","Maldive, proclamato lo stato d'emergenza","post",1518043485,[62,63,64,65],"http://radioblackout.org/tag/elezioni/","http://radioblackout.org/tag/islam/","http://radioblackout.org/tag/maldive/","http://radioblackout.org/tag/stato-demergenza/",[24,67,68,28],"islam","maldive",{"post_content":70,"post_title":76,"tags":81},{"matched_tokens":71,"snippet":74,"value":75},[72,73],"Stato","d’emergenza","manifestazioni e ha dichiarato lo \u003Cmark>Stato\u003C/mark> \u003Cmark>d’emergenza\u003C/mark> per 15 giorni. Poi ha","Nell’arco di una settimana il presidente Abdullah Yameen ha rifiutato la decisione della Corte Suprema che aveva ordinato la liberazione di 9 oppositori e il re-insediamento di 12 parlamentari. Per tutta risposta, Yameen ha fatto circondare il parlamento, ha mandato l’esercito a reprimere le manifestazioni e ha dichiarato lo \u003Cmark>Stato\u003C/mark> \u003Cmark>d’emergenza\u003C/mark> per 15 giorni. Poi ha fatto fare irruzione alle forze speciali nella sede della Corte Suprema e arrestato due dei quattro giudici dell’Alta corte. Gli altri due hanno frettolosamente annullato la precedente decisione, la cui applicazione avrebbe di fatto messo il governo di Yameen in minoranza, portando l’isola a elezioni anticipate, ma soprattutto avrebbe consentito all’ex presidente Mohamed Nasheed, il primo a vincere le elezioni democraticamente, di rientrare dall’esilio per sfidare l’incombente nelle elezioni di ottobre.\r\nDi quello che sta avvenendo alle Maldive ne abbiamo parlato con Francesca Borri, giornalista sul Medio Oriente e autrice del libro \"Ma quale paradiso?\"\r\n\r\nfborri_maldive",{"matched_tokens":77,"snippet":80,"value":80},[78,79],"stato","d'emergenza","Maldive, proclamato lo \u003Cmark>stato\u003C/mark> \u003Cmark>d'emergenza\u003C/mark>",[82,84,86,88],{"matched_tokens":83,"snippet":24},[],{"matched_tokens":85,"snippet":67},[],{"matched_tokens":87,"snippet":68},[],{"matched_tokens":89,"snippet":90},[78,79],"\u003Cmark>stato\u003C/mark> \u003Cmark>d'emergenza\u003C/mark>",[92,97,100],{"field":36,"indices":93,"matched_tokens":94,"snippets":96},[14],[95],[78,79],[90],{"field":98,"matched_tokens":99,"snippet":80,"value":80},"post_title",[78,79],{"field":101,"matched_tokens":102,"snippet":74,"value":75},"post_content",[72,73],1157451471441625000,{"best_field_score":105,"best_field_weight":106,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":48,"score":107,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},"2211897868544",13,"1157451471441625195",{"document":109,"highlight":132,"highlights":150,"text_match":103,"text_match_info":159},{"cat_link":110,"category":111,"comment_count":48,"id":112,"is_sticky":48,"permalink":113,"post_author":51,"post_content":114,"post_date":115,"post_excerpt":54,"post_id":112,"post_modified":116,"post_thumbnail":117,"post_thumbnail_html":118,"post_title":119,"post_type":59,"sort_by_date":120,"tag_links":121,"tags":127},[45],[47],"44343","http://radioblackout.org/2017/11/francia-la-nuova-legge-antiterrorismo/","A due anni dal Bataclan in Francia è finito lo Stato di Emergenza. Una nuova legge contro il terrorismo accresce i poteri di polizia, i controlli alle frontiere, la possibilità di perquisizioni, controllo delle mail, e intercettazioni.\r\n\r\nIl 1 novembre 2017 in Francia è entrata in vigore la legge 1510, promulgata dal presidente Emmanuel Macron il 30 ottobre. L’état d’urgence, proclamato da François Hollande il 13 novembre 2015 dopo gli attacchi di Parigi, è stato prorogato cinque volte. In vigore per quasi due anni, si è trattato del più lungo stato di eccezione nella storia della Quinta Repubblica francese.\r\n\r\nL’état d’urgence è disciplinato dalla legge 385 del 3 aprile 1955. La norma venne confezionata per la guerra d’Algeria, ma è stata poi applicata anche nei territori d’Oltremare, nelle rivolte delle banlieue parigine del 2005 ed infine dopo gli attacchi dell’ISIS. Dal 14 novembre 2015 al 22 settembre 2017, grazie ai poteri speciali, sono state eseguite circa 4569 perquisizioni domiciliari amministrative, che hanno portato all’apertura di 690 procedimenti giudiziari, di cui 21 per apologia del terrorismo e 4 per associazione con finalità di terrorismo.\r\n\r\nQuesti numeri dimostrano che l’effetto maggiore dello Stato di emergenza è mantenere sotto pressione i quartieri periferici, considerati più permeabili alla propaganda islamista. Un buon modo per soffiare sul fuoco dell’odio verso la Republique dei tanti esclusi, emarginati, immigrati delle banlieue.\r\n\r\nC’è stato un alto numero di provvedimenti invasivi di fronte a scarni risultati nella persecuzione dei membri dell’Isis. Nello stesso periodo, sono state disposte circa 712 assegnazioni a residenza e sequestrate più di 500 armi. Nel 2016, un rapporto di Amnesty International ha denunciato numerosi abusi. In particolare, la legge 55-385 concede ai prefetti il potere di ordinare perquisizioni senza preavviso, di notte, altrimenti precluse all’autorità giudiziaria. Le irruzioni nelle case sono state effettuate quasi sempre alle 4 del mattino, con armi spianate anche di fronte a bambini e con la forzatura delle porte come prassi consolidata. Secondo alcuni perquisiti l’ordine del prefetto sarebbe stato emesso dopo le delazioni dei vicini, per il semplice fatto di essere musulmani. Inoltre, la polizia ha sequestrato o copiato i dati contenuti in pc e cellulari, senza un’autorizzazione giudiziaria.\r\n\r\n \r\n\r\nAmnesty International ha denunciato anche l’abuso dei poteri speciali antiterrorismo nei confronti di numerosi militanti ecologisti, nel corso della Conferenza sui cambiamenti climatici di Parigi. Una delle misure più contestate è infatti l’assegnazione a residenza, con l’obbligo di firma sino a 3 volte al giorno. Secondo l’organizzazione, le ragioni addotte sono spesso vaghe e i prefetti decidono sulla base di mere segnalazioni dell’intelligence trasmesse al ministero dell’Interno, dunque al di fuori di qualsiasi controllo giudiziale.\r\n\r\nLa legge 1510 del 30 ottobre 2017, voluta da Macron per superare l’état d’urgence, è stata criticata da destra per essere troppo lassista, da sinistra in quanto liberticida. La Special Rapporteur delle Nazioni Unite Fionnuala Ní Aoláin, co-autrice di un celebre saggio sullo stato d’emergenza, ha affermato che la legge rischia di ledere i diritti fondamentali e ha messo in guardia dal “normalizzare” i poteri emergenziali con disposizioni permanenti.\r\n\r\nNei fatti la nuova legge, pur introducendo forme di controllo più pervasive e aumentando i poteri di polizia, non può essere considerata una mera trascrizione delle disposizioni previste dall’Etat d’emergence.\r\n\r\nLa legge prevede innanzitutto il potere dei prefetti di istituire perimetri di sicurezza attorno a qualsiasi evento pubblico, con perquisizione obbligatoria per accedervi. La polizia di frontiera potrà invece controllare l’identità non solo nei porti e aeroporti internazionali, ma anche nel raggio di 20 chilometri trattenendo i sospetti fino a 12 ore, contro le precedenti 6. Inoltre, le compagnie aeree potranno fornire alle autorità i dati dei passeggeri, compreso l’itinerario, il tipo di bagaglio e il metodo di pagamento dei biglietti. Riguardo ai luoghi di culto, se fino ad ora era possibile disporne la chiusura solo con prove di documenti scritti apologetici, la nuova legge consente di chiuderli sino a 6 mesi anche se diffondono “idee e teorie” legate al terrorismo. Una definizione molto vaga, che lascia mano libera alle autorità amministrative pur in mancanza di prove materiali.\r\n\r\nSe nell’état d’urgence è prevista l’assegnazione a residenza, la nuova legge permette al destinatario del provvedimento di muoversi e risiedere all’interno di un comune e restringe l’obbligo di firma a una volta al giorno, salvo l’utilizzo del braccialetto elettronico. Il regime delle perquisizioni, tanto abusate nello stato d’emergenza, è riformato dalla legge, che consente al prefetto di disporre perquisizioni, definite “visite domiciliari”, che però dovranno essere convalidate da un giudice e non potranno più avvenire di notte, salvo pericolo immediato. I sospetti non potranno essere trattenuti per più di 4 ore.\r\n\r\nLe nuove disposizioni prevedono anche un articolato sistema di controllo parlamentare, nonché nuovi poteri per i servizi di intelligence e dell’antiterrorismo, in materia di intercettazioni e sorveglianza elettronica.\r\n\r\nNe abbiamo parlato con Gianni Carrozza, redattore parigino di Collegamenti, conduttore, su radio Frequence Plurielle, di “Vive la Social!”\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nAscolta la diretta:\r\n\r\n \r\n\r\n2017 11 15 carrozza francia","15 Novembre 2017","2017-11-17 16:33:08","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/Francia_legge_antiterrorismo-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"150\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/Francia_legge_antiterrorismo-300x150.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/Francia_legge_antiterrorismo-300x150.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/Francia_legge_antiterrorismo-768x384.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/Francia_legge_antiterrorismo-1024x512.jpg 1024w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/11/Francia_legge_antiterrorismo.jpg 1280w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Francia. 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Dopo l’occupazione di un canale televisivo in diretta, è stato imposto il coprifuoco dalle 23.00 alle 5.00, sono proibite le riunioni pubbliche, è autorizzata la violazione del domicilio. Si militarizza il paese, mentre l’educazione e le attività pubbliche ritornano al formato digitale come durante la pandemia di Covid 19. Questa crisi è iniziata domenica 7 gennaio, con l'evasione di Adolfo Macías, capo della principale banda criminale della nazione conosciuta come “Los Choneros”, dalla prigione nel porto di Guayaquil. Dopo la sua fuga, iniziano tanti e violenti attacchi in tutto il paese: assassinii, ammutinamenti nelle carceri, rapimenti di funzionari delle prigioni, sequestri di poliziotti, reclusi evasi, attacchi con esplosivi e appunto, l’occupazione di un canale televisivo. Continua la ricerca del boss narco, mentre da lunedì della scorsa settimana vige lo stato d’emergenza. L’Esercito della Colombia sospetta che Macías abbia attraversato il confine del suo territorio, dove ci sono le maggiori coltivazioni di coca del mondo. L'Ecuador è scosso da anni da un’inarrestabile ondata di violenza: almeno 4.500 i morti ammazzati soltanto lo scorso anno. Le bande di trafficanti sono arrivate a reclutare bambini, le carceri si sono ormai trasformate in “centri di comando” di potenti trafficanti, che le forze di polizia non sono più in grado di gestire. La criminalità organizzata ha nel frattempo stretto accordi con i più potenti cartelli internazionali, da quelli messicani a quelli albanesi. Il Rapporto globale sulla cocaina 2023, delle Nazioni Unite, riporta che la coltivazione di cocaina tra il 2020 e il 2021 è aumentata del 35%.\r\n\r\nAbbiamo raccolto un'intervista in differita sulla storia recente dell'Ecuador, fino ad arrivare ai giorni nostri. Si allega il podcast dell'intervista nella traduzione in italiano, andata in onda su Radio Blackout:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Ecuador-diretta.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDi seguito rendiamo pubblici i contributi audio in spagnolo (Ecuador) che abbiamo tradotto durante la diretta:\r\n\r\n[audio wav=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/ecuador1-enhanced.wav\"][/audio]\r\n\r\n[audio wav=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/AUD-20240123-WA0011-enhanced.wav\"][/audio]\r\n\r\n[audio wav=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/AUD-20240123-WA0012-enhanced.wav\"][/audio]","24 Gennaio 2024","2024-01-24 13:37:46","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/ecuador-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"300\" height=\"225\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/ecuador-1-300x225.