica poiché non esistono programmi di finanziamento pubblici o privati a sostegno della ricerca su queste patologie.\r\nE’ interessante notare che la prima descrizione dell’infezione da Ebola risale al 1976 a Yambuku, nello Zaire regione mineraria nota per i giacimenti di oro. E proprio nelle miniere che i pipistrelli infetti hanno passato il virus ai lavoratori impiegati nelle estrazioni minerarie. Questo è un esempio paradigmatico del meccanismo che porta da un lato all’insorgenza delle zoonosi e dall’altro all’emergere di nuove patologie infettive. Infatti la presenza dell’uomo in nicchie ecologiche precedentemente non popolate porta gli animali ed i loro parassiti a contatto con la nostra specie. Lo sfruttamento selvaggio del pianeta non curandosi dell’impatto ambientale ha anche questo tipo di effetti collaterali.\r\n\r\nI rimedi a breve e lunga scadenza\r\nIl controllo dell’epidemia tramite la quarantena ed il controllo dei flussi migratori ci riporta alle pratiche mediche del 1500-1600 AD. Durante le epidemie di peste e colera i malati venivano concentrati nei lazzaretti funzionavano come incubatori delle malattie ma anche per confinare gli infetti e impedire che gli untori diffondessero il morbo. Questa pratica oggi potrebbe innescare tensioni sociali violente e dubbia efficacia. Oggi in Liberia, Sierra Leone, Guinea già si registrano resistenze da parte delle popolazioni infettate ad entrare in luoghi dove il contagio è praticamente certo, inoltre per non essere emarginati socialmente si tengono nascosti in famiglia gli infettati. La quarantena di massa non è in grado di bloccare la pandemia vista la velocità di diffusione, la difficoltà di diagnosi differenziale con altre malattie infettive. La quarantena per gli immigrati non serve quando cittadini USA, spagnoli, inglesi ed italiani probabilmente hanno già contratto l’ infezione.\r\n\r\nL’ unica soluzione per bloccare una pandemia è il vaccino come dimostrato dal successo ottenuto contro il vaiolo, la poliomelite. Per prevenire i rischi relativi a all’insorgenza di pandemie sostenute da agenti patogeni orfani è operare un cambio di paradigma ponendo la salute globale come obiettivo e non il profitto della ricerca medica ed industria del farmaco.\r\n\r\nLa frequenza ed intensità delle epidemie di Ebola sono aumentate di quattro volte nelle regioni subsariane dal 1994 ad oggi quindi la possibilità di un eruzione epidemica globale era più che prevedibile (8). Recenti dati sperimentali dimostrano che i pazienti che sopravvivono all'infezione posseggono degli anticorpi in grado di legarsi al virus impedendogli di infettare l'organismo ospite. Le recenti scoperte hanno aperto la strada all’utilizzo di queste molecole in terapia come nel caso del medico ed infermiera USA curati con questo approccio nei giorni scorsi. Ma recuperare il tempo perso non è possibile e quindi si stanno saltando fasi importanti necessarie per la valutazione dei danni dei nuovi farmaci sull'uomo o possibili effetti collaterali per cercare un rimedio efficace subito contro l’ epidemia.\r\nI due pazienti statunitensi sono stati trattati con il farmaco Zmapp che è una mistura di anticorpi antiEbola derivati da quelli prodotti dai sopravvissuti precedentemente testato solo nelle scimmie con buoni risultati. I risultati ottenuti si associano con la guarigione dei pazienti. Tuttavia il trattamento su solo due pazienti non permette di concludere se gli effetti benefici siano da attribuire al farmaco piuttosto che al decorso spontaneo della malattia includendo i due pazienti nel 10-40% di guarigioni spontanee per questa infezione. Inoltre sono a disposizione solo quantità limitate di questo farmaco non ancora prodotto da nessuna big pharma e che non sembra essere di interesse commerciale.\r\nE’ da notare che il trattamento di uomini con queste molecole non segue la procedura standard che prevede trials clinici di 1, 2 e 3 fase per accertarne gli eventuali effetti tossici o collaterali. Quindi è possibile pensare che una procedura cosi anomala corrisponda alla situazione emergenziale imposta dall’epidemia e dalla mancanza di terapie sicure sviluppate e testate all’ insorgenza delle prime 20 ondate epidemiche 1976 -2008.\r\nPer i vaccini si tratta di prototipi sperimentali non testati né nell’uomo né in specie di scimmie vicine all’uomo quindi sono rimedi ancora più lontani dal poter essere usati per contrastare l’ infezione da Ebola.\r\nStessa situazione per i farmaci anti Ebola, (inibitori della replicazione virale anti RNA virale) oggi oggetto di studio in alcuni laboratori, anch’essi non hanno ancora superato i trial clinici nell’uomo poiché sono stati testati sperimentalmente con successo solo nel 2005.\r\nPerché non si è sviluppato un vaccino negli oltre 30 anni dalla comparsa di questo virus mortale?\r\nLa questione è legata alla mercificazione della salute su scala globale. Le big pharma non sono interessate a sostenere la sperimentazione clinica di nuovi farmaci quando questi sono diretti a curare malattie che affliggono le parti più povere del pianeta e che quindi non garantirebbero alti profitti. L’epidemia dell’Ebola in corso dimostra come il modello sociale che ha demandato al mercato la salute pubblica metta a rischio la salute di milioni di persone a livello globale. Nel caso di malattie infettive non e possibile pensare ad un loro confinamento in alcune aree geografiche tenendone escluse altre soprattutto in presenza di mezzi di trasporto e comunicazione come quelli a disposizione oggi.\r\nL’attuale mancanza di vaccini ed il corrispondente rischio di pandemia è una ovvia ricaduta dell’asservimento della salute al profitto economico. Vaccini contro il ceppo dell’Ebola coinvolto nell'epidemia di questi giorni in grado di proteggere efficientemente gli scimpanzé e altre specie di primati erano pronti per essere usati in trial clinici nell’uomo sin dal 2005 (3, 4, 5, 6, 7).\r\nLa mancanza della loro sperimentazione clinica nell’ uomo è dovuta al ridotto numero di pazienti e alla loro povertà quindi un segmento di “mercato” poco appetibile per big pharma. Le malattie orfane non sono di interesse per le big pharma. Solo oggi i mass media e gli stati si accorgono che la loro mancanza può portare ad una catastrofe planetaria come quella delle pestilenze del 17° e 18° secolo o della pandemia del virus influenzale del 1918 conosciuto come “Influenza spagnola”.\r\n\r\nFonti bibliografiche:\r\n1) Derek Gatherer The 2014 Ebola virus outbreak in western africa J. General Virology 2014 95,1619-1624.\r\n2) Welsh et al Wave like spread of Ebola Zaire PLOS biology 3, e371, 2005).\r\n3) Hampton, T. Vaccines against Ebola and Marburg viruses show promise in primate studies. J. Am. Med. Assoc. 294, 163–164 (2005).\r\n4) Jones, S. M. et al. Live attenuated recombinant vaccine protects nonhuman primates against Ebola and Marburg viruses. Nature Med. 11, 786–790 (2005).\r\n5) Kobinger, G. P. et al. Chimpanzee adenovirus vaccine protects against Zaire Ebola virus. Virology 346, 394–401 (2006).\r\n6) Sullivan, N. J. et al. Immune protection of nonhuman primates against Ebola virus with single low-dose adenovirus vectors encoding modified GPs. PLoS Med. 3, e177 (2006).\r\n7) Enserink M . Ebola Drugs still stuck in lab. Science 25 july 2014 vol 345 pp364\r\n8) Lee et al Structure of the Ebola virus glycoprotein bound to an antibody from a human survivor. Nature Vol 454|10 July 2008|doi:10.1038/nature07082)","10 Ottobre 2014","2018-10-17 22:09:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2014/10/soldi-farmaci-200x110.jpeg","Ebola e Big Pharma","podcast",1412947219,[266,267,268,269,270,271],"http://radioblackout.org/tag/africa/","http://radioblackout.org/tag/big-pharma/","http://radioblackout.org/tag/ebola/","http://radioblackout.org/tag/liberia/","http://radioblackout.org/tag/mercificazione-della-salute/","http://radioblackout.org/tag/pipistrelli/",[273,274,275,276,277,278],"Africa","big pharma","ebola","liberia","mercificazione della salute","pipistrelli",{"post_content":280},{"matched_tokens":281,"snippet":282,"value":283},[81,80],"nota per i giacimenti di \u003Cmark>oro\u003C/mark>. E proprio nelle \u003Cmark>miniere\u003C/mark> che i pipistrelli infetti hanno","L’eruzione epidemica del virus Ebola nell’Africa occidentale dimostra che la salute non può dipendere dalle leggi del mercato e dalle big pharma.