Al di là di Altaforte: dentro e intorno al Salone del Libro

Scritto dasu 9 Maggio 2019

Oggi è il primo giorno del Salone internazionale del Libro di Torino, una delle manifestazioni più importanti della città e vetrina per tutto il settore dell’editoria.

Una iniziativa al centro di un serrato dibattito che negli ultimi giorni ha campeggiato sui quotidiani nazionali e rimbalzato un po’ ovunque sui social networks. L’oggetto del contendere, come è noto ai più, è legato alla presenza dello stand delle edizioni Altaforte, una casa editrice legata direttamente a CasaPound e in particolare a Francesco Polacchi, esponente lombardo del partito di estrema destra.

Un vortice di polemiche, culminato ad oggi con l’esclusione dello stand fascista dalla fiera per l’intervento istituzionale di Comune e Regione. Un modo per salvare la faccia “democratica”, garantire i flussi economici e salvaguardare il prestigio internazionale di una kermesse che se da una parte esalta i lati più commerciali del mondo editoriale in forma di showroom, dall’altra rimane una occasione importante per i bilanci delle case editrici indipendenti strozzate da tagli e difficoltà.

Tantissime parole sono state spese sulla vicenda, in relazione alla assenza/presenza/contestazione di gruppi e singoli come pratica antifascista e all’atteggiamento ambiguo e a tratti vergognoso delle istituzioni culturali e politiche della città.

Vi proponiamo alcuni collegamenti che cercano di approfondire temi meno chiamati in causa dai discorsi degli ultimi giorni:

Una critica alle ipocrisie del Salone del libro, tra mercificazione, conformismo e partnership con i poteri forti della città, con Francesco Migliaccio di Napoli Monitor:

 

Una riflessione sul ruolo della Sindaca Chiara Appendino nella vicenda, e le sue continue deleghe al Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza della Prefettura di Torino, con Paolo Tex di Sistema Torino:

 

Una testimonianza dall’editoria indipendente e antifascista dentro il Salone, di nuove complicità inaspettate tra i lavoratori del settore (ma anche del silenzio di alcuni) e la riorganizzazione degli spazi, con Matilde di Eris Edizioni

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