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/ecuador-1-300x225.jpg 300w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/ecuador-1-768x576.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/ecuador-1.jpg 1024w\" sizes=\"auto, (max-width: 300px) 100vw, 300px\" />","Lo stato di emergenza: Ecuador (1)",1706103466,[175,176,177],"http://radioblackout.org/tag/stato-di-emergenza-ecuador/","http://radioblackout.org/tag/ecuador/","http://radioblackout.org/tag/narcotraffico/",[179,22,180],"#Stato di emergenza ecuador","narcotraffico",{"post_content":182,"post_title":186,"tags":189},{"matched_tokens":183,"snippet":184,"value":185},[78,78,73],"Ecuador è \u003Cmark>stato\u003C/mark> dichiarato uno \u003Cmark>stato\u003C/mark> \u003Cmark>d’emergenza\u003C/mark> di 60 giorni in tutto","In Ecuador è \u003Cmark>stato\u003C/mark> dichiarato uno \u003Cmark>stato\u003C/mark> \u003Cmark>d’emergenza\u003C/mark> di 60 giorni in tutto i paese. 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Si allega il podcast dell'intervista nella traduzione in italiano, andata in onda su Radio Blackout:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/Ecuador-diretta.mp3\"][/audio]\r\n\r\nDi seguito rendiamo pubblici i contributi audio in spagnolo (Ecuador) che abbiamo tradotto durante la diretta:\r\n\r\n[audio wav=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/ecuador1-enhanced.wav\"][/audio]\r\n\r\n[audio wav=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/AUD-20240123-WA0011-enhanced.wav\"][/audio]\r\n\r\n[audio wav=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/01/AUD-20240123-WA0012-enhanced.wav\"][/audio]",{"matched_tokens":187,"snippet":188,"value":188},[78],"Lo \u003Cmark>stato\u003C/mark> di emergenza: Ecuador (1)",[190,193,195],{"matched_tokens":191,"snippet":192},[72],"#\u003Cmark>Stato\u003C/mark> di emergenza ecuador",{"matched_tokens":194,"snippet":22},[],{"matched_tokens":196,"snippet":180},[],[198,200,202],{"field":101,"matched_tokens":199,"snippet":184,"value":185},[78,78,73],{"field":98,"matched_tokens":201,"snippet":188,"value":188},[78],{"field":36,"indices":203,"matched_tokens":204,"snippets":206},[48],[205],[72],[192],1157451471441100800,{"best_field_score":209,"best_field_weight":210,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":48,"score":211,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},"2211897868288",14,"1157451471441100915",{"document":213,"highlight":234,"highlights":257,"text_match":207,"text_match_info":269},{"cat_link":214,"category":215,"comment_count":48,"id":216,"is_sticky":48,"permalink":217,"post_author":51,"post_content":218,"post_date":219,"post_excerpt":54,"post_id":216,"post_modified":220,"post_thumbnail":221,"post_thumbnail_html":222,"post_title":223,"post_type":59,"sort_by_date":224,"tag_links":225,"tags":231},[45],[47],"33986","http://radioblackout.org/2016/02/francia-la-costituzionalizzazione-dello-stato-di-emergenza/","L'Assemblea nazionale francese ha espresso ieri un primo voto favorevole all'interno di quello che sarà un lungo processo decisione sulla \"costituzionalizzazione\" dello stato di emergenza.\r\nLa riforma contiene due proposte fortemente discutibili, decise sull’onda dell’emozione e della paura create dagli attentati del 13 novembre: l’introduzione dello stato d’emergenza nella Costituzione e l’estensione della possibilità di ritirare la nazionalità francese a tutti i cittadini con un doppio passaporto, anche coloro che sono nati francesi, in caso di condanna definitiva per terrorismo.\r\nLa tensione è ovviamente estrema. 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I provvedimenti presi dopo il tentativo di colpo di stato del 15 Luglio sono stati di recente rinnovati di altri tre mesi. Il Presidente Erdogan, lo scorso 29 Settembre ha espresso la sua opinione, arrivando a dichiarare che a suo parere sarebbero serviti altri dodici mesi e che forse nemmeno questi sarebbero bastati. Lo stesso giorno, per decreto legge, con argomenti legati alla sicurezza nazionale, sono stati oscurati 12 canali televisivi, 11 canali radiofonici, e il giorno direttamente successivo è stato impedito l’accesso ai siti web di 2 canali tv ed un canale radio. Tra i canali televisivi coinvolti ci sono: IMC Tv, Hayatin Sesi Tv, Denge Tv, Jiyan Tv, Zarok Tv, Azadi Tv, Tv10, Birlik Medya Tv e Van Tv. Tra i canali radiofonici azzittiti si distinguono Ozgur Radyo e Yon Radyo. Ai canali televisivi e radiofonici è stata annullata la licenza di trasmissione. Nel caso dei canali televisivi Denge Tv, Birlik Medya Tv e Van Tv la polizia ha messo i sigilli alle porte delle redazioni.\r\nGuardando da vicino alcuni media coinvolti si nota Hayatin Sesi Tv, espressione televisiva del quotidiano nazionale Evrensel, un giornale socialista storico della Turchia. Un giornale accusato circa un mese fa da parte del quotidiano nazionale conservatore Yeni Akit di essere il “portavoce del Partito dei Lavoratori del Kurdistan(PKK)”. Nella sua notizia il giornale di destra annunciava la possibile chiusura del giornale.\r\nUn altro canale televisivo oscurato è Imc Tv. Una realtà indipendente nata il Primo Maggio del 2011 che ha prestato molta attenzione alla rivolta del parco Gezi, al massacro di Roboski, all’occupazione di Sengal in Iraq, all’assedio di Kobane in Siria e agli omicidi sul lavoro, in particolare l’esplosione della miniera a Soma. 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Tutti accusati o di appartenere alla comunità religiosa guidata dal leader spirituale Fettullah Gulen, definita come un’organizzazione terroristica armata da parte del governo e dalla magistratura, ed accusata di aver organizzato il tentativo di colpo di stato del 15 Luglio, oppure di promuovere la propaganda del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), organizzazione armata fondata nel 1978 tutt'ora in conflitto con lo Stato.