\r\n\r\nIl modello di sviluppo statale e capitalista non solo non garantisce più i livelli di consumo e sicurezza sbandierati durante la guerra fredda, ma non è neppure in grado di prevenire e controllare epidemie globali letali.\r\n\r\nGli Stati Uniti hanno deciso l'invio di un contingente militare, per tenere sotto controllo gli abitanti della Liberia, la loro (ex)colonia.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Ennio Carbone, immunologo e ricercatore all'università della Magna Grecia a Catanzaro, professore ospite all'ateneo di Stoccolma.\r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n2014 09 17 ebola\r\n\r\nDi seguito un articolo di Ennio Carbone, uscito sull'ultimo numero del settimanale Umanità Nova.\r\n\r\nConsiderazioni mediche\r\nIL 23 marzo 2014 l’Organizzazione Mondiale della Sanità diffonde il primo comunicato sulla nuova eruzione epidemica del virus Ebola nella foresta pluviale della Guinea, Prefettura di Gueckedou (Repubblica della Guinea). Questa è la prima volta che si ha un’epidemia in larga scala. Il 20 aprile 2014 si contavano 242 pazienti infettati da Ebola tra Guinea e Liberia, di questi 147 sono già morti. Da marzo 2014 ad oggi circa 2000 sono i casi diagnosticati con piu di 600 morti: l’epidemia più severa finora registrata.\r\nIl ceppo virale responsabile è il ceppo Zaire Ebola. Il virus ha raggiunto in maggio le capitali dei due paesi con alta concentrazione umana rispettivamente Conakry e Monrovia dove il contagio è più rapido e l'epidemia potrebbe subire una accelerazione. Casi sospetti sono stati descritti in Mali e Sierra Leone. Il virus appartiene alla famiglia dei Filoviridae (ordine dei Mononegavirales). Alla stessa famiglia appartiene il virus di Marburg altro patogeno letale (porta il nome dello scienziato che lo scopri e ne rimase infettato letalmente). Il terzo membro della famiglia dei filovirus è il Cuevavirus che non è stato dimostrato infettare gli uomini. I tre virus sono dei virus propri di alcune specie di pipistrelli.\r\nI virus della famiglia Filovirus sono parassiti abituali di tre tipi di pipistrelli che popolano le foreste pluviali dell Africa occidentale e trovano rifugio nelle caverne e \u003Cmark>miniere\u003C/mark>: Hypsignathus monstrosus (pipistrello a testa di martello), Epomops fraqueti, Myonecteris Torquata. Queste specie si nutrono esclusivamente di frutta e sono il supporto proteico principale per le popolazioni dell Africa Occidentale, la loro caccia, macellazione e vendita in appositi mercati settimanali (luma) ha rappresentato la condizione ideale per il passaggio di Ebola dal pipistrello all'uomo.\r\n\r\nLa percentuale di decesso da Ebola è altissima: il 60-90% degli infettati muore dopo poche settimane. L’Ebola data la sua altissima letalità è stato classificato nella Categoria A come agente per bioterrorismo dal Center for Disease Control and Prevention di Atlanta US 2014. Questa caratteristica del virus lo pone al centro dell’ interesse della ricerca militare del Ministero Della Difesa Americano (US Army Medical Research Institute of Infectious Diseases).\r\n\r\nTutti i fluidi biologici sono altamente infettivi (sudore, sangue, sputo), ma non viene trasmesso per via respiratoria. La malattia si presenta come una semplice influenza con febbre, dolori muscolari, mal di testa, vomito, diarrea il che rende difficile una sua diagnosi che spesso viene confusa con la malaria o altre banali infezioni. Il paziente muore una volta entrato nella fase emorragica, dopo pochi giorni o settimane. La fase emorragica si presenta con emorragie interne, sottocutanee, vomito ematico, insufficienza renale e respiratoria. Il trattamento è sintomatico anche se un farmaco favipiraravir (anti RNA virale) ha dato buoni risultati nel topo ed un vaccino è in via di allestimento: in altre parole attualmente non esiste alcuna terapia testata nell’uomo efficace contro questa infezione (1).\r\n\r\nL’arrivo di Ebola nelle grandi città dell’Africa Occidentale (Monrovia, Conakry) marca la differenza con le precedenti ondate epidemiche. Questo tragico evento conferisce alla epidemia 2014 una rapida diffusione in aree densamente popolate dove la povertà, le condizioni igieniche, e la scarsità di acqua rendono l'infezione ancora più contagiosa. E' difficile pensare di lavarsi le mani e preservare buoni livelli di igiene se non si ha acqua da bere. Calcoli approssimativi basati sulle precedenti epidemie (2005 Repubblica Democratica del Congo) portano a pensare che il passaggio da epidemia a pandemia dell'infezione di Ebola sia possibile e possa avere le caratteristiche delle pandemie dei virus influenzale (2).\r\n\r\nQuali sono le possibilità che l'epidemia possa trasformarsi in una pandemia che coinvolga le regioni più sviluppate del pianeta?\r\n\r\nPer rispondere a questa domanda da un lato va considerato che le modalità di trasmissione del virus Ebola del ceppo Zaire si basano strettamente sulle condizioni di povertà estrema delle popolazioni che colpisce. Dove carenze igieniche, assenza di presidi sanitari specializzati nel trattamento di malattie infettive, facilità di spostamento tra le aree epidemiche congiuntamente a tradizioni culturali come quella di lavare i corpi dei deceduti prima della sepoltura con relativo contagio per contatto con i fluidi biologici sono la causa del propagarsi dell'epidemia. Nei paesi più ricchi si ha un sistema sanitario molto più efficiente, presidi per il trattamento delle malattie infettive specializzati, condizioni igieniche migliori, possibilità di effettuare una quarantena degli infetti efficace, inoltre è possibile tracciare i contatti interpersonali per monitorare le possibili catene umane dell'infezione per interromperle.\r\n\r\nQuindi una pandemia che coinvolga Europa e Stati Uniti è poco probabile. Tuttavia, anche se poco probabile una pandemia resta possibile.\r\nInfatti vanno considerate alcune caratteristiche dell’epidemia di ebola di quest’anno. Nella corrente epidemia per la prima volta sono stati coinvolti grossi centri urbani, ha una alta velocità di propagazione ed alta incidenza di mortalità.\r\nInoltre la coevoluzione tra la nostra specie e le specie virali ha dimostrato che virus propagatisi inizialmente per zoonosi possono adattare il proprio genoma alla propagazione interumana acquisendo la capacità di propagarsi rapidamente ed efficientemente nella nostra specie.\r\n\r\nConsiderazioni politiche.\r\n\r\nL’encefalomielite emorragica provocata dal virus Ebola (Ebola Virus Disease,EVD) appartiene dal punto di vista patologico alle nuove malattie e alla grande famiglia di malattie orfane. Il suo inquadramento tra le nuove malattie (dove troviamo anche la Legionellosi, HIV, Virus di Mamburg, Hantavirus, Dengue) indica una malattia dovuta ad un patogeno (virus o batterio) che solo recentemente è entrato in contatto con la nostra specie. Mentre per malattie orfane sono ad esempio la Malaria, Virus enterici della dissenteria infantile e la stragrande maggioranza delle nuove malattie infettive colpiscono le regioni più povere del pianeta. Sono dette orfane perché poco studiate e perché non hanno trovato ancora una soluzione terapeutica poiché non esistono programmi di finanziamento pubblici o privati a sostegno della ricerca su queste patologie.\r\nE’ interessante notare che la prima descrizione dell’infezione da Ebola risale al 1976 a Yambuku, nello Zaire regione mineraria nota per i giacimenti di \u003Cmark>oro\u003C/mark>. E proprio nelle \u003Cmark>miniere\u003C/mark> che i pipistrelli infetti hanno passato il virus ai lavoratori impiegati nelle estrazioni minerarie. Questo è un esempio paradigmatico del meccanismo che porta da un lato all’insorgenza delle zoonosi e dall’altro all’emergere di nuove patologie infettive. Infatti la presenza dell’uomo in nicchie ecologiche precedentemente non popolate porta gli animali ed i loro parassiti a contatto con la nostra specie. Lo sfruttamento selvaggio del pianeta non curandosi dell’impatto ambientale ha anche questo tipo di effetti collaterali.