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Per un ministero importante come gli Interni è stato scelto Marco Minniti, che da 20 anni occupa ruoli chiave nelle stanze dei palazzi governativi: ex sottosegretario alla Difesa, ex sottosegretario alla Presidenza con delega ai servizi segreti, di comprovata fede Nato, vicino all’establishment ultraconservatore degli Stati Uniti d’America, prima dell'entrata come sottosegretario nel governo Renzi (2014) era presidente esecutivo della Fondazione ICSA (Intelligence Culture and Strategic Analysis), poco conosciuta ma influentissima. L’ICSA è un centro studi sui temi d’intelligence e analisi militare costituito a Roma nel novembre 2009 dallo stesso Minniti e dal defunto ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, gran tessitore di trame con organizzazioni e servizi segreti in ambito nazionale e Nato. Oggi la fondazione ICSA è composta da una pletora di ex militari, carabinieri, poliziotti di alto rango (anche francesi e statunitensi), tra cui l'ex capo del ROS dei carabinieri Giampaolo Ganzer, condannato in primo grado a 14 anni per traffico internazionale di stupefacenti, condanna poi ridotta in appello e finita in prescrizione.\r\n\r\nCon questo pedigree militarista Minniti evidentemente è sembrato il politico più “adeguato” per l'esternalizzazione delle frontiere, attraverso accordi con le polizie corrotte di vari paesi africani, e per consolidare il giro di vite securitario sul fronte interno, strappando a leghisti, centrodestra e frange razziste a 5 stelle il primato della narrazione sul “pericolo” rappresentato da immigrati, poveri, spacciatori, abusivi e altre categorie ai margini della società.\r\n\r\nEcco allora che il 10 febbraio scorso, il giorno delle foibe celebrato dai fascisti (un caso?) il ministro dell'Interno Minniti e il ministro della Giustizia Andrea Orlando hanno presentato il decreto sulla sicurezza e quello sui migranti, che sono stati convertiti definitivamente in legge in aprile e che dietro la retorica della combinazione di \"solidarietà e rigore\" contengono una serie di provvedimenti discriminatori che li pongono in continuità con le leggi razziali di mussoliniana memoria e il pacchetto sicurezza del 2009.\r\n\r\nTra le principali norme ci sono:\r\n\r\n-Leggi speciali per i richiedenti asilo: la presenza in udienza è a discrezione del giudice, la possibilità di ricorso in appello è abolita, durante il periodo di attesa \"c'è la possibilità\" di lavorare GRATUITAMENTE per lo stato italiano (magari permetterà un occhio di riguardo da parte della commissione).\r\n\r\n- Il cosiddetto Daspo urbano. Senza il provvedimento di un giudice, le amministrazioni locali possono emettere provvedimenti di allontanamento di soggetti ritenuti pericolosi per la collettività, come spacciatori, writers, mendicanti, venditori e parcheggiatori abusivi eccetera. La qual cosa può avvenire anche per singole zone della città, il che potrà portare alla creazione di zone di territorio \"tutelate\" (ad esempio i lussuosi centri storici riservati a residenti e turisti danarosi) e periferie ghetto, dove la polizia si può concentrare per intensificare l'attività di controllo e repressione.\r\n\r\n- L'apertura di nuovi c.p.r. (ex c.i.e), oltre ai 4 attualmente attivi, per il rimpatrio forzato dei migranti non in regola coi documenti, secondo la logica di \"un cie in ogni regione\" enunciata dal ministro leghista Maroni nel 2011.\r\n\r\nLa logica securitaria contenuta in questi provvedimenti è anche quella che pervade la mentalità di molti gruppi dichiaratamente fascisti e di amministratori locali. A Roma il gruppuscolo neofascista Azione frontale ha recentemente lanciato un boicottaggio dei negozi stranieri, per difendere i prodotti italiani. C'è poi tanta differenza con certi provvedimenti annunciati dall'assessore torinese pentastellato Giusta, che ad esempio per contenere la movida di San Salvario prevede la chiusura selettiva dei negozietti gestiti da stranieri che offrono (anche) alcool a basso costo? O con le misure restrittive nei confronti del mercato abusivo domenicale, che anni fa si conquistò la sua collocazione naturale in piazza della Repubblica e poi è stato normato e respinto verso la periferia nord perché Porta Palazzo oggi è al centro di un processo di gentrificazione, e abusivi e poveri devono fare posto a studenti, artisti, istituti di design, sedi di multinazionali (Lavazza), scuole private con rette di migliaia di euro nelle quali la classe dominante riproduce se stessa?