\"\r\nAscolta la diretta:\r\n2016-10-25-murat-giornalistiturchia\r\n\r\n \r\nAll'interno di questo scenario si inserisce la vicenda che vede protagonista l'oscuramento delle trasmissioni di Med Nuce TV, un'emittente curda provvista della regolare licenza AGCOM, che lo scorso 3 ottobre è stata costretta ad interrompere definitivamente il servizio su sollecitazione di Eutelsat, uno dei maggiori operatori satellitari al mondo, a sua volta pressata dall'RTUK, il Consiglio supremo di Erdogan per la radio e la televisione, che in territorio turco, dopo il fallito golpe del 15 luglio scorso, ha chiuso 12 canali televisivi e 11 stazioni radiofoniche arrestando ed epurando oltre 80.000 persone fra avvocati, magistrati, insegnanti e giornalisti.\r\nIl 29 settembre, Med Nuce, che trasmette dal Belgio e ha sede legale in Italia, viene contattata via mail da Eutelsat che informa il direttore, Antonio Ruggeri, che nell'arco di quattro giorni sarebbero state sospese le trasmissioni. E così è avvenuto. Segno di un'evidente sconfinamento in Occidente della repressione turca dopo l'ultimo golpe, e della dimostrazione di un atto di forza che rende bene l'idea dell'attuale situazione della penisola turca.\r\nNe abbiamo parlato con Federico, redattore della radio:\r\n2016-10-25-federico-mednuce\r\n\r\n ","25 Ottobre 2016","2016-10-27 14:45:58","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/1024px-Police_Day_Mubarak_attack_against_press_25Jan2011_1-200x110.gif","\u003Cimg width=\"300\" height=\"171\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/10/1024px-Police_Day_Mubarak_attack_against_press_25Jan2011_1-300x171.gif\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","La verità è un'arma che spaventa. 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Risultano trasferiti, ad oggi, ma le destinazioni sono in larga parte sconosciute. La diretta con Giacomo, del collettivo Askavusa, è stata l'occasione non solo di approfondire la situazione dei migranti sull'isola, per di più all'indomani delle forti proteste che hanno animato l'hotspot, ma anche per il collettivo di rettificare alcune informazioni apparse in questi giorni sul blog siciliamigranti. blogspot.it. Nel blog si leggeva infatti che membri di Askavusa avrebbero di fatto contribuito a far scemare la protesta dei migranti e delle migranti, incoraggiandoli ad abbandonare lo sciopero della fame e prestandosi come mediatori tra loro e le forze dell'ordine. Dalla diretta con Giacomo emerge invece una situazione molto differente, non di mediazione di contenuti e posizioni si è trattato ma di traduzione, semplice mediazione linguistica, attraverso un'attivista che parla l'arabo, per fornire ai migranti uno strumento necessario a comprendere le richieste delle forze dell'ordine e a maturare una posizione e una decisione autonoma. La mediazione linguistica offerta ha fatto si che i migranti non dovessero affidarsi unicamente ai mediatori della polizia.\r\n\r\nGiacomo inoltre ci ha restituito un'altra questione che interessa l'isola in questi giorni, nello specifico si tratta della situazione dei netturbini dell'isola, che da anni percepiscono lo stipendio con ritardi di diversi mesi. Da qualche tempo diversi lavoratori hanno cominciato a fare azioni di protesta, tra le quali uno sciopero indetto per i giorni 20 e 21 maggio. Malgrado le promesse di ottemperare ai pagamenti in ritardo, nulla è cambiato e il sindacato USB ha ricevuto comunicazione da parte della \"Commissione di Garanzia attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici\" in cui si invitava il sindacato stesso a riformulare la data dello sciopero per il mancato rispetto dell'intervallo di tempo stabilito dalla legge riguardo ad un altro sciopero nazionale, cui peraltro USB non aveva aderito. Lo sciopero è stato così spostato il 30 maggio, ma la situazione dei lavoratori e lavoratrici dell'isola resta decisamente critica, anche perchè alcuni di loro hanno subìto pressioni anche da parte delle forze dell'ordine, sempre nei giorni scorsi. Insomma, pare quasi che a Lampedusa, isola che vive un perenne stato d'emergenza indotto dalla gestione di Stato e dei privati della questione migranti, non si possa scioperare. L'isola e i suoi abitanti, migranti e non, vivono dunque ostaggi di uno Stato che sospende o deforma a seconda delle convenienze, le proprie stesse norme, la propria legalità.\r\n\r\nAscolta la diretta con Giacomo di Askavusa:\r\n\r\nUnknown","23 Maggio 2016","2016-05-24 18:19:38","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/lampedusa-1-200x110.jpeg","\u003Cimg width=\"259\" height=\"194\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2016/05/lampedusa-1.jpeg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" />","Lampedusa: un'isola ostaggio della \"sicurezza\" di Stato",1464004674,[],[],{"post_content":337,"post_title":341},{"matched_tokens":338,"snippet":339,"value":340},[78,79,72],"isola che vive un perenne \u003Cmark>stato\u003C/mark> \u003Cmark>d'emergenza\u003C/mark> indotto dalla gestione di \u003Cmark>Stato\u003C/mark>","Dopo molti giorni dura ancora la protesta dei migranti, sebbene numericamente ridottisi, che già due settimane fa avevano rifiutato di stare nell'hotspot, denunciando con forza gli abusi, le violenze e le pressioni delle forze dell'ordine, e rifiutando di dare le impronte digitali, condizione inaggirabile, per il Ministero, per lasciare l'isola. 6 migranti resistono, nel giardino della Villa Comunale, e ad oggi non hanno rilasciato le impronte, sostenuti da alcuni solidali di Lampedusa.\r\n\r\nNei giorni scorsi, la maggior parte dei migranti in protesta sulla piazza del sagrato della chiesa, di cui avevamo pubblicato il comunicato, avevano poi accettato di rientrare nell' hotspot, fornendo le impronte ed interrompendo lo sciopero della fame. Risultano trasferiti, ad oggi, ma le destinazioni sono in larga parte sconosciute. La diretta con Giacomo, del collettivo Askavusa, è stata l'occasione non solo di approfondire la situazione dei migranti sull'isola, per di più all'indomani delle forti proteste che hanno animato l'hotspot, ma anche per il collettivo di rettificare alcune informazioni apparse in questi giorni sul blog siciliamigranti. blogspot.it. Nel blog si leggeva infatti che membri di Askavusa avrebbero di fatto contribuito a far scemare la protesta dei migranti e delle migranti, incoraggiandoli ad abbandonare lo sciopero della fame e prestandosi come mediatori tra loro e le forze dell'ordine. Dalla diretta con Giacomo emerge invece una situazione molto differente, non di mediazione di contenuti e posizioni si è trattato ma di traduzione, semplice mediazione linguistica, attraverso un'attivista che parla l'arabo, per fornire ai migranti uno strumento necessario a comprendere le richieste delle forze dell'ordine e a maturare una posizione e una decisione autonoma. La mediazione linguistica offerta ha fatto si che i migranti non dovessero affidarsi unicamente ai mediatori della polizia.\r\n\r\nGiacomo inoltre ci ha restituito un'altra questione che interessa l'isola in questi giorni, nello specifico si tratta della situazione dei netturbini dell'isola, che da anni percepiscono lo stipendio con ritardi di diversi mesi. Da qualche tempo diversi lavoratori hanno cominciato a fare azioni di protesta, tra le quali uno sciopero indetto per i giorni 20 e 21 maggio. Malgrado le promesse di ottemperare ai pagamenti in ritardo, nulla è cambiato e il sindacato USB ha ricevuto comunicazione da parte della \"Commissione di Garanzia attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici\" in cui si invitava il sindacato stesso a riformulare la data dello sciopero per il mancato rispetto dell'intervallo di tempo stabilito dalla legge riguardo ad un altro sciopero nazionale, cui peraltro USB non aveva aderito. Lo sciopero è \u003Cmark>stato\u003C/mark> così spostato il 30 maggio, ma la situazione dei lavoratori e lavoratrici dell'isola resta decisamente critica, anche perchè alcuni di loro hanno subìto pressioni anche da parte delle forze dell'ordine, sempre nei giorni scorsi. Insomma, pare quasi che a Lampedusa, isola che vive un perenne \u003Cmark>stato\u003C/mark> \u003Cmark>d'emergenza\u003C/mark> indotto dalla gestione di \u003Cmark>Stato\u003C/mark> e dei privati della questione migranti, non si possa scioperare. 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Dal 2006 il fenomeno è di nuovo attivo, tanto che gli allarmi mediatici vedono questa come la fase che precederebbe un evento peggiore di quello che nel 79 d.C. distrusse Pompei.\r\n\r\nNegli ultimi giorni i movimenti tellurici sono stati più forti e la popolazione ha dormito fuori dalle abitazioni private, rifugiandosi in giacigli improvvisati in automobile o prendendo d'assalto le strutture considerate adeguate dai piani di sicurezza, tra cui l'ex base NATO di Bagnoli.\r\n\r\nInsieme a un compagno che lì ci vive proviamo a capire qual è il sentire della popolazione locale, in maniera non filtrata dal sensazionalismo giornalistico. Inoltre tentiamo di fare alcune considerazioni sul dispositivo delle emergenze, dello \"stato d'emergenza\" o di \"calamità naturale\", ormai all'ordine mensile in paesi come l'Italia: lungi dall'essere funzionali a \"una messa in sicurezza del territorio\", rispondono spesso, anche attraverso la gestione militare delle aree colpite da un dato evento, all'accapparamento di finanziamenti che ha come effetto principale una vera e propria bonifica sociale.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/mac17marzo25.mp3\"][/audio]","18 Marzo 2025","2025-03-18 12:32:44","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/03/stalker-01-200x110.jpg","Macerie su Macerie - PODCAST 17/03/25 - Campi Flegrei: ipotesi sull'ostensione dell'emergenza",1742298049,[],[],{"post_content":441},{"matched_tokens":442,"snippet":443,"value":444},[78,79],"sul dispositivo delle emergenze, dello \"\u003Cmark>stato\u003C/mark> \u003Cmark>d'emergenza\u003C/mark>\" o di \"calamità naturale\", ormai","I Campi Flegrei (dal greco flègo, ovvero \"brucio\", \"ardo\") sono una vasta area situata nel golfo di Pozzuoli, a ovest dell'area metropolitana di Napoli; la zona è caratterizzata dal fenomeno del \"bradisismo\", una conformazione del suolo che comporta fasi di lento abbassamento e di sollevamento più rapido, accompagnate dunque da terremoti superficiali. 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Constatiamo la mancanza di volontà di dialogo tra le parti ,la violenza crescente contro la popolazione civile ,le dimensioni della catastrofe umanitaria ,la divisione della società sudanese ,la debolezza delle forze politiche eredi della rivoluzione civile che defenestro' Al Bashir ,la pervasività della fallace percezione del ruolo stabilizzatore dell'esercito anche all'interno della diaspora sudanese .\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/BASTIONI-30012025-ALI-SUDAN.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\nInfine con Adriano Favole ,antropologo e conoscitore della Nuova Caledonia, parliamo della nascita del \" Front international de decolonisation\" che unisce i movimenti indipendentisti di Guadalupa, Martinica, Guyana francese, Polinesia e Corsica nella cui dichiarazione finale si afferma che \" l' obiettivo fondamentale è unire le nostre forze per liberare definitivamente i nostri paesi e il pianeta da ogni presenza coloniale. Affermiamo che nel contesto del crollo di un ordine mondiale caratterizzato dallo sfruttamento dei più fragili e dal dominio di una parte significativa del mondo da parte di poche potenze predatorie, è giunto il momento di unirci per guidare le nostre nazioni alla loro piena sovranità e partecipare così alla costruzione di un mondo migliore, rispettoso della dignità delle donne e degli uomini \". Si esprime una forte richiesta anche del riconoscimento della cultura dei popoli nativi che viene totalmente ignorata nel sistema scolastico dove nello specifico della Nuova Caledonia,nei programmi scolastici non vengono menzionati i legami con le altre isole del Pacifico. Il colonialismo francese si estrinseca nell'asse privilegiato con la metropoli a discapito dei paesi limitrofi ,costringendo ad importare merci costose dalla \"madrepatria\" ,impedendo le relazioni commerciali con altre isole con cui le popolazioni della Nuova Caledonia hanno sempre avuto relazioni di scambio ,costituendo un sistema insostenibile e costoso per la popolazione locale . La Francia che sta