\r\n\r\nI rimedi a breve e lunga scadenza\r\nIl controllo dell’epidemia tramite la quarantena ed il controllo dei flussi migratori ci riporta alle pratiche mediche del 1500-1600 AD. Durante le epidemie di peste e colera i malati venivano concentrati nei lazzaretti funzionavano come incubatori delle malattie ma anche per confinare gli infetti e impedire che gli untori diffondessero il morbo. Questa pratica oggi potrebbe innescare tensioni sociali violente e dubbia efficacia. Oggi in Liberia, Sierra Leone, Guinea già si registrano resistenze da parte delle popolazioni infettate ad entrare in luoghi dove il contagio è praticamente certo, inoltre per non essere emarginati socialmente si tengono nascosti in famiglia gli infettati. La quarantena di massa non è in grado di bloccare la pandemia vista la velocità di diffusione, la difficoltà di diagnosi differenziale con altre malattie infettive. La quarantena per gli immigrati non serve quando cittadini USA, spagnoli, inglesi ed italiani probabilmente hanno già contratto l’ infezione.\r\n\r\nL’ unica soluzione per bloccare una pandemia è il vaccino come dimostrato dal successo ottenuto contro il vaiolo, la poliomelite. Per prevenire i rischi relativi a all’insorgenza di pandemie sostenute da agenti patogeni orfani è operare un cambio di paradigma ponendo la salute globale come obiettivo e non il profitto della ricerca medica ed industria del farmaco.\r\n\r\nLa frequenza ed intensità delle epidemie di Ebola sono aumentate di quattro volte nelle regioni subsariane dal 1994 ad oggi quindi la possibilità di un eruzione epidemica globale era più che prevedibile (8). Recenti dati sperimentali dimostrano che i pazienti che sopravvivono all'infezione posseggono degli anticorpi in grado di legarsi al virus impedendogli di infettare l'organismo ospite. Le recenti scoperte hanno aperto la strada all’utilizzo di queste molecole in terapia come nel caso del medico ed infermiera USA curati con questo approccio nei giorni scorsi. Ma recuperare il tempo perso non è possibile e quindi si stanno saltando fasi importanti necessarie per la valutazione dei danni dei nuovi farmaci sull'uomo o possibili effetti collaterali per cercare un rimedio efficace subito contro l’ epidemia.\r\nI due pazienti statunitensi sono stati trattati con il farmaco Zmapp che è una mistura di anticorpi antiEbola derivati da quelli prodotti dai sopravvissuti precedentemente testato solo nelle scimmie con buoni risultati. I risultati ottenuti si associano con la guarigione dei pazienti. Tuttavia il trattamento su solo due pazienti non permette di concludere se gli effetti benefici siano da attribuire al farmaco piuttosto che al decorso spontaneo della malattia includendo i due pazienti nel 10-40% di guarigioni spontanee per questa infezione. Inoltre sono a disposizione solo quantità limitate di questo farmaco non ancora prodotto da nessuna big pharma e che non sembra essere di interesse commerciale.\r\nE’ da notare che il trattamento di uomini con queste molecole non segue la procedura standard che prevede trials clinici di 1, 2 e 3 fase per accertarne gli eventuali effetti tossici o collaterali. Quindi è possibile pensare che una procedura cosi anomala corrisponda alla situazione emergenziale imposta dall’epidemia e dalla mancanza di terapie sicure sviluppate e testate all’ insorgenza delle prime 20 ondate epidemiche 1976 -2008.\r\nPer i vaccini si tratta di prototipi sperimentali non testati né nell’uomo né in specie di scimmie vicine all’uomo quindi sono rimedi ancora più lontani dal poter essere usati per contrastare l’ infezione da Ebola.\r\nStessa situazione per i farmaci anti Ebola, (inibitori della replicazione virale anti RNA virale) oggi oggetto di studio in alcuni laboratori, anch’essi non hanno ancora superato i trial clinici nell’uomo poiché sono stati testati sperimentalmente con successo solo nel 2005.\r\nPerché non si è sviluppato un vaccino negli oltre 30 anni dalla comparsa di questo virus mortale?\r\nLa questione è legata alla mercificazione della salute su scala globale. Le big pharma non sono interessate a sostenere la sperimentazione clinica di nuovi farmaci quando questi sono diretti a curare malattie che affliggono le parti più povere del pianeta e che quindi non garantirebbero alti profitti. L’epidemia dell’Ebola in corso dimostra come il modello sociale che ha demandato al mercato la salute pubblica metta a rischio la salute di milioni di persone a livello globale. Nel caso di malattie infettive non e possibile pensare ad un loro confinamento in alcune aree geografiche tenendone escluse altre soprattutto in presenza di mezzi di trasporto e comunicazione come quelli a disposizione oggi.\r\nL’attuale mancanza di vaccini ed il corrispondente rischio di pandemia è una ovvia ricaduta dell’asservimento della salute al profitto economico. Vaccini contro il ceppo dell’Ebola coinvolto nell'epidemia di questi giorni in grado di proteggere efficientemente gli scimpanzé e altre specie di primati erano pronti per essere usati in trial clinici nell’uomo sin dal 2005 (3, 4, 5, 6, 7).\r\nLa mancanza della loro sperimentazione clinica nell’ uomo è dovuta al ridotto numero di pazienti e alla loro povertà quindi un segmento di “mercato” poco appetibile per big pharma. Le malattie orfane non sono di interesse per le big pharma. Solo oggi i mass media e gli stati si accorgono che la loro mancanza può portare ad una catastrofe planetaria come quella delle pestilenze del 17° e 18° secolo o della pandemia del virus influenzale del 1918 conosciuto come “Influenza spagnola”.\r\n\r\nFonti bibliografiche:\r\n1) Derek Gatherer The 2014 Ebola virus outbreak in western africa J. General Virology 2014 95,1619-1624.\r\n2) Welsh et al Wave like spread of Ebola Zaire PLOS biology 3, e371, 2005).\r\n3) Hampton, T. Vaccines against Ebola and Marburg viruses show promise in primate studies. J. Am. Med. Assoc. 294, 163–164 (2005).\r\n4) Jones, S. M. et al. Live attenuated recombinant vaccine protects nonhuman primates against Ebola and Marburg viruses. Nature Med. 11, 786–790 (2005).\r\n5) Kobinger, G. P. et al. Chimpanzee adenovirus vaccine protects against Zaire Ebola virus. Virology 346, 394–401 (2006).\r\n6) Sullivan, N. J. et al. Immune protection of nonhuman primates against Ebola virus with single low-dose adenovirus vectors encoding modified GPs. PLoS Med. 3, e177 (2006).\r\n7) Enserink M . Ebola Drugs still stuck in lab. Science 25 july 2014 vol 345 pp364\r\n8) Lee et al Structure of the Ebola virus glycoprotein bound to an antibody from a human survivor. 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Civili imprigionati, basi militari trasformate in prigioni per detenzioni arbitrarie. L'inchiesta è stata pubblicata da organi francofoni e questo dimostra il nervo scoperto per la grandeur dell'Esagono dopo la sua estromissione dal territorio e dallo sfruttamento delle sue risorse, ma anche la volontà di sottolineare come siano pretestuose le allusioni alla complicità francese con i gruppi armati cosiddetti jihadisti. Il problema è molto più complesso e affonda conflitti in rivalità secolari tra ceppi e gruppi economici. Divisioni che permangono in tutt'e tre i paesi di cui ci siamo occupati, aggiungendo anche l'immobilismo del nuovo Senegal del Pastef a dispetto delle grandi aspettative. L'intera regione è alle prese con una riunificazione post-postcoloniale raffazzonata, un contrasto allo jihadismo che maschera intromissioni e regolamenti di conti; svolte autoritarie delle giunte militar-nazionaliste, mordacchia all'informazione anche interna... ma con grandi differenze tra le manifestazioni e gli intenti dei personaggi protagonisti.\r\n\r\n\r\n\r\nAlessio Iocchi si è prestato per questa lunga chiacchierata per andare a scovare quali temi stiano realmente alla base dei rivolgimenti geostrategici nel Sahel e in particolare nei tre neoalleati che ultimamente hanno visto nascere regimi simili di matrice militare. E nemmeno quella sorta di unione in realtà si è verificata, sicuramente né economicamente, né nelle infrastrutture si è assistito a una forma di unificazione.\r\nSankarismo da operetta a Ouaga, e contrasto a stragi jihadiste con sfondo etnico contro i nomadi peul e tuareg; autoritarsismo tradizionale a Niamey, dove il contrasto alle milizie è gestito ambiguamente con russi e italiani soffiando sul fuoco del razzismo verso migranti e lavoratori cinesi, senza recidere del tutto i legami con il vecchio colonialismo europeo; partiti al bando e media imbavagliati a Bamako, dove i paramilitari russi torturano i civili nella lotta al terrorismo di marca ucraina (secondo la giunta).