Verso Roma contro le Grandi Opere confrontandosi
Scritto dainfosu 23 Marzo 2019
Sabato 23 marzo a Roma si riuniscono le molte realtà italiane che sono come minimo sospettose dei molti affari perseguiti da lobbies e multinazionali, ciascuna meritoriamente sentinella locale, ciascuno chiamato a improvvisarsi esperto, professionista e autodidatta – avvocato, ingegnere, geologo, esperti di impatto ambientale, chimico, giurista, tecnico di trasporti e di pipeline… – per tutelare il proprio territorio e però è difficile riuscire a interagire, a utilizzare attitudini e competenze del comitato che sfila di fianco domani, quelle conoscenze che possono magari aiutare a inquadrare il problema, estenderlo e renderlo comune, o meglio prospettare percorsi nuovi o fornire consulenze vicendevoli, vista l’affilatura di competenze a seguito di anni e lustri di lotte. Quindi vengono evocati trattati, servitù, arbitrati, articoli secretati, Cavalli di Troia utili per governi conniventi (tutti) a cui contrapporre quella democrazia dal basso di chi si è trovato buggerato e impedito a intervenire nel proprio territorio con buon senso, ricacciando l’istinto predatorio del capitalismo rapace di inizio millennio, immemore di trasparenza e gestione locale dai territori delle scelte, che invece vengono sacrificate a cause di forza maggiore militare transatlantica o commerciale del continente, con norme costruite per tutelare i potenti.
Il vero problema è che i trattati non portano reale vantaggio e avvengono senza la rete derivante dalla valutazione di impatto e quelli interessati personalmente gestiscono l’opportunità di fare soldi nel settore privato, senza considerare le vite e le morti delle popolazioni che abitano i territori. Senza sedi dove andare a comporre i molti conflitti di interesse, per i blocchi derivanti dalle clausole tossiche e dal silenzio dei media mainstream.
Abbiamo provato l’esperimento di porre tre voci a confronto contemporaneamente, in dialogo tra loro a partire dal sud di Niscemi, con Fabio dei No Muos che saranno presenti a Roma (anche con le mamme No Muos), per arrivare alla Lombardia di Ezio dei No Triv (anche loro ovviamente coinvolti nel corteo), seduta pericolosamente su bombe di propellenti in transito verso il Nordeuropa per servitù energetiche; abbiamo pensato di porre in mezzo come interlocutrice di entrambi Monica, in modo da poter ricondurre a termini comuni la discussione e così avviare sostegni reciproci.
Abbiamo pensato questi molteplici interventi come viatico per la manifestazione e per il confronto e l’unione delle lotte: