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martedì 4 settembre 2012

Un bilancio sulla lotta del Carbosulcis

Si arresta per il momento la lotta a 400 metri di profondità degli operai minatori della Carbosulcis nell’iglesiente sardo. Per il momento gli scioperanti fingono di credere alle dichiarazioni del ministro Cini che ha promesso investimenti e riconversioni tecnologiche che apporterebbero migliorie dal punto di vista dell’impatto ambientale (stoccaggio sotterraneo della CO2) e della competitività dell’energia prodotta. Insomma, tutto in linea con gli standard europei che fissano in questi casi linee di condotta in senso anti assistenziale e pro mercato. Certo è che tra di loro nessuno si illude che il futuro sia davvero quel lavoro così impattante per loro quanto per la loro terra. Quello che manca davvero è un piano integrato di bonifiche e interventi volti a valorizzare le attività legate al territorio da rapporti che non siano di rapina. Ci aggiorna sulla situazione con una bella e lucida analisi Antonello Tiddia, operaio ed ex sindacalista.