\r\n\r\nTraoré, buffo vestito da militare al Cremlino, dopo l’attentato vive in una bolla di propaganda distaccato dalla realtà, che è fatta di soldatini e cadetti inviati a farsi ammazzare con scarse munizioni dai gruppi terroristici del deserto e compratori di oro sotto varie bandiere di racket, che trasferiscono il raccolto nel paradiso fiscale di Dubai (la vera capitale del Sahel): le miniere più o meno legali monopolizzano l’attenzione sulla zona e la manipolazione dei vari regimi, compreso quello ciadiano, gestito dall’esercito in combutta con i Janjaweed (il che getta un ponte sul vero conflitto sanguinoso del pianeta che si sta combattendo in Sudan, sempre con i soldi del Golfo e gli interessi di Mosca).\r\nIl caso del Niger di Tchiani è forse il più complicato dei tre stati che hanno dato luogo alla rivolta dei quadri militari contro l’ingerenza francese, che stanno da due anni tenendo in ostaggio un presidente eletto: a Niamey si direbbe che ci siano fazioni contrapposte che mirano a eliminare presenze straniere contrapposte a quelle che le singole fazioni prediligono a livello di intelligence, ma in particolare il nucleo golpista si è liberato dei generali tuareg e arabi del Nord, istituendo il più classico governo militare nazionalista ispirato a Kountché e Tandja (presidenti fino al 2010); questo non significa dividere in razze guerriere e razze commercianti, che sono categorie coloniali e neocoloniali. Poi ci sono i molteplici affari, che vanno dal petrolio e uranio al comparto migranti con fulcro ad Agadez, allo sfruttamento in miniera, oltre alla manipolazione dei gruppi terroristici, sia in senso attivo che passivo. Una colossale confusione, volutamente rinfocolata. Forse per nascondere il nulla che viene fatto, persino nel Senegal che doveva fare le vere riforme di Sonko, che non sta facendo; nemmeno nella diplomazia tra Cedeao e Aes.\r\nL’Africom si sta concentrando altrove e viene ridotta anche e soprattutto operativamente: il controllo si affievolisce e nel Nord del Niger in particolare aumenta il controllo di gruppi di predoni, reti di bande che si sostituiscono nello stesso tipo di pratiche ai gruppi “terroristici” degli altri paesi. Comunque sempre tutto riconducibile alle consuete prassi tradizionali, come se le forme di controllo del territorio risorgessero dalle proprie ceneri, come fenici del Sahel.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/priorita-intensita-traguardi-diversi-nei-paesi-della-russiafrique-con-capitale-dubai--66583778\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/OneSudaneseAlwaysInSahelBusiness.mp3\"][/audio]\r\n\r\nGli altri podcast di argomento africano si trovano qui\r\n\r\n ","18 Giugno 2025","2025-06-18 17:00:39","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/10/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 12/06/2025 - LA PIEGA ETEROGENEAMENTE AUTORITARIA DEL BLOCCO AES NEL SAHEL TRA RUSSIAFRIQUE E PROFITTO A DUBAI",1750266039,[304],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[306],"Bastioni di Orione",{"post_content":308},{"matched_tokens":309,"snippet":310,"value":311},[81],"del deserto e compratori di \u003Cmark>oro\u003C/mark> sotto varie bandiere di racket,","In un momento di distrazione generale da quanto avviene nel Sahel ci siamo tornati con Alessio Iocchi, docente ed esperto Ispi per la regione, nel momento in cui un’inchiesta internazionale svela torture e detenzioni da parte di Africa Korps (l'erede della Wagner) in Mali. Civili imprigionati, basi militari trasformate in prigioni per detenzioni arbitrarie. L'inchiesta è stata pubblicata da organi francofoni e questo dimostra il nervo scoperto per la grandeur dell'Esagono dopo la sua estromissione dal territorio e dallo sfruttamento delle sue risorse, ma anche la volontà di sottolineare come siano pretestuose le allusioni alla complicità francese con i gruppi armati cosiddetti jihadisti. Il problema è molto più complesso e affonda conflitti in rivalità secolari tra ceppi e gruppi economici. Divisioni che permangono in tutt'e tre i paesi di cui ci siamo occupati, aggiungendo anche l'immobilismo del nuovo Senegal del Pastef a dispetto delle grandi aspettative. L'intera regione è alle prese con una riunificazione post-postcoloniale raffazzonata, un contrasto allo jihadismo che maschera intromissioni e regolamenti di conti; svolte autoritarie delle giunte militar-nazionaliste, mordacchia all'informazione anche interna... ma con grandi differenze tra le manifestazioni e gli intenti dei personaggi protagonisti.\r\n\r\n\r\n\r\nAlessio Iocchi si è prestato per questa lunga chiacchierata per andare a scovare quali temi stiano realmente alla base dei rivolgimenti geostrategici nel Sahel e in particolare nei tre neoalleati che ultimamente hanno visto nascere regimi simili di matrice militare. E nemmeno quella sorta di unione in realtà si è verificata, sicuramente né economicamente, né nelle infrastrutture si è assistito a una forma di unificazione.\r\nSankarismo da operetta a Ouaga, e contrasto a stragi jihadiste con sfondo etnico contro i nomadi peul e tuareg; autoritarsismo tradizionale a Niamey, dove il contrasto alle milizie è gestito ambiguamente con russi e italiani soffiando sul fuoco del razzismo verso migranti e lavoratori cinesi, senza recidere del tutto i legami con il vecchio colonialismo europeo; partiti al bando e media imbavagliati a Bamako, dove i paramilitari russi torturano i civili nella lotta al terrorismo di marca ucraina (secondo la giunta).\r\n\r\nTraoré, buffo vestito da militare al Cremlino, dopo l’attentato vive in una bolla di propaganda distaccato dalla realtà, che è fatta di soldatini e cadetti inviati a farsi ammazzare con scarse munizioni dai gruppi terroristici del deserto e compratori di \u003Cmark>oro\u003C/mark> sotto varie bandiere di racket, che trasferiscono il raccolto nel paradiso fiscale di Dubai (la vera capitale del Sahel): le \u003Cmark>miniere\u003C/mark> più o meno legali monopolizzano l’attenzione sulla zona e la manipolazione dei vari regimi, compreso quello ciadiano, gestito dall’esercito in combutta con i Janjaweed (il che getta un ponte sul vero conflitto sanguinoso del pianeta che si sta combattendo in Sudan, sempre con i soldi del Golfo e gli interessi di Mosca).\r\nIl caso del Niger di Tchiani è forse il più complicato dei tre stati che hanno dato luogo alla rivolta dei quadri militari contro l’ingerenza francese, che stanno da due anni tenendo in ostaggio un presidente eletto: a Niamey si direbbe che ci siano fazioni contrapposte che mirano a eliminare presenze straniere contrapposte a quelle che le singole fazioni prediligono a livello di intelligence, ma in particolare il nucleo golpista si è liberato dei generali tuareg e arabi del Nord, istituendo il più classico governo militare nazionalista ispirato a Kountché e Tandja (presidenti fino al 2010); questo non significa dividere in razze guerriere e razze commercianti, che sono categorie coloniali e neocoloniali. Poi ci sono i molteplici affari, che vanno dal petrolio e uranio al comparto migranti con fulcro ad Agadez, allo sfruttamento in miniera, oltre alla manipolazione dei gruppi terroristici, sia in senso attivo che passivo. Una colossale confusione, volutamente rinfocolata. Forse per nascondere il nulla che viene fatto, persino nel Senegal che doveva fare le vere riforme di Sonko, che non sta facendo; nemmeno nella diplomazia tra Cedeao e Aes.\r\nL’Africom si sta concentrando altrove e viene ridotta anche e soprattutto operativamente: il controllo si affievolisce e nel Nord del Niger in particolare aumenta il controllo di gruppi di predoni, reti di bande che si sostituiscono nello stesso tipo di pratiche ai gruppi “terroristici” degli altri paesi. Comunque sempre tutto riconducibile alle consuete prassi tradizionali, come se le forme di controllo del territorio risorgessero dalle proprie ceneri, come fenici del Sahel.\r\n\r\nhttps://www.spreaker.com/episode/priorita-intensita-traguardi-diversi-nei-paesi-della-russiafrique-con-capitale-dubai--66583778\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/06/OneSudaneseAlwaysInSahelBusiness.mp3\"][/audio]\r\n\r\nGli altri podcast di argomento africano si trovano qui\r\n\r\n ",[313],{"field":147,"matched_tokens":314,"snippet":310,"value":311},[81],1155199671761633300,{"best_field_score":317,"best_field_weight":290,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":318,"tokens_matched":98,"typo_prefix_score":46},"1112386306048","1155199671761633393",{"document":320,"highlight":595,"highlights":600,"text_match":603,"text_match_info":604},{"comment_count":46,"id":321,"is_sticky":46,"permalink":322,"podcastfilter":323,"post_author":324,"post_content":325,"post_date":326,"post_excerpt":52,"post_id":321,"post_modified":327,"post_thumbnail":328,"post_title":329,"post_type":263,"sort_by_date":330,"tag_links":331,"tags":468},"96842","http://radioblackout.org/podcast/black-holes-dal-31-marzo-al-06-aprile-2025/",[223],"harraga","Lunedì 31 ore 08,30 – GRRAWR - Mix 03/2025 71 minuti [GRRAWR]:\r\n\r\nGRRAWR va alla ricerca del suono del suo cervello. Che suono, odore, gusto, consistenza, aspetto ha l'anima? In questa puntata scopriamo che ha molto in comune con la bile e la saliva, con il tono nasale del clarinetto, con la delicata tensione di spugna dello stomaco, e che piange e ride quando le pare.\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 01 ore 08,30 – Sciopero Minatori 5 minuti [Radio Blackout]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 02 ore 08,30 – Il caso Caffaro, una pandemia silenziosa 27 minuti [Radio Cane]: Policlorobifenili, Mercurio, Cromo Esavalente, Tetracloruro di carbonio, Esaclorocicloesano… il tutto ben pressato nelle terre bresciane, dove l’industrializzazione, nel tempo, ha inquinato in maniera cronica, subdola e silenziosa. Tra i maggiori artefici di questo disastro in corso c’è la Caffaro, un antico stabilimento chimico, dismesso da oltre dieci anni, abbandonato a un lento degrado senza alcun intervento di bonifica; solo un recente, ma colpevolmente tardivo, interessamento della magistratura ha avviato un procedimento penale, quando ormai i bresciani erano già stati abbondantemente avvelenati dai PCB, parenti stretti delle più note diossine. Di questa realtà fatta di veleni e di assuefazione degli abitanti abbiamo parlato con Marino Ruzzenenti, autore di Un secolo di cloro e… PCB, dal cui racconto emerge un quadro buio, in cui la terra che abitiamo figura come una “variabile dipendente” sottomessa alla logica del profitto.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 03 ore 08,30 – Claudio Lavazza 15 minuti [Porfido]:\r\n\r\nNelle vostre cuffiette, camerette e balconi, gli audiocapitoli di Porfido. Oggi Pestifera la mia vita, autobiografia di Claudio Lavazza.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 04 ore 08,30 – Racconti ovali 1 29 minuti [Luca Wallace Costello]:\r\n\r\nEsploriamo il forte legame tra working class, territorio gallese e gioco ovale.\r\nRipercorriamo la storia di tale incontro: tra squadre di provincia, miniere carbonifere e clubhouse di villaggio, fino ad arrivare alla formidabile affermazione della selezione nazionale negli anni ’70.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 04 ore 08,30 – Backwards - L'assedio di Wako 15/08/2020 46 minuti [Radio Blackout, Bacwards]: Malcolm, nella puntata del 15 agosto del 2020 ci ha guidati all'interno dell'oscura vicenda del lungo assedio della comunità Davidiana da parte della polizia e dell'FBI poi nel 1993 nella cittadina texana di Waco\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 05 ore 08,30 – Intervista musicata a Juanita Apraez Murillo 121 minuti [Radio Blackout, No Trip For Cats]: In un mondo segnato da conflitti, ingiustizie e un futuro alquanto incerto, musica e cinema si ergono come strumenti potenti per portarci lontano dalle ferite della realtà, ma anche per guidarci più a fondo nelle lezioni del passato. Come le note di jazz che hanno accompagnato le lotte per la decolonizzazione e i diritti civili, ci ricordano che le battaglie di ieri continuano a plasmare il nostro presente e possono offrire una bussola per il domani.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 05 ore 08,30 – Musick To Play In The Dark - Speciale N.O.I.A. records 83 minuti [Radio blackout, Musick to play in the dark]: Speciale con intervista ad Alessandro Magnani, a cura della redazione di musick to play in the dark, sull'etichetta di musica disco italiana N.O.I.A. records.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 05 ore 08,30 – Hellfest 2024 special - Day two 88 minuti [Radio Blackout, Too Loud For The Crowd]: Un indimenticabile venerdì da orchi al luna park di Sauron, con live reports di: The Devil’s Trade, Imperial Crystalline Entombment, The Acacia Strain, Savage Lands, Polyphia, Satyricon, Emperor e Body Count ft Ice-T! 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Tra i maggiori artefici di questo disastro in corso c’è la Caffaro, un antico stabilimento chimico, dismesso da oltre dieci anni, abbandonato a un lento degrado senza alcun intervento di bonifica; solo un recente, ma colpevolmente tardivo, interessamento della magistratura ha avviato un procedimento penale, quando ormai i bresciani erano già stati abbondantemente avvelenati dai PCB, parenti stretti delle più note diossine. Di questa realtà fatta di veleni e di assuefazione degli abitanti abbiamo parlato con Marino Ruzzenenti, autore di Un secolo di cloro e… PCB, dal cui racconto emerge un quadro buio, in cui la terra che abitiamo figura come una “variabile dipendente” sottomessa alla logica del profitto.\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 03 ore 08,30 – Claudio Lavazza 15 minuti [Porfido]:\r\n\r\nNelle vostre cuffiette, camerette e balconi, gli audiocapitoli di Porfido. Oggi Pestifera la mia vita, autobiografia di Claudio Lavazza.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 04 ore 08,30 – Racconti ovali 1 29 minuti [Luca Wallace Costello]:\r\n\r\nEsploriamo il forte legame tra working class, territorio gallese e gioco ovale.\r\nRipercorriamo la storia di tale incontro: tra squadre di provincia, \u003Cmark>miniere\u003C/mark> carbonifere e clubhouse di villaggio, fino ad arrivare alla formidabile affermazione della selezione nazionale negli anni ’70.\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 04 ore 08,30 – Backwards - L'assedio di Wako 15/08/2020 46 minuti [Radio Blackout, Bacwards]: Malcolm, nella puntata del 15 agosto del 2020 ci ha guidati all'interno dell'oscura vicenda del lungo assedio della comunità Davidiana da parte della polizia e dell'FBI poi nel 1993 nella cittadina texana di Waco\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 05 ore 08,30 – Intervista musicata a Juanita Apraez Murillo 121 minuti [Radio Blackout, No Trip For Cats]: In un mondo segnato da conflitti, ingiustizie e un futuro alquanto incerto, musica e cinema si ergono come strumenti potenti per portarci lontano dalle ferite della realtà, ma anche per guidarci più a fondo nelle lezioni del passato. Come le note di jazz che hanno accompagnato le lotte per la decolonizzazione e i diritti civili, ci ricordano che le battaglie di ieri continuano a plasmare il nostro presente e possono offrire una bussola per il domani.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 05 ore 08,30 – Musick To Play In The Dark - Speciale N.O.I.A. records 83 minuti [Radio blackout, Musick to play in the dark]: Speciale con intervista ad Alessandro Magnani, a cura della redazione di musick to play in the dark, sull'etichetta di musica disco italiana N.O.I.A. records.\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 05 ore 08,30 – Hellfest 2024 special - Day two 88 minuti [Radio Blackout, Too Loud For The Crowd]: Un indimenticabile venerdì da orchi al luna park di Sauron, con live reports di: The Devil’s Trade, Imperial Crystalline Entombment, The Acacia Strain, Savage Lands, Polyphia, Satyricon, Emperor e Body Count ft Ice-T! Più in breve Black Rainbows, Fear Factory e Steel Panther.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 06 ore 08,30 – IOK1 - No Sundown mix 60 minuti [IOK1, Radio Blackout, Fango Radio]:\r\n\r\nSecond encounter with Fango Radio supporting Radio Blackout.\r\nIOK1 selects an hour of experimental electronics from his vinyl collection.\r\nCo-founder of NUB Project Space, a project based on the research and dissemination of experimental music and out-of-format languages, he’s also a member of Phase collective and part of Fango Radio team together with former RBO guest DPK800.\r\nIn the past, between the ’00s and’ 10s, he was part of Influx, a duo of visual artists focused on vjing and video installations.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 06 ore 08,30 – Le porte di Tannhäuser - Philip K. Dick 2 114 minuti [Radio Wombat]:\r\n\r\nPuntata del programma Le porte di Tannhäuser dedicata alla biografia e alle opere del grande maestro della fantascienza Philip K. Dick, andata in onda su Radio Wombat il 3 luglio 2024\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 06 ore 08,30 – Il ruolo dell'urbano nell'epoca della crisi 41 minuti [Macerie su Macerie]: Il ruolo dell’urbano nell’epoca delle crisi: cittadinanza differenziata, concentrazione economica ed esclusione sociale nelle politiche urbane degli ultimi trent’anni.\r\n\r\nApprofondimento a cura di Macerie su Macerie.\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 06 ore 08,30 – Rote Zora. Guerriglia urbana femminista 18 minuti [Porfido]:\r\n\r\nLettura di alcuni estratti dal libro. Rote Zora è una rete di gruppi di donne e lesbiche che ha portato avanti azioni femministe di guerriglia urbana nella Repubblica Federale Tedesca dagli anni ’70 agli anni ’90. Le loro parole ci arrivano oggi con la stessa potenza del fuoco dei loro sabotaggi. 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Oggi Pestifera la mia vita, autobiografia di Claudio Lavazza.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/09/Claudio-Lavazza_14.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 25 ore 16 - Psychotronic Radio vol.6 32 minuti [Radio Blackout]:\r\n\r\nUn gorgo radiofonico di melma auricolare bizzarra e straziante fatta di b-movies z-movies musiche degenerate vhs a noleggio e pellicole infuocate!!\r\nSpeciale Doris Wishman\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/Psychotronic-Radio-vol.6_32.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 26 ore 8,30 - Donne partigiane e ribelli 23 minuti [Radio Alpi Libere]:\r\n\r\nUna storia della resistenza che non relega il ruolo delle donne partigiane a un contributo piuttosto che un’appartenenza.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Donne-partigiane-e-liberazioni-radio-alpi-libere_23.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 27 ore 8,30 - Ancient lights: racconto horror di A. 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Le loro parole ci arrivano oggi con la stessa potenza del fuoco dei loro sabotaggi. Ogni cuore è una bomba a orologeria.\r\nIl libro è un’autoproduzione femminista del 2018.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Rote-Zora_17.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 28 ore 19,33 - Le porte di Tannhäuser - Philip K. Dick 2 115 minuti [Radio Wombat]:\r\n\r\nPuntata del programma Le porte di Tannhäuser dedicata alla biografia e alle opere del grande maestro della fantascienza Philip K. Dick, andata in onda su Radio Wombat il 9 giugno 2024\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/Le-porte-di-Tannhäuser-Philip-K.-Dick-2_115.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 29 ore 9 - Free and easy 12/05/2024 73 minuti [Patryck Albert, Ouest Track Radio]:\r\n\r\n....into ... , Keith Richard , Wylde Tryfles , Lords of Gravity , Dogs , Who , King Wizzard , 1313 Mockingbird Lane , Rollin' Stones , Pirates , Haunted , Mickey Finn , Beach Boys , Unclaimed , Standells , Psych-Out , Synapses , Iron Butterfly , Psychedelic Symphony , M.T. & the Trees , Sorrows , Steppenwolf .... Do what you want honey ... it's may !\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/Easy-and-Free-12.05.2024.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ","29 Settembre 2024","2024-09-29 12:51:51","Black Holes dal 23 al 29 settembre 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Dick, andata in onda su Radio Wombat il 9 giugno 2024\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/Le-porte-di-Tannhäuser-Philip-K.-Dick-2_115.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 29 ore 9 - Free and easy 12/05/2024 73 minuti [Patryck Albert, Ouest Track Radio]:\r\n\r\n....into ... , Keith Richard , Wylde Tryfles , Lords of Gravity , Dogs , Who , King Wizzard , 1313 Mockingbird Lane , Rollin' Stones , Pirates , Haunted , Mickey Finn , Beach Boys , Unclaimed , Standells , Psych-Out , Synapses , Iron Butterfly , Psychedelic Symphony , M.T. & the Trees , Sorrows , Steppenwolf .... Do what you want honey ... it's may !\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/05/Easy-and-Free-12.05.2024.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n ",[767],{"field":147,"matched_tokens":768,"snippet":598,"value":765},[80],{"best_field_score":605,"best_field_weight":290,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":606,"tokens_matched":98,"typo_prefix_score":14},{"document":771,"highlight":889,"highlights":894,"text_match":603,"text_match_info":897},{"comment_count":46,"id":772,"is_sticky":46,"permalink":773,"podcastfilter":774,"post_author":775,"post_content":776,"post_date":777,"post_excerpt":52,"post_id":772,"post_modified":778,"post_thumbnail":328,"post_title":779,"post_type":263,"sort_by_date":780,"tag_links":781,"tags":835},"86114","http://radioblackout.org/podcast/black-holes-dal-25-al-31-dicembre-2023/",[219],"sowdust"," \r\n\r\nLunedì 25 h 13.30 - Natale a babbo morto (41 minuti) [Produzioni nessun rimborso]: La NessunRimborso Production e la Blackout Tribe presentano: il primo giallo radiofonico su un omicidio politico in Lapponia.\r\n\r\nQuest’anno nessuno riceverà il suo regalo sotto l’albero. Babbo natale è stato assassinato.\r\nIl rosso del Natale si tinge di un nero funereo a tinte gialle, quelle di questo radio-romanzo che indaga sul più sanguinoso omicidio della storia.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Natale-a-Babbo-Mortonessun-rimborso_26.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 26 h 8.30 - Working class (29 minuti) [Radio Blackout]: Racconto della vita della scrittrice Margaret Powell, attraverso letture ed estratti dal libro poi divenuto best seller da lei scritto “Dai piani bassi”. Un tuffo nelle condizioni di vita della classe lavoratrice inglese negli anni ’30 del 900, tra povertà estrema e ricca aristocrazia.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Working-class_29.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMartedì 26 h 12.30 - Diapason #1 : Morti sul lavoro (54 minuti) [White Noise]: L’ Italia è la nazione che detiene il primato delle vittime sul lavoro in Europa. Troppo spesso la vita si baratta per uno stipendio, talvolta misero e indecente. Le cause sono tante, e hanno un comune denominatore: il profitto.\r\nInfatti, molti imprenditori per accrescere il proprio profitto, tagliano sulla sicurezza. In Italia gli incidenti sul lavoro hanno causato più morti della guerra del golfo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Diapason-1-morti-sul-lavoro_54.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nMercoledì 27 h 8.30 - Vogliamo tutto (30 minuti) [Radio Blackout]: Presentazione e letture dal romanzo di Nanni Balestrini \"Vogliamo tutto\". Correva l’anno 1969 nei giorni 3 e 4 luglio, cinquantaquattro anni fa, e a Torino andava in scena la rivolta di corso Traiano. Il “Vogliamo Tutto” del libro è la piattaforma di uomini e donne che iniziano, insieme alle prime forme dell’Autonomia, a parlare di rifuto del lavoro, fabbrica sociale, di qualità della vita di bisogni sociali. La lotta alla Fiat diviene la scuola per tutti i compagni e le compagne che mirano ad una trasformazione radicale dell’esistente. La rivolta di corso Traiano esemplifica tutto ciò, nel giorno di una manifestazione slegata ed in conflitto con il sindacato, militarizzata dalla Questura di Torino, che vuole portare nel cuore della metropoli le lotte della fabbrica, si sviluppa uno dei momenti più alti nel conflitto cittadino, dopo quelle di piazza Statuto del 1963, vedendo mirafiori e la prima periferia torinese, ingaggiare la battaglia con le autoblindo fino a tarda notte. Una rivolta dispiegata: dalle strade ai balconi dei palazzi, da corso Traiano a Nichelino, gli scontri si moltiplicano e le forze dell’ordine sono costrette a riparare in difesa, rispetto a quella che sarà la forza del conflitto operaio e sociale.