perdendo ormai pezzi del suo ex impero in Africa ,persiste a sostenere la sua presenza nel Pacifico per ragioni geo strategiche ,per lo sfruttamento delle risorse marine e anche se in misura minore per lo sfruttamento del nichel. \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/BASTIONI-DI-ORIONE-FAVOLE-NUOVA-Caledonia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n ","1 Febbraio 2025","2025-02-01 19:53:48","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/05/blade-1-200x110.jpg","BASTIONI DI ORIONE 30/01/2025-COLOMBIA, NEL CATATUMBO SI ARENA IL PROCESSO DI PACE E LA PRESIDENZA PETRO-SUDAN GUERRA SENZA FINE-I TERRITORI D'OLTREMARE FRANCESI SPINGONO PER LA DECOLONIZZAZIONE.",1738439628,[463],"http://radioblackout.org/tag/bastioni-di-orione/",[465],"Bastioni di Orione",{"post_content":467},{"matched_tokens":468,"snippet":469,"value":470},[78,79],"inviato l'esercito e dichiarato lo \u003Cmark>stato\u003C/mark> \u003Cmark>d'emergenza\u003C/mark> , il processo di pace che","Bastioni di Orione in questa puntata insieme a Cristina Vargas, antropologa colombiana , racconta della situazione del Catatumbo ,regione della Colombia al confine con il Venezuela . 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La Francia che sta perdendo ormai pezzi del suo ex impero in Africa ,persiste a sostenere la sua presenza nel Pacifico per ragioni geo strategiche ,per lo sfruttamento delle risorse marine e anche se in misura minore per lo sfruttamento del nichel. \r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2025/02/BASTIONI-DI-ORIONE-FAVOLE-NUOVA-Caledonia.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n 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https://stream.radioblackout.org/\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nDurante la trasmissione di oggi abbiamo sentito al telefono un compagno che si trova a Lampedusa per farci raccontare cosa sta accadendo in questi giorni sull'isola, luogo di frontiera tra i più significativi nel Mediterraneo, partendo da una fotografia iniziale sulla situazione di sovraffollamento che continua a crearsi intorno alle strutture della detenzione amministrativa per arrivare ad un confronto finale sulla criminalizzazione delle persone sbarcate sull'isola e dell'attuale legame con la detenzione penale.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/10/harraga131023_lampedusa.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nNela seconda parte di Harraga abbiamo parlato al telefono con Giorgia, un'avvocatessa che segue da tempo le tematiche di immigrazione e detenzione amministrativa, per discutere delle conseguenze materiali del Decreto Cutro e del nuovo Decreto Sud per quanto riguarda l'apertura di nuove strutture detentive funzionali ad espulsioni veloci e del processo di clandestinizzazione di un'ampia fetta di popolazione in viaggio o già residente in italia.\r\n\r\nNella seconda parte della telefonata abbiamo parlato del superamento in chiave criminalizzante della vecchia dicotomia retorica migrante economico/richiedente protezione internazionale.\r\n\r\nInfine abbiamo commentato insieme la recente sentenza del giudice di Catania, che ha permesso la scarcerazione i 8 ragazzi provenienti dalla Tunisia, cercando di evidenziare l'assottigliamento delle differenze tra la cosiddetta accoglienza e la detenzione amministrativa, che si arricchisce di forme di espulsione speciali, rendendo le persone migranti un capro espiatorio attraverso il quale portare avanti uno stato d'emergenza perenne che consente eccezioni nell'esercizio del potere e creazione di un nemico pubblico.\r\n\r\n \r\n\r\n[audio 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Soprattutto nel 2020 il contraccolpo rispetto al virus è stato in prima battuta un rallentamento generale in quasi tutti i settori tranne la grande distribuzione organizzata e i colossi della consegna a domicilio. Tuttavia il Covid-19 ha cambiato anche in linea definitiva il modo di consumare: il boom dell'e-commerce, la casa privata come luogo di socialità, l'abbandono per molti di cinema e posti di ritrovo in favore di un rifugio sempre più massiccio nelle piattaforme digitali (app di incontri, Netflix, software per video-conferincing), non dimenticando l'introduzione del web 3.0 e dell'utilizzo diffuso dell'Intelligenza Artificiale.\r\n\r\nPiù o meno all'improvviso, a causa dell'impatto epidemico, delle restrizioni e dei nuovi comportamenti sociali di buona parte della popolazione che vive in paesi altamente capitalizzati, l'organizzazione dei flussi che ha caratterizzato gli ultimi vent'anni di globalizzazione feroce e internazionalizzazione del lavoro secondo il delirante modello just in time ha raggiunto un punto critico. L'aggressività di tale organizzazione è nota ben prima del coronavirus ma proprio con esso alcuni nodi sono venuti definitivamente al pettine e tra questi l'impatto ancor più energivoro di un capitalismo che va digitalizzandosi sotto la maschera di una grande svolta verde.\r\n\r\nGià dai primi mesi del 2021, con la ripresa a pieno regime della produzione globale e con i suoi repentini cambiamenti, è non solo tornata massicciamente la richiesta di carbone, petrolio e gas naturale, ma è esponenzialmente cresciuta. I paesi produttori di idrocarburi come il petrolio non sono riusciti ad aumentare l’offerta necessaria e quando la domanda di un bene scarso cresce, secondo le leggi del mercato, a crescere sono anche i prezzi. Inoltre i rifornimenti di gas che vengono dalla Russia sono già stati fortemente ridotti in base ai cambiamenti nei trattati commerciali e alcune diatribe geopolitiche intorno all'attivazione del Nord Stream 2, un grande gasdotto che arriva in Germania. A tutto ciò va a unirsi la diminuzione di produttività dei giacimenti di gas, delle centrali idroelettriche ed eoliche dei paesi del nord Europa, e l'impatto delle carbon tax sul prezzo del carbone per disincentivare le emissioni di CO2, o per lo meno questo era l'obiettivo dichiarato solo fino a qualche settimana fa.\r\n\r\nLa guerra in Ucraina aggiunge non solo un'ulteriore ripercussione alla già critica situazione, ma fa saltare i piani per l'approvvigionamento energetico che la governance europea aveva fatto senza l'oste. Il cambiamento di paradigma lanciato da Bruxelles per un grande Green New Deal sembra cadere come un castello di carta di fronte alla mancanza di gas russo. I vari paesi UE da paladini del discorso della svolta verde si sono trasformati nel giro di 48h in ponderati sostenitori del ritorno alle fino a ieri cattive centrali a carbone e dell'implementazione massiccia del nucleare, spacciato come la fonte più pulita e gestibile.\r\n\r\nLa realtà per le persone che vivono governate da questi insani meccanismi diventerà presto ancora più atroce. Con un'energia che diventa sempre più costosa e il cui prezzo definitivo è giocato all'asta del mercato globale, in Italia e in Europa si rischiano oggi blocchi temporanei per risparmiare sulle forniture, ipotesi questa sempre meno remota e già anticipata dai governanti di ogni risma, non per ultimo il premier italiano Mario Draghi.\r\n\r\nIndovinate chi sarà a pagare il prezzo più alto di questo razionamento energetico?\r\n\r\nSe già il rincaro delle bollette è noto e potrebbe diventare insostenibile nel prossimo anno e non solo per i poveri, non è irrilevante in tutto questo il peso della cosiddetta transizione ecologica e di cosa significhi in realtà: l'energia a carissimo prezzo non sarà certo distribuita equamente ma servirà ad alimentare le infrastrutture della produzione profittevole e quelle del controllo.\r\n\r\nDi fatto si consumerà di meno - certamente - perché a essere ridotti al lumicino saremo noi.\r\n\r\nA Macerie su Macerie alcune considerazioni in proposito tra guerra, stato d'emergenza infinito e incognite sul futuro delle città:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/28.2.22completo.mp3\"][/audio]","1 Marzo 2022","2022-03-01 12:02:17","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/02/800px-Castelli_dei_pozzi_-_Grande_Miniera_di_Serbariu-200x110.jpg","Macerie su Macerie - 28/2/22, Un conto molto salato: crisi energetica, guerra, \"ritorno\" al carbone",1646132073,[],[],{"post_content":512},{"matched_tokens":513,"snippet":514,"value":515},[78,79],"considerazioni in proposito tra guerra, \u003Cmark>stato\u003C/mark> \u003Cmark>d'emergenza\u003C/mark> infinito e incognite sul futuro","Uno degli sconvolgimenti pandemici è \u003Cmark>stato\u003C/mark> il cambio di ritmo della produzione globale. 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La sezione femminile del carcere di Torino, con l’adesione di 57 donne ivi ristrette\r\n\r\nDICHIARA\r\n\r\nche a partire dal 5/9/24 comincerà lo sciopero della fame a staffetta e ad oltranza. Tale iniziativa e scelta pacifica ha lo scopo di richiamare più attenzione possibile sulle condizioni detentive affinché venga concessa la liberazione anticipata speciale di 75 giorni e/o qualsiasi misura concreta ed immediata che riduca il sovraffollamento e faccia fronte all’emergenza umanitaria che vive tutta la comunità penitenziaria.\r\nSeguono 57 firme della 1, 2 e 3 sezione femminile\r\nNon c’è più tempo, ne spazio. In queste strutture fatiscenti ed insalubri si fa fatica a gestire “un’esistenza”.\r\n\r\nDopo il susseguirsi di suicidi, eventi critici, roghi, detenuti ed agenti feriti e la costante crescita del sovraffollamento.\r\n\r\nAl termine di un’estate “rovente” non solo per il clima, dal 5/9/24, 57 donne ristrette nel carcere di Torino, hanno deciso di portare avanti lo sciopero della fame ad oltranza e a staffetta.\r\n\r\nQuesta scelta pacifica ha lo scopo di richiamare l’attenzione pubblica, del Parlamento e delle istituzioni sulla situazione d’emergenza totale delle carceri ed affinché venga concessa qualsiasi misura che riduca il sovraffollamento e/o la Liberazione Anticipata Speciale di 75 giorni.\r\n\r\nA causa del sovraffollamento questi magazzini di corpi stanno per esplodere.\r\n\r\nL’unico crimine che vediamo e subisce tutta la comunità penitenziaria fatta di detenuti e detenenti e l’indifferenza. Chiediamo attenzione e concretezza, che tutti mettano da parte le strumentalizzazioni e si decidano.\r\n\r\nCi rivolgiamo ai parlamentari e ministri facendo leva sulla Costituzione, e quindi sui diritti fondamentali, sul senso utile della pena, che invece in queste condizioni e del tutto inefficace in prospettiva futura.\r\n\r\nCi rivolgiamo nuovamente al Presidente Mattarella, in quanto garante del rispetto della Costituzione: convinca coloro che insediandosi al governo hanno giurato proprio sulla Costituzione a ridurre il numero dei reclusi rispondendo con soluzioni logiche ed umane.\r\n\r\nNon c’è più tempo né spazio!”\r\n\r\n \r\n\r\nApprofondiamo la lotta delle prigioniere delle Vallette in compagnia di Nicoletta del collettivo Mamme in Piazza per la Libertà di Dissenso:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/BCUPCB_scioperoValletteNicoletta.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nRIVOLTE IN CARCERE: IL CONCETTO DI “REGIA OCCULTA”\r\n\r\nCon le rivolte carcerarie del marzo 2020 emerse il concetto di “regia occulta” anarco-mafiosa, una scorciatoia cognitiva che sta tornando alla ribalta dopo gli ammutinamenti dell’estate 2024.\r\n\r\nIniziando col descrivere cosa possa incarnare questo concetto, passiamo a osservare alcuni recenti orrori che sarebbero più che sufficienti a motivare un copione intriso di rabbia.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/BCUPCB_RegiaOcculta.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nMAGISTRATI\r\n\r\nI magistrati vengono rappresentati come servitori dello Stato che mettono costantemente a rischio la propria vita, ma rendiamoci conto che quantitativamente la maggior parte del loro lavoro consiste nel costruire una lettura degli eventi funzionale a mandare in carcere una persona per furto o per spaccio.\r\n\r\nIn un manuale di giurisprudenza utilizzato nelle università italiane vengono sollevate critiche sulla “sanità mentale” delle donne magistrato e della categoria in 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staffetta a oltranza.\r\n\r\nDi seguito il comunicato di indizione:\r\n\r\n“A fronte del crescente sovraffollamento e di tutti gli eventi critici riguardanti gli istituti di pena, e viste le inefficaci misure adottate fino ad oggi da parte delle istituzioni competenti in materia penitenziaria per ridurre il numero dei reclusi, garantendo così, condizioni di vita dignitose e percorsi trattamentali e di reinserimento così come è scritto in Costituzione ed anche nell’ordinamento penitenziario del 1975. La sezione femminile del carcere di Torino, con l’adesione di 57 donne ivi ristrette\r\n\r\nDICHIARA\r\n\r\nche a partire dal 5/9/24 comincerà lo sciopero della fame a staffetta e ad oltranza. Tale iniziativa e scelta pacifica ha lo scopo di richiamare più attenzione possibile sulle condizioni detentive affinché venga concessa la liberazione anticipata speciale di 75 giorni e/o qualsiasi misura concreta ed immediata che riduca il sovraffollamento e faccia fronte all’emergenza umanitaria che vive tutta la comunità penitenziaria.\r\nSeguono 57 firme della 1, 2 e 3 sezione femminile\r\nNon c’è più tempo, ne spazio. In queste strutture fatiscenti ed insalubri si fa fatica a gestire “un’esistenza”.\r\n\r\nDopo il susseguirsi di suicidi, eventi critici, roghi, detenuti ed agenti feriti e la costante crescita del sovraffollamento.\r\n\r\nAl termine di un’estate “rovente” non solo per il clima, dal 5/9/24, 57 donne ristrette nel carcere di Torino, hanno deciso di portare avanti lo sciopero della fame ad oltranza e a staffetta.\r\n\r\nQuesta scelta pacifica ha lo scopo di richiamare l’attenzione pubblica, del Parlamento e delle istituzioni sulla situazione \u003Cmark>d’emergenza\u003C/mark> totale delle carceri ed affinché venga concessa qualsiasi misura che riduca il sovraffollamento e/o la Liberazione Anticipata Speciale di 75 giorni.\r\n\r\nA causa del sovraffollamento questi magazzini di corpi stanno per esplodere.\r\n\r\nL’unico crimine che vediamo e subisce tutta la comunità penitenziaria fatta di detenuti e detenenti e l’indifferenza. Chiediamo attenzione e concretezza, che tutti mettano da parte le strumentalizzazioni e si decidano.\r\n\r\nCi rivolgiamo ai parlamentari e ministri facendo leva sulla Costituzione, e quindi sui diritti fondamentali, sul senso utile della pena, che invece in queste condizioni e del tutto inefficace in prospettiva futura.\r\n\r\nCi rivolgiamo nuovamente al Presidente Mattarella, in quanto garante del rispetto della Costituzione: convinca coloro che insediandosi al governo hanno giurato proprio sulla Costituzione a ridurre il numero dei reclusi rispondendo con soluzioni logiche ed umane.\r\n\r\nNon c’è più tempo né spazio!”\r\n\r\n \r\n\r\nApprofondiamo la lotta delle prigioniere delle Vallette in compagnia di Nicoletta del collettivo Mamme in Piazza per la Libertà di Dissenso:\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/BCUPCB_scioperoValletteNicoletta.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nRIVOLTE IN CARCERE: IL CONCETTO DI “REGIA OCCULTA”\r\n\r\nCon le rivolte carcerarie del marzo 2020 emerse il concetto di “regia occulta” anarco-mafiosa, una scorciatoia cognitiva che sta tornando alla ribalta dopo gli ammutinamenti dell’estate 2024.\r\n\r\nIniziando col descrivere cosa possa incarnare questo concetto, passiamo a osservare alcuni recenti orrori che sarebbero più che sufficienti a motivare un copione intriso di rabbia.\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/BCUPCB_RegiaOcculta.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nMAGISTRATI\r\n\r\nI magistrati vengono rappresentati come servitori dello \u003Cmark>Stato\u003C/mark> che mettono costantemente a rischio la propria vita, ma rendiamoci conto che quantitativamente la maggior parte del loro lavoro consiste nel costruire una lettura degli eventi funzionale a mandare in carcere una persona per furto o per spaccio.\r\n\r\nIn un manuale di giurisprudenza utilizzato nelle università italiane vengono sollevate critiche sulla “sanità mentale” delle donne magistrato e della categoria in generale.\r\n\r\nAl netto degli insulti e delle reazioni, potrebbe essere interessante decostruire il ruolo della “gilda dei punitori” in termini di status, di relazione con la gratificazione generata dal potere, di esaltazione mediatica, di frequenti ripensamenti raggiunta la pensione…\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/BCUPCB_magistrati.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n \r\n\r\nVACCINI E RISCHI A GAZA – MANIFESTAZIONI E CONNESSIONI – PRIMATI GEOTECH\r\n\r\nBrevissimi accenni al rischio generato dalla somministrazione di vaccini anti-polio in un contesto privo di infrastrutture fognarie come quello di Gaza in base a ricerche inerenti la proliferazione del virus nelle feci delle persone vaccinate [1]\r\n\r\nRapido sguardo a un’analisi dei dati estraibili e osservabili partendo dalle connessioni wi-fi e bluetooth presenti alle manifestazioni [2]\r\n\r\nLa crescita rapidissima dell’apparato scientifico cinese e il suo primato in vari settori di competizione geo-tecnologica [3]\r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2024/09/BCUPCB_Gaza-vaccini-Eff-china.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n[1]\r\n\r\nhttps://www.who.int/news-room/questions-and-answers/item/poliomyelitis-vaccine-derived-polio\r\n\r\nhttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC10241397/\r\n\r\n[2]\r\n\r\nhttps://www.wired.com/story/dnc-hidden-signal-hunt/\r\n\r\n[3]\r\n\r\nhttps://www.aspi.org.au/report/aspis-two-decade-critical-technology-tracker",[554],{"field":101,"matched_tokens":555,"snippet":551,"value":552},[73],1155199671761633300,{"best_field_score":558,"best_field_weight":210,"fields_matched":32,"num_tokens_dropped":48,"score":559,"tokens_matched":17,"typo_prefix_score":48},"1112386306048","1155199671761633393",6637,{"collection_name":407,"first_q":28,"per_page":352,"q":28},["Reactive",563],{},["Set"],["ShallowReactive",566],{"$fbAxCaxovUWuusFtLxrIZ3vlAlwSSEnhLC_bckcH72gg":-1,"$fBZd-qDhgUMvdxgYCTG9y2dtPw-lATY-QOevZOydoIEk":-1},true,"/search?query=stato+d%27emergenza"]