\r\n\r\nAttraversando San Salvario, troppo spesso ci si imbatte in fermi di polizia o retate nei locali meno alla moda (non certo quelli radical-chic che la movida propone): si cerca di spazzare via le espressioni di un’altra San Salvario, più libera, più popolare, più genuina, o quanto meno un quartiere come un altro e non un enorme parco divertimenti notturno a cielo aperto, che ricorda le corsie di un supermercato. Tra un cappuccino di soia o un long drink, per gli avventori della movida passa inosservata la presenza massiccia della polizia e il suo operato.\r\n\r\nSoprattutto con il pretesto del contrasto agli spacciatori (che nel complesso del fenomeno sono l’ultima ruota del carro, sfruttati si potrebbe dire), la polizia va a caccia di persone senza i documenti in regola, da portare ciclicamente nel c.i.e., nel momento in cui ci siano dei posti da riempire, per poi rispedirli nei loro paesi d'origine, luoghi caratterizzati da conflitti, guerre, fame ed estrema povertà. Le numerose proteste che si manifestano in queste strutture (autolesionismo, scioperi della fame, battiture), mettono in evidenza quale sia il loro reale ruolo: il c.i.e. è una prigione, e come in tutte le prigioni vi avvengono pestaggi e torture.\r\n\r\nMa la polizia non agisce in modo repressivo solo nei confronti degli immigrati. Un esempio è sicuramente il nuovo decreto Minniti, che ha lo scopo di “introdurre strumenti volti a rafforzare la sicurezza delle città e la vivibilità dei territori e di promuovere interventi volti al mantenimento del decoro urbano”, ovvero dare maggiori libertà al sindaco o chi ne fa le veci, di decidere chi possa abitare o vivere una zona piuttosto che in un altra.\r\n\r\nIl vero significato delle parole \"sicurezza\" e \"decoro\" risulta evidente quando vediamo aumentare il divario tra poveri e ricchi, tra chi può consumare e chi è \"antiestetico\" nei luoghi della Torino bene, quando chi non produce profitto o chi protesta deve sgomberare l'area coattivamente. E' quindi un altro giro di vite per la libertà di chiunque si opponga o mostri non appartenenza al luogo arido immaginato e voluto dai più (dal capitale?).\r\n\r\nCosì le frontiere si instaurano anche nel mezzo della città, e a soffrirne sono e saranno sempre i corpi indesiderati dal mercato.\r\n\r\nLo stato tende a coinvolgere il cittadino all'interno dei processi decisionali: al Lombroso16 ogni tanto si tengono incontri di \"confronto con la cittadinanza sulla trasformazione urbana del territorio\", indetti dal Movimento 5 Stelle, oppure i partiti di destra invocano la creazione di \"corpi volontari di cittadini\" per garantire la cosiddetta sicurezza nelle strade. Il cittadino diventa parte attiva dei processi di controllo delle strade anche attraverso gli strumenti tecnologici, applicazioni per lo smartphone e simili. Si prova timore per un futuro sempre più incerto, e si tende a tramutarlo in ostilità verso chi è già di per sè escluso e facilmente giudicato come responsabile dei problemi. D’altra parte ci si illude di sentirsi interpellati, di poter decidere finalmente qualcosa, o di essere ascoltati, mentre in realtà questo tipo di partecipazione continua a basarsi su un sistema di delega, in cui la trasformazione del quartiere è dettata dall'alto e dev'essere così accettata dalla popolazione, pena la repressione o l'allontanamento. Così lo stato tende ad appropriarsi anche della nostra socialità, l'unica cosa rimasta, marginalizzandola.\r\n\r\nUn ruolo (fortunatamente marginale) tentano di svolgerlo anche i gruppi di \"neofascisti del terzo millennio\", tra cui, nel caso di San Salvario, i militanti di casapound, che da qualche tempo tentano di mascherarsi da comitati di quartiere (comitato san salvario bramante) per ritagliarsi spazi di agibilità politica e portare consenso sotto ai loro fasci littori. Con gli slogan come \"basta feccia e degrado\", questi personaggi soffiano sull'odio razziale e fomentano la guerra tra poveri, indicendo ronde e presidi anti-immigrati.\r\n\r\nIn una giornata come questa del 25 aprile è sempre più necessario ricordarsi che il fascismo non è morto, ma purtroppo si ricicla nei nostri quartieri sotto varie forme.