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Vogliamo-tutto_30.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nGiovedì 28 h 8.30 - Orsi Trentino [Titolo originale: Sentieri selvaggi. Orsi in fuga fra propaganda, gabbie e proprietà privata] (17 minuti) [Assemblea Antispecista e Collettiva Scobi]: Recenti episodi di cronaca hanno riacceso i riflettori della stampa e l’interesse dell’opinione pubblica sulla questione “gestione orsi” in Trentino. Cerchiamo di mettere un po’ di ordine, alla luce dell’esperienza di quasi tre anni di campagna svolta sul territorio Trentino.\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/orsi-trentino_17.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 29 h 8.30 - ROTE ZORA. Guerriglia urbana femminista (17 minuti) [Porfido]: Lettura di alcuni estratti dal libro. Rote Zora è una rete di gruppi di donne e lesbiche che ha portato avanti azioni femministe di guerriglia urbana nella Repubblica Federale Tedesca dagli anni ’70 agli anni ’90. Le loro parole ci arrivano oggi con la stessa potenza del fuoco dei loro sabotaggi. Ogni cuore è una bomba a orologeria.\r\nIl libro è un’autoproduzione femminista del 2018.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Rote-Zora_17.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 29 h 13.30 - Emilio Salgari (32 minuti) [Radio blackout]: Breve biografia di Emilio Slagari, capitano di mare e sfruttato di terra.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Emilio-Salgari_32.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nVenerdì 29 h 20.00 - Presentazione libro Jin Jiyan Azadi (48 minuti) [Frittura Mista alias Radio Fabbrica]: Con l’aiuto della nostra ospite in studio Delfina Donnici; abbiamo presentato “Jin Jiyan Azadi. La rivoluzione delle donne in Kurdistan” – Istituto Andrea Wolf – Tamu, 2022. Delfina Donnici fa parte del comitato italiano di Jineolojî che ha curato la traduzione del libro. Da quando in anni recenti si sono accesi i riflettori sulla resistenza contro l’assedio dello Stato Islamico in Rojava, il movimento delle donne libere curde è diventato a livello globale uno degli esempi rivoluzionari più luminosi del 21° secolo. Jin, Jiyan, Azadî raccoglie le voci di venti rivoluzionarie curde e le compone in un’architettura maestosa: le combattenti ci offrono attraverso memorie private, lettere e pagine di diario una profonda riflessione su un percorso che non inizia con la riconquista di Kobane del 2015 ma ha radici ben più lontane. Ripercorrendo varie fasi della lotta di liberazione curda contro l’oppressione dello stato turco, questo volume offre una avvincente e monumentale ricostruzione della storia recente del Kurdistan, dalla costituzione del Pkk all’arresto di Öcalan, fino all’elaborazione dei nuovi paradigmi del confederalismo democratico e di Jineolojî, la scienza delle donne. Per la prima volta scopriamo dalla prospettiva delle protagoniste la visione del mondo e le scelte di vita che le hanno portate alla guida di una guerra di liberazione, oltre che di un epocale progetto di trasformazione dei rapporti tra donne e uomini, tra nazioni e tra specie viventi. Essendo il testo molto interessante e pregno di contenuti abbiamo voluto fare un’intervista divisa in 3 parti, divise tra loro da due brani (qui nel podcast riprodotte parzialmente), tratti dalla compilation “Music for Rojava” edito dall’etichetta Sonic Resistance.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/Presentazione-libro-Jin-Jiyan-AzadiFritturaMista26042022_48.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 30 h 10 - Con gli insorti Naxaliti nel cuore della foresta indiana 1 (24 minuti) [Radio Alpi Libere]: Benvenuti in India. La più grande Democrazia del mondo. Vessillo della Modernità trionfante.«…foreste, montagne e sistemi idrici vengono devastati dalle razzie delle multinazionali… interi ecosistemi vengono distrutti dalle miniere di bauxite e minerale ferroso…».Un «ecocidio» fatto di deportazioni, desertificazione e una vera e propria campagna militare, lanciata dal governo indiano contro la dilagante sollevazione armata delle popolazioni tribali e dei guerriglieri naxaliti.Sul cammino del Progresso, infuria la guerra civile...\r\n\r\nArundhati Roy è una scrittrice, non è una militante “maoista”. Armata di curiosità, ha vissuto con i guerriglieri naxaliti nelle zone tribali dell’India in cui brucia l’insurrezione, realizzando un reportage intenso, ricco di spunti preziosi. Non è un’ideologia preconfezionata, ma il contatto epidermico con i miliziani e con la gente dei villaggi, nelle giornate di marcia nella foresta e nelle notti passate insieme sotto le stelle, a dare forma alla sua narrazione e, con essa, alla sua limpida e inequivocabile scelta di campo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Con-gli-insorti-Naxaliti-nel-cuore-della-foresta-indiana_1@radio-alpi-libere_22.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 30 h 20 - Quaresima in quarantena (48 minuti) [Produzioni nessun rimborso]: QUARESIMA IN QUARANTENA ripercorre le sacre scritture per riportare la storia di Gesù ai nostri drammatici giorni di pandemia e isolamento. Questo radiodramma è la storia di come il figlio di Dio ha affrontato la quarantena.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/QUARESIMA-IN-QUARANTENA-AUDIO-sigla.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 31 h 11 - Con gli insorti Naxaliti nel cuore della foresta indiana 2 (32 minuti) [Radio Alpi Libere]: v. sopra.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Con-gli-insorti-Naxaliti-nel-cuore-della-foresta-indiana_2@-radio-alpi-libere.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 31 h 18 - Tutta colpa dei padroni? #6 (8 minuti) [Marcello Pini e Federico Bosis] : “Tutta colpa dei padroni?” è un podcast di alfabetizzazione sindacale che spiega nella maniera più chiara possibile come sono regolati i rapporti di lavoro: chi scrive i CCNL, cosa succede quando scadono o si rinnovano, come agiscono i sindacati e quali sono le differenze tra loro. E ancora: cosa sono i “contratti mostro”, come funziona il sistema degli appalti, che ruolo hanno lo Stato e il governo nelle leggi sul lavoro, cos’è lo sciopero e come si fa.\r\nSe il benessere tuo e dei tuoi cari dipende da uno stipendio, qui troverai alcune cose che faresti meglio a conoscere. Testo e voce: Marcello Pini. Editing sonoro e montaggio: Federico Bosis. Lo Statuto dei Lavoratori è la legge che stabilisce per tutti e tutte la libertà di aderire ad un sindacato. Ma da oltre 40 anni c'è chi tenta in ogni modo di aggirare questa legge. Confindustria & Co.? Sì, ovvio, ma non solo. Anche in questo caso, purtroppo, non è tutta colpa dei padroni...\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Tutta-colpa-dei-padroni-n.6_8.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]","31 Dicembre 2023","2024-03-01 18:31:10","Black Holes dal 25 al 31 dicembre 