Se un padrone sbatte le ali a Taranto…
Scritto dainfosu 13 Settembre 2013
… licenzia 1400 lavoratori nel Nord in piena bufera.
Non si tratta della globalizzazione spiegata ai ragazzi ma della solita prassi da Valletta in avanti di qualunque padrone in questa nazione. I Riva si accollano tutti i diritti, sbeffeggiano l’uguaglianza di fronte alla legge, controllano ancora ogni organo di potere nell’Ilva (i dirigenti e i quadri giù giù fino ai capetti continuano a essere i kapò di questa famiglia lombarda di criminali) e continuano a uccidere lavoratori in fabbrica, le loro famiglie a casa, soffocano una città.
Sindacati concertativi e amministrazioni locali sedicenti di sinistra abbozzano, avvallano… s’impauriscono e scappano di fronte a quelli che dovrebbero tutelare; il gioco padronale, e del governo suo complice, è quello di dividere e mettere uno contro l’altro popolazione e lavoratori, operai del Sud contro quelli del Nord, città siderurgiche in competizione tra loro per dividersi scampoli di acciaio malato
Ne abbiamo parlato con Salvatore, sindacalista Cobas, ecco gli spunti per un’analisi delle possibilità di lotta, che cominciano a delilnearsi nel solco di un unico grande movimento che congiunga la lotta No Tav con quella di tutte le altre realtà nazionali. Compresa l’Ilva e Taranto