\r\n\r\nSmascherarlo e combatterlo è il significato che sta dietro all'espressione \"partigiani sempre\", per fare in modo che questa data non rimanga una sterile celebrazione storica, ma ci permetta di osservare la realtà con una coscienza politica attenta, e ci permetta di agire contro ogni fascismo, vecchio e nuovo.\r\n\r\n \r\n\r\nIl corteo del 22 aprile si dipanerà per tutti i luoghi simbolo della lotta partigiana in quartiere per legare quella lotta di 70 anni fa con gli afflati di liberazione da tutte le forme di intimidazione, repressione, controllo, militarismo, squadrismo...\r\n\r\n \r\n\r\n \t PIAZZA GRAF E LA MICROTECNICA. Fondata nel 1929, la Microtecnica negli anni della Seconda guerra mondiale lavorava per la Fiat, che produceva l’80% dei mezzi militari italiani. Lo stesso Dante Di Nanni diciassettenne nel 1942 fu operaio alla Microtecnica. I lavoratori della fabbrica furono in prima fila negli scioperi contro la guerra del 1943 e poi nel novembre 1944 si formò un comitato di liberazione di fabbrica, con una radio clandestina. Il bar sport di piazza Graf era sovente ritrovo dei sappisti, gli operai membri delle squadre di azione patriottica. I lavoratori della Microtecnica periti durante la lotta di Liberazione furono 20, e una lapide li ricorda all’interno dello stabilimento, visibile dall’ingresso laterale di via Canova. Il 24 aprile la fabbrica venne occupata dalle forze partigiane, e divenne un centro di coordinamento dell’insurrezione a Torino. Oggi la resistenza continua e passa anche attraverso la lotta per la riconversione dell’industria militare. La Microtecnica è parte della multinazionale americana UTC che produce apparecchiature per elicotteri e cacciabombardieri e come tale è complice della guerra permanente condotta ai danni del popoli del sud del mondo dalle potenze occidentali venditrici di armi. \r\n\r\n \r\n\r\n \t LAPIDE A PIERLUIGI SILVANO, VIA MADAMA 137. 9 anni, ucciso da un cecchino fascista il 27 aprile 1945, durante l’insurrezione della città per scacciare definitivamente i nazifascisti.\r\n\r\n \r\n\r\n \t VIA ORMEA ANGOLO VIA PETITTI. Dove oggi sorge la piscina Parri, ai tempi del fascismo c’era un carcere militare. Il 19 settembre 1944 un gruppo partigiano organizzò la fuga di 148 detenuti destinati alla deportazione in Germania. Una lapide in via Ormea 119 ricorda Ennio Pistoi, uno dei membri del commando. Il carcere fu demolito dopo la guerra. Il giardinetto antistante a volte è meta delle “passeggiate contro il degrado” dei neofascisti di casapound.\r\n\r\n \r\n\r\n \t LAPIDE A RENATO VIOLA, VIA ORMEA 120. Nato a Volpiano in provincia di Torino il 3 ottobre 1922. Studente universitario, laureando in Economia e Commercio. Nell’agosto del 1944 divenne comandante di distaccamento della 2ª brigata GAP (Gruppi di Azione Patriottica) di Torino, col nome di battaglia Mirco. Cadde il 26 aprile 1945.\r\n\r\n \r\n\r\n \t VICOLO VALTORTA. I gappisti usavano incontrarsi alla bottiglieria Comoglio di vicolo Valtorta (accesso da via Donizetti, oggi al civico 22bis), che oggi è divenuto un vialetto privato.\r\n\r\n \r\n\r\n \t LAPIDE A LILIANA CARTA, VIA VALPERGA 24. Giovane operaia di 24 anni, morì il 26 aprile 1945, il primo giorno dell’insurrezione, in seguito ad un colpo esploso da un carro armato tedesco apparso all'angolo tra via Madama Cristina e via Valperga Caluso, che centrò il pieno il balcone del suo alloggio al primo piano proprio mentre stava chiudendo in tutta fretta le imposte. In quella stessa circostanza restò ferita anche la sorella Antonia, di vent'anni, che la stava aiutando.\r\n\r\n \r\n\r\n \t LATIFA SDAIRI, VIA BERTHOLLET 8. Giovane immigrata di 19 anni, non in regola con i documenti, il 24 novembre 2004 morì cadendo dal tetto del condominio nel tentativo di sfuggire a un controllo di polizia nelle mansarde dell’ultimo piano. Uccisa dalle leggi razziste di oggi (in nome delle quali ogni giorno stranieri e poveri vengono controllati, rinchiusi, deportati), e da coloro che le applicano.\r\n \t ABITAZIONE DI EDOARDO ARIOTTI, VIA BERTHOLLET 6. Nato a Torino il 26 luglio 1924, appartenente alle Sap del 3° settore. La notte del 19 aprile venne fermato da alcuni militi ferroviari di guardia al ristorante Asti in via Nizza. Dopo un giudizio sommario, fu condannato a morte e trascinato verso l'albero di una vicina aiuola “mentre urlava e si dibatteva” e intanto veniva colpito “con pugni e colpi di calcio delle armi”. Dopo averlo legato alla pianta e imbavagliato, i militi fascisti lo uccisero con alcune raffiche di mitra che lo sfigurarono. Il corpo restò lì fino all'indomani. La lapide in sua memoria si trova in via Nizza 5.\r\n\r\n \r\n\r\n9. LAPIDE A GIORGIO DE RISIO E CLAUDIO NAVA, VIA GALLIARI 30. Il collegio universitario di via Galliari 30 durante la guerra era sede dei Gruppi Universitari Fascisti. Giorgio De Risio, studente 17enne, nato a Torino il 27 giugno 1928, partigiano della divisione cittadina GL cadde durante i combattimenti nei pressi della sede di via Galliari il 27 aprile 1945. Claudio Nava, nato a Torino il 6 giugno 1928, abitante in via Galliari 25 dall'agosto 1934, sappista della 5ª brigata, cadde nel medesimo luogo e giorno mentre, con un sacerdote, tentava di recuperare la salma di Giorgio De Risio\r\n\r\n \r\n\r\n ","21 Aprile 2017","2017-04-23 17:02:32","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/corteo-22-aprile-loc-1-200x110.jpg","\u003Cimg width=\"212\" height=\"300\" src=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/corteo-22-aprile-loc-1-212x300.jpg\" class=\"ais-Hit-itemImage\" alt=\"\" decoding=\"async\" loading=\"lazy\" srcset=\"http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/corteo-22-aprile-loc-1-212x300.jpg 212w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/corteo-22-aprile-loc-1-768x1087.jpg 768w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/corteo-22-aprile-loc-1-724x1024.jpg 724w, http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2017/04/corteo-22-aprile-loc-1.jpg 877w\" sizes=\"auto, (max-width: 212px) 100vw, 212px\" />","Resistenza continua, non antifascismo ingessato",1492801878,[113,114,115,116,117],"http://radioblackout.org/tag/antifascimo/","http://radioblackout.org/tag/deportazioni/","http://radioblackout.org/tag/militarizzazione/","http://radioblackout.org/tag/resistenza/","http://radioblackout.org/tag/san-salvario/",[23,27,31,19,25],{"post_content":120},{"matched_tokens":121,"snippet":122,"value":123},[17],"per la collettività, come spacciatori, \u003Cmark>writers\u003C/mark>, mendicanti, venditori e parcheggiatori abusivi","In mezzo a tante polemiche su pretestuose presenze di bandiere sioniste o palestinesi, strategie politichesi di presenze/assenze in piazza per testimoniare uno stantio antifascismo imbalsamato, l'iniziativa degli antifascisti torinesi del quartiere di San Salvario si ammanta di argomentazioni e motivi che attualizzano il bisogno di avversare le pulsioni razziste, militariste... contro le deportazioni, le fabbriche d'armi e la difesa dell'industria del divertimento a pagamento: tutte forme odierne di fascismo.\r\n\r\nAbbiamo sentito Livia, una compagna del quartiere tra gli organizzatori della manifestazione che partirà sabato 22 aprile in piazza Graf alle 16:\r\n\r\nLiviaCorteoSanSalvario\r\n\r\n \r\n\r\nDi seguito alcune considerazioni scaturite nel percorso di preparazione del corteo:\r\n\r\nDopo il fallimento del “golpe” referendario del 4 dicembre scorso, l'oligarchia dominante in Italia ha messo in disparte Renzi (e le sue voglie di rivincita personale attraverso elezioni anticipate) e ha messo ai posti di guida una serie di personaggi pragmatici, abituati a fare diligentemente il loro mestiere. 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Si prova timore per un futuro sempre più incerto, e si tende a tramutarlo in ostilità verso chi è già di per sè escluso e facilmente giudicato come responsabile dei problemi. D’altra parte ci si illude di sentirsi interpellati, di poter decidere finalmente qualcosa, o di essere ascoltati, mentre in realtà questo tipo di partecipazione continua a basarsi su un sistema di delega, in cui la trasformazione del quartiere è dettata dall'alto e dev'essere così accettata dalla popolazione, pena la repressione o l'allontanamento. Così lo stato tende ad appropriarsi anche della nostra socialità, l'unica cosa rimasta, marginalizzandola.\r\n\r\nUn ruolo (fortunatamente marginale) tentano di svolgerlo anche i gruppi di \"neofascisti del terzo millennio\", tra cui, nel caso di San Salvario, i militanti di casapound, che da qualche tempo tentano di mascherarsi da comitati di quartiere (comitato san salvario bramante) per ritagliarsi spazi di agibilità politica e portare consenso sotto ai loro fasci littori. Con gli slogan come \"basta feccia e degrado\", questi personaggi soffiano sull'odio razziale e fomentano la guerra tra poveri, indicendo ronde e presidi anti-immigrati.\r\n\r\nIn una giornata come questa del 25 aprile è sempre più necessario ricordarsi che il fascismo non è morto, ma purtroppo si ricicla nei nostri quartieri sotto varie forme.\r\n\r\nSmascherarlo e combatterlo è il significato che sta dietro all'espressione \"partigiani sempre\", per fare in modo che questa data non rimanga una sterile celebrazione storica, ma ci permetta di osservare la realtà con una coscienza politica attenta, e ci permetta di agire contro ogni fascismo, vecchio e nuovo.\r\n\r\n \r\n\r\nIl corteo del 22 aprile si dipanerà per tutti i luoghi simbolo della lotta partigiana in quartiere per legare quella lotta di 70 anni fa con gli afflati di liberazione da tutte le forme di intimidazione, repressione, controllo, militarismo, squadrismo...\r\n\r\n \r\n\r\n \t PIAZZA GRAF E LA MICROTECNICA. Fondata nel 1929, la Microtecnica negli anni della Seconda guerra mondiale lavorava per la Fiat, che produceva l’80% dei mezzi militari italiani. Lo stesso Dante Di Nanni diciassettenne nel 1942 fu operaio alla Microtecnica. I lavoratori della fabbrica furono in prima fila negli scioperi contro la guerra del 1943 e poi nel novembre 1944 si formò un comitato di liberazione di fabbrica, con una radio clandestina. Il bar sport di piazza Graf era sovente ritrovo dei sappisti, gli operai membri delle squadre di azione patriottica. I lavoratori della Microtecnica periti durante la lotta di Liberazione furono 20, e una lapide li ricorda all’interno dello stabilimento, visibile dall’ingresso laterale di via Canova. Il 24 aprile la fabbrica venne occupata dalle forze partigiane, e divenne un centro di coordinamento dell’insurrezione a Torino. Oggi la resistenza continua e passa anche attraverso la lotta per la riconversione dell’industria militare. La Microtecnica è parte della multinazionale americana UTC che produce apparecchiature per elicotteri e cacciabombardieri e come tale è complice della guerra permanente condotta ai danni del popoli del sud del mondo dalle potenze occidentali venditrici di armi. \r\n\r\n \r\n\r\n \t LAPIDE A PIERLUIGI SILVANO, VIA MADAMA 137. 9 anni, ucciso da un cecchino fascista il 27 aprile 1945, durante l’insurrezione della città per scacciare definitivamente i nazifascisti.\r\n\r\n \r\n\r\n \t VIA ORMEA ANGOLO VIA PETITTI. Dove oggi sorge la piscina Parri, ai tempi del fascismo c’era un carcere militare. Il 19 settembre 1944 un gruppo partigiano organizzò la fuga di 148 detenuti destinati alla deportazione in Germania. Una lapide in via Ormea 119 ricorda Ennio Pistoi, uno dei membri del commando. Il carcere fu demolito dopo la guerra. Il giardinetto antistante a volte è meta delle “passeggiate contro il degrado” dei neofascisti di casapound.\r\n\r\n \r\n\r\n \t LAPIDE A RENATO VIOLA, VIA ORMEA 120. Nato a Volpiano in provincia di Torino il 3 ottobre 1922. Studente universitario, laureando in Economia e Commercio. Nell’agosto del 1944 divenne comandante di distaccamento della 2ª brigata GAP (Gruppi di Azione Patriottica) di Torino, col nome di battaglia Mirco. Cadde il 26 aprile 1945.\r\n\r\n \r\n\r\n \t VICOLO VALTORTA. I gappisti usavano incontrarsi alla bottiglieria Comoglio di vicolo Valtorta (accesso da via Donizetti, oggi al civico 22bis), che oggi è divenuto un vialetto privato.\r\n\r\n \r\n\r\n \t LAPIDE A LILIANA CARTA, VIA VALPERGA 24. Giovane operaia di 24 anni, morì il 26 aprile 1945, il primo giorno dell’insurrezione, in seguito ad un colpo esploso da un carro armato tedesco apparso all'angolo tra via Madama Cristina e via Valperga Caluso, che centrò il pieno il balcone del suo alloggio al primo piano proprio mentre stava chiudendo in tutta fretta le imposte. In quella stessa circostanza restò ferita anche la sorella Antonia, di vent'anni, che la stava aiutando.\r\n\r\n \r\n\r\n \t LATIFA SDAIRI, VIA BERTHOLLET 8. Giovane immigrata di 19 anni, non in regola con i documenti, il 24 novembre 2004 morì cadendo dal tetto del condominio nel tentativo di sfuggire a un controllo di polizia nelle mansarde dell’ultimo piano. Uccisa dalle leggi razziste di oggi (in nome delle quali ogni giorno stranieri e poveri vengono controllati, rinchiusi, deportati), e da coloro che le applicano.\r\n \t ABITAZIONE DI EDOARDO ARIOTTI, VIA BERTHOLLET 6. Nato a Torino il 26 luglio 1924, appartenente alle Sap del 3° settore. La notte del 19 aprile venne fermato da alcuni militi ferroviari di guardia al ristorante Asti in via Nizza. Dopo un giudizio sommario, fu condannato a morte e trascinato verso l'albero di una vicina aiuola “mentre urlava e si dibatteva” e intanto veniva colpito “con pugni e colpi di calcio delle armi”. Dopo averlo legato alla pianta e imbavagliato, i militi fascisti lo uccisero con alcune raffiche di mitra che lo sfigurarono. Il corpo restò lì fino all'indomani. La lapide in sua memoria si trova in via Nizza 5.\r\n\r\n \r\n\r\n9. LAPIDE A GIORGIO DE RISIO E CLAUDIO NAVA, VIA GALLIARI 30. Il collegio universitario di via Galliari 30 durante la guerra era sede dei Gruppi Universitari Fascisti. Giorgio De Risio, studente 17enne, nato a Torino il 27 giugno 1928, partigiano della divisione cittadina GL cadde durante i combattimenti nei pressi della sede di via Galliari il 27 aprile 1945. Claudio Nava, nato a Torino il 6 giugno 1928, abitante in via Galliari 25 dall'agosto 1934, sappista della 5ª brigata, cadde nel medesimo luogo e giorno mentre, con un sacerdote, tentava di recuperare la salma di Giorgio De Risio\r\n\r\n \r\n\r\n ",[125],{"field":92,"matched_tokens":126,"snippet":122,"value":123},[17],578730123365187700,{"best_field_score":129,"best_field_weight":130,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":44,"score":131,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":44},"1108091338752",14,"578730123365187697",6645,{"collection_name":55,"first_q":17,"per_page":134,"q":17},6,4,{"facet_counts":137,"found":134,"hits":168,"out_of":313,"page":14,"request_params":314,"search_cutoff":33,"search_time_ms":135},[138,150],{"counts":139,"field_name":148,"sampled":33,"stats":149},[140,142,144,146],{"count":36,"highlighted":141,"value":141},"OverJoy",{"count":36,"highlighted":143,"value":143},"FROM INSIDE",{"count":14,"highlighted":145,"value":145},"ACAB",{"count":14,"highlighted":147,"value":147},"arsider","podcastfilter",{"total_values":135},{"counts":151,"field_name":32,"sampled":33,"stats":166},[152,154,156,158,160,162,164],{"count":36,"highlighted":153,"value":153},"dub",{"count":36,"highlighted":155,"value":155},"roots",{"count":36,"highlighted":157,"value":157},"reggae",{"count":14,"highlighted":159,"value":159},"a.c.a.b",{"count":14,"highlighted":161,"value":161},"live radio",{"count":14,"highlighted":163,"value":163},"ORIGINAL MIX",{"count":14,"highlighted":165,"value":165},"schwarzenegger punk",{"total_values":167},7,[169,197,219,242,264,289],{"document":170,"highlight":187,"highlights":193,"text_match":127,"text_match_info":196},{"comment_count":44,"id":171,"is_sticky":44,"permalink":172,"podcastfilter":173,"post_author":174,"post_content":175,"post_date":176,"post_excerpt":50,"post_id":171,"post_modified":177,"post_thumbnail":178,"post_title":179,"post_type":180,"sort_by_date":181,"tag_links":182,"tags":186},"79622","http://radioblackout.org/podcast/overjoy-129/",[141],"azizpablo","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2023/01/2023.01.24-16.30.00-OJ129-escopost.mp3\"][/audio]\r\nDOWNLOAD\r\nMartedì 24 Gennaio 2023, OverJoy 129 [S12E5]\r\n\r\nPuntata incentrata sulla presentazione del benefit di sabato prossimo Dub Blackout 3 con Echotronix. One scoop against the nation in via cecchi 21/a a Torino, supportati da Serengeti, dalle 22 per tuttanotte.\r\n\r\nQuindi abbiamo modo di ascoltare qualche suggestione musicale di Echo T. e alcune delle musiche che ha prodotto. Tutto condito come sempre con un sacco di novità discografiche e psichedelici dubwise. Qui di seguito la scaletta del programma:\r\n\r\n \t\"Europe already develop\" SKIT\r\n \tDanny Red Overjoy Roar of a Lion\r\n \tRootsman Skank + Dub by Scientist True Persuaders Writers 7\"\r\n \tDread No Warrior + Dub Dillinger\r\n \tMikey Dread Channel One skit\r\n \tMusic Is My Desire + Dub (2010 Remastered Version) Pablo Moses A Song\r\n \tKeety Roots skit\r\n \tForever Faithful - Benjamin Beats Ft. Static Levi Soul Warrior Riddim Footprints\r\n \tWater Pistol + Dub (feat. El Indio & Ital Horns) Fat Frog\r\n \tEveryman Different (feat. 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Questi alcuni degli artisti in scaletta: Jalifa, Danny Red, Johnny Osbourne, Winston Fergus, Ini Kamoze, Hempress Sativa, Informative History Man, Brother Culture, Earl Sixteen, Tippa Irie, Murray Man, Bunny Wailer, Sandeeno, Heptones, Dubcreator, Scientist, Zion I Kings, Keety Roots, Mashall Neeko, Cultural Warriors, Little Lion Sound, Mista Savona, Radikal Vibration.