2023",1704048105,[782,783,784,785,340,786,787,628,788,789,790,791,792,793,367,794,795,377,796,797,381,798,799,800,392,801,802,803,804,805,401,806,403,645,807,808,647,809,406,810,811,812,813,814,815,816,654,817,818,819,820,821,822,433,666,823,443,824,825,450,826,458,827,828,829,830,831,832,833,834],"http://radioblackout.org/tag/ai-piani-bassi/","http://radioblackout.org/tag/antispecismo/","http://radioblackout.org/tag/arundhata-roy/","http://radioblackout.org/tag/assemblea-antispecista/","http://radioblackout.org/tag/autoformazione/","http://radioblackout.org/tag/avventura/","http://radioblackout.org/tag/collettiva-scobi/","http://radioblackout.org/tag/comico/","http://radioblackout.org/tag/covid-19/","http://radioblackout.org/tag/delfina-donnici/","http://radioblackout.org/tag/diapason/","http://radioblackout.org/tag/diritti-lavoro/","http://radioblackout.org/tag/emilio-salgari/","http://radioblackout.org/tag/federico-bosis/","http://radioblackout.org/tag/fiat/","http://radioblackout.org/tag/frittura-mista/","http://radioblackout.org/tag/gesu/","http://radioblackout.org/tag/guerriglia/","http://radioblackout.org/tag/india/","http://radioblackout.org/tag/intrattenimento/","http://radioblackout.org/tag/istituto-andrea-wolf/","http://radioblackout.org/tag/jin-jiyan-azadi/","http://radioblackout.org/tag/jineology/","http://radioblackout.org/tag/kurdistan/","http://radioblackout.org/tag/lavoro-domestico/","http://radioblackout.org/tag/liberation-front/","http://radioblackout.org/tag/liberta-sindacale/","http://radioblackout.org/tag/lockdown/","http://radioblackout.org/tag/lotte-operaie/","http://radioblackout.org/tag/maoismo/","http://radioblackout.org/tag/marcello-pini/","http://radioblackout.org/tag/margaret-powell/","http://radioblackout.org/tag/morti-sul-lavoro/","http://radioblackout.org/tag/nanni-balestrini/","http://radioblackout.org/tag/natale/","http://radioblackout.org/tag/naxaliti/","http://radioblackout.org/tag/operaismo/","http://radioblackout.org/tag/orsi/","http://radioblackout.org/tag/presentazione-2/","http://radioblackout.org/tag/produzioni-nessun-rimborso/","http://radioblackout.org/tag/quarantena/","http://radioblackout.org/tag/rivista-liberazioni/","http://radioblackout.org/tag/scrittore/","http://radioblackout.org/tag/sentieri-selvaggi/","http://radioblackout.org/tag/sindacato/","http://radioblackout.org/tag/strage/","http://radioblackout.org/tag/tamu-edizioni/","http://radioblackout.org/tag/torino/","http://radioblackout.org/tag/trentino/","http://radioblackout.org/tag/uk/","http://radioblackout.org/tag/vogliamo-tutto/","http://radioblackout.org/tag/white-noise/","http://radioblackout.org/tag/working-class/",[836,837,838,839,241,840,841,700,842,843,844,845,846,847,231,848,849,243,850,851,237,852,853,854,525,855,856,857,858,859,235,860,245,717,861,862,719,863,537,864,865,866,867,868,869,870,726,871,872,873,874,875,876,229,738,877,239,878,879,247,880,233,881,882,883,884,885,886,887,888],"ai piani bassi","antispecismo","Arundhata Roy","assemblea antispecista","autoformazione","avventura","collettiva scobi","comico","covid 19","Delfina Donnici","diapason","diritti lavoro","Emilio Salgari","Federico Bosis","fiat","frittura mista","gesù","guerriglia","india","intrattenimento","istituto Andrea Wolf","Jin Jiyan Azadi","jineology","Kurdistan","lavoro domestico","liberation front","libertà sindacale","lockdown","lotte operaie","maoismo","Marcello Pini","margaret powell","morti sul lavoro","Nanni Balestrini","natale","Naxaliti","operaismo","orsi","presentazione","produzioni nessun rimborso","quarantena","rivista liberazioni","scrittore","sentieri selvaggi","sindacato","strage","tamu edizioni","torino","trentino","UK","vogliamo tutto","white noise","working class",{"post_content":890},{"matched_tokens":891,"snippet":892,"value":893},[81],"cuore è una bomba a \u003Cmark>oro\u003C/mark>logeria.\r\nIl libro è un’autoproduzione femminista"," \r\n\r\nLunedì 25 h 13.30 - Natale a babbo morto (41 minuti) [Produzioni nessun rimborso]: La NessunRimborso Production e la Blackout Tribe presentano: il primo giallo radiofonico su un omicidio politico in Lapponia.\r\n\r\nQuest’anno nessuno riceverà il suo regalo sotto l’albero. 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La lotta alla Fiat diviene la scuola per tutti i compagni e le compagne che mirano ad una trasformazione radicale dell’esistente. La rivolta di corso Traiano esemplifica tutto ciò, nel giorno di una manifestazione slegata ed in conflitto con il sindacato, militarizzata dalla Questura di Torino, che vuole portare nel cuore della metropoli le lotte della fabbrica, si sviluppa uno dei momenti più alti nel conflitto cittadino, dopo quelle di piazza Statuto del 1963, vedendo mirafiori e la prima periferia torinese, ingaggiare la battaglia con le autoblindo fino a tarda notte. 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Da quando in anni recenti si sono accesi i riflettori sulla resistenza contro l’assedio dello Stato Islamico in Rojava, il movimento delle donne libere curde è diventato a livello globale uno degli esempi rivoluzionari più luminosi del 21° secolo. Jin, Jiyan, Azadî raccoglie le voci di venti rivoluzionarie curde e le compone in un’architettura maestosa: le combattenti ci offrono attraverso memorie private, lettere e pagine di diario una profonda riflessione su un percorso che non inizia con la riconquista di Kobane del 2015 ma ha radici ben più lontane. Ripercorrendo varie fasi della lotta di liberazione curda contro l’oppressione dello stato turco, questo volume offre una avvincente e monumentale ricostruzione della storia recente del Kurdistan, dalla costituzione del Pkk all’arresto di Öcalan, fino all’elaborazione dei nuovi paradigmi del confederalismo democratico e di Jineolojî, la scienza delle donne. 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Vessillo della Modernità trionfante.«…foreste, montagne e sistemi idrici vengono devastati dalle razzie delle multinazionali… interi ecosistemi vengono distrutti dalle \u003Cmark>miniere\u003C/mark> di bauxite e minerale ferroso…».Un «ecocidio» fatto di deportazioni, desertificazione e una vera e propria campagna militare, lanciata dal governo indiano contro la dilagante sollevazione armata delle popolazioni tribali e dei guerriglieri naxaliti.Sul cammino del Progresso, infuria la guerra civile...\r\n\r\nArundhati Roy è una scrittrice, non è una militante “maoista”. Armata di curiosità, ha vissuto con i guerriglieri naxaliti nelle zone tribali dell’India in cui brucia l’insurrezione, realizzando un reportage intenso, ricco di spunti preziosi. Non è un’ideologia preconfezionata, ma il contatto epidermico con i miliziani e con la gente dei villaggi, nelle giornate di marcia nella foresta e nelle notti passate insieme sotto le stelle, a dare forma alla sua narrazione e, con essa, alla sua limpida e inequivocabile scelta di campo.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/07/Con-gli-insorti-Naxaliti-nel-cuore-della-foresta-indiana_1@radio-alpi-libere_22.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nSabato 30 h 20 - Quaresima in quarantena (48 minuti) [Produzioni nessun rimborso]: QUARESIMA IN QUARANTENA ripercorre le sacre scritture per riportare la storia di Gesù ai nostri drammatici giorni di pandemia e isolamento. Questo radiodramma è la storia di come il figlio di Dio ha affrontato la quarantena.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/08/QUARESIMA-IN-QUARANTENA-AUDIO-sigla.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 31 h 11 - Con gli insorti Naxaliti nel cuore della foresta indiana 2 (32 minuti) [Radio Alpi Libere]: v. sopra.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Con-gli-insorti-Naxaliti-nel-cuore-della-foresta-indiana_2@-radio-alpi-libere.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]\r\n\r\n \r\n\r\nDomenica 31 h 18 - Tutta colpa dei padroni? #6 (8 minuti) [Marcello Pini e Federico Bosis] : “Tutta colpa dei padroni?” è un podcast di alfabetizzazione sindacale che spiega nella maniera più chiara possibile come sono regolati i rapporti di lavoro: chi scrive i CCNL, cosa succede quando scadono o si rinnovano, come agiscono i sindacati e quali sono le differenze tra loro. E ancora: cosa sono i “contratti mostro”, come funziona il sistema degli appalti, che ruolo hanno lo Stato e il governo nelle leggi sul lavoro, cos’è lo sciopero e come si fa.\r\nSe il benessere tuo e dei tuoi cari dipende da uno stipendio, qui troverai alcune cose che faresti meglio a conoscere. Testo e voce: Marcello Pini. Editing sonoro e montaggio: Federico Bosis. Lo Statuto dei Lavoratori è la legge che stabilisce per tutti e tutte la libertà di aderire ad un sindacato. Ma da oltre 40 anni c'è chi tenta in ogni modo di aggirare questa legge. Confindustria & Co.? Sì, ovvio, ma non solo. Anche in questo caso, purtroppo, non è tutta colpa dei padroni...\r\n\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/12/Tutta-colpa-dei-padroni-n.6_8.mp3\"][/audio]\r\n\r\n[download]",[895],{"field":147,"matched_tokens":896,"snippet":892,"value":893},[81],{"best_field_score":605,"best_field_weight":290,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":46,"score":606,"tokens_matched":98,"typo_prefix_score":14},6637,{"collection_name":263,"first_q":19,"per_page":213,"q":19},19,["Reactive",902],{},["Set"],["ShallowReactive",905],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fHt8grgWS4J13V4gwmaqaFDgKCmwtqGA9p_3u2nJCZfo":-1},true,"/search?query=miniere+oro"]