\r\n\r\nIl graffito è stato eseguito domenica 20 novembre 2022 alla jam di writers in memoria di Dub.","23 Novembre 2022","2022-11-23 11:40:56","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/dub-graffito-e1671026064587-200x110.jpeg","OverJoy 120",1669203656,[183,184,185],[153,157,155],{"post_content":211},{"matched_tokens":212,"snippet":213,"value":214},[17],"novembre 2022 alla jam di \u003Cmark>writers\u003C/mark> in memoria di Dub.","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2022/11/2022.11.22-16.30.00-OJ-120-escopost.mp3\"][/audio]\r\nDOWNLOAD\r\nMartedì 22 Novembre 2022, OverJoy 120 [S11E8]\r\n\r\nOggi programma esclusivamente musicale. 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Lord Goat & Sabac Red di Non Phixion - Prodotto da DJ Skizz che anticpipa l'album solista di prossima uscita di ILL BILL \"La Bella Medusa\", nuovo album di PARIS dal titolo \"Safe Space Invader\"\r\nIn questa epoca di resa dei conti per la polizia americana, aumento dei casi di razzismo promosso dal presidente più incompetente nei tempi moderni e una pandemia globale che ha colpito tutti gli ambiti della vita come una volta la conoscevamo, le voci di dissenso nell'intrattenimento sono diventate più rilevanti di mai.\r\nEntra a Parigi, probabilmente uno degli artisti politicamente più schietti nella storia dell'hip-hop, con il suo ultimo album, Safe Space Invader. Completamente autoprodotto e senza guest features, Safe Space Invader è un brutale commento sulla vita dei neri nell'America del 2020, che tocca i temi della brutalità della polizia, del razzismo, della gentrificazione, della disuguaglianza economica e della cancellazione della cultura, tra gli altri.\r\nAbbiamo avuto un collegamento telefonico con Cenzi (Sang e Slang) che ci ha raccontato in breve l’esperienza fatta in questi anni con l’associazione “I polli di Pirro” nelle mura dell’ “Ex Carcere” di Apricena e la recente uscita della “Apricena Hip Hop Culture_Fanzine”.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nLa rivista racconta tutto il percorso che l’organizzazione, I Polli di Pirro, ha fatto dal 2014 ad ora, promuovendo eventi volti al recupero ed al riutilizzo dell’area abbandonata dell’ex-Carcere, recap fotografico dettagliato, con scatti delle murate realizzate dai Writers, un' autoproduzione che racconta 6 anni di Jam in questo luogo che sa di magico.\r\n\r\nInoltre all’interno della rivista sono presenti anche due interessantissime interviste: una a Torbi, uno dei membri fondatori della Gargano Crew, e l’altra a Moe della ZSE.\r\n\r\nQuest’e’ From Inside!\r\n\r\nDj Nosci, Il Guercio e Zazza\r\n\r\n\r\n\r\n ","8 Ottobre 2020","2020-10-24 11:54:09","http://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/05/Logo-from-insaide-hd-200x110.jpg","FROM INSIDE 28.09-2020",1602115265,[],[],{"post_content":234},{"matched_tokens":235,"snippet":236,"value":237},[190],"scatti delle murate realizzate dai \u003Cmark>Writers\u003C/mark>, un' autoproduzione che racconta 6","[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/10/FROM-INSIDE-28.09.2020.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\nFROM INSIDE DIRETTA 28.09.2020\r\n\r\n\r\nIn questa puntata abbiamo dato largo spazio all’ uscita del nuovo album dei Public Enemy dal titolo “What You gonna do when the grid goes down?” sia con l ascolto di diverse tracce, che dando informazioni riguardanti il nuovo lavoro del duo newyorkese.\r\n\r\nE ancora, abbiamo ascoltato nuove uscite dell' etichetta londinese “High Focus”, nuovo singolo di Ill Bill - Watch The City Burn ft. 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Completamente autoprodotto e senza guest features, Safe Space Invader è un brutale commento sulla vita dei neri nell'America del 2020, che tocca i temi della brutalità della polizia, del razzismo, della gentrificazione, della disuguaglianza economica e della cancellazione della cultura, tra gli altri.\r\nAbbiamo avuto un collegamento telefonico con Cenzi (Sang e Slang) che ci ha raccontato in breve l’esperienza fatta in questi anni con l’associazione “I polli di Pirro” nelle mura dell’ “Ex Carcere” di Apricena e la recente uscita della “Apricena Hip Hop Culture_Fanzine”.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nLa rivista racconta tutto il percorso che l’organizzazione, I Polli di Pirro, ha fatto dal 2014 ad ora, promuovendo eventi volti al recupero ed al riutilizzo dell’area abbandonata dell’ex-Carcere, recap fotografico dettagliato, con scatti delle murate realizzate dai \u003Cmark>Writers\u003C/mark>, un' autoproduzione che racconta 6 anni di Jam in questo luogo che sa di magico.\r\n\r\nInoltre all’interno della rivista sono presenti anche due interessantissime interviste: una a Torbi, uno dei membri fondatori della Gargano Crew, e l’altra a Moe della ZSE.\r\n\r\nQuest’e’ From Inside!\r\n\r\nDj Nosci, Il Guercio e Zazza\r\n\r\n\r\n\r\n ",[239],{"field":92,"matched_tokens":240,"snippet":236,"value":237},[190],{"best_field_score":129,"best_field_weight":130,"fields_matched":14,"num_tokens_dropped":44,"score":131,"tokens_matched":14,"typo_prefix_score":44},{"document":243,"highlight":255,"highlights":260,"text_match":127,"text_match_info":263},{"comment_count":44,"id":244,"is_sticky":44,"permalink":245,"podcastfilter":246,"post_author":224,"post_content":247,"post_date":248,"post_excerpt":50,"post_id":244,"post_modified":249,"post_thumbnail":228,"post_title":250,"post_type":180,"sort_by_date":251,"tag_links":252,"tags":254},"63255","http://radioblackout.org/podcast/from-inside-20-09-2020/",[143],"[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/09/2020.09.20-FROM-INSIDE_DJ-GASO_IN-THE-RAP-FROM-INSIDE-MIX-V.3.mp3\"][/audio]\r\n\r\n \r\n\r\n\r\n\r\n\r\n\r\n FROM INSIDE_ORIGINAL MIX #V.3 Dj Gaso -Sang & Slang _in th rap from inside mix\r\n\r\n\r\nDj Gaso classe 1988 di Apricena, è un Dj che spazia dallo scratch al mixing. Si avvicina alla cultura HIP HOP tra la fine degli anni 90/inizi 2000 ascoltando i primi dischi di rap italiano e da oltre oceano.\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nMa la passione vera scatta quando nel 2000 inizia a vedere ad Apricena gente dipingere e ballare Break Dance. Così fino al 2007 pratica Break Dance e si cimenta anche in qualche graffito insieme alla sua crew, (Apricena Contro).\r\nPartecipa dal 2000 al 2007 come breaker a parecchie jam, soprattutto nella provincia di Foggia.\r\nCon il trasferimento a Bologna inizia ad appassionarsi al mix e selecta di tutta la black music: funky,rap e reagge in particolare.\r\nDal 2014 inizia a praticare lo scratch imparando le varie tecniche.\r\nNel 2015 entra a far parte, insieme alla sua crew, al collettivo SANG&SLANG, un collettivo formato da: Sestoman, Jumpo, Dj Funkypriest, Lauta Mancha\r\nIndigena(Clandestino- Paré-Afro) e Apricena Contro (Hokum-Jail-Stk-Miro-djGaso). Dj, Mc's, writers e breakers, della provincia di Foggia ( San Severo, San Paolo di civitate, Torremaggiore e Apricena)\r\nCon i SANG&SLANG partecipa al disco \"ROOTS\" e a tanti live in giro per la Puglia e non solo. Oltre al disco ci sono diversi singoli del gruppo, ultimo di questi è Briganti, in cui sono presenti i suoi scratch. Negli gli anni partecipa, sempre come scratcher, a diversi dischi di artisti della scena di Foggiana e Bolognese.\r\nMembro attivo dell'associazione \"I Polli di Pirro\" dell'ex carcere di Apricena, luogo in cui negli ultimi anni sono stati organizzati diversi eventi culturali, tra cui una delle jam più popolari del territorio, ovvero “Apricena Hip Hop Culture”, che vanta 6 edizioni all’attivo e la pubblicazione da pochi mesi della fanza “Apricena Hip Hop Culture Fanzine”. 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Contro il partito delle divise, gli scrittori di merda, gli arricchiti e i parvenu con i soldi che hann/ crossover action - massima distorzione - Kaputt fm / radio helsinki 92.6 MHZ GRAZ AUSTRIA\r\nhttps://helsinki.at/news\r\nhttps://kaputtfm.noblogs.org/\r\n \r\n\r\n[audio mp3=\"https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2019/03/arsider_bariccopoli.mp3\"][/audio]\r\nArsaider presents\r\nBARICCOPOLI - live fhttps://helsinki.at/newshttps://kaputtfm.noblogs.org/rom the occupied square in borgo dora / &% $ £ / GEGEN / the war against the poor, the evictions, the prisons, the police, the LTZ, the ecological Sundays, the false moralism and the\r\n[caption id=\"\" align=\"alignleft\" width=\"361\"] baricco di merDA[/caption]\r\neffervescence of the new democrats. Against the party of the uniforms, the writers of shit, the enriched false prophets who have starved an city. A like Audi. V as fruit juices vendor.\r\nLive and contemporary / crossover act\r\neffervescence of the new democrats. 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